USS Nibiru - Ufficio del capitano O’Riordan - 25 aprile 2310 - Ore 10:30
Non c’era niente di meglio per Gill che prendere un caffè a metà mattinata.
I ritmi di lavoro in un’astronave della Flotta erano assai impegnativi, ed il caffè era per il Capitano un ottimo aiuto per vincere la stanchezza.
Soprattutto in quei giorni infatti il Capitano aveva compito numerosi turni extra e raramente riusciva a ritagliarsi un po’ di tempo libero o per dormire.
Dopotutto la missione che era stata affidata alla Nibiru era della massima importanza.
La nave di Gill infatti era stata scelta per trasportare gran parte dell’ambasceria Federale verso il sistema di Baridia, dove erano in corso le trattative con i romulani.
Finalmente l’Impero Stellare Romulano si era deciso a cercare di trovare un accordo di pace con la Federazione, ponendo forse fine a continue belligeranze che si protraevano da oltre un secolo.
Chiaramente le trattative erano assai difficili ed erano appena all’inizio, ma già molti Ammiragli della Flotta Stellare erano fiduciosi sul loro successo.
Nonostante la straordinaria importanza del suo compito, il Capitano non riusciva a non notare l’estrema superbia di un Ambasciatore andoriano di nome Gharan: da quando era salito nella sua nave non faceva altro che trattare ogni membro dell’equipaggio, compresa Gill, come fosse un suo servitore; per fortuna la sua pazienza era estremamente elevata, ed era fino a quel momento riuscita ad evitare di aprire un’animata discussione.
Un altro motivo per cui Gill era interessata alla missione era che probabilmente avrebbe potuto incontrare il Comandante Correls: era ormai quasi un anno che non la vedeva più e iniziava a sentirne la mancanza.
Certo trovava che il Comandante Black fosse un ottimo ufficiale: da quando aveva accettato l’incarico di Primo Ufficiale infatti si era sempre dimostrata un ottimo elemento e non aveva mai avuto occasione di deluderla.
Quando ebbe finito di sorseggiare il caffè il capitano accese il terminale per continuare la sua lettura dei rapporti della nave, quando subito squillò il comunicatore, che emise la voce del Comandante Black.
=^= Capitano è richiesta urgentemente la sua presenza in plancia. =^=
=^= Qui il Capitano O’Riordan, cosa sta succedendo? =^=
=^= I sensori hanno rilevato un’anomalia spazio temporale senza precedenti attorno al pianeta Boridius del sistema Teta Centauri. =^=
Gill esitò un attimo per riflettere, poi rispose.
=^= Arrivo subito. =^=
[Flashback] Pianeta Terra - Area metropolitana sud di Milano, Italia - 25 aprile 2010 - Ore 15:44
Quella finora era stata un’ottima giornata per Matteo: la mattina si era incontrato con Fabio al centro commerciale Milanofiori di Assago, dove dopo aver acquistato un pacco di bottiglie di birra per la serata si erano visti il film Shutter Island. All’ora di pranzo erano andati a mangiare in un fast food lì vicino, dove si erano incontrati con un gruppo di amici.
Con essi poi avevano organizzato una partita di calcetto, che si era conclusa con un 5 a 3 per la squadra di Matteo.
Matteo si trovava in un bar assieme a Fabio, dove si stavano riposando.
“Gliel’abbiamo date proprio di santa ragione!” iniziò a dire Fabio.
“Già, è stata proprio una gran bella partita”
“Quei bastardi volevano anche far valere un goal che non c’era: hanno visto tutti che Giulio prima di tirare aveva fatto fallo di mani!”
Matteo si mise a sorseggiare il suo crodino, poi continuò a parlare.
“L’unica cosa mi dispiace che non abbiamo visto il Superbike. Sai per caso chi ha vinto?”
“Credo sia stato uno sloveno...”
Continuarono a parlare per qualche minuto, poi Matteo guardò l’orologio: erano le quattro.
“Mi sa che sia meglio tornare a casa... devo ripassare per l’esame di matematica di mercoledì.”
Matteo e Fabio erano compagni di corso del secondo anno del corso di Architettura del Politecnico di Milano, dove si erano conosciuti e avevano stretto amicizia.
“Mi sa proprio che hai ragione... ti accompagno io se vuoi.”
Matteo annuì e Fabio lo accompagnò alla sua Alfa Romeo 156. Dopo che i due ebbero preso posto, Fabio accese la macchina e dall’autoradio partì a tutto volume il pezzo Undisclosed Desires dei Muse. Poi l’auto si immise nella statale.
Per i primi cinque minuti fu un viaggio tranquillo, poi Fabio iniziò ad accelerare.
Matteo si mise a sorridere e iniziò a chiedere.
“Ti stai annoiando, eh?”
Fabio non rispose. Intanto l’automobile continuava ad accelerare. Matteo riprese.
“Non ti sembra di esagerare con la velocità?”
Fabio si mise a ridere.
“Che ti prende, hai paura?”
Fabio affondò di più il piede sull’acceleratore. Sul tachimetro si poteva leggere 140 chilometri orari.
“Ehi Fabio, che ti prende? Rallenta!”
Fabio non rispose. Sul tachimetro la lancetta indicò 150 e poi 160.
“Dannazione Fabio rallenta!”
… 170… 180...
“Fammi scendere subito!”
Il tachimetro toccò i 190 all’ora quando dall’incrocio a sinistra si introdusse una Porsche Carrera.
Fabio iniziò a frenare, ma la distanza dall’altra automobile era troppo breve per quella velocità Fabio tentò di sterzare, ma l’auto iniziò a sbandare.
La Porsche diventava sempre più vicina…
L’ultima cosa che Matteo ricordò fu una luce abbagliante; poi il nulla.
Pianeta Boridius - 25 aprile 2310 - Ore 10:30
Matteo si risvegliò mentre l’auto era in fiamme. Aveva sbattuto la testa, ma non sembrava avesse avuto gravi ferite. Fabio era svenuto. Matteo si liberò della cintura e dell’airbag, aprì la portiera a calci e trasportò fuori Fabio. Si guardò nelle tasche, ma non trovò da nessuna parte il suo cellulare, così si mise a cercare qualcuno per chiamare aiuto.
Si guardò intorno e capì di non essere più dove si trovava prima: per la verità quel posto non assomigliava a nessuna località italiana. Sembrava piuttosto uno di quei deserti dell’America centrale.
“Cosa diavolo è successo?! Come sono finito qui?”
Per fortuna Matteo sapeva parlare l’Inglese molto bene. Dopo aver dato qualche occhiata trovò finalmente una persona non molto distante; subito si mise a correre verso quella posizione.
“Mi scusi! Ho bisogno di aiuto! Ho avuto un incidente e... un mio amico è ferito...”
L’uomo si voltò e Matteo notò una cosa inquietante: quell’uomo aveva le orecchie a punte e non erano finte.
Matteo sperò di trovarsi in un incubo.
USS Nibiru - Plancia - 25 aprile 2310 - Ore 11:30
Tutto l’equipaggio in plancia osservava stupefatto lo spettacolo che c’era nello schermo: l’intero pianeta Boridius sembrava essere rivestito di una patina violacea irregolare in continuo movimento.
Intensi fenomeni che potevano essere considerati scariche elettriche colpivano l’esterno e l’interno della patina.
Il Capitano osservò in silenzio per qualche secondo.
“Signor Sellen rapporto.”
“Il pianeta sembra essere investito da un’insolita anomalia spazio temporale. All’interno dell’anomalia si generano continuamente e in maniera casuale un intenso numero di Ponti di Einstein-Rosen che collegano la superficie del pianeta con vari luoghi dell’universo di vari periodi temporali. La conformazione del pianeta indica che l’anomalia è altamente instabile e dovrebbe decadere entro poco tempo. Signore, so bene dell’importanza di questa missione diplomatica, ma probabilmente non avremo altre possibilità di studiare un fenomeno di tale portata...”
Il Capitano sospirò.
“Ha ragione Signor Sellen, è meglio dare un’occhiata. Signor Reed imposti la rotta, curvatura...”
Gill fu interrotta dal rumore della porta che si apriva, dalla quale entrò l’Ambasciatore Gharan inseguito da uomini della sicurezza che tentavano di bloccarlo.
“Che sta succedendo Capitano?”
Gill si voltò verso di lui.
“Signor Ambasciatore lei non ha il diritto di entrare in plancia senza motivo!”
“Io un motivo ce l’ho: bloccarvi. Cos’è questa storia dell’anomalia? Questa nave deve dirigersi immediatamente verso Baridia.”
“So bene quanto lei dell’importanza di questa missione, ma questa anomalia è un rarissimo fenomeno mai studiato dalla Flotta Stellare che si disintegrerà presto, perciò, visto che siamo l’unica nave nelle circostanze noi andremo a raccogliere informazioni.”
“Lei non ha il diritto...”
“Le assicuro che questa osservazione ritarderà l’arrivo ad Algoran di soli due giorni e non comprometterà le trattative in corso. Inoltre sappiamo bene che questa missione diplomatica, seppur importante, attualmente non presenta alcuna emergenza, mentre lo studio dei fenomeni spaziali è il primo compito della Flotta. Si prenda questi due giorni per riflettere sulla politica da adottare sulle trattative. Signor Reed, curvatura 7.”
L’Ambasciatore Gharan, visibilmente irato, fece una smorfia prima di uscirsene con quella che suonava una minaccia, per poi dirigersi velocemente verso l’uscita.