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USS MARCONI - MISSIONE 12 RSS USS MARCONI - Missione 12

12.12 "Perché l'importante nel fare una cosa é la convinzione!"

di Rekon , Pubblicato il 17-06-2015

Plancia nave Adesto - 13/01/2395 - ore 11:00


"I nostri volontare hanno raggiunto la nave Allesto?" domandò Tylca, osservando lo schermo che mostrava i resti fumanti della loro navetta, vaporizzata dai Phaser dell'odiata nave Federale.

"Abbiamo avuto conferma di un Teletrasporto multiplo...ma riteniamo che solo due dei volontari inviati in missione siano riusciti a raggiungere il profano suolo nemico..." rispose titubante l'addetto ai sensori, prima di aggiungere "Purtroppo le radiazioni ionizzate della battaglia rendono impossibile ricostruire l'identità di chi é stato trasferito..."

"Di certo il Generale Apada non si é lasciato sfuggire l'opportunità di distruggere il nostro atavico nemico..." si affrettò ad intercedere Xaulir, che fungeva da Secondo in Comando di Tylca "Con lui alla guida anche di un solo uomo, la riuscita della missione é praticamente certa..."

La somma autorità degli Adesto fece un cenno secco di assenso, prima di concentrare il proprio sguardo sullo schermo di Plancia, che in questo momento riproduceva l'immagine della fastidiosa Marconi e della flottiglia che l'aveva raggiunta ed assistita nell'ultimo scontro. Dopo un lungo silenzio aggiunse "Mettete in allerta la flotta principale. É giunto il momento di occuparci di questi impiccioni simpatizzanti della promisquità razziale!"

Flashback - navetta Adesto - alcune ore prima


A Zarak quella missione non piaceva, non piaceva nemmeno un po'. Era stato scelto per una missione di infiltrazione sulla nave degli odiati Allesto per la sua capacità di pilota, ma questo non significava smaniasse per prendervi parte.

Certo lui, a differenza degli altri che erano dei Commando, non sarebbe dovuto sbarcare su quel piccolo mondo impuro ed infetto, ma ciò non lo tranquillizzava affatto. Non c'erano molte possibilità che la squadra di sbarco - anche nel caso avesse avuto successo - sopravvivesse alla distruzione della mostruosa nave generazionale...e se loro fossero morti, di certo Tylca avrebbe preteso che anche lui si togliesse la vita, per rispetto degli onorati caduti.

E la cosa, dal punto di vista di Tylca, era pure giusta...solo che Zarak alla sua vita ci teneva assai...

*Magari potrei...sparire prima che la nave generazionale venga distrutta...* si disse l'Adesto, lanciando un'occhiata furtiva ai comandi della navetta. Si trattava di un modello estremamente avanzato, dotato anche di propulsione a Curvatura. Certo, l'autonomia era limitata, ma la loro gente aveva i dividuato molti mondi abitati in quella regione di spazio...*E un pilota abile come me può sempre trovare un impiego, no?* si disse con malcelato orgoglio, mentre un ghigno di superiorità gli attraversava il viso nello stesso momento in cui le sue agili mani guidavano la navetta in uno slalom folle tra i resti di alcuni veicoli distrutti nei precedenti scontri con la Marconi.

Il Generale Apada, che stava controllando per l'ultima volta il piano di sabotaggio con l'esperto di esplosivi Darsa, dovette cogliere quel ghigno e scambiarlo per orgoglio per il far parte di quella eroica missione perché lo gratificò con un sorriso soddisfatto, prima di congedare il suo sottoposto, che immediatamente si diresse al teletrasporto nel locale di poppa, per caricarvi il carico di esplosivi.

*Oh beh...dovrò sacrificarli lasciandoli lì...* si disse il pilota, riducendo al minimo l'energia della navetta per non essere rilevato ora che la battaglia - con l'arrivo di nuove navi nemiche - si era praticamente conclusa. *Ma sono certo che saranno lieti di dare la vita per la Causa, no?*aggiunse tra sé e sé, spegnendodel tutto i motori e lasciando che fosse il moto inerziale a condurli fino al bersaglio senza attirare le attenzioni indesiderate della nave Federale.

Cullato da questo senso di sicurezza fu quasi per caso che Zarak, osservando i dati energetici della Marconi, si accorse di quel che stava per accadere. I sensori passivi della navetta lessero infatti un picco energetico nella griglia degli armamenti della nave federale e - a livello totalmente inconscio - l'Adesto seppe che erano spacciati: non c'erano altri possibili bersagli oltre a loro e il riavvio dei sistemi della navetta avrebbe richiesto troppo tempo.

In modalità pilota automatico si alzò dalla sua postazione e - dicendo un vago "Vado a controllare una cosa..." si diresse con quattro rapide falcate al vano di poppa. Qui vide Darsa che finiva di sistemare il carico sul teletrasporto e - senza dargli il tempo di parlare - disse "Il Generale ha ordinato di trasferirci ora con l'esplosivo!" e, presa la posizione, attivò il comando remoto di trasferimento giusto un paio di secondi prima che la navetta venisse disintegrata dal fuoco della Marconi.

*Vivo per un pelo!* fu il suo primo pensiero dopo essersi materializzato in un hangar di attracco.

Nave Allesto - zona motori - 13/01/2395 - ore 11:10


"Ciò che state facendo non ha alcun senso, non farete altro che velocizzare la disfunzione del sistema ad impulso disattivando le subroutines di sicurezza!" protestò la voce meccanica del computer senziente dell'Arca, dopo aver udito ciò che Rekon aveva appena ordinato a Resed e Tara di fare.

"Hem...Rekon...sai che odio dover dar ragione a quell'ammasso di ferraglia e volti olografici," provò ad interloquire Tara in tono più diplomatico, osservando il minuscolo ingegnere che si sporgeva dall'apertura del sistema di circuiti che avevano scoperto per tentare di arrestare il sovraccarico in corso "ma credo che - stavolta - possa non avere torto. Se escludi tutti i circuiti di sicurezza aumenteremo esponenzialmente il tasso di sovraccarico sul sistema, riducendo drasticamente il tempo a nostra disposizione.. "

"E pensi che non lo sappia, bambina?" domandò la voce brusca di Rekon dal comunicatore, facendo sobbalzare Tara per quell'appellativo che nessuno mai aveva osato affibiarle, neppure quando aveva davvero cinque o sei anni "Aggiusto macchine recalcitanti da prima che i tuoi genitori scoprissero come si fa mettere in forno piccole Mezze-Klingon, non serve che mi insegni il mestiere...ora escludi quel dannato circuito. Quanto a te, sottospecie di frullato digitale saccente, vedi di smettere di rompere o ti riprogrammerò la personalità da zero, facendoti credere di essere una bimbetta Ferengi con la passione per le trecce!"
"Ma i Ferengi non hanno capelli..." provò ad affermare Resed, che giganteggiava immobile sul proprio superiore con un incisore laser di precisione in mano ed una espressione confusa in volto.

"Appunto zuccone!" ribatté secca la voce del Tellarita dal taschino quindi, diventando serio, l'infegnere aggiunse "Adesso ascoltami bene, Resed...dovremo fare un lavoro rapido e di precisione. Mentre Tara terrà manualmente sotto controllo la reazione giocando con le barre di contenimento e generando sfoghi controllati sui sistemi non essenziali, noi dovremo dirigere il surplus energetico verso il sistema di Curvatura che - in questa baracca - é la sola cosa in grado di gestirlo."

"Ma l'anello di Curvatura é stato asportato quasi seicento anni fa!" provò a protestare H5T67 "non esiste più un sistema di Curvatura!"

"Ecchissenefrega non ce lo metti?" rispose spazientito il Capo Ingegnere della Marconi, per poi aggiungere a beneficio principalmente di Resed, che avrebbe dovuto essere le sue mani "Quelli che servono a noi sono i condotti del Plasma, e quelli ci sono ancora. Ridaremo potenza ai sistemi di contenimento dei condotti e vi trasferiremo il surplus energetico, scaricandolo così nello spazio. Sbruciacchieremo un po' lo scafo da quelle parti e faremo una bella fiammata, ma terremo insieme questa baracca..."

"Ho capito..." annuì l'ingegnere più giovane che - nonostante l'inesperienza e l'insicurezza - era abbastanza sveglio da aver attirato l'attenzione di Rekon che aveva deciso di prenderlo come suo assistente personale, scavalcando molti graduati con più esperienza e portandolo in appe a un anno a scalare la gerarchia dei sottufficiali facendolo passare da Marinaio semplice a Capo Specialista "cosa devo fare?"

"Purtroppo negli ultimi ottocento anni - con la scusa che non c'era più un sistema di Curvatura - qualcuno" e qui lanciò un'occhiataccia alla colonba del Computer principale, colpevole di questa mancanza "si é sentito in diritto di bloccare la manutenzione dei computer di controllo dei sistemi curvatura andati distrutti quando la nave ha perso l'anello. Per questo dovremo creare un collegamento di emergenza per riconfigurare una di queste consolle al controllo dei condotti EPS di Curvatura..."

"Ma...io non conosco questi sistemi..." provò a protestare il giovane Boliano, venendo però interrotto da un grugnito non meglio identificato del vecchio tellarita, probabilmente un qualche insulto che il Traduttore Universale si era rifiutato di riportare in Standard.

"E secondo te io cosa ci sto a fare qui, lo spettatore?" aggiunse subito dopo Rekon, cominciando a frugare tra le cose miniaturizzate di Dal che si era fatto lasciare quando gli altri erano andati a farsi deminiaturizzare. Con un grugnito tirò fuori un kit da scalata e, dopo aver fissato il gancio magnetico al bordo del pannello scoperchiato, si mise a tracolla il fucile phaser e cominciò a scendere grugnendo che non aveva più l'età per certe cose ed aggiornando H5T67 sull'evoluzione degli insulti Tellariti degli ultimi novecento anni.

Navetta Kithomer - 13/01/2395 - ore 11:18


Chuck tirò un enorme sospiro di sollievo quando le abili dita di Julie Berthier ebbero riportato anche l'ultimo membro della squadra di sbarco a dimensioni normali. Certo, la parte più difficile del lavoro era stata quella di acquisire gli schemi del teletrasporto dalla Marconi e caricarli nel sistema, ma il giovane timoniere aveva continuato a sudare copiosamente e trattenere inconsciamente il fiato anche dopo essere riuscito a reingrandire la scienziata Betazoide, che subito aveva preso il controllo della situazione con mano sicura.

"Ottimo lavoro, signori..." affermò stoicamente Salen, mentre il Dottor Kuwano si preoccupava di analizzare i colleghi alla ricerca di eventuali problematiche che il processo di ripristino potesse non aver corretto o - peggio ancora - innescato.

Senza aggiungere altro, il Facente Funzioni di Primo Ufficiale contattò la Marconi riferendo al Capitano Shran del buon esito del processo di deminiaturizzazione e domandando istruzioni circa quel che avrebbero dovuto fare.

=^=Credo sia meglio torniate a bordo al più presto...=^= rispose senza tanti convenevoli l'Andoriano, mentre una voce fuori campo che Salen non conosceva attirava l'attenzione dell'Ufficiale Comandante verso la Postazione Tattica =^=Pare che gli Adesto abbiano deciso di fare sul serio stavolta....=^=

Alle parole del suo Capitano, il Vulcaniano lanciò un'occhiata allo schermo dei sensori della navetta e vide che - in effetti - numerose navi stavano convergendo verso la Marconi, compresi anche due enormi vascelli la cui taglia faceva impallidire quella dell'incrociatore Federale.

Prima che potesse rispondere, però, il Dottor Kuwano disse "Se adesso portiamo via la navetta, potremmo non fare a tempo a deminiaturizzare Rekon prima che la sua struttura cellulare abbia un decadimento irreversibile..."
"Potreste trasferirvi col teletrasporto mentre io torno col nostro amico locale da Rekon insieme ad un paio di gruppi di intensificatori...in questo modo dovremmo poterlo trasferire direttamente col comando a distanza usando il teletrasporto della navetta..."

"Molto bene, Comandante..." assentì Salen, visto che Shran aveva già chiuso la comunicazione per concentrarsi sui preparativi per l'imminente battaglia "ci trasferisca sulla Marconi e quindi proceda con la deminiaturizzazione del Comandante Rekon..."