FLASHBACK
Avamposto 282
Ufficio del Commodoro Parlier
24 Settembre 2399 - ore 08:55
Quell'incarico di esplorazione e controllo di basi ed installazioni secondarie sembrava non aver mai fine.
La minaccia della C.U.R.A. aveva messo in crisi profondamente molte delle convinzioni che si erano stratificate nel corso degli anni.
Erano cambiate minacce e priorità.
I rapporti, già tesi, con i Romulani non erano certo migliorati dopo le ultime avventure di un redivivo Ammiraglio Picard.
Sebbene in pensione, quel vecchietto inossidabile era riuscito, quasi senza volerlo, a smascherare il Contrammiraglio Oh, nient'altro una spia al servizio dei Romulani.
Una spia che aveva fatto una lunga carriera nel Dipartimento di Sicurezza fino ad assumerne, pro tempore, l'incarico di ufficiale in comando dopo l'attentato che era costato la vita all'Ammiraglio Benzite Hudson.
Un brevissimo interregno il suo.
Bris Parlier si trovò a riflettere sulla caducità dell'esistenza: anche quello che sembrava saldo ed indissolubile, da un momento all'altro sembrava in grado di crollare e perdersi per sempre.
La lealtà e l'alta professionalità degli appartenenti alla Flotta Stellare era sempre stata una costante dai tempi della fondazione della Federazione.
Quelle defezioni, derivate da un pensiero errato, malvagio e contorto come quello portato avanti dalla C.U.R.A., erano ferite aperte che copiosamente non smettevano mai di sanguinare.
Un pensiero troppo romantico e filosofico, pensò divertito Bris.. specie se mai lo avesse condiviso con lo zio Yves.
Uno degli ultimi appartenenti ad una scuola di pensiero ove contava il risultato più che il mezzo per raggiungerlo.
Era un ufficiale tutto d'un pezzo a cui tutto si poteva criticare, e lo avevano fatto svariate volte in numerose inchieste portate avanti dalla stessa Flotta Stellare, tranne che non avesse una cieca ed assoluta fedeltà alla medesima.
Non temeva di sporcarsi le mani, e l'aveva fatto persino troppo, ma nessuno avrebbe mai potuto accusarlo di tradimento.
Proprio a causa di quella ingombrante presenza dal carattere assolutamente non simpatico, per Bris non era stato affatto facile far carriera nella Flotta Stellare.
I giudizi su di lui si alternavano fra i sostenitori dello zio e coloro che invece ne detestavano temperamento e decisioni incaute ed azzardate, benché efficaci.
Come un'immagine viva, tornò in mente a Bris il loro ultimo incontro, poco prima che lo zio venisse a mancare.
Sebbene forzatamente in pensione, Yves Parlier continuava a confermare pienamente la sua fama: gli occhi color ghiaccio del brizzolato nativo di Arcarchon, sembravano incapaci di mantenere un qualsiasi stato di quiete, saettando occhiate torve in tutte le direzioni, in cerca di eventuali problemi, anche nella tranquillità del suo alloggio.
Si era guadagnato il grado di Ammiraglio durante le guerre contro il Dominio, penetrando su iniziativa personale in territorio nemico, più e più volte, al comando della sua nave, la USS Aquitaine, in caccia di trasporti di ketracel bianco, lasciando, ad ogni suo passaggio, morte e distruzione.
Quello che in tempo di guerra gli fu concesso, gli fu tolto in tempo di pace.
Troppo aveva fatto e troppe volte senza autorizzazione.
Andava fermato: lui fu pensionato e buona parte dei suoi uomini dirottata su altre unità o messa in congedo forzato.
Una ferita che lo zio Yves patì silenziosamente e mai ammise.
Il carattere burbero ed intrattabile, per non dire stronzo, non glielo avrebbe mai permesso.
Pur addolorati dalla perdita, sia Bris sia suo padre Didier, furono avvantaggiati dalla dipartita dello zio Yves.
Didier si poté scrollare dell'ingombrante peso di essere il fratello civile di un mostro assassino per alcuni e di un genio tattico per altri.
Bris poté mettersi in mostra per ciò che realmente valeva e non essere ostracizzato per essere il nipote di un pensionato della Flotta Stellare non troppo amato dalla catena di comando.
Da semplice Comandante, era stato prima promosso Capitano e poi Commodoro, distinguendosi quasi esclusivamente in incarichi di stanza e non a bordo di unità operative.
Segno tangibile che la sua indole era profondamente diversa dallo zio Yves, ma che la stoffa e la bravura nell'adempiere il proprio compito era la medesima.
Subito dopo lo scoppio della minaccia della C.U.R.A., in un Dipartimento della Sicurezza decimato da arrestati eccellenti e pensionamenti forzosi, era stato scelto per testare le difese e collaborare con la Intelligence a scovare mele marce o ad individuare punti deboli nell'enorme apparato periferico delle basi ed installazioni della Flotta Stellare.
Era per quello che, in quel momento, si trovava bloccato nell'Avamposto 282.
Era lì che aveva avuto la notizia dell'attacco all'Avamposto 224 ed era venuto a conoscenza dell'ordine impartito alla USS Poseidon di occuparsi della caccia alla Sher.
L'iniziale idea di fornire anche la sua unità per dar man forte alla nave del Capitano Kevides fu decisamente scartata dal Comando di Flotta.
Sarebbe rimasto a presidiare l'Avamposto 282 fino a cessata minaccia.
Il cicalino della porta distrasse, soltanto un momento, Bris Parlier dai suoi pensieri: sapeva di chi si trattasse e perché.
Non si voltò nemmeno mentre il suo attendente entrò nel piccolo studio messo a sua disposizione dall'ufficiale in comando dell'Avamposto 282.
"Signore, il Comandante Selk è in anticamera e la attende. Credo sia impaziente per il suo nuovo incarico.."
"Non lo sa ancora: è solo ansioso di lasciare la ghiacciaia in cui lo abbiamo tenuto finora. Lo faccia entrare"
Un umanoide irruppe nella stanza, letteralmente a passo di carica.
Fermo, di fronte alla scrivania del Commodoro, iniziò a squadrare l'attendente con un'occhiata che, se non fosse venuta da un individuo riconoscibile in tutto e per tutto come un Vulcaniano, sarebbe passata per feroce.
"Taylor, potrebbe verificare il ruolino della USS Hiei NCC-65076, di classe New Orleans, appartenente alla quarta Flotta, per favore? Sospetto che potrebbe aggiungersi alla nostra lista"
L'attendente colse al volo: il rapporto sulla nave in questione era già sulla scrivania di Parlier dal giorno prima e lasciò silenzioso la stanza.
"Taylor è fidato, Selk"
"La fiducia è uno spreco di tempo e risorse, nonché illogica, Commodoro. Soprattutto in tempi come questi. Se mi ha fatto venire qui dalla Base 63 solo per quella valutazione sullo stato della riattivazione dei vecchi D'Deridex da parte della..."
"Selk, i Romulani, al momento, non sono la nostra principale preoccupazione... e non mi parli di logica, ci conosciamo da abbastanza tempo per sapere benissimo quanto conti per lei."
Il mezzo Vulcaniano sollevò un sopracciglio, perplesso: i Romulani erano sempre stati una preoccupazione, sia per il Commodoro che per lui. Sotto forme e punti di vista differenti, ma da moltissimo tempo..
"... Il problema adesso è la CURA" sentenziò Parlier
"La Sezione 4 del Dipartimento di Sicurezza potrebbe occuparsene agevolmente, se solo avessero la giusta motivazione. A mio avviso, la loro organizzazione è basata su principi tanto anacronistici quanto contrari ad ogni principio... di buon senso. Sono per caso loro il motivo di questa convocazione?"
Selk, pur mantenendo un'invidiabile flemma, si sfregò interiormente le mani.
L'idea di motivare una sezione profondamente correlata con la Intelligence della Flotta al fine di eliminare quella che, per lui, era una vile aberrazione dei principi morali che gli avevano fatto combattere due guerre e infinite missioni per la Federazione, era lo stimolo giusto per farlo rientrare in servizio attivo.
"Selk, la Sezione 4 è compromessa ad un livello che lei non immaginerebbe nemmeno... temo che la sua attenzione sia stata focalizzata per troppo tempo sull'Impero Romulano"
"Uhm.. allora non sono dei dilettanti.. ho sottovalutato la minaccia. Non ricapiterà.. quali sono i miei ordini?"
"La Intelligence, almeno quella parte su cui possiamo ancora contare, riferisce che l'attacco all'Avamposto 224 era finalizzato a recuperare componentistica necessaria alla costruzione di un dispositivo di occultamento interfasico. Questa teoria è supportata dal rapporto della nave che sta occupandosi delle indagini, la USS Poseidon..."
Selk interruppe il suo ufficiale superiore.
"Classe Akira, scafo numero 184: era una delle navi a cui ero assegnato, ai tempi di Utopia Planitia. La conosco, verificai i sistemi d'arma durante la crociera di prova. Ben costruita, ben assemblata. Impiantistica affidabile.. anche se sono passati vent'anni, dovrebbe essere sempre un'ottima nave.."
"Bene, sono lieto che la familiarità con la nave non sarà un problema. I suoi ordini sono di raggiungere la Poseidon ed assumere l'incarico di Ufficiale alla Sicurezza. Il Comando di Flotta ha promosso sul campo, per meriti di guerra, un ufficiale superiore per darle un Capitano. Quando leggerà il suo curriculum, e so che lo farà, vedrà che probabilmente non necessita affatto della sua motivazione.. la sua esperienza in certe situazioni operative, invece, potrebbe essere di grande aiuto all'intero equipaggio di quella nave. Tra quanto può partire, Selk?"
"Due ore dall'assegnazione, Signore. Se fosse così cortese da comunicarmi l'attuale posizione della USS Poseidon e tutte le informazioni a cui posso aver accesso, renderebbe il mio viaggio molto più semplice"
"Come sempre, Selk"
Il Vulcaniano abbozzò una smorfia che avrebbe potuto essere confusa per un principio di ictus da un osservatore casuale, ma Bris Parlier, vecchia conoscenza di Selk dai tempi della guerra contro il Dominio, la riconobbe immediatamente per un lieve sorriso.
Il Commodoro iniziò a scrivere su un PADD, che poi porse al Vulcaniano.
"Disposizioni affinché le sia assegnato un runabout ed ordine di imbarco sulla USS Poseidon. Stanno seguendo una pista in questo settore. Con un po' di fortuna, riuscirà ad intercettarli in un paio di giorni"
"Obbligato, Signore"
"Può andare"
Selk uscì dall'ufficio con la stessa andatura con cui era entrato, puntando senza indugio la più vicina pedana per il teletrasporto. Non aveva un minuto da perdere.
FLASHBACK
Runabout Volga
25 Settembre 2399 - ore 06:58
Selk, in navigazione, stava studiando i dati relativi alla nuova posizione della USS Poseidon in entrata nel sistema di Ro'Haniks, quando un cicalino su una consolle lo avvertì di un messaggio in arrivo.
Selk, una volta letto il contenuto, si accigliò vistosamente.
Tornò al display di navigazione su cui stava studiando, chiuse frettolosamente la schermata inerente l'approccio alla Poseidon ed iniziò a far apparire sulla cartografia di bordo una serie di avamposti commerciali nei dintorni.
USS Poseidon NCC-83302
Ponte 1 - Plancia
25 Settembre 2399 - ore 08:28
"Capitano, messaggio in arrivo dalla Divisione Sicurezza della Flotta, Priorità 1. Trasmettono su una banda a bassissima frequenza, come se il messaggio dovesse arrivare solo a noi. Molto breve. Solo testo"
=^=Lo invii in nel mio alloggio, Signor Nash=^=
Quando giunse in plancia, il Capitano Kevides sembrava piuttosto contrariato.
"Che succede, Signore?"
"Roba da non credere, Nash. Signor Webber, riduca a Warp 3, interrompiamo momentaneamente le ricerche della USS Kyran, abbiamo un passeggero in arrivo"
"Chi sarebbe?"
"Il nostro nuovo Capo della Sicurezza. Sembra abbia qualcosa da dirci che non può essere trasmesso via sub spazio e, allo stesso tempo, non dobbiamo insospettire i nostri amici".
USS Poseidon NCC-83302
Ponte 12 - Hangar
25 Settembre 2399 - ore 08:55
Il portello del Runabout si aprì praticamente nell'istante in cui i pattini toccarono il ponte dell'hangar. Dalla navetta balzò fuori un ufficiale della Sicurezza.
"Il Comandante Selk? Sono Francesca Alluso, Ufficiale..."
"Tattico della USS Poseidon. La sua carriera è una lettura decisamente interessante. Scusi la mancanza di tatto, ma ho delle nuove informazioni che devono essere recapitate al Capitano con una certa urgenza.."