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USS HOPE - MISSIONE 04 RSS USS HOPE - Missione 04

04.07 " In trappola "

di Melanne Graahn, Pubblicato il 09-08-2016

Locale Ferengi "Tutto per Tutti" - Sala Ologrammi - 6 Febbraio 2395 - Ore 23:35


"Bravo, bella mossa."
Paulo si affrettò ad alzare le mani in una rilassata posizione di resa, mentre le guardie li circondavano, spada in pugno ed espressioni nient'affatto amichevoli in volto.
"Hai qualche idea geniale?" sibilò Ferris, imitandolo.
"Io li seguirei. Con i protocolli disattivati rischiamo di finire come il nostro amico lì." commentò, indicando con un cenno del mento il piccolo ferengi riverso a terra. "E io non ci tengo particolarmente."

Ferris non disse niente, limitandosi a seguire i due energumeni armati che, baffi, scarpe a punta e tutto il repertorio, li condussero senza tante cerimonie fuori dalla tenda. Non si capiva chi di tutti loro fosse più stupito della situazione e per quale motivo.
Il ferengi sopravvissuto, tuttavia, aveva buone probabilità di accaparrarsi il primo posto sul podio. Il piccoletto era chiaramente terrorizzato. Inizialmente aveva reagito all'improvviso volgersi degli eventi con un misto di indignazione per l'affronto subito - per la verità, non si capiva se l'affronto fosse costituito dall'interruzione della sua trattativa o dall'uccisione del suo compare - e di imbarazzo nei confronti del cliente che aveva saggiamente deciso di evitare scenate contro le guardie e si era limitato a sibilare un sommesso "me la pagherai cara, ferengi". Poi era passato al puro e semplice terrore. Infine aveva tentato di corrompere le guardie senza alcun successo.
Ora, mentre li scortavano attraverso il variopinto e rumoroso bazar, non la smetteva di ciarlare.

"Voi siete della flotta stellare! Dovete avere un piano! Dovete trovare una soluzione! Salvatemi!"
Anche con le mani legate riuscì a prodursi nel tipico gesto di preghiera della sua razza.
"Questa è una base federale e io sono un illustre cittadino straniero! Avete il dovere di salvarmi!"
"Abbiamo il dovere di arrestarti, vuoi dire!" sbiffò Ferris. "Ti abbiamo appena sorpreso a vendere illegalmente droga. Non mi sembri nella posizione di avanzare richieste."
"Potrei rendervi ricchi! Profitti enormi!"
Ferris alzò gli occhi al cielo.
"Spero solo che non ci mettano in cella insieme..." commentò Paulo.

Dieci minuti dopo la pesante porta metallica si chiuse bruscamente sulla loro angusta e maleodorante cella comune. L'unico lato positivo era l'assenza di altri prigionieri o sarebbero stati costretti a spiegare la morte di un secondo ferengi. Non che ci fossero basse probabilità che uno di loro lo uccidesse comunque solo per farlo stare zitto.

Paulo si accomodò su un pagliericcio umido con una leggera smorfia di disgusto e allungò le gambe. "Immagino che non ci resti che aspettare, adesso."
Ferris annuì, gli occhi puntati al cliente del ferengi che se ne stava sospettosamente zitto e fermo dall'altra parte della cella.
"Aspettare? E basta? Sarebbe questo il vostro piano?" strillò il piccoletto, tenendosi più vicino a loro che al compratore. "Dicevano che siete intelligenti!"
"E' un programma, non possono tenere la sala ologrammi occupata per sempre. Sanno che siamo qui, da fuori riusciranno a disattivare il programma."
"Dobbiamo solo evitare di non morire, nel frattempo." fece Paulo, le mani dietro la testa. "I comandi non rispondono, quindi non posso far apparire una consolle o qualcos'altro."
A Ferris l'idea di rimanere lì senza far niente non piaceva affatto. Ma tutto sommato, per il momento sarebbe stato più sicuro. Inoltre, avevano catturato il ferengi. Dovevano solo evitare di morire, proprio come aveva detto Paulo. Ma lì dentro, cosa avrebbe potuto succedere loro?
Mentre formulava quel pensiero, la feritoia nella porta si aprì e il volto di una guardia apparve dall'altra parte. "Sarete giustiziati al tramonto!" disse, prima di richiudere lo sportello.
"Ecco... perfetto." sbuffò Ferris.



Infermeria - 7 Febbraio 2395 - ore 00.43


Melanne scorse con gli occhi i dati sul padd che teneva in mano e aggrottò le sopracciglia.
Nel momento in cui erano rientrati alla stazione, Tucci era stato affidato alle cure del personale medico della stazione, per cui lei non se ne era occupata direttamente se non nelle prime fasi, quando aveva comunicato al medico di turno le condizioni in cui avevano ritrovato il giovane ufficiale e le poche misure che lei aveva subito messo in atto. Dopodichè non l'aveva più visto, ma grazie al suo incarico di ufficiale medico, per quanto di una nave scuola, si era fatta inviare i risultati delle analisi che erano state effettuate.
Le condizioni di Tucci erano stabili ora e non c'erano dubbi che si sarebbe ripreso. Ma ciò non toglieva che qualunque cosa gli avessero somministrato - la sostanza era ancora al vaglio delle analisi - il dosaggio era stato tanto elevato da lasciare degli strascichi, almeno psicologici. Solo gli Spiriti potevano sapere che genere di allucinazioni gli aveva provocato.

Melanne alzò lo sguardo su Basta, le sopracciglia scure così vicine da formare un'unica linea continua.
"Quello che non capisco è perchè."
"Perchè l'hanno rapito o perchè lo hanno drogato?"
"Entrambi," rispose lei. "Andiamo, non è che Edison abbia proprio l'aspetto di un potenziale acquirente. E una dose del genere sarebbe pericolosa anche per qualcuno con un grave stato di assuefazione. Non ha senso."
"Potrebbe essere stata semplice cattiveria..." rispose lentamente Basta, in piedi accanto al finestrone del piccolo ufficio che era stato assegnato loro.
"Cosa intendi?"
"Che potrebbero averlo fatto per semplice divertimento. Oppure per vedere se riuscivano a renderlo docile, a controllarlo."
"Docile? Non stiamo parlando di Luna..."
"Vero, ma se vuoi costringere una persona a fare qualcosa che non vuole fare, hai bisogno di un metodo di coercizione."
"E cosa avrebbero potuto volere da lui?"
Basta sembrò riflettere per un istante. "Che cosa potresti volere da un ufficiale scientifico della Flotta?" chiese infine.



Area detentiva - Contemporaneamente


Xyr non avrebbe desiderato di meglio che vedere il pavimento aprirsi sotto i suoi piedi e una voragine inghiottirla. Mai, si era sentita tanto umiliata nella vita come in quel momento.
Aveva deciso da tempo che, grazie alla sua determinazione, avrebbe potuto sopportare qualunque affronto per il bene della sua carriera, persino trovarsi ad essere il facente funzioni di primo ufficiale di un facente funzioni di capitano che sembrava fare del suo massimo passatempo l'infrazione delle regole. Quando non era impegnato a corteggiare una discreta percentuale del personale femminile, naturalmente.
Ma questo no. Questo no!
L'ultimo colpo che aveva ricevuto durante la rissa organizzata da Strauss, che gli dei di Andor la salvassero, l'aveva decisamente messa KO. Con il senno di poi, avrebbe decisamente preferito rimanere in quello stato.
Invece si era risvegliata ed era stata condotta nell'ufficio della sicurezza della stazione insieme a Strauss, di un disgustoso buonumore, e ad un certo numero di altri comuni criminali che aveva preso parte all'increscioso incidente. I suddetti comuni criminali erano stati portati in area detentiva o rilasciali, a seconda della lunghezza della loro lista di precedenti. Lei e Strauss, in quanto membri della Flotta Stellare, erano rimasti in ufficio.
Purtroppo, un certo numero di testimoni aveva visto il suo compagno di prigionia scatenare la rissa. Come se non bastasse Bueller non si era fatto vedere.

Il capo della sicurezza aveva tutta l'aria di averne abbastanza di loro, della loro nave e soprattutto della loro presenza.
"Signore, purtroppo diversi testimoni concordano nel dire che il provocatore è stato lei. Dovrò contattare l'ammiraglio Lennox e fare rapporto."
Sembrava quasi dispiaciuto, ma Xyr non capiva se per Strauss o per sè stesso.
Il capitano, dal canto suo, assunse un'espressione di convinta innocenza che non avrebbe ingannato nessuno.
"Si è trattato di un equivoco. Sono certa che l'ammiraglio lo comprenderà bene."
Il capo della sicurezza non si espresse. "In quanto a lei, cadetto, la procedura imporrebbe che io facessi rapporto al suo ufficiale in comando, il cadetto... capitano..." Parve confuso per qualche istante. "Insomma, Bueller."
Xyr gli restituì uno sguardo rassegnato. L'uomo premette il comunicatore.
"Sicurezza a Bueller."
Nessuna risposta.
L'uomo riprovò, poi parve perdere la pazienza.
"Computer localizzare il cadetto Bueller."
=^=Il cadetto Bueller si trova in una sala ologrammi del locale "Tutto per tutti".=^=
Xyr sospirò.



Sala comando - Contemporaneamente


La sala comando era tranquilla, a dire il vero un po' noiosa. L'ufficiale in comando del turno di notte stava controllando oziosamente alcune segnalazioni provenienti dalla passeggiata e cercando di non addormentarsi alla postazione. Decisamente detestava quel turno. Non succedeva mai nulla.

"Signore?" chiamò l'addetto al controllo volo. "Sto ricevendo una richiesta di attracco non prevista."
L'ufficiale in comando si riscosse e aggrottò le sopracciglia. "Non ci hanno comunicato il piano di volo?" domandò.
"No, Signore. Ma la richiesta è... come posso dire, piuttosto concitata."
"Concitata? Che significa?"
"Beh, pretendono di attraccare immediatamente."
"Pretendono? E chi diavolo sono?" domandò l'ufficiale in comando, punto nel suo orgoglio federale.
L'addetto al controllo volo esitò. "Sembra si tratti della nave dell'Ammiraglio Fedh'Klaa."