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USS HOPE - MISSIONE 03 RSS USS HOPE - Missione 03

03.07 " Permette questo ballo? "

di Rest figlio di Retok, Pubblicato il 09-03-2016

U.S.S. Hope - Plancia - 02 febbraio 2395 - Ore 19:02


Dopo aver definito con Rodriguez i dettagli e le modalità con cui avrebbero potuto trasmettere a Tucci e alla Dottoressa Grahaan i dati biometrici rilevati, Bueller era tornato in Plancia, dove si era seduto meditabondo sulla propria poltrona.

Quella situazione non gli piaceva affatto e - benché fosse stato proprio il Tenente Comandante, Telmin a proporre di non coinvolgere quel borioso di Royce - da Capitano a Capitano Bueller trovava la cosa non giusta e temeva che non sarebbe finita bene.

In realtà c'era anche un'altra cosa che gli rodeva il cervello...non un pensiero razionale, ma un tarlo che scavava e scavava, cercando di uscire per farsi notare all'interno del caleidoscopio dei suoi pensieri. Quando infine ci riuscì, il Capitano della Hope quasi scattò sulla propria poltrona, dicendo "Rest, chiami a bordo Basta e venite con me in Sala Tattica!"

E si precipitò nel suo ufficio.

Meno di cinque minuti dopo aveva davanti a sé i due Ufficiali responsabili della Sezione Tattica e Sicurezza e chiese "Ok, abbiamo capito che - probabilmente - c'è un mutaforma a bordo della Armand e che si è sostituito a qualcuno, forse all'Ambasciatore Vinard. Immaginiamo sia salito sulla Armand durante la sua ultima - disastrosa - missione, ma come?"

Quindi, prima che i due potessero rispondere, spiegò "Voglio dire... se Telmin, che è il solo superstite di quella missione, è pulito - e sappiamo che non è lui il mutaforma - come diavolo è salito il mutaforma?"

Rest e Basta si scambiarono un'occhiata, colti leggermente in contropiede dalla domanda, quindi fu il Betazoide a rispondere "Da quanto ho potuto vedere dei diari di bordo, la Armand non ha inviato navette sul pianeta per ridurre il rischio di contaminazione culturale, di conseguenza il solo modo che la creatura aveva per salire a bordo era mediante teletrasporto..."

"Quindi, se non si è sostituita a Telmin, deve essersi sostituita al cadavere di uno dei membri della squadra di sicurezza che la cercava, giusto?" domandò Ferris, cercando di intuire dove il Capo della Sicurezza stesse andando a parare.

"E' possibile..." confermò Rest "ma i cadaveri dovrebbero essere stati sbarcati alla prima Base Stellare raggiunta dalla U.S.S. Armand, per venire rimpatriati verso i pianeti di origine. Di certo si sarebbero accorti della mancanza di una salma..."

"A meno che uno dei caduti non avesse richiesto specificamente che i propri resti venissero sparati nello spazio o distrutti in altro modo..." disse Basta, che come gli altri conosceva perfettamente quelle procedure per averle studiate non più di due settimane prima.

"Anche in questo caso, per occultare l'assenza di un cadavere da...smaltire...la creatura avrebbe dovuto mantenere l'aspetto del caduto in obitorio sino al momento in cui la bara fosse sigillata, quindi..."

"Ha un complice a bordo!" esclamò Bueller, che aveva avuto da subito il medesimo sospetto, per quanto il suo fosse più un istinto che una deduzione logica.

"L'ipotesi della presenza di un complice apre anche altre prospettive..." fece notare Rest "Questi potrebbe aver prelevato la creatura a mezzo teletrasporto in un momento successivo..."

"In realtà la creatura potrebbe essere salita a bordo sotto forma di oggetto, se si tratta di un mutaforma in grado di assumere anche sembianze non umanoidi, variando forma e massa..." fece notare Basta "ad esempio potrebbe essere salito a bordo sotto forma di arma, utensile o abito di una vittima..."

"Tutti strumenti che sarebbero stati catalogati ed archiviati sino al completamento delle indagini, quindi distrutti..." rispose Rest, poco convinto dell'ipotesi.

"Restiamo sul pezzo, signori..." li invitò Bueller. Aveva bisogno che i due collaborassero, non che cercassero di smentirsi a vicenda "Abbiamo un modo per escludere qualcuna di queste ipotesi? O - quantomeno - per capire se effettivamente a bordo della Armand c'è un secondo dannato mutaforma?"

"Se anche ci fosse un complice, non è detto che debba essere un mutaforma..." fece notare Rest, prima di tornare rapidamente alla domanda principale "comunque...sì, avendo accesso ai diari della Armand si potrebbero analizzare tutte le letture biometriche nel periodo temporale di riferimento. Per compiere ognuna delle attività di cui abbiamo parlato è necessario che qualcuno si sia trovato in un determinato luogo ed in un determinato momento. Quindi, in teoria, è possibile verificare quante persone fossero impegnate in aree sensibili per questo tipo di attività ed andare per esclusione."

"Io posso verificare le prove materiali dei crimini investigati, se sono ancora presenti..." propose Basta "devo comunque raggiungere il Comandante Telmin sulla Armand per l'affiancamento. Lo potrei aggiornare su questi ulteriori sospetti..."

"Lo faccia..." ordinò Ferris, alzandosi in piedi "e veda se Telmin può far avere a Rest l'accesso allo storico dei sensori interni della Armand, così che possa verificare le sue teorie. Rest, lei ha poco più di due ore per fare i suoi controlli, poi la voglio alla festa. Si organizzi con Xyr affinché le persone che potrebbero essere coinvolte si trovino in quella sala insieme a lei e a Basta. Se davvero c'è un secondo infiltrato sulla Armand vi voglio entrambi attenti a qualsiasi dettaglio - anche insignificante - possa tradirlo."



U.S.S. Armand - Bar di Prora (zona finestroni) - 02 febbraio 2395 - Ore 21:57


"Non ha l'aspetto di qualcuno che si stia divertendo particolarmente, Cadetto..." commentò bonariamente il Comandante Qass, accostandosi a Rest come ogni bravo padrone di casa dovrebbe fare con gli invitati più timidi della festa.

E, in effetti, Rest non dava l'impressione di essere a proprio agio durante i festeggiamenti.

L'Ufficiale Tattico della Hope indossava una uniforme immacolata e reggeva in mano un bicchiere di una qualche bevanda colorata dal sapore fruttato, ma pareva tutto fuorché integrato con i festeggiamenti per il sessantesimo compleanno del Capitano Royce. Al massimo sembrava essersi integrato alla perfezione col pilone di supporto accanto al quale stava in piedi.

"Mi trovo qui per porre i miei rispetti al Capitano Royce e per adempiere i miei doveri di facente funzioni di Ufficiale Superiore della U.S.S. Hope, Consigliere. La mia idea di attività ricreativa è in parte difforme da quanto è stato organizzato dai Comandanti Walsh e Xyr." Rispose con educata freddezza al Boliano.

Non aveva avuto ancora modo di conoscerlo approfonditamente, ma Rest aveva letto i rapporti sul Consigliere della Armand e si era fatto una chiara idea su di lui. Rest aveva una classificazione molto chiara delle persone e Ardol Qass rientrava nella categoria di quelle che meritavano solo ed unicamente il rispetto tributato al grado, nulla di più.

"E quali sarebbero questi suoi doveri, Cadetto?" domandò il Consigliere, incuriosito da quella fredda risposta. Era abituato a trattare coi Vulcaniani - sulla Armand ne erano imbarcati cinquantasette - ma non aveva mai avuto a che fare con un membro della loro razza così altero. Gli ricordava un po' il comportamento che i Vulcaniani avevano avuto con il suo popolo durante i loro primi contatti, circa trecento anni prima.

"Tenere d'occhio la situazione, con particolare riguardo a comportamenti inappropriati o non conformi a quelli che ci si attenderebbe dai partecipanti..." rispose schiettamente Rest.

Se Qass fosse stato un telepate - uno piuttosto potente, però - si sarebbe potuto rendere conto della soddisfazione perfettamente celata nelle parole atone di Rest. Il Cadetto era infatti perfettamente conscio di aver detto la verità, dato che si trovava realmente lì per controllare il comportamento dei sospetti individuati durante le proprie analisi, ma al contempo sapeva di aver anche messo fuori strada il Consigliere della nave, che quasi certamente avrebbe frainteso la frase.

E - effettivamente - Ardol non poteva essere più lontano dal capire i reali intenti del Vulcaniano. Conosceva a menadito i curriculum di tutti i Cadetti della Hope che avrebbero goduto dell'affiancamento agli ufficiali superiori della Armand e sapeva che - a livello di catena di comando - esistevano sostanzialmente due fazioni che facevano capo rispettivamente al Capitano e al Primo Ufficiale. E non aveva dubbi che Rest fosse un leale sostenitore della seconda, sempre a caccia di qualsiasi difetto potesse mettere in luce i suoi colleghi/avversari.

*Benedetti ragazzi...* pensò divertito, dando una pacca sulla spalla al Vulcaniano ed ignorando l'occhiata tagliente che ricevette in cambio "Non sia così formale, Cadetto...è una festa. Prenda esempio dagli altri... Balli, si diverta..." quindi, forse rendendosi conto di aver compiuto una scelta di parole inadeguata all'interlocutore, si corresse "colga l'occasione per interagire con i suoi colleghi e per imparare qualcosa..."

Ma qualcosa in ciò che aveva detto aveva stimolato la mente del giovane Tattico, che rispose "In realtà penso che il mio tempo sarebbe meglio speso se prendessi esempio dall'Ambasciatore Vinard, che non ha lasciato il proprio alloggio per non interrompere il proprio lavoro..."

"Oh...quello..." il Boliano si sgonfiò, colto in contropiede "sono certo che ci raggiungerà presto..."

"Lo spero..." rispose Rest "anche perché avrei una certa urgenza di parlargli, prima che la delegazione giunga a destinazione..."

Queste parole colsero di sorpresa il Consigliere, che subito osservò il Vulcaniano con rinnovato interesse, non rendendosi conto di essere appena stato manipolato da qualcuno che aveva meno della metà dei suoi anni.



U.S.S. Armand - Bar di Prora (Centro della pista di ballo) - 02 febbraio 2395 - Ore 21:57


Ferris si stava divertendo, ballando un lento dietro l'altro con fanciulle graziose ed affascinanti, la maggior parte delle quali appartenenti all'equipaggio della Armand.

Non che non fosse teso per la situazione o concentrato nella sua missione, ma il Capitano della Hope aveva la capacità di divertirsi nonostante questo e - per lo spazio, quella festa era divertente!

Certo, lui era un semplice Guardiamarina, ma era anche il Capitano di una Nave Stellare, quindi le ragazze erano ben liete di scambiare quattro chiacchiere con lui e - il bello - era che lo poteva fare senza venir meno ai propri doveri.

Il suo compito era quello di toccare tutti i presenti in quella sala, così che il rilevatore dermico che aveva sul palmo della mano destra leggesse le tracce biologiche delle persone toccate e trasferisse le informazioni al computer della Hope attraverso l'apparato di comunicazione della Armand.

Quindi Bueller stava piroettando da un lato all'altro della sala, ballando con ragazze e donne di ogni età e offrendo strette di mano a tutti quelli che incontrava, divertendosi al contempo come un pazzo.

Era appena finita la musica di un ballo, quando una mano gli sfiorò la spalla destra.

Bueller si voltò verso il proprietario della mano - la proprietaria, a giudicare dal profumo - e si trovò di fronte Xyr che, con sguardo e voce gelida, gli chiese "Capitano, permette due parole?"

Solo che Ferris non colse il tono e lo sguardo, perché era piuttosto impegnato ad ammirare l'effetto complessivo che l'abito d'argento dall'ampia gonna e dall'altrettanto vistosa scollatura facevano sul suo Primo Ufficiale "Io... uh... certo..."

Purtroppo in quell'istante l'orchestra mista delle due navi attaccò un lento, quindi il solo modo che i due ebbero di non sembrare una coppia di idioti sulla pista da ballo fu quello di iniziare a ballare.

Comprendendolo prima del suo ufficiale in comando, Xyr gli afferrò le mani e - guidando il ballo - gli sussurrò "Posso sapere che accidenti sta facendo, Capitano? Le avevo chiesto specificamente di mantenere un comportamento ineccepibile, non di cercare di imitare un mammifero in calore!"

"In realtà sto lavorando, Comandante..." rispose misterioso Bueller che, ripresosi dal momento di stupore, aveva riassunto la propria faccia da schiaffi "sto lavorando assieme al nostro competente staff per raccogliere quanti più tessuti biologici possibili, sperando di riuscire ad individuare il mutaforma tra i partecipanti alla festa..."

Leggermente stupita, Xyr piantò gli occhi azzurri in quelli del suo comandante e, mentre le antenne si protendevano verso l'Umano come a voler comprendere se stesse o meno mentendole, questi ne approfittò per cingerle la vita e cambiare presa, così da essere lui a guidare il ballo "Comunque, Comandante, ha contribuito ad organizzare un'ottima festa...ed è incantevole stasera..."

"Mentre lei ha ritenuto opportuno rovinare l'effetto di sobrietà che avevo cercato di ottenere con l'uniforme nuova che le avevo fatto recapitare, decidendo di non pettinare i capelli..." ribatté lei stizzita, allentando con un gesto la presa sul suo fianco ed invertendo di nuovo la presa per tornare a condurre il ballo.

"Le donne lo trovano seducente.." ribatté Ferris, senza smettere di sorridere e tentando di riassumere di nuovo il controllo di quel ballo, che in qualche modo si stava rapidamente mutando in una simulazione del loro rapporto lavorativo "e mi è stato utile, stasera...lei non lo trova seducente?" chiese, stringendo la presa sulla vita sottile di lei.

Prima che l'Andoriana potesse ribattere - o forse spezzargli un braccio - i due ufficiali in comando della Hope si trovarono ai margini della pista, ritrovandosi improvvisamente di fronte Rest e, poco più indietro, un gongolante Consigliere Qass e un perplesso Comandante Telmin.

Bueller rimase spiazzato dall'apparizione del Vulcaniano, tanto che - per un secondo appena - gli parve di notare un'emozione intensa nei suoi occhi: rabbia. Ebbe come la visione del magro Ufficiale Tattico che gli tirava un pugno in pieno volto ma, quando questa si dissolse, si accorse che Rest lo stava semplicemente fissando col solito sguardo di appena evidente disapprovazione, attendendo pazientemente che lo autorizzasse a parlare.

Xyr aveva approfittato del momento di stupore di Bueller per liberarsi dalla sua stretta e fu lei a chiedere "Tutto bene, Rest? Ci sono problemi?"

"No, nessun problema, Comandante..." garantì il Vulcaniano in tono tranquillo, guardando alternativamente lei e Bueller "volevo solo chiedere il permesso di assentarmi dalla festa per qualche minuto. Ho un messaggio personale all'Ambasciatore Vinard e, poiché quest'ultimo non ha potuto interrompere il proprio lavoro per presenziare ai festeggiamenti per l'anniversario della nascita del Capitano Royce, il Consigliere Qass si è detto disponibile ad accompagnarmi nei suoi alloggi. Naturalmente - vista la fama e l'importanza dell'Ambasciatore - non ho avuto obiezioni a che anche il Capo della Sicurezza ci scortasse, ma mi sono chiesto se, per caso, uno di voi fosse interessato ad approfittare dell'occasione per porgere gli omaggi ufficiali dell'equipaggio della U.S.S. Hope all'Ambasciatore stesso."

Xyr sorrise alle parole di Rest e rispose immediatamente "Ha avuto davvero un'ottima pensata, Comandante...sono certa che anche il Capitano la pensi alla stessa maniera ed entrambi saremmo lieti di poter incontrare per qualche minuto l'Ambasciatore, al fine di porgergli i migliori omaggi ed auguri per il delicato lavoro di rappresentanza della Federazione che dovrà svolgere domani alla cerimonia."

"Oh, certamente..." confermò Bueller, osservando a sua volta Rest, mentre tutti e tre si avviavano, scortati da Qass e Telmin verso gli alloggi vip. L'Ufficiale Tattico aveva di certo fatto un buon lavoro, anche se l'Umano non capiva come fosse riuscito ad ottenere di disturbare un diplomatico tanto importante quando lo stesso si era rifiutato di partecipare alla festa. Ma la mente di Bueller non era fatta per rimanere concentrata su una sola cosa alla volta quindi, mentre camminavano, non poté fare a meno di continuare a chiedersi se si fosse solo immaginato quell'occhiata omicida negli occhi di Rest.



U.S.S. Armand - Alloggio dell'Ambasciatore Vinard - 02 febbraio 2395 - Ore 22:07


Agor non fu molto felice di trovarsi la "delegazione" della U.S.S. Hope davanti. l'ambasciatore Vinard era stato categorico nel non voler essere disturbato mentre rifiniva il proprio discorso.

Le motivazioni addotte dal Consigliere Qass erano però ineccepibili, quindi il giovane attaché non poté che far entrare i vari ufficiali, Rest in testa, prima di annunciarli "Ambasciatore...mi perdoni se interrompo il suo lavoro, ma ha visite."

Il vecchio Dopteriano sollevò lo sguardo leggermente alterato dal terminale su cui stava lavorando ma, prima che potesse dire qualcosa, venne anticipato dall'assistente che gli indicò Rest dicendo "Ambasciatore, mi permetta di presentarle il Cadetto Rest, Facente Funzioni di Ufficiale Tattico Capo della U.S.S. Hope e figlio di Retok, Ambasciatore federale plenipotenziale su Tholia."

Lo sguardo di Vinard cambiò nel giro di un secondo ed il suo sorriso si allargò di un millimetro, come era lecito aspettarsi da un Ambasciatore del suo livello quando gli viene nominato un superiore "Ma certo, ma certo..." si affrettò a dire, alzandosi in piedi e facendo cenno al Cadetto di avanzare "Venga Cadetto, si accomodi...come sta Retok?"

Rest era intimamente compiaciuto della reazione ottenuta... non tanto per il fatto di aver sfruttato la comunque notevole (anche se, a volte, ingombrante) influenza paterna, quanto per essere riuscito per l'ennesima volta a manipolare ufficiali ed altri personaggi importanti per i suoi scopi "I miei omaggi, Ambasciatore. Mio padre gode di ottima salute, la ringrazio per l'interessamento."

In tutto questo, pur essendo avanzato al centro dell'alloggio, Rest non aveva dato segno di voler utilizzare una poltrona, preferendo mantenere la rigida posizione di attenti. Attese ancora un secondo, quindi aggiunse "Innanzitutto mi scuso per averla disturbata, distraendola dal suo lavoro. Avevo sperato di poterle parlare alla celebrazione del compleanno del Capitano Royce, ma quando mi é stato detto che non avrebbe potuto prendervi parte, ho dovuto prendere la decisione di venire a disturbarla..."

"No, no...nessun disturbo, figuriamoci!" rispose rapidamente l'Ambasciatore...tanto rapidamente, in effetti, da far sì che Ferris si appuntasse mentalmente di appurare quanto fosse realmente influente il padre di Rest "Piuttosto mi dica, Cadetto...cosa aveva necessità di comunicarmi?"

"Mio padre le ha certamente fatto pervenire un comunicato ufficiale di felicitazioni per il completamento dell'opera di annessione del Convegno Manlas alla Federazione. Ciononostante, il fatto che la U.S.S. Hope si trovasse in missione di rappresentanza dell'Accademia della Flotta Stellare all'evento si é dimostrato una occasione per poterle presentare un augurio più diretto. La mia presenza qui in sua vece vuole infatti essere testimonianza dell'attenzione che egli pone verso l'attività diplomatica da lei svolta in questo frangente..."

A questo punto della sviolinata Bueller si era perso, ma non ci fece caso più di tanto. Conosceva i rapporti delle comunicazioni ufficiali e sapeva che nessun messaggio era giunto da Tholia negli ultimi due giorni, quindi suppose che Rest stesse facendo un lungo giro di parole per non mentire formalmente pur non dicendo la verità.

La cosa lo fece sorridere, perché lo portò a riflettere su quanto - alle volte - il ligio Vulcaniano potesse essere simile a Rodriguez. Ad ogni modo la sviolinata del Tattico doveva essere stata efficace, perché l'Ambasciatore si era alle sue parole illuminato come una consolle di emergenza durante le manovre di Luna.

Concentrandosi nuovamente sulle parole di Rest, Bueller riuscì ad evitare di fare una figuraccia quando questi tirò in ballo lui e Xyr "...e dunque ho ritenuto logico proporre ai miei Ufficiali Superiori di accompagnarmi, così da permettere loro di presentarle le felicitazioni per l'ottimo lavoro svolto da parte dell'intero equipaggio della U.S.S. Hope senza disturbarla una seconda volta..."

"Ma certo, ma certo..." convenne l'Ambasciatore, facendo cenno ai due di avvicinarsi "accomodatevi..." e porse loro la mano in segno di saluto.

Rest stava svolgendo il proprio compito come pianificato, ovvero in maniera perfetta.

Si trattava di un piano semplice, in realtà...certo, aveva dovuto manipolare leggermente gli eventi e forzare la realtà delle cose, ma si trattava di imprecisioni minime, facilmente aggiustabili in un secondo momento.

Il fatto che si fosse presentato all'Ambasciatore Vinard come rappresentante di suo padre era tecnicamente vero. In quanto figlio di un Ambasciatore importante come Retok, qualsiasi sua azione avrebbe avuto - indirettamente - ripercussioni sulla sua famiglia e sul prestigio del genitore, quindi - tecnicamente - lui lo rappresentava, in una certa misura.

Anche il messaggio che aveva trasmesso - in sé - non conteneva falsità...il fatto che lui non si trovasse lì per trasmettere un messaggio del padre testimoniava quanto poco a Retok importasse dell'attività diplomatica di Vinard.

Ciononostante, se in un secondo momento l'Ambasciatore si fosse dimostrato essere l'originale e non un sostituto, Rest avrebbe semplicemente dovuto informare il padre di essersi recato di propria iniziativa a porgergli un augurio in sua vece e - con ogni probabilità - sarebbe stato elogiato per questa iniziativa, dato che avrebbe aumentato il prestigio di Retok presso un collega - seppur di minore influenza - senza nessun costo.

Se l'Ambasciatore si fosse dimostrato un falso, invece, avrebbe aumentato il proprio prestigio agli occhi di Xyr, del Capitano Bueller e dei membri dell'equipaggio dell'Armand coinvolti nell'indagine per essere riuscito ad avvicinarlo. Anche se, di quest'ultima possibilità, cominciava ormai a dubitare.

Le reazioni di Vinard erano perfettamente collimanti con il profilo che Rest aveva studiato...un profilo non presente negli archivi ufficiali della Flotta Stellare, ma stilato da Retok e conservato gelosamente nei suoi file criptati...file che Rest aveva - accidentalmente, beninteso - decifrato e copiato prima di entrare in Accademia, qualora gli fosse risultato utile avvicinare una delle centinaia di diplomatici ed alti ufficiali che suo padre aveva incontrato e schedato nei suoi centottanta anni di attività diplomatica.

Certo, questo sarebbe stato possibile anche per una creatura telepatica o comunque per un professionista nell'arte dell'infiltrazione, ma le probabilità di trovarsi di fronte ad un impostore erano comunque diminuite di circa il 25% negli ultimi dodici minuti e sette secondi.

Fu quindi con una certa sorpresa che il Tattico Vulcaniano sollevò il sopracciglio destro, quando il comunicatore di Bueller trillò.

=^= Rodriguez a Bueller...=^= risuonò la voce del Capo Operazioni della Hope.

"Hem... voglia perdonarmi, Ambasciatore..." intervenne Ferris, abbozzando un sorriso falsamente contrito, che Rest gli aveva già visto usare varie volte con l'Ammiraglio Lennox "è l'ufficiale in comando al momento sulla Hope...non vorrei ci fossero problemi..."

Magnanimamente l'Ambasciatore gli fece cenno di procedere e Bueller - dopo avere scambiato un rapido sguardo con Xyr - si premette la spilla comunicatore "Qui Bueller... c'è qualche problema?"

=^=Volevo solo avvertirla che l'esperimento della Dottoressa Graahn e del Comandante Tucci ha avuto un esito positivo...=^= riferì in tono noncurante Paulo, anche se - in codice - la frase significava che avevano trovato un'anomalia nell'ultimo campione di DNA trasmesso a bordo =^=Quando vuole, comunque, ho il regalo per il Capitano pronto per essere trasferito sulla Armand...=^=

"D'accordo Rodriguez..." rispose il Capitano, scambiando uno sguardo d'intesa coi suoi sottoposti "proceda come da programma. Bueller chiudo..."

"Simili comunicazioni dovrebbero essere ignorate in presenza di un Ambasciatore della Federazione..." commentò seccamente Rest, a cui sarebbe - secondo gli accordi - spettato il compito di smascherare il finto Ambasciatore "Sono disturbanti, come peraltro è già accaduto anche a mio padre, alla conferenza Matari del 2392...anche lei si trovava lì, vero Ambasciatore? Di certo ricorderà l'inconveniente che gli occorse."

Vinard parve riflettere appena un istante, prima di rispondere "Sì, ero uno dei Relatori... ricordo perfettamente l'inconveniente..."

Non aggiunse altro, lasciando a Rest l'onore/onere di definire i dettagli di quell'inconveniente... Cosa che il Vulcaniano fece un istante dopo.

"L'inconveniente fu che mio padre non partecipò mai a quella conferenza..." affermò seccamente il Vulcan, mentre il raggio teletrasporto della Hope materializzava Lon Basta e tre dei suoi uomini della Sicurezza nell'alloggio "e lei è in arresto per aver impersonato - e presumibilmente assassinato - un Ambasciatore della Federazione Unita dei Pianeti!"

Sotto lo sguardo esterrefatto del Consigliere Qass e del suo assistente personale, Vinard scattò con una velocità impossibile per il suo fisico e la sua età verso la porta, travolgendo due guardie.

Subito Basta e Telmin si mossero all'unisono, andando a bloccargli la strada e afferrandolo per le braccia ma - dimostrando una forza inumana - il finto ambasciatore li scaraventò lontano, solo per venire placcato un istante dopo da Bueller, che ricevette in risposta uno spintone che lo mandò a rovinare su di una poltrona.

Il finto Ambasciatore era quasi alla porta, quando si trovò davanti Xyr che, senza troppi complimenti, gli fece lo sgambetto, mandandolo a faccia a terra. Prima che potesse rialzarsi, poi, Rest e Basta recuperarono due Phaser e gli spararono alla schiena.

I due raggi stordenti martoriarono per diversi secondi il dorso dell'uomo, il cui aspetto divenne per qualche secondo meno definito prima di perdere conoscenza.

Il teletrasporto ed il fuoco di Phaser non autorizzato avevano nel frattempo fatto scattare tutti gli allarmi intruso della grande nave stellare di classe Galaxy e - un istante dopo - un trafelato Capitano Royce entrò nell'alloggio con tre guardie della sicurezza e, dopo essersi guardato attorno sconvolto per vari secondi, ruggì "Telmin, metta in sicurezza la situazione e mi relazioni. Bueller...riporti i suoi sulla Hope e si consideri agli arresti. Se non avrò una spiegazione più che chiara degli eventi, avrò la sua pelle come copridivano!"



U.S.S. Armand - Celle di Detenzione - 03 febbraio 2395 - Ore 00:47


Il Mutaforma che aveva preso l'aspetto dell'Ambasciatore Vinard si riprese lentamente e - vedendo di essere in una cella federale - valutò rapidamente il da farsi. Era un professionista navigato e sapeva perfettamente che, se non ci fosse stato modo di uscire rapidamente da lì, si sarebbe dovuto suicidare per portare con sé il segreto dei propri mandanti.

"Bene, è sveglio..." disse una voce che non conosceva.

La creatura si voltò verso l'origine della voce e vide che apparteneva ad una ragazza minuta, una Umana dai capelli rossi con indosso la divisa della Sezione Medica della Flotta.

"Lasci che controlli come sta..." disse ad alta voce la giovane, accendendo un Tricoder poi, prima che il mutaforma potesse fare qualcosa, la voce cambiò diventando profonda e molto bassa - quasi inudibile ad un orecchio meno potente del suo - "Ho solo pochi secondi, prima che si accorgano che sto disturbando le registrazioni...il nuovo ordine è di non suicidarti ed attendere senza rivelare informazioni. Puoi ancora essere utile!"

Quindi, tornando alla voce precedente - alta e squillante - mentre chiudeva il Tricoder "Un grazie sarebbe stato gentile da parte sua...comunque le farà piacere sapere che non ha subito alcun danno permanente dalla scarica di Phaser ricevuta..."

Ciò detto, l'Infermiera Maggie Thinkerton si allontanò, non prima di aver salutato la guardia di piantone, che stazionava circa sei metri indietro.

Per recarsi in Infermeria dove era diretta, però, Meggie fece un lungo giro che la portò a passare di fronte all'alloggio del Capitano Royce, stanza nella quale non era mai stata ma che - come tutti a bordo - conosceva perfettamente in termini di ubicazione.

La giovane si fermò per un istante di fronte alla stanza, barcollando come se fosse stata soggetta ad un improvviso giramento di testa mentre...qualcosa...si staccava da lei.

Il "qualcosa era una sorta di nebbia argentata che, prima che la giovane infermiera si riavesse, era già penetrata nell'alloggio del Capitano dell'Armand passando sotto la porta.

Un po' sconcertata per il trovarsi lì, ma con il nitido ricordo di essere stata nella zona di detenzione per un controllo al prigioniero e consapevole di dover portare al più presto i dati raccolti al Dottor Leddard, Meggie scosse due volte la testa e si avviò rapidamente al primo turboascensore chiedendosi dove diavolo avesse la testa, per aver sbagliato strada in maniera così clamorosa.



U.S.S. Armand - Sala Riunioni - 03 febbraio 2395 - Ore 05:00


Ferris entrò nella Sala Riunioni della Armand con la faccia di un condannato a morte. Il fatto di aver scoperto il finto Ambasciatore, infatti, non aveva mitigato per nulla la furia di Royce che - dopo aver rispedito sulla Hope tutti i Cadetti presenti a bordo della sua nave - aveva ordinato l'arresto totale dei due vascelli federali e la disattivazione di tutti i codici di comando di Bueller e dei suoi, fino a che non fosse stata chiarita la dinamica di quanto accaduto e le responsabilità dei Facenti Funzione di Ufficiali Superiori della nave scuola.

Quando varcò la soglia della Sala insieme a Xyr, Strauss, Telmin ed al Comandante Walsh, Ferris si preparò immediatamente ad una lavata di capo, a urla e minacce di Corte Marziale, ma Royce pareva invece perfettamente calmo. L'uomo li fece accomodare con un cenno silenzioso e attirò la loro attenzione sullo schermo principale, dove un paio di secondi dopo il volto dell'Ammiraglio Lennox si sostituì al logo della Federazione.

"Will...sono le cinque del mattino anche qui a San Francisco...cosa...?" il volto dell'Ammiraglio era in effetti parecchio assonnato, ma si accese immediatamente di preoccupazione non appena notò che - all'incontro - erano presenti anche gli ufficiali della Hope e che tutti avevano musi lunghi ed espressioni preoccupate "Bueller, che diavolo avete combinato, stavolta?"

Ferris avrebbe voluto protestare per quella che - a conti fatti - era una supposizione di colpa avanzata ancor prima di sapere cosa fosse successo. Ma non ci riuscì, perché Royce parlò per primo, dicendo la sola cosa che non si sarebbe mai aspettato di sentir dire al parifunzione "Mi perdoni, Ammiraglio...ma il Capitano Bueller ed il suo equipaggio non si trovano qui perché abbiano fatto qualcosa...li ho invitati in quanto è solo merito loro se abbiamo scoperto un gravissimo pericolo per gli interessi della Federazione."

Attirata l'attenzione dell'Ammiraglio con quella frase, Royce parlò in maniera sommessa, spiegando che l'equipaggio della Hope aveva scoperto la probabile sostituzione dell'Ambasciatore Vinard ed era riuscito a smascherarlo, con il supporto di alcuni suoi Ufficiali.

Quindi si assunse la piena responsabilità di quanto accaduto all'Ambasciatore e spiegò che era pronto ad ordinare la massima curvatura per andare incontro alla nave che avrebbe dovuto trasportare il suo sostituto.

"Impossibile..." disse infine l'Ammiraglio Lennox, dopo aver verificato alcune cose al terminale "Anche mandandovi incontro la Dobras, impieghereste almeno tre giorni a massima Curvatura per andare e tornare e la Cerimonia è tra meno di 24 ore...dovrà essere lei il rappresentante della Federazione, Capitano..."

"Io?" domandò Royce, puntandosi la mano verso il petto. Non sembrava realmente stupito (probabilmente lui stesso aveva fatto i conti dei tempi di percorrenza), piuttosto deluso ed irritato "Ma non c'è tempo per..."

"E' l'ufficiale più alto in grado presente, insieme al Capitano Strauss, ed è quello con più esperienze diplomatiche. Si farà aiutare dall'attendente dell'Ambasciatore Vinard per avere accesso a tutti i dati di missione...e temo dovrà improvvisare un po'..."

Royce tentennò col capo, ma non disse nulla. Era un Capitano di lungo corso e sapeva bene quali erano i suoi doveri. Bueller si domandò se avesse tenuto lo stesso comportamento quando gli avevano detto che avrebbe dovuto fare da Baby Sitter a loro. Alla fine acconsentì "Molto bene...ma la situazione non è rosea. Chi ha organizzato tutto questo potrebbe avere altri attentati pronti. "Dovremo improvvisare un sistema di sicurezza e coordinarci con le forze di difesa locali, anche se non so quanto ci sia da fidarsi di loro..." intervenne Strauss, meditabondo. La sua naturale paranoia, però, in quel momento pareva tutt'altro che infondata.

"Il Capitano Strauss ha ragione..." convenne il Capitano della Armand "Se avessi programmato una serie di attentati ad un evento come questo, con la pianificazione e la perizia che hanno dimostrato riuscendo ad infiltrare con tanto anticipo un assassino a bordo della Armand, avrei di certo infiltrato anche le forze di sicurezza locali...possiamo contare sull'appoggio di qualche nave federale?"

"No, siete soli, con i rinforzi più vicini ad almeno tre giorni di viaggio..." scosse il capo l'Ammiraglio, senza dire che i rinforzi più vicini erano una nave di Classe Defiant di appoggio alla Base Stellare 32, ottima per il combattimento ma non di certo per trasportare forze di sicurezza "dovrete fare con quel che avete..."

"Molto bene!" disse Royce, sollevando le spalle, come se la sfida lo stesse lentamente ringalluzzendo "In tal caso dovrò coinvolgere attivamente anche la Hope ed il suo equipaggio..."

La Lennox parve presa in contropiede da questa affermazione, ma non era l'unica. Anche Bueller e gli altri ufficiali lì presenti erano stupiti. Tuttavia l'Ammiraglio si riprese rapidamente e - con lo sguardo di chi sa di essere in trappola - rispose "Capisco...solo sti attento, Capitano."



U.S.S. Armand - Sala Riunioni - 03 febbraio 2395 - Poco dopo


Il Comandante Telmin aveva assistito all'intera videoconferenza senza esprimere alcuna emozione attraverso la mimica facciale, ma per tutto il tempo aveva sondato le emozioni dei presenti. In particolare aveva studiato il proprio Capitano, che aveva reagito alla situazione in maniera ben diversa da come si sarebbe aspettato.

Il telepate aveva infatti immaginato che Will Royce fosse ancora furioso con Bueller ed i suoi per avergli nascosto informazioni circa la presenza di un assassino sulla sua nave. Non che il Capitano Royce fosse una cattiva persona o un uomo vendicativo, ma era impulsivo e - di norma - impiegava tempo per riuscire ad affrontare in maniera fredda e razionale le cose che lo colpivano come una offesa personale.

Stavolta, però, era riuscito a superare i suoi limiti e aveva riconosciuto la bontà degli intenti e delle deduzioni dei ragazzi della Hope, tanto da arrivare addirittura a lodarli pubblicamente con l'Ammiraglio Lennox.

Telmin non sondava mai i pensieri dei suoi parigrado o superiori, ma ne percepiva le emozioni, quindi empatizzò col suo Capitano quando questi dovette accettare di fungere - senza adeguata preparazione - da Ambasciatore per la Federazione e non fu troppo stupito quando decise che - per tutelare la situazione - doveva sfruttare anche l'equipaggio della Hope.

Equipaggio composto sì da Cadetti e giovanissimi Ufficiali, ma anche da persone dotate di elevate capacità. Talenti grezzi che - se ben guidati ed indirizzati - avrebbero potuto aiutarli seriamente in quel compito gravoso.

Fu per questo che, finita la comunicazione con l'Ammiraglio, propose "Capitano, se per lei va bene, proporrei di concentrare innanzitutto i nostri sforzi nell'individuare tra l'equipaggio la persona che ha aiutato l'assassino a salire a bordo. Con gli Ufficiali della Hope abbiamo già iniziato a studiare la cosa e le loro attività preliminari sono promettenti, quindi..."

"Sì Comandante, procedete pure..." lo interruppe il Capitano, capendo subito dove intendesse andare a parare "si faccia aiutare dagli uomini che il Capitano Bueller le porà mettere a disposizione. Voglio che controlliate anche da cima a fondo l'alloggio dell'Ambasciatore. Il nostro traditore potrebbe esserci stato...non tralasciate nulla, lo voglio in cella per quando saremo arrivati a destinazione."

Quindi, dopo un respiro per calmare l'eccesso di irritazione che aveva provato parlando di questo, aggiunse rivolto al suo Primo Ufficiale "Eleanor...si coordini con il Comandante Xyr per organizzare i turni di sorveglianza sulle due navi. Dovremo agire a ranghi ridotti a bordo, così da avere più gente possibile a controllare la cerimonia...inoltre può darsi che una delle due navi debba essere utilizzata per pattugliamento del sistema solare, se dovessimo riscontrare problemi in questo senso. Inoltre proceda con l'interrogatorio dell'assassino e inizi a studiare la situazione. Voglio idee su chi ci possa essere dietro."

Infine, rivolgendosi verso il soffitto, aggiunse "Royce a Consigliere Qass..."

=^=Mi dica Capitano...=^= fu rapida la risposta del Boliano.

"Consigliere...ho bisogno che lei raggiunga al più presto il signor Agor. Dovete accedere agli appunti dell'Ambasciatore Vinard e tirarmi fuori tutto quello che può essermi utile per rappresentare la Federazione alla Cerimonia. Voglio programmi, appunti, considerazioni personali del vero Vinard. Se avete problemi ad accedere ai dati fatevi aiutare dal Comandante Mendon..."



U.S.S. Armand - Sala Tattica del Capitano - 03 febbraio 2395 - Ore 06:00


=^=Tutto ciò è irritante...essere fregati così da dei ragazzini...=^= disse la figura sullo schermo. L'immagine era fortemente disturbata a causa dei sistemi di crittazione speciali che stavano venendo usati per non lasciare traccia della comunicazione e renderla virtualmente irrintracciabile, ma era comunque abbastanza visibile da capire che non erano solo parole. L'irritazione dell'interlocutore era reale...e non era una buona cosa.

"Lo so...non ci aspettavamo una cosa simile, ma possiamo ancora approfittare della cosa per fare qualcosa di eclatante." Rispose il Capitano Royce. Solo che né la voce né la mimica facciale erano quelle del Capitano Royce.

=^=Che cosa hai in mente, esattamente?=^= chiese l'ombra.

"Quei ragazzi sono abili, ma ingenui...mi è bastato alterare un po' l'opinione che Royce ha di loro e farglieli lusingare un po' per portarli dalla mia parte. Sfrutterò il loro ego e la loro immaturità per provocare un polverone che coprirà le mie azioni. Non è il polverone che avevo inizialmente ipotizzato, ma anche così sarà funzionale allo scopo."

=^=Va bene, procedi...=^= acconsentì quello che - evidentemente - era il superiore dell'infiltrato sulla Armand =^=Ma ricorda. Abbiamo investito tempo e risorse per ottenere questa posizione nel Convegno Manlas e non intendo rinunciarvi... non fallire.=^=

"Non temere, non fallirò..." convenne il Capitano con un inquietante e poco Umano ghigno sul volto "La cerimonia si chiuderà con una devastazione spettacolare. In fondo, non capita tutti i giorni di vedere una nave di Classe Galaxy schiantarsi su una città!"