01.16 " Il contrattacco - Seconda Parte "
di Ricardo Seldon, Pubblicato il 13-11-2014
Il guardiamarina Bao Xian Pao stava preparando la sua attrezzatura per la discesa sul pianeta. Il volto lasciava trasparire tutta la sua preoccupazione. Le notizie provenienti da "radio equipaggio"non erano per nulla confortanti.
Morti, feriti, androidi che sembravano inarrestabili.
Come ufficiale incaricato di fare ricerche sugli androidi - o meglio biodroidi come li aveva ribattezzati lui senza incontrare il favore della Laris - aveva la consegna del silenzio, ma soprattutto non poteva deludere il suo illustre zio, né disonorare la sua famiglia sottraendosi al dovere.
Era proprio un bel pasticcio, sapeva di rischiare la vita senza poter apparentemente sfruttare la cosa a suo vantaggio.
Stava ancora pensando a come sfruttare quell'episodio per la sua carriera, ben sapendo che parte delle scoperte sugli androidi erano frutto delle capacità del comandante Laris, quando silenziosa come un gatto comparve alle sue spalle un'ombra.
Bao trasalì si girò di scatto e vide la vulcaniana : " Co- comandante T'val....." - si riprese quasi subito dallo stupore e si esibì in un perfetto saluto battendo il pugno al petto e poi stendendo il braccio.
T'val rispose al saluto con l'eleganza tipica dei vulcaniani e guardandosi intorno per essere sicura che orecchie indiscrete ascoltassero, disse :" Signor Xian Pao, ho bisogno della sua colalborazione. Spero che non vorrà negarmela"
"Comandante, sono sempre pronto a fornire la mia opera per la gloria dell'Impero"
"Non hanno importanza le formule di rito, guardiamarina qui non siamo in Accademia. Questa è la vita reale. Credo che le interesserebbe una via d'uscita dal caos dei sotterranei di EXO III, o sbaglio?"
"Cosa dovrei fare comandante?"
Hangar di Lancio - contemporaneamente
"Miral, ti rendi conto della follia di quel pelato? Un attacco alla cieca, un diversivo del tutto inutile! Le proiezioni sulla riuscita del piano sono del 4,9%."
"Lo so, ma noi cercheremo di assecondarlo per ora. Tieniti a distanza dai bersagli stabiliti. Usa le batterie di mortai a granate fotoniche, poi avanzate con cautela".
"Miral, sai meglio di me che il terreno scelto da quell'idiota non ci concede alcun vantaggio e le nostre batterie sarebbero preda del nemico in un baleno"
"Confido in te" disse laconicamente l'andoriano.
Polly indossò la tuta ed il casco per la discesa libera e prima di chiudere il casco guardò Miral :" Fai attenzione Colonnello"
Il grido "Miralnu Makrani" risuonò dentro gli interfono degli uomini del 47° mentre Miral, per circa un paio di minuti, sembrò fissare il soffitto in maniera innaturale.
Poco distante, nascosto dietro una serie di contenitori vuoti, il capitano Seldon aggrottò la fronte Miral invece, come ridestato da un momentaneo torpore, guadagnò in fretta l'uscita.
ISS Thunder - ponte 5- Sezione sicurezza.
Leblanc si contorceva dentro la camera agonizzatrice. Sentiva migliaia di aghi penetrargli le carni, arrivando fino ai nervi.
Aveva implorato, gridato pietà.
Aveva perfino pianto.
Nulla sembrava però muovere a compassione i due sogghignati aguzzini al lato della camera agonizzatrice che, sotto l'attenta supervisione di T'val dosavano i raggi per l'induzione del dolore.
Il dolore era insopportabile e Leblanc era allo stremo.
T'val fece un cenno con la mano e l'aguzzino alla consolle comando toccò un potenziometro. Leblanc, sebbene legato ai polsi ed alle caviglie, si agitò come se il suo corpo fosse attraversato da una scarica di corrente. Con un urlo straziante, attutito dall'insonorizzazione della camera di plexiglas, svenne.
La vulcaniana allora si alzò dalla sedia e diede ordine di portare il dottorino nella vicina camera di sicurezza.
ISS Thunder - corriodi di comunicazione
Ricardo appena uscito dall'hangar 2 stava raggiungendo il vicino hangar 1 per imbarcarsi sulla navetta che avrebbe portato lui, Miral e la squadra d'esplorazione dentro le viscere di EXO III.
Alejana lo chiamò all'interfono pregandolo di attendere prima d'imbarcarsi. Ricardo ebbe quasi la conferma dei suoi sospetti. Un sorriso sardonico si dipinse nel suo volto ed entrando nell'hangar 1 fece cenno ai suoi compagni di missione di attenderlo.
Poco dopo l'orioniana entrò scura in volto scortata da 2 uomini della sicurezza, chiamò a sé il capitano e lontano da orecchie indiscrete disse :" il tenente Kalama ha intercettato una trasmissione subspaziale tra la nave ed il pianeta. Proveniva dall'hangar navette 2. Immagino che tra gli uomini del 47° ci siano degli altri androidi. Vorrei verificare .... "
Ricardo l'interruppe :"No, immagino già chi sia. Vuole che arriviamo sani e salvi da Korby e noi l'asseconderemo. Ho già pronto un piano di riserva. Tu segui il piano già stabilito in riunione. Vedrai, andrà tutto bene"
"Fai attenzione, capitano "
Ricardo sorrise, si aggiustò la cintura con l'equipaggiamento e s'imbarcò sulla navetta che silenziosamente attraversò il campo di forza della nave per scendere sul pianeta.
Camera di sicurezza.
Il Sinapsyl, un farmaco sperimentale e segreto per affievolire gli effetti collaterali della camera agonizzatrice, fece presto effetto sul corpo del giovane medico.
Nonostante la sua preparazione in campo scientifico, T'val era restia ad utilizzare risorse sperimentali che non davano una apprezzabile certezza di risultato. Stavolta però era necessario e la fortuna l'aveva assistita.
"Dottor Leblanc, vorrei proporle un accordo" disse la vulcaniana
ancora stordito il medico, ma felice di essere ancora vivo, disse: " Sono tutt'orecchi"
In altri frangenti T'val avrebbe punito la risposta impertinente del medico, anche se aveva compreso che quell'umano, ormai convinto di dover morire, aveva perso qualsiasi freno inibitorio.
"Posso ancora salvarle la vita, dottore. - guardò l'uomo per essere certa della sua attenzione - Lei dovrà giurarmi fedeltà ed entrare nel mio gruppo di affiliati e tutto si risolverà per il meglio"
"Oh certo, comandante.....si risolverà per il meglio, ma non per me. Io sono un cadavere che cammina. Se non mi giustizierà lei, mi ritroverò con un pugnale conficcato alle spalle da qualche amico del comandante Laris o forse da lei stessa."
"Non credo. Sono assolutamente certa che né il comandante Laris, né alcun suo amico la importunerà, se lei accetterà la mia proposta."
Leblanc guardò incuriosito l'ufficiale politico. Sapeva che i vulcaniani non sapevano né mentire né scherzare.
"Accetto comandante"
"Benissimo. Lei rimarrà per ora qui. Si riposi signor Leblanc perché presto avrò necessità dei suoi servigi. Si ricordi che se tenterà di tradirmi la mia vendetta non tarderà a colpirla."
T'Val uscì dalla stanza soddisfatta. Aveva salvato le proverbiali "capra e cavoli" guadagnando la riconoscenza di due ufficiali.... e poi avere un medico dalla propria parte avrebbe fatto sempre comodo.....
Non le restava che attendere gli sviluppi su EXO III.
Exo III - Superificie del pianeta
Le due compagnie avevano preso posto. Gli uomini della compagnia mista guidati dal capitano Xaph stavano posizionando i mortai.
Polly invece aveva fatto disporre gli uomini di quella che era la prima compagnia in tanti plotoni da dieci unità ad un centinaio di metri davanti alle postazioni dei mortai, pronti ad avanzare non appena il massiccio fuoco dei mortai avesse fiaccato le forze del nemico.
Xaph le aveva manifestato tutto il suo disaccordo sulla linea strategica. Seppure Polly avesse apertamente concordato con Xaph sulla inutilità di quell'assetto strategico voluto dal capitano della nave ed approvato da Miral, obbedì alle disposizioni.
Gli uomini erano pronti, i mortai in posizione.
Il freddo pungente ed il vento sferzavano senza sosta i corpi ed i volti dei duecento MACO.
Silenzio.
Solo l'ululare del vento tra le gole delle lontane montagne.
Del nemico nessuna traccia.
La Thunder iniziò i suoi passaggi ciclici colpendo con le sue batterie i punti prestabiliti.
Nuvole di vapore emergevano in lontananza, Polly guadagnò una sorta di altura per vedere meglio con il binocolo.
Vapore e roccia fusa, nient'altro.
"Polly, che succede?"
Fece un gesto di stizza:"Guarda tu stesso" , passando il binocolo a Xaph.
Il tellarita, capitano della compagnia mista, grugnì. "sento puzza di trappola".
^!^ Qui Miller a Thunder ^!^
^!^ Qui Thunder, comandante King. Che succede maggiore?"
^!^ Nessun contatto con il nemico, fuoco di sbarramento della Thunder privo di risultato ^!^
^!^ Suggerisco mantenimento della posizione, maggiore. Facciamo altri due passaggi. King, chiudo ^!^
Polly imprecò, poi come se qualcuno avesse finalmente acceso una luce dentro una stanza buia, le sembrò tutto chiaro.
^!^ Qui maggiore Ferguson, ritirata immediata, ripeto ritirata immediata. Piegare sulle coordinate che vi sto inviando.^!^
"Polly - chiese Xaph - che diavolo succede?"
" E' una trappola, Xaph. Ci hanno teso una trappola. Quelle nubi di vapore non ci permetteranno di vedere nulla! Dobbiamo guadagnare una posizione più in alto. VIA, ANDIAMO VIA!"
Correndo dietro di lei e dando ordini agli uomini della sua compagnia, Xaph gridò "Polly, la Thunder sapeva. Ci hanno teso loro la trappola!"
Polly si girò di scatto verso il tellarita " No Xaph, non la Thunder, ma Miral!"
EXO III - una decina di chilometri oltre la postazione dei MACO
Il viaggio della navetta avvenne senza intoppi. Gli imperiali avevano già guadagnato l'entrata della base di Korby senza incontrare nessuno.
Laris era ancora frastornata dalla sua recentissima avventura. Il cordazene le aveva alterato le seppur minime facoltà betazoidi e non riusciva più a percepire le auree degli altri. Era frustrata e non riusciva a nascondere questo stato. La sua presenza nella squadra, poi, le era sembrata una sorta di punizione, aggravata dalla presenza dell'imberbe cinese che reputava un raccomandato con la patente da perfetto incapace, foriero solo di ostacolare se non rallentare il suo lavoro.
Xian Pao era quello che più apparentemente sembrava soffrire il freddo. Era nervoso ed avvertiva prurito all'avambraccio dopo che il comandante T'val gli aveva iniettato sottopelle una microtrasmittente subspaziale.
* E' il tuo salvacondotto, Bao. Se le cose volgeranno al peggio, premi forte in corrispondenza del trasmettitore e potrò recuperarti *
Le parole di T'val gli risuonavano nella mente. * Che donna. Che portamento elegante. Che fascino. A letto poi.... - per un attimo tornò con la mente al suo incontro amoroso con la vulcaniana avvenuto qualche giorno prima - Chissà se ci tiene veramente a me *
l'autoindulgenza però durò ben poco nel cinese * Non farti illusioni Bao - si disse - come dice il mio onorevole zio, mai fidarsi delle streghe vulcaniane. Infide come serpenti. Lei sa che io posso capire molte cose di quei biodroidi e vuole fregare lo zio. Se porterò a termine la mia missione, lo zio mi saprà ricompensare..... *
"Guardiamarina Xian Pao - disse il capitano - venga qui"
Il giovane si avvicinò al capitano che gli parlò sottovoce " Resti vicino a me. Qualunque cosa accada. E' un ordine."
"Signorsì" rispose il cinese - * Forse quel demonio di Seldon aveva compreso qualcosa? *
Sulla superficie, nel frattempo
^!^ Ferguson a tutti i MACO. Raggiungete l'altura ad un kilometro a nord est dal fronte ^!^ non c'era bisogno di dire altro e Polly lo sapeva. Come in un copione studiato a memoria le truppe d'assalto coprirono e lasciarono passare per primi gli specialisti. Dalle nubi in lontananza stavano venendo fuori gli androidi che, armati di tutto punto, iniziavano a sparare attraverso la nebbia.
^!^ Le squadre d'avanguardia gamma ed epsilon non rispondono alla ritirata.^!^
"Continuate la ritirata se non volete un buco supplementare nelle chiappe! - Ruggì Polly - se vedo qualcuno che si trascina dietro un compagno caduto come nel primo attacco, giuro che gli strappo gli attributi - ansimò per la corsa - ed anche se il diavolo se lo porterà via, lo andrò a cercare anche all'inferno!"
Come in uno scenario apocalittico, fumo dal terreno e lampi di phaser si abbatterono sui MACO. Con uno sforzo al limite delle loro forze, i MACO conquistarono la postazione individuata da Polly.
Anche quella postazione presentava degli svantaggi. Non era idonea per l'uso dei mortai, dato che era molto vicina ed alle spalle di uno dei luoghi d'uscita del nemico. Gli strumenti elettronici di puntamento sembravano impazziti e poi la nebbia artificiale non permetteva una corretta individuazione dei punti da colpire. Potevano solo difendersi e stavolta la posizione giocava a loro vantaggio.
"Rapporto Xaph"
"Abbiamo subito perdite per 80 uomini, tra cui due squadre di mortaisti".
"Stime sul nemico?"
"A giudicare dal volume di fuoco, si tratta di un gruppo di circa 400 unità. Non abbiamo stime su loro eventuali perdite"
Polly grugnì e cercò di contattare la Thunder senza esito.
" Abbiamo troppi disturbi sulla radio. Dannato pianeta. Se dovessimo trovare Korby voglio cucinarmelo io, prima di darlo in pasto all'imperatore!"
"Tu pensi veramente che riusciremo a prenderlo?"chiese Xaph
"Non sono un indovina, sono un soldato. Finchè avrò un briciolo di energia mi comporterò come un soldato, Xaph. - lo guardò e poi aggiunse - Rafforza le postazioni di guardia nei punti di accesso alla nostra posizione, poi scegli cinque specialisti"
"Che vuoi fare?"
"Trovare un'entrata ed andare a tagliare a fettine Korby".
Nel sottosuolo intanto......
Korby era preoccupato. Era da un po' che non aveva notizie di Brown né di Cristhine. Il suo fidato Ruk poi non rispondeva al richiamo neuronico. L'interfono era muto.
Aveva spedito il grosso dei suoi androidi a combattere quegli stupidi MACO che avevano seguito gli ordini impartiti dal suo duplicato di Miral. Il precipitare degli eventi, il non essere riuscito a rallentare la Thunder con Celeste, lo aveva costretto ad agire con un numero di forze inferiori al programmato ed in caso di un attacco all'interno avrebbe potuto avere qualche difficoltà.
Si decise a raggiungere il laboratorio di duplicazione.
Stranamente il corridoio era buio.
"Celeste 42 - fermando l'androide più vicino - come mai qui è buio?"
"Non lo so, mio caro"
"Lascia stare, vado a vedere io!"
Correndo lungo il corridoio sentì del liquido sotto le sue scarpe * Ma che diavolo succede qui? Da dove viene questo liquido? Una perdita delle vasche? *
"CRISTHINE?? BROWN?? RISPONDETE!"
Una luce intermittente d'emergenza illuminava ritmicamente il laboratorio. Korby entrò e vide il corpo di Ruk immobile con la pelle sintetica del volto bruciacchiata.
Le tempie gli pulsavano all'impazzata. Cercò l'interruttore d'emergenza per stabilizzare la luce. Lo attivo ed inorridì. Cristhine aveva un pezzo di vetro piantato nel cuore e Brown a giudicare dall'ematoma, il collo spezzato.
Korby emise un urlo straziante. Alzò gli occhi al cielo giusto il tempo per vedere una figura nera che, lasciatasi cadere dalle tubature del soffitto balzò sopra di lui.
Tutto intorno a Korby si fece buio.
Cunicoli sotterranei della base di Korby.
Miral stava analizzando la mappa che aveva stilato durante la sua precedente missione "Sergente Terrell - disse verso lo specialista d'esplosivi - dietro l'angolo c'è una porta rinforzata. Dobbiamo farla saltare. Quando sono uscito da lì ho appurato che poteva essere azionata solo dall'interno. Prepari il "P 116"."
Il tellarita senza fiatare si mise all'opera.
"Capitano - disse Miral mentre aiutava il suo specialista- preferirei che lei ed i suoi uomini rimaneste un po' indietro rispetto ai miei."
Ricardo annuì ed aspettò con i suoi dietro l'angolo.
Pochi attimi dopo il tellarita disse che era tutto pronto. Diede il segnale e fece brillare la carica.
Con un tonfo la porta cadde a terra ma il contraccolpo fece crollare parte del corridoio alle spalle del capitano.
"AL RIPARO!" urlò Miral gettandosi verso il capitano ed i suoi.
Con un gesto felino il colonnello dei MACO spostò Seldon dalla zona del crollo mentre i due ufficiali della sicurezza rimasero schiacciati dai blocchi silicei.
Superati i primi attimi di sorpresa, Bellatrix si sincerò della salute del capitano, constatando il decesso dei due della sicurezza. Poi volse lo sguardo verso Xian Pao. Era salvo ma si teneva l'avambraccio sinistro. "Sei ferito? Vuoi che gli dia un'occhiata con il tricorder medico?"
"NO,.....no comandante. Sto bene. Andiamo avanti"
Sebbene la testa le ronzasse ancora, sentiva che quell'uomo nascondeva qualcosa. Poi puntò il tricorder medico verso di lui ma i suoi dubbi furono fugati. Era umano.
Laboratorio di clonazione.
"Figlio d'un cane, ti ho finalmente preso!" Gli occhi di Miral erano diventati di un blu intenso.
Korby era legato come un salame e giaceva ai suoi piedi. Con una mano Miral lo sollevò da terra e lo schiaffeggiò per farlo ridestare.
Appena Korby riprese i sensi vide il volto dell'andoriano. Lo sguardo gelido del pelleblù incrociò quello pieno d'odio dello scienziato.
"Ti strapperei il cuore con le mie mani, se non avessi giurato di portarti in catene di fronte all'imperatore."
"Liberami, bastardo figlio di un aenar e ti farò vedere cosa ti farò."
Miral sorrise.
La razionalità di Korby però prese il sopravvento sulla rabbia. Sapeva bene che Miral non l'avrebbe mai liberato, meno che mai avrebbe avuto una sola chance di ucciderlo se non con l'aiuto dei suoi androidi. La sua speranza era quella di richiamare la loro attenzione. Si maledisse per aver programmato ed ordinato ai suoi androidi, tranne quei pochissimi addetti alla manutenzione, ora spediti al fronte, di non entrare nei laboratori.
In lontananza avvertirono un'esplosione ed un tonfo.
Cunicolo 3-A.
"Colonnello da questa parte" disse il sergente Terrell indicando un corridoio sulla destra.
"No- rispose Miral consultando il padd - prendete il corridoio buio a sinsitra.Ordine di marcia: Terrell stia dietro a Torwaldsen e Sh'ael che hanno i visori infrarossi. Poi verremo io ed il capitano. Ultimi Laris e Xian Pao a coprirci le spalle."
Annuirono. L'umano ed il vulcaniano con i visori passarono avanti. Cammiarono con circospezione per alcuni metri seguiti dal resto del gruppo. Poco dopo i due dell'avanguardia urlarono. Due androidi nascosti in due nicchie laterali li avevano attaccati spezzando loro il collo. Le luci del corridoio si accesero ed i due automi corsero verso il resto del gruppo.
Terrell fu il più lesto a sparare con il suo phaser contro un androide colpendolo in pieno. L'altro si avventò su di lui uccidendolo. Tutti gli altri allora presero le armi e spararono contro l'androide sopra il corpo di Terrell. L'automa preso in contropiede stramazzò a terra.
"Terrell era un ottimo guastatore ed un vero soldato. - Miral restò un attimo in silenzio - Andiamo avanti".
ISS Thunder
"Tenente Kalama, è riuscita a stabilire un contatto con i MACO?"
"No comandante, non ancora."
"Non è una risposta soddisfacente. VOGLIO parlare con il maggiore Ferguson SUBITO. Si dia da fare o farò preparare la camera agonizzatrice per lei"
T'val le si avvicinò e le sussurrò in un orecchio " Comandante, le comunicazioni non dipendono dalla negligenza di Kalama. La ionizzazione dell'atmosfera è eccessiva è meglio per tutti aspettare."
La vulcaniana aveva ragione. Alejana era preoccupata per il suo uomo ed aveva permesso ai suoi sentimenti di prendere il sopravvento sulla razionalità d'altra parte era il suo uomo quello che stava affrontando una prova rischiosa. Si ritrovò a pensare che seppure avesse desiderato il comando, quella era in cuor suo la prova che non era ancora pronta.
"Signor Kalama, faccia l'impossibile. Timoniere puntiamo nuovamente sulle coordinate iniziali. Altri due passaggi su EXO III e fuoco a volontà sulle coordinate di tiro.
T'val fece ancora un cenno verso l'orioniana che le si avvicinò.
"Cosa c'è T'val?"
"Non trovo logico accanirsi a far fuoco su un bersaglio che non ha dato esiti positivi"
"Affatto! Sappiamo che gli androidi escono da lì. Se non sono ancora usciti distruggiamo la loro via d'uscita e li intrappoliamo, se sono usciti, contribuiremo alla loro distruzione".
T'val guardò Alejana con occhi inespressivi, poggiò la schiena sulla sua poltrona e si lisciò le pieghe della gonna con la mano.
Superficie di EXO III
"Maggiore abbiamo trovato un entrata!"
"Bene andiamo!"
Il maggiore Miller si calò per prima nell'apertura che a mala pena lasciava spazio per un uomo per volta, Gli altri la seguirono a loro volta.
Sotterranei di EXO III Corridoio 3-A.
Miral, Seldon ed i suoi arrivarono alla fine del corridoio. Da lì entrarono in un atrio ellissoidale con varie diramazioni.
Sentirono dei passi e Miral fece cenno loro di nascondersi.
"Perché non li affrontiamo?" - chiese sottovoce il cinese.
"Perché è da stupidi attaccare un nemico quando si è in inferiorità di forze" rispose sibilando Laris.
"Il nostro scopo è quello di raggiungere Korby prendendolo di sorpresa. - disse il capitano - Non c'interessa distruggere tutti gli androidi....."
Miral, pochi metri più avanti fece un cenno ai suoi che avanzarono silenziosamente.
"Dobbiamo entrare nella sala dopo quella porta con il contrassegno rosso".
"Bene - disse Seldon - armi in pugno. Settaggio su distruzione. Massima potenza."
"Parli per i suoi, capitano. Le armi andoriane come quelle dei MACO sono sempre settate su distruzione"
I quattro si avvicinarono alla porta che trovarono chiusa.
"Non c'è un'altra strada, colonnello?"
"Non che io conosca, a meno di perdere tempo ad esplorare tutti i sotterranei"
"Ok.... Laris e Xian Pao, datevi da fare. Cercate di aprire quella porta. Io ed il colonnello vi copriamo le spalle"
I due ufficiali comandanti, spalle al muro, scrutavano tutte le vie d'accesso mentre la scienziata e l'ingegnere lavoravano alacremente per cortocircuitare il comando d'entrata.
"Ecco ...ci siamo - esclamo il cinese - aperta!"
Fecero scivolare il pannello della porta sulla guida. Miral e Seldon, armi in pugno scattarono come due molle verso l'interno. Con loro stupore videro un Miral ferito, con la divisa strappata che scherniva il dottor Korby legato come un salame.
Seldon rimase per un attimo stupito, mentre Miral sparò contro il suo duplicato.
"Capitano - disse il Miral con la divisa strappata - quello lì è un androide.
"No capitano - replicò il Miral con la divisa sana - io sono quello vero. Le sembra normale che un andoriano con un'antenna recisa possa stare in piedi? Ha legato Korby per ingannarla. Appena avrà guadagnato la sua fiducia vi ammazzerà tutti come cani".
Seldon chiamò a sé i suoi ufficiali facendo loro cenno di bloccare le uscite.
"Va bene signori colonnelli. - Seldon non desiderava uccidere il vero Miral o quanto meno macchiarsi di un omicidio ingiustificato che lo avrebbe esposto a ritorsioni per le quali i suoi mentori non avrebbero potuto proteggerlo. - Lasciamo decidere la sorte. Sono convinto che il vero Miral sarebbe capace di fare fuori qualsiasi androide in un duello.
Korby, in ginocchio vicino al tavolo operatorio, sogghignò tra sé e sé. Seldon gli si avvicinò tenendo sotto tiro i due Miral. Mise un piede sul petto e guardandolo con disprezzo lo spinse a terra.
"Verme, tu non sei degno di vedere come un combattente affronta il suo destino. Resta a strisciare per terra. Voi due, forza, datevi da fare e senza armi a raggi."
Cunicoli di EXO III
"E questo cos'è? - chiese Polly al caporale Reily.
"Sembra una centrale di comunicazione.... ma è molto strana, - Reily la guardò con attenzione mentre l'analizzava con un tricorder diagnostico - ....come se ci fossero centinaia di canali tutti identici e sulla stessa frequenza ....sembrano clonati......"
Il volto di Polly s'illuminò : "Togliti da lì Reily" Prese il phaser e sparò contro la trasmittente che saltò in mille pezzi.
"Procediamo" ordinò la Ferguson.
Sala clonazione
I due Miral si fronteggiavano guardinghi. Uno di loro, quello con le antenne sane, prese un bisturi dal tavolo operatorio e lo lanciò verso il suo avversario.Questi si gettò in terra proprio vicino al corpo di Ruk. Vide il tre quarti di Patterson ancora conficcato nell'androide e cercò di prenderlo.
L'altro Miral con un balzo fu sopra il lettino pronto a saltare addosso all'avversario. Il Miral atterrato con un calcio però spostò la lettiga facendo rovinare in terra il suo gemello.
Il Miral in terra allora, cercando di approfittare del momento di vantaggio, estrasse lo strumento chirurgico dal corpo dell'androide disattivato. L'unico suo scopo ora era quello di sconfiggere il nemico. Lanciò con tutta la forza il tre quarti di Patterson contro il suo oppositore che, con una agilità fuori dal comune, schivò il pericoloso oggetto.
Laris chiamò a sé il capitano. "Signore, il tricorder mi segnala che uno dei due è il Miral vero ma non riesco a capire quale, a meno di fermare il duello ed esaminarli separatamente....."
"Signor Laris, perchè negarsi questo spettacolo? E poi non crede che sia giusto che il colonnello Miral provi a tutti noi il suo coraggio e le sue capacità per riscattarsi dall'ingloriosa sconfitta sulla superficie del pianeta?"
Bellatrix lì per lì rimase basita, poi fece un mezzo sorriso. Ora iniziava a capire perchè quell'uomo era riuscito a diventare capitano nonostante le influenti amicizie e la a sua giovane età .
Se avesse vinto il vero Miral, tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi con la vita e l'onore dell'andoriano salvi se avesse vinto il falso Miral, lei l'averebbe analizzato e l'avrebbero ucciso. Miral sarebbe stato vendicato, il suo onore salvo e Seldon ne sarebbe uscito come il coraggioso vendicatore di un compagno d'armi caduto per la gloria dell'Impero.
La lotta continuava senza esclusioni di colpi. Il Miral dall'antenna mozza ora sembrava avere la peggio. Sbagliò un affondo ed il Miral dalla divisa sana lo stordì con un colpo di taglio sulla nuca.
"Sei mio, figlio di un aenar!" e lo immobilizzo mettendogli un piede sulla schiena.
Proprio in quel momento Polly ed i suoi entrarono armi spianate nella sala.
"Cosa diavolo succede qui?....MIRAL! Sei vivo!"
"Ciao Polly, ne dubitavi?" disse l'andoriano sorridendo verso la Ferguson
Polly guardò Miral e gli sparò con il fucile phaser in pieno petto.
Miral cadde a terra con il sorriso ancora stampato nel volto ed il petto squarciato pieno di circuiti fusi.
Il silenzio cadde nella stanza Polly si avvicinò al Miral atterrato ancora svenuto, lo sollevò con l'aiuto dei suoi MACO e lo adagiò sulla lettiga.
Prese il bisturi da terra ed iniziò a praticargli alcuni tagli superficiali sulla pelle. Ne uscì sangue e si sentì sollevata.
Laris si avvicinò con il tricorder ed esaminò Miral, confermandone l'identità.
Pochi attimi dopo Miral riprese conoscenza.
"Polyhmnya.... cosa ci fai qui?"
"Sono venuta a salvarti le chiappe!"
"Credo che ti devo un favore, maggiore"
"Non pensarci colonnello ce la fai a stare in piedi?"
"Certo, sono un MACO, ricordi? "
Seldon si avvicinò. "Sono lieto di saperla salvo e con noi, colonnello". - Polly, potendolo fare, lo avrebbe fulminato - poi si girò verso la Miller "Ma mi dica, maggiore: come faceva a sapere di sparare ad un androide?".
"Semplice.....il colonnello, quello vero, odia chiamarmi Polly"
"Ed io...- aggiunse Miral - quando sono stato duplicato da Korby pensavo a Polyhmnya con il diminutivo che tutti usano per chiamarla".
"Bene! Esclamò il capitano. Sarà il caso di prendere contatto con la nave, far risalire i MACO ed iniziare a setacciare questo laboratorio e portare quel cane rognoso di Korby dall'Imperatore....."
"NO, BASTARDI! NON CI RIUSCIRETE MAI!" urlò Korby.
"Sono inutili i tuoi deliri di onnipotenza, Korby. Sei stato sconfitto. Mi dispiace solo che non avrò il piacere di ucciderti con le mie mani".
"VOI SIETE MORTI! SIETE CADAVERI CHE CAMMINANO! ...AHAHAHAHHAHAHHAHH"
la risata isterica di Korby risuonò per tutta la stanza.
"Noi morti? - lo schernì Seldon - E come, vecchio idiota?"
"Stupido pelato! Il testosterone ti ottunde i neuroni! In questo momento ho rotto un dente falso nel quale c'è il comando d'innesco dell'autodistruzione del complesso".
Seldon come una furia aprì la bocca dello scienziato e vide il dente falso rotto.
Impallidì.
"Tutti fuori. VIA!"
"Chiediamo di essere teletrasportati......" disse Xian Pao
"Qui il teletrasporto non funziona, guardiamarina! Gambe in spalla!"
"E Korby?" chiese Laris
"Che crepi con le sue macchine - disse Polly - il mio culo vale molto più del suo"
Xian Pao si ricordò del suo "asso nella manica" e cercò di attivare il tracciatore.
Nessun effetto.
Riprovoò ancora.
Niente.
La delusione s'impadronì del giovane cinese che iniziò a correre seguendo i suoi compagni, mentre le sinistre risate di Korby risuonavano in tutto il complesso sotterraneo .
15 minuti dopo. ISS Thunder
I MACO erano rientrati a tempo di record. La squadra di sbarco del capitano aveva anch'essa fatto rientro alla nave giusto in tempo per registrare con gli strumenti di bordo l'esplosione dei sotterranei.
Korby era presumibilmente morto, i progetti degli androidi distrutti.
Avevano salvato le loro vite, ma a quale prezzo?
ISS Thunder - 23/10/2280 ore 0900
Ricardo era nel suo ufficio a guardare lo spazio fuori dall'oblo.
La missione era da considerarsi un fallimento, a meno che i dati finora raccolti da Laris e da Xian Pao fossero sufficienti a tacitare Vorshak e quindi l'Imperatore.
Era la prima volta che falliva in questo modo.
Per un attimo pensò che se non ci fossero stati quei macachi vestiti di nero, forse non sarebbe nemmeno riuscito ad entrare nella base di Korby.
Scacciò dalla mente quell'evenienza.
Aveva ovviamente dato ordine che Laris e Xian Pao fossero oggetto di particolari attenzioni da parte degli uomini della sicurezza. Non dovevano avere contatti con nessun altro all'infuori di lui, di Alejana e purtroppo di T'val finchè non avessero fornito tutti i dati in loro possesso.
Estraneare la vulcaniana sarebbe equivalso ad una sorta di ammissione di cospirazione. Avrebbe avuto i dati raccolti dai due ufficiali anche con i mezzi meno leciti - e forse anche quelli più efficaci - anche se era convinto che l'Imperatore non sarebbe stato contento, se non facendogli credere che Korby con i suoi androidi progettava un colpo di stato.
In realtà l'idea non era poi tanto remota anche lui, attuale capitano dell'orgoglio della Flotta, avrebbe tentato un colpo di mano con un'arma così potente.
Sorrise.
Vide il suo volto riflesso nell'oblò.
Quanta strada aveva fatto da quel lontano giorno in cui aveva salvato su Marte una donna da un tentativo di stupro.
Il semplice ragazzo di ieri, senza arte né parte, oggi era capitano dell'ammiraglia dell'Impero.
Domani chissà..........