02.05 " Scoperti "
di Miral del clan Chelak, Pubblicato il 13-11-2014
IRS K'Lagh, 13 maggio 2282, ore 0412 (universo federale)
Sala ingegneria
Le vibrazioni si affievolirono gradatamente fino a cessare del tutto. Il
lieve rumore della tempesta ionica era tornato a farsi sentire, assai
più gradito del lamento delle strutture sotto tensione che lo aveva
sovrastato fino a poco prima. Miral si deterse il sudore, appoggiandosi
all'indietro sullo scomodo sedile della consolle di controllo di quella
che tra i klingon passava per sala ingegneria. La crisi era stata
superata Palla da Biliardo, con l'aiuto della Miller, era riuscito a
stabilizzare l'orbita.
L'andoriano, finalmente libero di staccare gli occhi dai confusi
diagrammi davanti a lui, guardò la vulcaniana digitare freneticamente su
un altro terminale. "Cosa fa, T'Val?" L'ufficiale politico non rispose,
sollevando un dito per chiedere tempo. Finalmente si alzò, affrettandosi
verso l'uscita e facendo cenno al colonnello di seguirla.
Plancia
"Mi ha sentito benissimo, signor Laris. Qui la situazione è sotto
controllo, e ora la nostra priorità è la salvaguardia del convoglio. Si
porti a ridosso della Oshawa e dissuada i due incrociatori klingon
dall'attaccare!"
=/\= Capitano, ma così la squadra resterà isolata. Se portiamo la
Thunder a ridosso della sua nave potremo trasferirvi a bordo... =/\=
Il volto dell'ufficiale scientifico che campeggiava sullo schermo
rivelava una sincera preoccupazione, forse anche dovuta all'assenza
simultanea del capitano e del primo ufficiale. Seldon si trattenne a
fatica, conscio della presenza del maggiore... del TENENTE COMANDANTE
Miller.
"Non discuta i miei ordini, Bellatrix. Esca dall'orbita e raggiunga il
convoglio, ADESSO."
=/\= Molto bene, capitano. Posso almeno trasferirle a bordo una squadra
della sicurezza? =/\=
Incredibile questa gente, pensò Seldon. Per meno di così la nostra
Bellatrix finirebbe nelle competenti mani del dottor Bouvier a
supplicare una morte veloce...
=/\= ...Capitano Seldon? =/\=
"C'è qualcosa che non le è chiaro negli ordini che le ho dato, signor
Laris?"
=/\= Nulla, capitano. Thunder chiude. =/\=
Il deltano si alzò dalla poltrona di comando, incrociando lo sguardo
perplesso della Miller.
"Senta, Polly... posso chiamarla Polly, vero? Non dovrebbero esserci
problemi, la nave sembra stabile, ma preferisco che ci sia una persona
qui in plancia. Io scendo alla plancia secondaria, per vedere... sì, per
vedere come sono organizzati i comandi."
Seldon si era avvicinato all'ufficiale tattico, contando - più che sulla
persuasione - sulle secrezione delle sue ghiandole deltane. Il sorriso,
anche se incerto, che gli rivolse la donna lo rassicurò. La biochimica
di questo universo, dopotutto, non era diversa da quella di casa.
"Conti su di me, capitano non sarò una pilota provetta come lei o mio
marito, ma questa bagnarola gliela terrò in volo fino al suo ritorno."
"Ecco brava" concluse Seldon, battendole una mano sulla spalla. "Stia
qui e non si muova."
Corridoio centrale
Mentre percorrevano di buon passo il lungo tragitto verso la prua
dell'astronave, T'Val gli spiegò la ragione della sua fretta.
"Il capitano ha stabilizzato la nave, ma era evidente fin da principio
che aveva qualcos'altro in mente. Mentre lei spremeva i motori fino
all'ultimo erg di energia, io sono riuscita a inserirmi sulla linea
della sua postazione, in plancia, e ho scoperto cosa lo ha attirato su
questa nave."
Senza guardarla, intento a familiarizzarsi coi controlli del suo faser
federale (* che giocattolo! *), Miral grugnì un cenno d'assenso,
aspettando altri dettagli.
"Pare che i klingon di questo universo - e non mi chieda come, non è
logico che questi bruti siano dotati di grande acume tecnico-scientifico
- abbiano sviluppato una tecnologia altamente sofisticata, che in
condizioni normali rende le loro navi invisibili ai sensori."
"Dobbiamo averla," commentò Miral, col tono di chi dice una cosa troppo
ovvia per essere discussa. T'Val lanciò un'occhiata di sbieco all'andoriano.
"Certo, colonnello, e sono altrettanto certa che chi porterà
all'imperatore un dono del genere sarà ampiamente ricompensato. Però
vorrei evitare che fosse il solo Capitano Seldon a recare un dono del
genere... e in questo momento Seldon si sta recando sul ponte 7 di prua,
dove il congegno è alloggiato."
"Bene dunque" commentò il massiccio assaltatore, accelerando ancora il
passo. "Andiamo a dargli una mano!"
Locale adiacente la plancia secondaria
La lucida sommità della testa imperlata di sudore, Seldon imprecò ad
alta voce nella sua lingua madre. La consolle tattica della plancia
secondaria aveva docilmente scollegato il congegno di occultamento dalle
reti energetiche di bordo, ma staccare fisicamente il macchinario era
tutto un altro paio di maniche.
"Maledetti scimmioni, guarda che connessioni! Se devono sostituire
questo arnese ci vogliono due giorni in bacino di carenaggio..."
Deciso a procedere metodicamente, il deltano estrasse il faser e lo
regolò alla massima potenza. Con cautela, per non danneggiare la sua
assicurazione sulla vita, puntò il fascio di energia sulla prima delle
grossolane saldature che ancoravano il congegno alle paratie.
Il metallo iniziò a brillare, con un'incandescenza dapprima color
mattone, poi rosso, trascolorando via via nell'arancione, nel giallo
sempre più pallido, nel bianco. Sbuffi di materiale vaporizzato, e
qualche occasionale goccia di metallo fuso, emanavano dal punto sotto tiro.
Lentamente, con la mano ferma di un chirurgo, Seldon spostò il punto
luminoso lungo la saldatura. Al termine dell'operazione si strofinò gli
occhi, cercando di scacciare i fotemi che gli danzavano nella vista.
Ancora mezzo accecato, si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa da
usare come visiera, e fu allora che vide entrare T'Val e Miral.
"Serve aiuto, capitano?" chiese il colonnello dei MACO, già col faser in
mano. Niente nel tono suggeriva sarcasmo, ma il cristallo d'uscita
dell'arma era perfettamente allineato col centro della faccia di Seldon.
Se l'andoriano era uomo d'azione, il deltano non lo era da meno,
abituato a decidere in fretta sulla strategia migliore.
"Sì, colonnello. Ho tagliato una sola saldatura e questo faser è già
mezzo scarico... Si metta al lavoro sull'altro lato. T'Val, lei cerchi
una visiera, un casco per EVA, una maschera da saldatore, una cosa
qualsiasi che ci protegga gli occhi.
"Le ricordo, capitano, che io sono un ufficiale politico dell'Impero,
non un suo galoppino personale."
"T'Val, non è il momento di fare i difficili questo. Siamo tutti
ufficiali dell'Impero, e il nostro dovere è ritornare nel nostro
universo, e se porteremo con noi un oggetto di valore come questo,
l'Imperatore ce ne sarà riconoscente! Dobbiamo fare in fretta, però ho
lasciato la federale..."
"...in plancia, capitano Seldon, o come diavolo si chiama. Mani in alto,
tutti e tre!"
Sulla soglia del locale, la Miller li teneva sotto tiro.
"Signor Miller! Questa è insubordinazione!" bluffò Seldon.
"Polly, ma cosa stai dicendo?" chiese Miral, con tono di dignità offesa.
La donna si voltò verso di lui.
"Sto dicendo che ho visto cos'hai fatto a quel klingon, ho sentito
quello che vi siete detti, e ho capito che chiunque tu sia, non sei mio
marito!"
"Signor Miller," intervenne pacatamente T'Val, "è ovvio che lei è sotto
stress. La tensione della battaglia deve averle logorato i nervi per
parlare così al suo ufficiale comandante, per non parlare del suo sposo.
Credo che la cosa migliore sia che lei si presenti a rapporto in
infermeria e si faccia prescrivere un tranquillante..."
Polly Miller sorrise storto. "E chi è che me lo suggerisce... il
consigliere T'Val, che mi ha sottoposto alla visita psic di controllo
non più tardi di due settimane fa, o un certo 'ufficiale politico
dell'Impero'?"
Fece un gesto col faser, indicando un angolo del locale.
"Gettate lì le armi e niente scherzi."
Furente, Seldon portò il faser nell'angolo indicato. Quando fu la volta
di Miral, l'andoriano si limitò a lanciare il faser. Polly non seguì con
gli occhi la traiettoria dell'arma. Silenziosamente, Miral approvò.
Infine toccò a T'Val. La vulcaniana, tenendo il calcio del faser con due
dita, la mano tesa a distanza dal corpo come da istruzioni di Polly,
passò davanti ai due uomini.Nell'istante in cui gli passava di fronte,
Miral scattò.
I pur rapidi riflessi dell'ufficiale tattico della USS Thunder non erano
in grado di competere coi vent'anni di addestramento quotidiano al corpo
a corpo del MACO e anche se lo fossero stati, sparare su un uomo con la
faccia di colui di cui era innamorata non sarebbe stato automatico.
Miral faceva conto sulla frazione di secondo in più che questo gli
avrebbe concesso, e ne fece buon uso.
Nell'istante in cui il dito le si contrasse sul pulsante di sparo,
Polyhymnia Miller stava già accasciandosi boccheggiando, raggiunta da un
tremendo fendente al plesso solare.