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ISS THUNDER - MISSIONE 01 RSS ISS THUNDER - Missione 01

01.05 " Il re nero muove "

di Miral del clan Chelak, Pubblicato il 13-11-2014

"Capitano, esigo delle spiegazioni. Voglio sapere cosa intendeva fare, perché ha dato quegli ordini, e come mai ha ritenuto di ignorare le mie disposizioni."
Miral teneva le mani poggiate sull'orlo del tavolo e il busto sporto in avanti, protendendosi fisicamente verso l'interlocutore costui rimase per un attimo silenzioso, come se stesse cercando di raccogliere le idee. Del resto, sapeva che non rispondere o - peggio - rispondere in modo confuso alle domande del comandante del 47mo non conduceva a vita lunga e carriera fortunata.
"Le sue disposizioni, colonnello, si basavano sul SITREP delle ore 1200 la stima del dispositivo Viola era molto accurata, e l'obiettivo assegnatomi perfettamente adeguato."
Miral lo interruppe. "Questo lo so. Venga al punto."
"Durante la discesa, però, ho notato degli approntamenti difensivi - esattamente qui e qui - che non avevano alcun senso per le unità Viola citate nel SITREP."
Il capitano indicava col dito sul display della zona di operazioni.
"Anziché due compagnie di milizia con appoggio di un plotone di veicoli corazzati, ho dedotto che mi sarei trovato di fronte artiglieria faser in postazioni fisse, almeno una batteria, e probabilmente un intero battaglione corazzato di truppe regolari."
Il silenzio di Miral lo incoraggiò a proseguire.
"Quindi ho fatto effettuare una finta al terzo plotone, facendolo scendere immediatamente a ridosso della batteria nemica, mentre il grosso della compagnia scendeva al di là di questo crinale, e il plotone armi d'appoggio qui. Nel giro di dieci minuti dall'atterraggio, l'artiglieria faser era stata messa fuori combattimento dal tiro di controbatteria dei mortai fotonici, e il primo e il secondo plotone avevano investito le forze corazzate nel fianco. All'ora H+30 il villaggio era saldamente in nostre mani, il primo plotone attestato a difesa, il secondo in riserva..."
"...e il terzo ridotto a 12 uomini!" sbottò Miral. "Se anziché trattarsi di un'esercitazione tattica simulata al calcolatore fosse stato un vero assalto a fuoco, perdite del genere sarebbero state notevoli per una campagna planetaria."
Il capitano obiettò: "Colonnello, se avessi eseguito le sue disposizioni così come le aveva date lei, l'intera compagnia B sarebbe scesa in bocca a quei proiettori faser!"
Miral alzò una mano, a fermare l'interlocutore. "Crede che non lo sappia, Ferguson? L'esercizio l'ho progettato io! Ora provi ad analizzare cosa sarebbe successo se il battaglione corazzato Viola fosse stato schierato qui e qui."
L'ufficiale gettò appena un'occhiata al display. "Il terzo plotone sarebbe stato annientato prima che il resto della compagnia fosse in posizione di sbalzo."
Miral annuì. "E avrebbero potuto arrivarvi addosso da qui, piombando addosso al reparto armi d'accompagnamento prima che l'artiglieria nemica fosse stata neutralizzata, e l'artiglieria a sua volta avrebbe potuto snidare gli ultimi due plotoni da dietro il crinale..."
Miral si raddrizzò. "Non ci siamo, capitano. Lei ha giustamente ignorato i miei ordini per fronteggiare una situazione imprevista non esiti mai a farlo. Ma ha gestito con molta leggerezza le vite dei suoi uomini, e questo potrebbe costare caro al battaglione... e anche a lei personalmente. Si ricordi che questa 'carne da cannone' sa sparare. Non le conviene diventare un bersaglio."
"Prepari i suoi subordinati a un altro esercizio fra tre giorni. Se saremo arrivati al pianeta dove siamo diretti, non escludo un'esercitazione a fuoco. Può andare."
"Sissignore."
Il capitano Ferguson salutò rigidamente. Miral rispose al saluto e lo guardò uscire.
Poi premette il pulsante dell'intercom.
"Maggiore Miller, l'attendo a rapporto."

Pochi minuti dopo, l'aiutante maggiore del battaglione era a colloquio col suo ufficiale comandante.
"Polyhymnia, non sono soddisfatto di Ferguson. Sottovaluta le perdite che subisce, e la truppa queste cose le percepisce al volo."
Il maggiore Miller, che per abitudine indossava anche a bordo l'aderente tuta nera monopezzo da assalto che ne valorizzava la muscolatura e le forme, trovava sempre bizzarra l'insistenza con cui, da anni, Miral la chiamava col suo orribile nome per esteso, senza mai permettersi di abbreviarlo nell'onnipresente Polly che tutti - gli ufficiali apertamente, sottufficiali, graduati e soldati a mezza voce - usavano. A parte le comunicazioni ufficiali del Comando, era l'unico a farlo.
"Sì, Miral, però ha la compagnia più efficiente del battaglione, e lo sa" rispose la Miller.
"La prima lo è quasi altrettanto, ma negli esercizi le perdite di Stoss sono sempre inferiori. Tu non hai conosciuto il 47mo sotto il colonnello Frax riuscire a cavare qualcosa di buono da un'accozzaglia di reclute e di veterani demoralizzati è un'impresa."
"Cosa pensi di fare?"
Il colonnello tacque per qualche lungo secondo.
"Niente. Le cose si sistemeranno da sole."
Polly sentì un brivido correrle giù per la schiena, un brivido che da quando era sotto le armi aveva provato spesso nel calore della battaglia e raramente in altre circostanze.
"Non mi dire nulla" lo esortò, come se ce ne fosse stato bisogno.
"Non lo farò. Ma tu preparati a una discesa planetaria assieme alla seconda compagnia."
Miller annuì. Era ovvio che Miral volesse tenere sotto controllo la situazione meno ovvio era il perché non saltasse lui con Ferguson, ma il maggiore aveva qualche idea in proposito.
L'andoriano aprì uno stipetto, e con un cenno del capo e una flessione delle antenne propose un drink alla sua vice, che accettò. Mentre versava un dito di vodka centauriana per ciascuno di loro, Miral osservò: "Hai ricevuto informazioni sulla missione." Non suonava come una domanda, e infatti non lo era.
"Non direttamente dal comando. Me le ha passate un mio contatto della Marina."
Miral le porse il bicchierino. "Anch'io ho ricevuto notizie da quel canale. Il che può significare soltanto due cose: o il Comando Incursori non ha istruzioni per noi... oppure non sa nulla della missione della Thunder. Ecco perché,"proseguì, "io ho programmato un lancio con esercitazione a fuoco per il giorno del nostro arrivo su Exo II. Voglio l'intero battaglione giù, armato fino ai denti. Qualunque cosa ci sia su quel pianeta la dobbiamo trovare noi."