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USS MARCONI - MISSIONE 12 RSS USS MARCONI - Missione 12

12.08 "Testa che Parla"

di Durani della Casata di Kanjis, Pubblicato il 05-05-2015

USS Marconi - Plancia - 13/01/2395 - 06:51


La battaglia era ormai finita...
Lo stato d'animo del Capitano Shran era ancora adrenalinico e bellicoso.
Lo schermo tattico principale e tutti i visori ancora funzionanti gli restituivano immagini similari: rottami di vario genere fluttuavano ovunque nello spazio innanzi alla Marconi prima di schiantarsi contro la gigantesca nave aliena che ora appariva nuovamente sonnacchiosa.
I sensori, seppur con molta approssimazione dato lo stato in cui si trovavano, comunicavano che solo un paio delle navi che avevano sferrato l'attacco erano riuscite a portarsi fuori dalla furia dello scontro e volavano rapidamente a rintanarsi all'interno della nebulosa.
Una parte del suo io più profondo voleva urlare di gioia... una gioia guerriera, ancestrale, violenta... aumentata a dismisura dalla doppia consapevolezza di aver messo in rotta il nemico e di esserne uscito vincitore... lui assieme alla sua nave... uno contro tanti...
Avrebbe voluto vedere la faccia di Tylca... e sfidarlo a fare di meglio... trasmettergli il terrore nel dover a breve affrontare non più solo un andoriano, ma un'intera nave della Guardia Imperiale di Andoria... avrebbe voluto vedere il sangue gelarsi nelle vene del suo nemico.
Certo, il merito non era stato essenzialmente il suo, ma era la sua nave, i suoi uomini e lui ne era il loro orgoglioso capitano.
Seguendo il flusso dei suoi pensieri, Shran si accorse che avrebbero meritato un suo segno d'approvazione e seppur a malincuore si staccò dalla sua estasiata visione del campo di battaglia per intraprendere un breve giro visivo in Plancia.
I volti che incontrava avevano varie espressioni: sbalordimento, incredulità, rabbia, contentezza, spossatezza...
Gli apparivano quasi immobili, come se quell'attimo fosse stato rallentato e trasformato in interminabili secondi, permettendo a ciascuno di dar sfogo alle proprie emozioni.
Shran era orgoglioso di loro, sia di quelli ancora ai loro posti sia di quelli che non avevano retto o che erano stati feriti.
Poteva quasi percepire, in accordo col suo respiro, il battito accelerato dei mille rumori della Marconi... come se il cuore metallico della sua nave volesse tranquillizzarlo e renderlo partecipe che era sopravvissuta.
In un moto quasi paterno, stava per riprendersi da quel suo stato di trance d'esaltazione post battaglia ed impartire gli ordini necessari per mettere in sicurezza la nave ed i suoi uomini, quando incrociò due occhi marroni che brillavano di furia guerriera.
In quello sguardo, Shran poteva intravedere la stessa adrenalina che sentiva attraversagli ogni membra del suo corpo, ma c'era di più... una calma glaciale per una Klingon... se la nave era salva era merito del suo più recente acquisto nel corpo ufficiali...
Ripensò alla scarica di missili partiti dalla gigantesca nave generazionale...
Aveva appena ordinato massima potenza agli scudi di poppa...
Si rivide aggrappato alla consolle di navigazione, ben piantato sugli arti inferiori, pronto all'impatto...
Mentre stava aspettando l'inevitabile, era successo l'impensabile: aveva ricevuto un ordine!
Lui il Capitano!
Si era seduto al consolle di Chuck, ma mai si sarebbe aspettato che gli venisse detto di intraprendere una manovra evasiva sincronizzata a comando...
La sua responsabile tattica aveva manualmente agganciato ed abbattuto due navi aliene coi phaser ventrali, mentre caricava e faceva fuoco posteriormente con siluri settati su frammentazione per generare il caos fra le unità nemiche.
Dopodiché il Tenente Durani non aveva chiesto la sua approvazione, ma aveva con naturalezza ordinato con un ruggito di intraprendere una manovra evasiva di tipo Herbst...
La preparazione di Shran aveva risposto presente alla richiesta non lasciandogli nemmeno il tempo di pensare...
Aveva lanciato la Marconi al massimo possibile concesso dai motori in una corsa in avanti inclinandosi verso il basso nello spazio appena liberato dall'attacco portato da Durani, per poi sfruttare un'ipotetica ed improvvisa corrente ascensionale, allontanandosi dal luogo di esplosione dei missili che mancando l'obiettivo primario si dispersero alla ricerca delle navi aliene centrandole con inaspettata accuratezza data l'obsolescenza della nave generazionale.
Al segnale dell'Ufficiale Tattico, Shran aveva fatto virare la Marconi di 180° gradi e lì era iniziato il massacro... le navi aliene superstiti, ancora in piena confusione, si erano viste occupare la via di fuga dal ritorno della nave federale. Prima ancora di poter riorganizzarsi, erano state agganciate ed abbattute con implacabile precisione mentre in plancia risuonava la voce di Durani che cantava vecchie canzoni del suo popolo.

* Gran bella mossa *

Fra i due bastò uno sguardo per capirsi e comunicare...
Dopodiché Durani si focalizzò nuovamente sui sistemi difensivi della nave, mentre Shran chiese un rapporto alla sala macchine.
=^= Qui Seville... abbiamo difficoltà su quasi tutti i ponti... uno degli impianti di sostentamento vitale è compromesso, i malfunzionamenti che già avevano sui sistemi energetici secondari si sono aggravati, dovremmo togliere energia da tutto ciò che non è strettamente necessario per ripristinare la piena efficienza degli scudi, abbiamo piccole falle nello scafo ma niente di considerevole, alcune sale teletrasporto sono compromesse, dovremmo riuscire a mantenere attive solo quelle di emergenza, per non parlare dei sensori a lungo raggio i cui apparati si sono fusi come fonduta e ci vorrà un po' per ripristinarli, dovremmo viaggiare con quelli passivi a breve raggio... nessun problema coi motori sebbene non credo al momento di avere abbastanza potenza da viaggiare a curvatura a livelli accettabili ed in sicurezza e... =^=
=^= Basta così signor Seville, non perdiamo tempo inutilmente... faccia il possibile, non so quanto tempo ci daranno prima di tentare un altro assalto. I suoi uomini hanno bisogno di lei Tenente... vada pure! =^=
Shran chiuse la comunicazione stizzito...
Stava per chiedere un rapporto alla Mc Gregor in infermeria quando fu interrotto da un semplice gesto con la mano del Consigliere lo invitava a guardare in direzione della nebulosa.


Nave Nemica Zama - Contemporaneamente


Il Primo Guardiano si era seduto sul suo alto scranno. Aveva momentaneamente dismesso il suo incarico di Capitano della Zama per assumere l'alto compito di giudice supremo.
L'atmosfera in Plancia era tetra... tutti sapevano come sarebbe finita... ma bisognava rispettare un protocollo vecchio di secoli.
La Prima Esecutrice aveva il compito di illustrare gli ordini della missione, l'esito della stessa e le unità che erano state incaricate di portarla a termine...
"La nave Alfa-Cinque è stata danneggiata e si è schiantata contro l'Isola dei Distruttori"
"Alfa-Dieci ha assunto il comando di entrambe le Ali."
"Il grosso delle nostre unità è stato abbattuto dai missili dei Distruttori"
"Alfa-Dieci è stata danneggiata e si è ritirata dallo scontro scortata da Gamma-Cinque"
"Le unità rimaste senza guida sono state abbattute dal vascello a noi noto come USS Marconi"
"I Purificatori delle Ali Cinque e Dieci hanno fallito"
La voce della Prima Esecutrice era neutra ma dispiacere e rabbia covavano nel suo io più profondo. Sapeva quello che sarebbe successo. Tylca non poteva esimersi dal procedere.
Il Primo Guardiano non si scompose esteriormente, il viso duro come una bianchissima e candida roccia di Adesto rimase quasi immobile... gli occhi fissi davanti a sé brillavano ma la voce giunse come da lontano ed emise la sentenza.
"Abbattete i codardi. Hanno fallito! Sono diventati Impuri come le bestie che stiamo cercando di estirpare... che gli grandi Dei possano infliggere loro il giusto castigo"
L'ordine del Primo Guardiano era chiaro.
Due missili partirono dalla nebulosa.


Nave Aliena - Isola Fluttuante - Contemporaneamente


Tara era stupefatta... quell'essere interloquiva senza bisogno del traduttore.
"Salute a te Klan, il mio nome è Tara e vengo in pace"
L'alieno sorrise posando lo sguardo sull'arma della klingon, ma poi scrollò le spalle accarezzandosi la schiena con la lunga coda.
"Molte-Voci tu dici di venire... ma da dove? Unico posto è Grande Montagna di Caverne di Pietra Dura... Testa che Parla diceva che sarebbe arrivato... ma Testa che Parla dice tante cose... lui insegnato me questa lingua ma io non credo lui sempre sincero... chi parlare tante lingualità non può essere bravo"
Tara ripensò alla caverna in cui si sono trovati oltrepassato il grande portone blindato ed assentì
"Si vengo dalla Grande Montagna... ma non da sola. I miei amici sono stati catturati dal tuo popolo, prima di poter spiegare loro che siamo venuti qua per aiutarvi"
"Molte-Voci mia gente non vuole aiuto... Dovete tornare su Grande Montagna... o loro uccide voi... Loro vivono senza guardare. Guardano senza vedere... io diverso... io andato in posti proibiti ed io Esiliato"
"Quali posti proibiti?"
"Laggiù dove sorge Aryes il Sole... io andato là. Là trovato Testa che Parla e Gente di Ghiaccio e Grande Clack-Clock".
Rekon sbuffava dentro la tasca, camminando avanti ed indietro, e solo l'intervento di Julie lo convinse ad imprecare sottovoce.
"Bambina questo ci sta facendo perdere tempo con le favole della buona notte... Se non ci sbrighiamo questa dannata nave ci esplode in testa... e loro fanno amicizia... perché non la invita pure a cena? Ci sarà qualche bacca succulenta in giro da condividere con tutti questi amici immaginari... ci siamo trovati il matto della compagnia. Per tutti i peli delle mie orecchie..."
Un leggero tocco dato alla tasca, fece ruzzolare tutti rovinosamente... Rekon finì a gambe all'aria trascinandosi tutti dietro e finendo per cadere sul medico giapponese.
"Che tu sia dannata, Tara! Ammazzaci così puoi flirtare tranquilla"
La klingon cercò di ignorare gli schiamazzi e aumentò il tono di voce
"Klan tu puoi portarmi da Testa che Parla? Il tuo mondo è in pericolo"
"Molte-Voci io potere... ma tu perché vuole salvare noi?"
"Perché salvando il tuo mondo, io ed i miei amici potremo forse trovare il modo di tornare a casa"
"Casa... a me mancare mia casa... mia moglie... miei bambini... ma io Esiliato... io vergogna per loro... io aiuta te, ma tu aiuta me dopo... parla con mia gente"
"Va bene Klan"
L'alieno si ritenne soddisfatto, emise un lunghissimo fischio in attesa del suo compagno alato.


Nave Aliena - Poppavia - 13 gennaio 2395 - Ore 7.25


Tara fu issata da Klan davanti a sé subito dietro al collo della bestia alata... era una posizione fantastica per osservare l'ecosistema e la klingon era emozionata dallo splendore di quel posto.
Di tutt'altro stato d'animo invece erano gli occupanti della tasca... venivano sballottati a destra e sinistra, sopra e sotto, in un continuo rollio... con conseguenti imprecazioni colorite sia di Kuwano sia di Rekon.
L'animale iniziò a planare verso una grande struttura verticale a pianta rettangolare... coperta di piante rampicanti... con alcune tettoie come piccoli nidi... Klan indirizzò il volo del suo compagno verso uno di questi e con un unico balzo slegò i propri capelli da quelli dell'animale e fluidamente si buttò all'interno trascinandosi dietro Tara, mentre appesi fuori dalla tasca tutti si reggevano a Rekon che era riuscito ad afferrare un filo di tessuto e a tenersi stretto all'uniforme della Keane.
La struttura era evidentemente artificiale... c'erano portelloni, aree stagne, impianti di ricircolo aria, tutto obsoleto ma sicuramente quella era l'area di controllo della nave. Bisognava solo trovare la sala macchine e cercare di capirci qualcosa.
Klan condusse Tara in un dedalo di corridoi, ove robot dall'aria vetusta svolgevano semplici mansioni ripetitive.
Salirono molte rampe di scale fino a giungere in una grande sala... in fondo ad essa c'era una parete a specchio che brillava di un colore fluorescente che variava dall'azzurrino al verde.
=^= Klan finalmente... temevo ti fossi dimenticato di me... è così noioso annoiarsi da solo... Sono secoli che leggo le stesse cose, che parlo ma nessuno mai mi ascoltava prima di te... =^=
L'alieno si avvicinò a Tara sovrastandola e cercò di parlare a più bassa voce possibile...
"Testa che Parla non tace mai..."
=^= Quante volte te l'ho detto di non chiamarmi Testa che Parla... non è colpa mia se senza manutenzione questo supporto si è consumato... io sono H5T67 traduttore olografico di ultima generazione... conosco centinaia di culture e... ma poi con chi parli? Hai finalmente portato qui tua moglie? =^=
"No... ho portato Molte-Voci"
=^= Molte-Voci? Ma chi diavolo... =^=
Tara si portò alla fioca luce permettendo ad H5T67 di vedere pienamente
=^= Una Klingon? Che scoperta interessante... e deludente allo stesso tempo... Mi aspettavo una specie maggiormente evoluta rispetto a divoratori di Pipius e Targh =^=
"Conosci la mia gente H5T67?"
=^= Wow sa pure parlare... non grugnite più come cinghiali prima di azzuffarvi per nulla? Illuminante questo incontro, peccato sia inutile per la salvezza di questa meraviglia =^=
"Mi chiamo Tara Keane, sono per metà Klingon e metà Umana... appartengo alla Federazione dei Pianeti Uniti... siamo qui per offrire assistenza in seguito ad una richiesta di aiuto computerizzato che abbiamo ricevuto ma che non siamo riusciti a tradurre pienamente"
=^= E' ovvio... una klingon che ne può capire di certe cose... ma che mi dovevo aspettare... io ho una conoscenza basilare dell'intero universo e di tutto ciò che contiene... voi non sapete nulla che non sia guerra e cibo immondo =^=
"H5T67 dovresti sapere cos'è la Federazione dei Pianeti Uniti e iniziare a trattare un ufficiale della sua Flotta in maniera più consona"
=^= Non so di che parli... =^=
"Come no? E la tua immensa conoscenza?"
=^= Ho una conoscenza basilare di tutto ciò che è IMPORTANTE nell'universo... Evidentemente la tua Federazione non lo è =^=
"Klan stiamo perdendo tempo qua... portami dalla Gente di Ghiaccio e dal Grande Clack-Clock"
=^= Se non conosci la storia di questa nave generazionale non puoi pretendere di pensare di togliere dall'ibernazione l'equipaggio e mettere le tue mani pelose sui sistemi motori =^=
"Non ho più tempo da perdere H5T67... fra poche ore questa nave imploderà se non facciamo qualcosa... non esisterà più nulla... né te né io né Klan e la sua famiglia né il suo popolo né i miei compagni".
=^= Lo so, altrimenti non avrei inviato la richiesta di soccorso... non trovi? Nonostante io dubiti fortemente che la tua mente geniale sia in grado di fare qualcosa per ovviare a tutto ciò, ti racconterò velocemente la storia mentre ti dirigi al piano superiore... in plancia!
Devi sapere che un tempo esistevano due pianeti gemelli... il bianco e roccioso Adesto ed il boscoso Allesto... ci vivevano due specie tecnologicamente molto avanzate... sicuramente molto più dei Klingon - non che ci voglia molto dopotutto - che vivevano in pace ed armonia... ma rigorosamente separate fra loro... gli Abitanti di Adesto infatti avevano leggi molto severe che vietavano ogni forma di contaminazione razziale. Non erano tollerati amori fra i due popoli.
Ma si sa a furia di proibirlo, l'amore trovò ugualmente la propria strada... ed una giovane donna di Adesto si innamorò di un uomo di Allesto... rimase incinta...
Il tempo di gravidanza per quei popoli era molto lungo... più di due anni...
E fu in quel periodo che comparve... un enorme asteroide che minacciava di distruggere entrambi i pianeti.
Il popolo di Allesto costruì questa nave, che chiamò l'Isola.
Quello di Adesto creò Zama, una nave più piccola ma dotata di un sistema difensivo in grado di generare una nebulosa impenetrabile.
Circa due mesi prima che l'asteroide entrasse nel sistema dei due pianeti gemelli, i parenti della giovane scoprirono che era incinta... Adesto dichiarò che la possibile distruzione del loro mondo era colpa di quell'unione e dichiarò guerra ai "Distruttori" di Allesto...
L'attacco fu fulmineo ed imponente: flotte di navi attaccarono e distrussero qualunque cosa... il popolo di Allesto, prima di soccombere, riuscì ad far imbarcare sulla nave generazionale la giovane coppia assieme a poche altre e a far partire la nave.
Mentre l'Isola stava entrando in curvatura, fu raggiunta dalle navi nemiche... riuscimmo a fuggire ma perdemmo l'anello superiore... ci fu perdita di ossigeno e l'equipaggio intero fu sottoposto a processo di stasi criogenica di emergenza... Si auto ibernarono.
I robot svolsero la loro funzione e la nave fu riparata, ma nessuno era in grado di riportare l'equipaggio fuori dall'ibernazione.
Fu dopo qualche mese che scoprii che la donna di Adesto aveva dato alla luce una bambina... e che non era stata ibernata perché portata in salvo da un piccolo essere umanoide dalla folta criniera e dalla lunga coda... molto simile al popolo di Allesto, ma tecnologicamente molto arretrato...

Dalla loro unione nacque la specie da cui discende Klan, che gli abitanti di Adesto chiamano gli Impuri e che vogliono distruggere più di ogni altra cosa. Nessun segno della contaminazione razziale deve per loro sopravvivere. =^=