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USS PYTHEAS - MISSIONE 03 RSS USS PYTHEAS - Missione 03

03.16 "Come se niente fosse"

di Piotr Alexei Volkoff, Pubblicato il 09-12-2014

USS Baffin - Plancia - 2 aprile 2393 - Ore 10.00


=^=Qui Suri, tutti i sistemi operativi. L'Agamennone comunica di essere pronta con il worm-hole temporale.=^=
"E' sicura che sia la scelta migliore? L'incognita è sempre presente" comunicò criptica Enizia sapendo che la sua controparte avrebbe capito che parlava dei borg.
=^=Sono d'accordo, ma non vedo altre soluzioni. L'esperimento deve essere fermato prima che succeda qualcosa di ben peggiore.=^=
Enizia sospirò. Lo sapeva anche lei che per fermare quell'esperimento dovevano affidarsi ai borg. Nessuno di loro aveva avuto nè un'idea migliore nè un modo per scoprire veramente cosa si celasse dietro quella fantomatica nave temporale.
"Comunicate all'Agamennone che siamo pronti."

Dalla nave borg scaturì un vivido raggio azzurro che sembrò impattare contro una superficie invisibile creando dal nulla un enorme cerchio di luce. La Curie, grande come una formica in confronto alla spropositata apertura, che in condizioni normali doveva evidentemente accogliere il mostruoso cubo, fu inghiottita e scomparve nel nulla.

"L'Agamennone conferma il dislocamento temporale, la Curie adesso si trova nello stesso luogo in data astrale 70239.94!"
"Il giorno prima che noi trovassimo la nebulosa?" commento Enizia.
"Esatto il nostro primo contatto è stato in data astrale 70242.15" confermò Sorin dalla sua postazione scientifica.
"Il Capitano Lumex sta chiamando."
"Sullo schermo!" ordinò l'andoriana
=^=Capitano noi siamo pronti a spostarci nel futuro. Vi auguro buona fortuna.=^=
"Anche a voi..." commentò il Capitano della Baffin facendo trasparire volontariamente la sua diffidenza.
Il Capitano della nave temporale sorrise divertito e le fece uno sfacciato occhiolino poi scomparve dallo schermo.
"Non mi fido nemmeno un po'..." commentò Volkoff
"Siamo in due." replicò concisa il suo capitano.

Nave temporale Agamennone - Plancia - Contemporaneamente


"Non si fidano molto di noi..." commentò il Comandante Taylor, primo ufficiale dell'Agamennone, dopo che il suo capitano ebbe chiuso la comunicazione.
"Se sapessero da quale universo proveniamo si fiderebbero anche meno. E poi non hanno avuto dei buoni rapporti con la vostra razza in questo universo, ma ne hanno abbastanza da fare quello che gli diciamo." rispose Lumex appoggiando la testa all'indietro e contemplando il soffitto.
"Non dia la colpa a me! Non potevamo semplicemente dire la verità?"
"Sai benissimo che se avessimo detto qualcosa del Cortex ci avrebbero mangiati vivi quelli della commissione temporale e poi ci siamo fatti fregare il congegno come degli allocchi proprio dalle loro controparti... sai che figura! E comunque non è bene che loro conoscano il futuro."
"Come se questo l'avesse mai fermata..." sospirò il borg con sarcasmo beccandosi un'occhiataccia dal suo capitano.
"Tu quoque, Brute, fili mi!" borbottò lui di rimando "Fai partire questa bagnarola piuttosto, dobbiamo comunque sistemare questa follia nel futuro e sperare che i nostri 'amici' non facciano di testa loro."
"Chi Enizia? Sicuramente farebbe di testa sua se anche fosse solo la metà dell'Enizia del nostro universo... per quello abbiamo mandato Suri nel passato, chissà cosa avrebbe conbinato quell'andoriana." i due sospirarono all'unisono.
"Signor Orphen pronti per il salto?" chiese Taylor al navigatore temporale.
"Tutto pronto, coordinate temporali inserite!" rispose prontamente il benzita.

Alcuni attimi dopo la 'bagnarola' sparì come se venisse ingiottita da se stessa.

USS Curie - Plancia - 29 marzo 2393 - Ore 13.52


"Signore le telemetrie confermano, data astrale 70239.94!" confermò Tynan su richiesta del Capitano Suri
"Letture dei sensori?"
"Ancora nessun evento e nessuna nave." rispose Jenkins dalla console tattica
"Aspettiamo..."

Un'ora dopo, l'evento previsto si palesò in tutta la sua terribile maestosità. Non fu un graduale aumentare di valori energetici o una serie di lampi di luce. Semplicemente la nebulosa apparve come se fosse stata sempre presente.

"Ci siamo. Cinque ore all'arrivo dei Kazon!" avvertì Tynan riferendosi alle navi distrutte che aveva trovato al loro arrivo.
"Sono cosciente delle tempistiche signor Tynan... signor Hwang ci porti dentro!"
La giovane coreana guardò per un attimo timorosa l'enorme nube tempestosa e poi azionò i comandi della sua console. La Curie scivolò all'interno senza incontrare nessun tipo di resistenza, i legami energetici ancora non si erano formati e la Curie potè muoversi liberamente immergendosi nel pulviscolo spaziale.

Universo Specchio - USS Curie - Alcune ore prima


"Quanto dista ancora quel maledetto pianeta?" sbraitò Volkoff all'indirizzo della piccola timoniera coreana che si rattrappì nella sua postazione per il terrore di essere assalita.
"Stia zitto Volkoff, le ricordo che è colpa sua se fa Baffin ci da la caccia. Da quando ha ucciso la Jenkins ci ha creato solo problemi!" borbottò la Fuentes semi sdraiata sensualmente sul divanetto che fungeva da poltrona del capitano. Accanto a lei Timeran ridacchiò.
"Donna bada alla lingua..." ringhiò il russo.
"Bada alla tua..." la voce del capitano Tynan era glaciale mentre appoggiava, con fare possessivo, le mani sulle spalle delle sue due concubine sdraiate accanto a lui. Il trill non degnò più attenzione al suo capo della sicurezza e tornò a guardare lo schermo.
Da quando aveva ucciso il Capitano Suri per avere il comando della Curie le cose erano peggiorate invece che migliorare. Prima di tutto il Capitano Enizia della Baffin aveva giurato vendetta per l'uccisione della sua amante e la defezione del suo capo della sicurezza nonchè, e forse soprattutto, per il furto del congegno chiamato Cortex. Da quel momento era stata una caccia continua che durava ormai da giorni.
Il voltafaccia di Volkoff, che aveva ucciso il suo precedente capo della sicurezza, era stata una manna dal cielo, si era visto consegnare un vero tesoro, come pegno di pace, in cambio di asilo. Ancora non capiva perchè quel cavernicolo russo l'avesse rubato ma lui avrebbe sfruttato molto di più il suo potenziale che quella puttana andoriana.
"Vizzini!" chiamò Tynan attraverso il comunicatore interno.
=^=Signore?=^=
"Quanto manca all'ammasso di Mate?"
=^=Ancora un'ora. Non possiamo andare più veloci di così altrimenti quel trabiccolo ci scoppia in faccia. E' sicuro che non ci troveranno?=^=
"Ho provveduto io stesso a trovare la schermatura, la nave temporale alla quale l'abbiamo rubato non ci troverà tanto facilmente... o dubiti di me?"
=^=Assolutamente no signore!=^=
"Volkoff vai a controllare la schermatura, voglio che tieni d'occhio il Cortex finchè non siamo a destinazione!"
Il russo grugnì infastidito ma si affrettò ad eseguire l'ordine.
"Vado con lui, voglio controllare che quelle radiazioni non ci rendano tutti calvi. Te lo immagini Volkoff completamente calvo?" esclamò la Fuentes alzandosi e stiracchiandosi come una gatta.
"Vedete di non ammazzarvi a vicenda..." le borbottò il trill distrattamente senza togliere gli occhi dallo schermo.

I due entrarono nel turbo ascensore e non appena le porte si chiusero Volkoff con un ringhio l'afferrò per la gola. Come per magia nella mano della dottoressa apparve un pugnale che si posizionò sulla carotide dell'energumeno.
I due si guardarono per alcuni momenti come indecisi su cosa fare poi la donna lo afferrò per i capelli portandosi il volto barbuto dell'uomo al suo.
Fu un bacio passionale e violento. Quando i due smisero Luz aveva in bocca il sangue del suo amante e Volkoff si asciugava la ferita al labbro dove lei l'aveva addentato.
"Stronza..." borbottò lui.
"Falla poco lunga lo so che ti piace! Sai quello che devi fare vero?" disse lei rimettendo a posto il pugnale.
"Si manometto la schermatura... ma come pensi che questo possa aiutarci a prendere il controllo della Curie e liberarci della Baffin?"
"Quei tizi temporali faranno di tutto per riavere il loro congegno e se lo rivogliono intero faranno quello che vogliamo: liberarci di Tynan e della stronza blu!"
"Cosa impedisce loro di prenderlo e basta?"
"Vizzini ha minato per me quel coso, se non fanno quello che dico non avranno nulla!"
"Vizzini? Quel pazzo? Ci farà esplodere tutti!"
"Adesso basta! Fai quello che ti ho detto altrimenti mi arrabbio... e sai che non è il caso di farmi arrabbiare vero?"
Volkoff deglutì scuotendo la testa.

Le porte si aprirono in sala macchine, regno incontrastato del capo ingegnere. L'uomo se ne stava in una piccola camera posta al centro della sala macchine e da li coordinava tutti i lavori. La camera, pesantemente armata era il rifugio/ufficio/camera da letto del perfido Vizzini.
Per quanto ne sapeva Luz quell'uomo non usciva mai di li, fuori dalla sua fortezza sarebbe stato ben presto preda dei suoi sottoposti che lo odiavano profondamente, li dentro invece era inattaccabile.
O almeno era quello che lui pensava, prima che la dottoressa scoprisse un modo per avvelenarlo attraverso i condotti di areazione, con una tossina scoperta su una pianeta del quadrante delta e non rintracciabile dai sistemi di sicurezza della camera.
Adesso Vizzini era in mano sua... se voleva sopravvivere doveva fare quello che diceva altrimenti lei non gli avrebbe somministrato l'antidoto che lo teneva in vita.
"Tieni amico mio..." disse sorridendo depositando la fiala con l'antidoto nel cassetto che l'ingegnere usava per ricevere materiale dall'esterno, ma prima di chiudere il cassetto, per permettere all'uomo di prendere la fiala, chiese: "Hai fatto quello che ho chiesto?"
Il piccolo siciliano fece scivolare un detonatore nel cassetto e ricevette in cambio l'antidoto che si affrettò a bere.

La dottoressa guardò Volkoff e gli fece un segnale... dopo alcuni minuti il russo la chiamò fingendosi allarmato.
"Luz? Qualcosa non va..." escalmò Volkoff leggendo sul tricorder le strane letture provenienti dal manufatto.
La Fuentes si avvicinò usando il suo tricorder, le letture erano fuori scala: una strana influenza gravimetrica stava facendo impazzire gli strumenti e con essi il manufatto. Ottimo!
"Fuentes a plancia!"
=^=Qui Tynan cosa c'è?=^=
"Il Cortex sta impazzendo, c'è qualcosa che sta emettendo delle interferenze gravimetriche!"
=^=Evacuate immediatamente la sala macchine! Voglio campi di contenimento di livello 10 in tutta l'area! Avete cinque secondi!=^=
Tutti si precipitarono fuori, un attimo prima che le porte della sala motori si chiudessero ermeticamente Volkoff guardò divertito Vizzini che batteva contro il vetro blindato della sua fortezza inespugnabile.

Tornati in plancia trovarono tutti in fermento. Il Capitano stava dando ordini con il suo solito tono glaciale. Il simbionte aveva ormai da tempo il completo controllo di Brennon e sembrava peggio di un vulcaniano.
Luz riprese il suo posto accanto a lui e tornò a distendersi con fare lascivo guardando Volkoff che schiumava di desiderio. Sorrise, tutto andava secondo i piani.

Ma le cose le si sarebbero rivoltate ben presto contro.

USS Curie - Plancia - 29 marzo 2393 - Ore 14.05


"Siamo a due minuti dal centro della nebulosa, le interferenze gravimetriche sono fuori scala. C'è qualcosa là in mezzo."
"Sullo schermo signor Jenkins!" ordinò Suri all'indirizzo della donna.

Seppur disturbate, le immagini sullo schermo era inequivolcabili. Quella davanti a loro al centro della singolarità che si stava avviando a diventare il nucleo a curvatura che loro conoscevano c'era la Curie.
"Non capisco..." Commentò Pierce confuso.
"Potrebbe essere una nostra immagine? Il nucleo dopotutto interferisce con lo spazio tempo!" chiese Timeran
"Lo escludo" commentò Tynan dalla sua console "La firma quantica è come quella dei sopravvissuti al disastro. Quella è la Curie dell'altro universo!"
"Possibile che quelli della nave temporale non ne sapessero niente?" chiese il capo della sicurezza.
"Si possibile..." commentò il capitano "Quest'area potrebbe essere troppo compromessa dalle radiazioni temporali per essere letta dai loro strumenti."
"Ma ne dubita vero?" terminò per lei Pierce. Suri non rispose.
"Quanto manca all'ora prestabilita?" Suri sapeva bene quanto mancava ma doveva essere perfetta.
"76 secondi!" le confermò Tynan "Siamo pronti!"

USS Baffin - Plancia - 2 aprile 2393 - Ore 11.25


"Mancano 76 secondi al momento prestabilito..." avvertì Sorin dalla postazione scientifica. Enizia non rispose, sapeva bene che il vulcaniano sarebbe stato perfetto e avrebbe scelto il momento giusto come Suri avrebbe fatto nel suo tempo... i borg erano un'incognita.
L'attesa era stata snervante, il capitano della Baffin cercava di dare un senso alla sua diffidenza verso i borg del futuro. Non poteva certo dire che fosse impossibile che in un futuro lontano qualcosa potesse cambiare con i borg e di certo quelli non assomigliavano minimamente agli esseri senz'anima che conosceva lei, ma c'era qualcosa in loro che non la convinceva.
"Signor Sorin, abbiamo delle letture quantiche della nave borg?"
"No signore, gli scudi borg impedivano le letture."
"Mmmh... Signor Volkoff ha preso per caso qualche souvenir dal cubo?" chiese sperando che il suo capo della sicurezza avesse avuto qualche iniziativa strana come suo solito.
"Mi dispiace signore ma era tutto avvitato dove ci hanno portato." commentò lui confermando che comunque c'aveva provato.
"Abbiamo i naniti se la cosa può servire..." propose Thurax immaginando quello che il suo capitano volesse controllare.
"Troppo tardi..." commentò Sorin "Cinque secondi al lancio... tre... due..." per tutto il tempo del conto alla rovescia guardò il suo capitano nel caso volesse dare un contr'ordine che non arrivò, alla fine Enizia sbuffò lasciando perdere. Non poteva rischiare.

Il siluro caricato con i naniti partì nello stesso istante sia dalla Baffin che dalla Curie. Il cubo borg nel futuro rimase inerte.

USS Baffin - Plancia di comando - 30 marzo 2393 ore 00:30


(tratto dal brano iniziale)

"Capitano in plancia!" Enizia non attese il consueto trillo che annunciava la sua presenza agli ufficiali per uscire dalle porte del turboascensore.
Il capitano della Baffin avanzò lanciando un'occhiata circolare al ponte. In apparenza, non c'era niente che non andasse. Gli ufficiali di turno erano tutti ai loro posti, esattamente dove li aveva lasciati un paio d'ore prima. Nell'ultima settimana, tutto quello che aveva potuto segnalare sul suo diario di bordo erano le registrazioni della cartografia stellare. Nessuna traccia di navi Kazon. Nessuna traccia della presenza di navi di qualunque genere. La navigazione procedeva talmente tranquilla da essere caduta in una sorta di torpore. Che cosa poteva essere successo di nuovo, in quelle due ore?
Il comandante Thurax si alzò dalla poltrona centrale per rivolgersi al capitano: "Come mai da queste parti? La pensavo ormai nel mondo dei sogni."
"Non stavo dormendo" mentì Enizia. In realtà, si era addormentata quasi subito, sfinita dalla noia della giornata precedente ma qualcosa l'aveva riportata al suo posto, qualcosa che non sapeva spiegare. "Niente da segnalare?"
"No Capitano... una noia mortale." sbuffò il suo numero uno.
"Ho come la sensazione che sia un bene..." commentò enigmatica uscendo di nuovo dalla plancia.

Nave temporale Agamennone - Plancia di comando - Nello stesso momento


"Come andiamo?" chiese Lumex stiracchiandosi sulla poltrona.
"Le linee temporali sono tornate al loro posto. I naniti hanno fatto il loro lavoro incanalando l'energia temporale direttamente nel futuro come previsto. E così abbiamo potuto recuperare il Cortex."
"E la Curie del nostro universo?"
"Sono scappati quando l'altra Curie ha lanciato il suo siluro liberandoli dalla nebulosa."
"Bene.."
"Come bene? Quelli sono una spina nel fianco!"
"La morte che li aspettava non l'augurerei a nessuno. Ed Enizia?"
"Quale?"
"La nostra!"
"Gli sta dando ancora la caccia!"
"Ecco ci penserà lei a levarceli di torno... e questa Enizia?" Lumex guardò nel monitor dove le due navi federali procedevano in tutta calma all'oscuro del cubo borg invisibile non molto lontano da loro.
"Loro sembrano aver dimenticato tutto. E' gente in gamba..."
"Già, speriamo che il nostro prossimo incontro vada un po' meglio..."
"Magari evitiamo di apparire con l'intera nave..."
"Non ci potevano dare una sovereign invece di questa bagnarola?"

La coversazione fra i due andò avanti per molto mentre, sullo schermo, le due navi federali scivolavano via verso il futuro.