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USS WAYFARER - MISSIONE 09 RSS USS WAYFARER - Missione 09

09.10 " Domande e risposte "

di Dorian Zsolt Ristea, Pubblicato il 26-11-2012

Athar City, 30simo distretto di polizia
Dieci minuti dopo


"Ehm... scusate, sicuramente il tenente non intendeva stringere così forte... sapete, non sa controllare la sua forza..." disse Ristea alle sue spalle, mentre insieme a Sheeval Wu ed una alquanto inferocita Berger uscivano dalla porta principale.

Il giovane appuntato, una smorfia di dolore sul viso, annuì massaggiandosi con cautela un polso.

"Tenente, era proprio necessario?" bisbigliò Sheeval Wu, mentre si allontanavano con una certa celerità.
"Ci provi lei a stare ingiustamente in quella tana senza finestre per ore e, quando finalmente si degnano di tirarti fuori, non reagire quando uno 'sbarbino' ti mette addosso le mani!" grugnì Tania.
"Stava solo cercando di toglierle il dispositivo anti-teletrasporto dal colletto." precisò Sheeval.

Ristea non diceva niente. Conosceva bene la sua collega di Sala Macchine e sapeva quando era il caso di non stuzzicare la tigre.
"Può essere", ruminò la Berger. "La prossima volta magari chiederà il permesso. A proposito, bentornata", disse, un po' meno Neanderthal.
"Grazie", accennò Wu. "E' come tornare a casa."
"Scusi per la reazione", disse Tania. "È dura controllarsi quando si è imprigionati senza sapere neanche il perché."
"Il Capitano se ne duole e mi ha inviato per trattare il suo rilascio appena ne ha avuto la possibilità."
Tania annuì. "Lo immagino, non gliene faccio una colpa. Piuttosto è strano che mi abbiano trattenuto prima di tutto. Sono un Ufficiale della Flotta Stellare, diamine! Ci sono stati incidenti diplomatici per molto meno, in passato."
"Oh, il motivo è semplice. La motivazione ufficiale per il suo arresto è di tentato furto."
"Cosa?!?"
"Trucco scaltro, non trova? Il reato è minore e nella legislazione locale prevede un massimo di 8 ore di custodia prima del rilascio del sospetto,", disse Sheeval "lo stretto necessario per vanificare rimostranze della Federazione. A dispetto della sua prosopopea, quel Gibbelaux non è per niente stupido."

I tre entrarono in un vicolo dall'aria piuttosto antica. Per quanto tirato a lucido come il resto della città, era anche questo poco frequentato e - delimitato da alti e antichi palazzi - piuttosto oscuro.
Come molte destinazioni turistiche, anche Athar City aveva due volti: quello allegro e luminoso in cui sfoggiava il meglio di sé per i numerosi vacanzieri, rappresentanti la primaria fonte di reddito del pianeta, e quello più slavato e imperfetto, ma sicuramente più autentico, in cui la città si toglie la maschera e le crinoline, sbuffa e si infila un paio di pantofole.

Tania continuava a pensare. "Non mi torna, comunque. Perché trattenermi in primo luogo? Stavo comunque collaborando con i gendarmi. A parte il teletrasporto del Comandante Rumar, non ho omesso niente!"
"Per via del monile", disse Ristea. "Al momento dell'arrivo dei gendarmi, lei era la persona più vicina al cadavere, a parte la dottoressa Spini."
"Capisco... hanno pensato che la vecchia potesse avermi passato l'oggetto."
"Esatto. E l'unico modo per giustificare una perquisizione di un ufficiale della Flotta, senza rischiare un incidente diplomatico, è..."
"...arrestarlo", completò la Berger. "E la dottoressa? E' stata rilasciata?"
Wu sogghignò. "E' vero, lei non può saperlo visto che vi hanno tenute separate per evitare che vi accordaste su una comune versione dei fatti... La dottoressa Spini è già stata rilasciata. Il giudice Gibbelaux le ha permesso di risalire a bordo per conferire con il Capitano ed esportare le sue richieste...ma è una lunga storia. Comunque la dottoressa si trova anche lei su Athar City. È qui per l'autopsia della povera signora."

Il terzetto passò spedito attraverso un giardino pietroso. Sotto archi di pietra immacolata, altri viottoli si diramavano attraverso la città.

"Non capisco", disse Ristea.
"Perché lei è Capo Ingegnere e non della Sicurezza." sorrise Wu.
Con la sua aria innocente, Ristea le stava simpatico. Alla sua metà umana, più precisamente.
"Non sarei degna di questo incarico se non avessi fatto qualche ricerca prima di questa vacanza su Karn-Athar e non sapessi che ogni obitorio di questo pianeta - unico edificio comunale al riguardo - è dotato di un global scanner all'ingresso."

Passando sotto l'arco più grande, i tre intrapresero una stradina frequentata che usciva su Paragon Walk.

"Autorizzandola ad effettuare l'autopsia, gli athariani hanno anche accertato che non avesse il monile su di sé", concluse Sheeval.
"E io?" disse Ristea. "Stando a quello che è stato testimoniato, io avrei potuto benissimo teletrasportare il monile con me sulla Wayfarer per poi ritornare qui."
Sheeval annuì. "Questo non avrebbero potuto impedirlo comunque. Non mi stupirei tuttavia se la tenessero sotto attenta osservazione..."
La risposta di Dorian fu troncata sul nascere dal cicalio del trasmettitore di Wu.

=^= Kiron a Tenente Comandante Wu. =^=
I tre si fermarono. Sheeval azionò il comunicatore.
"Qui Wu. La sento, Capitano."
=^= C'è' bisogno della sua presenza a bordo. Abbiamo alcuni problemi disciplinari diffusi sulla nave... le spiegherò tutto al suo arrivo. =^=
Sheeval si accigliò. "Pronta al teletrasporto", disse.

Nel giro di alcuni secondi, la piccola figura del Capo della Sicurezza si illuminò per poi sbiadire nel nulla.

Athar City, Obitorio cittadino
Nello stesso istante


Mistral Spini si tolse la mascherina e posò il suturatore-cauterizzatore laser nel catino di metallo alla sua destra.
Per quanti progressi abbiano fatto i necro-tricorders, pensò, alcuni dettagli potevano passare inosservati, a meno di non intervenire manualmente.
Osservò per un attimo il viso giallastro e immobile dell'anziana donna, supina sul tavolo autoptico, e inserì nel suo D-pad le ultime informazioni che aveva tratto dall'analisi degli organi.
Il programma medico interfacciato attraverso il D-pad incrociò rapidamente i dati e emise il suo responso.
La dottoressa fece un sorriso amaro. "Come pensavo", sospirò.

USS Wayfarer, Bar di Prora
Nello stesso istante


"Calmatevi! Basta, ho detto!" gridò Noll, mentre allo stesso tempo, riparatosi sotto il bancone, un bicchiere rimbalzò rumorosamente contro la parete.
Unici ospiti del bar, due guardiamarina si stavano azzuffando scagliandosi l'un l'altro contro i tavoli e rovesciando sedie.
"Meno male che i tavoli sono ancorati" pensò Noll.
Improvvisamente come era iniziata, la lotta cessò. O almeno così immaginava il povero barman.
Se non altro, non si sentivano più rumori.
Noll si decise a sollevare la testa oltre il bancone... e rimase a bocca aperta.
In mezzo a sedie rovesciate e liquidi vari sparsi, i due lottatori erano accasciati per terra.
Sopra di loro torreggiava la piccola Sheeval Wu.
"Le mie scuse se sono intervenuta tardi", disse. "Sembra che mezza nave abbia deciso di imbracciare i guantoni proprio oggi!"
Senza aspettare risposta, Wu bloccò i polsi dei due ufficiali storditi con un electro-ziplock, li spinse contro la parete e corse fuori.
Rimasto nel silenzio del bar disastrato, il povero Carphrai aveva ancora la bocca aperta.