05.04 " Realtà divergenti "
di Maximilien Tracey, Pubblicato il 02-09-2014
Uss Tokugawa - Infermeria - 6 luglio 2394 - Ore 11:32
"Capitano!? - affermò De Chirico catapultandosi sul mezzosangue betazoide riemerso per una frazione di secondo dall'oblio - Capitano, riesce a sentirmi!? - quasi urlò il medico, esaminando gli occhi del superiore con una sorta di piccola torcia, prima di prodursi in un fugace quanto malcelato gesto di stizza - Niente da fare, è di nuovo incosciente ..."
De Chirico sospirò profondamente, deluso, prima di scambiare una serie di rapidi sguardi con il restante personale medico esaminando poi nuovamente i tracciati del Capitano, i quali indicavano chiaramente come il mezzosangue avesse ripreso conoscenza per 5.3 secondi esatti.
Il medico iniziò a fissare i tracciati ancor più intensamente, quasi volesse forzatamente estrapolare il mistero dietro questo nuovo arcano. Biologicamente parlando, il meccanismo derivante dalla natura parzialmente betazoide del Capitano scattato in sua difesa precedentemente, non gli avrebbe consentito alcun risveglio prima del completo recupero, cosa che invece sembrava essere successa. De Chirico non aveva certezze, ma un' inquietante ipotesi iniziò a formarsi all'interno della sua mente.
=^= Plancia a De Chirico ... - le elucubrazioni del medico furono interrotte dalla voce del Primo Ufficiale - ... ha registrato qualche cambiamento nel Capitano nel corso degli ultimi minuti? =^=
"Direi proprio di si ..."
Subconscio del Capitano Maximilién Tracey - Contemporaneamente
Maximilién percepì la voce del suo Ufficiale Medico, distorta e ovattata, come se il suono arrivasse a lui attraverso un imbuto riempito di stracci, molto più simile ad un rumore spurio che ad un tentativo di conversazione di qualche tipo. Non comprese nessuna delle parole proferite dal suo sottoposto, così come pochi attimi prima non era riuscito a vedere altro che un'interferenza luminosa, distorta e diffusa, incapacitato a fornire alcun tipo di risposta.
Sentiva il tocco di qualcuno o forse qualcosa in diverse parti del corpo contemporaneamente, quasi come se una legione di mani lo stesse tastando, ma allo stesso tempo si sentiva fisicamente intrappolato all'interno di qualcosa di enorme e avvolgente, come se si trovasse all'interno di un pugno chiuso. Ogni muscolo del suo corpo era teso e allo stesso tempo rilassato, mentre i suoi pensieri non riuscivano a prendere forma e il suo corpo galleggiava in un limbo costituito solamente da nulla e oscurità.
Impossibilitato ad aver qualsiasi controllo su stesso solo una piccola, minuscola scintilla di coscienza era sopravvissuta all'affondo mentale subito in precedenza. Non abbastanza da permettergli di formulare pensieri complessi e ancor meno di risvegliarsi completamente, ma tale da permettergli di rendersi conto di cosa era successo e di cosa ancora stava accadendo.
"Il suo equipaggio sembra essere piuttosto scaltro ... - affermò Taor telepaticamente. La sua voce non lasciava trasparire alcun particolare tono, ma echeggiò più volte all'interno della testa di Tracey, amplificata e distorta al tempo stesso - ... ma questo non vi porterà alcun giovamento, ve lo posso assicurare ..."
L'alieno si produsse in una breve pausa. Maximilién, da poco più che spettatore inerme della situazione quale era, non replicò minimamente.
"Il tempo a vostra disposizione sta per scadere Capitano, le consiglio di riprendersi in fretta ..."
Uss Tokugawa - Sala Tattica - 6 luglio 2394 - Ore 11:53
"Quindi secondo lei qualunque cosa abbia costretto il Capitano in questo stato sta ancora agendo sulla sua mente?" domandò al medico mentre quest'ultimo, subito dopo aver mostrato i tracciati neurali del Capitano sul monitor della stanza, prendeva posizione al tavolo centrale assieme ai suoi colleghi.
"Esatto ... - rispose immediatamente De Chirico - ... come vi ho già mostrato il Capitano ha ... risposto ... alla peculiare manovra effettuata poco fa ..."
De Chirico scambiò una fugace occhiata con il Capo Ingegnere che, per la seconda volta in meno di un'ora era stato costretto ad uscire dalla sua Sala Macchine. Uno sguardo in cerca di conferme.
"Se l'ipotesi del Signor Hair è corretta, il suo team dovrebbe riuscire a rilevare queste emissioni sulla Banda Theta entro breve tempo ... potremmo rintracciare la fonte di qualsiasi cosa stia attaccando la mente del Capitano ..."
"E forse anche la nostra ... - aggiunse Peter a basso volume, calamitando comunque su se stesso gli sguardi degli altri Ufficiali presenti. L'africano aveva espresso tutti i suoi dubbi e le sue perplessità all'inizio di quella breve riunione, spiegando anche il motivo che lo aveva spinto a richiedere quella peculiare manovra quasi mezz'ora prima. La viscerale convinzione di essere tutti influenzati da qualcosa di estremamente potente. - ... continuate a cercare qualsiasi segno di attività, voglio capire con esattezza cosa ci troviamo davanti al più presto ..."
Subconscio del Capitano Maximilién Tracey - poco dopo
"I suoi uomini si stanno indubbiamente dando da fare ... - la voce di Taor rimbombò nuovamente nella mente del Capitano, così come aveva fatto in precedenza - ... ma il vostro tempo oramai è scaduto ... ora voi, come l'Excelsius siete miei!"
Uss Tokugawa - Sala Macchine - 6 luglio 2394 - Ore 12:15
Hair aveva appena fatto ritorno in sala macchine quando un violento e fulmineo capogiro lo colse di sorpresa, distruggendo ogni briciolo di coerenza e coordinazione nei suoi movimenti, costringendolo a rovinare a terra, inciampando nel nulla, imprecò silenziosamente cercando faticosamente di guadagnare nuovamente la posizione eretta, prima di alzare lo sguardo verso sua moglie e i membri più vicini del suo staff, ancora intenti a svolgere le loro mansioni. Non uno sguardo, non una parola, non una mano rivolta in aiuto.
"Juliette ..." sibilò a fatica Albert prima di accorgersi di un liquido caldo discendere dalla sua narice, cercando di percorrere il breve tragitto che la separava dalla bocca. D'istinto, ancora piuttosto confuso, cercò maldestramente di pulirsi con una mano, scoprendo così che quel liquido era sangue.
Poi una fitta di dolore gli attanagliò le meningi.
USS Tokugawa - Plancia - Contemporaneamente
"Shran! Cosa sta succedendo ?!- urlò Peter con quanto fiato aveva in gola, senza dare tempo al suo sottoposto di rispondere - Shran mi sente?!".
"Certo che la sento Signore! Solo un malessere momentaneo" replicò immediatamente l'andoriano, cercando di non perdere la concentrazione e l'equilibrio a causa dello strano e improvviso capogiro che lo aveva colpito. Si voltò allora verso il Primo Ufficiale, accorgendosi solo il quel momento che l'umano si stava dirigendo a grandi falcate verso la sua postazione con aria preoccupata.
"Signore!? - affermò sorpreso, cercando di razionalizzare il motivo della preoccupazione dell'Ufficiale Superiore - ho eseguito una manovra standard per correggere l'orbita ..." ma l'umano non sembrava ascoltarlo, rapito dalla consolle di navigazione verso cui sembrava provare una morbosa attrazione. Gli sembrò di individuare una smorfia di dolore nel volto del suo superiore, esattamente pochi attimi prima che l'ufficiale di colore lo spingesse poco garbatamente di lato, rilevando la sua posizione con un laconico "Mi faccia controllare"
"Rilevo grosse emissioni di energia nella Banda Theta! Hair aveva ragione!" Shnar avvertì la voce di Carpenter provenire dalla postazione Scientifica alle sue spalle e si voltò d'istinto verso il collega. Per qualche strana ragione le movenze del collega gli parvero decisamente strane, diverse dal solito, decisamente più meccaniche. Un secondo, violento capogiro lo costrinse a cercare appoggio sulla vicina consolle. Probabilmente questa sua strana convinzione era solamente frutto di questo strano malessere che lo aveva colto negli ultimi minuti.
Shnar si accorse di boccheggiare per qualche strano motivo, mentre con la coda dell'occhio vide il Primo Ufficiale asciugandosi il sudore che, arrivato dal nulla, ora gli gocciolava copiosamente dalla fronte come se avesse corso una maratona.
Poi un terzo capogiro costrinse l'andoriano a rovinare a terra in ginocchio.