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USS HOPE - MISSIONE 03 RSS USS HOPE - Missione 03

03.11 " Trasferimenti "

di Melanne Graahn, Pubblicato il 26-04-2016

U.S.S. Hope - Plancia - 03 Febbraio 2395 - Ore 16:15


=^=Sala macchine a plancia, capitano credo che ci siano problemi sulla Ammard...=^=

La voce di Doohan tagliò il normale brusio della plancia come un coltello taglia il burro. Ferris si immobilizzò a metà di una battuta a spese di qualcuno di non ben identificato ma straordinariamente somigliante al primo ufficiale e alzò gli occhi, battendosi una mano sul comunicatore.

"Qui Bueller. Che genere di problemi? Non può essere un po' più specifico?" domandò mentre scorreva con gli occhi i presenti alla ricerca di qualche conferma. Tutti scossero la testa e Luna gli rivolse un'occhiata un po' perplessa.

"Se ci fosse stato qualcosa di strano te lo avrei detto," commentò facendo spallucce.
"Noi qui non rileviamo niente," proseguì Ferris. "Problemi tipo cosa?"

=^=Tipo il fatto che non mi risponde nessuno. Nè Basta, nè Tucci, nè nessun altro.=^=
"Non rilevo nessuna interferenza con le comunicazioni," dichiarò Rest dalla sua postazione, lo sguardo alla consolle e le dita in rapido movimento sul display. "E' tutto normale. Se volesse aprire un canale con la Ammard, non ci sarebbe nessun impedimento."

Ferris annuì una volta e chiuse la comunicazione. Doohan stava ancora borbottando qualcosa ma lui non ci fece troppo caso.

"Se analizzassimo la Ammard per vedere se i nostri stanno bene o se sta succedendo qualcosa di strano, ci rileverebbero, vero?" chiese a tutti e a nessuno in particolare.
"Sì. E probabilmente ci chiederebbero per quale motivo stiamo conducendo le analisi," rispose Rest.
"Anche perchè Royce non nutre un'eccessiva simpatia per noi..." aggiunse Luna. "
"Ma no, gli siamo simpatici." Ferris strinse leggermente gli occhi fissando lo schermo come se potesse trovarci la soluzione ai suoi problemi. Poi si raddrizzò sulla poltrona di comando, come colto da un'improvvisa illuminazione.

"Ok, apri un canale con la Ammard. Controlliamo se le comunicazioni funzionano davvero e vediamo se a bordo hanno avuto problemi. E analizzate l'area detentiva per cercare i nostri."
Luna si voltò a guardarlo.
"Credi di riuscire a inventare una scusa credibile?"
"Non c'è bisogno che sia credibile. Credono già che siamo degli idioti."



U.S.S. Ammard - Sezione detentiva - Contemporaneamente


Tucci rimase completamente immobile, non osando emettere un fiato. Per un attimo ci furono solamente buio e silenzio assoluti, come se tutti fossero in attesa di una mossa della controparte.
Il mutaforma, che poteva aver ormai assunto le sembianze di un tavolino o essere strisciato attraverso un condotto, e la squadra che tentava di fermarlo. Poi la voce di Basta gli arrivò, ferma e dura, da qualche parte alla sua destra.

"Non muoverti. Rimani dove sei e non ti verrà fatto alcun male. L'area detentiva è sigillata, non puoi fuggire."

"Da qualche parte alla sua sinistra gli arrivò un respirare spezzato, probabilmente una delle guardie, poi una voce rasposa che non apparteneva a nessuno di loro.

"Qui non c'è energia, mi pare. Come puoi sapere che è ancora sigillata?"
"Se non lo fosse te ne saresti già andato, giusto? E' solo questione di tempo. Entrerà in funzione il sistema di emergenza e qualcuno verrà a controllare il motivo del calo di energia. Non puoi fuggire, perciò non fare nulla di stupido."

Tucci rimase immobile. Basta aveva ragione, sarebbe entrata in funzione l'energia di emergenza. Anzi, avrebbe dovuto essere già entrata in funzione. Perchè il sistema non aveva compensato il calo di potenza?
Non ebbe il tempo di chiederselo a lungo.
Dalla sua destra vennero un tonfo, un grugnito e un fruscio. Nessun raggio phaser illuminò il buio, ma del resto chi avrebbe mai sparato senza vedere un accidente di niente? Qualcosa, forse un corpo, lo spinse di lato con violenza. Perse l'equilibrio e cadde. Qualcuno gridò. Sentì la voce di Basta dare ordini alle guardie, ma non udì risposte. Poi qualcosa cominciò a strisciargli su per la gamba. Prese fiato per gridare, ma la cosa glielo impedì.



U.S.S. Hope - Plancia - 03 Febbraio 2395 - Ore 16:38


=^=Giovanotto, mi sta dicendo che state conducendo un test dei sensori sulla mia nave?=^=

Royce, inquadrato sullo schermo principale mentre sedeva compostamente sulla poltrona di comando della Ammard, aveva il volto atteggiato in un'espressione mista di divertimento, compassione e fastidio che Ferris trovò leggermente offensiva. Dal modo in cui lo guardava sembrava fosse la più grande seccatura della sua vita, dopo i rapporti da compilare e la necessità di fare movimento fisico.

*E' un po' come avere un padre che ti odia, * pensò Ferris, sorvolando momentaneamente sul fatto che Royce continuasse ad ostinarsi a non usare il suo grado. Si stampò in volto il suo sorriso più innocente e annuì.

"Sì, Signore. Vede, stiamo conducendo un... un'esercitazione sull'utilizzo dei sensori per la ricerca e l'analisi di forme di vita. E dato che qui intorno non c'è nessun altro..."
Royce sembrò leggermente rabbonito dall'appellativo 'Signore' e si limitò a sbuffare, facendo svolazzare per un istante i baffoni biondi.
"Vista la situazione, rimandiamo ad un altro momento le esercitazioni. Intesi, Bueller?"
"Sì, Signore."

La comunicazione si chiuse.

"Meno male che gli eravamo simpatici..." commentò Luna.
"Almeno sappiamo che le comunicazioni funzionano."
"Non lo avremo insospettito?"
"Non mi sembrava insospettito. E se anche il mutaforma fosse lì, non stiamo facendo nulla di male. Non possiamo comunque trovarlo con una scansione normale e temo che lui lo sappia. I nostri, invece, dove sono?"



U.S.S. Ammard - Sezione detentiva - Contemporaneamente


L'energia di emergenza tornò in funzione e l'area detentiva si tinse di un color rosso scuro. La guardia della sicurezza alzò gli occhi, si portò la mano alla testa e scosse il capo per schiarirsi le idee. Qualcosa l'aveva colpito e si sentiva leggermente stordito.
Alzò gli occhi. A un paio di metri, Basta era disteso a terra, immobile e apparentemente privo di conoscenza. Su di lui erano chinati Tucci e il comandante Telmin. Il primo sembrava illeso, il secondo accigliato. Un giovane ufficiale della sicurezza della Ammard, un guardiamarina, lo aiutò ad alzarsi.

"Stai bene?" gli chiese in tono cortese.
Il ragazzo annuì. "Sì... cosa è successo?"
"Un calo di energia," rispose l'altro. "Ci hanno mandato a controllare, mentre gli ingegneri cercano di capire la causa. Ha disattivato completamente l'energia in questa sezione, compresi i campi di contenimento. Il prigioniero vi ha attaccati?"
"Sì, credo di sì. Dov'è adesso?"
"E' fuggito," rispose Telmin in tono duro. "Ci sono già delle squadre della sicurezza impegnate a cercarlo. Ora vi rimando a bordo della vostra nave," proseguì rivolgendosi a Tucci. "La vostra squadra è al completo, immagino."
Lo scienziato annuì. "Sì, certo."
"Bene, allora prima tornate alla vostra nave, meglio è. Ci sarà molto da spiegare al capitano. Per esempio, perchè eravate qui."



U.S.S. Hope - Plancia - 03 Febbraio 2395 - Ore 16:47


"Li ho trovati, Signore. Tutti i membri della squadra risultano presenti. Uno dei segnali ha fluttuato per 0.4 secondi, ma ho verificato le letture e i segni vitali corrispondono al numero e ai parametri dei membri della squadra di sbarco," rapportò Rest.
"Finalmente una buona notizia," rispose Ferris, abbandonandosi contro lo schienale. "Perchè diamine non hanno risposto alle nostre chiamate?" chiese poi, voltandosi.
"Sembra che la Ammard abbia sperimentato un consistente calo di potenza."
"Dove?"
"Approssimativamente, nei pressi dell'area detentiva."
"Cosa? Che sta succedendo su quella nave?"
"Immagino che dovremmo chiederlo alla squadra di sbarco. Stanno rientrando in questo momento."



U.S.S. Hope - Infermeria - 03 Febbraio 2395 - Ore 17.01


"Insomma, non si tratta di nulla di grave," disse Ferris, incrociando le braccia al petto. Nonostante le buone notizie era il ritratto stesso dell'infelicità.
Melanne annuì un paio di volte, le mani affondate nelle tasche del camice. "Fortunatamente, sì. Si tratta per lo più di qualche botta in testa. Lon... il signor Basta ha riportato una commozione cerebrale, ma non ci sono danni neurologici. Non si è ancora svegliato e..."
"... e quando lo farà, sarà comprensibilmente di pessimo umore," terminò Caytlin.
"Ci può giurare."

Per un attimo cadde il silenzio.

"Siamo stati fortunati, le cose potevano andare molto peggio. Ma resta il fatto che abbiamo
"Tecnicamente, noi non abbiamo combinato nulla." Xyr mosse appena le antenne verso i presenti, come a sottolineare la sua affermazione, le mani unite dietro le schiena. "Visto il presunto guasto, non fa alcuna differenza il fatto che al momento del calo di energia, il campo di forza della cella del prigioniero fosse abbassato,"
"Certo, Royce, sarà di certo comprensivo."
"Forse mentirgli, raccontando di quell'esercitazione non è stata una mossa saggia," puntualizzò il primo ufficiale in tono velatamente accusatorio.
"Dovevo dire qualcosa. Se l'altro mutaforma fosse stato in plancia, non avrei potuto semplicemente dire che forse abbiamo trovato il modo per scovarlo e abbiamo mandato qualcuno a verificare."
"E il capitano Royce non sarebbe stato incline a darci il permesso di interrogarlo ancora," si inserì la Risiana con garbo.

Melanne seguì il dialogo senza aggiungere un granchè, ancora concentrata sulle condizioni dei suoi pazienti.

"Per quanto riguarda i dati?" chiese improvvisamente Xyr, riscuotendola dai suoi pensieri.
"Oh, sono arrivati, almeno la prima parte. Il signor Doohan, li ha appena trasferiti qui. Io e il signor Tucci cominceremo ad analizzarli non appena lo avrò dimesso."

Tutti annuirono. Dopo alcuni istanti, Melanne li lasciò per andare a controllare i suoi pazienti. Un'infermiera le passò un padd con i risultati degli esami degli uomini della sicurezza. La trill li scorse, poi firmò l'autorizzazione alla dimissione.
La sua tappa successiva fu Lon. Controllò i suoi segni vitali e tirò un leggero sospiro di sollievo. Quando l'aveva visto materializzarsi sul lettino le era quasi preso un colpo. Annotò qualcosa sulla sua cartella, infine andò da Tucci.
Lo scienziato era seduto sul lettino, le gambe che penzolavano dal bordo.
In realtà sembrava stare benissimo, per cui non c'era motivo di tenerlo in infermeria, ma Melanne aveva preferito controllare ogni membro della squadra. Dato che, a suo stesso dire, non aveva subito alcun genere di danno, le analisi tuttavia si erano limitate alle scansioni di routine.

"Come si sente?" gli domandò, prendendo un padd con i risultati dell'esame.
"Oh, bene, grazie."

Melanne sorrise e annuì distrattamente. I suoi occhi scorsero rapidamente i dati, poi aggrottò le sopracciglia. "Ma questo..."
Non fece in tempo a finire la frase. Tucci le afferrò il polso. Melanne alzò lo sguardo, un'espressione di stupore mista ad allarme in viso, Durò soltanto un secondo, poi la sua espressione si distese e Tucci la lasciò. I due si rivolsero uno sguardo. Tucci sorrise e Melanne annuì. Poi cancellò dal file dell'ufficiale scientifico i dati che aveva appena letto.