02.09 " Undercover "
di T'Val , Pubblicato il 13-11-2014
USS Thunder (universo federale)
Plancia
Toccava a lei, adesso. Doveva fare qualcosa. Qualunque cosa. Il tenente
Alejana King si maledisse per aver permesso al comandante Laris di andare
sulla IRS K'Lagh da sola. Avrebbero dovuto sapere che quei tre - chiunque
fossero in realt? - erano troppo pericolosi per poter permettere ad una sola
persona di affrontarli... Sapeva perch? il comandante Laris l'aveva fatto,
naturalmente. La nave, la missione, la protezione del convoglio: tutte cose
che avevano la loro priorit?. Ma era un fatto che la comandante era
volontariamente andata in una situazione pericolosa da sola e senza
scorta... Ed ora era da considerare persa. Persa, come il capitano, come il
comandante Miral ed il consigliere T'Val.
"Gli altri..." - inizi? - "Ci sono altri segni di vita sulla nave klingon?
Oppure sono svaniti tutti?"
Il tattico annu?:
"La tempesta ionica danneggia i sensori, ma avverto i segni vitali di tre,
forse quattro persone... Non definiti, ma sono abbastanza sicuro che uno di
essi sia vulcaniano."
"Possiamo agganciare almeno loro con il teletrasporto?" - domand? Alejana
vivacemente, poi scosse la testa - "No, non importa... Lo so: la tempesta lo
impedisce."
Si accorse che gli ufficiali di plancia la stavano guardando.
"Dobbiamo avvicinarci alla IRS K'Lagh" - decise.
"Signore, ma il capitano...?"
"Quello non ? il capitano!" - lo blocc? - "Il nostro capitano, almeno!"
Lanci? un'occhiata allo schermo centrale. I sensori esterni erano stati
quasi accecati dalla tempesta, ma vaghe immagini continuavano ad apparire e
scomparire dallo schermo come ombre pi? chiare nello sfondo nero dello
schermo. L'ombra pi? vicina era la Oshawa...
Si irrigid?, puntando il dito:
"Ma quelle...?"
Gli ufficiali di plancia si voltarono di scatto, seguendo il suo sguardo.
Due macchie chiare erano comparse ad un lato dello schermo. No, mormor?
Alejana fra s?, non adesso!
IRS Thunder - Universo imperiale.
La porta si spalanc? sulla plancia. Gli uomini erano tutti ai loro posti.
Tutti, tranne quelli importanti per lei, pens? Alejana King con rabbia.
Detestava l'idea di aver dovuto interrompere la tortura di quel falso
Seldon... Fulmin? con lo sguardo Bellatrix Laris che si era alzata con
troppa lentezza dalla poltrona centrale:
"Rapporto!" - ringhi?.
"La tempesta ci sta danneggiando..."
"Non ? una novit?!" - l'interruppe Alejana - "Perch? mi avete disturbato?
Che cos'era quella fluttuazione?"
"E' appunto questo il problema" - ribatt? Laris - "La tempesta ionica oltre
ad impedire le comunicazioni con i nostri uomini sulla K'Lagh, sta
seriamente danneggiando i nostri sensori. Siamo stati a malapena in grado di
rilevare la fluttuazione energetica, e di essere sicuri che non si trattasse
di una oscillazione degli strumenti. Non sappiamo di che cosa si tratti. Non
ancora..." - sottoline?.
"Non ancora?" - disse Alejana, a voce bassa, quasi con dolcezza.
Gli occhi neri della betazoide dardeggiarono nella sua direzione, prima di
voltarsi verso la consolle scientifica. Alejana si permise un sorriso,
andando a sedersi nella postazione centrale. Non aveva bisogno di caricare
la sua voce di minaccia con lei...
Il suo sguardo si pos? sullo schermo centrale, mentre aspettava una
risposta. Identific? senza fatica la nave civetta, la Oshawa, nella macchia
chiara pi? vicina alla Thunder...
Ma cosa...?
Alejana balz? di nuovo in piedi. Il suono dell'allarme venne a coprire la
sua voce, mentre gridava, puntando verso lo schermo centrale.
"Quelle sono le altre due navi Klingon, dannazione!"
IRS K'Lagh , universo imperiale
Il comandante Laris abbass? lentamente il braccio con il faser, guardandosi
intorno. Era sola. La IRS K'Lagh appariva differente da quella che aveva
appena lasciato, e questo in qualche modo la disorientava. Le luci rosse
dell'allarme davano alla sala vuota un'atmosfera straniante.
Si trovava nell'universo in cui erano anche il suo capitano Seldon? Per
quanto ne sapeva, poteva essere addirittura in un terzo universo,
completamente sconosciuto ed ostile... Scosse la testa: non poteva
permettersi di pensare alle sue possibilit? di uscire viva da quella storia.
Doveva innanzi tutto capire...
Riflett? un istante, poi si avvicin? ad una consolle. I pulsanti erano
contrassegnati in lingua Klingon, che Laris conosceva in maniera
approssimativa. L'ufficiale alle comunicazioni, Alejana King, le sarebbe
stata di aiuto in quel momento, pens?. Doveva cavarsela da sola...
Premette un pulsante accanto ad un monitor. Sullo schermo apparve quello che
sembrava un corridoio. Il pavimento era cosparso di lunghe striature color
prugna. Sangue. Laris si sent? stringere il cuore, e premette di nuovo il
pulsante. Stavolta apparve quella che sembrava la plancia della nave. Erano
rimasti a presidiarla un uomo ed una donna in uniforme nera.
MACO, evidentemente. Armati di fucile, che i due avevano appoggiato a terra.
Dalla posa tranquilla, Laris comprese che non si aspettavano un attacco, ma
non dubitava che sarebbero stati in posizione di tiro non appena avesse
tentato di mettere piede in plancia.
Premette di nuovo i pulsanti del monitor, inquadrando ripetutamente altre
zone della nave. In quello che sembrava un magazzino, un umano - da solo,
stavolta - stava trascinando dei cadaveri klingon sul pavimento,
apparentemente ammonticchiandoli in un lato. Il fucile dell'uomo giaceva per
terra ad un lato del magazzino, non lontano dal mucchio di cadaveri.
*L'incaricato alle pulizie... * - pens? Laris con un certo disprezzo.
In tutto, tre soli viventi sulla nave, ma nessuno di questi era un volto
conosciuto. Che cosa poteva esserne stato del capitano Seldon, del
comandante Miral, del consigliere T'Val? Sempre che fossero stati scagliati
in quell'universo, lo stesso in cui si trovava lei.
C'era un solo sistema per sapere. Un sistema che la disgustava, ma era
l'unico cui riuscisse a pensare in quel momento. Estrasse di nuovo il faser,
controllandone la carica, quindi si diresse rapidamente verso la porta della
sala.
IRS K'Lagh , universo federale
Il capitano Seldon si mosse, con un respiro profondo che gli altri due
scambiarono per un lamento. T'Val lasci? andare l'antenna dell'andoriano,
che ne approfitt? per rialzarsi ed avvicinarsi al capitano. Lanci? uno
sguardo alla vulcaniana, quindi con un rapido gesto della mano affond? un
colpo al plesso solare del capitano Seldon. L'uomo si agit? leggermente,
quindi ricadde.
"Non credo che stare cinque minuti in pi? o in meno privo di sensi sar? un
problema troppo grave per lui" - sogghign? Miral - "In compenso, credo che
possiamo approfittarne"
T'Val fece un cenno d'assenso. Si rialz? a sua volta, quindi si accost? al
congegno di occultamento:
"L'abbiamo staccato quasi completamente dal supporto" - not?.
"Esatto... Ma non ? a questo che sto pensando" - disse Miral, raccogliendo
da terra il faser. La donna si tese, guardando l'andoriano regolare l'arma e
puntarla nella sua direzione. Il comandante sogghign?, quindi punt? l'arma
sulla base del congegno. T'Val si scost? di scatto, mentre mille goccioline
di metallo fuso schizzavano dalla base.
"Ma cosa...?"
Miral tolse il dito dal pulsante, contemplando l'opera. Allung? una mano,
proteggendosi con una manica e forzando uno dei giunti alla base, ne stacc?
un grosso frammento metallico:
"Cosa ho fatto?" - disse - "Semplice, ho reso incompleto questo congegno"
"Incompleto? E' inservibile, senza quel pezzo"
"Esattamente" - conferm? Miral, quindi sorrise. Le sue antenne si piegarono
verso la donna, in un inchino beffardo:
"A te, T'Val" - disse, porgendole il frammento. La donna allung? una mano, e
Miral ne approfitt? per afferrarla ed accostarla a s?, come in un abbraccio:
"Si, vulcaniana... Abbiamo un accordo. Ricordalo sempre" - le sibil?
all'orecchio Miral - "Ricordati che io sto rispettando la mia parte del
patto. E ricordati che far? di tutto per farlo rispettare anche a te!"
La vulcaniana non cerc? di divincolarsi dal braccio di lui. Si accost?
ancora pi? vicino, morbidamente, quasi aspirando l'odore dell'uomo per un
lungo istante prima di tornare a fissarlo dritto negli occhi:
"Far? la mia parte" - soffi? la donna. Miral ne osserv? le labbra, cos?
vicine da poterle quasi toccare. Lei inarc? la schiena, quindi con la mano
libera risal? lungo il corpo di lui fino alla nuca. Un rumore simile ad un
singulto li fece voltare. Miral si accorse che Polly Miller si era
svegliata. Non era un pericolo, decise. La donna non poteva muoversi, e
nemmeno trascinarsi sul pavimento. Poteva quasi sentire il dolore della
donna, mentre incrociava il suo sguardo con quello di lei. Sorrise, quindi
si chin? sull'altra, per sentire sulla lingua che sapore potevano avere le
labbra di una vulcaniana.
IRS K'Lagh , universo imperiale
La porta del magazzino avrebbe fatto rumore aprendosi, pens? Laris,
stringendo il faser nervosamente. Si avvicin? alla porta schiacciandosi
contro la paratia, anche per evitare le lunghe striature che sembravano
diventare pi? scure a mano a mano che il sangue si seccava sul pavimento..
Socchiuse gli occhi per un istante, concentrandosi sul flusso di emozioni
che veniva dall'altra parte della paratia. Percep? distintamente stanchezza,
frustrazione...
Il vero pericolo erano i due MACO rimasti in plancia. Non avevano motivo di
controllare i monitor del circuito interno, ma se lo avessero fatto, sarebbe
iniziata la caccia... E lei non aveva nessuna voglia di trasformarsi nella
loro preda. Doveva agire.
Ag?.
La porta del magazzino si apr? di colpo, entr?. L'uomo si volt?, la vide.
Laris sent? la sua confusione, lo stupore. Abbozz? una reazione, i muscoli
si tesero per lanciarsi contro di lei. Laris spar?, colpendolo al petto.
L'uomo sussult?, si afflosci? cadendo a faccia in gi? su una pozza scura di
sangue.
Maledizione, pens? Laris rinfoderando il faser. Avrebbe dovuto indossare una
tuta sporca di sangue.