USS Tokugawa - Plancia
9 aprile 2399, ore 14.15
Eberhard De Rais era sempre più furioso e frustrato a mano a mano che il tempo passava. La Tokugawa non era appena uscita dai cantieri e gli anni avevano certamente pesato sulla sua struttura ma non sino al punto di renderla una carretta spaziale doveva esserci molto di più alla base di tutte quelle disfunzioni.
Dapprima era iniziato tutto con un problema di calibrazione dei sensori interni: si era ipotizzato fossero stati sabotati da quello sporco klingon Kret'Aq, che tentava in tal modo di poter girare pern la nave senza essere notato e di raggiungere il Capitano.
Poi c'erano stati dei problemi a mantenere la curvatura, ma anche questo problema aveva una facile spiegazione: erano veramente in pochi a gestire quella grande nave e questo creava gravi problemi di operatività. E poi?
I sensori interni sembravano necessitare di continue calibrazioni e non operavano mai oltre al 41%, cosa del tutto inaccettabile perchè gli rendeva impossibile sapere cosa stesse succedendo a bordo della nave senza contare che anche l'efficienza dei sensori esterni stava a poco a poco scemando.
L'uomo alla consolle scientifica continuava i suoi laconici rapporti con la stessa enfasi di chi legge una pagina di necrologi tutti i tentativi di capire come risolvere il guasto non stavano dando alcun risultato.
"Se prosegue in questo modo presto saremo ciechi" la voce dell'uomo alla consolle scientifica era completamente spenta, come se non avesse la più pallida idea di cosa fare "Le ho tentate tutte ma se l'efficienza continua a scendere presto non vedremo più cosa accade dentro e fuori al vascello"
"E saremo anche sordi e muti.." la donna alle comunicazioni si voltò verso De Rais "Anche il sistema delle comunicazioni non funziona, non riesco a comunicare né ad aprire le comunicazioni.. è come se la consolle fosse andata in blocco!"
Eberhard scosse il capo "No signori, io non sarò un ingegnere ma questo non è normale! Hanno sicuramente sabotato la nave, questo è poco ma sicuro!"
"Signore.. usciamo dalla curvatura!" la voce del timoniere era stupita "Stiamo uscendo dalla curvatura proprio ora e non ho modo di impedirlo, saremo costretti a proseguire ad impulso!"
"Ad impulso??" De Rais scattò in piedi "Inaccettabile! Avete la più pallida idea di quanti giorni ci occorrerebbero per raggiungere il rendez vous?" sfiorò il pannellino posto sulla postazione del Capitano attivando l'interfono "Plancia a Sala Macchine! Maledizione, si può sapere che diavolo state combinando?! Abbiamo perso la curvatura!"
=^= Sala Macchine a Plancia, ci stiamo lavorando il più rapidamente possibile.. il fatto è che inizialmente pensavamo che il problema fosse la mancanza di organico, ora siamo quasi certi che sia stato infettato il computer della nave! I sistemi si stanno ad uno ad uno disattivando e per quanto tentiamo di ristabilirli non otteniamo alcun risultato.. è sicuramente un sabotaggio! =^=
"Maledetto Kret'Aq.. questa è tutta colpa sua!"
=^= Dubito che sia lui il responsabile signore, chi ha compiuto questo gesto è qualcuno che deve avere competenze avanzate in ingegneria ed informatica =^=
"Quindi abbiamo un sabotatore a bordo, questo non ci voleva.." De Rais era sempre più inviperito mentre si osservava attorno nel tentativo di trovare una soluzione alla situazione "Cosa diavolo sta facendo l'ingegnere capo? Possibile che anche il Comandante Hair non sappia cosa diavolo fare?"
=^= Si e no. Sicuramente potrebbe essergli d'aiuto essere supportato dall'ufficiale scientifico per identificare e debellare il problema informatico all'interno del computer, ma al momento non sembra minimamente interessato a sistemare il vascello. Si rifiuta di aiutare dei terroristi =^=
Eberhard non se lo fece ripetere due volte "Cambierà idea.. stanne certo, cambierà idea! Arrivo!" si voltò verso l'uomo alla consolle tattica per poi dirigersi al turboascensore "Endymion, prendi il comando.. è il momento di far capire chi comanda sulla Tokugawa"
USS Tokugawa - Sala macchine
9 aprile 2399, ore 14.28
Eberhard entrò in sala macchine guardandosi attorno tutti i suoi uomini stavano correndo a destra e a manca per tentare di risolvere i vari problemi che si stavano via via presentando. Una sola persona se ne stava immobile, a braccia conserte, nel bel mezzo della parapiglia: il Tenente Comandante Hair osservava i colleghi in silenzio, con un sorriso divertito dipinto sul volto.
"Si stanno disattivando gli smorzatori inerziali di sinistra! Ma li avevo attivati nuovamente solo una decina di minuti fa! Qui stiamo solo perdendo tempo!!"
"Non ti arrendere John, vedrai che ne verremo fuori in qualche modo!"
Eberhard rimase per qualche istante ad osservare i suoi uomini lavorare per poi puntare a passo spedito verso Hair "Tenente Comandante Hair, le ordino di sistemare la mia nave e di farlo ora!"
"Tenente Eberhard De Rais, questa non è la sua nave e lei è solamente un ufficiale addetto alla sicurezza in stanza su Sol III.. non fa neppure parte dell'organico di questo vascello" Hair rispose serafico, con una grande calma e compostezza "Avete sequestrato una nave federale ed il suo equipaggio.. come pensa che potrà finire questa storia?"
"Con la tua morte se non ti decidi a metterti al lavoro!" De Rais fece partire un destro diretto alla mascella dell'ufficiale superiore, ma Hair si spostò giusto in tempo facendo infuriare ancora di più Eberhard "Se non si mette immediatamente al lavoro la farò ammazzare"
"E così perderete definitivamente l'ufficiale ingegnere capo della nave, la persona che conosce di più i sistemi ingegneristici di questa vecchia signora" Hair continuava a mantenere un aplomb da vero ufficiale superiore "Il che vi porterà con buone probabilità a perdere del tutto i sistemi propulsivi all'incirca tra un'ora"
"Quindi lei si rifiuta di collaborare?" Eberhard fece un ghigno sadico "Vediamo se rimarrà della stessa idea ancora per molto.." quindi fece un cenno ad alcuni dei suoi uomini
Pochi attimi dopo all'interno della sala macchine vennero trascinati tutti gli ufficiali superiori donne, ossia i Comandanti Margret, Hana ed Alluso. Il volto di Hair si rabbuiò immediatamente nel veder maltrattare le tre donne.
"Vede, lei pensa di non avere nulla da perdere.. di poter essere superiore alle nostre richieste perché non ha paura di noi.." De Rais camminava lentamente verso le tre donne, con le mani legate dietro alla schiena "Ma i membri dell'equipaggio sono molti e a noi non servono. E' pronto a vederli morire ad uno ad uno e a sopportare il peso di esserne l'unico responsabile?"
Hair rimase per un attimo bloccato, non avrebbe mai voluto aiutare dei terroristi, ma quelle erano le sue colleghe e non poteva semplicemente voltarsi dall'altra parte. De Rais colse negli occhi del comandante quel dubbio e ne fu soddisfatto "Non le interessa dunque? Molto bene.."
Gli uomini che tenevano le tre ufficiali donne non sembravano attendere altro e colpirono con forza i Comandanti seppure fossero legate e quindi impossibilitate a difendersi. Alluso venne raggiunta da un montante al plesso solare, ma grazie all'addestramento incassò meglio delle altre il colpo, incespicando ma riuscendo nonostante tutto a restare in piedi. Viceversa, Margret e Hana non si aspettavano di essere colpite e finirono a terra, la prima piegata in due per essere stata colpita alle costole mentre la seconda con il labbro spaccato da un colpo in pieno volto rimase a terra priva di conoscenza.
"Lasciatele stare!" Hair fece una gran fatica a controllare la rabbia "Fatela finita!"
De Rais sorrise divertito "Vede, è questo che vi rende deboli.. il fatto che alla fine non siete mai in grado di mantenere i vostri propositi.." estrasse il phaser dalla propria fondina puntandolo alla testa di Margret "Potrei ucciderle tutte e tre in pochi istanti ma sono certo che questo lei lo sappia, Comandante.. glielo domando nuovamente, intende riparare la nave?"
"E cosa ci dice che se lo facesse noi potremmo restare in vita?" Francesca osservò con lo sguardo carico di odio i terroristi "Ci risparmiate per quanto, un'ora.. due? Il tempo che Albert sistemi la nave, e poi?"
"Preferisce morire, subito?" Eberhard spostò l'arma in direzione della Alluso "Posso accontentarla.."
"No!" Margret intervenne prontamente faticando a rimettersi in piedi per il dolore alle costole "Finora siete punibili solo per sequestro di un vascello federale e per rapimento.. volete davvero aggiungervi un'accusa di omicidio?"
De Rais scoppiò a ridere mantenendo il phaser puntato sulla Alluso "Io non riconosco più alcuna autorità alla Federazione Unita dei Pianeti, non mi interessa se voi mi considerate solo un criminale.. quando il piano verrà messo in atto io sarò considerato un eroe!"
"Un momento.." la voce di Hair si fece fredda "Vi offro uno scambio.. la nave per la vita di tutto l'equipaggio sequestrato. Io riparerò i sistemi della nave ma esigo che a nessuno di noi venga torto un capello"
De Rais osservò Hair con una certa curiosità "E chi mi dice che non sta solo guadagnando tempo per fare qualche piano dei vostri?"
"Nulla, esattamente come io non ho basi per fidarmi di lei ma ci pensi.. è uno scambio che può soddisfare entrambi" Hair incrociò le braccia al petto "A lei questa nave serve, giusto? Il resto dell'equipaggio viceversa è solo un rischio, potrebbero tentare di fuggire o di riprendersi la nave.. troppo pericoloso. Questa è la mia proposta, sistemerò la nave e poi lei farà sbarcare me e tutto il resto dell'equipaggio su di un pianeta vivibile"
Eberhard ci riflettè per svariati secondi, poi abbassò il phaser "Le do due ore, non di più.. poi l'accordo salta!"
Argelius II - Enope City
Cevotov Museum - esterno dell'edificio
9 aprile 2399, contemporaneamente
Freya Icrash, giovane umana trasferitasi da circa due anni su Argelius II, aveva iniziato la sua consueta giornata tipo: si era innamorata di un argeliano e aveva deciso di trasferirsi da lui per farsi una famiglia. Da allora ogni mattina usciva di casa intorno alle 8.30 per incamminarsi per le vie della città di Enope e raggiungere la centrale comunicazioni, prendendo posto come addetta alla consolle principale.
Camminava con calma anche quella mattina, gustandosi il tepore del sole che le scaldava il viso non c'era nessun rumore ed il cielo era di un celeste intenso, senza nuvole, tanto che le venne quasi il desiderio di cambiare direzione e raggiungere la spiaggia.
Superato il ponte di Ravinie si ritrovò a passare in un punto poco distante dal museo Cevotov si trattava di un edificio considerevole, era alto cinque piani e tutte le pareti erano fatte di vetri specchi colorati, che lo facevano apparire come un gigantesco cubo di Rubik. Passò a poca distanza dall'entrata per poi girare in direzione della via principale quando improvvisamente si voltò indietro. Neppure lei riuscì a capire che cosa l'avesse convinta a fermarsi ma per qualche attimo ebbe la sensazione di aver sentito un rumore diverso dall'ordinario.
Freya si voltò indietro ad osservare le scolaresche che si preparavano ad entrare al museo mentre delle povere insegnanti cercavano di radunarli e riportare l'ordine ridacchiò divertita mentre riprendeva a camminare aggirando l'edificio e lasciandoselo alle spalle ma ecco che nuovamente sentì quello strano rumore. Tornò nuovamente ad osservare il museo, la luce del sole riflessa nelle grandi finestre a specchio dell'edificio era tanto accecante che dovette portare la mano destra alla fronte e poi.. poi nulla fu come prima.
La giovane vide un flash, quello che si potrebbe definire una grande luce irradiarsi alle basi del museo, poi un rombo simile ad un tuono la investì con tanta violenza da sollevarla in aria e spingerla con forza contro un edificio a poca distanza. Era stata proiettata via dall'onda d'urto di un'esplosione che aveva coinvolto il museo di xeno antropologia ma se ne rese conto solo svariato tempo dopo, quando riprese quasi miracolosamente conoscenza ancora semi-sommersa fra le macerie.
Cosa era successo? Chi mai avrebbe fatto una cosa simile in un pianeta come Argelius II? Quanto tempo era rimasta incosciente? Qualcuno l'avrebbe trovata lì dove si trovava? Come stava il suo ragazzo? Ed i bambini che aveva visto poco prima davanti al museo? ..mille domande affollavano la sua mente ma non avrebbe saputo rispondere a nessuna di esse.
Attorno a lei il profondo silenzio lasciò improvvisamente spazio alle grida della gente che chiedeva aiuto neppure lei capì come fece, ma si rialzò barcollando e si tolse di dosso dei calcinacci che le erano finiti sopra le gambe, uscendo dal piccolo anfratto che le aveva offerto un po' di protezione dopo l'esplosione. Attorno a lei il paesaggio si era trasformato in un inferno di fuoco e gente agonizzante centinaia di cadaveri distesi a raggiera attorno a ciò che era stato un museo, come fossero stati proiettati fuori dalle finestre a causa dell'esplosione, avevano riportato danni così gravi da non avere più una parvenza umana. Tutti gli edifici limitrofi, compreso il gigantesco museo, erano stati rasi al suolo ed un'intensa polvere si stava alzando rendendo più difficile la respirazione e celando in parte alla vista l'entità della devastazione avvenuta.
Le fiamme avevano iniziato a lambire le case che ancora non erano crollate, mentre la gente sopravvissuta cercava di spostarsi in luoghi sicuri nonostante le gravi ferite che avevano riportato. Freya iniziò a muoversi come un automa, incapace di capire la portata della situazione, incamminandosi per come poteva verso il suo luogo di lavoro. Solo allora una vocina risuonò nella sua testa richiamandola ai suoi doveri ancora ferita raggiunse la sua postazione attivando una chiamata verso Sol III
"Al Comando di Flotta su Sol III, qui Argelius II.. abbiamo subito un attentato, chiediamo immediato aiuto"
USS Tokugawa - Alloggio del Capitano Hesse
9 aprile 2399, contemporaneamente
Hesse fissava ancora la strana figura che era apparsa di soppiatto nel suo alloggio, aveva scambiato poche parole con quel Grandis ma per il momento non sentiva di potersi fidare a pieno di quell'uomo. Ma del resto, in quel momento avrebbe avuto difficoltà a fidarsi della maggior parte dei membri della nave aveva subito un ammutinamento ed era stato confinato nel proprio alloggio, aveva assistito alla morte di Kret'Aq e ancora non aveva idea di dove stessero conducendo la Tokugawa.
"Lei non è una persona facile da convincere" Alphonse Grandis fa qualche passo avanti verso il capitano "Ma infondo la posso capire, non credo sia facile fidarsi di qualcuno che faceva parte della stessa organizzazione che ha requisito la sua nave.."
"Che cos'è la Cura?"
"Non è facile rispondere a questa domanda" Alphonse si sedette sul divano mettendosi comodo "La Cura è un'organizzazione secolare, neppure io so quando sia nata esattamente anche se con tutta probabilità è antecedente alla fondazione della Federazione Unita dei Pianeti. Il suo scopo dichiarato è la difesa dell'unicità delle varie razze federali ma i buoni propositi nascondono spesso pessime intenzioni"
"Si spieghi meglio.." Hesse si sedette di fronte all'inaspettato ospite
"Il principio che guida gli ideali della cura sono legati all'idea della preservazione delle unicità di ogni razza a discapito del conformismo.. ma ciò che intendono affermare è che le varie razze dovrebbero essere poste nell'impossibilità di riprodursi fra loro.. la Federazione Unita dei Pianeti viene vista come un pericolo perché con il passare del tempo le varie razze riproducendosi fra loro potrebbe portare alla creazione di razze ibride che potrebbero perdere le unicità delle singole razze che li compongono"
"E' un ragionamento priva di senso"
"Capitano, l'ideale delle razze pure non sono nuove nel nostro mondo.. se le razze si sommassero tutte le peculiarità culturali, storiche e persino fisiche andrebbero perdute per sempre" Grandis osservava il Capitano con una strana convinzione negli occhi "Ma se un tempo l'ideale era perseguito solo a carattere filosofico, ora la Cura si è mobilitata per distruggere la Federazione e portare ai popoli ad un'auto isolazionismo protettivo.. meno rapporti fra i popoli, meno rischi di figli ibridi fra i vari mondi"
"Da chi è composta la Cura?"
"La Cura è composta da una moltitudine di persone, chi all'interno della flotta.. chi nel mondo degli intellettuali.. altri tra persone comuni. Sono tutte persone eterogenee che sono accomunate dalla piena convinzione nei principi della Cura" Grandis fece una pausa "I membri di quell'organizzazione hanno dimostrato un totale asservimento ai principi dell'organizzazione e sarebbero felici di dare la vita per loro. La setta, negli anni, ha addestrato alcuni valorosi membri della flotta stellare che ora si stanno ad uno ad uno ammutinando"
"Ed ora, quale sarà la loro prossima mossa?"
"Ancora non lo so.." Grandis scosse il capo "Ma spero di scoprirlo prima che sia troppo tardi.." lo strano uomo si alzò "Ora mi perdoni, ma devo tornare a confondermi fra i traditori della Cura, non tema.. sono certo che avremo modo di rivederci" detto questo uscì di soppiatto dall'alloggio del Capitano.
Sol III - Ufficio del Contrammiraglio Darion
9 aprile 2399, ore 14.51
Le notizie si stavano via via susseguendo sull'attentato di Argelius II il contrammiraglio Darion cercava di seguire quasi in tempo reale sul conteggio delle vittime che purtroppo stava salendo sempre di più. Il suono del sensore lo fece quasi trasalire, mentre il Contrammiraglio Bates entrava nel suo ufficio.
"Questa non ci voleva, la situazione rischia di sfuggirci tra le dita.." Bates sembrava preoccupato tanto quanto il collega "Ed il peggio deve ancora venire"
Darion alzò il capo dal terminale sgranando gli occhi "Non me lo dire, un altro attentato?"
Bates scosse il capo "No, ma gli effetti dei due attentati si stanno facendo sentire.. vari pianeti hanno fatto richiesta di avere un aumento delle navi di pattuglia temendo di poter essere i prossimi obiettivi, stiamo cercando di dare risposte concrete alle varie richieste ma fra le navi che hanno lasciato le proprie posizioni senza dare motivi e tutte le richieste pervenute.."
"Sta diventando quasi impossibile riuscire accontentare tutti?"
Bates annuì brevemente a Darion accomodandosi sulla poltroncina "Si.. si stanno creando dei vuoti nelle difese e la cosa rischia solo di peggiorare.." fece una pausa "E nel frattempo è stato confermato che anche la Corwin non risponde più alle chiamate, siamo nei guai.. siamo davvero nei guai John"
Zona sconosciuta - Asteroide di classe M Sconosciuto
9 aprile 2399, ore 16.51
Erano nuovamente tutti insieme sull'asteroide, o quasi.. il capitano Hesse non si vedeva da nessuna parte, tanto che ormai era palese fosse stato trattenuto sulla nave, forse come ostaggio. Margret passava con lo sguardo il volto dei membri dell'equipaggio rimasti leali alla Flotta Stellare senza sapere esattamente cosa dirgli.
Erano stati abbandonati in quel luogo sperduto, con pochissime attrezzature ed ora non gli restava altro che sopravvivere in attesa che qualcuno potesse trovarli.
"Siamo in una zona poco trafficata Comandante"
La voce di Asami fece voltare Margret che annuì "Lo so, ma dobbiamo continuare a crederci.. non ci siamo mai arresi, non lo faremo neppure adesso! Ci hanno lasciato una boa di emergenza.. siamo in un'area in cui passano poche nave ma questo non significa nulla, saremo trovati presto.. me lo sento"
USS Tokugawa - Alloggio del Capitano Hesse
9 aprile 2399, contemporaneamente
Hesse fissò per qualche attimo l'asteroide prima che la Tokugawa ripartisse a curvatura e sorrise dentro di sé: il suo equipaggio nonostante tutto era salvo ora stava a lui e all'improbabile alleato Grandis trovare un modo per fermare la vecchia signora.
*Riuscirò a trovare un modo a fermare tutto questo.. la Cura non l'avrà vinta..* pensò Hesse fra sé e sé *Li fermerò.. costi quel che costi*