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USS HOPE - MISSIONE 03 RSS USS HOPE - Missione 03

03.05 " Il mistero del cadavere scomparso "

di Ferris Bueller, Pubblicato il 06-02-2016

USS Hope - Varie locazioni - 2 febbraio 2395 - Ore 10.00


La lezione di 'Gestione dei sistemi logistici e produttivi' del professor Stern era appena finita e, dopo la serata precedente passata a fare diagnostiche di livello 1 insieme al Tenente Comandante Leyn, Paulo Rodriguez non aveva così tanta voglia di affrontare la mattinata in plancia. Non che ci fosse così tanto da fare se non seguire la nave dei loro tutor, ma era certo che se avesse messo piede sul ponte, Xyr o Rest, gli avrebbero trovato qualcosa da fare.

Ma in quel momento aveva altro per la testa. Il tarlo del misterioso surplus di materia riprocessata dal replicatore dell'ambasciatore, aveva scavato per tutta la mattina nel suo cervello impedendogli di seguire la lezione o per prendere anche dei semplici appunti. Prima di andare a letto, e la mattina appena sveglio, aveva provato con l'aiuto del computer a trovare quali oggetti potessero avere quella combinazione di elementi in quelle quantità, ma le possibilità erano troppe... era il momento di mettere in campo l'artiglieria pesante.

Si ritrovò ben presto davanti alla porta del laboratorio dove era certo di poter trovare Tucci alle prese con qualche suo assurdo esperimento. Non aveva avuto ancora modo di conoscerlo bene, se non durante qualche incontro in plancia ma non gli sembrava un tipo molto reattivo. Intelligente si, ma sembrava vivere in un mondo tutto suo fatto di formule chimiche, equazioni matematiche e chissà cos'altro. Ed era proprio quello che gli ci voleva. Dopotutto aveva solo bisogno di un indizio qualsiasi.

"Signor Tucci buongiorno!" salutò con un sorriso quando le porte del laboratorio si aprirono.
Nessuna risposta giunse dall'interpellato, che se ne stava piegato fra provette, vasetti contenenti materiali chimici e altre amenità. Come Paulo immaginava dare la sveglia al giovane scienziato non sarebbe stato così semplice.

"Al fuoco! I romulani!" esclamò a portata d'orecchio del collega che alzò la testa guardandosi attorno pur non schizzando per la sorpresa come Paulo si sarebbe aspettato. Quel giovane sembrava avere la capacità di entrare in uno stato meditativo quasi assoluto usando come mantra i calcoli che in quel momento lo tenevano impegnato. La mente di Rodriguez era invece un guazzabuglio di idee, spesso non molto legali, che si muovevano alla velocità della luce dentro la sua testa. 'Infinite diversità in infinite combinazioni' amavano declamare i vulcaniani... Paulo e Edison sembravano proprio le opposte facce di una medaglia.

"Ah signor Rodriguez qual buon vento?" commentò Tucci tornando a rimettere il naso in mezzo alla sua collezione di provette.

"Signor Tucci ho bisogno di un favore!" si affrettò a dire il capo operazioni prima che l'altro si perdesse di nuovo.

"Certo mi dica..." lo scienziato tornò a guardarlo con lo sguardo un po' vacuo di chi sta pensando a tutt'altro.

"Stavo provando un test attitudinale e c'è una domanda che mi lascia perplesso. Ho una lista di elementi chimici ognuno di una certa quantità e mi chiedevo se è possibile determinare che tipo di oggetto può rilasciare quegli elementi in quelle quantità una volta riprocessato da un replicatore." la domanda sembrò interessare lo scienziato perchè Paulo vide distintamente una luce che si accendeva in fondo al tunnel.

"Non è facile... ha la lista?"

"Certo... Computer accedi ai dati contenuti nell'archivio 'Rodriguez musica alfa 1' nome file: 'Canzoni folkloristiche denobulane'" Tucci sollevò un sopracciglio e Paulo gli sorrise divertito. Dava ai file 'particolari', nomi che difficilmente potevano interessare a qualcuno. Un ulteriore sicurezza se le protezioni della flotta e quelle create da lui personalmente, non avessero retto. Con un gesto teatrale gli fece cenno di guardare lo schermo.

"Idrogeno, Azoto, Ossigeno, Carbonio, Calcio, Fosforo, Zolfo, Potassio, Sodio, Cloro, Magnesio, Ferro, Fluoro." borbottò Tucci leggendo a voce alta. "Sono tante... così su due piedi direi un essere vivente!"

Questa volta fu Rodriguez a sollevare il sopracciglio sorpreso "Come scusa?"

"Beh tutti gli elementi elencati sono contenuti in un corpo umano ad esempio... ma potrebbe essere anche una mucca. Comunque è più diciamo... la prima cosa che mi è venuta in mente. Forse perchè stavo analizzando dei composti simili estratti da un campione biologico ricavato da..."

"Perchè non un albero?" si affrettò ad interromperlo prima che Edison partisse per la tangente.

"I vegetali contengono raramente fosforo e azoto. Però non posso essere sicurissimo perchè non conosco la composizione chimica di qualsiasi pianta dell'universo. Di conseguenza difficilmente si tratta di un oggetto costruito con elementi vegetali tipo ad esempio un mobile. Insomma è piuttosto vaga come informazione..."

"Ed immagino che non sia possibile ricavare un dna dato che la materia è stata trasformata nei suoi componenti chimici."

"Esatto... purtroppo non è rimasto niente che possa far risalire alla forma originale."

"Non importa, ti ringrazio per l'aiuto comunque." Paulo gli sorrise prima di uscire, ma la sua mente stava già lavorando ad altro.

Per tutta la strada per andare in plancia il giovane vagliò le opzioni che aveva. Quel mistero lo stava assillando. Come poteva scoprire cosa era stato distrutto durante la notte nell'appartamento dell'ambasciatore?

"Signor Rodriguez è un piacere rivederla..." commentò sarcastica Xyr, riferendosi al suo ritardo nel prendere servizio quando finalmente sbucò dal turbo ascensore.
"Mi scusi signore ero impegnato in laboratorio con il Signor Tucci" replicò lui distrattamente guadagnandosi un'occhiata sorpresa dal Primo Ufficiale. Di solito aveva sempre una risposta sarcastica sulla lingua. Qualcosa al limite dell'insubordinazione in equilibrio perfetto fra il chiaro e il fraintendibile. La lingua d'oro di Rodriguez era conosciuta in molti posti.

Ma oggi il suo cervello era disconnesso. Quella sensazione di avere fra le mani qualcosa di importante lo stava facendo impazzire. Per l'ora successiva fu completamente assorto e distratto tanto da lasciarsi sfuggire prima il battibecco fra Xyr e Bueller e poi lo sfogo di Luna che si lamentava per l'eccessiva lentezza del procedere delle due navi.

"Signor Rodriguez c'è qualcosa che la turba?" fu il bisbiglio di Basta a farlo emergere dalla sua apatia fatta di idee vagliate e scartate. Il Capo della sicurezza si era avvicinato alla sua postazione attratto dall'aura simile ad una nube temporalesca fatta di lampi rossi di rabbia e oscurità.
"Niente di che... mi sono trovato di fronte ad un problema insormontabile riguardo a dei dati. Vedrò di farmene una ragione."
"Posso aiutarla se vuole..." commentò Rest con una voce fredda ma velata da una punta di soddisfazione dalla postazione tattica posta sulla stessa paratia a pochi metri da loro. La vicinanza e il suo fine udito gli avevano permesso di cogliere un'occasione per mostrare ai suoi colleghi che loro non erano così 'pronti' come si ritenevano essere.

Invece di glissare, Rodriguez, ormai incaponitosi con l'enigma, si decise a cogliere al volo la proposta: "Si grazie signor Rest!"
Il vulcaniano sollevò un sopracciglio sorpreso, si era aspettato di ricevere un rifiuto, il che avrebbe portato il Signor Rodriguez a non risolvere l'enigma che lo assillava, ma ormai aveva offerto il suo aiuto e non poteva più tirarsi indietro. Così si avvicinò alla console delle operazioni mentre Paulo gli spiegava brevemente la situazione, seppur tralasciando i dettagli.

"Ha provato a chiedere al computer di analizzare un alloggio tipo e evidenziare gli oggetti che hanno la stessa composizione?" gli chiese dopo aver ascoltato il problema ed aver letto la lista degli elementi.

No, non aveva provato. Si era incaponito a cercare l'elemento che accomunava quei composti e non confrontare i composti con gli oggetti presenti in un ambiente specifico... ed ora lo doveva fare sotto gli occhi del vulcaniano più saccente e ligio alle regole della Hope e forse dell'intera Flotta Stellare. Paulo sospirò, era il momento di mostrare tutte le carte, non poteva fare altrimenti. Digitò tutta una serie di parametri chiedendo al computer di confrontarlo con uno specifico alloggio.

"Gli alloggi vip di una classe galaxy?" chiese sorpreso Basta che non si era allontanato ma aveva invece preso parte alla conversazione. Il Capo OPS fu costretto a spiegare dove e come aveva trovato quel surplus di materia riprocessata e a mostrare a Rest i dettagli del programma di sua creazione.

"Niente di niente!" commentò esasperato guardando i risultati sul monitor.
"Guarda qui..." Lon puntò il dito su una delle righe che componevano la risposta al quesito.

=^=Dal risultato è escluso un possibile ospite della stanza data la mancanza di parametri specifici sulla razza.=^=

"Tucci ha detto che quei composti chimici gli facevano venire in mente un essere vivente..." mormorò Paulo.
"Non crederà mica che l'ambasciatore sia caduto nel replicatore? Per lo meno se ne sarebbero accorti! Senza contare che ci sono dei sistemi per impedire certe cose! Oltretutto non ci sarebbe potuto entrare intero..."
"I sistemi di sicurezza si possono aggirare e in quanto all'entrarci intero..." L'immagine di un uomo fatto a pezzi con un'ascia passò brevemente nella mente dei due giovani "Un detto inventato da mio zio recitava: Eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità." recitò Paulo per togliersi quelle immagini dalla testa.
"Lo diceva un personaggio letterario terrestre della fine del XIX secolo, signor Rodriguez. Ma, per quanto sia possibile che un membro della sua famiglia si sia attribuito un aforisma non suo, non posso negare che sia una citazione estremamente esatta in questo contesto."
"Grazie signor Rest, non ero mai stato offeso ed elogiato in una sola frase..." ribattè sarcastico Paulo.
"E ora che facciamo?" chiese il capo della sicurezza
"Qualcosa che ci si aspetta da me... infrango i protocolli!" disse sorridendo per poi aggiungere "Computer esaminare la USS Armand con i sensori. Scansione alla ricerca di forme di vita depteriane."

=^=Un'unica forma di vita depteriana è presente a bordo della USS Armand!=^=

"Quindi non è morto..." commentò Basta.
"La sua analisi è stata frutto della logica e avrei fatto lo stesso signor Rodriguez, ma i risultati non sono esplicativi. Potrebbe essere di un qualsiasi membro dell'equipaggio il corpo che è stato riprocessato, un'altra evenienza è un congegno simile a quello utilizzato dai due occupanti della navetta che si è materializzata nella nostra sala macchine e che ci dava delle letture esattamente uguali a quelle di un romulano."
"Intende che quelle letture potrebbero essere false? Ancora la Sezione 31?" chiese il capo della sicurezza.
"Non credo che quel congegno sia a solo appannaggio dei servizi segreti deviati, signor Basta, ma tutto può essere."

"Capitano, la USS Armand ci sta chiedendo per quale motivo li stiamo sondando." La voce dell'addetto alle comunicazioni fece sollevare la testa a tutti.
"Me lo chiedo anch'io..." commentò Bueller seduto sulla sua poltrona guardando il terzetto accampato alla postazione OPS.
"Chieda scusa da parte mia cadetto, stavo facendo una verifica dei sensori. E' stato solo un errore." rispose velocemente Paulo e il Capitano fece segno di rispondere alla Armand.

"Beh signori, che sta succedendo?" chiese il giovane Capitano dopo essersi avvicinato a loro.
"Niente signore, è stato un errore come le ho detto..."
"Non me la da a bere Signor Rodriguez, qui con lei c'è il signor Rest e non le avrebbe mai fatto commettere un errore così banale." Ferris vide Rest fare un cenno d'intesa con il Capo OPS, cosa che lo sorprese particolarmente.
"Dov'è il comandante Xyr?" chiese Paulo sospirando.
"E' andata via un'ora fa, doveva organizzare la festa di compleanno del Capitano Royce insieme al Primo Ufficiale della Armand. E' stasera e dobbiamo andarci purtroppo..."
"Signore abbiamo un mistero per le mani - commentò Rodriguez guardandolo negli occhi - qualcosa di grosso credo... e sarebbe meglio se anche lei fosse presente prima di spiegarvi tutto."

Bueller lo guardò per alcuni momenti in silenzio. Era la prima volta che lo vedeva così serio. Sospirò di nuovo, sapeva che non poteva durare, prima o poi qualcosa doveva andare storto.

"Signor Rest, chiami lei il comandante Xyr, sicuramente le darà ascolto più di quanto farebbe se la chiamassi io. Non le dica niente di specifico, le dica solo che... beh le dica che ne ho combinate una delle mie, vedrà che correrà qui subito." il commento strappò un sorriso a Basta e Rodriguez.
"Ottimo suggerimento Capitano, sono certo che la sua ipotesi sia corretta." Commentò Rest allontanandosi verso la sua console. Bueller sollevò gli occhi al cielo.

"Appena arriva Xyr venite nel mio ufficio... mi trovate lì a preparare gli sbarchi per la festa su Manlas. Quel vecchio trombone di Royce mi ha dato i compiti da fare!" esclamò prima di andarsene via borbottando.



USS Hope - Ufficio del Capitano - 2 febbraio 2395 - Ore 12.15


Bueller fece accomodare i suoi ufficiali ai quali si erano aggiunti, oltre a Xyr che era attesa, anche il consigliere, la dottoressa Graahm e Tucci.
"Mi sono permesso di chiamare tutti quelli che potevano avere competenze adatte a risolvere il mistero..." si scusò Rodriguez
"Immagino che abbia fatto bene, se solo si decidesse a spiegarcelo questo motivo!" replicò il Capitano massaggiandosi gli occhi.
"Non so quale sia il motivo ma vi ringrazio... stavo per uccidere il comandante Qass!" esclamò Caytlin lasciandosi cadere su un divanetto presente nell'ufficio.

Xyr guardò Rodriguez per poi lanciare uno sguardo sospettoso a Bueller, per poi tornare a guardare Rest cercando di capire cosa era successo.

Il Capo Operazioni della Hope iniziò a raccontare con dovizia di particolari tutto quello che era successo dalla sera prima, le scoperte fatte in mattinata fino al risultato degli esami fatti insieme ai due colleghi per finire con le supposizioni che i tre si erano trovati, seppur increduli, a concordare.

"E' assurdo!" commentarono all'unisono i due ufficiali in comando.

"Comandante, Capitano." replicò Rest guardando negli occhi Xyr come a rafforzare le sue parole "Le posso assicurare che il programma diagnostico ideato da Rodriguez è ben congeniato. Perfezionabile certo, ma i risultati sono esatti. In quanto alla soluzione alla quale siamo giunti, sappiamo che potrebbe essere erronea, ma è possibile."

Tutti si guardarono in silenzio per alcuni momenti.

"Posso vedere quei dati?" chiese Melanne e, preso il dpad, si immerse in una fitta conversazione con Tucci.

"Quindi? Che facciamo?" chieste Bueller guardando i presenti.
"Di certo non possiamo chiedere al Capitano della Armand se ha perso un uomo..." commentò il consigliere che pareva confusa per la ridda di informazioni che erano state esposte.
"Vi posso assicurare che fino a mezz'ora fa erano tutti vivi a bordo." replicò Xyr "Ho chiesto informazioni io stessa al computer della Armand riguardo all'equipaggio mentre progettavamo i festeggiamenti per il Capitano Royce. La nave risulta al completo e tutti desiderosi di partecipare ai festeggiamenti."
"Tutti tranne i quattro deceduti nella precedente missione..." commentò Basta che fino al quel momento era rimasto in silenzio.
"Di cosa sta parlando?" chiese Bueller
"Ho avuto accesso ai diari della Armand grazie al Tenente Comandante Telmin. Due mesi fa, erano impegnati in una missione di verifica delle condizioni di vita di un mondo abitato da una popolazione con un livello tecnologico simile al medioevo terrestre. Non ho investigato troppo, perchè Telmin sembrava non apprezzare che io leggessi proprio quella missione, ma da quello che ho capito, sul quel mondo stava succedendo qualcosa di strano."
"Strano in che senso signor Basta?" domandò Xyr che non poteva negare di essere sempre più catturata dal mistero.
"La popolazione veniva decimata in modo misterioso da una creatura che loro chiamavano il Mietitore. Un mostro che arrivava, uccideva e poi svaniva nel nulla. Il dottor Leddard era incuriosito dalla situazione e aveva fatto teletrasportare una vittima per fare degli esami. Per farla breve il mostro stava uccidendo con armi di un metallo non presente sul pianeta... secondo il dottore poteva essere un alieno che aveva ignorato i divieti di sbarco sul pianeta imposti dalla Flotta Stellare. Royce ordinò a Telmin e a altri quattro uomini di scendere su quel mondo e cercare di scoprire la verità."
"Infrangendo la prima direttiva?" chiese sorpresa Xyr.
"Ma tu guarda! Non sono solo io che infrango i regolamenti!" commentò sarcastico Bueller guadagnandosi un'occhiataccia dal suo primo ufficiale.
"Se il dottor Leddard aveva ragione allora la prima direttiva era stata già disattesa. L'away team aveva la missione di scoprire chi fosse il Mietitore e, nel caso fosse stato una creatura aliena catturarlo. La creatura uccise gli uomini di Telmin e lui stesso fu costretto a fuggire."
"E non sanno cosa fosse?" chiese il consigliere mentre un brivido le correva lungo la schiena.
"Mi ha detto che era veloce e letale. Non è riuscito a sondarlo... è il massimo che sono riuscito a fargli dire."
"Adesso capisco perchè ci hanno affibbiati a loro... era una punizione per aver quasi infranto la prima direttiva!" commentò Bueller "Brutta storia..."
"Potrebbe essere quella creatura che in qualche modo è salita a bordo della nave e ha ucciso qualcuno?" chiese Caytlin
"Per poi farlo a pezzi e gettarlo in un replicatore per far sparire le tracce? Possibile, ma sul pianeta non si preoccupava di nascondere le sue vittime anzi, le lasciava in bella mostra." rispose Basta.
"Poteva essere un modo per salire a bordo..." commentò la risiana quasi sovrapensiero.
"Ciò denoterebbe un piano eleborato e un fine ben più complesso che il semplice desiderio di uccidere dimostrato sul pianeta." sentenziò l'ufficiale tattico "Vorrei inoltre precisare che l'evento che si terrà su Manlas era di dominio pubblico già da un anno e che l'equipaggio della Armand sapeva già da tempo che avrebbe partecipato a tale evento."
"Quindi la missione del mietitore potrebbe essere qualcosa di più che la semplice uccisione dell'Ambasciatore o di qualche membro dell'equipaggio della Armand." Bueller guardò Rest il quale gli fece un cenno affermativo.
"Cosa intende dire Capitano?" chiese Caytlin guardandoli, ma fu Xyr a rispondere per lui.
"Se il bersaglio del mietitore era l'ambasciatore poteva ucciderlo sulla Terra, qualcuno che è in grado di nascondersi su una nave stellare Federale poteva usare lo stesso metodo su un qualsiasi trasporto passeggeri diretto sulla Terra. Se il bersaglio era l'equipaggio della Armand a distanza di mesi avrebbe già compiuto la sua missione."
"Quindi ne deduciamo che l'obiettivo dell'assassino possa essere l'entrata del pianeta Manlas nella Federazione. Molto probabilmente screditando nel contempo la Flotta Stellare." terminò Rest.

"Capitano?" la voce della dottoressa Graahm strappò tutti dalle loro riflessioni.
"Ditemi, avete scoperto qualcosa?"
"Non possiamo certo dare delle certezze, l'ambasciatore poteva avere nel suo alloggio qualcosa di cui non siamo a conoscenza, ma supponendo che quello sia un corpo possiamo escludere alcuni membri dell'equipaggio."
"Come potete esserne certi?"
"Alcune razze hanno nel loro organismo elementi chimici non presenti nella lista che ci avete dato, ad esempio l'emoglobina dei vulcaniani è basata sul rame, quindi possiamo escludere che il materiale trovato... se di un corpo si tratta, sia di quella razza. Ho verificato le specie presenti a bordo della nave, ma anche escludendo quelle che nella loro composizione fisica hanno elementi non presenti rimangono comunque troppe possibilità."
"Il proverbiale ago nel pagliaio..." mormorò Tucci.

"Dobbiamo avvertire il Capitano Royce!" esclamò Xyr dopo un primo momento di assoluto silenzio.
"Si certo, e cosa gli diciamo? Capitano abbiamo trovato del materiale chimico che se riprocessato potrebbe appartenere ad un membro del suo equipaggio? Ed ha a bordo un assassino che vuole distruggere la pace fra Manlas e la Federazione. Oltretutto visto il loro comportamento nei nostri confronti dubito che crederebbero alle nostre supposizioni!"

Il Primo Ufficiale della Hope fece una smorfia di disappunto. Il fatto che Bueller avesse ragione, e lei ne era conscia, le dava l'impressione di aver appena dato un morso ad un limone.

"Come troviamo le prove che ci servono?" chiese Rodriguez
"La festa di stasera ci potrebbe fornire l'opportunità di scoprire qualcosa. Non abbiamo ancora conosciuto l'ambasciatore ad esempio... se era suo il corpo allora il mietitore ha preso il suo posto." suppose Xyr muovendo nervosamente le antenne.
"Il che vorrebbe dire che si tratta di un essere mutaforma." Sentenziò Rest "Se non fosse così a quest'ora si sarebbero accorti della sostituzione."
"Il Dominio?" chiese Bueller preoccupato.
"Esistono anche altre razze di mutaforma e uccidere degli innocenti indiscriminatamente solo per salire a bordo di una nave non rientra nel loro modus operandi, però non è da escludere." rispose il vulcaniano.
"Dalle supposizioni che abbiamo fatto - commentò Caytlin prendendo la parola - da più l'idea di un essere con una missione. Nessuno scrupolo e una morale che gli permette di uccidere delle persone indifese solo per riuscire a salire sulla Armand senza farsi scoprire. Il che denota una premeditazione e un piano a lungo termine. Ha atteso pazientemente due mesi, prima che l'ambasciatore salisse a bordo. In tutto quel tempo ha certamente interagito con l'equipaggio quindi vuol dire che le sue capacità di mutaforma oltre che fisiche sono anche mentali, oppure che si è preparato in modo approfondito. Deve aver riprodotto sia l'aspetto che la memoria dell'uomo che ha inizialmente sostituito, in maniera da non destare sospetti. E deve avere delle conoscenze pari alle nostre per poter usare i sistemi della nave... se dovessi fare un profilo, direi che si tratta di una spia o di un killer professionista. In ogni caso è lo strumento che qualcuno sta usando per raggiungere uno scopo."
"Una buona analisi dottoressa." commentò con rispetto Rest.
"Quindi siamo d'accordo, questa sera, alla festa di Royce proveremo a scoprire qualcosa di più, ma dovremo stare attenti. Qualsiasi nostra azione, se troppo palese, potrebbe farci scoprire. E tutto andrebbe in malora!" borbottò Bueller.

=^=Non potete farlo...=^= commentò una voce proveniente dal monitor sul quale campeggiava il volto dallo sguardo stralunato del Capitano/barista Strauss.
"Oddio non lui..." borbottò Ferris portandosi le mani al volto.
"Capitano Strauss lasci che le spieghiamo..." iniziò Xyr, ma l'uomo la bloccò con un cenno della mano.
=^=Ho sentito tutto quello che avete detto... Signor Bueller le consiglio di attivare i sistemi di anti sorveglianza quando vuole tenere segreta una riunione. Non che con me funzionino, ma se ne ricordi in futuro.=^= Bueller fece un verso di stizza colpendosi la fronte con il pugno.
"Allora lei ritiene che stiamo erroneamente interpretando i dati." suppose Rest portando le mani dietro la schiena.
=^=Assolutamente no! Ritengo che le vostre supposizioni siano corrette!=^=
"Allora perchè non possiamo farlo?" chiese Cytlin titubante.
=^=Telmin...=^=
"Ha ragione!" esclamò Basta "E' un telepate molto più potente di un betazoide. Anche se le regole della flotta non consentono di leggere la mente degli altri uomini dell'equipaggio, si accorgerà che stiamo nascondendo qualcosa. Il signor Rest potrebbe andare alla festa senza nessun problema, ma noi? Io stesso sono in grado di accorgermi se state nascondendo qualcosa..."
"Sempre?" commentò Rodriguez preoccupato.
"Si sempre..." rispose il betazoide mostrando un pallido sorriso al verso di disappunto del collega.

"Quindi?" chiese Bueller facendo tornare la conversazione sul binario giusto.
=^=Quindi come prima cosa dovete eliminare il fattore 'Telmin'=^=
"Eliminare?!"
"Intende dire che bisogna portarlo dalla nostra parte." commentò Rest.
=^=E' un opzione...=^= sospirò quasi deluso Strauss.

"Signor Basta, convochi il Tenente Comandante Telmin con una scusa. Voglio una squadra della sicurezza armata e pronta per quando sarà teletrasportato."
"Dovemo stordirlo per analizzarlo - commentò Rest glaciale - non possiamo permetterci di perdere tempo con un potenziale assassino. Dopotutto è l'unico sopravvissuto della squadra di sbarco. C'è la possibilità che sia lui il mutaforma... Perdere tempo potrebbe dargli la possibilità di attivare qualche congegno in suo possesso, magari degli ordigni esplosivi che può aver nascosto sulla Armand o addirittura sulla Hope durante le sue visite di questi giorni."
"Lo so... sarò io a stordirlo non appena metterà piede sulla mia nave. C'è la corte marziale per un'azione del genere e mi addosserò ogni colpa se ci siamo sbagliati."
La voce di Ferris era sicura della sua scelta. Xyr lo guardò per un lungo momento.

"Agli ordini Capitano." disse infine con un tono di rispetto che non aveva mai mostrato prima.



USS Hope - Sala teletrasporto - 2 febbraio 2395 - Ore 14.26


Uno scintillio annunciò l'arrivo dell'ospite. Dal suo punto di vista Telmin video solo la propria sala teletrasporto e poi, una volta materializzatosi, ebbe il tempo di notare sei uomini della sicurezza armati di fucile phaser prima che un raggio rosso, sparato dal facente funzioni di capitano della USS Hope, lo colpisse in pieno abbattendolo sul posto.
"Portatelo in infermeria e tenetelo d'occhio finchè la dottoressa non ha terminato le analisi. Ditele di tenerlo sedato, ma se si muove sparate ancora." Ordinò a Basta.
Alcuni infermieri posero il corpo su un lettino anti gravitazionale per portarlo via mentre la sicurezza continuava a tenersi pronta per ogni evenienza.

"L'hai fatto davvero?! Non stavate scherzando!" commentò Luna stupita. Era stata lei a controllare le procedure di teletrasporto, invitata dallo stesso Ferris dopo una rapida spiegazione dei fatti.
"Non ti sembravamo seri?" chiese lui consegnando il fucile phaser ad un uomo della sicurezza.
"Perchè me l'hai detto? A quanto ho capito gli unici a sapere qualcosa sono gli ufficiali superiori e la squadra messa su da Basta."
"Perchè se ti avessi tenuta all'oscuro me l'avresti fatta pagare." rispose lui con un sorrisetto.
"Molto probabile!"



USS Hope - Infermeria - 2 febbraio 2395 - Ore 15.12


"Sta riprendendo conoscenza..." avvertì Melanne.
La dottoressa Graahn aveva dato fondo a tutta la sua inventiva per essere sicura che l'uomo davanti a lei fosse effettivamente chi credevano fosse. Gli uomini della sicurezza erano stati mandati via e gli unici presenti oltre lei e Telmin, ancora legato al lettino diagnostico, erano Bueller e Basta.
Il Capo della Sicurezza della Hope aveva consigliato di tenere l'ulliano legato almeno finchè non avevano avuto modo di dare una spiegazione. L'addestramento poteva prendere il sopravvento e Telmin poteva attaccarli prima ancora di emettere un fiato. Bueller era d'accordo con lui.

"Koji kurac!" mormorò spalancando gli occhi e facendo forza sui legacci. Il traduttore si era rifiutato di tradurre l'esclamazione, probabilmente una qualche oscenità al loro indirizzo.
"Signore si calmi!" Adesso arrivava la parte peggiore e Ferris stava sudando freddo.
"Cosa vi è saltato in mente?!" gli occhi dell'uomo mandarono un pericoloso scintillio.
"Mi ascolti attentamente... ci sono delle importanti informazioni che deve sapere ma deve fidarsi di noi." Telmin lo guardò con fare sopreso. Gli avevano appena sparato e poi legato ad un lettino diagnostico, come potevano chiedergli di fidarsi?
Bueller porse la mano a Basta che gli passò un phaser. L'ulliano si irrigidì.

"Le consegno il phaser e la libero, in cambio le chiedo solo di ascoltarci." Nello sguardo dell'ufficiale passò un lampo di curiosità e fece un cenno affermativo con la testa.

Bueller poggiò lentamente il phaser nella mano destra dell'uomo e poi slegò velocemente i legacci. Infine fece qualche passo indietro.
Telmin controllò rapidamente le condizioni dell'arma temendo qualche trucco, ma quando si accorse che tutto sembrava in regola guardò i suoi carcerieri sospettoso.

"Mi permetta di spiegarle..." iniziò Ferris, ma Basta lo bloccò subito.
"Comandante, legga direttamente nei nostri pensieri. Sarà più rapido e si renderà conto che non stiamo mentendo." Tutti lo guardavano tesi ma fiduciosi.

La procedura di lettura fu rapida. Via via che Telmin riceveva i ricordi dei due ragazzi, la sua espressione si faceva sempre più stupita. Alla fine poggiò il phaser sul lettino e camminò su e giù per l'infermeria riflettendo. I giovani rimasero in silenzio per tutto il tempo seguendolo con lo sguardo.

"Signor Bueller..." alla fine il Capo della Sicurezza si decise a parlare.
"Signore?" Ferris deglutì. Era il momento della verità.
"I miei complimenti per il suo coraggio nella sua scelta d'azione e per il lavoro svolto dai suoi uomini nelle indagini. Probabilmente io avrei usato un approccio diverso ma non posso negare che sia stato efficace" un sorriso apparve sul volto dell'ufficiale e gli altri trassero un sospiro di sollievo.
"Allora ci crede?" chiese Melanne
"Non ci sono prove effettive e siete partiti dal risultato di una lettura fatta con un programma di diagnostica non ufficiale. Ma capisco il vostro sospetto nei miei confronti. Qualche ora di mal di testa a causa del phaser sono un prezzo basso da pagare per tenere la propria nave e il suo equipaggio al sicuro." Bueller lo ringraziò con un cenno della testa.
"E adesso?" chiese Basta "Ci lascerà procedere con il nostro piano o ha intenzione di parlare con il Capitano Royce?"
"Vi aiuterò nelle indagini. Come ho detto: prima di tutto la sicurezza. Io posso accedere a sensori o rapporti senza destare sospetti e trovare qualcosa di più concreto. Il Capitano Royce è un uomo estremamente focoso... potrebbe prendere la cosa sul personale e scatenare una vera e propria caccia all'uomo per tutta la nave e noi abbiamo bisogno di segretezza... secondo il vostro consigliere - riprese dopo aver riflettuto un momento - potrebbe essere un professionista con una missione."
"Sono soltanto congetture, ma sembra una spiegazione accettabile... cos'ha il mente?"
"Direi che è imperativo scoprire il mandante prima di bloccare l'assassino... se possibile naturalmente. Qualcuno sta attentando alla Federazione, ed è nostro preciso dovere investigare e soprattutto fermarli. Se me lo consente vorrei avvertire il Primo Ufficiale Walsh del nostro piano, ovviamente dopo averle letto la mente ed essermi assicurato che lei è chi dice di essere."
"Se glielo permetto?" chiese Ferris stupito.
"Il gioco è il suo Capitano. Lei e i suoi uomini avete dimostrato di sapere gestire le emergenze in diverse occasioni e io voglio affidarmi al vostro gioco di squadra."

"Gioco di squadra? Noi? Siamo apposto..." commentò Bueller.