01.03 " Bambola "
di T'Val , Pubblicato il 13-11-2014
ISS Thunder - ore 19,30 - Alloggio della comandante T'Val
Era stato facile. Molto facile. Anzi: sorprendentemente facile.
T'Val considerò il corpo disteso, addormentato sul suo letto. Il
guardiamarina Xian Piao giaceva addormentato sul dorso, con un braccio
ripiegato sulla testa e l'altro allungato verso di lei. T'Val afferrò un
lembo del lenzuolo, e piano lo tirò via, scoprendone il corpo nudo, glabro
in maniera quasi infantile.
Troppo facile?
Il pensiero le fece aggrottare le sopracciglia. Si, riflettendo, era stato
talmente semplice da essere quasi sospetto. Alejana King aveva esercitato i
suoi ferormoni su di lui per poi abbandonare la scena, lasciando il
guardiamarina incapace di pensare a niente altro che il proprio desiderio.
Possibile che lo avesse fatto apposta per spingerlo nel suo letto? O per
spingere lei a portare il ragazzo nel proprio letto?
Scosse la testa. No, era difficile che l'orioniana sapesse che lei era nei
dintorni, o che il guardiamarina Xian Piao era uno dei motivi della sua
assegnazione a bordo di quella nave. E poi, se di una cosa poteva essere
sicura, era che non avrebbe trovato un'alleata nell'amichetta del capitano.
Né la comandante King l'avrebbe trovata in T'Val, del resto...
Il ragazzo si agitò leggermente nel sonno. Forse stava cominciando a
risvegliarsi. Doveva mettersi al lavoro, se voleva concludere rapidamente
quella missione.
Lasciò cadere a terra il lembo del lenzuolo, quindi tornò verso il letto,
scivolando silenziosamente accanto all'uomo addormentato. Montò sopra di
lui, senza far caso all'odore acuto del sudore che le saliva alle nari.
Afferrò piano il braccio che teneva sul volto, e lo scostò. Gli occhi del
ragazzo si agitarono. Sentì i muscoli del suo corpo che si irrigidivano, ma
T'Val trovò i punti che cercava sul volto di lui.
"La mia mente è la tua mente..." - mormorò - "La mia mente è la tua mente"
La mente di lui era rilassata, era facile, e se ne fece assorbire,
lasciandosi immergere dalle sue onde. Chiuse gli occhi mentre le si
affollavano di fronte agli occhi dozzine di immagini diverse, caotiche,
luminose e distanti come attraverso un sogno. Era bellissimo, ma sapeva di
dover ordinare, catalogare quelle immagini, imponendo la sua volontà, o ne
sarebbe stata travolta. Con uno sforzo lo fece.
"Pensa... Pensa alla missione!" - ordinò - "Pensa!"
La mente obbedì. Le immagini parvero confondersi, poi ricomporsi. T'Val
riconobbe il proprio volto, ma aveva la pelle color verde di Alejana.
Percepì il calore del desiderio, riconobbe l'ombra che si agitava su di lui,
come lo aveva fatto lei poco fa...
"No, non questo!" - mormorò - "La tua missione, Bao!"
I ricordi nella mente di lui si confusero ancora. T'Val percepì netta una
linea di resistenza, come se il ragazzo anche nel sonno, cominciasse a
rendersi conto della presenza estranea e stesse cercando di reagire.
"No, Bao..." - disse T'Val - "E' inutile, non puoi resistermi!"
Nella sua mente apparve una linea sinuosa, e la seguì. C'era l'ammiraglio,
lo zio del ragazzo, che diceva qualcosa, ma le sue parole erano oscurate.
Capì di non poter forzare di più. Se il ragazzo avesse fatto resistenza più
del dovuto, la fusione mentale avrebbe danneggiato le sue funzioni primarie,
e sarebbe stato del tutto inutile... Oltre che controproducente. Doveva
accontentarsi di vedere... Che cosa?
T'Val era nella sua mente. I suoi passi erano i passi di Bao Xian Piao, che
percorreva un corridoio. Lei sentiva il suo orgoglio, la sua certezza di
essere chiamato ad una impresa importante. Sentì qualcuno che parlava,
parlava di una fiaba.
L'ammiraglio.
Ma ancora non riusciva a sentire le parole. Una porta si apriva, c'era un
logo sulla porta, ma T'Val non riuscì a riconoscerlo. Dove si trovava?
Una sala.
Di nuovo la fiaba... La fiaba su una fanciulla addormentata, che aspetta il
bacio del principe azzurro per poter essere risvegliata.
Che cosa poteva voler dire, pensò T'Val. Che senso hanno le fiabe?
Finalmente la vide. Una bara. O una teca. Una teca in cristallo. E dentro la
teca, una bambola.
Sentì qualcosa cedere. La mente del guardiamarina non le resisteva più.
T'Val, nei ricordi di Bao, si avvicinò. Non era una bambola, ma una donna,
distesa nuda all'interno della teca. Una donna, apparentemente umana, dai
capelli biondi sparsi sul cuscino, e gli occhi spalancati e azzurri, fissi
come quelli di una bambola. Attorno al collo c'era una sorta di collare
metallico, simile a quelli che un tempo si mettevano agli schiavi. Dal
collare pendeva una targhetta dorata dai caratteri indecifrabili. La mente
di Bao lesse per lei:
"E' un numero. Uno. Zero. Otto."
"Esatto, guardiamarina!" - la voce dell'ammiraglio Xian Piao la colse di
sorpresa - "Sono contento che tu abbia studiato anche la scrittura dei tuoi
antenati"
"E' il mio modo per onorare la mia famiglia" - si sentì rispondere T'Val -
"Ma chi è questa donna?"
"Non è una donna" - rise l'ammiraglio - "E' un regalo. Un regalo
dell'archeologo di corte, il dottor Korby, ha inviato all'imperatore... O ha
tentato di inviare all'imperatore"
Il suo volto si irrigidì, mentre continuava:
"L'ultima comunicazione che ha fatto il dottor Korby dal pianeta Exo III
diceva che ci avrebbe spedito con una navetta un campione di quello che
aveva trovato sul pianeta"
"Ed è questa?" - domandò - "Una schiava?"
"La navetta è stata intercettata su una rotta differente da quella che
avrebbe dovuto seguire. Dopo un breve combattimento, è stata abbordata. Il
comandante di quella navetta ha trovato i cadaveri dell'intero equipaggio,
morti da molte ore... E lei, che ha ingaggiato battaglia, uccidendo altri
quattro incursori esperti prima che ne avessero ragione"
L'ammiraglio si era avvicinato alla teca. Premette un pulsante, e la teca si
aprì.
"Sembra la bella addormentata, vero?" - disse, sogghignando. Allungò una
mano. Il volto si scoperchiò.
"E' un androide!" - esclamò T'Val. Gli occhi azzurri da bambola posavano su
un ammasso di circuiti ed acciaio fuso.
"Esattamente" - disse - "Ed è un vero peccato che non sia in condizione di
essere esaminato a fondo. Il comandante del gruppo incursori è stato
obbligato a sparare. Questo non toglie che è finito sotto processo, per aver
danneggiato questo manufatto. La sua famiglia è già stata informata."
"Cosa volete che faccia, ammiraglio?"
"Ho manovrato perché tu sia assegnato alla ISS Thunder. E' la nave più forte
su cui possa contare la Flotta Imperiale, in questo periodo, e verrà spedita
ad investigare sul pianeta Exo II. Quando avrete avuto ragione di qualsiasi
resistenza troverete, voglio che sia tu il primo ad esaminare gli androidi.
Ed a cercare i loro progetti."
L'ammiraglio pose le mani sulla teca e la richiuse:
"Qualunque progetto, qualunque disegno troverete su Exo II, io lo voglio.
Per il nostro futuro e la gloria dell'imperatore, Bao. Voglio questi
androidi. E lo voglio in esclusiva... Non posso permettere che un intrigante
come l'ammiraglio Vorshak o quell'infido verme del governatore Klink mettano
le mani su qualcosa del genere"
Si girò verso T'Val. La vulcaniana poteva sentire i piccoli occhi
dell'ammiraglio penetrare in quelli di Bao, come se anche lui stesse
fondendo la sua mente con quella dell'altro.
"Quindi, appena avrai compreso come riprodurre questi androidi... Dovrai
distruggerli, Bao. Dovrai distruggerli tutti"
T'Val si staccò, quasi con violenza. Recuperò la pienezza della sua mente,
controllando il respiro. Dunque era questo... Chissà quanto di quello che
aveva appena scoperto era a conoscenza dell'ammiraglio Vorshak...
Si permise un accento di soddisfazione, considerando il corpo del giovane
guardiamarina, ancora addormentato. Era stato un buon pomeriggio.
Adesso, avrebbe dovuto lavorare perché anche il resto della missione fosse
proficuo.
Per lei, naturalmente...