09.16 " Mai una sola verità "
di Erjn Martia Kublik, Pubblicato il 08-03-2013
USS Wayfarer, Plancia
"Capitano potrebbe, concedermi un minuto" chiese la Kublik spostandosi poco più lontano dalla posizione del gruppo in plancia, volendo far intendere che la conversazione doveva rimanere, per quanto possibile, privata "avrei bisogno di un suo parere."
Subito Kiron coprì la breve distanza ponendosi in posizione di ascolto.
"Ho paura di non aver capito bene, Michael. A quanto ci ha riferito Gibbelaux , la sua gente è solo geneticamente predisposta all'empatia ... sicuramente posso sbagliarmi, ma non credo che sia possibile che
abbiano potuto sviluppare una coscienza collettiva potente abbastanza da imbrigliare per anni l'aggressività che li metteva gli uni contro gli altri. Il racconto della storia del suo pianeta mi sembra un po' semplicistico:
dopo secoli di odi e guerre improvvisamente tutto cessa, non perché decidono di darsi delle regole fondamentali ma perché decidono di crearsi un dio? L'intera popolazione di un pianeta riesce a rimanere quieta e pacifica solo perché sono tutti sicuri che esista un Creatore che lo voglia?! Un essere supremo e legato all'esistenza biologica del pianeta stesso che ha bisogno di una fantomatica chiave che funga da stabilizzatore?"
Normalmente, Kublik non dava mai pareri che non fossero richiesti. Anche stavolta, notò Kiron, si limitava a speculazioni e domande per porre l'attenzione su qualcosa che secondo lei non doveva passare inosservato, anche se la situazione era concitata.
"Consigliere è tutto degenerato in fretta, anche le nostre preoccupazioni sono passate nel giro di poche ore da essere prettamente diplomatiche a... a... insomma a questo disastro qui." disse facendo un cenno vago con il braccio in direzione dello schermo, la cui visione ormai assorbiva totalmente il disperato sguardo di Gibbellaux.
"Non c'è praticamente più tempo!" Proseguì Kiron " Quell'uomo ha raccontato in maniera più sintetica che poteva la storia della sua gente per darci, nel meno tempo possibile, dei ragguagli. Se devo essere assolutamente sincero, anche secondo me ci sono delle lacune nel suo racconto, ma che alternative abbiamo? A cosa pensi che porterebbe un interrogatorio più approfondito? Solo gli eventuali riscontri necessiterebbero di ore, non abbiamo tutto quel tempo e non mi piace doverlo fare, ma non possiamo che fidarci ... un pianeta sta per scomparire e questo mi lega le mani."
Il tono di voce di Kiron tradiva una pacata rassegnazione. Era vero, non c'era maniera di capire come evitare il cataclisma, né quanto tempo rimanesse. Anche arrivando al nocciolo del problema e riuscendo a sventarlo, le controversie e i risvolti sul comportamento dell'equipaggio della Wayfarer avrebbero esposto quasi certamente tutti , Capitano in testa, a problemi disciplinari. Non sapeva se sarebbe stato di una
qualche utilità, ma voleva assolutamente tentare un approccio diretto con la athariana presente in plancia che, fino a quel momento, aveva in maniera aperta osteggiato le posizioni del magistrato.
"Capitano mi permetta di parlare privatamente con Himika."
Kiron considerò per qualche istante in silenzio la richiesta.
Kublik incalzò: "Abbiamo messo queste due persone nella stessa stanza, di fronte all'evidenza di un tragico evento ,e sono due personalità in contrasto, oltre che evidentemente in ostilità l'una verso l'altro. Vorrei poterla ascoltare senza influenze esterne."
La richiesta di Erjn sembrava sensata.
"Himika, ho bisogno che segua il consigliere nel suo alloggio."
La richiesta del Capitano era stata espressa in un tono così asciutto da somigliare più ad un ordine che a un invito la donna sembrò presa alla sprovvista, ma un secondo dopo si rese disponibile guadagnando la posizione di Kublik, pronta a seguirla. Le due presero subito la strada per l'alloggio e, una volta abbandonata la plancia, Gibbellaux rivolse uno sguardo di puro risentimento verso il Capitano, spezzando il silenzio subito dopo.
"Il suo Consigliere avrebbe potuto parlare con quella donna anche in mia presenza, non le pare? C'è forse qualcosa che le mie orecchie non devono ascoltare? Qualche domanda a cui è meglio che non risponda in mia presenza?"
Era proprio il tipo di reazione che Kiron avrebbe voluto evitare.
"Giudice, la prego di capire che è il momento sbagliato per essere permalosi. Ho le mie ragioni e non sono abituato a discuterle sulla nave che comando."
L'uomo sembrò infuriarsi.
"Permaloso? Capitano, con chi crede di parlare ... con un bambino!? Non sto facendo i capricci e non mi sento messo da parte la prego io invece di capire che non mi fido assolutamente di quella donna, e non sono tranquillo."
"La comprendo Gibbelaux, mi creda, è un momento tremendo per lei e passerò sopra le sue insinuazioni e sul tono della sua voce nella mia plancia. Dobbiamo collaborare e se vuole aggiungere dati, dire qualsiasi cosa che pensa ci possa aiutare, o farmi capire la natura delle accuse che le ha fatto poco fa Himika, io sono qui per ascoltarla."
Wayfarer alloggio di Kublik
"Si sieda pure dove vuole Himika e ..."
"Se non le dispiace preferisco rimanere in piedi Consigliere."
"Bene! Al costo di sembrare scortese, dovrò essere diretta: cos'è che non ci dice?"
"In verità non ho avuto possibilità di esprimermi poco fa... quell'uomo vi ha indotto ad accettare la sua versione della storia del nostro pianeta le mie repliche non sono state degne di riguardo.."
"Himika lei non sarebbe qui con me e lontano dalla plancia se non mi interessasse quello che ha da dire.
Voglio che non ci sia nessuno che possa influenzare il nostro colloquio e le assicuro che userò tutto quello che riterrà utile dirmi per aiutare questo equipaggio e soprattutto per permettere al suo mondo a salvarsi."
Il tono di Kublik le parve sincero ed i suoi occhi autenticamente preoccupati. In più si capiva che non stava bene e che stava facendo uno sforzo sovrumano per non crollare. I suoi intenti erano evidentemente buoni.
"Consigliere è imperativo che io torni sul mio pianeta immediatamente. Se veramente volete aiutarci, faccia in modo che io vada ora."
"Non posso farlo se prima non mi spiega perché ... ed eviti la storia che un'intera civiltà è stata in pace e contenta di avere la propria natura quietata da un maledetto monile."
"È così invece! E adesso questo deve cambiare, in una maniera o nell'altra ... Io sono l'unico pezzo mancante!"