01.11 " Vettore 1 "
di Enizia del Clan Gishna , Pubblicato il 02-06-2014
Pianeta Ocampa - Ultimo livello - 11 settembre 2392 - Ore 23:50
"Questa poi..." la voce di Rexon fu la prima cosa che spezzò il silenzio.
Nella mente di Tynan passò rapidamente un pensiero su quanto fosse a volte inopportuno Neelix, aveva letto parecchi rapporti prima di intraprendere quel viaggio. Niente però lo aveva preparato a quello che stava vivendo.
In quell'aria rarefatta, in quell'atmosfera dal colore improbabile, riuscì solo a farsi catturare da quegli occhi.
Nero.
Profondo e nero.
"Benvenuto Tynan."
Si sentì trascinare in una spirale. Persino la luce verde intorno sembrò sparire mentre scendeva in quel nero che attirava come una calamita.
"TENENTE COMANDANTE BRENNON BORAM TYNAN!"
La voce già stentorea amplificata da quella enorme cassa acustica che era il corpo di Volkoff ebbe il potere di rompere lo strano incantesimo di cui si era ritrovato vittima.
Fu come se il suo campo visivo improvvisamente si allargasse distogliendolo da quegli splendidi occhi, neri e profondi, che si spalancavano su un viso dalla pelle alabastro. Lineamenti delicati ma chiaramente delineati, incorniciati da lunghi capelli bianchi che scendevano lungo un collo dalla curva sensuale. Un corpo magro ed immoto.
Immobilità totale come un segnale verso il mondo esterno del tempo che era trascorso.
"Sì Tenente Volkoff. La sente. È solo molto stupito da ciò che vede e che rappresento."
"E cosa rappresenta?"
Fu allora che intervenne finalmente il giovane trill.
"Come lei ancora non sa, dato che ci conosciamo da poco, io sono un appassionato fruitore di oloromanzi... più sono irrealistici..."
"Irreale io?"
L'interruzione della donna colma di lieve ilarità fece nuovamente correre lo sguardo del russo verso di lei, ma Brennon sembrava non averla sentita... questa volta.
"...più mi appassionano, proprio in quanto rappresentazioni di qualcosa di immaginario e quindi qualcosa da cui farsi coinvolgere con leggerezza. Questa che abbiamo dinnanzi a noi è una delle migliori incarnazioni che io possa mai dire di aver visto della Dea Bianca terrestre."
"Scusi, io sono terrestre, ma di questa fantomatica Dea Bianca non ho mai sentito parlare."
In tutto questo la donna, sotto lo sguardo attento di Volkoff sorrideva sorniona.
"Si tratta di una semplificazione, se vogliamo così definirla, un riassunto di tutte le religioni che nella storia di quella che ora è l'Area Amministrativa Europea avevano come riferimento una Dea, quindi un essere superiore femminile, un protettore. Una divinità non violenta come un uomo quindi, ma una madre, una generatrice di vita. Però in questo caso lo trovo fuori luogo."
La donna seduta poco distante da loro tossicchiò.
"Mi permetta una domanda giovane Tynan. Perché sarei fuori luogo?"
Brennon si voltò a fatica verso di lei, perché in qualche modo che non comprendeva, ne era fondamentalmente attratto e non voleva essere nuovamente vittima di quella catena che lo aveva poco prima intrappolato.
"Perché la Dea Unica, ispirata alla Luna, o corrispondente anche alla Madre Terra era considerata generatrice di vita... non una succhia energia altrui."
"Capisco giovane Tynan... quindi per lei meglio rappresenterei me stessa così...?"
Nemmeno aveva finito di pronunciare quelle parole che l'anziana fulgida bellezza di una divinità misconosciuta aveva lasciato il posto ad una notevole rappresentazione di come gli esseri senzienti immaginavano le Pah-Wraith.
Gli occhi prima neri e profondi brillavano ora di una luce rossa e violenta.
USS Baffin - Sala riunioni 1 - Contemporaneamente
"Non se ne parla! Non ho intenzione di abbandonare i miei uomini! Non è una soluzione accettabile!"
Suri lasciava oramai sfogare quella collera da lunghi minuti.
=^= Se posso spiegare la mia soluzione... credo che si renderà lei stessa conto che non ho alcuna intenzione di abbandonare nessuno. Seppure sia contrario ad ogni logica possibile, e forse è questo il motivo per cui lei ha erroneamente presupposto io le stessi proponendo altro, la mia idea è esattamente l'opposto. =^=
Enizia smise di muoversi nervosamente per la sua Sala riunioni e si fermò a fissare l'olgramma non perfettamente definito della vulcaniana.
"Mi sta proponendo qualcosa di illogico?"
=^= Non abbiamo tempo e di conseguenza ho trovato estremamente logico trovare un punto di incontro che potesse prevenire tutte le sue possibili obiezioni. =^=
L'andoriana alzò un sopracciglio in un'involontaria replica di un atteggiamento che molti indicavano come vulcaniano.
"Non sono irragionevole."
=^= Non ho detto questo. Sottolineo però che è molto emozionale. =^=
Enizia affondò in una sedia.
"Sentiamo."
=^= Separiamo la Baffin. Il modulo più piccolo lo mandiamo sul pianeta. =^=
"Sottolineo che l'ultima traccia dei nostri è nel sottosuolo."
=^= Vero, ma non sembra essere così in profondità. Sappiamo che la rete di onde ha un punto di origine nel sottosuolo sì, ma dal sottosuolo escono. Ora che sappiamo come è esattamente la rete che avvolge il pianeta siamo perfettamente in grado di entrare nell'atmosfera e da quel livello inferiore di volo portarci sopra il punto di orgine. =^=
"Se ci posizioniamo in quel punto, dove le onde sono più dense, il rischio di essere privati dell'energia e precipitare al suolo..."
Suri premette alcuni tasti tattili alla consolle davanti a lei e poi indicò il monitor.
=^= Osservi la zona Capitano. =^=
Enizia capì immediatamente.
"Quella zona è densamente popolata. Sì. Ha ragione può funzionare."
Pianeta Ocampa - Ultimo livello - 12 settembre 2392 - Ore 00:15
"Non importa come ti presenti. Importa cosa sei..."
La figura indistinta dallo sguardo di fiamma non rispose. Rimase in silenzio ad osservarli, o almeno così sembrava dato che quei globi rossi non puntavano in nessuna precisa direzione.
"Voi sicuramente non sapete chi sia, ma per chiunque di noi, che viviamo in questa zona dello spazio da sempre, è ben chiaro cosa, e chi, abbiamo davanti."
Rexon attirò di nuovo l'attenzione dei due Ufficiali federali.
"Cosa vuoi dire?"
"Quando il Custode degli Ocampa è scomparso è sembrato che non ci fosse più alcuna speranza per gli Ocampa. Poi è arrivata Kes. Non è passato molto tempo che al di fuori del pianeta ci si è resi conto che stava succedendo qualcosa di strano. Si è sempre parlato di incidenti, la stessa cosa che hanno detto a me. Ma quando gli incidenti sono troppi... e le voci che han preso a girare son state le più disparate e diverse. La più accreditata ha sempre parlato del fatto che ci fosse un nuovo custode, creato da Kes che è stata elevata quasi alla stregua di una divinità. Da quando siamo arrivati qui però è stato tutto molto più chiaro."
Volkoff stava perdendo la pazienza.
"Quindi? Che cosa vuoi dirci?"
La figura poco distante da loro cambiò ancora davanti ai loro occhi. Non era una cosa improvvisa e nello stesso tempo lo era. Rapidissima, ma graduale, come due figure che si fondessero assieme. Come se una figura uscisse dall'altra emergendo alla superficie. Una donna ocampa senza apparente età, e nonostante fosse difficile pensare in termini terrestri per definire l'età dei membri di quella razza, in questo caso la cosa era ulteriormente più strana.
Come se il volto non fosse definibile in alcun modo, come se cambiasse continuamente e in modo rapidissimo al solo scopo di celare la sua completa natura.
I capelli lunghi erano davvero bianchi, ciò nonostante non sembrava anziana.
Il fisico era davvero snello, ciò nonostante dava una sensazione di imponenza.
Gli occhi erano davvero neri, ciò nonostante sembravano lampeggiare di fiamma.
"Vi spiego io cosa vuol dirvi il vostro amico Talassiano. Kes ha trovato il modo di trasmettere quello che è risultato essere il frutto della sua evoluzione. Non è stata in grado di controllarlo su sé stessa, perché non era preparata alla rapidità della sua evoluzione. Ora siamo in grado di controllare la nostra evoluzione per un certo tempo e metterla al servizio del nostro popolo."
Volkoff la interruppe.
"E questo lo chiama evoluzione?"
Tynan intervenne.
"Quello che il Tenente Volkoff vuole sottolineare è che non è molto evoluto quello che state facendo. Dovreste ricordare la storia del vostro Custode, che ha sacrificato sé stesso per rimediare a quello che lui stesso ha definito un errore compiuto in precedenza nei vostri confronti. Ora non state forse commettendo un errore voi stessi?"
"Quale sarebbe l'errore? Mantenere vivo il mio popolo?"
Rexon si fece avanti a fronteggiarla quasi.
"No, tutti vogliamo sopravvivere. Voi però state sfruttando gli altri."
Quello che accadde subito dopo li lasciò senza fiato.
USS Baffin - Plancia Vettore 1 - Contemporaneamente
"Comandante siamo in posizione. Attendiamo ordine."
La tensione era palpabile. Sapevano tutti a cosa stavano per andare incontro. Non c'era niente da dire né da fare.
Molti forse avevano temuto, dopo quell'inizio rocambolesco della loro missione, che avrebbe prevalso una linea vulcaniana del bene dei molti, e quindi in situazioni come quella... il rischio di lasciare indietro qualcuno.
Altri avevano forse temuto che avrebbe prevalso una linea andoriana e belligerante all'eccesso opposto.
Ora avevano capito che si sarebbe rischiato sempre il giusto, ora cominciavano probabilmente a capire che, se non altro, i due Capitano avrebbero sempre provato a trovare la strana migliore possibile.
=^= Capitano voi siete pronti? =^=
=^= Sì Capitano... siamo dietro di voi. =^=
Che voleva dire molto di più, voleva dire essere con loro in ogni istante.
"Timoniere, ci porti in posizione!"
Pianeta Ocampa - Ultimo livello - 12 settembre 2392 - Ore 00:30
"NO!"
La stanza nella quale erano entrati e nel quale avevano finalmente avuto modo di capire qualcosa di più si infiammò di un lampo verde accecante che sparì tanto rapidamente quanto rapidamente era comparso.
Pochi istanti dopo una lieve e flebile penombra azzurra colorava le pareti.
L'ocampa davanti a loro mostrava tutta la sua rabbia.
"Tu Volkoff... chiama il tuo Capitano e dille che non permetterò venga fatto alcun male a nessuno dei membri del mio popolo, né oggi né in futuro."