=^= Comandante Black a USS Nibiru… rispondete per favore… =^=
Nemmeno quella volta la richiesta di Sue venne accolta, così come era successo per le tre precedenti, ricevendo in risposta solo il ronzio simile ad uno sciame di api che aveva sostituito l’urlo dell’allarme rosso appena un paio di secondi dopo l’esplosione.
Sue si volse verso Sellen che sembrava quasi aver guadagnato un paio d’arti in più tanto andava veloce nel digitare comandi sulla propria consolle. Non attese che la Black chiedesse alcunché, iniziando il proprio rapporto immediatamente senza fermarsi un attimo.
“I nostri sensori sono limitati e disturbati da pesanti interferenze… probabilmente è il fenomeno in atto sul pianeta che si sta espandendo o che quantomeno abbia iniziato ad interagire con l’ambiente circostante… - Bork storse il naso in segno di disappunto mentre le sue dita continuavano a ballare lo schiaccianoci sulla consolle - …in ogni caso sembra che qualcosa sia improvvisamente apparso nei pressi della Nibiru e che sia poi esploso quasi immediatamente. La nave ha subito danni, soprattutto sui ponti inferiori…”
“Dobbiamo tornare indietro… - lo interruppe Sue, continuando poi a parlare subito dopo - …non riusciamo a metterci in contatto con loro e abbiamo la Dottoressa a bordo. Potrebbe essere necessario…”
“Lo sconsiglio vivamente… - questa volta fu Bork ad interrompere l’ufficiale superiore, staccando le mani dalla consolle e voltandosi con aria seria per poi continuare - La traccia è debole e disturbata, ma immediatamente prima dell’esplosione sono comunque riuscito a captare la traccia di motori ad impulso…”
La Dottoressa Reis-Squirtaker che fino a quel momento era rimasta silente sgranò gli occhi per poi prendere la parola.
“Intende forse dire che è stato un attentato?”
Bork volse il suo sguardo verso di lei, fissandone le azzurre iridi con il suo sguardo serio.
“È una possibilità, ma tenderei ad escluderla...”
USS Nibiru - Contemporaneamente
Gill si rimise al suo posto sulla propria poltrona, lo scossone era stato così violento ed improvviso che si era quasi ritrovata a terra, aveva visto molti in plancia abbracciare letteralmente la propria strumentazione in cerca di un appiglio e altri, come Delgado, sbatterci violentemente il muso imprecando a bassa voce.
“Rapporto!” domandò mentre l’allarme continuava il suo grido, la risposta non tardò ad arrivare.
“Contusioni, abrasioni e altre ferite di lieve entità rilevate su tutti i ponti, sette feriti di entità più grave tutti già trasportati in infermeria ma nessun decesso. Ingenti danni all’hangar navette inferiore e danni di più lieve entità alla gondola di sinistra,ai portelli di manutenzione, agli scarichi di plasma e alla griglia degli scudi che comunque risulta operativa, nessuna perdita rilevata di materiali e le squadre di riparazione sono già sul posto.”
Gill sospirò per una frazione di secondo, poi riprese a parlare.
“Che cosa è successo?”
“I sensori hanno rilevato… diciamo l’emersione di un oggetto che poi è esploso pochi secondi dopo nelle vicinanze dell’hangar navette inferiore…”
Gill interruppe il giovane sostituto di Sellen con una mano.
“L’emersione?”
“Esatto… - ribadì lui per poi continuare - …a quanto sembra il fenomeno che interessa il pianeta sta iniziando in qualche modo ad interagire anche con l’ambiente circostante. Di fatto… - il giovane ufficiale scientifico fece apparire l’immagine distorta da un forte effetto neve della Marduk sul visore per poi continuare - …i sensori ci dicono che l’oggetto in questione era la nostra navetta, ma sebbene le nostre letture ora siano piuttosto distorte sappiamo che la Marduk è lì, ferma esattamente nella stessa posizione che aveva pochi attimi prima dell’esplosione…”
* Probabilmente stanno cercando di capire cosa sia successo… Sellen probabilmente ha avuto le nostre stesse letture… * pensò Gill, non lasciando spazio allo stupore che invece molti altri in plancia lasciavano trasparire dai loro volti.
“Cessare allarme rosso… - ordinò senza staccare gli occhi dalla navetta - …abbiamo comunicazioni con la navetta signor Delgado?” concluse Gill volgendosi poi verso l’ufficiale addetto alle comunicazioni.
Miguel si volse a sua volta, un grosso bernoccolo stava rapidamente spuntando sulla sua fronte e da un microscopico taglietto fuoriusciva un sottilissimo rivolo di sangue che andava poi a nascondersi all’interno del sopracciglio sinistro.
“Negativo, le comunicazioni si sono interrotte pochi secondi dopo l’esplosione. Sto provando a contattarli, ma per il momento l’unica risposta che ho sono solo ronzii e disturbi.”
Gill indicò col dito la montagnola sulla fronte del giovane.
“È completamente operativo o ha bisogno di andare infermeria?”
“Certamente. Non è né simpatico né bello da vedere, ma possiamo dolorosamente convivere senza che ostacoli il mio operato.”
Rispose con un ampio sorriso mentre Andrew cercò di nascondere in maniera piuttosto inefficace un sorrisetto, ricordandosi della storiella che Miguel gli aveva raccontato qualche giorno prima in cui a diciassette anni aveva utilizzato le stesse identiche parole per rassicurare la madre riguardo ad una serie di lividi dovuti ad una zuffa col fratello Juan e per rassicurarla allo stesso tempo sul fatto che avrebbe serenamente lavorato col fratello sulla plancia dell’Aloja, cosa che, in effetti, non era avvenuta.
Il Capitano se ne accorse, ma ignorò il sorrisetto continuando invece a parlare spaziando con lo sguardo attraverso la plancia.
“Bene. Necessito che tutti voi siate completamente operativi per capire cosa è successo…” affermò lasciando intendere ciò che invece aveva esplicitamente chiesto a Miguel, che la interruppe subito dopo.
“Signore, l’Ambasciatore dai suoi alloggi esige di sapere cosa è successo… - poi in tono più mesto, accompagnando le parole con uno dei soliti sguardi rivolti all’amico timoniere - …sta arrivando qui e vuole parlare con lei.”
Pianeta Boridius - Zona Polare - Stesso momento
Matteo stava iniziando a razionalizzare solo in quel momento, mentre osservava l’essere dalle orecchie puntute prestare soccorso all’amico all’interno della strana struttura dall’area temporanea in cui li aveva condotti.
Era arrivato a tre ipotesi e nessuna delle tre gli piaceva granché.
Era arrivato a pensare di essere morto nell’incidente, allora tutto ciò che sapeva sull’oltretomba era solo un mucchio di cavolate, oppure era semplicemente in coma e che quelle fossero solo visioni all’interno della sua mente, ma era tutto così dannatamente reale che anche se era la più inverosimile tendeva a propendere per la terza ipotesi che diceva che tutto ciò che stava accadendo era reale, in qual caso avrebbe sicuramente avuto qualcosa da raccontare ai nipotini se mai fosse tornato indietro e ne avesse avuti.
All’interno della struttura, infatti, aveva incontrato anche alcuni umani verso cui si era letteralmente fiondato in cerca di risposte o quantomeno d’informazioni, ma al contrario dell’umanoide dalle orecchie puntute e dei suoi simili, che a quanto sembrava in quello strano posto convivevano con i simili suoi e di Fabio come se fosse la cosa più normale del mondo, sembravano irrequieti, insicuri e alcuni quasi spaventati dalla sua presenza, quando l’unico che doveva essere spaventato era lui.
Tutti però allo stesso modo glissavano su qualunque spiegazione e lo osservavano quasi fosse un animale in una gabbia dello zoo, e questo l’aveva fatto agitare ancora di più, per questo aveva cercato di pensare.
Riflettere lo tranquillizzava sempre.
Stava pensando a dove la Porsche e chi la guidava fossero finiti, dato che non erano presenti quando si era ritrovato nella macchina di Fabio in fiamme, quando vide l’essere dalle orecchie puntute che aveva visto per primo avvicinarsi a lui.
“Il suo amico è stabile, ma non ha ancora ripreso conoscenza ed in ogni caso ha bisogno di riposo.”
Poi mantenendo la sua espressione marmorea allungò una mano verso di lui.
“Immagino debba essere sotto choc, ma per quanto possibile, cercherò di spiegarle tutto ciò che sta accadendo in modo che possa comprenderlo. In ogni caso io sono Kar Ver, il Direttore di questa spedizione.”
USS Nibiru - Plancia - Ore 14:43
Di tanto in tanto Miguel avvertiva l’Everest che aveva in fronte pulsare, il che rendeva la cosa piuttosto fastidiosa, ma certamente meno fastidiosa dell’Ambasciatore Gharan. Non aveva idea di cosa avesse detto al Capitano O’Riordan dato che avevano discusso in privato, ma il fatto che si fosse dileguato in un paio di minuti senza lamentele e l’espressione che aveva assunto il Capitano dopo il colloquio non gli piacevano per niente.
Sospirò, modulando nuovamente il segnale cercando di prevaricare le interferenze…
Navetta Marduk - Stesso istante
“Non possiamo starcene qui senza fare niente. Potrebbero esserci feriti o anche morti che…”
La Dottoressa Reis-Squirtaker appariva piuttosto irrequieta, star lì a girarsi i pollici senza poter fare nulla di concreto, Sellen la interruppe in tono calmo.
“Come ho già detto, non è consigliabile avvicinarsi alla Nibiru… se la traccia di propulsione era realmente la nostra potremmo causare più danni che rimanendo qui.”
“…se…” ripetè a bassa voce Sue sospirando.
La situazione non piaceva nemmeno a lei, però Sellen aveva ragione, se si fossero avvicinati avrebbero potuto dare il via ad una serie di reazioni a catena che nella migliore delle ipotesi avrebbe potuto condurre alla distruzione della navetta, anche se sarebbe potuto accadere la stessa cosa anche rimanendo lì a far nulla. Le parve di avvertire un sibilo e con un balzo felino si ritrovò sulla consolle delle comunicazioni. Dapprima fu un gracchiare indistinto, ma poi la voce di Miguel divenne sempre più chiara.
=^= …bzzz…zz… …iru… …crzzz… …etta Marduk, ci ricevete? =^= Sue vide il volto della Dottoressa letteralmente illuminarsi.
=^= Affermativo, qui navetta Marduk ora vi riceviamo nuovamente. =^=
=^= Comandante Black, state bene? =^= la voce di Miguel venne immediatamente sostituita da quella del Capitano.
=^= Sì Capitano, noi stiamo bene, voi piuttosto? =^=
=^= Abbiamo subito danni e qualche ferito, ma siamo già al lavoro per rimetterci in sesto. Mi interessa capire invece la dinamica dell’accaduto. Sellen coi sensori della navetta ha individuato qualcosa di strano? =^=
=^= Sì, suppongo che abbiate rilevato anche voi la traccia dei nostri motori… ho sconsigliato di avvicinarci per questo motivo… =^=
Sellen lasciò cadere le parole nel vuoto e Gill non tardò a riprendere la parola.
=^= Lo immaginavo. Dobbiamo scoprire cosa sta accadendo, se ciò che è accaduto potrebbe accadere nuovamente e dobbiamo farlo in fretta, l’unica nostra fonte di informazioni sembra essere il pianeta. Proseguite nella vostra missione. =^=