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USS TOKUGAWA - MISSIONE 02 RSS USS TOKUGAWA - Missione 02

02.13 " Battaglie e verità "

di Maximilien Tracey, Pubblicato il 19-05-2014


USS Tokugawa, Ready room - 14/06/2391, poco dopo


"Propongo uno scambio - Replicò Tracey in tono secco, dopo aver spostato lo sguardo sul membro della specie aliena che aveva davanti a se. Lo sguardo duro malgrado le parole concilianti non lasciava spazio di replica, facendo apparire il tutto come una sorta di diktat. Un gioco forse rischioso da fare con alleati tanto precari - voi volete un nostro Ufficiale con voi. Noi vogliamo altrettanto."
La Dottoressa Thompson si voltò verso il Comunicante in attesa di risposta, il quale sembrava quasi uno dei quei vecchi computer del ventesimo secolo, intento a caricare e elaborare una risposta mentre se ne stava immobile, con la testa leggermente inclinata di lato.
"Accordato - affermò l'alieno squarciando il silenzio che si era venuto a formare con un fugace boato della sua voce atona ma in qualche modo stentorea. Maximilién sentì un lieve brusio e un breve formicolio alle tempie, segno che l'8472 non aveva preso questa decisione da solo - il Comandante verrà trasportato sulla nostra unità, io rimarrò qui con voi. Entrambi opereremo come emissari per la relativa parte."
Tracey scambiò un rapido sguardo con i propri Ufficiali, ben conscio che probabilmente quello era il massimo che poteva ottenere, si soffermò però soprattutto sul Tenente Alluso cercando di sondarne in qualche modo l'animo. Nuovamente, la decisione nello sguardo della giovane donna non lasciava trapelare alcun'ombra sulla sua determinazione o dubbio riguardante la pericolosa decisione. In qualche modo il Capitano vide in quello sguardo una versione più giovane di se stesso, irruento e pieno di entusiasmo, anche se a lui l'uniforme non aveva mai calzato così bene.
"Tenente, si prepari ad essere trasportata sulla nave degli 8472 - affermò nella direzione della ragazza che rispose con un rapido gesto d'assenso del capo prima di allontanarsi con un rapido guizzo - lei invece contatti i suoi...è ora di porre la parola fine a questa storia..."

USS Kerberos, Alloggi del Primo Ufficiale - 14/06/2391 - ore 17:00


Il Comandante Turay si fermò in mezzo alla stanza, osservando attentamente la figura statuaria della propria ombra che, con un intrigante gioco di luci da maestro del cinema, veniva proiettata sul pavimento dalla fioca luce proveniente dal lontano Sole e che rimbalzava sulla sua liscia pelle d'ebano.
Sicuramente, se qualcuno avesse potuto vederla così, aggirarsi nuda per i propri alloggi dopo una doccia sonica al termine del servizio mentre si produceva in strane e teatrali pose,in pochi avrebbero anche solo ipotizzato che quell'attraente donna di colore avesse passato la boa dei quarantacinque anni da poco più di un paio d'ore.
*Anche qui è ancora tutto a posto... - si ritrovò a pensare col solito tono allegro che la contraddistingueva mentre si esaminava con estrema attenzione il petto, soppesandosi i seni con entrambe le mani -...chi l'avrebbe detto che a quest'età...*
=^= Rondar a Turay...=^= la greve voce del Capitano Benzita eruppe nella stanza interrompendo la serie di frivoli pensieri della donna, che dopo un paio di secondi di stupore misto ad imbarazzo, quasi fosse stata presa con le mani nella marmellata, rispose in maniera decisamente energica.
"Mi dica Capitano"
=^= So che il suo turno è appena terminato e che probabilmente avrà altri programmi...- il benzita cercò di rimanere sul vago, ben sapendo però che la donna era già a conoscenza della fallimentare festa a "sorpresa" che alcuni degli Ufficiali superiori le avevano organizzato -...ma abbiamo un problema che gradirei esaminasse anche lei. =^=
"Che genere di problema?"
Il Benzita sembrò esitare per un momento, sospirando mestamente.
Alala lo conosceva da almeno tre anni, e non le era mai sembrato così preoccupato.
=^= Un centinaio di fonti energetiche non identificate si stanno muovendo ad alta velocità verso la parte centrale del Sistema Solare, più precisamente verso la Terra...=^=
Alala sgranò gli occhi scuri per lo stupore, replicando con un paio di secondi di ritardo alle parole del benzita.
"Arrivo subito."

USS Tokugawa, Plancia - Contemporaneamente


Maximilién se ne stava seduto sulla propria poltrona, intento a massaggiarsi delicatamente il dorso del naso con tre dita, mentre con gli occhi socchiusi faceva silenziosamente lavorare la materia grigia. Il piano era decisamente semplice, eppure svariati dubbi e perplessità continuavano ad attanagliarlo, senza contare il lugubre e non meglio identificato presentimento che si era via via fatto strada nel suo animo da quando il Comunicante era salito a bordo, ma non era legato a lui.
"Siamo pronti - comunicò Vikram dalla sua postazione continuando a far danzare le dita sulla propria consolle - fra un paio di minuti gli 8472 ci faranno uscire nei pressi del Sistema Solare."
Il Capitano accennò ad un silenzioso cenno di assenso col capo senza realmente ascoltare l'Ufficiale di origini indiane, continuando invece a rimuginare sui suoi pensieri. Qualcosa decisamente non tornava. Qualcosa a cui ne lui ne i suoi Ufficiali avevano dato peso nella fretta di agire e che tutt'ora non riusciva ad individuare con chiarezza.
Si voltò verso il Comunicante che, immobile quasi fosse una strana e inquietante statua, attendeva i prossimi eventi ad un paio di metri da lui osservando lo schermo. La sua sola esistenza significava che gli 8472 erano a conoscenza della minaccia dei Dormienti, e la logica gli diceva che era abbastanza improbabile che ne fossero appena venuti a conoscenza, perciò per quale motivo erano rimasti a cincischiare giocando agli indovinelli con la Tokugawa per così tanto tempo invece di vuotare subito il sacco?
Senza contare che ancora non riusciva a comprendere il motivo per cui la sua nave era stata risucchiata all'interno della spazio fluido a dispetto di qualsiasi altra nave della Federazione, certo la Tokugawa era un piccolo gioiellino tecnico, ma comunque non era equiparabile a navi di ben altro calibro e classe. Casualità? Improbabile, la loro era stata un "estrazione" decisamente troppo precisa perché fosse frutto del caso. Il Comunicante sembrò accorgersi di essere osservato e si voltò verso di lui. I due sguardi si incrociarono per un breve istante, prima che l'alieno ritornasse alla sua posizione originaria.
*Non è il momento di avere dei dubbi, Capitano...* Sentì rimbombare nella testa Maximilién in tono quasi intimidatorio, intuendo i pensieri del mezzosangue betazoide.

USS Kerberos, Plancia - 14/06/2391 - ore 17:10


La sirena dell'Allarme Rosso gridava il suo messaggio di pericolo per tutta la nave, mentre una serie di scintille, fumo e fiamme ne invadeva la plancia.
Alala era appena arrivata in plancia in contemporanea con il primo, devastante attacco di quelle "cose", ritrovandosi col muso per terra immediatamente dopo il primo passo. Ancora non capiva cosa fosse successo di preciso o cosa stesse succedendo in quel momento, sapeva solo che le orecchie le fischiavano in maniera tremenda e che l'Ufficiale Tattico dall'altro lato della plancia stava gridando qualcosa, qualcosa che non riusciva a comprendere.
"...nazione! - le parole della giovane Trill dalla cui fronte scendeva un sottile rivolo di sangue iniziarono a diventare nuovamente intellegibili - passano attraverso i nostri scudi come se fossero di burro!"
La nave subì un altro forte scossone e iniziò a inclinarsi lateralmente, mentre la donna di colore cercava di riguadagnare la posizione eretta, facendola sbattere violentemente contro una consolle.
"Capitano!" urlò Alala, mentre zoppicando e tenendosi il costato con la mano destra si dirigeva verso la poltrona sulla quale era riverso il benzita inerme.
"Capitano!" ripetè nuovamente una volta arrivata a lui scuotendolo, senza avere alcuna risposta.
Solo allora notò l'enorme bruciatura da plasma che gli prendeva il fianco destro e il corpo del Navigatore poco più in la il corpo riverso sulla propria consolle, con il Capo Operazioni intento ad estinguere un principio di incendio lì a fianco.
Il tempo sembrò dilatarsi enormemente mentre lentamente prendeva coscienza di ciò che stava accadendo e quella manciata di secondi le sembrarono trasformarsi in ore.
"Situazione!" gridò, con lo sguardo fisso sullo schermo davanti a se, mentre qualcuno rispondeva alla sua domanda.
"Piccole falle nei ponti quattro, sei e undici. Feriti e casualità su tutti i ponti. La Uss Dover e la Uss Nightingale hanno ingaggiato le entità senza alcun risultato..."
"Signore! - una seconda voce interruppe la prima e voltandosi Alala si accorse che questa seconda voce apparteneva all'Ufficiale Tattico - un varco interdimensionale si sta aprendo davanti a noi..." Alala si volse nuovamente verso lo schermo, dove la sagoma di una nave di classe Steamrunner faceva capolino dall'interno del varco.
"E' la USS Tokugawa!" aggiunse l'Ufficiale Tattico mentre un altro scossone colpiva violentemente la nave e ci vollero un paio di secondi prima che Alala riuscisse a collegare la nave ad un nome ad un volto.
"Maximilién?!?"

USS Tokugawa - Plancia - Contemporaneamente


Maximilién osservava in silenzio il triste spettacolo che veniva mostrato sullo schermo principale della nave.
Una decina di navi Federali erano impegnate con scarsi risultati in un'estenuante lotta contro una miriade di entità, vagamente simili a globi di energia luminosi, che schizzavano da una parte all'altra del campo di battaglia oltrepassando gli scudi delle varie navi come se nulla fosse. Esattamente come aveva ipotizzato la Dottoressa Thompson.
Che quelle creature fossero realmente antenati dei Borg o meno, sembravano comunque possedere la stessa proprietà di oltrepassare le difese altrui rimodulando l'energia bioelettrica coesa di cui erano composti, ma riacquistando un corpo fisico avrebbero perso questa peculiarità.
Forse ne avrebbero riacquistate altre ma qualcosa continuava a non quadrare.
Gli 8472, i Borg ed infine questi Dormienti sembravano tutti pezzi appartenenti a puzzle diversi e fra loro incompatibili, presi a caso dalle loro scatole e obbligatoriamente fatti combaciare l'un l'altro in una sorta di collage artistico astratto di difficile comprensione.
"Signore! - la voce di Ligan, il sottoposto dell'Alluso che momentaneamente la stava sostituendo in plancia reclamò l'attenzione del Capitano - i Dormienti ci hanno individuato e si dirigono verso di noi!"
Maximilién sembrò esitare per un secondo, prima di prendere la parola, rispondendo con un solo laconico e reddo ordine.
"Fuoco"

Nave 8472 - Qualche istante prima


Francesca si sentiva a disagio. Non era tanto essere praticamente ostaggio degl'8472 né la strana apparecchiatura che si doveva portare dietro per sopravvivere all'interno di quella nave studiata per abitanti dello spazio fluido a darle questa strana sensazione, era il fatto di non essere alla sua postazione durante una battaglia così importante a darle fastidio.
Non poter vedere, non poter sentire ciò che realmente accadeva sulla Tokugawa se non attraverso il filtro di quegl'alieni tripodi la stava decisamente snervando, non era di certo una da starsene con le mani in mano in una situazione del genere, ma la sua irruenza l'aveva portata a proferire le fatidiche parole con cui si era proposta come volontaria per recarsi sulla nave degli 8472, ma nessuno le aveva effettivamente anticipato che quella nave sarebbe effettivamente rimasta nelle retrovie.
Qualcosa si mosse lievemente nelle vicinanze del suo piede destro, ma non se ne curò particolarmente proseguendo nei suoi pensieri. Non era la prima volta da quando era salita sulla bionave e di certo non sarebbe stata l'ultima, infondo quella "cosa" era un essere vivente ed era inevitabile che...
Per una frazione di secondo l'intera sua coscienza sembrò venir meno, l'interno della bionave iniziò a girare su stesso mescolandosi e intersecandosi in uno strano caleidoscopio come se fosse all'interno di un frullatore.
Cercò supporto allungando la mano verso la parete che aveva a poca distanza inspiegabilmente ansimando, portandosi l'altra mano verso le meningi come per riportare a forza la sua visione entro parametri normali senza successo.
La bionave sembrò iniziare a sciogliersi come se fosse un quadro di Dalì mentre Francesca cercava di controllare una serie di forti e improvvisi conati di vomito, che la costrinsero in ginocchio. Non ci riuscì. Provò a puntellarsi per terra con i gomiti mentre il pavimento sotto di lei iniziava a mischiarsi con qualcosa di un grigio metallico e uno strano cicalino le urlava nelle orecchie.

USS Tokugawa - Sala Macchine - 14/06/2391 - ore 17:15


Albert si aggrappò alla paratia che aveva davanti con tutte le sue forze, mentre un forte colpo laterale faceva spostare nuovamente tutta la nave.
"Integrità degli scudi al sessantanove percento... - affermò Juliette seduta ad una postazione poco lontana, continuando pochi attimi dopo -...ma le modifiche agli basate sulle informazioni della Thompson sembrano reggere!"
"Bene...- replicò lui riguadagnando la stabilità parzialmente perduta qualche attimo prima avvicinandosi alla postazione -...com'è la situazione là fuori?"
"Brutta...senza contare noi ci sono altre dodici navi ingaggiate in combattimento e altre tre in arrivo, ma nessuna è riuscita a mettere a segno colpi significativi. Quattro di quelle stesse navi sono in condizioni critiche..."
Hair digrignò i denti in un silenzioso moto di rabbia. Le informazioni che avevano inviate quando ancora erano all'interno dello spazio fluido dovevano non essere mai arrivate ed effettuare modifiche agli scudi in questa situazione era decisamente improponibile. Qualcosa sulla consolle che aveva davanti attirò la sua attenzione e con un guizzo fulmineo si allungò verso di essa, ritrovandosi letteralmente appoggiato alla donna mentre digitava velocemente alcuni comandi e un altro colpo faceva vibrare la nave.
"Che diavolo è questo ..." qualcosa sibilò alle sue spalle seguito dal tonfo sordo di un corpo che cadeva di peso interrompendo ciò che stava dicendo e voltandosi incrociò lo sguardo della Dottoressa Thompson che, fucile phaser sottobraccio faceva il suo ingresso all'interno della sala macchine assieme a quattro membri della specie 8472 comparsi dal nulla.
"Qualcosa che lei non doveva vedere..."

In un luogo imprecisato - Contemporaneamente


Francesca si risvegliò improvvisamente così come era svenuta.
Il cicalino di pochi minuti prima che ancora ruggiva prepotentemente riempiendo l'area circostante senza però provocare alcun effetto visibile in quella strana e asettica struttura metallica che non era in grado di identificare.
"Che diavolo..." affermò alzandosi con fatica dalla posizione in cui era, cercando di non venir nuovamente sopraffatta dalla strana serie di nausea e conati di vomito come che l'avevano colpita precedenza.
Una fredda voce metallica e distorta iniziò a berciare più volte alcune frasi in una lingua che alla giovane donna aliena quanto la strana struttura in cui si trovava, ma che ad ogni ripetizione sembravano acquisire maggiore intelligibilità e senso. Fu solo quando riuscì a rimettersi finalmente in piedi che le parole acquisirono realmente senso.
=^= Acquisizione della sintassi linguistica terminata. Traduzione in corso. =^=
"Traduzione di cosa?" replicò lei guardandosi intorno come alla ricerca della fonte di quella voce, che invece proseguì in tono asettico ignorandola completamente.
=^= Errore critico nella subroutine di controllo. Collasso della Sorgente imminente. Evacuare la struttura al più presto =^=

USS Tokugawa - Plancia - Nello stesso momento


"Signore, rilevato un colpo di phaser in sala macchine e tracce di teletrasporto multiplo su tutta la nave!" informò con sconcerto dalla sua postazione Vikram.
"Teletrasporto!? Abbiamo gli scudi attivi! - replicò Maximilién mentre apriva con un gesto rabbioso la comunicazione verso la sala macchine - Tracey ad Hair! Cosa diavolo sta succedendo?"
Fu una voce femminile a rispondere all'Ufficiale in Comando della Tokugawa. La voce della Dottoressa Thompson.
=^= Capitano...la ringrazio per averci aiutato nella nostra missione...=^=
"Missione? - replicò il mezzosangue betazoide con astio - quale missione? Cosa è successo ad Hair e..."
Ma ciò che il Capitano ottenne in risposta fu solamente una sonora eruzione di risate proveniente dall'impianto di comunicazione, seguita dal trionfale ingresso di quattro membri della specie 8472 armati di
tutto punto in plancia.
"Come ha detto la Dottoressa...- esordì in tono ancor più inquietante del solito il Comunicante, avvicinandosi agl'altri membri della sua razza -...la nostra".

In un luogo imprecisato - ore 17:20


Lentamente il senso di nausea stava abbandonando il corpo di Francesca, impegnata a cercare di comprendere gli strani geroglifici che comparivano sulla consolle che aveva davanti mentre la voce metallica e artificiale continuava ad incalzarla come se cercasse di farla distrarre. Prima di riuscire ad individuare quella strano artefatto rintanato in un angolo degli infiniti corridoi identici della strana struttura metallica, aveva provato invano ad ottenere risposte alle infinite domande che le ronzavano nella testa cercando di interagire verbalmente con il computer che probabilmente gestiva la struttura in cui si trovava utilizzando tutti i comandi che conosceva, ma il totale insuccesso l'aveva portata a pensare di interagire con una mera registrazione.
Dove si trovava? Come ci era arrivata? Che fine avevano fatto la Tokugawa e i Dormienti? E la battaglia che si stava svolgendo sulla Terra? Queste erano le domande che continuavano a frullarle in testa di continuo e a cui esigeva un risposta, o almeno una parziale.
=^= Collasso della Sorgente imminente. Evacuare la struttura. =^=
"Ho capito! - replicò con rabbia sferrando un potente calcio alla consolle a causa della frustrazione - ma non so nemmeno dove mi trovo..."
=^= Il soggetto si trova nel settore kappa, livello dodici della stazione Noan. Recarsi al livello ventitré settore b ed effettuare l'evacuazione della struttura prima del collasso della Sorgente. =^=
Francesca alzò il capo sorpresa. Finalmente, per qualche strano motivo ora sembrava essere riuscita ad ottenere risposte.

USS Tokugawa - Sala Macchine - Contemporaneamente


La Dottoressa Thompson iniziò la sua irreale spiegazione tenendo il proprio fucile puntato alla tempia di Hair con un ghigno che le percorreva il volto da un orecchio all'altro, facendola apparire decisamente inquietante e di sicuro psicologicamente instabile.
"Vede Capitano - affermò ignorando totalmente le domande di Maximilién, ben sapendo cosa stava accadendo in plancia - la realtà non è quello che sembra...questa... - affermò dando particolarmente enfasi alla parola - non è la realtà."
=^= Mi dica, sa cos'è una Fessura Quantica? La vostra ammiraglia...l'Enterprise ne incontrò una ventina di fa...=^= l'inquietante voce del Comunicante appariva ancor più inquietante e fredda attraverso il sistema di comunicazione, ma fu Hair, malgrado avesse un fucile puntato alla testa, ad intervenire.
"Un fenomeno Quantico che agisce da punto fisso nel continuum spazio-tempo per cui più realtà si intersecano in un unico punto..."
Il sorriso della Thompson si allargò ulteriormente alle parole dell'Ingegnere Capo, quasi fosse felice che fosse stato uno "dei suoi" a rispondere, mentre la nave sobbalzava a causa di un altro colpo ricevuto.
"Esatto. Cosa direbbe se le dicessi che questa nave ora si trova dentro ad un fenomeno pressocchè identico?"

In un luogo imprecisato - Nello stesso istante


=^= Questa installazione è stata creata duemilaseicentoventisette anni fa come arca della salvezza e prigione quantica per il popolo Eltek.
Gli Scienziati Eltek cercarono di creare e utilizzare un fenomeno quantico simile ad un incrocio fra una fessura stabile e una tasca dimensionale presente nel loro sistema solare che chiamarono Sorgente, costruendovi attorno questa installazione. =^=
Per qualche strano motivo il Computer della Stazione sembrava ora riconoscere Francesca come una sorta di Operatore autorizzato, malgrado fino a pochi minuti prima l'avesse ignorata bellamente, e in virtù di tale carica aveva iniziato a snocciolare informazioni su informazioni alla sua domande, come ad esempio quella che aveva appena posto per ottenere risposte sulla Stazione Noan, che doveva evidentemente essere il luogo dove si trovava in questo momento.
"Eltek? Arca della Salvezza? Da cosa?"
=^= Entità energetiche instabili. Molte informazioni a riguardo non sono attualmente disponibili a causa di un malfunzionamento hardware o sono classificate. Gli Eltek non sono identificabili dal soggetto Operatore se non come il popolo che sconfisse i Dormienti e come i Dormienti stessi. =^=
Le cose sembravano aggrovigliarsi sempre di più su se stesse, aggiungendo nuove domande a quelle che Francesca già aveva, come era possibile che questi Eltek fossero sia coloro che imprigionarono i Dormienti che i Dormienti stessi?
=^= Mancano dieci minuti al collasso della Sorgente. Calcolando la velocità di movimento dell'Operatore e la distanza da percorrere egli deve effettuare l'evacuazione al più presto. =^=
"Io non evacuo un bel niente finchè non avrò avuto tutte le mie risposte. Dov'è la Tokugawa?"
=^= La USS Tokugawa è entrata all'interno della Sorgente cinquantanove ore, quarantasette minuti e dodici secondi fa. Attualmente si trova ancora all'interno dell'anomalia. =^=
Francesca fece qualche rapido calcolo a mente. Sessanta ore equivalevano a circa due giorni e mezzo e quindi al loro ingresso nel sistema di Risa.

USS Tokugawa - Plancia - Nello stesso istante


Il Comunicante aveva completamente preso il possesso della plancia dove ora si aggirava con cipiglio di guerra dando ordini ai propri sottoposti che avevano sostituito i regolari membri dell'equipaggio, tenuti costantemente sotto tiro da un altro paio di membri della sua razza.
"Cosa state diavolo state combinando?" letteralmente ringhiò il Capitano Tracey nei confronti del portavoce degli 8472 che gli rivolse un rapido sguardo privo di interesse.
"Proveniamo da realtà diverse, io e lei - esordì nel suo solito tono mentre Maximilién poteva chiaramente avvertire gli ordini che mentalmente impartiva ai suoi sottoposti - nella mia realtà, noi abbiamo conquistato la quasi totalità della vostra dimensione. Ma per qualche scherzo di quello che voi chiamate...destino io e la mia flotta ci ritrovammo in una realtà quantica differente...ce ne accorgemmo pienamente tornando nello spazio fluido. Uno spazio morto."
Tracey osservò il Comunicante sobbalzare in seguito ad un colpo subito dalla nave e lo avvertì berciare qualcosa mentalmente ad uno dei suoi sottoposti, prima che riprendesse ad usare la comunicazione verbale.
"Ma non eravamo gli unici ad essere stati risucchiati in questa...sacca...fra le realtà...trovammo Borg, Umani e addirittura specie che lei non conosce nemmeno...tutte imprigionate qui, con noi. Per l'eternità"

Stazione Noan - Contemporaneamente


"Terminare registrazione e inviarla attraverso la Sorgente. - Francesca sospirò mestamente, abbassando il capo con aria triste - non esiste alcun altro modo?"
=^= Nessun'altro metodo è in grado di garantire l'evacuazione della Sorgente da parte della USS Tokugawa. Nessun metodo può garantire l'evacuazione dell'Operatore. =^=
Finalmente aveva avuto risposta a molte delle domande che la assillavano da quando era arrivata in quel luogo. Anche se nessuna delle risposte che le erano state date le piacevano particolarmente. Lei era lì per caso. A causa di una fluttuazione della "bolla" dimensionale che circondava la stazione vi era stata risucchiata dentro. Ma soprattutto aveva scoperto che, con "struttura" da evacuare l'Intelligenza Artificiale della Stazione non considerava sé stessa.
"Eseguire..."

USS Kerberos - Plancia - Contemporaneamente


Da quando la Tokugawa era comparsa letteralmente dal nulla la situazione era decisamente migliorata ma rimaneva critica, anche perché la piccola Steamrunner sembrava essere l'unica in grado di combattere quasi alla pari con quegli strani esseri ma nessuno sembrava riuscire a prendere contatto con loro, quasi non fossero realmente in quel luogo.
"Riprovate a contattare la Tokugawa! Dobbiamo riuscire a..." La realtà sembrò distorcersi mentre la donna dalla pelle d'ebano ringhiava i propri ordini a destra e a manca, altri scenari e altre persone comparvero e scomparvero in un batter di ciglia lasciando costernati i presenti. Fu allora che gli strani esseri d'energia fermarono completamente il loro attacco, scomparendo nel nulla.
Poi tutto si colorò di un accecante bianco.

Risa, Suraya Bay - 15/06/2391 - Ore 15:00


Maximilién camminava lentamente, al fianco della sua vecchia amica e collega ai tempi della Britannia, entrambi in alta uniforme. Uno spettacolo decisamente inusuale da vedere in quella spiaggia.
"Sembra che probabilmente ratificheranno la mia promozione, anche se avrei preferito fosse avvenuta in circostanze più allegre..." affermò la donna, mentre Maximilién annuiva silenziosamente.
"A nessuno piace guadagnarsi la promozione in questo modo credo, ma è nell'ordine delle cose...- replicò poi lui con gentilezza in tono accondiscendente, un modo di fare decisamente inusuale per lui -...qual è quella per il Capitano Rondar?" domandò esaminando attentamente l'acconciatura della donna che esibiva una miriade di treccine colorate, ricordandosi della sua peculiare abitudine di ricordare i caduti.
Alala ne agguantò una fra le dita pescando a colpo sicuro in mezzo alla folta criniera una treccina terminante in una perlina azzurrognola, mostrandola al mezzo-sangue betazoide, agguantandone poi immediatamente un'altra lì a fianco terminante in una perlina rossa.
"Questa invece è per il tuo Ufficiale Tattico..."
Maximilién la osservò per una frazione di secondo, nuovamente annuendo in maniera silenziosa come aveva fatto in precedenza.
"Certo che...chi l'avrebbe immaginato...- continuò Alala alzando lo sguardo al cielo -...un popolo che per salvarsi dall'estinzione provocata da una minoranza del popolo stesso decide di isolarsi temporalmente in una sorta di tasca quantica...milioni di individui entrati all'interno della tasca attraverso fessure instabili della durata di una manciata di secondi che comparivano a caso in tutta la galassia e in tutte le realtà..."
"Non è esatto, sembra che per qualche strano motivo queste fessure si concentrassero nelle vicinanze del sistema di Risa...- la interruppe Maximilién mentre continuavano a camminare verso la loro meta - anche tu sei entrata da qui..."
"Esatto, la nostra licenza è terminata con l'inizio della vostra, più o meno...ma la tasca aveva già iniziato a dare pesanti segni di instabilità...noi abbiamo vissuto tre settimane all'interno di essa mentre tu poco più di quarantotto ore...e in tutto questo tempo..."
"Gli Eltek...- la interruppe il Capitano -...quando videro che per un malfunzionamento della stazione altre civiltà oltre alla loro venivano risucchiate all'interno della tasca iniziarono a emettere dell'energia in grado di offuscare il pensiero...almeno così sosteneva il Comunicante..."
"Lo stesso Comunicante che era convinto che distruggendo questi Eltek sarebbe riuscito a ritornare alla sua realtà originale? Lo stesso che ha inserito una subroutine nel vostro computer che se fosse stata attivata..."
"Si, lo stesso - replicò laconico il Capitano senza dare alle parole alcun tono percettibile - ma evidentemente qualcosa c'era se nessuno si è accorto della stranezza degli eventi mentre era all'interno della tasca..."
"Forse...io so solo che se non fosse stato per il tuo Tenente Alluso saremmo collassati assieme alla tasca."
Maximilién ripensò al messaggio arrivato pochi attimi prima del collasso della tasca dimensionale, a quelle poche parole di speranza con cui si era accomiatata da loro.
*All'equipaggio della Tokugawa. Non so se questo saranno le ultime parole che sentirete da parte mia o se, come spero, ci rivedremo ancora. La tasca dimensionale in cui ci troviamo collasserà spontaneamente a breve e perciò non ci rimane molto tempo, ma sto operando per lanciare un segnale che dovrebbe far collassare anzitempo la tasca, espellendo però al contempo i contenuti estranei ad essa in base alla loro traccia quantica...non sono sicura di riuscirci, ne sono sicura che questo abbia effetto anche su di me, ma volevo solo ringraziarvi sinceramente per il tempo che abbiamo condiviso. E' stato un piacere servire con voi...Alluso, chiudo. *
"Dici che è tempo di tornare indietro? - la voce di Alala lo riportò alla realtà - la commemorazione inizierà fra pochi minuti..."
Maximilién si limitò ad un gesto d'assenso col capo.