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USS MARCONI - MISSIONE 12 RSS USS MARCONI - Missione 12

12.05 "Il Muro"

di Jaran C. Dal, Pubblicato il 09-03-2015

Nave aliena - 13/01/2395 - Ore 05.40


"Keane a Marconi: Capitano cosa succede? Qui balla tutto!"
La voce di Shran giunse qualche istante dopo, che al gruppo sulla nave aliena sembrò eterno.
=^= C'è stato un aumento nello squilibrio dell'erogazione di potenza nei motori ad impulso: secondo i nuovi dati riteniamo che i motori esploderanno entro trenta ore! =^=
Lo scambio di battute tra il capitano e il capo operazioni della Marconi, sembrò a Dal un temporale benziti: le voci rimbombarono negli orecchi dell'ufficiale della sicurezza tanto che si vide costretto a tapparseli con le mani per attutire il volume delle voci. Anche Rekon si teneva la testa e allo stesso tempo imprecava qualcosa all'indirizzo del comunicatore posto a pochi centimetri da loro.
=^= Tenente recuperate il resto della squadra e rientrate =^=
"Capitano, sembra che il resto della squadra sia stato catturato, o sia finito nei guai: purtroppo abbiamo appena trovato il cadavere del guardiamarina Elmore"
=^= Come è successo lo sapete? =^=
"Non è chiaro signore, sembra morto in seguito ad una caduta"
=^= Da quante persone è formato il suo gruppo? =^=
"Al momento siamo in tre..."
=^= Siete in pochi =^= mormorò il capitano =^= Comandante vi do al massimo due ore, poi voglio che torniate a bordo con o senza il resto della squadra =^=
*Non credo proprio...* pensarono all'unisono Tara e Dal ma non diedero voce ai loro pensieri.
"Ricevuto, Keane chiudo" senza pensarci la donna premette il proprio comunicatore causando la caduta degli ufficiali all'interno della tasca, causando la reazione scomposta del tellarite.
"Scusate" si scusò la mezza klingon guardando all'interno della tasca. Dal che si era già rialzato la guardò "Non che mi lamenti del posto dove ci ha messo comandante" fece un sorrisetto "ma forse è il caso che ci trovi un posto meno vicino al comunicatore qualora si dimenticasse nuovamente che siamo qui e se non vuole che diventiamo tutti sordi..."
Tara allungò due dita ed estrasse l'ufficiale della sicurezza e se lo portò davanti al volto "Sempre a lamentarti...in questo momento mi ricordi molto un piccolo pezzo di gak potrei 'dimenticarmi'" Tara enfatizzò quella parola "che non lo sei..." così dicendo aprì la bocca minacciando di mangiare il capo della sicurezza.
"Comandante, non è ne appropriato ne simpatico" gli disse di rimando Jaran guardandola con un, malcelato, broncio. La donna poi lo depose nella tasca destra della giacca, posta sotto la cintura, poi ripeté l'operazione per gli altri ufficiali miniaturizzati.


USS Marconi - Plancia - 13/01/2395 - Ore 05.50


"Situazione delle sonde?" chiese Shran rivolgendosi alla postazione dei sensori.
"Capitano, a causa dei disturbi della nebulosa non siamo certi delle letture, ma per quello che sappiamo abbiamo perso i contatti con tutte le sonde"
"Prevedibile, se i nostri misteriosi avversari si sono rifugiati li dentro..." indicò l'immagine visualizzata sullo schermo principale "...è probabile che conoscano bene quell'area di spazio, non ho intenzione di andare a stanarli, ma teniamo d'occhio l'area"
Durani rispose con un "Signorsì" di conferma.
Il guardiamarina addetto ai sensori attirò l'attenzione dell'andoriano "Capitano, rilevo un segnale: una delle sonde sta uscendo ora dalla nebulosa, ricevo una trasmissione registrata"
"Sullo schermo" disse Shran alzandosi in piedi.
Alcuni secondi dopo il loro avversario aveva un volto e un nome.
"Comunicazioni: riusciamo a contattare questo Tylca"
"Mi spiace signore ma non riusciamo a passare le interferenze della nebulosa, non posso garantire che la trasmissione arrivi a destinazione"
"Mmmm" Shran guardò la postazione sensori "Guardiamarina registri il mio messaggio e rinvii la sonda nella nebulosa"
"In linea"
Shran si sistemò l'uniforme poi diede la sua risposta "Shran del clan Mira, capitano della nave Federale USS Marconi siamo una spedizione scientifica, non abbiamo intenzioni bellicose, abbiamo visto la nave dei vostri avversari in difficoltà e ci siamo impegnati ad aiutarli, per quanto possibile, ma siamo stati attaccati dalle vostre navi. Vi chiediamo di interrompere le ostilità e incontrarci di persona per risolvere questa annosa situazione, attendo una vostra risposta. Lunga vita e prosperità." con un cenno della mano indicò al guardiamarina di terminare la registrazione. Il timoniere fece ruotare la sua sedia in direzione del capitano "Lunga vita e prosperità?" chiese quasi timidamente.
"Mi pareva ci stesse bene, e poi ho sempre voluto dirlo almeno una volta" con un mezzo sorriso si voltò verso la postazione tattica "Tenente Durani, se il mio intuito non mi inganna quella sonda non durerà molto, quindi allerti la sicurezza e si tenga pronta a qualche manovra evasiva...e offensiva."
La klingon sorrise mostrando i suoi denti affilati mentre pensava *Inizia a piacermi questo capitano*
"Allarme giallo... silenzioso" ordinò l'andoriano mentre prendeva di nuovo posto sulla sua poltrona, le antenne si puntarono sulla nebulosa che occupava interamente lo schermo principale della plancia.

Interno della Nebulosa - Nave Nemica Zama - 13/01/2395 - Ore 06.00


"Primo guardiano" uno dei sottoposti di Tylca attirò l'attenzione del proprio comandante.
Gli occhi gialli si posarono sul giovane addetto ai ricettori, la sua pelle aveva ancora una sfumatura gialla indice della sua giovane età.
"La sonda degli alieni sta tornando, ha un messaggio registrato"
"Decodifica e mostra sull'ottica principale"
Sullo schermo dell'ammiraglia comparve il messaggio inviato dal capitano andoriano.
Per alcuni istanti Tylca osservò le immagini senza prestare molta attenzione alle parole di quello strano alieno, poi un sorriso increspò la candida pelle del suo volto "Promiscui... Blu, rosa, marroni... con le antenne, senza, con la coda..."
Il giovane sottoposto e altri membri dell'equipaggio guardarono la registrazione sui loro volti il comandante lesse disgusto e sorpresa, forse più disgusto *Come è giusto che sia* pensò.
"Distruggete la sonda" si spostò al centro del ponte di comando "Popolo di Adesto io Tylca Primo Guardiano di questa Sfera dichiaro impuri gli occupanti del vascello chiamato USS Marconi"
Dei sussurri di approvazione attraversarono la plancia.
"Non sia dato loro quartiere o pietà! Prima Esecutrice" si voltò verso una femmina la cui pelle era bianca quasi quanto la sua "Ordina alle ali Cinque e Dieci di prepararsi ed uscire dalla Sfera per purificare la nave aliena"
"Come tu comandi" rispose la donna dirigendosi ad una console presidiata da un'altra femmina aliena "Voce contattare ali Cinque e Dieci"
"In ascolto Prima" la donna passò una sorta di microfono alla femmina più anziana.
"Qui è la Prima Esecutrice dalla nave Zama, su ordine del Primo Guardiano e in nome del nostro Mondo Adesto, vi ordino di purificare gli alieni del vascello USS Marconi che si sono posti in difesa dei Distruttori. Eseguire ora!"

Nave aliena - 13/01/2395 - Ore 06.15


Tara e il resto del suo piccolo team, si muoveva veloce in quella sorta di foresta in bottiglia, Dal e gli altri ufficiali, di tanto in tanto, venivano sballottati di qua e di là quando la donna eseguiva dei salti o degli slanci per evitare gli ostacoli sulla sua strada. Grazie a Rekon e al dottore era riuscita sistemare il proprio tricorder per rilevare il resto della loro squadra, in pratica aveva trasformato il suoi dispositivo in una sorta di bussola che puntava sui loro compagni. Avevano corso per più di mezz'ora quando finalmente si fermarono Jaran fece capolino dalla tasca dell'uniforme "Credo siamo quasi arrivati"
"Cosa te lo fa pensare?" chiese il dottor Kuwano che stava terminando la scalata della tasca proprio in quel momento.
"Quello" disse l'ufficiale della sicurezza indicando con il dito un enorme muro fatto di tronchi.
"Oh" fu l'unica cosa che il giapponese riuscì a dire.
Di fronte a loro centinaia di tronchi alti più di cento metri formavano un muro che fungeva da protezione per una struttura, probabilmente in legno anch'essa, ancora più alta e attorno alla quale si libravano in volo creature voltanti simili a quelle che avevano incontrato al loro arrivo.
"Credo non sarà facile arrivare lassù" disse la mezza klingon mentre guardava quella spettacolare costruzione.