Actual Mission Menu / USS Nibiru
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Missione 3 - File.rtf
3.00.FT Avvicendamenti
3.00 Anomalie temporali
3.01 Galaxy Quest
3.02 Un andoriano
         in plancia

3.03 Interazione
         pericolosa

3.04 Le regole della
         diplomazia

3.05 Rendez vous dal          futuro
3.06 Trame intrecciate
3.07 Le pieghe del          multiverso
3.08 Il puzzle
3.09 Omicidio
3.10 ...in stesura...
USS Nibiru - Missione 003

Titolo (da definire)

[3.06 Sellen - Trame intrecciate]

USS Nibiru - Plancia - Ore 17:08

Come si può definire un attimo? La definizione scientifica dice che esso è la minima particella di tempo che non può essere misurata; secondo la fisica quantistica corrisponde al tempo di Plank, unità fondamentale e indivisibile. Eppure a volte viene percepito come un periodo di tempo molto più lungo dalle persone, infatti gli uomini dell’equipaggio della Nibiru percepirono gli attimi appena posteriori all’esplosione come delle ore.
L’onda d’urto fece perdere l’equilibrio ad ogni membro dell’equipaggio; nessuno fu risparmiato: chi dormiva fu buttato giù dal proprio letto. Lo scompiglio generale durò parecchi secondi: tanto ci volle perché il capitano O’Riordan potesse risollevarsi sulla poltrona e pendere la parola.

“Rapporto danni!!!”

Passò qualche altro secondo prima che l’ufficiale della postazione tattica potesse riprendersi e controllare la console.

“Abbiamo perso gli scudi deflettori signore; ingenti danni allo scafo; parecchi feriti su tutti i ponti, 3 morti accertati.”

Il Guardiamarina alla postazione scientifica prese la parola.

“Capitano poco prima dell’esplosione i sensori hanno rivelato un oggetto di natura sconosciuta apparire dal nulla; le analisi dei sensori a tachioni suggeriscono che il fenomeno sia della stessa tipologia dell’incidente con la navetta, ma di maggiore intensità. Per fortuna l’ipocentro dell’esplosione era abbastanza distante dalla nave, altrimenti avremmo perso l’integrità strutturale.”
“Voglio squadre di soccorso in tutti i ponti! Si prepari una squadra di ingegneri per valutare più approfonditamente l’entità dei danni e calcolare il tempo approssimativo per ripararli! Signor Delgado richiami la USS Arabia!”

Delgado eseguì immediatamente l’ordine e il misterioso volto del Comandante Zacks comparve sullo schermo. Prese subito la parola.

=^= Capitano state tutti bene? I nostri sensori hanno rilevato un esplosione. =^=
=^= Affermativo comandante Zacks, abbiamo però ha subito ingenti danni e alcune vittime. La vostra nave non risulta nei nostri archivi. =^=

Ci fu qualche istante di silenzio, poi il Capitano della USS Arabia riprese la parola.

=^= Ce lo aspettavamo. Secondo i nostri archivi la vostra nave è scomparsa 25 anni fa, il che può può spiegare... =^=

Improvvisamente dalla plancia della USS Arabia una giovane donna parlò.

=^= Capitano il Falco da Guerra Romulano si dirige verso la USS Nibiru! =^=
=^= Armare i siluri! Frapporre la nave per proteggere la Nibiru! =^=
=^= I Romulani puntano le armi contro di noi! =^=

Contemporaneamente entrò in plancia l’Ambasciatore Gharan e prese parola ignorando gli ufficiali della sicurezza che si erano alzati per fermarlo.

“Capitano mi faccia parlare con i Romulani.”

O’Riordan si voltò di scatto verso l’Ambasciatore.

“Sicurezza scortate fino al suo alloggio l’ambasciatore!”
“Si fidi di me Capitano mi faccia parlare con loro!”

Fuori l’attacco continuava. I Romulani fecero fuoco contro la USS Arabia, che risposte al fuoco. L’Ambasciatore approfittò della momentane distrazione degli ufficiali e corse alla postazione delle comunicazioni. Gharan fu rapidissimo nel digitare la sequenza dei tasti per chiamare la nave Romulana. Ci vollero solo pochi secondi perché la risposta arrivasse. Sullo schermo apparve il volto di un romulano abbastanza anziano.

^ Nave federale arrendetevi immediata... Ambasciatore Gharan? ^
=^= Capitano Rom’Lun! Che piacere incontrarla. Sembra cambiato molto dalla ultima nostra visita: quanto tempo è passato? =^=


Pianeta Boridius - Zona Polare - Ore 17:30

Matteo si sentiva più tranquillo.
Pian piano si stava abituando ad avere fatto un viaggio nel tempo di 300 anni, anche se certe volte continuava a chiedersi se non stesse facendo semplicemente uno strano sogno. Certo i medici di quella specie di base non lo aiutavano a calmarsi... lo riempivano di farmaci e basta. Per fortuna quella dottoressa bionda era riuscita a convincerli a smettere con le dosi da cavallo, il che lo aveva decisamente aiutato.
Da quanto aveva capito le condizioni di Fabio erano stabili, e questo lo rallegrava. Il suo desiderio in quel momento era di tornare a casa con il suo amico, anche se si chiedeva se ciò fosse stato possibile. E se questo non fosse stato possibile... non riusciva a capire se avrebbe mai potuto adattarsi all’ipotesi di dover vivere nel ventiquattresimo secolo?
Da come glielo avevano descritto sembrava in tutto e per tutto migliore del suo tempo, ma certo lì non avrebbe potuto più rivedere né i suoi amici né i suoi genitori: si sarebbe ritrovato in un mondo sconosciuto, senza nessuno su cui poter contare, a parte ovviamente Fabio.

Matteo era riuscito ad ottenere il permesso di curiosare un po’ in giro, a patto di tornare a fare altri maledetti controlli per la fine di quella ora. Mentre vagava per le stanze notò uno dei signori che gli erano stati presentati.

* ...Sallen?... Ah già! Il Comandante Sellen! *

Sellen era seduto a un tavolo e maneggiava un oggetto che assomigliava a un IPad molto evoluto. Lavorava su quell’affare con un’aria molto concentrata e Matteo non resistette alla tentazione di dialogare un po’.

“Salve!”

Bork alzò lo sguardo verso Matteo, accennando un sorriso.

“Salve, signor Lucio”

Matteo ricambiò il sorriso e si sedette accanto a lui. Sull’oggetto che Sellen teneva in mano, Matteo poteva vedere numerosi grafici e dati numerici.

“Che cosa sta facendo?”
“Sto studiando il motivo per cui lei si trova qui. Vede, la mia nave stava trasportando degli Ambasciatori per un incontro diplomatico con i Romulani, quando abbiamo notato che questo pianeta presentava una strana singolarità dello spazio tempo, con grovigli di wormhole casuali e uno strano campo magnetico che si propaga sopra tutta la superficie. Il fenomeno non ha ritrovato alcuna corrispondenza con eventi finora osservati, e le circostanze che potrebbero mantenere stabile l’anomalia per più di una frazione di secondo possono essere definite miracolose.”
“Proprio una bella gatta da pelare.”
“Sì... se la si vuole intendere in questo modo.”

Matteo trattenne con sforzo una risata, osservò lavorare Sellen per qualche secondo e poi riprese.

“Sa, fino alla quarta Liceo ero intenzionato a fare Fisica all’Università.”
“Per quale motivo ha cambiato idea?”
“Non so, a volte me lo chiedo io stesso. Ero bravo al Liceo in Fisica, ma è come se non avessi ricevuto il giusto stimolo e il giusto appoggio, sia da parte della famiglia che dalle altre persone vicine... strette...”
“Mi dispiace: è un peccato vedere sprecato un giovane talento. Non ha mai pensato che può ancora cambiare scelta? - ci volle qualche secondo prima che Sellen si rendesse conto della sua gaffe – Mi dispiace. Se la può consolare qui ha molte possibilità di apprendimento. Possiedo numerosi contatti con professori altamente qualificati nell’ambito scientifico: con qualche anno di studio e di aggiornamento potrebbe persino entrare nella Flotta Stellare.”
“La ringrazio, ma non me la sento ancora di discutere di certi argomenti.”

I due se ne stettero in silenzio per qualche minuto. Matteo passò quel tempo a riflettere sulla sua situazione. Chi sa come avrebbe fatto a spiegarla a Fabio...

* E quando si sveglierà e si accorgerà di essere curato da alieni con le orecchie a punta? *

Dopo qualche tempo Sellen mutò la sua espressione del volto in una strana smorfia.
Matteo osservò stupito per qualche istante prima di parlare.

“Che succede?”
“Queste analisi sono alquanto bizzarre: secondo i sensori cronotonici alcune manifestazioni del fenomeno presentano delle tracce temporali che non dovrebbero assolutamente esistere: alcune di queste sembrano essere addirittura al di fuori dello spazio-tempo.”
“Che strano... quello che mi sta dicendo mi ricorda un convegno che assistetti circa un anno fa tenuto da un fisico quantistico, il quale ipotizzava l’esistenza di vari universi paralleli intrecciati in una sorta di strana schiuma...”

In un attimo il volto di Sellen divenne impassibile.

“Come ho potuto non pensarci prima?”

Sellen inizio ad armeggiare il suo D-Pad con estrema velocità, poi riprese la parola.

“Finora avevo considerato il fenomeno in relazione a un’unica trama spazio-temporale, il che comportava numerosi fattori inspiegabili. Se invece rielaboro un nuovo modello a più trame e lo confronto con le analisi ne si può ricavare che questo è una stranissima e rara congiunzione multiversale: in pratica esso è una zona dove confluiscono diversi universi in diversi loro luoghi e tempi; perciò da un momento all’altro potrebbe comparire qualsiasi oggetto o persona o creatura, anche la più bizzarra.”
“Ehi aspetta... quindi io potrei venire da un universo diverso da questo?”
“Sì, è possibile. Una volta che un qualsiasi oggetto entra in questo spazio, sia arrivandoci direttamente come la mia nave sia che con un passaggio accidentale di un warmhole casuale, esso si ritrovo in una zona al di fuori del suo universo. Questo potrebbe voler dire che... la mia nave è intrappolata! Se tentasse di uscire dall’orbita potrebbe ritrovarsi in un qualsiasi universo! Devo subito avvertire il comandante Black!”

Appena Sellen fece per alzarsi un lampo di luce accecante si propagò per l’intero orizzonte visibile; quando fu possibile vedere di nuovo uno strano mezzo overcraft corazzato era apparso: da questo scese uno strano esserino dalla forma umana, tanto che alcuni lo avrebbero definito uno gnomo.
La creatura fece per tirar fuori quello che sembrava essere una pistola, ma fu anticipato da Sellen che estrasse rapidamente il suo phaser e lo puntò verso il nuovo arrivato. L’alieno guardava Sellen e Matteo con un espressione a dir poco stupefatta e con altrettanto stupore i due terrestri ricambiavano lo sguardo.



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