Pianeta Boridius - Zona Polare - Base - 26 aprile 2310 - Ore 00:10
Avrebbe voluto tanto dormire.
Non che la sua vita fosse cambiata molto in realtà, paradossalmente dormiva di più ora, da Primo Ufficiale, che non prima da Responsabile della Sicurezza, eppure in quel momento era estremamente stanca.
“Dunque Dottor Hileth, mi spieghi…”
“Non c’è niente da spiegare Comandante Black.”
Al fianco della donna mora una furente giovane bionda prese la parola.
“Non c’è niente da spiegare?”
Sue osservava di sottecchi la furia della Dottoressa. Da che era salita a bordo l’avevano vista solare, allegra, impegnata, chiacchierona… molte cose, ma mai così violentemente arrabbiata.
Le posò con noncuranza una mano sul braccio trattenendola.
“Dottor Hileth lei ha volontariamente somministrato ad un suo paziente, un uomo affidato alle sue cure, un farmaco che in quei dosaggi è sicuramente dannoso arrivando a danneggiare in modo irreversibile i neuroni cerebrali.”
“No comment.”
“Bene… vorrà dire che aspetteremo qui con pazienza l’arrivo del Direttore Kar Ver e vedremo.”
USS Nibiru - Alloggio del Capitano O’Riordan
Gill si era concessa pochi minuti, pochi miserevoli minuti, ma nemmeno quelli le erano concessi.
Avrebbe voluto tanto dormire.
Sembrava però che ad un Capitano della Flotta Stellare non fosse concesso.
Era appena riuscita a togliersi l’uniforme, che una chiamata di emergenza l’aveva raggiunta.
=^= Capitano qui Starn… emergenza… =^=
Reinfilandosi i pantaloni dell’uniforme allungò brevemente una mano per rispondere.
=^= Dica Tenente Starn… =^=
=^= L’Ambasciatore Gharan non è più nel suo alloggio… =^=
=^= Come sarebbe? Avevo esplicitamente ordinato… =^=
Non riuscì a terminare la frase, il sostituto della Black riprese la parola.
=^= …Capitano mi scusi. Non solo non è più nel suo alloggio. È stato ritrovato in quello dell’Ambasciatore Tarlek… deceduto. =^=
Gill si lasciò cadere sul divanetto del suo alloggio.
Non solo avevano un Ambasciatore morto, ma era stato trovato nell’alloggio di un altro membro della delagazione, un vulcaniano… e non uno qualsiasi… il compagno del capo della delagazione, l’Ambasciatrice T’Khliora.
L’unica nota positiva pareva essere la scelta dei due vulcaniani di avere alloggi separati quando viaggiavano per lavoro… ma era una nota positiva?
=^= Tenente Starn blocchi immediatamente l’arrivo degli ospiti, non dica niente se non che li contatterò io… alluda a problemi tecnici in modo da prendere tempo. La raggiungo. =^=
Pianeta Boridius - Zona Polare - Base - Ore 00:30
Nel silenzio della stanza gli sguardi si erano incrociati a lungo. Sue aveva cercato di cogliere qualcosa nello sguardo di Hileth per tutti quei lunghi minuti trascorsi.
Aveva cercato di usare tutte le sue conoscenze.
Aveva cercato di cogliere cenni, moti non controllabili degli occhi, delle spalle, delle mani, di qualunque muscolo facciale.
Aveva persino cercato di cogliere le eventuali variazioni nello sguardo.
Niente di niente.
Il che era di fatto un indizio grande come una stazione orbitante… quell’uomo era molto ben addestrato a dissimulare, e per logica deduzione non era semplicemente un medico.
Non si era resa realmente conto del passare del tempo, forse solo qualche gesto di fastidio da parte della Dottoressa al suo fianco le aveva fatto capire che non erano lì da pochi minuti, ma da quasi mezz’ora buona.
Eppure nessun gesto da parte di Hileth.
Quando le porte della sala si aprirono, solo in quel momento, un lampo di luce attraversò lo sguardo del medico civile, almeno così sembrava a Sue di aver visto.
Dietro al medico entrò Kar Ver, algido come tutti i vulcaniani che Sue avesse avuto modo di conoscere nella sua vita.
“Comandante Black, Dottoressa, credo sia necessario parlare della situazione in cui siamo.”
Hileth alzò stupito un sopracciglio, era evidente che non si aspettava quell’esordio da parte del Direttore di quella stazione. Il che poteva essere un vantaggio per loro.
“Credo sia necessario Direttore, nel contempo credo sia il caso di parlare a quattr’occhi.”
Fu la volta del personale federale di dimostrare stupore, Sue però non concesse loro il tempo di ribattere in alcun modo. Kar Ver si dimostrò concorde, ed i due lasciarono la stanza.
USS Nibiru - Alloggio dell’Ambasciatore Tarlek - Ore 00:45
Una cosa che inizialmente Gill non aveva considerato, era che il suo medico non era a bordo. Questo ovviamente implicava che non sarebbe stata la Dottoressa Reis-Squirtaker ad eseguire l’autopsia e gli esami di rito sul corpo dell’Ambasciatore Gahran, ma il suo vice.
Non che non fosse certa delle sue capacità, ma se era il vice e non il responsabile primo dell’infermeria un motivo sicuramente c’era.
T’Khliora e Tarlek erano poco distanti, in piedi uno di fianco all’altro. Non solo non si guardavano, ma nemmeno si sfioravano, una cosa che per Gill rasentava quasi l’assurdo… lei era così tanto fisica nei suoi rapporti con gli altri, soprattutto con le persone che per lei avevano un’importanza speciale.
Osservandoli nessuno avrebbe lontanamente supposto di trovarsi dinnanzi ad una coppia.
Prese un sospiro avvicinandosi mentre, finalmente, il corpo dell’Ambasciatore Gahran veniva spostato.
“Ambasciatore Tarlek… lei era qui nel suo alloggio quando…” si interruppe sentendosi palesemente fuori ruolo, cosa che evidentemente non valeva per i due davanti a lei.
“No, non ero qui nel mio alloggio. In effetti, come il Tenente Starn avrà modo di dirle, sono stato io a dare l’allarme.”
“Posso chiederle dov’era?”
“Può, ma non credo le sarà in alcun modo utile Capitano. Ero nell’alloggio di T’Khliora, mi sono trattenuto con lei per la cena.”
Gill scosse il capo. Da quello che sapeva del vulcaniano, era un esperto di sistemi, quindi poteva aver tranquillamente sabotato i sensori di bordo, sperava in un alibi migliore della sua compagna.
“So che mentire non è da vulcaniano, mah…”
La non più giovanissima vulcaniana si allontanò dal suo compagno.
“Capitano O’Riordan. Come lei sa Tarlek è il mio compagno. Non siamo legati in matrimonio, entrambi siamo vedovi, e visti i nostri interessi comuni e non solo abbiamo deciso di legarci in un vincolo di promessa che non so se mai sfocerà nel matrimonio. Le dico questo… nonostante non sia nel costume vulcaniano discutere di fatti privati, perché capisca che pur non essendo sposati c’è un indubbio legame che ci unisce. Ciò nonostante Capitano, né io né Tarlek andremo mai oltre al nostro ruolo per difenderci l’un l’altra. Noi siamo Ambasciatori, e come tali godiamo di privilegi e diritti… che però non intendiamo usare in questa situazione.”
Gill per un momento pensò di non aver capito.
“Quello che T’Khliora vuole dire Capitano, è che io non ho intenzione di sottrarmi in alcun modo all’indagine. Però resta indubbio che siamo in una situazione particolare di alto rischio… ed è giusto che lei sappia alcune cose prima di poter accogliere la nostra reale richiesta. Io non mi sottrarrò alle indagini necessarie, ma ufficialmente nulla dovrà minare la forza della nostra delegazione, quindi non si dovrà sapere di questa mia disponibilità.”
Gill si sedette senza nemmno pensare di chiedere permesso.
“Va bene Signori. Vi ascolto.”
Pianeta Boridius - Zona Polare - Base - Ore 00:50
“Credo sia evidente che la situazione è tale che il responsabile della delegazione sulla vostra nave avrà già dato le informazioni che le ho appena fornito al Capitano.”
Era difficile stupire Sue, ma quel vulcaniano ci stava riuscendo.
“Lei come fa a sapere quello che sta succedendo sulla Nibiru…”
“L’Ambasciatrice T’Khliora è stata mandata per gestire l’altra parte del… voi lo chiamereste piano…”
“Cosa sta succedendo Direttore?… sempre se lei è solo un Direttore.”
“Io sono il Capitano Kar Ver. Quello che sta succendo è che il Dottor Hileth non stava eseguendo i miei ordini… né quelli dei miei diretti sottoposti.”
“Sembrava molto sicuro di sé però…”
“Prima di tutto lui non sa chi sono veramente, secondariamente non sa che abbiamo fatto dei controlli nel suo alloggio prima che io venissi a parlare con lei. Terzo e non ultimo… abbiamo trovato poco, ma un nome… romulano… Kraturh. Guarda caso è il nome del Capitano del Falco da Guerra scomparso quattro mesi fa.”