Sala tattica USS Hope - 1 febbraio 2395 - Ore 7.55
"Saremo affiancati... sempre?"
"Sempre sempre?"
"Sempre sempre. Ordine diretto della Lennox. A quanto pare essere affiancati dalle nostre controparti della Ammard sarà estremamente istruttivo per noi, per il nostro futuro, per il futuro della Flotta e dell'Universo tutto eccetera eccetera."
Ferris si appoggiò allo schienale della sedia, fece scorrere lo sguardo sui suoi ufficiali riuniti intorno al tavolo della sala tattica, ciascuno con davanti a sè un padd contenente il dossier dell'ufficiale assegnato. Lo sguardo si spostò automaticamente su Luna che prevedibilmente si stava gonfiando a vista d'occhio come un sufflè in forno.
"Ma starai scherzando..."
"Ma starai scherzando, capitano." Xyr non finse nemmeno di tossicchiare durante la correzione. Luna proseguì senza badarle.
"E' vulcaniano! Il timoniere della Ammard è vulcaniano. Non puoi farmi questo. Capitano."
"Il fatto che il tenente Sorak sia vulcaniano non può che essere un vantaggio, Cadetto."
Se Rest non fosse stato Rest e non fosse stato vulcaniano, probabilmente sarebbe sembrato offeso. Invece era Rest ed era decisamente vulcaniano, quindi la sua espressione nel rispondere a Luna manifestò la stessa emozione di un barattolo di marmellata. Solo meno invitante.
"Il signor Rest ha ragione," Ferris annuì varie volte, con fare incoraggiante, "da lui potrai imparare molto, tipo..."
"... rispettare i protocolli di sicurezza?" tentò Melanne.
"... non disattivare gli smorzatori inerziali?" tossicchiò Rodrguez
"... usare appellativi adatti al protocollo?" Xyr mantenne le dita unite a cupola sul piano del tavolo.
"Ecco. Tutti esempi di cose utili..." Bueller approvò vigorosamente.
"Non approverà mai le mie manovre!"
"Il che può solo essere un vantaggio, cadetto."
Rest e Luna si scambiarono per qualche istante uno sguardo. Lei sembrava sul punto di manifestare inclinazioni omicide. Lui... era Rest.
Basta si massaggiò lentamente le tempie.
"Sappiamo già per quanto tempo durerà questo affiancamento?"
"Sicuramente per tutto il tempo del viaggio e per l'intera durata dei festeggiamenti. Caytlin, hai dato un'occhiata ai fascicoli su questi nuovi membri della Federazione?"
"Sì, certo. Sembra un popolo pacifico, per lo più dedito all'arte e alla scienza. E' un protettorato federale da anni e l'ingresso nella Federazione è stato quasi automatico. Penso sarà una grande occasione per assistere ad un evento unico..."
"Vuoi dire vederti in alta uniforme? Sono d'accordo."
Ferris le sorrise, Melanne alzò gli occhi al cielo, Xyr annotò qualcosa sul proprio dpadd.
"Beh, il mio è un benzita. Sembra... simpatico?" buttò lì, Tucci.
Tutti si voltarono a guardarlo. Nessuno rispose.
Sala tattica USS Ammard - 1 febbraio 2395 - Ore 7.55
"Saremo affiancati... sempre?"
"Sempre sempre?"
"Sempre sempre. Ordine diretto della Lennox. A quanto pare questi ragazzi sono risultati i migliori dei rispettivi corsi e scelti per questo progetto sperimentale. L'ammiraglio crede che potrebbe essere loro utile venire affiancati da ufficiali esperti. Come noi."
Il capitano Royce, si lisciò i baffoni biondi e fece scorrere lo sguardo sui suoi ufficiali, riuniti attorno al lungo tavolo. Fu il suo ufficiale medico, il dottor Leddard, ad alzare lentamente lo sguardo sul proprio superiore e ad esprimere il comune pensiero.
"Signore, ho il permesso di parlare liberamente?"
Royce annuì una volta sola, congiungendo le dita sull'ampio ventre a botte, gli occhi azzurri attenti, fissi sul volto del suo ufficiale medico.
Leddard parve impiegare un momento a formulare il suo pensiero.
"Signore... perchè?"
"Perchè?"
"Sì... con tutto il rispetto, mi rendo conto che quello che è accaduto nell'ultima missione ha destato la preoccupazione del comando, ma se l'ammiraglio vuole punirci..."
"L'ammiraglio non sta cercando di punirci, dottore..."
"E allora... perchè?"
"Io credo di avere una teoria." Il tenente Sorak, timoniere della Ammard, lucidi capelli neri e uniforme impeccabile, poggiò il padd che teneva tra le mani sul piano del tavolo.
"Se avete letto i dossier dei cadetti che ci sono stati... affiancati, noterete che sono effettivamente brillanti. Tutti loro hanno tuttavia alcune... tare."
"Tare?" sbottò Elizabeth Leyn, il capo operazioni. "Il tuo timoniere ha ottenuto una nota di merito ma ha una lista di infrazioni lunga come il menù del replicatore. Alcune manovre che usa abitualmente avrebbero fatto venire un attacco di cuore al mio istruttore di volo."
"E non ha visto la lista di infrazioni del cadetto al comando" Royce sembrò sconsolato, solo per un attimo. "Il punto è che l'ammiraglio ritiene che noi possiamo aiutarli nella correzione di alcune di queste tare, come le ha definite il tenente Sorak. Anche se, mi perdonerà, non mi sembra l'espressione più adatta."
"Spera che li teniamo d'occhio, piuttosto." Leddard si lasciò andare contro lo schienale della poltroncina.
"Beh, sì. Si sono trovati in alcune situazioni... spinose, e l'ammiraglio non vuole che accada di nuovo. Soprattutto con l'ambasciatore a bordo."
"Avremmo fatto prima a confinarli da qualche parte" rincarò la Leyn.
"Beh, sì. Ma la mia proposta è stata respinta."
"Interessante" concluse Sorak.
Ufficio Capitano USS Ammard - 1 febbraio 2395 - Ore 9.28
"Credo che lei si sia fatto un'idea sbagliata, Capitano."
Strauss si infilò un dito nel colletto dell'uniforme, tentando di allargarlo, mentre osservava il proprio parigrado dall'altra parte della scrivania.
"Fatto un'idea sbagliata? Questi ragazzi dovevano mappare una nebulosa e sono finiti con l'avere 200 romulani a bordo e una nave il cui scafo è tenuto insieme dal nastro adesivo e dalla speranza. Lei questo lo chiama farsi un'idea sbagliata?"
Strauss deglutì. "La situazione non è stata del tutto colpa loro. Ci sono stati avvenimenti contingenti e per la verità hanno dimostrato un certo.."
Royce lo interruppe sporgendosi appena sopra la scrivania.
"Non mi interessa cos'hanno dimostrato. Faccia in modo che questi avvenimenti contingenti non si verifichino di nuovo durante la cerimonia di ammissione. E' chiaro?"
Strauss allargò le bracca. "Andiamo, Will. Sono ragazzi. E' una cerimonia. Cosa vuoi che succeda?"