USS Poseidon NCC-83302
Ponte 5 - Sala Mensa
23 settembre 2399 - ore 21:15
"Mah... non mi convince" brontolò Hair, buttando il pad sul tavolo.
"Di chi parli?" chiese il consigliere, sporgendosi in avanti per vedere meglio.
"Jack Russo... non mi piace, mi sembra un avvoltoio" rispose Hair
"Non mi pare che sia uno dell'equipaggio" Hana fece una rapida carrellata dei membri dell'equipaggio di cui si ricordava il nome, ma senza trovarlo.
"E' un politico" rispose Mouri senza alzare la testa dal foglio su cui stava scrivendo.
"Ah ecco politica" il consigliere sorrise guardando il te caldo nel bicchiere.
"Non mi fido delle sue parole" l'ingegnere prese il pad ed indicò alcuni punti del discorso: "Vedete? Mi sembra troppo falso."
"Aspetta, lasciami leggere" Hana provò a mettere fuoco le parole, mentre Albert continuava a muovere leggermente il pad.
"Non più di ogni altro politico. Anzi, a dire il vero, ha copiato molti dei suoi discorsi da altri fatti in circostanze simili su altri mondi della Federazione" Mouri posò la penna che stava utilizzando per scrivere e, alzando la testa verso i due colleghi seduti affianco a lui, aggiunse:" Non mi sembra nemmeno originale."
Albert posò il pad "E tu come lo sai?"
"Ho analizzato alcuni dei suoi discorsi nel mio libro, c'è quasi un capitolo dedicato a lui" rispose semplicemente Mouri.
"Ah.. il famoso libro che stai scrivendo" Hana allungò il collo per sbirciare sul foglio di carta.
"Hai dedicato un capitolo a quel ciarlatano?" Albert abbozzò una finta e pessima faccia scioccata degna del peggior attore della Federazione.
Mouri prese la bibita che non aveva ancora toccato e, guardando l'ingegnere, rispose semplicemente: "Sì"
Hana scoppiò a ridere vedendo Mouri incurante, mentre Hair era rimasto come paralizzato in posa da shock.. dopo qualche istante, Albert aggiunse incoraggiante: "Allora non vedo l'ora di leggere il capitolo su di noi."
"Noi? Noi come Poseidon?" chiese Mouri.
"No, noi come noi. Io, te e Hana" spiegò Hair.
"Ah ecco.." Mouri abbassò la testa.
"Perché noi ci siamo, vero?" Hair scrutò a fondo il collega.
"Ma certo che ci siamo" incalzò Hana.
"A dire il vero no.. sto inserendo solo gli avvenimenti più importanti ed i personaggi fondamentali"
Hana sorrise.
Hair no.
"Aspetta! Metti un politico di quart'ordine nel tuo libro e non metti me!?"
L'ingegnere posò la birra facendo un forte rumore e, con l'aria offesa, aggiunse:" Io che ti ho persino aiutato a costruire quel marchingegno per farti pure la carta"
"Ah, la carta la fabbrichi tu?" chiese incuriosita Hana.
"Sì ed anche l'inchiostro perché voglio avere un contatto più diretto con tutto ciò" rispose Mouri.
"Non è questo il punto" brontolò Hair.
"E' una cosa molto interessante, complimenti" Asami fece un piccolo applauso.
"Grazie" Mouri arrossì.
"E' inammissibile" Hair continuò la sua saga: "Malgrado tutto il sostegno, vengo espulso da quest'opera e condannato all'oblio. Mentre Russo viene immortalato"
"Non mi sembra così grave" intervenne Hana.
"Già.. ha solo un piccolo capitolo" aggiunse Mouri.
Albert trattenne il broncio per poco, poi fu sul punto di scoppiare a ridere, rivelando lo scherzo che stava facendo, ma una seconda voce lo interruppe: "Eh così.. state litigando.. per una bella donna?"
Era il Comandante Nash che stava giungendo al tavolo accompagnato dal Dottor Waity.
Mouri scosse la testa: "Stavo cercando di spiegare ad un ingegnere la differenza tra macro-storia e microstoria"
"Quindi non state litigando per il consigliere" Nash si sedette guardando sornione Hana che replicò cercando di far finta di nulla: "Prego.. fateci compagnia."
Anche il dottore si sedette, mettendosi tra Hair e Mouri.
"Macro-storia?!" brontolò Albert.
"Penso che sia la storia fatta dai grandi eventi" si intromise il Klingon Betazoide.
"Esatto" rispose Mouri.
"Metti Russo nella macro-storia e noi nell'oblio" Hair scosse la testa, alzando le mani.
"Ma di che parlano?" chiese Nash.
"Politica" rispose Hana, ridendo alla situazione assurda che si stava compiendo.
James guardò la giovane dicendo: "Magari noi possiamo parlare d'altro."
Asami sorrise e, scuotendo la testa, rispose: "magari un'altra volta, questo teatrino è molto divertente."
Nash capì l'antifona e si adagiò spaparanzato sulla sedia, alzando la testa verso il soffitto.
"Beh.. Cesare devo ammettere che Albert ha ragione.. nell'opera Klingon i protagonisti sono eroi che lottano contro le avversità ed un destino epico, non politici" interloquì l'ufficiale medico.
"Oh.. finalmente una voce sensata! Grazie!" rispose Hair annuendo fortemente.
Mouri scosse la testa: "Ma questa non è una epopea cavalleresca.. è un saggio di avvenimenti"
Il Capo Operazioni si intromise: "Ma chi sarebbero questi eroi?"
"Noi" rispose Hana.
"E lui non vuole aggiungerci" aggiunse Hair.
"Ah no.. questo non va" James picchiettò l'indice sul tavolo: "noi dobbiamo esserci."
"Mi sembra giusto" asserì il dottore.
Sconfitto, l'ufficiale scientifico abbassò la testa sul manoscritto.
"Ma ora paghi pegno" annunciò l'ingegnere capo e, trattenendo a stento le risate, aggiunse: "Ci vai a prendere un secondo giro da bere."
Mouri alzò la testa dai fogli: "Stai scherzando?!"
"Mi sembra giusto" Nash prese un foglio pregiato dell'ufficiale scientifico e iniziò a scrivere le ordinazioni.
Sconfitto e rassegnato dal non poter proseguire in santa pace la stesura del suo libro, Mouri prese il foglio e si alzò per andare a prendere le ordinazioni.
"Magari questa scena non la mettere nel libro" esclamò ridendo il Tenente Webber che, nel mentre, era anche lui giunto al tavolo.
"Direi proprio di no" disse Mouri, scoppiando a ridere.
Il gruppo rise di rimando e Nash aggiunse:"vieni Nathan, siediti con noi.. tanto ci pensa Cesare a portarti da bere."
Sistema di Verges - Cintura di Asteroidi
Avamposto lunare 224
24 settembre 2399 - ore 21:00
Quell'installazione, piccola e difficilmente rilevabile, era stata costruita addirittura prima della Federazione.
Solo in un secondo tempo era stata riconvertita, assieme ad una ventina di piccole basi quasi del tutto identiche, come stazione per il rifornimento delle navi in caso di attacco Romulano.
Abbastanza inspiegabilmente, era stata classificata come avamposto lunare quando, in realtà, sorgeva in un vasto cratere d'impatto del meteorite più grande di quella fascia di asteroidi.
Che quest'ultimi fossero stati generati da una esplosione di una piccola luna, era pur sempre plausibile, ma restava un'ipotesi abbastanza azzardata e non suffragata da dati scientifici.
Pur potendo disporre di una squadriglia, l'avamposto 224 era difficilmente difendibile, ma, anche se fosse stato conquistato, le altre basi simili avrebbero potuto facilmente assolvere, al suo posto, il compito di rifornimento oltre che fungere da campanello d'allarme in caso di attacco.
Rispetto alle altre stazioni, sostanzialmente, aveva una sola peculiarità: nel corso del tempo dei coloni avevano creato una piccola comunità, arrivando ad una popolazione di circa un migliaio di persone a cui si aggiungeva il centinaio di membri della Flotta Stellare.
Quella giornata era trascorsa tranquillamente per il Tenente Comandante T'Ler, l'ufficiale al comando della stazione, il quale aveva appena finito di leggere i rapporti della manutenzione, quando venne interrotto dall'ufficiale addetto al traffico navale: "Signore, la USS Sher NCC 80017, di classe Intrepid, è in avvicinamento.. è appena uscita dalla curvatura."
"Non l'aspettavamo" rispose il Vulcaniano senza scomporsi.
"Si è avvicinata a curvatura 9, ma ha cercato di tenere la traccia energetica al minimo" analizzò Meranis, una giovane Tenente Benzite alla sua postazione come ufficiale al tattico, per poi aggiungere: "Non mi piace."
T'Ler arrivò alla stessa conclusione e prontamente ordinò: "Su gli scudi."
"Ci chiamano" disse l'ufficiale alle comunicazioni.
"Sullo schermo" rispose T'Ler.
L'immagine rimase nera, ma arrivò una voce spettrale metallica che raggelò il sangue ai presenti, tranne al Vulcaniano che rimase impassibile: =^=Noi siamo la CURA. Non avete scampo arrendetevi=^=
"Sono il Comandante T'Ler della Flotta Stellare. Non posso acconsentire alla vostra richiesta. Vi chiedo di ritirarvi da questo settore o di arrendervi." detto ciò il Vulcaniano, con un rapido gesto, fece chiudere la comunicazione.
Il silenzio di ghiaccio avvolse la sala comando.
Poi alcuni ufficiali iniziarono a parlottare fra loro con aria disfattista: la paura e il senso di tradimento, causata dalla CURA, generava un effetto terribile sul personale della Flotta.
Tempestivamente il Comandante riprese il controllo: "Ora basta.. smettetela, cancellate la vostra paura irrazionale. La CURA è un nemico forte da combattere, ma non dovete farvi prendere dal panico.. dall'illogica paura dell'ignoto: quelle persone sono mortali come noi e l'unico modo per uscire da questa situazione è fare al meglio il vostro lavoro."
Tornò rapidamente il silenzio, sebbene il timore restasse palpabile.
T'Ler si voltò verso l'ufficiale alle comunicazioni: "Ha inviato il messaggio di allarme e soccorso?"
"Sì signore, il messaggio di emergenza è stato spedito al Comando ed a tutte le navi della Flotta Stellare nella zona non appena abbiamo alzato gli scudi" rispose il giovane, mentre il Comandante raggiungeva la Benzite alla sua postazione.
"Possiamo competere?" chiese
"Contro una classe Intrepid... no" Meranis scosse la testa.
T'Ler inarcò un sopracciglio e ordinò: "Pronti a convogliare tutta l'energia ausiliaria agli scudi, allarme rosso."
Poi, tornato alla sua postazione, disse: "Aprite un canale."
L'ufficiale alle comunicazioni obbedì rapidamente al comando e, con un cenno, confermò che la comunicazione era attiva.
Senza indugio, il Vulcaniano esclamò: "USS Sher ritiratevi subito, siete nello spazio Federale. La Flotta Stellare è stata avvertita, invieranno immediatamente rinforzi."
La risposta arrivò con la stessa voce metallica, ripetendo il medesimo messaggio: =^=Noi siamo la CURA. Non avete scampo, arrendetevi=^=
T'Ler sapeva che doveva prendere tempo: "Arrendetevi voi, non avete ancora commesso nulla di irreparabile, posso assicurarvi che la Flotta Stellare che terrà in conto della vostra resa e sarà clemente."
Arrivarono due risposte.
La prima fu l'ennesimo ripetersi del messaggio: =^=Noi siamo la CURA. Non avete scampo, arrendetevi=^=
La seconda fu molto peggio.
"Hanno appena lanciato due siluri" annunciò il tenente Meranis.
I presenti si aggrapparono alle console per reggersi contro l'imminente impatto delle testate.
Rapidamente i siluri lasciarono la Sher puntando verso la base.
L'esplosione fu tremenda.
La roccia dell'asteroide venne vaporizzata all'istante, generando due grandi voragini di tre chilometri di diametro. La bassa pressione fece cristallizzare e solidificare rapidamente i detriti creando una piccola nebbiolina nella zona dell'esplosione.
L'onda d'urto viaggiò rapidamente attraverso la roccia, raggiungendo la base, senza, però, arrecare danni.
"Era un colpo di avvertimento." annunciò l'ufficiale al tattico con una leggera nota di sollievo, per poi precisare: "Hanno sparato contro l'asteroide poco lontano dalla base.. sapevano di non creare danni"
T'Ler annuì e, attivando la comunicazione, aggiunse: =^=Vi intimiamo un'immediata cessazione del fuoco, su questa base sono presenti molti civili=^=
Il Vulcaniano rimase in attesa alcuni istanti assieme all'equipaggio presente nella sala di comando.
Non arrivò alcuna risposta verbale, ma una scarica di phaser investì la base.
"Colpo diretto" Meranis si voltò verso il Comandante: "Gli scudi tengono."
"Rispondete al fuoco con quello che abbiamo."
USS Poseidon NCC-83302
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
24 settembre 2399 - ore 21:23
=^=La situazione non è facile. Il loro cambio di strategia era prevedibile, ma è, comunque, di difficile risoluzione=^= il volto del Contrammiraglio Often mostrava una certa tensione.
Aveva passato gli ultimi mesi a cercare di contrastare la CURA ed i suoi agenti, ma con scarso risultato.
Kevides alzò lo sguardo verso il soffitto del suo ufficio pensieroso
"Dopo gli attentati terroristici che ci hanno inferto, sono passati da una battaglia campale ad una guerra di logoramento."
=^=Merak li ha colpiti duro, causandogli grave perdite=^= Often serrò i pugni.
Il Contrammiraglio era sempre stato un combattente e spesso gli capitava di trovare odioso starsene chiuso in un edificio ad impartire ordini.
Avrebbe voluto essere al timone di una nave stellare a dare la caccia alla C.U.R.A e provava una certa invidia per Kevides, ma nutriva nei confronti del giovane Capitano una forte stima e fiducia.
Come lo stesso Viceammiraglio Vulcaniano, era rimasto colpito di come l'Argeliano fosse riuscito, prima, ad evitare l'ammutinamento della USS Corwin, poi a salvare l'equipaggio della USS Tokugawa e, infine, con quell'accozzaglia di superstiti, fosse stato in grado di affrontare le navi della C.U.R.A ed impossessarsi, persino, della USS Poseidon.
Often rilassò i pugni e aggiunse: =^=Come dicevo prima, ora stanno colpendo le nostre basi più periferiche e meno protette allo scopo, supponiamo, di disperdere le nostre forze, per poi riprovare un attacco diretto=^=
"Questo potrebbe far parte del loro piano generale indipendentemente dalla batosta che hanno preso." commentò il Capitano Kevides.
Often fece per rispondere, ma arrivò una seconda comunicazione dalla plancia:
=^=Signore qui è il Comandante Nash, riceviamo una richiesta d'aiuto dall'avamposto 224... pare siano stati attaccati dalla C.U.R.A=^=
"Ammiraglio ha sentito... " Kevides fece per parlare, ma Often lo interruppe rapidamente: =^=Intervenite subito per un'intercettazione rapida=^=
Sistema di Verges - Cintura di asteroidi
Avamposto lunare 224
25 settembre 2399 - ore 01:40
La situazione si era fatta critica.
La USS Sher aveva ingaggiato la stazione, colpendo principalmente gli scudi e armamenti, come se non volesse distruggerla, ma disabilitare le sue difese.
Facendo ciò, aveva prolungato di molto lo scontro ed i danni avevano iniziato ad estendersi verso la sezione interna dell'installazione, danneggiando numerosi sistemi anche presso la colonia civile.
La sala di comando era avvolta in un denso fumo: detriti di consolle ed apparecchiature erano sparsi ovunque mentre un gruppo di feriti veniva soccorso dalle squadre mediche.
"Scudi non operativi" annunciò Meranis poi scosse la testa: "Con un colpo diretto nel nucleo ci vaporizzano."
"Tutta l'energia rimasta all'integrità strutturale."
T'Ler diede rapidamente l'ordine, mentre, impotente, vedeva sullo schermo la USS Sher virare per prepararsi ad un'ulteriore bordata.
Sarebbe stata la loro fine: non avevano armi né difese e l'avversario si stava preparando a portare a termine quell'impari scontro.
L'incrociatore leggero guadagnò rapidamente terreno, avvicinandosi pericolosamente alla superficie dell'asteroide. In pochi istanti, raggiunse la posizione ottimale di tiro.
T'Ler, istintivamente, strinse la mano destra sul bracciolo, preparandosi al colpo.
La USS Sher rimase in rotta e oltrepassò la base senza sparare.
Il Vulcaniano inarcò un sopracciglio, stupito, mentre Meranis annunciò:
"Ho rilevato un teletrasporto dalla Sher... ."
L'ufficiale tattico controllò meglio i dati: "Sembra che hanno prelevato qualcosa o qualcuno"
"Riesce a stabilire chi, o che cosa, hanno portato via?" chiese rapidamente il Vulcaniano.
"Era nella zona civile... ma i sensori sono troppo danneggiati per rilevare che cos'era." rispose l'ufficiale al tattico scuotendo la testa.
T'Ler annuì e, voltandosi verso il monitor, vide la Sher rimettersi in posizione.
"Danno energia alle armi." annunciò Meranis, poi la voce della giovane fu avvolta dall'angoscia: "Puntano al nucleo."
In quell'istante, per T'Ler fu tutto chiaro: la C.U.R.A voleva qualcosa che era sulla sua stazione. Avevano mandato una nave a prenderla.. una nave che aveva ingaggiato la stazione con un attacco ponderato al fine di poter localizzare, e non danneggiare, chi o cosa dovevano recuperare.
Ora avrebbero fatto sparire ogni prova con un ultimo attacco diretto al nucleo. Era la loro fine.
La Sher tornò in posizione e si lanciò contro la stazione, ma, poco prima, di raggiungere la posizione di tiro, la nave cabrò bruscamente.
Uscì rapidamente dalla cintura di asteroidi, impostando una veloce e pericolosa rotta tra gli stessi e, dopo un rapido scatto che la portò fuori dal campo, entrò in curvatura.
T'Ler si guardò intorno per cercare risposte, ma vide soltanto ufficiali confusi.
Poi Meranis esclamò raggiante ed incredula:
"Comandante, rilevo una nave in avvicinamento, è la USS Poseidon!"