03.05 "Al centro della nebulosa"
di Alan Brown, Pubblicato il 02-06-2014
USS Baffin - Plancia di comando - 30 marzo 2393 ore 15:00
Man mano che la nave si avvicinava al centro della nebulosa i colori si facevano sempre più tinta pastello, terminando in un azzurrino e in un rosino che quasi stingevano sul bianco. Anche la luce si faceva sempre più intensa contribuendo a rendere tutta l'atmosfera eterea e irreale. Le scosse, prima molto intense, avevano continuato a diminuire di intensità, contribuendo a tranquillizzare la situazione, ma rimanevano sempre delle strane radiazioni provenienti dal cuore della nebulosa.
"Capitano, il centro della nebulosa è dritto difronte a noi. I sensori rilevano una regione circondata da un campo che non riusciamo a penetrare. E' come uno scudo di energia, ma non riusciamo a identificarne la natura."
"Sullo schermo!" intervenne Enizia, finalmente avevano trovato qualcosa.
Vista da lontano la Baffin sembrava un puntolino grigio davanti ad un enorme muro azzurro con venature rosa. La superficie della parete non sembrava proprio solida, era come un batuffolo di cotone sfilacciato in più punti ed era in continuo movimento. Un turbinio di increspature e onde mescolavano i colori pastello tra di loro creando enormi arabeschi che un attimo dopo erano già scomparsi. Gobbe e avvallamenti continuavano a formarsi e a sparire come un enorme mare quasi in ebollizione.
"Signor Sorin?" Il Capitano non sapeva se essere più affascinata o più perplessa.
"Rilevo flussi coerenti di gravitoni su tutta la superficie della parete esterna. Il campo gravimetrico è distorto non riusciamo a mappare la zona interna. Dai dati risulta che l'intero centro della nebulosa sia circondato da questa barriera. Un'immensa zona grigia per i sensori."
"E' un dispositivo di occultamento?"
"Forse. Ma non di quelli conosciuti. Visto che comunque non sembra voler nascondere se stesso, potrebbe essere un dispositivo di contenimento di qualche tipo."
Samak: "Capitano! Sta succedendo qualcosa. Rilevo del movimento."
Dei filamenti eterei cominciarono a staccarsi dalle pareti che circondavano la zona impenetrabile. Sottili e bianchi come fantasmi, sciamavano tutto intorno alla Baffin quasi a darle il benvenuto, come dei delfini semitrasparenti che salutavano una nave seguendone la rotta e compiendo acrobazie e salti.
"Sono correnti parassite di gravitoni. Il bianco è dato dalle sostanze della nebulosa che vengono concentrate e incanalate dalle pressioni esercitate dalle correnti." Spiegò Sorin.
"Sembrano quasi muoversi in sincronia con la nave." osservò Samak.
"In parte. Sono evidentemente deflessi dagli scudi e dovrebbero essere influenzati dalla massa della Baffin, però..."
Enizia si girò verso il suo ufficiale scientifico "Però!?"
"A rigor di logica la Baffin genera un suo campo gravitazionale che interagisce con i gravitoni, ma non sembra che questo influenzi molto i movimenti di quei flussi. Anzi direi che l'intera massa è come se non esistesse: ci stanno anche passando attraverso nella zona centrale della nave. Ci seguono però, questo è certo. "
"Allarme giallo. Possiamo modificare gli scudi per respingere quelle correnti Signor Sorin?"
"Stiamo già tentando, ma non riusciamo ad allontanare tutti i flussi, qualcuno riesce comunque ad entrare."
"Tenente Samak, qualche ponte segnala anomalie o nuovi guasti di qualche tipo?"
"Negativo signore. Tutto regolare."
Enizia fece fermare la nave giusto in prossimità del limite della zona. Il flusso di filamenti bianchi continuava a gironzolare tutto intorno alla nave e nuovi filamenti si aggiungevano a quelli vecchi formando come dei cordoni che dalle pareti di quella strana zona avvolgevano in parte la Baffin.
=^=Brown, a plancia. Conoscete un buon acchiappafantasmi? =^=
"Comandate cosa succede adesso!" rispose Enizia.
=^=La situazione è rimasta invariata Capitano. Qualcosa interferisce ancora con gli stabilizzatori del nucleo. Per giunta adesso abbiamo ospiti qui. Sembra di stare in qualche olo-film del terrore di serie B. Con orgoglio posso dirle che abbiamo la prima sala macchina della federazione infestata dai fantasmi! =^=
"Sono flussi di materiale etereo generati da correnti parassite di gravitoni, Comandante." Rispose Enizia.
=^=Ehi! Che fa? La butta sul tecnico Capitano?" scherzo Brown "In ogni caso non sembrano loro la causa del problema e non sembrano interferire con la strumentazione. La radiazione di fondo è invece aumentata. =^=
"Siamo esattamente di fronte ad una barriera che circonda il centro della nebulosa. E' impenetrabile, perfino gli scanner non rilevano nulla. Lei ha qualche parola magica che ci permetta di entrare Signor Brown?"
=^=Ne avrei diverse Capitano. Ha provato con: Mellon! =^=
Improvvisamente da un punto davanti alla nave cominciò a estroflettersi una gigantesca protuberanza a forma di cono allungato, leggermente arrotolato su se stesso. Grande diverse volte la Baffin, continuò ad allungarsi e nella parte terminale si aprì un enorme buco: creando un lungo tunnel.
La Baffin iniziò a muoversi.
"Capitano! Ci stanno attirando all'interno della barriera!"
"Scudi al massimo, motori indietro tutta!"
"I motori sono al massimo Capitano, ma non riusciamo a resistere. Ci trascinano dentro."
"Signor Brown, abbiamo bisogno della curvatura ora!"
=^=Mi dispiace Capitano, la radiazione si è fatta sempre più potente, non riusciamo a stabilizzare il nucleo a sufficienza per la curvatura. =^=
"Ho capito Comandante. Vediamo allora chi ci vuole conoscere a tutti i costi."
L'interno del centro della nebulosa era, se possibile, ancora più chiaro del resto che lo circondava. La luce era abbacinante e sulla Baffin dovettero compensare la luminosità dello schermo per non essere abbagliati. I sensori rivelavano un enorme campo di forza nell'esatto centro della zona. I filamenti bianchi che avevano attirato all'interno la Baffin erano ovunque e sembravano diramarsi anche loro da tutte le pareti verso la zona centrale. Più la nave si avvicinava più si scorgevano due enormi masse biancastre, l'una in rapida rotazione attorno all'altra.
"Eccola la sua sorgente Comandante Brown. Signor Sorin cosa abbiamo di fronte?"
Sorin era appoggiato con le mani alla console scientifica. La schiena leggermente incurvata, le braccia dritte. Le pupille gli si dilatarono all'improvviso, l'emozione betazoide vinse sulla mente vulcaniana.
"Se non lo vedessi con i miei occhi non ci crederei. Signor Brown lo sta vedendo anche lei?"
=^=Lo vedo eccome. Se riusciamo a tornare a casa, diventiamo sicuramente famosi Sorin. =^=
Enizia si era portata di fianco all'ufficiale scientifico e con le braccia conserte lo fissava furiosa.
Sorin se ne accorse e con aria professionale spiegò: "Gli strumenti rilevano due enormi masse, una di materia e l'altra di antimateria in rotazione l'una attorno all'altra. Un campo di forza tiene le due masse separate dall'ambiente esterno. Quella al centro del sistema è antimateria, anti-idrogeno per la precisione. Quel disco che vedete intorno all'equatore della sfera di antimateria è un anello di accrescimento prodotto dalla massa di materia, idrogeno in questo caso, che cede materiale alla compagna girandole intorno con velocità angolare costante. Rilevo flussi di energia prodotti dall'annichilirsi di materia e antimateria. Questi flussi sono emessi lungo l'asse di rotazione della sfera centrale e sono assorbiti da quei filamenti che si diramano dai poli e si infilano nelle pareti del guscio da cui siamo appena passati."
"Sembra un classico sistema binario. Delle pulsar in miniatura?" commentò Samak.
=^= Non proprio. Ne è stata ipotizzata l'esistenza sulla carta, ma nessuno ne ha mai visto uno di persona. =^= intervenne Brown =^= E' un nucleo a curvatura stabile allo stato libero. =^=