DS16 Gamma - Stiva di carico 2
01/07/2404 - ore 10:45
In ufficio regnava la tranquillità . Nonostante la necessità di gestire la riconsegna di quei reperti all'ambasciatore Rogal, non sembravano esserci altri problemi alla base. Le varie sezioni avevano inoltrato i classici rapporti e non sembrava essere successo nulla di eccezionale.
"Capitano Aymane, scusi se la disturbo," esordì Rerin, entrando nell'ufficio del capitano.
"Entra pure, Rerin," lo salutò Aymane, senza alzare lo sguardo dal suo PADD.
"Capitano, ho una strana sensazione riguardo alla Stiva 2. I dati di sicurezza sono nella norma, ma la mia intuizione mi dice che c'è qualcosa che non va. Forse non è solo un caso, ma ho notato che la dottoressa Bly, l'ambasciatrice T'Lani e il nostro capo dell'ufficio operazioni, Tara Keane, hanno tutte visitato la stiva singolarmente in un breve lasso di tempo. Forse è solo una coincidenza, ma mi sembra strano che tre persone così importanti si interessino a dei semplici reperti."
Steje sospirò alzando lo sguardo dallo schermo "Hanno una ragione per farlo, Rerin. Keane è in una relazione con l'ambasciatore klingon, Bly è il nostro medico e si è interessata alla conservazione dei manufatti, e T'Lani è una vulcaniana, è affascinata dalla storia e ha anche lei i suoi rapporti con l'ambasciatore Rogal. Non credo che ci sia nulla da nascondere."
Rerin si mise a fare un passo avanti e indietro davanti alla scrivania di Aymane, in maniera irrequieta.
"Non lo so, Capitano. L'ambasciatrice T'Lani era nella stiva per una verifica dei protocolli diplomatici, ma non ha detto nulla, la dottoressa Bly era lì per una verifica dei protocolli medici e non ha detto nulla, e Tara Keane, pure lei è stata nella stiva e... Anche lei non ha detto nulla. Credo che sia folle ipotizzare che stiano tutti cercando di mantenere il riserbo per non compromettere la missione dell'ambasciatore Rogal ma di fatto stanno agendo come se non volessero lasciare tracce. Quindi, che sta succedendo?"
"Ok Rerin, calmati! Stai ragionando come se ci fosse una cospirazione... E dimmi, se non vogliono lasciare tracce, come hai fatto a sapere che sono stati tutti lì?"
"Beh... diciamo che a volte, con i documenti di servizio, qualche pezzo di informazione sfugge al controllo delle procedure di protocollo... Se vuoi posso farti avere il report di quello che è successo. Non ho detto che c'è una cospirazione, ma solo che c'è qualcosa di non detto. L'unica persona che mi ha detto apertamente perché è stata nella Stiva 2 è Durani, per verificare le procedure di sicurezza."
"Va bene, Rerin. Ti autorizzo a fare un'indagine discreta. Per ora, non voglio che questa cosa si sappia in giro per la base. Tienimi informato."
"Sì, signore. Grazie."
DS16 Gamma - Stiva di carico 2
01/07/2404 - ore 11:23
Il tenente comandante Rerin era sempre stato, per sua natura, un andoriano con un carattere incline alla cautela, al limite della paranoia, ma gli ultimi avvenimenti sembravano averne aumentato il carattere sospettoso. Dall'arrivo del carico a Deep Space 16, aveva istituito una serie di controlli aggiuntivi nella zona hangar, e faceva personalmente dei giri di ispezione: tuttavia, ora che il Capitano gli aveva dato il via libero, aveva aumentato i suoi sforzi per giungere a capire cosa stesse succedendo .
Si stava dirigendo verso la Stiva 2 per una ispezione di routine, quando sentì un forte rumore, come un colpo secco e metallico, seguito da un lamento. Accelerò il passo e vide una giovane guardiamarina, di guardia all'ingresso, premere un pulsante sulla sua console. A un tratto, il volto della ragazza si contorse in una maschera di orrore puro. I suoi occhi, solitamente attenti e vigili, si sbarrarono e si fissarono in un punto indefinito oltre il suo sguardo, come se stessero vedendo qualcosa di indicibile. Il suo respiro si fece affannoso, un lamento soffocato le uscì dalle labbra. Le sue mani iniziarono a tremare in modo incontrollabile, e le sue dita si serrarono con forza sulla tempia, come se volesse fermare un pensiero che le stava invadendo la mente. Un brivido le scosse l'intero corpo, e crollò a terra.
A Rerin occorse meno di un secondo per riconoscere nella giovane uno dei nuovi acquisti della sezione sicurezza, il guardiamarina K'Tora. Nonostante l'uniforme e l'atteggiamento professionale, la sua natura ibrida era evidente per un osservatore attento come lui: le iridi nere come la notte ed i capelli scuri, un'eredità Betazoide, si fondevano con l'espressione ferma, quasi austera e l'abbozzo delle creste craniali, che tradivano le sue origini Klingon. Ma in quel momento, il suo viso era un ritratto di puro terrore.
L'Andoriano si precipitò da lei, la sua mente che cercava una spiegazione logica "Guardiamarina, tutto bene?" le chiese.
La ragazza tremava, scuotendo la testa come se volesse scacciare qualcosa che solo lei poteva vedere. "L'armatura... parla... mi ha mostrato... morti. Tanti morti" mormorò, la voce ridotta a un sussurro quasi impercettibile.
Rerin la aiutò ad alzarsi "Quale armatura? Stai parlando di quella nella cassa?"
La guardiamarina annuì debolmente, appoggiandosi al muro. Il panico nei suoi occhi era una conferma sufficiente per Rerin. Non c'era nulla di falso nella sua paura, e la sua reazione era in netto contrasto con la calma glaciale che di solito circondava la Stiva 2.
Rerin accompagnò la giovanein infermeria, ma prima di lasciarla, vide qualcosa che lo preoccupò ancora di più. La ragazza teneva le mani strette a pugno e premeva con forza le dita sulle tempie, un gesto disperato che sembrava voler contenere il dolore o il caos nella sua mente.
"Chiamate subito la dottoressa Bly, è un'emergenza"
"Non potrebbe trattarsi solo di un malore?" gli aveva chiesto l'infermiera.
"No" rispose Rerin "Non è solo un malore."
Adesso aveva la prova che la sua paranoia in fin dei conti era giustificata. Qualcosa nella Stiva 2 stava influenzando il personale, e non poteva ignorare la cosa.
DS16 Gamma - Sala Olografoca 3
01/07/2404 - contemporaneamente
Le quattro donne si erano date appuntamento lì, nella Sala Olografica 3, senza un motivo apparente. Le loro menti erano in subbuglio, e l'unica certezza che avevano era che non erano le sole a percepire il richiamo.
Bly era la prima a parlare, la sua voce era un sussurro, un eco di una sofferenza che non era sua. "Ho sentito un dolore che non riesco a spiegare. Ho sentito un antico lutto, la fine di un'era. È come se l'armatura fosse la memoria di un dolore che non si è mai spento. Ho visto una guerriera inginocchiata accanto a un compagno caduto. Mi ha detto che sono una guaritrice, e che devo accettare il dolore per curare ciò che è stato spezzato. Non so cosa voglia dire, ma so che non posso ignorarlo"
Il volto di Tara era teso, la sua calma abituale era evaporata "Ho avuto una visione. Ho visto la mia famiglia, il mio passato, tutto. Ho visto una guerriera che si batteva contro un traditore, un'ombra che le somigliava. L'armatura mi ha chiamato 'Figlia del sangue diviso'. Non sono sola in questo, vero?" La sua voce era un filo, e i suoi occhi cercavano una conferma negli sguardi delle altre.
Durani, le cui nocche erano bianche per quanto stringeva i pugni, scosse il capo. "L'armatura mi ha chiamata 'Guerriera senza gloria'. La voce ha detto che devo combattere per l'onore della mia casata. Ho visto il mio bisnonno, Kheldas, seduto sul trono spezzato della sua casata. Ho visto me stessa, sola, contro l'Alto Consiglio. L'armatura vuole che io combatta, che io porti il nome dei Kanjis tra le stelle."
Le sue parole erano un torrente, e la sua voce era un misto di rabbia e determinazione.
T'Lani, la cui compostezza era incrinata da una fretta insolita, concluse la conversazione. "Anche la mia mente ha percepito il richiamo. La logica mi ha portata qui, ma il richiamo mi ha condotta. Non sono una guerriera, ma l'armatura mi ha chiamata 'erede di pensiero'. Ho visto Lukara in consiglio, non in battaglia, e mi ha detto che anche la logica è una lama che deve essere impugnata. La sua voce non era solo un suono, era un'eco di saggezza, un canto sommesso che continua a fluire attraverso i miei pensieri."
Le quattro donne si guardarono, i loro sguardi si incrociarono, i loro pensieri in tumulto. Per la prima volta, si sentirono connesse da un mistero che superava ogni loro esperienza. L'armatura le aveva chiamate, ognuna per un motivo diverso, ma con un obiettivo comune: proteggere la sua memoria. In quel momento, capirono che la loro missione non era più proteggere un oggetto, ma capire cosa volesse da loro. L'aria era carica di suspense, e la loro missione non era più proteggere un oggetto, ma capire cosa volesse da loro.
DS16 Gamma - Stiva di carico 2
01/07/2404 - ore 11:23
Nel proprio ufficio, il capitano Aymane tentava di ritagliarsi un momento di pace per poter mettere in ordine le sue idee. La riconsegna di alcuni reparti storici, con annessa condanna di qualche contrabbandiere, non era qualcosa di cui preoccuparsi.. allora perché il suo istinto gli diceva che c'era molto di più da considerare? Non era colpa del suo primo ufficiale: Rerin era un po' paranoico ma, in questo frangente, non riusciva a dargli torto. Cosa non aveva considerato?
La calma di quel luogo, tuttavia, fu spezzata molto prima del dovuto per l'ingresso impetuoso dell'ambasciatore Rogal. Il Klingon non perse tempo in convenevoli. Le sue sopracciglia aguzze erano corrugate e l'espressione sul suo volto era quella di un predatore a cui è stata negata la preda.
"Capitano Aymane," esordì con un tono che non ammetteva repliche "..ho visto i reperti. Non sono semplici manufatti. L'armatura di Lady Lukara, compagna di Kahless l'indimenticabile, è tornata a noi. Chiedo la sua immediata restituzione all'Impero Klingon"
Aymane rimase imperturbabile. Si alzò in piedi e fece un passo verso la sua scrivania, mettendo una certa distanza tra sé e il Klingon "Ambasciatore, capisco la sua urgenza e il valore di un reperto così importante per il suo popolo. Tuttavia, come le ho già spiegato, questi oggetti sono prove a carico nel processo contro quei contrabbandieri. Non posso e non ho l'autorità di riconsegnarli. Il protocollo Federale è chiaro a riguardo: i reperti saranno trattenuti fino alla fine del processo o almeno fino a quando non saranno formulate le accuse formali"
Rogal, un ruggito trattenuto in gola, avanzò di un altro passo, riducendo la distanza tra loro "Protocollo? L'onore di Lady Lukara è più importante di qualsiasi protocollo. Quell'armatura non può restare nelle mani della Federazione. L'Imperatore stesso mi ha dato l'ordine di riportarla a casa. Qualsiasi ritardo sarà considerato un affronto al popolo Klingon"
"Non è un affronto, Ambasciatore" ribatté Aymane con fermezza "È il modo in cui funziona il nostro sistema giudiziario. E le assicuro che, una volta che il processo sarà concluso, l'armatura e tutti gli altri manufatti saranno restituiti ai loro legittimi proprietari"
Rogal scosse il capo, la sua frustrazione cresceva in modo esponenziale "Non capisce. Non si tratta solo di onore. La mia compagna, Tara, ha visto l'armatura. Non le ha detto nulla, ma c'è qualcosa di strano in lei da quando l'ha vista. Non parla, si isola, come se... Non mi fido di questo oggetto, Capitano. È troppo potente, troppo pericoloso per restare in un luogo dove non è protetto come si deve"
Aymane percepì un'apertura e la colse al volo "Ambasciatore, mi risulta che la sua compagna non è l'unica ad essere rimasta turbata dall'armatura. Anche la guardiamarina K'Tora ha avuto un'esperienza simile. Credo che sia qualcosa di più. Ho incaricato il tenente comandante Rerin di condurre un'indagine. Una volta che avremo un quadro più chiaro della situazione, potremo agire di conseguenza"
Rogal si fermò. La notizia di un altro ufficiale influenzato dall'armatura lo fece riflettere.
"Questo non cambia nulla, Capitano. L'armatura deve tornare a casa. Più a lungo rimane qui, più a lungo rimarrà un oggetto di contesa"
Aymane capì che non avrebbe convinto il Klingon. La loro conversazione era un vicolo cieco. "Ambasciatore" disse con un tono più conciliante "Le assicuro che la sicurezza dei reperti è la nostra priorità . Ho intenzione di trasferire l'armatura in una cassa di sicurezza, in attesa del loro trasferimento sulla Terra. Nel frattempo, potremmo unire le forze e cercare una soluzione. Forse la dottoressa Bly e l'ambasciatrice T'Lani, esperte di telepatia e poteri mentali, possono aiutarci a capire cosa sta succedendo"
Rogal sospirò, l'aria compressa dalla sua frustrazione.
"Bene, Capitano. Faremo a modo vostro. Ma se qualcosa dovesse andare storto, la vostra Federazione avrà una grave accusa da affrontare."
E con questo, l'ambasciatore si voltò e uscì dall'ufficio. Aymane rimase in silenzio, pensando alle parole di Rogal. L'armatura non era semplicemente un reperto storico e, prima ne avessero svelato il mistero, prima avrebbero potuto correre ai ripari. Ma da dove iniziare?
Steje fissò per un attimo le stelle e poi decise di raggiungere il Tenente Comandante Rerin verso la Stiva 2, nella speranza che vedere quella dannata armatura gli facesse venire in mente qualcosa.
Era appena uscito dall'entrata quando un segnale di allarme risuonò nella base. Un segnale di allarme che segnalava l'intrusione in una zona di sicurezza della base "Maledizione!"
DS16 Gamma - Sala Olografica 3
01/07/2404 - pochi minuti dopo
Steje non aveva perso tempo e si era diretto il più rapidamente possibile alla stiva di carico due. Il suo istinto gli diceva che si trattava sempre di quella dannata armatura.
Giunto all'esterno della stiva per poco non si scontrò con il primo ufficiale che, quasi a voler esternare lo stesso pensiero del suo Capitano, affermò con un moto di frustrazione "Devono aver rubato i reperti. È l'unica cosa che ha senso."
Aymane si precipitò verso il pannello di controllo. I dati mostravano un'intrusione nella Stiva 2, la stessa dove si trovavano i reperti "Attivare il protocollo di sicurezza di livello 3" ordinò "Tutti gli accessi alla Stiva 2 sono bloccati. Nessuno può entrare o uscire. Andiamo, Rerin."
I due si precipitarono verso la Stiva 2. L'atmosfera era tesa. Le loro menti erano in subbuglio, mentre cercavano di capire chi potesse aver osato entrare in una zona così altamente sorvegliata.
"Credo che l'ambasciatore Rogal non si fidi di noi, Capitano" disse Rerin. "Ha agito di nascosto, magari ha mandato qualcuno dei suoi uomini a recuperare l'armatura"
"Non credo che sia così, Rerin" rispose Aymane. "L'ambasciatore era troppo orgoglioso per farlo. Se voleva l'armatura, ce l'avrebbe detto. Qualcosa non quadra"
La porta della Stiva 2 si aprì. La sala era vuota, tranne per l'armatura, che brillava di una luce dorata. Il vetro della cassa era rotto, e il display che mostrava lo stato della stiva era spento.
"Chiunque sia entrato" disse Aymane "ha usato un'arma a impulsi. Non è un Klingon. Un Klingon non avrebbe usato un'arma a impulsi. Avrebbe usato una delle loro armi"
Rerin si avvicinò alla cassa "Capitano, l'armatura è ancora qui"
Aymane vide un messaggio olografico che fluttuava sopra l'armatura. Il messaggio era in un alfabeto alieno che non conosceva, ma il simbolo di una stella a sette punte era riconoscibile "Non riesco a leggere" disse Aymane avvicinandosi e toccando il simbolo. Un'onda di energia dorata li investì entrambi ma non successe null'altro.
"Che cosa è stato?!" Rerin osservò il capitano prima di guardarsi attorno
"Non ne ho idea.." lo sguardo di Steje si posò sul primo ufficiale "Ma se non hanno preso l'armatura cosa hanno preso?!"
Rerin osservò le casse e poi rispose "Tutto il resto..."