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ISS THUNDER - MISSIONE 01 RSS ISS THUNDER - Missione 01

01.04 " Radioattività "

di Bellatrix Laris, Pubblicato il 13-11-2014

Iss Thunder, sezione scientifica
18/10/2280 ore 8.03

Lo sguardo di Laris faceva paura. Serrò ancora di più gli occhi e si fece imponente, nonostante la bassa statura. Il guardiamarina davanti a lei, che eppure la sovrastava in altezza, sentì un brivido gelido lungo la schiena. Quella Betazoide aveva fra le dita la vita del suo sottoposto. E dall'occhiata non faceva presagire nulla di buono.
"Guardiamarina, è bene che lei sappia," la voce di Bellatrix sembrava risuonare fra le pareti del laboratorio come in un valico di montagna "sempre che ritenga la sua vita un dettaglio degno di nota, che quando il suo turno inizia alle otto e ha la malaugurata sfortuna di trovarsi nel mio stesso laboratorio, la voglio dietro gli strumenti allo scoccare dell'ora, non un secondo più tardi!"
La Betazoide era andata in un rabbioso crescendo e adesso nemmeno ascoltava la risposta confusa del suo sottposto.
"Sparisca, per questa volta"
Il guardiamarina non se lo fece ripetere due volte. Bellatrix si voltò nuovamente verso il computer. Ultimamente non tollerava gli umani.
*Un tempo non lo avresti lasciato andare vivo o comunque incolume... * si disse fra sé *...ti stai rammollendo*
Per evitare che il suo cervello divagasse fra pensieri legati e sentimenti contraddittori, si rigettò nel lavoro. O meglio, su quello che aveva percepito durante gli ultimi meeting col resto dell'equipaggio. Era materiale che non sapeva bene come usare o che importanza attribuirgli, dal momento che non sapeva mai se fidarsi o meno di quello che l'empatia le suggeriva: la mancanza di un'educazione di stampo telepatico la metteva sempre in dubbio. Attenendosi ai fatti, aveva percepito qualcosa nel discorso di Seldon, come un particolare che il capitano cercava di nascondere. Non aveva fatto in tempo a scoprire di cosa si trattasse e se avesse osato sondare ancora più a fondo sapeva che presto la Thunder avrebbe avuto un altro primo ufficiale scientifico. La convincevano poco anche l'ufficiale politico T'Val e il primo ufficiale King, soprattutto quest'ultima. Non ci aveva messo nemmeno un secondo per scoprire che era la concubina del capitano Seldon, cosa che l'aveva in qualche modo infastidita. Un po' perché non aveva mai sopportato gli Orioniani, specialmente se femmine, e il loro indissolubile binomio "sesso e carriera" un po' perché nascondeva qualcosa che sapevano solo lei e il capitano. Per capirlo però non ci voleva certo un'empatica...
Poi c'era la questione del guardiamarina Xin Piao, il nipote dell'ammiraglio, su cui tutte le donne con sufficiente ferramenteria sui polsini si erano avventate come mosche sul miele, convinti che quel ragazzo imberbe rappresentasse un appiglio sicuro nella scalata per la carriera. Ma non Bellatrix. Al pensiero, cercò di sistemrsi il top in modo da coprire qualche centimetro di pelle in più. Per lei, Xin Piao non rappresentava altro che un guardiamarina con la carriera spianata dal nepotismo, che con un po' di fortuna si sarebbe trovato capitano in capo a otto anni. Che poi fosse una spia piazzata dallo zio alle calcagna di Seldon, non le importava gran ché. Quelli erano affari del capitano e Bellatrix non si sarebbe curata del Cinese finché quest'ultimo non fosse comparso a darle noia alle soglie della sezione scientifica.
Laris si diresse nel suo ufficio a grandi passi, distribuendo occhiate di fuoco ai suoi sottoposti chini sulle consolle. Si gettò sulla poltrona, sistemando comodamente i piedi sulla scrivania. Poi accese il computer. Erano diretti verso Exo III, o almeno così aveva detto Seldon. Belltrix si domandò cosa mai potesse trovare di interessante l'impero in un pianeta praticamente morto. E ancor di più nell'archeologo di corte, un ruolo così inutile da essere quasi difficile da concepire. Ciò nonostante, non era Bellatrix a dare ordini con i galloni appuntati sulla casacca verde, quindi per ora doveva limitarsi ad obbedire. Si rivolse bruscamente al computer, chiedendogli tutte le informazioni che aveva su Exo III. Il computer cominciò a sbrodolare dati in maniera ripetitiva, con la sua voce monotona. Bellatrix ascoltava a mala pena, guardando le cifre e le informazioni che scivolavano sullo schermo davanti a lei. La temperatura abbassatasi a caisa del sole in eclissi... eppure non era così bassa quanto Bellatrix si sarebbe aspettata, stando ai veloci calcoli che aveva fatto mentalmente. Non che sulla superficie fosse ormai possibile qualsiasi genere di vita, ben inteso...
*Ma chissà sotto...* disse la Betazoide, fra sé e sé. Una miriade di pensieri strani le affollarono la mente, soprattutto mentre sfilavano sul monitor i dati relativi alla conformazione geologica di Exo III. Qualcosa non quadrava.
"Computer, eseguire un calcolo della radioattività naturale presente sul pianeta"
Ci volle un batter d'occhio perché il dato comparisse, bianco sullo sfondo nero. Laris alzò un sopracciglio, in imitazione dell'espressione vulcaniana di sorpresa. C'era una differenza visibile fra il valore teorico e quello rilevato sul pianeta. Ancora un paio di veloci calcoli e trovò che la radioattività in eccesso era strettamente correlata con l'aumento di temperatura. Ma cosa poteva aver generato un simile fenomeno? Quali altre fonti di radioattività potevano trovarsi su Exo III, che non fossero naturali?
*Una civiltà tecnologica, certo*
Ma come poteva esserci una civiltà tecnologica su un pianeta che ormai era in larga parte inospitale? Non sulla superficie, certo, ma magari nel sottosuolo... al di sotto degli spessi strati di roccia la radioattività anomala si concentrava maggiormente, stando ai dati del computer. Quindi, qualsiasi cosa fosse la causa di quello strano fenomeno, doveva trovarsi là sotto. Bellatrix lasciò che il suo cervello divagasse fra calcoli, cifre e leggi fisiche, alla ricerca di una risposta. Poi le affiorò alla mente una parola, probabilmente letta anni prima in qualche libro che ormai non ricordava più:
*Robot...*