Campagna Centauriana - 4 Aprile 2399 ore 15:00
Il Dottor De Chirico si godeva una meritata vacanza in una regione agricola non lontano da Alfa Centaury City, la maggior parte dei suoi compagni di bordo alloggiava nei palazzi della federazione in centro città, ma lui non aveva resistito alla tentazione di prendere alloggio là, in quella terra così simile alla sua patria, dopo tanti anni che mancava da casa.
La Tokugawa era stata convocata lì per presenziare alle cerimonie commemorative riguardanti il primo "programma curvatura" e il primo contatto.
Come molti ufficiali superiori aveva una serie di impegni istituzionali, ma questo non gli aveva impedito una breve vacanza in quei luoghi che in qualche modo sentiva come i "suoi" luoghi, o i luoghi di un'altra versione di se stesso.
La campagna Centauriana sembrava un paese fermo nel tempo: nonostante gli avanzamenti tecnologici e sociali degli ultimi secoli conservava un aspetto ancestrale. Coltivazioni di grano a perdita d'occhio. File di ulivi allineati come tanti piccoli soldatini.
Anche una semplice navetta per i trasporti doveva costituire una relativa novità per il posto, considerando gli sguardi curiosi che aveva attirato al suo arrivo.
Giovanni aveva approfittato del tempo libero per dedicarsi al relax e alla musica. Sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che si era potuto affrancare dalla bolgia della vita su una nave spaziale per dedicarsi a solitudine e contemplazione.
Gli ufficiali della Tokugawa, insieme al personale di alcune altre navi selezionate erano stati invitati a una rievocazione storica del primo volo in curvatura, lo spirito della commemorazione era rievocare il momento in cui l'umanità smise di essere un punto nel vuoto del cosmo e iniziò ad essere una comunità che esisteva insieme ad altre comunità.
Il momento in cui le guerre intestine all'umanità iniziarono a diventare qualcosa di piccolo rispetto al resto.
Di per sé non era un argomento particolarmente divertente per le persone della generazione di Giovanni, tranne che per gli appassionati di storia.
Quanto a lui, come molti suoi coetanei della federazione viveva il suo essere umano come un semplice retaggio. Abituato ad avere a che fare ogni giorno con persone di centinaia di specie diverse. Era scontato e normale considerarsi un semplice "essere" in mezzo a molti altri.
Era strano vedere gli eventi storici dal punto di vista di qualcuno che molti secoli prima era abituato a pensarsi come ad un "noi" in contrapposizione al resto. Qualcosa di così alieno per il modo di vivere di Giovanni che non sembrava neanche una parte della storia della propria nazione.
Eppure erano proprio i suoi antenati. Era proprio di Zefram Cochraine che stavano parlando. Di un nemico che non erano "loro" ma era la stessa umanità.
Campagna Centauriana - 4 Aprile 2399 ore 23:30
La cerimonia fù molto meno noiosa di quanto Giovanni si potesse aspettare, quella sera rientrò nella sua villetta, pronto a reimbarcarsi al termine della cerimonia conclusiva del giorno successivo pieno di interrogativi su "noi" e "loro".
Si sentiva stranamente consapevole dell'incredibile ovvietà costituita dal suo essere umano. Qualcosa che era apparso così scontato da averlo quasi dimenticato.
I bagagli erano già stati reimbarcati sulla Tokugawa, e Giovanni andando a dormire non potè non assaporare il silenzio quasi irreale che regnava attorno a lui.
"Mi mancherà questo luogo. Forse dovrei comprare una casa da queste parti in cui tornare nei periodi di licenza."
Alfa Centauri City - Quartieri della federazione - 4 Aprile 2399 ore 15:00
Hana alloggiava nei quartieri della Federazione, nelle immediate vicinanze delle sale conferenze dedicate alle commemorazioni di quei giorni.
Non essendo umana non aveva parenti o amici stretti sulla colonia, quindi trascorreva il tempo libero studiando le variegate emozioni che poteva avvertire in quell'occasione.
Era la prima volta che si trovava a presenziare ad una commemorazione umana, e trovò quanto meno curioso il sentimento generale che avvertiva intorno a se.
Interesse ma un generale distacco emotivo rispetto agli argomenti di cui trattavano.
Non avvertiva il tipico orgoglio "nazionale" che si poteva trovare normalmente in quel genere di eventi quando erano coinvolte altre specie. In questo caso il sentimento generale era di disinteresse e di distacco. Come fosse qualcosa che riguardava altri.
Non avvertiva lo stesso tipo di empatia e vicinanza emotiva che avevano provato mille altre volte in altrettanti pianeti. Quando avevano partecipato a cerimonie riguardanti altri popoli. Interesse, senso dell'importanza di quello che stavano facendo.
Non poteva non fare un paragone col tipico orgoglio Klingon, o Andoriano o anche addirittura Vulcaniano.
Gli umani sembravano essere del tutto estranei a quel tipo di sentimento ma vivere il senso di sé in maniera del tutto diversa dalle altre specie.
Il popolo degli umani non era l'umanità, o non più. Il popolo dei "suoi" umani erano i propri compagni di bordo e tutte le specie che erano state loro amiche.
Queste persone costituivano solo un retaggio del passato per loro.
USS Sengoku - Alloggio del primo ufficiale - 4 Aprile 2399 ore 9:00
Carl Durston si trovava nel suo ufficio a bordo della Sengoku, a piena velocità di curvatura in direzione Alfa Centauri City.
Come primo ufficiale della Sengoku era tenuto a presenziare alle cerimonie di commemorazione del primo volo a curvatura assieme ad alcune altre navi prescelte per tale "onore".
A presenziare ci sarebbero certamente state alte cariche della federazione, tutti pronti a celebrare il momento in cui l'umanità aveva smesso di essere umanità.
Odiava questo genere di celebrazioni, così come odiava l'ipocrisia di fondo che leggeva all'interno della federazione.
Tanti popoli che vivono come uno solo.
Senza essere più un popolo. Cancellando le singole culture in nome di una conformazione di massa.
Si ritrovò a fissare il comunicatore col simbolo della federazione pensando: "La federazione rappresenta tutto questo, chissà che cosa ne avrebbe pensato Cochrane".
Per fortuna solo i capitani e le autorità avrebbero dovuto tenere un discorso, sarebbe stato molto difficile nascondere l'amarezza che provava in quel momento.
"Ufficiali superiori in plancia, stiamo entrando in orbita"
Carl si riscosse dalle sue meditazioni come da un sonno profondo facendo cadere a terra un mucchietto di libri cartacei e dall'aspetto antiquato che prima erano aperti sulla scrivania di fronte a lui.
Li raccolse e li rimise, chiusi, sulla scrivania prima di uscire dalla porta.
In cima alla piccola pila c'era un libricino dalla copertina blu, su cui in lettere dorate si leggeva: "Philip Durston - Il tramonto della civiltà umana"
Alfa Centauri City - Palazzo della federazione - 5 Aprile 2399 ore 11:00
La mattina dopo, in alta uniforme, Giovanni si presentò nella sala conferenze principali assieme a tutti gli altri ufficiali superiori, agli ammiragli e a una piccola folla di visitatori venuti a vedere la conclusione delle celebrazioni.
Iniziarono a sfilare discorsi di capitani e ammiragli che riprendevano i punti salienti dei giorni precedenti.
In una stanza adiacente era già pronto un lauto banchetto, che avrebbe concluso la cerimonia e salutato a dovere tutti quelli che erano li per presenziare.
Si sentirono delle esplosioni fuori dalla palazzina.
Qualcosa non andava, non sembravano fuochi d'artificio o simulazioni dovute alla festività.
Un agghiacciante minuto di silenzio congelò i presenti e bloccò il capitano della Sengoku, nave gemella della Tokugawa, a metà del suo discorso con ancora la bocca aperta e una mano gesticolante ferma a metà movimento.
All'unisono risuonarono tutti i comunicatori e gli altoparlanti in sala: "Tutto il personale civile è pregato di recarsi ordinatamente nei rispettivi alloggi. Tutto il personale della flotta resti alle proprie posizioni in attesa di ordini."
"Capitano Hesse, raggiunga con gli altri capitani negli uffici dell'ammiragliato, c'è stato un attacco terroristico"