03.13 "Strategie"
di Brennon Boram Tynan, Pubblicato il 11-11-2014
Uss Baffin - Stiva di carcio 2 - 31 marzo 2393 - Ore 8:40
I lunghi capelli dell'uomo, rovinati a coprirne buona parte del volto a causa del veloce movimento effettuato pochi attimi prima, non furono in grado di celare completamente il sorriso soddisfatto che rapidamente si fece strada sul volto del gigante irsuto.
"Immaginavo avessi buon gusto in fatto di armi ... - affermò facendo ondeggiare lievemente l'arma un paio di volte, mettendo in mostra i vari simboli presenti sulla lama, mentre altri uomini iniziarono a muoversi con cautela verso il russo - ... ma ... sinceramente speravo avessi più stile ... la pelata non ti dona sai?"
Volkoff non rispose, limitandosi a far rimbalzare lo sguardo dal guardiamarina Abrams alla coppia di uomini che lo stava affiancando. Mentre uno raccoglieva l'arma lanciata a terra dal russo puntandogliela contro, l'altro, che Piotr riconobbe essere lo stesso uomo che l'aveva accolto nella stiva, gli assestò un pugno rabbioso all'altezza dello stomaco. Il russo incassò stoicamente il colpo senza alcun gemito, con grande disappunto del finto ufficiale della sicurezza.
"Cosa ... - intervenne il russo, venendo però interrotto da un secondo pugno, sferrato stavolta al fianco destro che però incassò stoicamente quasi quanto il primo- ... quali sono le vostre intenzioni?"
"Le nostre intenzioni, caro Piotr ... - replicò il gigante dai capelli lunghi, scambiando l'ostaggio con il phaser appartenuto al russo sfoggiando un sorriso beffardo - ... non sono di tua pertinenza ... - l'uomo puntò l'arma verso il russo, il quale fece appena in tempo a vedere con la coda dell'occhio altri uomini che trascinavano i corpi privi di sensi di altri due membri della sicurezza, prima che l'altro premesse il grilletto. - ... spakòjnaj nòci, tovarish..."
Piotr si accasciò a terra lentamente, cadendo sulle ginocchia, dando l'impressione di resistere ad un colpo troppo debole per stendere un gigante della sua stazza e così per sicurezza l'altro sparò nuovamente. Jenner si avvicinò rapidamente ai due, con l'espressione di qualcuno in procinto di dire qualcosa, ma fu prontamente interrotto.
=^= Plancia a Volkoff ... - la voce del Capitano Enizia pervase la stiva di carico - ... Volkoff mi sente? =^=
Il gigante dai capelli lunghi si voltò verso il dottor Jenner con sguardo eloquente, il quale dopo un attimo di smarrimento sembrò ricordarsi di qualcosa e mimò un gesto, tastandosi il petto con una mano. L'altro allora, si accovacciò sulla controparte priva di sensi, individuandone il comunicatore.
=^= Da ... - affermò, guardando dritto negl'occhi Janet che osservava a poca distanza. La donna, che ora presentava un vistoso livido sulla guancia, distolse immediatamente lo sguardo. - ... la sento. =^=
=^= Sono appena stata informata della situazione nella stiva di carico ... =^=
=^= Niente di preoccupante ... - Il gigante dai capelli lunghi interruppe il Capitano, cercando poi lo sguardo di Jenner che sembrava, come sperava, aver già capito l'interezza del suo piano - ... gli animi si sono scaldati un po' troppo e abbiamo dovuto usare la forza, ma la situazione è sotto controllo ... =^=
=^= Allora vi invierò una squadra medica al più ...=^=
=^= No! - la interruppe il russo con veemenza, cercando poi di correggere il tiro in tono decisamente più calmo - Voglio dire, non è necessario ... abbiamo solo un paio di bimbi cattivi sono stati messi a nanna con una sculacciata ... ma non abbiamo feriti ... =^=
Enizia non rispose per una manciata di secondi, lasciando che il silenzio più assoluto prendesse possesso della stiva.
=^= Molto bene ... - concluse infine il Capitano - ... quando ha finito voglio un rapporto dettagliato sull'avvenimento. Plancia, chiudo =^=
"Bliad'! - urlò il gigante dai capelli lunghi sbattendo con forza un pugno - Dobbiamo sbrigarci!"
"Crede che abbia capito qualcosa? - domandò Jenner, osservando il compare riguadagnare la posizione eretta subito dopo aver arraffato con un veloce gesto della mano il comunicatore di Volkoff - ... fino ad ora il piano è riuscito senza intoppi, ma ..."
"Non lo so ... - grugnì il gigante interrompendolo, facendo cenno ai suoi uomini di venire a recuperare la sua controparte priva di sensi. - ... ma il mio istinto mi dice che dobbiamo muoverci ..."
USS Baffin - Plancia, poco dopo
"Il Tenente Volkoff sembrava strano, non trova?" Enizia volse lo sguardo verso Samak, così come aveva già fatto durante lo scambio di battute con il Capo della Sicurezza. Uno sguardo che, prima delle parole, aveva già comunicato ad entrambe cosa l'altra stesse pensando.
"Il Tenente che conosco io non userebbe il phaser con tale leggerezza ... - replicò l'andoriana, rimasta in piedi fino a quel momento, avvicinandosi alla propria poltrona. - Ma la situazione non mi è chiara ..."
"Effettivamente, il suo comportamento e il suo modo di comunicare erano insoliti. - Samak sollevò un sopracciglio in un gesto di stupore misto ad incredulità. - Se mi permette un azzardo, oserei dire che è stato costretto contro la sua volontà a replicare in tale maniera."
Le antenne di Enizia rotearono un paio di volte.
Immaginarsi Volkoff neutralizzato e costretto a fare cose contro la sua volontà le veniva decisamente difficile, però Samak poteva aver ragione. Quella infondo, appariva come la spiegazione più logica.
"Prenda un paio di squadre e raggiunga Volkoff nella stiva di carico. Voglio vederci chiaro."
USS Baffin - Stiva di carico 2, qualche attimo più tardi
Lentamente, molto lentamente Piotr aprì gli occhi. Davanti a lui il corpo privo di sensi del guardiamarina Abrams. Tentò allora di muovere le mani, trovandosi impossibilitato a farlo a causa di un paio di manette che gli cingevano i polsi.
"Non muoverti. Non far capire che sei cosciente. - Affermò una voce femminile alle sue spalle. Con la coda dell'occhio intravide il volto di una donna di colore appoggiata al muro al suo fianco. - Sono riuscita a procurarmi uno stimolante, ma se si accorgono di ciò che sto facendo ..."
Volkoff cercò di spostare lo sguardo verso il centro della stanza, dove anche la donna stava osservando. Riuscì a vedere due guardie armate di phaser che, pigramente e distrattamente, tenevano sotto controllo l'intera stiva parlottando fra loro. Poi sentì qualcosa scivolargli lentamente fra le mani.
"Perché ..."
La giovane donna non rispose immediatamente, cambiando invece espressione.
"Perché ho fatto un errore che non sarà dimenticato. - la donna si voltò, guardando direttamente Volkoff negl'occhi - Preferisco giocarmi le mie possibilità con voi, piuttosto che vivere una vita da reietta..."