02.00 " Tribolazioni "
di Miral del clan Chelak, Pubblicato il 13-11-2014
26 aprile 2282 - ore 15:20 - USS Thunder, in navigazione nel Quadrante Beta
Mentre scorreva i turni di servizio, Seldon si carezzò la testa. Era un gesto spontaneo che compiva decine di volte al giorno, specialmente quand'era sovrappensiero. Si rese conto che l'orioniana che gli aveva consegnato il lettore era ancora in piedi a fianco della poltrona di comando.
"Grazie, signor King, può andare."
Il capitano evitò accuratamente di seguire con gli occhi il pur pregevole fondoschiena della donna.
* Anche se, a dire il vero, gli orioniani non mi sono mai sembrati una specie sessualmente immatura... * pensò per l'ennesima volta.
Un cicalino trillò alla consolle comunicazioni. L'ufficiale in servizio diede una scorsa ai dati in arrivo e confermò a Seldon: "Il convoglio KM23 è uscito ora dalla propulsione Warp, capitano. I codici di identificazione corrispondono alla Oshawa, Yorkshire, Erie, Voroth e Togo Maru. Chiamata in arrivo dalla Oshawa."
"La passi sullo schermo."
La faccia ovale di una terrestre di ceppo asiatico, sulla cinquantina, apparve sul visore. "Sono il capitano Zu, della nave stellare Oshawa."
"Ben arrivati, capitano. Seldon, della Thunder. Fin qui tutto bene?"
"Liscio come l'olio, ma d'altronde percorrevamo rotte ben all'interno del nostro spazio. Ora inizia la parte complicata."
Seldon annuì in silenzio. La vicinanza allo spazio klingon non era mai piacevole. Poi si riscosse, e con voce forte e chiara scandì la formula di rito: "Assumo il comando del convoglio KM23."
"Non la invidio, Seldon. Oshawa chiude."
"Signor Aokawa, facciamo rotta per la stazione spaziale Deep Space K-7, curvatura 6. Appena ha la rotta tracciata la passi al signor King perché la dirami al resto del convoglio."
"Sissignore."
Girandosi verso la consolle tattica, il deltano aggiunse: "Sono certo che ai nostri poco cordiali vicini farebbe un gran piacere se una Federation e una Miranda, più quattro cargo carichi di cereali geneticamente modificati, se ne andassero a spasso senza le minime precauzioni. Ma quel piacere non glielo daremo. Andiamo in allarme giallo, signor Tawt."
"Allarme giallo trasmesso, capitano," rispose l'ufficiale tattico.
"Rotta tracciata, signore. Siamo a nove anni luce," confermò Aokawa.
"ETA?" chiese ancora Seldon.
"Quindici giorni, sette ore."
Seldon sospirò. Due settimane di noia, sempre pronte a diventare due settimane di fuoco...
Premette un pulsante sul bracciolo.
"Numero Uno, l'aspetto in plancia."
=/\= Arrivo subito, capitano! =/\= rispose la voce di Miral.
11 maggio 2282 - ore 22:00 - stazione spaziale Deep Space K-7
"Capitano Parodi, parliamoci chiaro."
Seldon controllava a malapena la rabbia bruciante che lo pervadeva.
"I miei ordini sono di eliminare le interferenze klingon dal pianeta. Non so quali siano i suoi, ma con la potenza di fuoco di cui dispone questa stazione non mi aspettavo certo di trovare tre incrociatori da battaglia nemici comodamente installati a tre chilometri dalla sua scrivania!"
"Ci creda o no, Seldon, i miei ordini sono di reggere questa posizione fino al giorno in cui si deciderà di spazzare via questo puzzolente 'impero' alieno. Se io ordinassi di aprire il fuoco contro tutte le navi klingon che decidono di passare da queste parti, nel giro di pochi giorni avremmo per le mani una grana più grossa di quella che questa stazione può affrontare da sola. Inoltre nessuna nave stellare può stazionare in orbita per più di un giorno locale, per cui è qui che vengono a sgranchirsi le gambe."
"Che forze abbiamo sul pianeta?" intervenne Miral.
Il comandante della stazione spaziale, grato di poter distogliere per un attimo l'attenzione dal furioso pari grado, digitò brevemente sul suo terminale e fece apparire sullo schermo una proiezione di Mercatore del pianeta, punteggiata di stelle nere e triangoli rossi.
"Noi teniamo il continente meridionale con una guarnigione piuttosto leggera, due battaglioni corazzati, qui e qui, e quattro di fanteria d'arresto. La difesa aerea è garantita da uno squadrone di velivoli atmosferici - le basi sono quelle cerchiate in giallo - e da una squadriglia di cinque navette, dislocate una per base."
"Loro invece,"proseguì Parodi, ingrandendo un'altra zona della mappa, "hanno occupato il continente settentrionale e questo subcontinente."
Il colonnello dei MACO esaminò con attenzione la carta, annotandosi mentalmente le caratteristiche salienti delle posizioni klingon. Anche coi reparti di rinforzo nascosti sui cargo, la faccenda non sarebbe stata facile. Il 47mo avrebbe dovuto prendere le basi aeree di sorpresa, ma la presenza delle navi nemiche avrebbe complicato il quadro. A meno che...
L'andoriano alzò gli occhi a guardare il suo interlocutore. "Cosa dice il laboratorio astrometrico per le prossime ore?"
Parodi esitò, incerto. Approfittando dell'attimo di silenzio, Seldon s'intromise. "La Thunder aveva rilevato una tempesta ionica forza 8 in arrivo. Ma certo!" esclamò, vibrando un pugno sul piano del tavolo. "Potremmo attaccare le navi klingon durante la tempesta, in modo che non possano avvertire la guarnigione di quello che sta per succedere!"
Miral annuì. Zu, in tono di leggero scetticismo, fece notare che la Oshawa non era una pari classe della Thunder, e che una tempesta ionica avrebbe causato forti difficoltà, e forse danni non insignificanti, alla sua nave.
"Seldon, sta a lei formulare il piano di battaglia."
Il deltano ponderò bene prima di esporsi. Non c'era dubbio che una debacle sarebbe stata direttamente imputata a lui, e a lui solo. La silenziosa presenza di T'Val e degli ufficiali politici della base e della Oshawa ne era un'assoluta garanzia.
13 maggio 2282 - ore 01:45 - USS Thunder, in prossimità della stazione spaziale Deep Space K-7
Alejana sedeva alla consolle comunicazioni, concentrata a monitorare il traffico sulle frequenze delle K'tinga. L'orioniana si sforzava di penetrare i codici militari klingon, nel tentativo di capire se si trattava dell'ennesima dimostrazione di forza, di una provocazione di portata limitata o del tentativo di un colpo di mano ai danni del convoglio.
Dalla postazione dell'ufficiale scientifico, il tenente comandante Laris mormorò preoccupata: "Dovremmo recuperare la squadra. Questa maledetta tempesta ionica ha accelerato è già a forza 6, e tra meno di mezz'ora raggiungerà l'apice."
"Che problema c'è?" le rispose il navigatore. "Possiamo reggerla tranquillamente!"
Bellatrix si voltò verso di lui, severa. "Noi sì, signor Aokawa. Forse anche la Oshawa. E il resto del convoglio? Anche loro possono reggere tranquillamente?"
Il giapponese tacque.
Trrblip.
"Chiamata generale in arrivo dalla base, comandante" disse Alejana.
"Sullo schermo."
La faccia del capitano Seldon appariva preoccupata e decisa al suo fianco, le antenne irrequiete del primo ufficiale andoriano tradivano un certo nervosismo. La consigliera vulcaniana era, come sempre, imperscrutabile.
"A tutto il convoglio: è ipotizzabile che le navi klingon possano tentare un colpo di mano col favore della tempesta ionica in corso. Per evitare quella minaccia, il convoglio farà rotta sul pianeta di Sherman, con partenza alle ore 02:00. La Oshawa aprirà la strada, seguita dalle due Antares e dalle due Huron. La Thunder chiuderà la marcia, frapponendosi tra il resto del convoglio e la forza klingon. Ordini più dettagliati seguiranno. Thunder, tre da teletrasportare. Seldon, chiudo."
Il tenente comandante Laris segnalò alla sala teletrasporto il consenso all'operazione. Fuori, la tempesta ionica flagellava lo scafo della poderosa nave con un mitragliamento ormai pressoché continuo.
13 maggio 2282 - ore 01:50 - ISS Thunder, in prossimità della stazione spaziale Deep Space K-7
"Chiamata generale in arrivo dalla base, comandante" disse l'addetto alle comunicazioni ad Alejana.
"Sullo schermo."
La faccia del capitano Seldon appariva preoccupata e decisa al suo fianco, le antenne irrequiete del colonnello andoriano tradivano un certo nervosismo. L'ufficiale politico vulcaniano era, come sempre, imperscrutabile.
"A tutto il convoglio: effettueremo un colpo di mano contro le navi klingon col favore della tempesta ionica in corso. Per attirare il nemico nella trappola, il convoglio farà rotta sul pianeta di Sherman, con partenza alle ore 02:00. La Oshawa aprirà la strada, seguita dalle due Antares e dalle due Huron. La Thunder resterà indietro, per chiudere la forza klingon in una tenaglia. Ordini più dettagliati seguiranno. Thunder, tre da teletrasportare. Seldon, chiudo."
13 maggio 2282 - ore 01:52 - USS Thunder in prossimità della stazione spaziale Deep Space K-7
Il sottufficiale addetto alla sala teletrasporti uno alzò gli occhi e trasecolò.
"Uh, Capitano..."
Seldon aggrottò le sopracciglia. "Che c'è? E che diavolo di uniforme indossa, capo?"
"Capitano... credo che dobbiamo guardarci tutti ALLO SPECCHIO" intervenne T'Val, con intenzione.
"Come sarebbe a dire..."
Un lampo di comprensione attraversò gli occhi del deltano.
"Sarà meglio che andiamo a cambiarci nei nostri alloggi" suggerì Miral.
Seldon si limitò ad annuire.