Luogo sconosciuto
Tempo non determinabile
Elaina si trovò davanti alla reception completamente vuota ed alzò gli occhi al cielo per poi voltarsi ed avviarsi risoluta verso l'ingresso dove il solito concierge stava guardando fisso davanti a sé in una sorta di catalessi.
"Buon giorno ha riposato ben..." l'uomo sfoggiò il suo più affascinante sorriso, ma non finì la frase che Elaina gli aveva puntato un dito al naso zittendolo
"Ok, il posto è di quanto più incantevole possa esistere, ma ora io ho altro da fare.. quindi.." prese un profondo respiro "te lo chiederò con tutta la calma che ho. Come faccio ad andare via da qui?" scandendo l'ultima frase parola per parola.
L'uomo continuò ad osservarla con un sorriso serafico "Credo che lei debba parlare con il responsabile della struttura.. ora lo chiamo" e nuovamente ci fu il momento della vestizione di fronte ad una sempre più spazientita Tarev.
"Buon giorno, lieto di vederla" sorrise l'uomo con la sua pomposa giacca vermiglio "Come le ho già accennato ci rincresce che la struttura non sia di suo gradimento, ma solamente al ritorno della nave che l'ha portata qui lei potrà andar via. Se, malauguratamente, la nave non dovesse far ritorno ci assicureremo di darle il maggior comfort possibile.."
Elaina strinse i pugni spalancando gli occhi, facendo appello ad ogni fibra del suo essere.. la nave non dovesse far ritorno? Aveva coscientemente evitato di pensare a quell'eventualità, ma al solo accenno tutti i suoi peggiori incubi le caddero addosso come un macigno e lei fu sul punto di esplodere.
Dopo un attimo di silenzio surreale, si sentì dapprima un brusio di fondo, come un disturbo nel sistema di diffusione della musica, che poi si fece sempre più nitido e si poterono distinguere delle voci decisamente allarmate
=^=Cosa diavolo vuol dire che si sta adattando?=^=
=^=Aumentate l'energia dobbiamo impedirlo!=^=
Elaina si guardò attorno alla ricerca della fonte di quelle voci, ma, quello che vide, fu l'albergo farsi sempre più sfuocato. Quando riportò lo sguardo sul responsabile, trovò, al posto suo, una profonda fessura luminosa e d'istinto allungò una mano per capire cosa fosse.
Quando la mano della donna toccò la fessura ci fu un enorme flash e tutto attorno a lei scomparve.
Pianeta tuttora sconosciuto
Entrata laboratorio naniti
05 febbraio 2401 - ore 04:29
Wood e Cortez apparvero per effetto del teletrasporto.
"In fondo posso capire perché hanno installato un laboratorio su questo pianeta" iniziò Alexander guardandosi attorno "E' al di là di un tunnel invalicabile. Non ha risorse naturali che potrebbero attirare l'attenzione di qualche popolo espansionista ed è quasi totalmente allo stato primordiale"
Cortez si guardò attorno per creare un perimetro difensivo "Un posto ideale per passarci le vacanze con i piccoli..." si fermò appena in tempo osservando poi l'ufficiale scientifico che aveva incassato le spalle e corrugato le labbra. L'incursore si avvicinò appoggiandogli una mano sulla spalla "La troveremo, ma dobbiamo portare a termine questa missione. E, per farlo, ho bisogno che tu sia al massimo. Dobbiamo trovare quel Borg e prendere le informazioni che ci servono."
Alex strinse la maniglia del kit ingegneristico che si era portato dietro "Facciamolo" e, detto questo, entrambi entrarono nel laboratorio guardandosi attorno.
Appena misero piede nella struttura, come la volta precedente, le luci sfarfallarono per poi attivarsi.
Cortez si portò in avanscoperta per dare copertura al collega mentre controllava sul pad la direzione indicata da Zukov "Alla prossima curva dovremmo esser arrivati" procedendo tenendo il fascio di luce della torcia puntato davanti a loro.
Dopo pochi passi fecero il loro ingresso nella stanza centrale del laboratorio, anche lì le luci si accesero illuminando il drone Borg al centro della stanza.
"Benvenuti nel laboratorio sperimentale per le nanotecnologie."
Alexander osservò l'automa "Siamo federali e non abbiamo intenzioni bellicose.."
Il Borg completò la frase al suo posto "qualsiasi azione presa contro di noi bla bla bla....so chi siete. Siete arrivati da quella Defiant che è in orbita alta. Ho attivato le griglie dei sensori passivi ed ho visto il vostro arrivo. Come posso aiutarvi"
"Siamo venuti perché vorremmo salvare i nostri colleghi catturati dalla nube e per poter prelevare i dati dal laboratorio"
Il Borg si portò vicino allo scienziato guardandolo "I dati potete prenderli come volete. Per i vostri amici l'unica soluzione è l'arma che avete preso."
Cortez, ancora voltato di spalle, annuì "Ma questo è un problema. E' andata distrutta"
Wood si avvicinò alla console, attivandola, per poi cercare di interfacciare i chip consegnati dalla Mendel "Dati in scaricamento, ma non sono completi ed alcune parti sono criptate" si girò ad osservare il Borg "Ascolta..." si rese conto in quel momento di non sapere come poterlo chiamare
Il Borg, osservando i movimenti del terrestre, interloquì anticipando la domanda "Il mio nome è esperimento Mpnx13561"
Entrambi gli ufficiali spalancarono all'unisono gli occhi "Mpnx che?" poi Wood annuì "Ok d'ora in poi ti chiamerai Archibald. Ascolta, sai se esiste qualche sistema di backup delle informazioni?"
L'automa rimase qualche secondo ad osservare lo scienziato "Mi piace Archibald... comunque sì, esiste. Sono io o per lo meno il mio chip di memoria"
"E questo è male" affermò Wood osservando l'androide.
Cortez, che intanto aveva perlustrato interamente la sala trovandola sicura, si avvicinò ai due "Perché?"
"Perché il chip principale è quello che gli dà la programmazione e, senza di quello, cessa di esistere."
"Uhm questo non è del tutto vero" s'intromise Archibald osservando i due "Non sono un Borg vero, sono stato creato ad hoc per questo progetto. E chi mi ha creato voleva portare le proprie scoperte con sé. Il mio chip di memoria è una modifica di un chip isolineare di una sala ologrammi quindi è facilmente rimovibile e interfacciabile con i sistemi olografici della Flotta. E poi la fine di questo corpo potrebbe far comodo sia a voi che a me"
Pianeta sconosciuto
Tempo non determinabile
Elaina aprì gli occhi, trovandosi dentro un'angusta capsula, ed allungò un braccio, sospingendo il vetro davanti a sé che si aprì emettendo uno sbuffo.
"Ma che diavolo..." si mise seduta guardandosi attorno e, nel momento in cui fu abbastanza lucida da potersi alzare, sentì qualcosa staccarsi dalla sua fronte e cadere a terra.
"Cos'è?" si abbassò per prenderlo e riconobbe quasi istantaneamente un vetusto stimolatore neuro-corticale riadattato per qualche strano uso
"Non li usiamo più da centinaia di anni, cosa ci fa qui?" si guardò attorno vedendo attorno a sé solo una lunghissima distesa di capsule uguali alla sua.
Si rese conto anche di un'altra cosa, ossia che percepiva paura attorno a sé, ma non dalle capsule, quelle erano totalmente isolate. Sentiva la paura di almeno una decina di soggetti che cercavano di nascondersi tra le capsule.
Era furiosa per quello che le avevano fatto, ma era anche curiosa di sapere dove si trovasse, quindi si mise a seguire una di quelle empatie incamminandosi tra le capsule ancora in stasi e, svoltando all'improvviso, si trovò davanti ad un essere umanoide di apparentemente sei anni che la fissava con gli occhi colmi di terrore e che si buttò ai suoi piedi
"Ti supplico non ci uccidere non era nostra intenzione farti del male volevamo solo difenderci. Non ci uccidere!"
Elaina lo osservò con occhi sbarrati "Piccolo, non ho alcuna intenzione di uccidervi! Perché dovrei farlo? Ma soprattutto, voi chi siete?"
"Noi siamo il popolo di Artelia" una voce femminile li interruppe e, quando la Betazoide si girò, si trovò ad osservare una donna dai lineamenti umani ci circa trent'anni. "Io sono Argel. Possiamo dire che sono il capo di questo popolo. Lui.." indicando il bambino "E' Sternir, uno dei nostri più illustri scienziati. Ti chiediamo scusa per il trattamento, ma era indispensabile per proteggerci. Sei stata la prima a potersi liberare dalla nostra simulazione indotta, probabilmente a causa dei tuoi poteri"
Sternir si avvicinò alla donna portandosi accanto a lei "Nessuno dovrebbe conoscere il nostro segreto, altrimenti ci uccideranno"
Elaina portò lo sguardo sul piccolo sulla donna e poi sulle capsule "Uhm credo di capire" riportò lo sguardo su Argel "Questo pianeta è in una sorta di bolla temporale sospesa nel tempo" indicando poi le capsule "Per quello gli ospiti dell'hotel non invecchiano e non muoiono mai"
Sternir abbassò le spalle "Ecco, siamo morti!"
Argel sospirò alzando gli occhi al soffitto "A parte le manie depressive di Sternir, come potrai immaginare, il pericolo di un'invasione è plausibile"
Elaina annuì osservando entrambi per poi annuire "Quindi vi premunite rapendo uno dell'equipaggio di ogni nave che passa per tenerli come riscatto?"
Argel annuì "Sì e no. Alcuni di loro sono membri di navi che non sono riuscite a superare il tunnel e, piuttosto che vederli bruciare nello spazio, li portiamo qui. Noi stessi apparteniamo ad uno dei primi equipaggi che è stato attratto dal tunnel. La nostra nave è stata danneggiata seriamente, ma siamo riusciti ad atterrare qui. Siamo duecento"
Elaina annuiva a tutte le varie informazioni facendole sue "C'è una cosa che non capisco. Se voi siete duecento e avete migliaia di persone nella simulazione perché non farle uscire e unire a voi?"
Argel fece un mezzo sorriso osservando Elaina "Per lo stesso motivo per cui ognuno vive la propria simulazione isolato dagli altri. Al massimo ricongiungiamo famiglie o membri dello stesso popolo. Per evitare scontri. Noi duecento abbiamo ormai formato la nostra comunità, ognuno ha raggiunto la posizione che desidera e avendo davanti, almeno potenzialmente, l'eternità non vogliamo che nascano gelosie o diatribe. Il tunnel ci tiene nascosti ad ogni tipo di scansione e mantiene il nostro pianeta nella bolla temporale" la donna portò lo sguardo su Elaina "Immagina cosa succederebbe se quelli che voi chiamate Klingon arrivassero qui"
Elaina annuì "Cercherebbero di prendere il controllo del pianeta" poi verso la donna "Però io non ne ho nessuna intenzione, l'unica cosa che voglio è contattare la mia nave e tornare dai miei amici, il mio compagno e i miei figli."
Argel le appoggiò una mano sulla spalla "Non è possibile Elaina. La tua nave si trova in uno spazio in cui sarebbe molto pericoloso trasportarti. Possiamo farti comunicare con loro, se è quello che desideri. In più su Artelia potresti coordinare con la tua nave il passaggio nel tunnel"
Elaina osservò la donna sorpresa "Passaggio nel tunnel? L'abbiamo studiato non c'è modo di passarlo in totale sicurezza"
Sternir emise uno sbuffo "Vogliono paragonare le loro scansioni di un paio di minuti con migliaia di anni di studio"
Argel emise una piccola risata "Sternir piantala! A volte penso che non hai settecento anni, ma ancora sei.." quindi si rivolse ad Elaina "Però ha ragione, abbiamo studiato il tunnel per migliaia di anni e sappiamo quando avviene l'inversione. Se la tua nave attraverserà il tunnel in quel momento non subirà danni" poi si fece seria "Ma nessuno dovrà sapere nulla di noi"
Elaina annuì osservando la donna "Quando potrò comunicare con loro?"
Argel annui indicando una console "Anche subito"
USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
05 febbraio 2401 - ore 06:43
L'addetto alle comunicazioni stava osservando la console in attesa di qualche sviluppo dal pianeta quando il suo sguardo si fece meditabondo
"Signore, messaggio in ingresso destinato al Comandante Moses. E' marcato con un seclar 8" si girò a guardare il superiore "Non riesco a determinare da dove arrivi, risulta che sia stato generato dalla console delle comunicazioni stessa"
Moses osservò stupito il Tenente per poi inserire il proprio codice di identificazione. Il suo sguardo si fece via via più stupito. Si mise in piedi dopo aver letto il messaggio assicurandosi che tutto il personale in plancia fosse del Progetto Empireo
"Computer isolare la plancia, attivare tutti i sistemi di schermatura" un sonoro bip da parte del computer avvisò il personale che i sistemi di schermatura erano in funzione. Appena ne ebbe la conferma, Moses attivò una comunicazione alla frequenza indicata.
Alcuni secondi dopo il viso di Elaina apparve sullo schermo e lo sguardo della donna fece una breve carrellata del personale in plancia preoccupata di non vedere tra di essi il compagno.
"Dottoressa" la incalzò Moses che fece di tutto per non darlo a vedere, ma era felice di rivedere il suo ufficiale medico intero e in forma "Come si sente? Le hanno fatto del male?"
In assenza di risposta della Tarev ed incrociando lo sguardo di quest'ultima, Frank si affrettò ad aggiungere "Alcuni membri dell'equipaggio sono scesi sul pianeta ed il livello di segretezza da lei richiesto è assicurato" cercando di rassicurarla sullo stato del personale assente.
=^=Comandante. Io sto bene e sono in piena forma. Sono.. ospite su un pianeta.. diciamo gemello di Ba'ku. Quello che conta è che il tunnel subisce delle inversioni cicliche. Quelli sono i momenti più congeniali per attraversare senza pericoli. Appena sarete di ritorno dovrete contattarmi per i dettagli. Mi dispiace, ma non posso dirvi di più.. Tarev, chiudo=^=
"Signore altra comunicazione in ingresso... questa volta dal pianeta" rapportò nuovamente il Tenente Morales.
"Mmpf.. sullo schermo"
Dopo un veloce muoversi di dita sulla console, sul monitor principale apparve il viso di Wood
=^=Comandante buone e cattive notizie. La cattiva è che i dati sono criptati e incompleti, ma abbiamo un backup nella memoria del Borg. La memoria è un chip per sale ologrammi e possiamo interfacciarlo con una delle nostre. La buona è che forse abbiamo un'idea di come sbarazzarci per sempre della nuvola di naniti=^=
Moses osservò il proprio ufficiale scientifico "Avanti"
=^=Ehm sostanzialmente si tratterebbe di dare ai naniti quello che vogliono. Potremmo sostituire il chip di memoria di Archibald con uno nuovo e questo annullerebbe totalmente la sua programmazione. Disattivando le difese del laboratorio ed emettendo la traccia neurale di Archibald, i naniti verrebbero attratti come delle falene. Quando entreranno nel laboratorio dovremo semplicemente attaccarlo dall'orbita alta. Perderemmo il laboratorio, ma questo ci consentirebbe di scendere sul pianeta in sicurezza per recuperare la squadra della Zen=^=
Moses spostò lo sguardo su Lucius per cercare di capire se almeno lui aveva capito qualcosa del piano dello scienziato.
Fox osservò il superiore per poi guardare lo scienziato sullo schermo "Alex, sarebbe possibile avere una scansione del laboratorio?"
=^=Uhm sì, non credo che ci siano problemi. Forse abbiamo anche le specifiche nel database.. ci lavoro e faccio sapere. Perché?=^=
Fox portò lo sguardo sul Moses intercettando il suo sguardo interrogativo "Non credo che si siano impegnati più di tanto nello schermare il laboratorio. Se fosse sensibile alle emissioni EM forse non serve bombardarlo con le armi. Ho analizzato i naniti che il capitano Zukov e Chase avevano addosso e ho trovato un emissione EM alla quale sono sensibili. Se riusciamo a costringerli tutti in uno stesso luogo potremmo usare un'emissione controllata per distruggerli senza rischiare di far esplodere il laboratorio. Non sappiamo cosa lo alimenta e potremmo causare un disastro su tutto il pianeta."
Moses annuì "Perfetto procedete" poi portando l'attenzione su Wood "Comandante una domanda. Ma chi è Archibald?"
=^=Il drone Borg! L'abbiamo chiamato così. Comunque ora controllo nel database se abbiamo qualche dato strutturale del laboratorio e ve le invio. Wood chiudo=^=
"Ci faccia sapere appena possibile" rispose Moses per poi sfiorare il comunicatore contattando la stazione Ombra
"Comandante Mendel. Abbiamo bisogno di una sala ologrammi indipendente per replicare una figura umanoide. Non deve in alcun modo essere collegata alla nave, come possiamo fare?"
Dopo alcuni secondi la voce di sarà si diffuse nella plancia =^=Se si tratta solo di una figura umanoide, potremmo installare degli emettitori olografici in una delle navette. E metterci attorno un campo di smorzamento elettromagnetico, così nessun dato potrebbe uscirne=^=
Moses annuì "Quanto tempo le occorre per allestire una cosa del genere"
=^=Uhm.. tempo di installare gli emettitori e scrivere il codice per i sistemi di smorzamento, applicare la rete e.. ehm vabbè le risparmio i dettagli.. direi tre ore, due se mi affianca un paio di ingegneri=^=
Moses annuì "Ottimo, le mando il Tenente Fox ed un paio di ingegneri" facendo cenno all'ufficiale dell'ingegneria di raggiungere la collega
"Bene signori, penso che avremo del lavoro da fare. Computer disattivare schermature e sbloccare plancia"