Missione in corso










USS TOKUGAWA

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USS TOKUGAWA

Missione in corso

Missione 10






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS TOKUGAWA,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS TOKUGAWA, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2021



www.starfleetitaly.it | USS TOKUGAWA








Equipaggio

Capo SEC/TAC Tenente Comandante Francesca Alluso

Consigliere Tenente Comandante Asami Hana

Ingegnere Capo Tenente Comandante Albert K. Hair

Primo Ufficiale Comandante Margret del Keth R'Haal

Ufficiale Medico Capo Tenente JG Giovanni Vincenzo De Chirico

Tenente Comandante
Francesca Alluso
Capo SEC/TAC

Tenente Comandante
Asami Hana
Consigliere

Tenente Comandante
Albert K. Hair
Ingegnere Capo

Comandante
Margret del Keth R'Haal
Primo Ufficiale

Tenente JG
Giovanni Vincenzo De Chirico
Ufficiale Medico Capo

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Cesare Tommaso Mouri

Tenente Comandante
Cesare Tommaso Mouri
Ufficiale Scientifico Capo


USS TOKUGAWA

Autori

Capo SEC/TAC
Francesca Alluso
Vanessa nd

Consigliere
Asami Hana
Ilenia De Battisti

Ingegnere Capo
Albert K. Hair
Alberto Capelli

Primo Ufficiale
Margret del Keth R'Haal
Maddalena Duci

Ufficiale Medico Capo
Giovanni Vincenzo De Chirico
Amedeo Laudisio

Ufficiale Scientifico Capo
Cesare Tommaso Mouri
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
10.01 - Essere umani
10.02 - Aftermath
10.03 - Nuovi indizi
10.04 - La cura
10.05 - Eliminare la zavorra
10.06 - Partenze
10.07 - Ammutinamenti
10.08 - L'anticura
10.09 - Quando l'unica scelta è la resa
10.10 - Una nuova speranza
10.11 - I burattini

Sinossi

...



10.01 - Essere umani

Autore: Tenente JG Giovanni Vincenzo De Chirico

Campagna Centauriana - 4 Aprile 2399 ore 15:00



Il Dottor De Chirico si godeva una meritata vacanza in una regione agricola non lontano da Alfa Centaury City, la maggior parte dei suoi compagni di bordo alloggiava nei palazzi della federazione in centro città, ma lui non aveva resistito alla tentazione di prendere alloggio là, in quella terra così simile alla sua patria, dopo tanti anni che mancava da casa.

La Tokugawa era stata convocata lì per presenziare alle cerimonie commemorative riguardanti il primo "programma curvatura" e il primo contatto.

Come molti ufficiali superiori aveva una serie di impegni istituzionali, ma questo non gli aveva impedito una breve vacanza in quei luoghi che in qualche modo sentiva come i "suoi" luoghi, o i luoghi di un'altra versione di se stesso.

La campagna Centauriana sembrava un paese fermo nel tempo: nonostante gli avanzamenti tecnologici e sociali degli ultimi secoli conservava un aspetto ancestrale. Coltivazioni di grano a perdita d'occhio. File di ulivi allineati come tanti piccoli soldatini.

Anche una semplice navetta per i trasporti doveva costituire una relativa novità per il posto, considerando gli sguardi curiosi che aveva attirato al suo arrivo.

Giovanni aveva approfittato del tempo libero per dedicarsi al relax e alla musica. Sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che si era potuto affrancare dalla bolgia della vita su una nave spaziale per dedicarsi a solitudine e contemplazione.

Gli ufficiali della Tokugawa, insieme al personale di alcune altre navi selezionate erano stati invitati a una rievocazione storica del primo volo in curvatura, lo spirito della commemorazione era rievocare il momento in cui l'umanità smise di essere un punto nel vuoto del cosmo e iniziò ad essere una comunità che esisteva insieme ad altre comunità.

Il momento in cui le guerre intestine all'umanità iniziarono a diventare qualcosa di piccolo rispetto al resto.

Di per sé non era un argomento particolarmente divertente per le persone della generazione di Giovanni, tranne che per gli appassionati di storia.

Quanto a lui, come molti suoi coetanei della federazione viveva il suo essere umano come un semplice retaggio. Abituato ad avere a che fare ogni giorno con persone di centinaia di specie diverse. Era scontato e normale considerarsi un semplice "essere" in mezzo a molti altri.

Era strano vedere gli eventi storici dal punto di vista di qualcuno che molti secoli prima era abituato a pensarsi come ad un "noi" in contrapposizione al resto. Qualcosa di così alieno per il modo di vivere di Giovanni che non sembrava neanche una parte della storia della propria nazione.

Eppure erano proprio i suoi antenati. Era proprio di Zefram Cochraine che stavano parlando. Di un nemico che non erano "loro" ma era la stessa umanità.

Campagna Centauriana - 4 Aprile 2399 ore 23:30



La cerimonia fù molto meno noiosa di quanto Giovanni si potesse aspettare, quella sera rientrò nella sua villetta, pronto a reimbarcarsi al termine della cerimonia conclusiva del giorno successivo pieno di interrogativi su "noi" e "loro".

Si sentiva stranamente consapevole dell'incredibile ovvietà costituita dal suo essere umano. Qualcosa che era apparso così scontato da averlo quasi dimenticato.

I bagagli erano già stati reimbarcati sulla Tokugawa, e Giovanni andando a dormire non potè non assaporare il silenzio quasi irreale che regnava attorno a lui.

"Mi mancherà questo luogo. Forse dovrei comprare una casa da queste parti in cui tornare nei periodi di licenza."

Alfa Centauri City - Quartieri della federazione - 4 Aprile 2399 ore 15:00



Hana alloggiava nei quartieri della Federazione, nelle immediate vicinanze delle sale conferenze dedicate alle commemorazioni di quei giorni.

Non essendo umana non aveva parenti o amici stretti sulla colonia, quindi trascorreva il tempo libero studiando le variegate emozioni che poteva avvertire in quell'occasione.

Era la prima volta che si trovava a presenziare ad una commemorazione umana, e trovò quanto meno curioso il sentimento generale che avvertiva intorno a se.

Interesse ma un generale distacco emotivo rispetto agli argomenti di cui trattavano.

Non avvertiva il tipico orgoglio "nazionale" che si poteva trovare normalmente in quel genere di eventi quando erano coinvolte altre specie. In questo caso il sentimento generale era di disinteresse e di distacco. Come fosse qualcosa che riguardava altri.

Non avvertiva lo stesso tipo di empatia e vicinanza emotiva che avevano provato mille altre volte in altrettanti pianeti. Quando avevano partecipato a cerimonie riguardanti altri popoli. Interesse, senso dell'importanza di quello che stavano facendo.

Non poteva non fare un paragone col tipico orgoglio Klingon, o Andoriano o anche addirittura Vulcaniano.

Gli umani sembravano essere del tutto estranei a quel tipo di sentimento ma vivere il senso di sé in maniera del tutto diversa dalle altre specie.

Il popolo degli umani non era l'umanità, o non più. Il popolo dei "suoi" umani erano i propri compagni di bordo e tutte le specie che erano state loro amiche.

Queste persone costituivano solo un retaggio del passato per loro.

USS Sengoku - Alloggio del primo ufficiale - 4 Aprile 2399 ore 9:00



Carl Durston si trovava nel suo ufficio a bordo della Sengoku, a piena velocità di curvatura in direzione Alfa Centauri City.

Come primo ufficiale della Sengoku era tenuto a presenziare alle cerimonie di commemorazione del primo volo a curvatura assieme ad alcune altre navi prescelte per tale "onore".

A presenziare ci sarebbero certamente state alte cariche della federazione, tutti pronti a celebrare il momento in cui l'umanità aveva smesso di essere umanità.

Odiava questo genere di celebrazioni, così come odiava l'ipocrisia di fondo che leggeva all'interno della federazione.

Tanti popoli che vivono come uno solo.

Senza essere più un popolo. Cancellando le singole culture in nome di una conformazione di massa.

Si ritrovò a fissare il comunicatore col simbolo della federazione pensando: "La federazione rappresenta tutto questo, chissà che cosa ne avrebbe pensato Cochrane".

Per fortuna solo i capitani e le autorità avrebbero dovuto tenere un discorso, sarebbe stato molto difficile nascondere l'amarezza che provava in quel momento.

"Ufficiali superiori in plancia, stiamo entrando in orbita"

Carl si riscosse dalle sue meditazioni come da un sonno profondo facendo cadere a terra un mucchietto di libri cartacei e dall'aspetto antiquato che prima erano aperti sulla scrivania di fronte a lui.

Li raccolse e li rimise, chiusi, sulla scrivania prima di uscire dalla porta.

In cima alla piccola pila c'era un libricino dalla copertina blu, su cui in lettere dorate si leggeva: "Philip Durston - Il tramonto della civiltà umana"

Alfa Centauri City - Palazzo della federazione - 5 Aprile 2399 ore 11:00



La mattina dopo, in alta uniforme, Giovanni si presentò nella sala conferenze principali assieme a tutti gli altri ufficiali superiori, agli ammiragli e a una piccola folla di visitatori venuti a vedere la conclusione delle celebrazioni.

Iniziarono a sfilare discorsi di capitani e ammiragli che riprendevano i punti salienti dei giorni precedenti.

In una stanza adiacente era già pronto un lauto banchetto, che avrebbe concluso la cerimonia e salutato a dovere tutti quelli che erano li per presenziare.

Si sentirono delle esplosioni fuori dalla palazzina.

Qualcosa non andava, non sembravano fuochi d'artificio o simulazioni dovute alla festività.

Un agghiacciante minuto di silenzio congelò i presenti e bloccò il capitano della Sengoku, nave gemella della Tokugawa, a metà del suo discorso con ancora la bocca aperta e una mano gesticolante ferma a metà movimento.

All'unisono risuonarono tutti i comunicatori e gli altoparlanti in sala: "Tutto il personale civile è pregato di recarsi ordinatamente nei rispettivi alloggi. Tutto il personale della flotta resti alle proprie posizioni in attesa di ordini."

"Capitano Hesse, raggiunga con gli altri capitani negli uffici dell'ammiragliato, c'è stato un attacco terroristico"


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10.02 - Aftermath

Autore: Tenente Comandante Albert K. Hair

Alfa Centauri City, Ammiragliato - 5 Aprile 2399 ore 11:13



La riunione si svolse in fretta, i bollettini medici riassumevano la situazione in maniera drammatica: 45 morti, 27 feriti e 5 dispersi, recitava il conto. Mancavano ancora scansioni più approfondite per capire se quei dispersi non si fossero volatilizzati nelle quattro esplosioni al plasma avvenute là fuori.
I capitani delle 5 navi intervenute si stavano confrontando tra loro e lo staff della sicurezza della Federazione. Tre navi avevano membri dell'equipaggio tra le vittime, 7 in tutto. La Tokugawa e la Karpov non lamentavano morti o feriti. Alla Sengoku mancava all'appello il Primo Ufficiale Durston, disperso, e la Timoniere di bordo, la Vulcaniana H'Tuil, deceduta. Alla Cortez erano morti due uomi della Sicurezza. Gli altri tre, tutti deceduti appartenevano all'equipaggio della Pompadour.
Dopo la riunione i capitani avrebbero dovuto coordinare dalle rispettive navi i passi successivi. Ad ogni nave sarebbe stato dato un compito specifico. Alla Tokugawa sarebbe spettato il supporto all'investigatore Kret'Aq, un klingon abbastanza sui generis.

USS Tokugawa, Sala Riunioni - 5 Aprile 2399 ore 15:34


Tutti i convenuti erano seduti. Oltre al Capitano Hesse e agli ufficiali superiori, era presente il Comandante Kret'Aq, seduto proprio di fianco al Capitano.
"Questo è il Comandante Kret'Aq, della Sicurezza della Federazione. È l'investigatore che si occuperà di tracciare tutti i movimenti avvenuti nel sistema nelle ultime 72 ore e verificare tutte le tracce energetiche registrate dai sensori delle navi in orbita, dei satelliti e delle installazioni di terra." lo presentò.
"Buongiorno, signori. Dovremo creare due squadre di lavoro, una per le rotte e uno per le tracce energetiche. Il Capitano Hesse mi ha assicurato la vostra collaborazione. Tenente Comandante Mouri?"
Cesare fece un accenno di assenso. "Lei comanderà la squadra che si occuperà delle tracce energetiche. Scelga gli uomini che più ritiene adatti allo scopo."
Prima di rispondere incrociò lo sguardo col Capitano che fece un cenno d'assenso: "Sì, signore."
Il klingon notò gli sguardi prima della risposta ma non cambiò espressione.
"Comandante Margret, le affiderei la seconda squadra."
"D'accordo." rispose lei.
"Bene, direi di trovarci in questa sala per i resoconti ogni giorno alle 15, a meno di novità importanti che sia importante condividere il prima possibile. Io, nel frattempo, torno sul pianeta. Tenente Comandante Alluso, vorrebbe accompagnarmi?"
Francesca scambiò uno sguardo con i due suoi superiori in comando. Poi si rese disponibile.
I due uscirono dalla stanza.
"Klingon particolare, questo Kret'Aq." chiosò Hair.
"In effetti..." gli fece eco Hesse.
"Percepisco una grande sicurezza ma ho avvertito un misto di sentimenti in conflitto legati alla tragedia di stamattina." disse Hana.
"Mouri, chi pensa di ingaggiare per le indagini?" chiese il Numero Uno.
"Stavo appunto verificando una cosa sul PADD ma credo Pilgrim e Pakhet della Sezione Scientifica. Sono specializzati nel campo in cui svolgeremo la nostra ricerca. Poi chiederei al nostro Ingegnere Capo se ci offre assistenza." rispose.
"Ben volentieri!" rispose Hair.
"Io credo che mi avvarrò del nostro Timoniere e dell'addetto alle Comunicazioni." riprese Margret.
"Ben, signori," concluse il Capitano. "Al lavoro!"

Alfa Centauri City, piazzale davanti al Palazzo della Federazione - 5 Aprile 2399 ore 16:26


"Che ne dice, Comandante Alluso?" chiese Kret'Aq appena usciti dal palazzo.
"Mah, dalle analisi effettuate dentro non si intuisce granché..." azzardò lei.
"Ci sono varie cose strane in questo attentato." continuò il klingon. "Vedo che anche lei è perplessa. Cosa l'ha colpita?"
"Beh... Anche se a prima vista può sembrare un attacco alla Federazione, alle istituzioni per lo meno, strano colpire la folla e non direttamente il Palazzo in cui erano presenti le autorità." ipotizzò Francesca.
"Già."


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10.03 - Nuovi indizi

Autore: Comandante Margret del Keth R'Haal

USS Tokugawa - Ufficio primo ufficiale - 6 aprile 2399, ore 8.12



Era quasi assurdo sperare di trovare qualcosa in quel groviglio informe di dati, questo fu il primo pensiero di Margret quando posò gli occhi sul display.
Era quasi sconcertante pensare quante navi potessero transitare avanti e indietro in un sistema in settantadue ore. A prima vista sembravano avere tutti ottimi motivi, o quantomeno motivi leciti, per essere lì. Navi commerciali, trasporti civili, navi private oltre naturalmente alle cinque navi della flotta intervenute alla cerimonia. Un totale decisamente troppo alto che, se non fosse riuscita a scremare in qualche modo, le sarebbe toccato controllare di fino, uno alla volta.
Come da istruzioni, la sua squadra aveva iniziato il proprio laborioso compito di controllo dei movimenti nel sistema. C'erano volute tre ore anche solo per rintracciare tutte le navi e associarle alle rispettive tracce di curvatura, almeno quelle ancora rilevabili. Per il resto si erano dovuti affidare ai registri di transito. Il che significava naturalmente che se qualcuno, anche solo il giorno prima, si fosse fatto un viaggetto nel sistema senza fornire un piano di volo ed eludendo le rilevazioni, c'erano scarsissime probabilità che loro venissero a saperlo.
Considerando che quelli erano esattamente i veicoli ad avere più chance di essere coinvolti, l'intera faccenda aveva un che di deprimente.
La donna sospirò e si appoggiò allo schienale dalla poltroncina, chiudendo gli occhi per qualche istante. La sua squadra stava lavorando egregiamente, come sempre, ma non pareva che si stesse arrivando a nessun risultato davvero conclusivo.
Il problema, tanto per nominarne uno, è che non avevano idea di cosa cercare. Chiunque avesse piazzato l'ordigno avrebbe potuto arrivare con una nave qualunque ed essere in attesa del primo trasporto per defilarsi.
Dopo l'attentato, era stato imposto un blocco su tutte le partenze, che tuttavia non sarebbe potuto durare per sempre. Il loro ipotetico terrorista forse aveva fatto il suo lavoro e se n'era andato ancor prima dell'esplosione, oppure avrebbe potuto essere ancora sul pianeta o su qualcuna delle navi presenti in orbita.
Margret si raddrizzò e premette il comunicatore.

"Margret a Mouri."
=^= Qui Mouri. Dica, comandante. =^=
"Vorrei sapere se avete già condotto qualche analisi sulla fonte dell'esplosione."
=^= Ci stiamo ancora lavorando. Perché? =^=
"C'è qualcosa che potrebbe aiutarmi a restringere il campo delle ricerche, ma non so se sia possibile scoprirlo a posteriori."

Ci fu un istante di pausa, quasi il rumore di una scrollata di spalle un po' perplessa dall'altra parte della linea.

=^= Abbiamo condotto alcune analisi preliminari. Dipende da quello che vuole sapere. =^=
"Per il momento mi basta. Ma preferisco non parlarne via interfono. La raggiungo."
=^= Ricevuto. =^=

La comunicazione si chiuse. Margret si alzò e uscì dall'ufficio.

USS Tokugawa - Laboratori scientifici - 6 aprile 2399, ore 8.25



"Quello che mi interessa sapere è se avete identificato l'ordigno usato nell'attentato."

Il laboratorio in cui Mouri e la sua squadra stavano lavorando, dava l'idea che ci fosse stata una seconda esplosione. Il che, considerando quanto poco si fosse ritrovato suo luogo dell'attentato, era sbalorditivo. In teoria il loro lavoro avrebbe dovuto consistere per la maggior parte nell'analisi delle tracce energetiche residue, dato che la causa fisica dell'esplosione non era stata ritrovata, per cui Margret non vedeva per quale motivo quel posto dovesse sembrare a sua volta il luogo di un disastro di qualche genere. Probabilmente, pensò, Mouri aveva portato a bordo tutto quello che potenzialmente avrebbe potuto mostrare qualche traccia energetica residua e su cui aveva potuto mettere le mani.
A quanto pareva, era parecchio.

"Non esattamente, no," rispose l'ufficiale scientifico, scavalcando una pila di quelli che sembravano rottami. "Anche se ci siamo fatti un'idea di come hanno fatto ad ottenere un effetto così distruttivo."
"Ah sì?"
"Beh, non è facile. Una semplice bomba ha un raggio d'azione limitato, a meno che non se ne usi una davvero potente. Ma in quel caso avrebbe spazzato via mezza città. No, chiunque sia stato, voleva ottenere un risultato altamente distruttivo ma localizzato."
"E lei si è fatto un'idea di come avrebbero fatto?"

Mouri annuì e premette qualche comando su uno dei display a parete.

"Sono stati intelligenti, davvero. Hanno sfruttato una peculiarità dei condotti EPS in quella zona, che sono isolati da quelle delle zone limitrofe. Normalmente, in una città di queste dimensioni, i condotti energetici delle varie sezioni sono interconnessi, ma non qui."
"E per quale motivo?"
"Ad essere sincero, non lo so." L'uomo aggrottò le sopracciglia. "Ho fatto delle ricerche e sembra che in passato ci siano stati dei problemi strutturali di qualche tipo che hanno portato a questa scelta. Nella questione sono entrate anche varie strumentalizzazioni politiche dell'epoca che hanno reso tutta la faccenda inutilmente complicata e..."
"Va bene, ha reso l'idea."
"In ogni caso, chiunque sia il responsabile, ha minato uno dei condotti. L'esplosione si è diffusa a tutta la rete in pochissimo tempo, ma è rimasta circoscritta ad un solo distretto."

Margret inclinò leggermente la testa, le antenne che si piegavano in avanti, come in riflessione.

"Ma non ha senso."
"No, infatti. Non sembra che si siano preoccupati di nuocere alla popolazione, per cui perché fare in modo di circoscrivere l'esplosione?"
"Già, proprio così."

Per un attimo tra i due cadde un silenzio contemplativo, poi Mouri riprese.

"Cosa voleva sapere di preciso?"
La donna agitò una mano, come a scacciare un'idea. "Se l'esplosione avrebbe potuto essere stata attivata a grande distanza o con un timer. Ma immagino che non sia possibile..."
"Oh, no. L'attentatore doveva essere nelle vicinanze, in quel momento," asserì l'uomo con assoluta sicurezza.
Margret parve stupita per un momento. "Ne è sicuro?"
"Certo. Vicino a quei condotti c'è troppa interferenza. Un segnale da lunga distanza sarebbe stato bloccato. E un timer avrebbe potuto essere danneggiato dai campi magnetici. No, l'attivazione deve essere stata diretta e da breve distanza. Perché voleva saperlo?£
"Perché questo significa che il nostro attentatore è morto. Oppure si trova ancora sul pianeta."

USS Tokugawa - Ufficio del capitano - 6 aprile 2399, ore 9.03



=^= Hesse a Margret. =^=
"Qui Margret."
=^= Puoi raggiungermi in ufficio?" =^=
"Arrivo subito."

Quando la voce di Hesse la invitò ad entrare, Margret capì subito che c'erano brutte notizie in arrivo. Conosceva abbastanza bene il suo capitano da saper interpretare il suo tono preoccupato. Tuttavia, non disse nulla. Si limitò a sedersi nella poltroncina di fronte alla scrivania e ad attendere.
Non durò a lungo.

"Una notizia buona e una cattiva. Quale vuoi per prima?"
"La buona."
"Hanno ritrovato Durston."
Margret aggrottò leggermente le sopracciglia, sentendosi vagamente colpevole. "E chi sarebbe?"
Hesse le gettò un'occhiataccia. "Il primo ufficiale della Sengoku, disperso nell'attentato."
"Sta bene?"
"Non direi. E' in condizioni critiche, ma almeno è vivo."
"Ne sono contenta." Ed era vero, benché non si ricordasse affatto di quel tizio. "E la cattiva?"
"Hanno rivendicato l'attentato."


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10.04 - La cura

Autore: Tenente Comandante Cesare Tommaso Mouri

USS Tokugawa - Ufficio del capitano - 6 aprile 2399, ore 9.10



=^= Noi siamo la Cura. Noi vegliamo nell'ombra e nell'oscurità, inesorabili, ci muoviamo. La Federazione è corrotta decadente. La sua globalizzazione delle razze sta cancellando le peculiarità di ogni specie, perdiamo la nostra identità, il nostro retaggio, la nostra cultura... la nostra superiorità razziale.=^=
Ci fu una breve pausa.

Chi parlava era avvolto completamente nell'oscurità con una debole luce da destra che permetteva di intravedere la sagoma. Un vecchio phaser tipo 3 era appoggiato accanto all'essere di cui era impossibile riconoscere la razza o il sesso. La voce era modificata artificialmente e sembrava metallica come provenire da un androide.
=^=Quello che è successo a Alfa Centauri City è solo l'inizio, la Federazione è finita.=^=
Il capitano Hesse spense il monitor e dopo un breve silenzio disse: "Ecco la rivendicazione." Il comandante Margret rimase alcuni istanti in silenzio. "La rivendicazione è arrivata una mezz'ora fa all'ufficio dell'Ammiraglio Hudston." Continuò il capitano. L'andoriana puntò le antenne verso il superiore: "Qual è stata la risposta dell'Ammiragliato?" Hesse scosse la testa appoggiando i pugni al tavolo.
"Ho paura che sia loro che i nostri servizi brancolino nel buio." L'umano inspirò fortemente: "Ci hanno preso di sorpresa e non sappiamo chi o cosa è questa cura. La rivendicazione è ancora riservata, il comando ha preferito non divulgarla prima di avere delle informazioni più complete."

USS T'Karn - Alloggio del comandante Callinter - 6 aprile 2399, ore 10.00


La T'Karn era un incrociatore pesante di classe Akira impegnata di missioni di pattugliamento nello spazio Federale. Era un vascello relativamente nuovo e potente e con un equipaggio abile e ben addestrato. In caso di invasione avrebbe costituito la punta di diamante della squadra difensiva.
Il primo ufficiale, il comandante Jerry Callinter, era appoggiato al finestrone del suo alloggio in attesa. Il locale era scarsamente illuminato e nessuno, entrando, avrebbe notato il capo della sicurezza, un tellarite di mezza età, nascosto sul lato destra dietro ad un mobile.
"Il messaggio è stato mandato alla flotta." Ruppe il silenzio Krenster il tellarite.
"Lo so." Rispose Callinter.
"Dobbiamo iniziare." Nella voce del tellarite c'era apprensione.
"Abbiamo già iniziato." Rispose il primo ufficiale.
"L'ingegnere capo sta scollegando i sist... ." Il capo della sicurezza fu bruscamente interrotto dal primo ufficiale con un secco: "Sì." I due rimasero in silenzio alcuni istanti, poi il cicalino della porta risuonò.
"Avanti." Disse il primo ufficiale. Dalla porta entrò rapidamente il capitano della nave un vulcaniano di nome P'Jil.
"Mi volevi parlare?" Esordì il capitano.
"Sì." Jerry sorrise al superiore dicendo:"C'è stato un attentato a Alfa Centauri City." "Non mi è arrivata comunicazione." Rispose il vulcaniano inarcando il sopracciglio confuso.
"Arriverà" Rispose semplicemente il primo ufficiale.
"E tu come lo sai?" Chiese P'Jil.
"Perché è stata l'organizzazione di cui faccio parte, la Cura, a compiere l'attentato." Fu la semplice risposta del primo ufficiale.
La lucida e logica mente del capitano ebbe un cedimento. Per un secondo non credette a quello che il suo primo ufficiale stava dicendo. Poi realizzò che non poteva essere altro che la realtà.
P'Jil fece per reagire ma una scarica di phaser di Krenster lo colpì alle spalle.
Jerry fece un passo in avanti dirigendosi verso l'uscita dicendo: "Porta il capitano in cella e poi raggiungimi in plancia... abbiamo una nave da conquistare."

USS Tokugawa - Ufficio del capitano - 6 aprile 2399, ore 10.35


"La mappa spettrale mostra una radiazione ad alta frequenza anomala." Mouri indicò alcuni picchi, poi attivo una riproduzione 3D della zona dell'esplosione:" Siamo riusciti a ricostruire la posizione dei detriti prima dell'esplosione e se la colleghiamo alla mappa spettrale che avete visto in precedenza potrete notare come la distribuzione del grediente sia rivolto da un punto centrale verso la direzione... ."
Hair guardò il capitano e il primo ufficiale e, intuendo che la discussione stesse per andare alla deriva, aggiunse:" Vedete quelle zona accanto alla tubatura dove si vede il picco di radiazione?"
"Sì." Rispose il capitano.
"E' il punto di innesco dell'esplosione." Spiegò semplicemente l'ingegnere capo, aggiungendo con un sorriso:" L'analisi dei detriti non lascia dubbi."
"E' quel picco di radiazioni che cos'è?" Chiese Margret.
Mouri fece per rispondere ma Albert fu più veloce:" L'innesco."
Cesare annuì aggiungendo:" Le radiazioni hanno causato un picco di risonanza nel flusso energetico che ha causato l'esplosione."
"Non sono presenti delle valvole di sicurezza nei condotti?" Chiese Francesca pensierosa.
"Sì ma il punto colpito era nella zona più lontana dalle valvole di sicurezza." Spiegò Hair.

"La distanza ha impedito alle valvole di regolare il flusso." Aggiunse Mouri poi, indicando sullo schema dei condotti la posizione dei sistemi di sicurezza, aggiunse:" Tuttavia le valvole hanno funzionato e hanno impedito una serie di esplosioni secondarie."
"Quindi l'attentatore sapeva dove colpirci per farci più male." Il capitano concluse il ragionamento mentre l'ingegnere di bordo annuiva confermando il tutto.
"Ma tornando alla radiazione, come l'avete scoperta?" Chiese Margret.
Mouri guardò Hair e poi iniziò a spiegare: "L'esplosione ha cancellato e dissipato il picco radioattivo portandolo quasi al disotto della nostra capacità di rilevamento."
Albert attese che il collega finisse per poter aggiungere:" Qualche anno fa in sala macchine abbiamo registrato alcuni danneggiamenti su dei sistemi a bassa potenza causa di una radiazione impulsiva ad alta frequenza che aveva mandato in risonanza il flusso del plasma."
"Pensando che si trattasse di un caso analogo abbiamo fatto delle analisi non standard per cercare dei specifici picchi di frequenza e abbiamo trovato la fonte radioattiva che vi ho descritto in precedenza." Concluse
Mouri.
"La fonte è naturale o artificiale?" Chiese il capitano. L'attentato era stato rivendicato ma il capitano sapeva che avrebbe dovuto farla nella speranza che si trattasse di uno sventurato incidente e non di un deliberato atto terroristico.
"Dall'intensità e della rapidità con cui è comparso direi artificiale." Spiegò Mouri. Hair confermò annuendo. Gli altri 3 ufficiali rimasero colpiti: avevano trovato la prova che si trattava di un attentato.
"Come possiamo individuare l'attentatore?" chiese Allusso.
"Dalle radiazioni." Rispose Albert.
"L'attentatore doveva aver addosso il generatore della radiazione, per cui potremmo individuarlo con un'analisi dedicata." Spiegò Mouri.
"Possiamo identificarlo al 100%?" Chiese il capitano Hesse.
"Dipende dalla concertazione di radiazione degli altri feriti e vittime, ma se c'è un picco... ." Albert fece una breve pausa per ribadire meglio il concetto: "Abbiamo l'attentatore."

Alfa Centauri City - Ospedale centrale sala analisi - 6 Aprile 2399 ore 11:48



"E' uno dei nostri." Kret'Aq sputò quelle parole con disprezzo totale e assoluto.
Hesse annuì gravemente.
Margret abbassò le antenne.
Mouri e Albert rimasero in disparte.
Alluso mise la mano sul phaser guardando il monitor che inquadrava il comandante Durston, l'attentatore. Le probabilità che l'attentatore fosse un membro della Flotta Stellare erano molte. Servivano delle degli accessi dedicati per avere le planimetrie dei condotti EPS così come era necessario avere una dettagliata conoscenza delle procedure e dei sistemi Federali per causare un attentato così devastante ma circoscritto.
Un civile avrebbe avuto difficoltà ad accedere alle informazioni e un non federale, alleato o no, difficilmente avrebbe avuto una coscienza dettagliata delle procedure e di sistemi così specifici.
Un ufficiale della Flotta Stellare era il sospetto più probabile tuttavia, quando le analisi di Mouri e Hair evidenziarono una pesante concentrazione di radiazioni del comandante Durston, la scoperta fu un brutto colpo per tutti.
"Farò sorvegliare a vista questo traditore." Sbraitò il Klingon contenendo la voglia di farlo a pezzi con le sue mani.
"Rimane un presunto innocente." Aggiunse Hesse.
"La concertazione di radiazioni e 70 volte maggiore degli altri." Aggiunse Margret.
"Potrebbe anche essere stato infettato dalle radiazioni prima dell'attentato e avere una concentrazione più alta." Provo ad aggiungere il capitano ma incrociando lo sguardo con Hair e Mouri capì che la cosa era probabile. L'umano sospirò aggiunse: "In ogni caso Durston ne avrà di cose da spiegare."
"Concordo." Taglio corto Kret'Aq.

Alfa Centauri City - Ospedale centrale camera di Durston- 7 Aprile 2399 ore 03.02



Durston era ancora in terapia intensiva in uno stato decisamente critico.
Il sospettato era tra la vita e la morte costantemente sorvegliato e monitorato dai medici. Attorno ai dottori c'era una linea di agenti della sicurezza incaricati a Kret'Aq di proteggere il perimetro e evitare che nessuno, all'infuori di medici e infermieri potessero avere in contatto col il paziente-sospettato.
Tuttavia verso le 3 di notte proprio quando tutto era tranquillo e regolare, un'ombra oscura e maligna si proiettò sul letto di Durston.
Pochi istanti dopo gli allarmi iniziarono a suonare.


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10.05 - Eliminare la zavorra

Autore: Tenente Comandante Asami Hana

- Flashback -
USS T'Karn - Plancia
6 aprile 2399, ore 10.15



Tramortire il Comandante una nave stellare facendolo teletrasportare in una cella detentiva senza far sorgere dubbi all'equipaggio è qualcosa piuttosto semplice quando la maggior parte della sezione sicurezza è parte dell'ammutinamento, ma prima o poi il resto dell'equipaggio si sarebbe certamente accorto che quello stacanovista del Capitano era svanito nel nulla. Il Comandante Jerry Callinter lo sapeva fin troppo bene una volta messa in moto l'operazione per prendere il controllo della nave avrebbe avuto poco tempo per agire e la prima tappa obbligata era la plancia.

Salì sul turbolift assieme a quattro membri della sicurezza, l'arma era celata al cinturone mentre avanzava alla postazione di comando.

"Cambio di rotta, dirigersi alle coordinate che vi sto inviando.." digitò al tastierino della postazione di comando "Curvatura 8, attivare!"

Tutti i membri presenti in plancia restarono per qualche attimo perplessi, osservandosi fra loro senza comprendere il cambio dei piani "Signore, si tratta di dirigersi esattamente dalla parte opposta rispetto alla nostra meta.. il Capitano è stato qui poco tempo fa e aveva ribadito al Comando che saremmo giunti in tempo per i trattati di pace su Asgaerd"

"Cambio di piani.." la voce del Comandante era asciutta, segno che non intendeva lasciar spazio ad eventuali obiezioni, e nel mentre gli ufficiali della sicurezza si disposero a raggiera pronti ad intervenire. Gli altri ufficiali in plancia sembravano aver intuito che qualcosa in quanto stava succedendo era maledettamente sbagliato, ma quando il Comandante e i suoi complici aprirono il fuoco finirono uno ad uno a terra privi di sensi.

Il Comandante Callinter osservò gli ufficiali a terra per qualche attimo prima di far segno ai suoi di prendere posto alle consolle "La prima parte era in fin dei conti semplice.. ora passiamo al resto" si voltò alla consolle dei controlli ambientali e sorrise "Tenente.. li mandi tutti a nanna"

Il Tenente si limitò ad annuire, isolando la plancia e la stiva tre per poi immettere forti dosi di axonon all'interno del sistema di ricircolo dell'aria della nave "E' inodore, fra poco perderanno tutti i sensi ad eccezione nostra ed i nostri colleghi che si sono rifugiati nella stiva prestabilita"

"Molto bene, pochi attimi e la nave sarà nostra!" il tono di vittoria di Callinter non sembrava condiviso dai suoi complici "Beh, cos'è quella faccia?"

"Signore.. siamo all'incirca una trentina di persone che si sono ammutinati e questa è una nave stellare, non siamo assolutamente sufficienti per gestire questo vascello con un numero così esiguo di persone.. senza contare che potremmo anche tenere quegli uomini sedati ma per quanto?"

"E se li dovessimo solo rinchiudere, quanto tempo ci vorrebbe perché studino un piano per riprendersi la nave o mandare una richiesta d'aiuto.. sono nostri colleghi, sappiamo quanto sono bravi nel proprio lavoro"

Callinter alzò una mano osservandoli "Di questo non dovete preoccuparvi, tempo un paio di giorni e questa nave avrà un nuovo equipaggio.." poi fece spallucce "E per quanto riguarda la zavorra, la galassia è un luogo immenso.. li scaricheremo su un pianeta qualsiasi"



Alfa Centauri City - Ospedale centrale
Reparto di Terapia Intensiva
7 Aprile 2399 ore 03.03



La dottoressa Mary Lore se ne stava quasi stravaccata sulla poltroncina dell'accettazione sfogliando con sguardo annoiato quella serie di cartelle mediche quasi interminabile relativa ai pazienti ricoverati in reparto già la terapia intensiva non era il massimo come area dell'ospedale, del resto si lavorava al solo scopo di ingannare la morte e spesse volte non ci si riusciva, ma finire addirittura al turno di notte era davvero l'apoteosi della sfortuna! Sospirò per un attimo osservando la foto del caporeparto posizionata alla parete con la scritta "miglior medico del mese" per poi scuotere la testa.

Mary Lore si stiracchiò boffonchiando "Altro che miglior medico, quel bastardo fedigrafo non saprebbe riconoscere il suo naso dal culo di un babbuin..." il suono degli allarmi scattati all'improvviso nella sala la fecero scattare in piedi.

Rapidamente la dottoressa si portò al terminale per controllare in quale stanza fossero scattati i sensori salvavita "Camera 16B.. Comandante Durston" pronunciò a mezza voce quelle parole per poi scattare rapidamente verso il corridoio di destra e correre quasi a perdifiato per raggiungere la stanza.

Percorse quella distanza in pochi minuti ed aveva già la mano sulla porta quando qualcosa la fece fermare per pochi istanti si voltò quasi d'istinto verso il corridoio di destra con la netta sensazione di aver visto l'ombra di qualcuno che si allontanava nella direzione opposta alla sua, ma chi poteva mai essere? Il reparto di terapia intensiva ospitava moltissimi pazienti ma nessuno di essi avrebbe potuto alzarsi in piedi e mettersi a correre per l'ospedale, già era tanto se muovevano di tanto in tanto una mano o un piede! Per un attimo ipotizzò che potesse trattarsi di un medico, un collega di qualche altro reparto, ma quale dottore sentendo gli allarmi salvavita avrebbe mai deciso di scappare lasciando morire il paziente? Lo stesso si poteva dire degli infermieri, nessuno lo avrebbe mai fatto!

Scosse il capo per un attimo massaggiandosi gli occhi e maledicendo i turni di notte, poi sentì arrivare gli infermieri ed entrò nella stanza osservando i monitor.

La Camera del Comandante Durston, fra allarmi sonori e visivi, sembrava essersi trasformata in una sorta di macabra discoteca ma oramai la dottoressa May non vi faceva neppure caso la sua attenzione fu immediatamente attirata dal pannellino del biolettino.

"Signori sapete la procedura.." Mary si mosse rapida verso il carrello degli strumenti "Arresto cardiorespiratorio in corso, una dose di lectrazina ed attivate la funzione del biolettino per la respirazione artificiale"

L'infermiera non se lo fece ripetere e mentre iniettava il farmaco attivando le respirazione indotta, appoggiò sul petto del paziente lo stimolatore cardiaco attivandolo. Le macchine iniziarono a compensare le due funzioni vitali compromesse e gli allarmi si spensero quasi tutti.

"Dottoressa, il paziente è cerebralmente morto.." l'infermiera fissò i dati restando poi in silenzio

"Come è possibile? Il tempo è stato troppo breve per aversi un ipossia cerebrale tale da compromettere completamente il cervello.. forse era possibile qualche danno secondario ma.. non a questi livelli!" la dottoressa May rimase per un po' a fissare i dati che scorrevano sul pannellino del biolettino "Possibilità di errore?"

"Nessuna dottoressa, il biolettino funziona correttamente" rispose l'infermiera

"Tutto ciò mi sembra strano, ma non sta a noi capire cosa possa essere andato storto.. lascio la patata bollente ai medici legali.." quindi portò nuovamente lo sguardo sul pannellino sospirando "Comandante Durston.. ora del decesso 03.07"



Alfa Centauri City - Ospedale centrale
7 Aprile 2399 - contemporaneamente



Aveva compiuto la propria missione in tempi record, aveva lasciato le stanze in cui era ricoverato il Comandante Durston ed aveva lasciato il corridoio il più rapidamente possibile, ma forse non era comunque stato abbastanza Silvia Blighter si bloccò subito dopo aver chiuso dietro di sé la porta che la portava fuori dal reparto con la netta impressione che la dottoressa di turno poteva risultare una testimone scomoda, una scocciatura non prevista che avrebbe potuto farla finire sulla graticola. La mente della giovane vagliò le possibili azioni da compiere ma, dopo aver escluso la possibilità di tornare indietro al solo scopo di eliminare anche la dottoressa, riprese la sua corsa in solitario scendendo i tre piani dell'ospedale e raggiungendo rapidamente i complici nel parcheggio antistante l'edificio.

"Forza, parti!" Silvia si sedette all'interno della vettura iniziando a riprendere il fiato

Il giovane boliano alla guida non sembrava attendere altro e partì facendo quasi sgommare il pesante veicolo "Allora? Dalla rapidità con cui sei uscita mi fa pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto!"

"Pensa a guidare Wimp, è andato tutto come doveva andare!"

"Quindi perché tanta fretta?" la incalzò il boliano

"Perché sono scattati gli allarmi della stanza e preferisco essere lontana prima che qualcuno possa iniziare a fare due più due, cosa che fra l'altro dovresti volere anche tu!"

"Certo che.. proprio un gran sicario sei! Non hai pensato che ci potessero essere degli allarmi salvavita in terapia intensiva?"

Silvia guardò il complice con espressione sdegnata "Mi hai preso per idiota? A parte che solitamente io non faccio la sicaria.. ad ogni modo ovvio che sapevo dell'allarme, così come lo sapeva l'organizzazione, ma era assolutamente necessario che il Comandante Durston morisse prima che malauguratamente riprendesse conoscenza e desse qualche informazione alla flotta!" sbuffò con espressione stizzita "Non c'era il tempo per riuscire ad ottenere i codici di sicurezza di un edificio civile come il maggior ospedale di Alfa Centauri City e quindi hanno pensato di mandarci qualcuno di molto rapida nel muoversi!"

"O molto sacrificabile.." la corresse Wimp

"Sei un bastardo!" Silvia incrociò le braccia al petto "Piuttosto, dovremo scoprire e tenere monitorata la dottoressa che era di turno questa notte"

"Non mi dire che ti sei fatta vedere!"

"Assolutamente no!" rispose con una certa veemenza Silvia "A parte che anche se avesse visto qualcosa, al massimo avrebbe visto un'ombra in fondo ad un corridoio! Oltretutto avevo il cappuccio e sapevo dove erano le telecamere.. non riusciranno a ricavare il mio volto da nessuna di esse! Ad ogni modo non si sa mai, un controllino non fa mai male e poi.. morto più, morto meno, chi ci fa più caso? In caso eliminiamo anche lei e fine!"



USS T'Karn - Plancia
7 aprile 2399, ore 08.22




La nave era nascosta all'interno della nebulosa J7-36 da svariate ore il numero esiguo di uomini ancora abili al lavoro era insufficiente per permettere alla nave di operare come di consueto ma tutto stava per concludersi. Il Comandante Jerry Callinter sorrise soddisfatto, mentre seduto alla postazione di comando sentiva il suono acuto della consolle delle comunicazioni.

"Comunicazione in entrata.." lo avvisò con tono tranquillo l'ufficiale alla consolle delle comunicazioni "Sono puntuali.. esattamente come c'era da aspettarsi da loro"

"Ovviamente.." Callinter osservò il sottoposto "La Cura non è uno di quei patetici gruppi sovversivo nato dalla mente di qualche patetico studente universitario, siamo arrivati a vari livelli della società e della Flotta.. siamo persone preparate, tutti con specifiche abilità o non avremmo mai avuto l'onore ed onere di far parte di un progetto così grande e importante.." si voltò verso lo schermo visore attendendo apparire il volto del suo capo ma finì per rimanere deluso

"Maestro.. pensavo che a questo punto si sarebbe rivelato.."

=^= A tempo debito, a tempo debito =^= una voce metallica si propagò nella plancia =^= Abbassa gli scudi così il tuo nuovo equipaggio potrà salire a bordo =^=

"Si, maestro.. posso chiederle le sorti delle altre navi?"

=^= La USS Stanton e la USS Amabilia sono già in mano nostra, per le altre è solo questione di tempo =^=

"E.. per il resto dell'equipaggio?"

=^= Fanne ciò che vuoi, non fanno parte dei nostri piani.. liberatevene il prima possibile =^=

"Pensavo di lasciarli su PT-36.. è un pianeta di classe M piuttosto isolato, ci vorrà parecchio tempo prima che possano essere ritrovati" Callinter sembrava essere sulla difensiva, come se sapesse bene di dover giustificare con cura le proprie scelte "Sono ufficiali preparati ma senza ulteriori mezzi saranno solo in grado di sopravvivere, non potranno allertare nessuno ed il piano potrà procedere nonostante tutto"

=^= E per quanto riguarda le alterazioni delle razze? =^=

Callinter non sentì neppure la necessità di chiedere spiegazioni, sapeva bene a cosa si riferiva le alterazioni delle razze erano tutti gli ibridi, ossia coloro che avevano avuto la sfortuna di nascere da due genitori di razze diverse. L'organizzazione aveva sempre visto di cattivo gusto l'esistenza di tali obbrobri perchè erano la rappresentazione vivente di quella perdita di unicità che stavano subendo le varie popolazioni finite sotto il giogo della Federazione Unita. Tuttavia, benché il Comandante appoggiasse l'ideale di un ritorno alla purezza razziale, non si sentiva pronto ad iniziare uno sterminio razziale contro coloro che erano stati etichettati come inquinamento dei geni razziali.

L'interlocutore sembrò irritarsi parecchio nel vedere Callinter così titubante =^= Non sei ancora pronto a compiere quanto necessario per ristabilire l'equilibrio nella galassia.. =^=

"Ma maestro.. si tratta dei nostri colleghi" cercò di difendersi il Comandante

=^= Sono vite indegne di essere vissute, la morte per loro è solo una liberazione =^=

"Cerchi di capire, Maestro.. con quelle persone abbiamo condiviso per anni ogni avventura e disavventura della nave, non possiamo ucciderli.."

=^= Non sei ancora disposto a seguire sino in fondo il grande progetto, la tua mente è debole ed è per questo che non sei ancora pronto a conoscere chi io sia.. ma un giorno lo sarai, tutto ti sarà più chiaro =^= l'individuo rimase per un attimo in silenzio =^= E sia, abbandonali sul pianeta da te scelto.. =^=



Alfa Centauri City - Ospedale centrale
Reparto di medicina legale - Sala autoptica 3
7 Aprile 2399 - contemporaneamente



Il corpo del Comandante Durston era sdraiato sul freddo tavolo autoptico coperto parzialmente da un semplice lenzuolo bianco il silenzio era quasi assordante mentre il medico legale, il dottor Michael Capear, osservava con sguardo ancora assonnato la cartella medica del defunto. Dedicò all'analisi del corpo si e no un quarto d'ora e poi chiuse il proprio rapporto con la classica dicitura "morte naturale".

"Dottor Capear, buongiorno.."

La voce del Comandante De Chirico fece voltare il vecchio medico con un leggero sobbalzo "Buongiorno a lei, giovanotto.. non credo di avere il piacere di conoscerla"

"Sono il Dottor De Chirico, mi domandavo se fosse possibile darle una mano su questa autopsia.. quest'uomo aveva una grande importanza per le indagini sull'attentato, la sua morte è una tragedia"

"Tutte le morti sono una tragedia" il vecchio medico fece un paio di passi verso il collega "Ad ogni modo è giunto tardi, non credo che vi sia nulla da trovare.. si tratta di una morte naturale"

"Morte naturale??" la voce di De Chirico sembrò decisamente sorpresa "Ma.. a suo avviso l'ipossia cerebrale non è avvenuta un po' troppo rapidamente? La morte cerebrale non avviene dopo meno di due minuti d'aria.. i danni erano decisamente vasti considerato come sono stati prodotti"

"Era un paziente della terapia intensiva, aveva subito molte lesioni a causa dell'attentato.. evidentemente lo stress neurale al quale era stato sottoposto era maggiore di quanto si fosse inizialmente immaginato, oppure soffriva già di qualche patologia che ha accelerato la degenerazione neurale.. ad ogni modo non ho trovato nulla che possa indicare una morte causata da azioni o omissioni altrui!" Capear osservò con espressione convinta De Chirico per poi procedere verso l'uscita "E in assenza di dati oggettivi che possano far ipotizzare un omicidio è mio preciso dovere indicarlo come un caso di morte naturale.."

"Mi scusi collega, ma non sono del tutto convinto dalla naturalità di questa dipartita.. ritengo che vi sia una certa probabilità che qualcuno abbia voluto accelerare la morte del Comandante per assicurarsi che non potesse parlare"

Capear si fermò ad osservare De Chirico "E di grazia, come pensa abbiano fatto?"

"Ritengo che gli abbiano somministrato una sostanza che agiva come una sorta di eccitante, possiamo parlare di tossina o di droga posso presumere fosse una sostanza in grado di portare ad una sovrastimolazione del cervello, costringendo il corpo ad accelerare il battito cardiaco.. cosa che ha portato al blocco cardiorespiratorio e poi a un collasso delle funzioni cerebrali"

"Mi spiace deluderla, ma ho fatto le analisi del flusso sanguigno e non ho rilevato alcuna droga o tossina"

"Non tutte le droghe e le tossine sono rilevabili, alcune sostanze non sono rintracciabili con analisi standard.. se non le dispiace vorrei fare un piccolo controllo aggiuntivo, tanto per fugare ogni dubbio"

Capear fece spallucce andandosene "Se ha tanta voglia di perdere il suo tempo faccia pure, io dal canto mio ho di meglio da fare che ricercare sostanze inesistenti nel cadavere di un uomo"

De Chirico evitò di rispondere a tono al medico legale, sarebbe stato del tutto inutile discutere con quell'incompetente piuttosto si portò al lettino lanciando una nuova scansione standard sul corpo del Comandante senza individuare nulla di anomalo "Se non altro era vero, non sembrerebbe esserci nulla di anomalo, ma io non demordo"

Passò alle analisi più specifiche, procedendo con una scansione submolecolare delle cellule neurali ed il bip che ottenne come risposta lo fece sorridere soddisfatto osservò rapidamente i risultati della scansione per poi sfiorare il comunicatore "Comandante De Chirico a Capitano Hesse, il Comandante Durston è stato ucciso.. causa del decesso, overdose di tropolisina"



Pianeta PT-36 - Luogo sconosciuto
7 aprile 2399, ore 10.36




Tutti gli abbandonati della T'Karn si stavano risvegliando a poco a poco dall'anestesia e si osservavano attorno con un misto di sorpresa e terrore nessuno di loro si sarebbe mai aspettato che il loro primo ufficiale, la persona con cui avevano condiviso gioie e dolori, li avrebbe abbandonati in un luogo del tutto isolato. Lentamente, ma inesorabilmente, tutti i membri dell'equipaggio dovettero fare i conti con la triste realtà: si trovavano in un pianeta di classe M del tutto inabitato, senza viveri e senza mezzi di comunicazione.

"Signore.." un guardiamarina spaventato si portò dal Capitano "Ora cosa facciamo?"

Il Capitano P'Jil non si scompose osservando ad uno ad uno i suoi uomini "Opteremo per la soluzione più logica.. ricercheremo il modo di renderci individuabili per richiedere aiuto"


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10.06 - Partenze

Autore: Tenente JG Giovanni Vincenzo De Chirico

[Flashback'> USS Sengoku - 3 Aprile 2399 10:00



"Lory, lo so che fa paura ma dobbiamo farlo, siamo andati troppo oltre! Il maestro ci ucciderebbe se ci tirassimo indietro, e oltretutto mineremmo gli obiettivi della nostra missione..."
Durston parlava con voce sicura, ma l'agitazione era tradita dal suo sguardo, Lory May non poteva non notarlo.
"Carl non ci credi neanche tu, saremo arrestati, sempre che sopravviviamo... Non potremo più stare insieme. Non ci vediamo da mesi..."
"Lo so Lory, ma la Sengoku ora è sotto il nostro controllo, dopo la cerimonia torneremo a bordo in tempo per fuggire a massima curvatura. Staremo assieme, nessuna federazione potrà più mettersi tra noi" Lory odiava quando vedeva questo sguardo. Era lo sguardo di chi stava completamente abbandonando ogni ragionevolezza per uno slogan.
"Spero che tu abbia ragione. A volte penso che tutto questo sia troppo idealistico, tuo fratello avrà anche avuto grandi idee. Ma è morto in una prigione federale, certi giorni mi chiedo se avrebbe..."
"Zitta! Cosa stai dicendo? Hai deciso di farci uccidere??"
La conversazione si interruppe bruscamente, entrambi ora avevano uno sguardo spaventato.
"A breve entreremo in orbita, ho delle lettere da scrivere... Sai in caso.... nulla... Ci rivedremo presto. Ti amo".
"Anche ..." chiuse la comunicazione prima di poter sentire la fine della risposta. Sentiva il corpo fremere di rabbia

Carl si alzò dal letto, risistemò l'uniforme e prese a lavorare al computer. Niente comandi vocali, scriveva le sue lettere usando le dita, come i suoi antenati.
Qualche minuto e svariati cambi di posizione dopo resero evidente che era troppo nervoso per questo.
Meglio un po' di palestra.
"Se qualcosa va storto sarà stato tutto inutile..." pensò tra sé e sé.
"Nulla andrà storto".

USS Sengoku - 7 Aprile 2399 ore 3:30



Lory rientrò a bordo, restò un attimo in attesa ascoltando i suoni nella stanza.
Nessun ronzio di motori a curvatura, nessuna vibrazione.
Non era ancora stato dato l'allarme.

Non fece in tempo a muovere il primo passo che le luci della stanza presero a lampeggiare di rosso e il familiare ronzio sembrò riempire le orecchie dell'ufficiale medico. Erano a curvatura. La fuga era iniziata. Sperando che il trambusto desse loro abbastanza tempo.

"Ora si può sapere dove..."
"No." A rispondere un uomo alto e magro dalla carnagione pallida, perentorio. Al suo colletto scintillavano i gradi di primo ufficiale. Sembrò non notare il lampo negli occhi di Lory alla vista dei gradi.
"Lo saprai al rendez-vouz. Questioni di sicurezza. Ma sei stata brava. Va a riposare" la voce dell'uomo ora era addolcita.

Lory uscì dalla stanza a passi incerti.
Non poteva andare nel Suo alloggio. Non ancora... Come poteva dormirci sopra proprio ora...
Dove sarebbe andata?
Quasi senza che ne fosse consapevole i piedi la portarono in sala mensa.
Fù accolta da un boato di festeggiamenti. Mezzo equipaggio era lì per celebrare il completo successo della missione.

USS Tokugawa - 8 Aprile 2399 9:00



"Capitano a tutto l'equipaggio, avete l'ordine immediato di tornare a bordo. Lasciate tutte le vostre attività e rientrate sulla nave immediatamente. Pena l'arresto."
Quando le luci del teletrasporto svanirono De Chirico si ritrovò in uno scenario surreale, la piattaforma era circondata da ufficiali federali della sicurezza dall'aspetto vagamente minaccioso.
"Dottore, rientri nel suo alloggio e non parli con nessuno strada facendo"
Il dottore si incamminò, immediatamente seguito da un ufficiale armato di fucile al phaser.
Attraversando i corridoi silenziosi della Tokugawa passarono davanti all'ufficio del capitano dove la voce di un furioso Hesse riecheggiò "Non può mettere in arresto tutto il mio equipaggio senza un'accusa o un mandato federale! È illegale! Mi rivolgerò al ..."
Un tonfo sordo fece intuire al dottore che non avrebbe mai saputo a chi voleva rivolgersi il capitano.
Entrando nel suo alloggio De Chirico con una certa sorpresa lo trovò occupato, un attonito Hair era seduto sul pavimento con la testa tra le mani.
"Albert! Ma che succede?"
"Non lo so, ero in laboratorio e studiavo le rotte in ingresso e in uscita dal sistema solare prima e dopo l'attentato, quando sono entrati e mi hanno arrestato. Poi mi hanno portato qui."

USS Tokugawa Alloggio del Tenente Alluso - 8 Aprile 2399 contemporaneamente'>/p'>

Asami era sdraiata sul pavimento dell'alloggio di Francesca Alluso con le braccia aperte, respirava profondamente tentando di non focalizzarsi su nessun pensiero in particolare.
Non riusciva a fare a meno però di sentire fitte crescenti di ansia annodarle le viscere. Per quanto tentasse di lasciarla andare sembrava una presenza sempre più ingombrante sul fondo del suo stomaco.
L'alloggio non era stato toccato, ma una guardia armata sorvegliava l'ingresso.
Attraverso le sottili paratie poteva sentire qualcuno che veniva scaricato senza troppi complimenti nell'alloggio a fianco.
Accusati di terrorismo?
Come poteva essere possibile?

Sentiva l'ansia del suo vicino di appartamento. E questo non migliorava la situazione. Panico, panico.

"Respira: dentro, fuori, dentro, fuori"
Meglio.
Come poteva essere possibile che l'equipaggio fosse accusato di terrorismo?
L'attentato era stato rivendicato, il colpevole identificato...
Qualcosa decisamente non tornava.

La porta dell'alloggio si aprì, e una donna fu scaricata dentro come un sacco di patate.
"aaahh" Francesca si alzò in piedi come una furia avventandosi contro la porta urlando.
Riuscì però solo a prendere a pugni la porta chiusa che veniva bloccata.
Un urlo di rabbia e frustrazione.
Asami era al suo fianco:"calmati Francesca, non migliorerà la situazione"
Mentre l'ufficiale alla sicurezza si calmava una vibrazione sembrò scuotere il pavimento e le stelle fuori dall'alloggio iniziarono a sembrare sottili strisce nel cielo.
La nave si stava muovendo.


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10.07 - Ammutinamenti

Autore: Tenente Comandante Francesca Alluso



SOL III
San Francisco
Comando di Flotta
Ufficio dell'Ammiraglio Hudston
09 aprile 2399 - ore 10:41


Per essere una riunione ristretta, vi era già un certo affollamento, notò il Benzite entrando nel suo ampio studio: una ventina di ufficiali, di vario grado, già parlottavano fra loro esibendo facce tese ed espressioni preoccupate.

Un solerte attendente attirò l'attenzione di tutti all'entrata dell'Ammiraglio che prese immediatamente posto alla sua scrivania facendo cenno ai presenti di accomodarsi e dando una scorsa al pad che aveva trovato davanti a sé.

All'appello mancavano un po' di presunti pezzi grossi dei Servizi di Intelligence.

In primis, il Contrammiraglio Often che, originario di Alpha Centauri, era partito subito dopo la notizia dell'attentato. Per quanto Hudston si fosse persuaso che ci fosse personale federale dietro quella vile azione, conosceva Steven da tempo e sapeva che era un brav'uomo.

Il Vice Ammiraglio Merak era assente perché su Utopia Planitia pronto a salpare con la USS Resilient NCC-83899 di classe Akira alla testa della task-force di pronto intervento. La scelta del Vulcaniano non era stata casuale: cinico e pragmatico come pochi, dotato di logica sopraffina era l'individuo giusto su cui puntare in casi delicati e spinosi come quello.

La Contrammiraglia Frashlar era su Tellar, così come il Vice Ammiraglio Kovas e le Contrammiraglia Sothe erano su Andoria.. tramite frenetici contatti, erano già stati programmati con loro dei collegamenti di trasmissioni audio video su canali protetti e criptati.

L'Ammiraglio Tellarite a capo della sicurezza informatica, Rexen, aveva prima bofonchiato e poi vociato che era troppo occupato coi suoi uomini a trovare una traccia di quanto stava succedendo per perdere tempo in inutili riunioni informative.

La Contrammiraglia Vulcan T'Li era impegnata in Accademia e non poteva abbandonare le proprie lezioni all'istante senza dare nell'occhio, mentre la parigrado Bates stava mettendo in moto la sua innumerevole mole di contatti. Entrambe gli avevano, però, garantito che sarebbero arrivate non appena fosse stato loro possibile.

Era difficile che succedesse, Hudston lo sapeva benissimo, ma erano entrambe donne di parola ed a lui bastava quello.

Dagli assenti, il Benzite passò ad esaminare la lista dei presenti: alla riunione avrebbe sicuramente partecipato il Contrammiraglio Jonathan Darion, uno dei responsabili del controllo delle minacce pervenute al Comando di Flotta.

Non ve n'erano state che potessero far presagire ciò che sarebbe poi successo, ma Darion aveva preteso dai suoi di verificare ogni informazione. L'umano era, perciò, in ritardo, come suo solito, ma era stato anticipato da un membro del suo staff: Vavel, insopportabile Andoriana col tatto di un siluro dentro una pasticceria.

Hudston la conosceva bene, la stimava perfino per via della sua grande forza di dedizione sul lavoro, ma a pelle era fastidiosa ed intollerabile per più di cinque minuti. A Darion piaceva, ma Jonathan era il tipo che non si fissava alle apparenze o si sarebbe fermato dal dedicarsi tanto amorevolmente ed a lungo ai piaceri della tavola, come testimoniava inequivocabilmente il suo ormai immenso giro vita.

Hudston alzò gli occhi per tastare l'umore dei presenti.. non era cambiato, anzi col passare dei minuti tendeva a degenerare.. poco male.. li voleva tutti scattanti e sul pezzo. Il primo che beccava a vivacchiare lo avrebbe fatto trasferire su qualche base sperduta in mezzo al nulla.

Mentre attendeva Darion, Hudston si trovò a ripensare alla richiesta di partecipare da parte della Contrammiraglia Terr, una delle responsabili del controspionaggio concernente l'Impero Stellare Romulano. Benché non parevano esserci infiltrazioni della Tal Shiar, la donna segnalava un'insolita attività di unità della Flotta Stellare impegnate a tutelare i confini della Federazione a nord dello spazio di competenza dei Romulani. Hudston le aveva chiesto di non presenziare, ma di proseguire le indagini in tal senso.. voleva capire cosa stava succedendo sotto al loro naso.

Col passare dei minuti, invece che del tanto sospirato Contrammiraglio Darion, arrivarono ancora una quindicina di persone, fra cui alcuni Capitani, mentre nei presenti aumentava l'ansietà, la preoccupazione ed il nervosismo.

Hudston alzò nuovamente lo sguardo e, questa volta, vide un ghigno.

Non ebbe tempo di mettere meglio a fuoco o di rimproverare quell'ufficiale.

Fu l'ultima cosa che vide: un bagliore intensissimo lo accecò, mentre tutto intorno a lui saltava in aria.

In un attimo fu tutto buio.



S

OL III
San Francisco
Comando di Flotta
09 aprile 2399 - ore 11:01



Jonathan Darion arrancava come suo solito sbuffando ansante e fermandosi di tanto in tanto a riprendere fiato, cercando di darsi un contegno ogni qualvolta incontrava qualche subordinato.

Ormai mancavano giusto un paio di corridoi all'ufficio di Hudston quando sentì sollevare la sua rotonda e paffuta mole come un fuscello trascinato dal vento.. fu sbattuto con forza contro un muro, che si incrinò, mentre iniziavano a risuonare gli allarmi.

Ancora semi stordito a terra, passarono appena un paio di minuti, che Darion fu circondato da uomini armati che lo trascinarono al sicuro.

Nel giro di qualche istante, fra la nube di polvere, la semioscurità dei corridoi e le torce, Jonathan poté scorgere la minuta, ma volitiva sagoma di Bernadette Bates fare la sua comparsa.. fu lei ad informarlo che il Comando di Flotta era stato attaccato, che una deflagrazione aveva annientato una delle aree destinate ai Servizi di Sicurezza decapitandone il comandante in capo: l'Ammiraglio Hudston.

Nessun superstite.

Nessun disperso.

Era l'ennesima tegola che si abbatteva su quella sezione della Flotta Stellare, dopo tradimenti e defezioni dei mesi precedenti.. il Benzite era stato scelto appositamente per porre fine a quella scia disdicevole e disonorevole.. ed ora aveva perso la vita.

Un suono dal comunicatore di entrambi ed il vocione di Rexen fece la sua apparizione

Dopo una sequela di imprecazioni in Tellarite, arrivò il messaggio: vi era una rivendicazione ad opera della Cura, identica o quasi alla precedente, del tutto irrintracciabile al momento.

Chiunque fossero, avevano chiaramente comunicato che potevano colpire ovunque e chiunque.



USS Tokugawa
Ponte 1 - Plancia
09 aprile 2399 - ore 11:53



Non c'erano i soliti ufficiali alle consolle, non era un turno Delta o Gamma, tutto sembrava in ordine, eppure tutto era cambiato.

All'improvviso la voce di colui che occupava la postazione del Capitano: "La nave è nostra, Maestro"

=^=Problemi?=^=

"Qualcuno, ma nessuno di rilevante"

=^=Quanti?=^=

"Il Capo Operazioni Glaskow e l'ufficiale di Rotta Shnar sono stati eliminati mentre attaccavamo la plancia.. il Capitano Hesse è stato messo fuori combattimento. E' in infermeria, ma non ne conosco ancora la sorte. L'investigatore Kret'Aq è disperso o ucciso.. la restante parte dello staff di comando della nave fatto prigioniero. Con loro ci sono circa una sessantina di lealisti"

=^=Molto bene.. procedete col piano. Fate perdere le tracce, poi dirigetevi a curvatura al punto di rendez-vous=^=

"Per i prigionieri?"

=^=A te la scelta, Capitano De Rais.. o abbandono o eliminazione=^=



U

SS Sengoku
Ponte 1 - Plancia
09 aprile 2399 - contemporaneamente



"Assumo io il comando della nave" disse il Primo Ufficiale Vlad perentorio scaraventando di peso l'ancora agonizzante Capitano giù dalla poltrona di Comando.

Pur avendo preso parte alla diserzione, Pramers non aveva idea di cosa fosse la Cura, di quali fossero i suoi reali interessi e non avrebbe appoggiato sicuramente omicidi di massa.

Era rimasto sorpreso dall'esplosione su Alpha Centauri, estremamente colpito dal fatto che Carl Durston fosse l'attentatore ed aveva osato avanzare delle obiezioni.. prima che diventasse un problema, Vlad lo aveva letteralmente impalato dalla trachea in su con un'arma bianca.

Ciò aveva scosso molti in plancia, ma Vlad fece spallucce: Pramers era un debole e, come tale, andava eliminato.

"Plancia a teletrasporto"

=^=Agli ordini=^=

"Eliminate la zavorra: il Capitano Pramers e tutti i lealisti li voglio fuori dalla mia nave prima di entrare in curvatura"

Di fronte ad una sbigottita Lory May, colui che aveva preso il posto del suo amato Carl Durston, facendo leva sull'amore di quest'ultimo per il fratello David, aveva appena ordinato l'eliminazione di cinquanta colleghi senza battere ciglio.

Lory si trovò a domandarsi che se questa era la Cura, forse era meglio la malattia.

SOL III
San Francisco
Comando di Flotta
10 aprile 2399 - ore 12:26



In una sala super protetta, si stava svolgendo una riunione d'emergenza.

"La USS Stanton e la USS Amabilia non rispondono alle nostre comunicazioni ormai da giorni, erano entrambe di pattuglia fra la Base Stellare 58 e la Base Stellare 718 vicino allo spazio Romulano" esordì il Contrammiraglio Darion

"Vi ripeto che escludo in maniera categorica una possibile azione offensiva di navi Romulane.. abbiamo allertato ogni agente che ci è stato possibile senza far saltare loro le coperture.. non c'è nulla" sottolineò con forza la sua omologa Terr

"Presenza di pirati?" domandò la Bates

"Nessuna segnalazione, né sono state ritrovate boe di allarme o tracce anomale di curvatura" riferì l'Ammiraglio Rexen

"Come avevo riferito all'Ammiraglio Hudston, la USS Stanton e la USS Amabilia non sono le uniche unità di cui si rileva un comportamento anomalo: è da più di una settimana che la USS Poseidon ha abbandonato il pianificato percorso di pattugliamento, apparentemente per seguire una pista di contrabbandieri, ma ne abbiamo perso le tracce. Deep Space 5 comunica di non averne più notizie" interloquì nuovamente la Terr prima di lasciare nuovamente la parola alla Bates che aveva qualcosa da aggiungere

"Si tratta di una classe Akira come la T'Karn, sebbene molto più vetusta di quest'ultima, anch'essa fuori rotta. Il Capitano P'Jil non è proprio il tipo da compiere variazioni di programma senza dettagliate informazioni o ricostruzioni logiche che l'hanno portato a prendere una decisione diversa dagli ordini del Comando. Eppure tracce di curvatura paiono indicare che la T'Karn abbia variato rotta all'improvviso probabilmente puntando verso nord. Abbiamo allertato Deep Space 4 e Deep Space 5 nel caso entrasse nelle loro rispettive aree di influenza."

"Che tipo è Jerry Callinter, il Primo Ufficiale della T'Karn?" domandò il Contrammiraglio Darion

"Uhm.. pare una persona ponderata che non ama il rischio se non calcolato.. perché? Temi un ammutinamento?"

"Tutto può essere.. a questo punto.. la USS Sengoku del Capitano Pramers è decollata d'urgenza da Alpha Centauri, senza fornire spiegazioni.."

"Pare che l'attentatore fosse il loro Primo Ufficiale, Carl Durston, possibile che abbiano trovato una traccia?"

=^=Dite? E si sono trascinate dietro anche la USS Tokugawa del Capitano Hesse?"

"Possibile.. ma perché non fornire comunicazioni a riguardo?"

"Che temano fughe di notizie? Ultimamente non diamo l'apparenza di essere affidabili a mantenere i segreti"

"Mah.. a me non convince.."

=^=Signori, scusate.. notizie urgenti dal Contrammiraglio Often: la USS Karpov e la USS Pompadour sono implose su sé stesse.. La USS Cortez NCC-536 di classe Saladin è riuscita ad attivare per tempo i propri protocolli di sicurezza ed alzare gli scudi. La Bajoriana Kepa, Capitana di quell'unità, che era a bordo, ha bloccato ed arrestato una decina di militanti di questa organizzazione detta Cura, pronti ad attivarsi come kamikaze per distruggere la nave. Purtroppo tutti hanno innescato una capsula incastonata fra i denti contenente veleno. Nessun sopravvissuto fra loro=^=

"Altre perdite?"

=^=Limitate, entrambe le navi avevano la maggior parte degli equipaggi su Alpha Centauri e non in orbita.."

"Quante?" sbraitò Rexen

=^=Non meno di un centinaio=^=

"E per fortuna erano limitate" commentò con occhi tristi Darion

Un trillo al comunicatore di Rexen fece allontanare un attimo il Tellarite dal tavolo dei colleghi.

Al suo rientro, se possibile, era più furibondo di quando si era alzato.

"Anche la USS Corwin, di classe Ambassador, del Capitano Aumeier risulta fuori rotta e potenzialmente dispersa in azione"


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10.08 - L'anticura

Autore: Tenente Comandante Cesare Tommaso Mouri

Luogo e tempo sconosciuto



Aveva creduto nella Cura.
Ci aveva creduto con tutto sé stesso nell'Ideale di proteggere le peculiarità e le caratteristiche delle varie razze della Federazione.
Odiava la globalizzazione in cui stava evolvendo la civiltà e temeva gli effetti della perdita culturale.
Ciò l'aveva avvicinato alla Cura. I suoi membri più importanti l'avevano contattato e fatto entrare nell'organizzazione.
Avevano steso tappeti rossi e promesso incarichi importanti e Alphonse Grandis aveva accettato tutto ciò sposando gli ideali portati avanti dalla Cura.
Alphonse aveva rapidamente scalato l'organizzazione e grazie alle sue abilità aveva rapidamente scalato le verie posizioni giungendo trentottesimo nella catena di comando . Si era fatto paladino di tutte quelle usanze, modi di fare, tradizioni e comportamenti delle varie razze della Federazione
Poi c'era stata la rottura con la Cura.
La Cura era diventata violenta. Aveva deciso di armarsi e colpire al cuore la Federazione per perseguire i suoi scopi. Alphonse non poteva minimamente accettarlo e tollerarlo. Voleva proteggere le culture della Federazione scatenando un forte cambiamento nella civiltà ma non poteva accettare di creare il suo sogno con la morte di milioni di persone.
Il capo della Cura, il numero 1 avrebbe scatenato una guerra civile, avrebbe messo in ginocchio l'intera Flotta Stellare e distrutto la Federazione.
Quando scoprì ciò, Alphonse provo un senso di ribrezzo e un forte disgusto.
Si sentì tradito e ingannato.
Dopo un sofferto ragionamento prese la sua decisione e si rivoltò contro la Cura.
Nella sua vita precedente era stato un ufficiale dei servizi segreti e inscenare la sua morte fu piuttosto semplice.
Si nascose e attese.
Attendere era il suo forte. Come un predatore sapeva attendere il momento giusto per colpire con la massima forza per creare il massimo danno.
Nella penombra del suo nascondiglio attese, ponto a colpire.

USS Tokugawa Hangar 09 aprile 2399 - ore 12:33



Il grosso dell'equipaggio era stato radunato nell'hangar principale ed era decisamente irrequieto. Correvano infatti migliaia di voci sulla sorte del capitano Hesse e degli altri ufficiali superiori. C'era chi era rimasto inorridito nello scoprire che il loro comandante aveva avuto una parte attiva nell'attentato. Tuttavia la maggior parte dell'equipaggio era concorde nel pensare che il capitano fosse innocente. Erano i marinai e gli ufficiali che erano da più tempo sulla nave ed erano quelli che conoscevano meglio Hesse e lo staff di comando.
Cosa che innervosiva ulteriormente era la presenza di guardie armate tutto attorno a loro. Facevano anche loro parte della Flotta ma erano pesantemente armati con fucili phaser tipo 3 e li guardavano con fare minaccioso.
C'era qualcosa di strano in loro. L'equipaggio aveva difficoltà a stabilire che cosa non andava: era come se fossero membri della flotta stellare ma al contempo non lo fossero.

USS Tokugawa Alloggio del capitano Hesse - ore 12:34



Hesse era nel suo alloggio.
L'ultima cosa che si ricordava era l'inaspettato attacco a tradimento che aveva subito poi il buio più totale.
A ridestarlo era stato una sensazione di freddo sulla giancia. Lentamente aveva ripreso i sensi. Con enorme fatica si alzò e lottò contro il senso di vertigine. Barcollò ma riuscì a riprendere il controllo
Che cosa stava succedendo? Si chiese.
La situazione era precipitata troppo presto. Avevano scoperto che l'attentatore era in realtà un comandante della flotta stellare e che questi era stato molto probabilmente ucciso.
Poi delle forze speciali erano salite a bordo e preso il controllo dell'intera nave.
Troppe cose non quadravano e non lo convincevano affatto.
Iniziava a sospettare che chi aveva assunto il comando della nave non erano leali alla Federazione. Tuttavia trovava difficile crede che qualcuno stesse per ammutinarsi e tradire la Flotta Stellare.
Era difficile e doloroso crederlo eppure doveva constatare che tutte le prove conducevano lì.
Decise allora di scoprirlo e di agire in contro piede contro chi aveva preso il comando della nave.
Cercò per diverso tempo nel suo alloggio qualcosa che potesse aiutarlo, tuttavia il replicatore era scollegato e tra i suoi effetti personali non c'era nulla che potesse aiutarlo.
Stava armeggiando con una vecchia statua per ottenere una specie di clava quando sentì dei rumori forti e delle urla.
Incuriosito si avvicinò alla porta pronto a colpire. Giunse a pochi passi quando essa di aprì di scatto.

USS Tokugawa Ponte 1 - Plancia 09 aprile 2399 - ore 12:34



De Rais era infastidito. Molto irritato. Aveva preso il comando della nave ma ora stava registrando diversi malfunzionamenti. Se la sua azione non fosse stata così fulminea avrebbe pensato che si trattasse di un sabotaggiodegli ufficiali superiori.
"Come è possibile?" Chiese l'umano furioso al suo agente al tattico.
"I sensori interni hanno dei malfunzionamenti... non capisco." Rispose l'addetto.
"Non capisci?"
"I sensori erano in manutenzione quando abbiamo preso il controllo della nave e ora li sto ricalibrando... a fatica è come se fossero stati sabotati."
De Rais fu sul punto di scatenare la sua furia ma nel mentre arrivo una seconda brutta notizia:=^=Sala macchine a plancia:=^=
"Cosa c'e?" Tuonò.
=^=Abbiamo delle difficoltà a tenere la curvatura... siamo in pochi quaggiù per manovrare una nave stellare.=^=
De Rais batté il pugno contro la console. "Questo è inaccettabile, se veniamo raggiunti da una nave di lealisti ci faranno a pezzi."
=^=Lo so signore ma non posso farci nulla.=^=
"Bene liberate l'ingegnere capo e fatevi aiutare da lui." Rispose secco il facente funzione di capitano.
=^=Si signore.=^=
De Rais chiuse la comunicazione e guardò l'ufficiale al tattico iluale rispose:" I sensori sono nuovamente in linea... acidenti, rilevo senali vitali Klingon vicino ali alloggi degli ufficiali."

USS Sengoku Ponte 1 - Plancia 09 aprile 2399 - contemporaneamente



"Ci siamo quasi." Disse Vlad.
"Manca poco al redez vous?" chiese Lory.
"Sì."
Lory inspirò fortemente e una strana angoscia pervase il suo essere.
Si chiese se stava percorrendo la strada giusta.
Perchè Vlad aveva giustiziato tutti i lealisti?
Che senso aveva?
Solo per ingraziarsi il numero 1 o per cieco fanatismo verso la Cura?
Il fine giustificava i mezzi si chiese più volte.
Eppure non poteva accettare di realizzare gli ideali del suo amator Carl su un mare di sangue.
Se avesse avuto un'altra possibilità... .

USS Tokugawa Alloggio del capitano Hesse - ore 12:35



Stava armeggiando con una vecchia statua per ottenere una specie di clava quando sentì dei rumori forti e delle urla.
Incuriosito si avvicinò alla porta pronto a colpire. Giunse a pochi passi quando essa di aprì di scatto.
La porta si spalancò di colpo e Hesse riconobbe immediatamente il volto dell'investigatore Kret'Aq. Il Klingon era ferito, sudato con tutti i vestiti rovinati. Sembrava che avesse appena finito di lottare contro un formidabile avversario.
I due non fecero tempo a dire nulla. Si sentì un rumore di scarica energetica, un forte odore di ozono e una piccola esplosione che illuminò l'ingresso.
Kret'Aq urlò di dolore e cadde a terra.
A Hesse cadde la statuetta dalle mani. Sia il Klingon che l'oggetto caddero a terra nello stesso istante.
Il capitano capì subito che era morto, colpito alle spalle da una scarica di phaser settata su uccidere.
Arrivarono quasi subito due guardia.
Una puntò l'arma fumante contro Hesse il quale alzò subito le mani in segno di resa.
L'altra portò via il Klingon e uscì.
La guardia con il fucile phaser disse: "Questo succede a chi non ci ubbidisce, faccia attenzione capitano Hesse."
Detto uscì e sigillò la porta.
Hesse rimase solo e in silenzio per diversi minuti. Come potevano dei membri della flotta stellare agire in quel modo? Si chiese sconcertato dal comportamento delle guardie.
Inaspettatamente arrivò la risposta.
"Loro sono delle bestie... questi sono i loro modi di fare."
Una figura emerse dalla penombra.
Hesse si voltò a guardarla.
Era un umano sui quarant'anni. Vestito di nero scuro. Si avvicinava lentamente al capitano dicendo:" Ho approfittato della confusione per introdurmi da lei capitano Hesse, il mio nome è Alphonse Grandis."
Il capitano cercò di allungare una mano per riprendere la statuetta, il suo unico strumento di difesa.
Alphonse capì subito l'intenzione del capitano e sorrise dicendo: "Non si preoccupi capitano Hesse non sono un nemico ma bensì un alleato. Sono qui per aiutarla a riprendersi la sua nave."
Hesse lo squadrò per un lunghissimo istante come per cercare di leggergli nell'anima: "Sei della Cura?"
Grandis scosse il capo dicendo: "Facevo parte della Cura, ma non ho accettato i loro metodi."
Hesse fece la domande che da tempo gli vorticava in testa:"E' la Cura che ha preso la mia nave?"
"Sì sono loro e io sono qui per aiutarla a riprendere il comando... io sono l'anti Cura."


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10.09 - Quando l'unica scelta è la resa

Autore: Tenente Comandante Asami Hana

USS Tokugawa - Plancia
9 aprile 2399, ore 14.15



Eberhard De Rais era sempre più furioso e frustrato a mano a mano che il tempo passava. La Tokugawa non era appena uscita dai cantieri e gli anni avevano certamente pesato sulla sua struttura ma non sino al punto di renderla una carretta spaziale doveva esserci molto di più alla base di tutte quelle disfunzioni.

Dapprima era iniziato tutto con un problema di calibrazione dei sensori interni: si era ipotizzato fossero stati sabotati da quello sporco klingon Kret'Aq, che tentava in tal modo di poter girare pern la nave senza essere notato e di raggiungere il Capitano.

Poi c'erano stati dei problemi a mantenere la curvatura, ma anche questo problema aveva una facile spiegazione: erano veramente in pochi a gestire quella grande nave e questo creava gravi problemi di operatività. E poi?

I sensori interni sembravano necessitare di continue calibrazioni e non operavano mai oltre al 41%, cosa del tutto inaccettabile perchè gli rendeva impossibile sapere cosa stesse succedendo a bordo della nave senza contare che anche l'efficienza dei sensori esterni stava a poco a poco scemando.

L'uomo alla consolle scientifica continuava i suoi laconici rapporti con la stessa enfasi di chi legge una pagina di necrologi tutti i tentativi di capire come risolvere il guasto non stavano dando alcun risultato.

"Se prosegue in questo modo presto saremo ciechi" la voce dell'uomo alla consolle scientifica era completamente spenta, come se non avesse la più pallida idea di cosa fare "Le ho tentate tutte ma se l'efficienza continua a scendere presto non vedremo più cosa accade dentro e fuori al vascello"

"E saremo anche sordi e muti.." la donna alle comunicazioni si voltò verso De Rais "Anche il sistema delle comunicazioni non funziona, non riesco a comunicare né ad aprire le comunicazioni.. è come se la consolle fosse andata in blocco!"

Eberhard scosse il capo "No signori, io non sarò un ingegnere ma questo non è normale! Hanno sicuramente sabotato la nave, questo è poco ma sicuro!"

"Signore.. usciamo dalla curvatura!" la voce del timoniere era stupita "Stiamo uscendo dalla curvatura proprio ora e non ho modo di impedirlo, saremo costretti a proseguire ad impulso!"

"Ad impulso??" De Rais scattò in piedi "Inaccettabile! Avete la più pallida idea di quanti giorni ci occorrerebbero per raggiungere il rendez vous?" sfiorò il pannellino posto sulla postazione del Capitano attivando l'interfono "Plancia a Sala Macchine! Maledizione, si può sapere che diavolo state combinando?! Abbiamo perso la curvatura!"

=^= Sala Macchine a Plancia, ci stiamo lavorando il più rapidamente possibile.. il fatto è che inizialmente pensavamo che il problema fosse la mancanza di organico, ora siamo quasi certi che sia stato infettato il computer della nave! I sistemi si stanno ad uno ad uno disattivando e per quanto tentiamo di ristabilirli non otteniamo alcun risultato.. è sicuramente un sabotaggio! =^=

"Maledetto Kret'Aq.. questa è tutta colpa sua!"

=^= Dubito che sia lui il responsabile signore, chi ha compiuto questo gesto è qualcuno che deve avere competenze avanzate in ingegneria ed informatica =^=

"Quindi abbiamo un sabotatore a bordo, questo non ci voleva.." De Rais era sempre più inviperito mentre si osservava attorno nel tentativo di trovare una soluzione alla situazione "Cosa diavolo sta facendo l'ingegnere capo? Possibile che anche il Comandante Hair non sappia cosa diavolo fare?"

=^= Si e no. Sicuramente potrebbe essergli d'aiuto essere supportato dall'ufficiale scientifico per identificare e debellare il problema informatico all'interno del computer, ma al momento non sembra minimamente interessato a sistemare il vascello. Si rifiuta di aiutare dei terroristi =^=

Eberhard non se lo fece ripetere due volte "Cambierà idea.. stanne certo, cambierà idea! Arrivo!" si voltò verso l'uomo alla consolle tattica per poi dirigersi al turboascensore "Endymion, prendi il comando.. è il momento di far capire chi comanda sulla Tokugawa"



USS Tokugawa - Sala macchine
9 aprile 2399, ore 14.28



Eberhard entrò in sala macchine guardandosi attorno tutti i suoi uomini stavano correndo a destra e a manca per tentare di risolvere i vari problemi che si stavano via via presentando. Una sola persona se ne stava immobile, a braccia conserte, nel bel mezzo della parapiglia: il Tenente Comandante Hair osservava i colleghi in silenzio, con un sorriso divertito dipinto sul volto.

"Si stanno disattivando gli smorzatori inerziali di sinistra! Ma li avevo attivati nuovamente solo una decina di minuti fa! Qui stiamo solo perdendo tempo!!"

"Non ti arrendere John, vedrai che ne verremo fuori in qualche modo!"

Eberhard rimase per qualche istante ad osservare i suoi uomini lavorare per poi puntare a passo spedito verso Hair "Tenente Comandante Hair, le ordino di sistemare la mia nave e di farlo ora!"

"Tenente Eberhard De Rais, questa non è la sua nave e lei è solamente un ufficiale addetto alla sicurezza in stanza su Sol III.. non fa neppure parte dell'organico di questo vascello" Hair rispose serafico, con una grande calma e compostezza "Avete sequestrato una nave federale ed il suo equipaggio.. come pensa che potrà finire questa storia?"

"Con la tua morte se non ti decidi a metterti al lavoro!" De Rais fece partire un destro diretto alla mascella dell'ufficiale superiore, ma Hair si spostò giusto in tempo facendo infuriare ancora di più Eberhard "Se non si mette immediatamente al lavoro la farò ammazzare"

"E così perderete definitivamente l'ufficiale ingegnere capo della nave, la persona che conosce di più i sistemi ingegneristici di questa vecchia signora" Hair continuava a mantenere un aplomb da vero ufficiale superiore "Il che vi porterà con buone probabilità a perdere del tutto i sistemi propulsivi all'incirca tra un'ora"

"Quindi lei si rifiuta di collaborare?" Eberhard fece un ghigno sadico "Vediamo se rimarrà della stessa idea ancora per molto.." quindi fece un cenno ad alcuni dei suoi uomini

Pochi attimi dopo all'interno della sala macchine vennero trascinati tutti gli ufficiali superiori donne, ossia i Comandanti Margret, Hana ed Alluso. Il volto di Hair si rabbuiò immediatamente nel veder maltrattare le tre donne.

"Vede, lei pensa di non avere nulla da perdere.. di poter essere superiore alle nostre richieste perché non ha paura di noi.." De Rais camminava lentamente verso le tre donne, con le mani legate dietro alla schiena "Ma i membri dell'equipaggio sono molti e a noi non servono. E' pronto a vederli morire ad uno ad uno e a sopportare il peso di esserne l'unico responsabile?"

Hair rimase per un attimo bloccato, non avrebbe mai voluto aiutare dei terroristi, ma quelle erano le sue colleghe e non poteva semplicemente voltarsi dall'altra parte. De Rais colse negli occhi del comandante quel dubbio e ne fu soddisfatto "Non le interessa dunque? Molto bene.."

Gli uomini che tenevano le tre ufficiali donne non sembravano attendere altro e colpirono con forza i Comandanti seppure fossero legate e quindi impossibilitate a difendersi. Alluso venne raggiunta da un montante al plesso solare, ma grazie all'addestramento incassò meglio delle altre il colpo, incespicando ma riuscendo nonostante tutto a restare in piedi. Viceversa, Margret e Hana non si aspettavano di essere colpite e finirono a terra, la prima piegata in due per essere stata colpita alle costole mentre la seconda con il labbro spaccato da un colpo in pieno volto rimase a terra priva di conoscenza.

"Lasciatele stare!" Hair fece una gran fatica a controllare la rabbia "Fatela finita!"

De Rais sorrise divertito "Vede, è questo che vi rende deboli.. il fatto che alla fine non siete mai in grado di mantenere i vostri propositi.." estrasse il phaser dalla propria fondina puntandolo alla testa di Margret "Potrei ucciderle tutte e tre in pochi istanti ma sono certo che questo lei lo sappia, Comandante.. glielo domando nuovamente, intende riparare la nave?"

"E cosa ci dice che se lo facesse noi potremmo restare in vita?" Francesca osservò con lo sguardo carico di odio i terroristi "Ci risparmiate per quanto, un'ora.. due? Il tempo che Albert sistemi la nave, e poi?"

"Preferisce morire, subito?" Eberhard spostò l'arma in direzione della Alluso "Posso accontentarla.."

"No!" Margret intervenne prontamente faticando a rimettersi in piedi per il dolore alle costole "Finora siete punibili solo per sequestro di un vascello federale e per rapimento.. volete davvero aggiungervi un'accusa di omicidio?"

De Rais scoppiò a ridere mantenendo il phaser puntato sulla Alluso "Io non riconosco più alcuna autorità alla Federazione Unita dei Pianeti, non mi interessa se voi mi considerate solo un criminale.. quando il piano verrà messo in atto io sarò considerato un eroe!"

"Un momento.." la voce di Hair si fece fredda "Vi offro uno scambio.. la nave per la vita di tutto l'equipaggio sequestrato. Io riparerò i sistemi della nave ma esigo che a nessuno di noi venga torto un capello"

De Rais osservò Hair con una certa curiosità "E chi mi dice che non sta solo guadagnando tempo per fare qualche piano dei vostri?"

"Nulla, esattamente come io non ho basi per fidarmi di lei ma ci pensi.. è uno scambio che può soddisfare entrambi" Hair incrociò le braccia al petto "A lei questa nave serve, giusto? Il resto dell'equipaggio viceversa è solo un rischio, potrebbero tentare di fuggire o di riprendersi la nave.. troppo pericoloso. Questa è la mia proposta, sistemerò la nave e poi lei farà sbarcare me e tutto il resto dell'equipaggio su di un pianeta vivibile"

Eberhard ci riflettè per svariati secondi, poi abbassò il phaser "Le do due ore, non di più.. poi l'accordo salta!"


Argelius II - Enope City
Cevotov Museum - esterno dell'edificio
9 aprile 2399, contemporaneamente



Freya Icrash, giovane umana trasferitasi da circa due anni su Argelius II, aveva iniziato la sua consueta giornata tipo: si era innamorata di un argeliano e aveva deciso di trasferirsi da lui per farsi una famiglia. Da allora ogni mattina usciva di casa intorno alle 8.30 per incamminarsi per le vie della città di Enope e raggiungere la centrale comunicazioni, prendendo posto come addetta alla consolle principale.

Camminava con calma anche quella mattina, gustandosi il tepore del sole che le scaldava il viso non c'era nessun rumore ed il cielo era di un celeste intenso, senza nuvole, tanto che le venne quasi il desiderio di cambiare direzione e raggiungere la spiaggia.

Superato il ponte di Ravinie si ritrovò a passare in un punto poco distante dal museo Cevotov si trattava di un edificio considerevole, era alto cinque piani e tutte le pareti erano fatte di vetri specchi colorati, che lo facevano apparire come un gigantesco cubo di Rubik. Passò a poca distanza dall'entrata per poi girare in direzione della via principale quando improvvisamente si voltò indietro. Neppure lei riuscì a capire che cosa l'avesse convinta a fermarsi ma per qualche attimo ebbe la sensazione di aver sentito un rumore diverso dall'ordinario.

Freya si voltò indietro ad osservare le scolaresche che si preparavano ad entrare al museo mentre delle povere insegnanti cercavano di radunarli e riportare l'ordine ridacchiò divertita mentre riprendeva a camminare aggirando l'edificio e lasciandoselo alle spalle ma ecco che nuovamente sentì quello strano rumore. Tornò nuovamente ad osservare il museo, la luce del sole riflessa nelle grandi finestre a specchio dell'edificio era tanto accecante che dovette portare la mano destra alla fronte e poi.. poi nulla fu come prima.

La giovane vide un flash, quello che si potrebbe definire una grande luce irradiarsi alle basi del museo, poi un rombo simile ad un tuono la investì con tanta violenza da sollevarla in aria e spingerla con forza contro un edificio a poca distanza. Era stata proiettata via dall'onda d'urto di un'esplosione che aveva coinvolto il museo di xeno antropologia ma se ne rese conto solo svariato tempo dopo, quando riprese quasi miracolosamente conoscenza ancora semi-sommersa fra le macerie.

Cosa era successo? Chi mai avrebbe fatto una cosa simile in un pianeta come Argelius II? Quanto tempo era rimasta incosciente? Qualcuno l'avrebbe trovata lì dove si trovava? Come stava il suo ragazzo? Ed i bambini che aveva visto poco prima davanti al museo? ..mille domande affollavano la sua mente ma non avrebbe saputo rispondere a nessuna di esse.

Attorno a lei il profondo silenzio lasciò improvvisamente spazio alle grida della gente che chiedeva aiuto neppure lei capì come fece, ma si rialzò barcollando e si tolse di dosso dei calcinacci che le erano finiti sopra le gambe, uscendo dal piccolo anfratto che le aveva offerto un po' di protezione dopo l'esplosione. Attorno a lei il paesaggio si era trasformato in un inferno di fuoco e gente agonizzante centinaia di cadaveri distesi a raggiera attorno a ciò che era stato un museo, come fossero stati proiettati fuori dalle finestre a causa dell'esplosione, avevano riportato danni così gravi da non avere più una parvenza umana. Tutti gli edifici limitrofi, compreso il gigantesco museo, erano stati rasi al suolo ed un'intensa polvere si stava alzando rendendo più difficile la respirazione e celando in parte alla vista l'entità della devastazione avvenuta.

Le fiamme avevano iniziato a lambire le case che ancora non erano crollate, mentre la gente sopravvissuta cercava di spostarsi in luoghi sicuri nonostante le gravi ferite che avevano riportato. Freya iniziò a muoversi come un automa, incapace di capire la portata della situazione, incamminandosi per come poteva verso il suo luogo di lavoro. Solo allora una vocina risuonò nella sua testa richiamandola ai suoi doveri ancora ferita raggiunse la sua postazione attivando una chiamata verso Sol III

"Al Comando di Flotta su Sol III, qui Argelius II.. abbiamo subito un attentato, chiediamo immediato aiuto"


USS Tokugawa - Alloggio del Capitano Hesse
9 aprile 2399, contemporaneamente



Hesse fissava ancora la strana figura che era apparsa di soppiatto nel suo alloggio, aveva scambiato poche parole con quel Grandis ma per il momento non sentiva di potersi fidare a pieno di quell'uomo. Ma del resto, in quel momento avrebbe avuto difficoltà a fidarsi della maggior parte dei membri della nave aveva subito un ammutinamento ed era stato confinato nel proprio alloggio, aveva assistito alla morte di Kret'Aq e ancora non aveva idea di dove stessero conducendo la Tokugawa.

"Lei non è una persona facile da convincere" Alphonse Grandis fa qualche passo avanti verso il capitano "Ma infondo la posso capire, non credo sia facile fidarsi di qualcuno che faceva parte della stessa organizzazione che ha requisito la sua nave.."

"Che cos'è la Cura?"

"Non è facile rispondere a questa domanda" Alphonse si sedette sul divano mettendosi comodo "La Cura è un'organizzazione secolare, neppure io so quando sia nata esattamente anche se con tutta probabilità è antecedente alla fondazione della Federazione Unita dei Pianeti. Il suo scopo dichiarato è la difesa dell'unicità delle varie razze federali ma i buoni propositi nascondono spesso pessime intenzioni"

"Si spieghi meglio.." Hesse si sedette di fronte all'inaspettato ospite

"Il principio che guida gli ideali della cura sono legati all'idea della preservazione delle unicità di ogni razza a discapito del conformismo.. ma ciò che intendono affermare è che le varie razze dovrebbero essere poste nell'impossibilità di riprodursi fra loro.. la Federazione Unita dei Pianeti viene vista come un pericolo perché con il passare del tempo le varie razze riproducendosi fra loro potrebbe portare alla creazione di razze ibride che potrebbero perdere le unicità delle singole razze che li compongono"

"E' un ragionamento priva di senso"

"Capitano, l'ideale delle razze pure non sono nuove nel nostro mondo.. se le razze si sommassero tutte le peculiarità culturali, storiche e persino fisiche andrebbero perdute per sempre" Grandis osservava il Capitano con una strana convinzione negli occhi "Ma se un tempo l'ideale era perseguito solo a carattere filosofico, ora la Cura si è mobilitata per distruggere la Federazione e portare ai popoli ad un'auto isolazionismo protettivo.. meno rapporti fra i popoli, meno rischi di figli ibridi fra i vari mondi"

"Da chi è composta la Cura?"

"La Cura è composta da una moltitudine di persone, chi all'interno della flotta.. chi nel mondo degli intellettuali.. altri tra persone comuni. Sono tutte persone eterogenee che sono accomunate dalla piena convinzione nei principi della Cura" Grandis fece una pausa "I membri di quell'organizzazione hanno dimostrato un totale asservimento ai principi dell'organizzazione e sarebbero felici di dare la vita per loro. La setta, negli anni, ha addestrato alcuni valorosi membri della flotta stellare che ora si stanno ad uno ad uno ammutinando"

"Ed ora, quale sarà la loro prossima mossa?"

"Ancora non lo so.." Grandis scosse il capo "Ma spero di scoprirlo prima che sia troppo tardi.." lo strano uomo si alzò "Ora mi perdoni, ma devo tornare a confondermi fra i traditori della Cura, non tema.. sono certo che avremo modo di rivederci" detto questo uscì di soppiatto dall'alloggio del Capitano.


Sol III - Ufficio del Contrammiraglio Darion
9 aprile 2399, ore 14.51



Le notizie si stavano via via susseguendo sull'attentato di Argelius II il contrammiraglio Darion cercava di seguire quasi in tempo reale sul conteggio delle vittime che purtroppo stava salendo sempre di più. Il suono del sensore lo fece quasi trasalire, mentre il Contrammiraglio Bates entrava nel suo ufficio.

"Questa non ci voleva, la situazione rischia di sfuggirci tra le dita.." Bates sembrava preoccupato tanto quanto il collega "Ed il peggio deve ancora venire"

Darion alzò il capo dal terminale sgranando gli occhi "Non me lo dire, un altro attentato?"

Bates scosse il capo "No, ma gli effetti dei due attentati si stanno facendo sentire.. vari pianeti hanno fatto richiesta di avere un aumento delle navi di pattuglia temendo di poter essere i prossimi obiettivi, stiamo cercando di dare risposte concrete alle varie richieste ma fra le navi che hanno lasciato le proprie posizioni senza dare motivi e tutte le richieste pervenute.."

"Sta diventando quasi impossibile riuscire accontentare tutti?"

Bates annuì brevemente a Darion accomodandosi sulla poltroncina "Si.. si stanno creando dei vuoti nelle difese e la cosa rischia solo di peggiorare.." fece una pausa "E nel frattempo è stato confermato che anche la Corwin non risponde più alle chiamate, siamo nei guai.. siamo davvero nei guai John"


Zona sconosciuta - Asteroide di classe M Sconosciuto
9 aprile 2399, ore 16.51



Erano nuovamente tutti insieme sull'asteroide, o quasi.. il capitano Hesse non si vedeva da nessuna parte, tanto che ormai era palese fosse stato trattenuto sulla nave, forse come ostaggio. Margret passava con lo sguardo il volto dei membri dell'equipaggio rimasti leali alla Flotta Stellare senza sapere esattamente cosa dirgli.

Erano stati abbandonati in quel luogo sperduto, con pochissime attrezzature ed ora non gli restava altro che sopravvivere in attesa che qualcuno potesse trovarli.

"Siamo in una zona poco trafficata Comandante"

La voce di Asami fece voltare Margret che annuì "Lo so, ma dobbiamo continuare a crederci.. non ci siamo mai arresi, non lo faremo neppure adesso! Ci hanno lasciato una boa di emergenza.. siamo in un'area in cui passano poche nave ma questo non significa nulla, saremo trovati presto.. me lo sento"


USS Tokugawa - Alloggio del Capitano Hesse
9 aprile 2399, contemporaneamente


Hesse fissò per qualche attimo l'asteroide prima che la Tokugawa ripartisse a curvatura e sorrise dentro di sé: il suo equipaggio nonostante tutto era salvo ora stava a lui e all'improbabile alleato Grandis trovare un modo per fermare la vecchia signora.

*Riuscirò a trovare un modo a fermare tutto questo.. la Cura non l'avrà vinta..* pensò Hesse fra sé e sé *Li fermerò.. costi quel che costi*


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10.10 - Una nuova speranza

Autore: Tenente Comandante Albert K. Hair

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Zona sconosciuta, Asteroide di classe M sconosciuto - 9 aprile 2399, ore 18:21



Hair si guardava attorno insieme a Juliette. Quel cielo molto strano era a suo modo bellissimo. Da un certo punto di vista era quasi un miracolo che su un corpo celeste così piccolo ci fosse dell'atmosfera. "Per fortuna, fino ad ora, l'accordo è stato rispettato da quei criminali. Ho temuto che, una volta sbarcati, avrebbero piantato un siluro in mezzo al nostro accampamento e tanti saluti..."
"Hai risistemato la Tokugawa? Totalmente, intendo..."
Nel parlare arrivarono al posto in cui erano sedute Margret e Hana. Queste ultime avevano udito la domanda di Juliette.
"Beh, avrei voluto essere veramente io la causa di tutto quel trambusto ma lo sono stato solo in parte. Inosservato, avevo pian piano messo in condizione di mancata ricristallizzazione del dilitio. Era questione di tempo che i controlli automatici facessero uscire la nave dalla curvatura. Io non c'entravo con i sensori e neanche con gli altri malfunzionamenti. Mentre stavo rimettendo in sesto i sistemi ho, però, notato che c'era un programma che girava nei sottosistemi. Non avevo mai visto qualcosa del genere e mi sono ben guardato dal manometterlo. a quello che ho potuto osservare, prima o poi la nave andrà di nuovo in avaria. Speriamo lo faccia abbastanza lontano da qui e che ci trovi qualcuno prima che a Eberhard venga in mente di tornare a farci fuori."
"Sì, speriamo che sia come dici, Albert." rispose Asami.
Si unirono a loro Francesca, Giovanni e Cesare, rispristinando, Capitano a parte, il gruppo degli ufficiali superiori. Lind si sentiva quasi fuori posto ma in quella situazione la normale rigidità della catena di comando si era un po' allentata.
"La boa di emergenza?" chiese Margret.
Albert fece un cenno a Juliette. "L'ultima volta che l'ho verificata, due minuti fa circa, stava trasmettendo normalmente."
"Le altre attrezzature?" chiese il Primo Ufficiale a Hair.
"Tutte funzionanti. Io e Mouri abbiamo preparato la sorpresa di cui avevamo parlato con il Numero Uno." e fece un cenno all'Ufficiale Scientifico che si allontanò per un minuto, tornando con uno dei due replicatori alimentari che avevano lasciato in dotazione al gruppo di profughi.
"Alla lista delle attrezzature necessarie abbiamo fatto aggiungere alcune attrezzature strategiche." continuò Hair. "Cannibalizzando un paio di queste attrezzature abbiamo trasformato questo replicatore alimentare, aumentandone le capacità per sfornare pezzi meno edibili." concluse con un sorriso lasciando la parola a Mouri.
Questi armeggiò qualche secondo e produsse in serie quattro oggetti di dimensione di pochi centimetri. Si tolse dalla tasca una batteria al plasma e la collegò agli altri oggetti assemblando il tutto sotto gli occhi curiosi degli altri. Infine porse il tutto a Margret: "Comunicatore subspaziale, raggio di circa 3 anni luce, capacità di crittatura tramite codice personale. Se conosce qualcuno con cui parlare..." disse con evidente soddisfazione sul viso.
Non senza compiacimento, la donna rispose: "In questo momento ci sarebbero tre o quattro persone che mi piacerebbe contattare ma credo siano tutti fuori dalla portata. Inoltre non vorrei trovare qualche affiliato a questa... Cura in ascolto."
"Potremmo fare così:" consigliò Alluso, "attendiamo 24 ore. Se nessuna nave tenta di contattarci per via della boa di emergenza, proveremo a comunicare noi."

USS Tokugawa, Alloggio del Capitano Hesse - 9 aprile 2399, 20:24



Hesse era solo nel proprio alloggio, preoccupato per la sorte del suo equipaggio.
Non ricordava da quanto tempo fosse a fissare fuori dalla nave le stelle che filavano via, dopo che Grandis se n'era andato. Grazie a quest'ultimo era ora in possesso di un dispositivo che gli riportava tutte le conversazioni interne della nave e aveva intuito che i problemi stavano tornando ad affliggere la Tokugawa. Sembrava che i sistemi presentassero i malfunzionamenti in un ordine preciso. Prima i sistemi più periferici e poi, man mano, quelli più importanti. C'era una logica in tutto ciò, specie per una nave che ha molti meno membri dell'equipaggio di quelli normalmente in servizio per funzionamento nominale.
Prima di congedarsi, gli aveva detto di stare pronto.

USS Tokugawa, Alloggio di Eberhard De Rais - 10 aprile 2399, 02:41



Al terzo suono del cicalino, De Rais si svegliò. Capì che c'era qualcosa che non gli tornava ma non riusciva a capire cosa. "Qui De Rais."
=^=Capitano, siamo usciti dalla curvatura.=^=
Ecco ciò che non gli tornava: "Siamo già a destinazione?" chiese sapendo già che era impossibile.
La voce del Timoniere del turno di notte, un vulcaniano di nome Pa'Risk, rispose: =^=No, mancherebbero ancora 13 ore e 42 minuti.=^=
Chiuse la comunicazione con un'imprecazione. "De Rais a Sala Macchine."
=^=Qui Bakoku.=^=
"Che sta succedendo, perché siamo usciti dalla curvatura?"
Dall'altra parte, un silenzio durato qualche secondo in più del dovuto denotava un certo imbarazzo: =^=Non lo sappiamo, sembra essere la conseguenza di una catena di malfunzionamenti di alcuni sistemi periferici.=^=
"Quel maledetto ingengere! Me la pagherà! Quando ci vorrà per riavere la curvatura?"
=^=Non lo sappiamo, esattamente. Probabili un paio d'ore.=^= rispose Bakoku un po' titubante.
"Ve ne do una. Sto venendo là."
=^=Sì, signore...=^=

USS Tokugawa, Alloggio del Capitano Hesse - 10 aprile 2399, 02:44



"Capitano Hesse, venga con me, subito!"
Demian non è che fosse addormentato, gli girava in testa l'avvertimento di Grandis, ma gli ci volle qualche secondo per capire che a parlare era qualcuno ostile.
Si alzò e inquadrò l'interlocutore. Era quel De Rais che aveva preso in ostaggio la sua nave. "Cosa vuole?"
"Il suo Ingegnere Capo è un tipo in vena di scherzetti e sono sicuro che c'è lui dietro a questo sabotaggio." quasi ringhiò Eberhard.
"Sabotaggio?" si era già accorto che erano usciti dalla curvatura ma non sapeva bene come interpretare la cosa.
"Venga con me subito, ho detto!" a stento tratteneva la rabbia. Dietro di lui, due guardie armate.
"OK, e dove stiamo andando?" azzardò Hesse.
"Lo scoprirà!"

USS Tokugawa, turboascensore - 10 aprile 2399, 02:46



"Sala Macchine!" comandò De Rais.
Il Capitano, dopo la seconda svolta, si rese conto che il percorso non era quello per la Sala Macchine e tese i sensi, pronto a tutto.
Quando il turboascensore si fermò colpì con un braccio al volto la guardia di sinistra. Quella di destra fu sorpresa dalla mossa del Capitano ma non fece in tempo a girarsi che un colpo di phaser la colpì, facendola stramazzare al suolo. De Rais alzò semplicemente le mani mentre Hesse terminava il lavoro con la guardia colpita in precedenza.
Eberhard stava per dire qualcosa ma un altro colpo di phaser lo mandò nel mondo dei sogni.
"Capitano, ben ritrovato."
"Ben ritrovato pure lei, signor Grandis. Che pensa di fare, ora?"
"A dire il vero ucciderei seduta stante questi traditori ma lascio a lei la decisione. Il Capitano della Tokugawa è ancora lei."
"Sarebbe la soluzione più opportuna, forse, ma preferisco non abbassarmi al loro livello."
Grandis, quindi, chiuse dietro di sé il turboascensore e lo mandò in una traiettoria circolare, avendo cura prima di togliere le armi e i comunicatori ai tre senza conoscenza, distruggendo con un colpo di phaser il dispositivo di comunicazione del turboascensore.
"Andiamo..."
Hesse, un po' titubante, gli andò dietro.

USS Tokugawa, Hangar 2 - 10 aprile 2399, 02:58|/p'>

"Perché siamo qui?" chiese il Capitano: "Non ho nessuna intenzione di lasciare la nave a questa gente."
"Sì, lo immagino. Siamo qui perché c'è una console di comunicazione che non è soggetta ai controlli di routine della nave. L'ho portata e nascosta in uno dei condotti di Jefferies che partono da qui. Con i sensori di nuovo fuori uso possiamo mandare una comunicazione."
"E a chi? Non possiamo sapere chi è coinvolto e chi no in questa cospirazione."
"Conosco una persona che sicuramente non è coinvolta." spiegò Grandis. "Andiamo."
Si infilarono nel tubo individuato da quest'ultimo e trovarono la console.
'Al Contrammiraglio Darion, Comando di Flotta.
L'equipaggio della USS Tokugawa, fedele alla Federazione, è stato abbandonato su un asteroide di classe M alle coordinate che invierò in allegato.
Capitano Demian Hesse, USS Tokugawa.'
Grandis inviò il messaggio e spense la console. "Ora a lei l'iniziativa, Capitano."
"Vediamo di fare più danni possibile. Ci sono rimaste una quarantina di persone da mettere fuori gioco."

Sol III, Comando di Flotta, Alloggio del Contrammiraglio Darion - 10 aprile 2399, 04:02|/p'>

Jonathan era ancora alzato perché stava cercando di riassumere la situazione stilando una lista delle navi che avevano risposto positivamente negli ultimi giorni.
A quelle che erano sempre state in contatto con il Comando di Flotta, aveva aggiunto alla lista la USS Corwin che, seppur all'inizio essere stata tra quelle che non aveva più comunicato con il Comando, dopo qualche tempo aveva dato segnali di essere di nuovo operativa. La comunicazione che era arrivata dal Primo Ufficiale era abbastanza inquietante per ciò che sembrava essere in corso sotto traccia, comunque era una nave in più su cui fare affidamento.
La situazione sembrava precipitare ma c'erano alcune certezze. Stava fissando pensieroso quella lista quando venne distratto dal cicalino della console. Si portò allo strumento di comunicazione e vide che si trattava di un messaggio criptato, in codice, che richiedeva una scansione della retina e l'inserimento manuale di un codice per la lettura.
Dopo aver assimilato l'informazione e dato un comando ulteriore, il messaggio si cancellò.
Tornò alla lista delle navi che stava consultando e vide che propri la USS Corwin era, seppur in una situazione non ideale, nella posizione più adatta ad operare il salvataggio.
Si mise in comunicazione con la nave.

Zona sconosciuta, Asteroide di classe M sconosciuto - 10 aprile 2399, ore 08:47



Francesca, nel suo turno di sorveglianza del comunicatore, trasalì quando udì le parole attraverso il dispositivo: =^=Parla il Comandante Kevides della USS Corwin. C'è qualcuno in ascolto?=^=


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10.11 - I burattini

Autore: Tenente Comandante Francesca Alluso

FLASHBACK
SOL III
Luogo Imprecisato
07 dicembre 2398 - ore 07:05



Burattini. Un gioco vecchio di secoli. Eppure sempre di moda. Lui adorava giocare con i burattini. Era una cosa che aveva sempre amato. Solo che i suoi burattini non erano mai stati fantocci immateriali cui tirare i fili.. erano sempre organismi senzienti, di qualunque razza fossero e con qualunque capacità telepatica si vantassero di possedere.

La sua ultima creazione in ordine temporale era stata la C.U.R.A., acronimo di Culture Unity Racial Agglomeration, un'organizzazione volta alla tutela del patrimonio culturale e specifico delle razze appartenenti alla Federazione Unita dei Pianeti.

Partita in sordina, col passare degli anni, era riuscita a decuplicare i soci fondatori e, come in un moltiplicatore di scala, ora contava migliaia di simpatizzanti. Era stata riconosciuta direttamente dal Presidente a Parigi con una sfarzosa cerimonia come esempio evidente di un'iniziativa preziosa per la salvaguardia culturale e storica di tutte le razze federali.

Sotto questa patina superficiale, già trasbordante di stupidi fantocci entusiasti nonché fermi sostenitori di tutto ciò che la C.U.R.A. sembrava voler trasmettere alle generazioni future, lui aveva potuto selezionare menti facilmente manipolabili, con patologie border-line o con convinzioni sopite dalle consuetudini.

Era riuscito a coltivare centinaia di accoliti anche dentro la Flotta Stellare.. un esercito di burattini pronto a fare tutto ciò che lui avrebbe detto loro di fare, senza, però, rendersene pienamente conto.

Le idee, che, sapientemente, aveva instillato dentro le loro menti, li avrebbero fatti muovere come perfetti automi, seppur del tutto coscienti e dotati di libero arbitrio.

Qualunque mossa compiuta sarebbe stata una loro iniziativa coerente con le pulsazioni più radicate che ognuno di loro celava nel più profondo dell'anima.

A questo esercito di burattini, ne avrebbe opposto un altro, notevolmente meno numeroso, che avrebbe scatenato nel compiere attacchi terroristici.

Prima contro obiettivi militari della Flotta Stellare.. poi contro ufficiali della stessa per passare infine a vittime inermi nella popolazione, ma niente, assolutamente nulla, contro i poteri forti.

La gente, presto o tardi, avrebbe notato quel misterioso e sospetto velo di protezione che pareva rendere intoccabili gli alti notabili della Federazione.. ciò avrebbe portato a rivolte, manifestazioni, istanze preliminari volte alla fuoriuscita da un agglomerato incapace di tutelare la sicurezza al proprio interno.

Se le cose andavano come aveva previsto, sarebbe stato inserito a furor di popolo in una cerchia ristretta di nomi favoriti per l'elezione a nuovo Presidente della Federazione Unita dei Pianeti.

Sarebbe stato invocato a gran voce da quegli ufficiali di cui aveva corrotto gli animi, sarebbe stato pregato da quegli intellettuali tanto impegnati nel preservare le usanze culturali specifiche di ogni razza federale e, infine, avrebbe manovrato qualche sciocco politico affinché non solo fosse prescelto, ma che gli fossero conferiti poteri speciali come in caso di guerra.

Ci sarebbero state proteste, lamentele, malumori, ma, alla fine, lui avrebbe vinto.

Vincere non gli sarebbe ugualmente bastato.

Avrebbe millantato una qualche forma di incapacità, di inettitudine, un profondo malessere dovuto al non sentirsi pronto a portare un tale peso.. ciò avrebbe portato i suoi sostenitori a lodarne la modestia ed incensarne le qualità, ricoprendo ogni sua mossa di scroscianti applausi.

Solo allora avrebbe comunicato di aver accettato quella carica con grande riluttanza.

Avrebbe fatto un discorso intriso di parole come libertà di scelta, di democrazia, di necessità di salvaguardare la Federazione.. avrebbe annunciato, senza ombra di dubbio, che tutti i poteri aggiuntivi a lui conferiti sarebbero stati usati per il meglio e, soprattutto, rimessi al risolversi di quella crisi.

Una volta ottenuti pieni poteri, invece, avrebbe fatto in modo, in accordo con le sue nuove funzioni, di far piazza pulita di Ammiragli vecchi e stantii, legati a doppio filo a Direttive antiquate ed incapaci.

Al loro posto, avrebbe promosso elementi puri, dotati di idee forti, sicuramente non incroci razziali senza alcun senso e privi di carisma.

Avrebbe ridato forza agli eserciti planetari, in modo da creare un'unica grande forza da combattimento in grado di contrastare le minacce che, senza dubbio, sarebbero arrivate da tutti coloro che, lentamente, si sarebbero accorti di essere stati giocati e privati dei propri poteri.

Anche con loro avrebbe giocato come con dei burattini: li avrebbe sterminati uno dietro l'altro.. ma di fronte all'opinione pubblica sarebbe stato intransigente: avrebbe punito ufficialmente qualcuno dei propri accoliti, reo del torto lamentato dai suoi oppositori.

E, con uguale intransigenza, avrebbe eliminato sia lui sia loro: nessuno avrebbe potuto affermare che non fosse un leader giusto, illuminato e coerente.

Un trillo della sua consolle di ultima generazione dotata dei più avanzati protocolli crittografici, privò l'apparentemente anziano El-Auriano della soddisfazione di continuare nella sua visione profetica.

Ascoltò attentamente quello che una voce indistinguibile gli proferì: un Capitano del Dipartimento di Sicurezza aveva autorizzato da settimane un'operazione sotto copertura per comprendere ciò che stava accadendo a Quingdao, presso la Sede Biosyn.

A quanto pare, le cose non sarebbero andate bene come aveva pensato: poco male, amava gli imprevisti e ciò gli avrebbe permesso di ricollocare i burattini in un nuovo ampio e stimolante disegno strategico.



FLASHBACK
SOL III - Quingdao
Sezione 31 - Casa Sicura
07 dicembre 2398 - qualche minuto più tardi



Chiusa la comunicazione con colui che amava farsi chiamare Maestro, l'anziano analista Brian Friel si attivò per far rapporto ai suoi superiori.

Erano mesi che controllavano ciò che il Contrammiraglio Vashek stava combinando. Non erano note le ragioni per cui un individuo pressoché irreprensibile come l'Andoriano si stesse occupando di supervisionare la produzione di una bio tossina letale.

Non avrebbe messo in allarme nessuno se i quantitativi fossero stati irrisori: per quanto ugualmente devastanti, sarebbero rientrati nell'ambito di lavoro di Vashek, sempre in prima linea nel formulare risposte a potenziali rischi terroristici.

Dalla perdita del suo keth, infatti, Vashek era sì cambiato, più solitario ed irritabile del solito, ma aveva sempre mantenuto la medesima professionalità in ogni ambito lavorativo ed aveva superato con successo gli esami psicologici a cui era stato sottoposto per verificare la sussistenza di una crisi post traumatica.

Quella sua presenza assidua presso Quingdao, però, lo aveva messo sotto attenzione da parte della Sezione 31: dapprima per comprenderne l'eventuale cambio d'approccio programmatico e, in seguito, si era ritenuta la tossina interessante per i fini ultimi di difesa della Federazione.

In caso di nuovi attacchi, fossero stati del Dominio, dell'Impero Romulano o di qualsiasi altra provenienza, l'utilizzo massiccio di quella tossina nei pianeti d'origine degli attaccanti, avrebbe stroncato loro qualsiasi velleità bellica comportandone una resa pressoché immediata.

Replicando, in fondo, ciò che era già stato fatto coi Fondatori.

Era per quello che era stata data libertà d'azione a Vashek.

La Biosyn si era ritrovata negli organici una decina di agenti operativi della Sezione 31 ed ogni mossa dell'Andoriano veniva sempre analizzata e vivisezionata, anche sfruttando le debolezze del suo aiutante di bandiera, il Comandante Weigand.. individuo sordido, arrivato fin lì per occasioni di mero opportunismo, e con tendenze omosessuali che, per quanto Friel non le ritenesse disdicevoli, lo portavano a blaterare troppo con l'oggetto della sua infatuazione di turno.

L'ultima sua fiamma risultava un ventenne Batricano.. quasi indistinguibile da un umano se non per gli occhi, le cui iridi erano di un giallo ocra acceso.

A nessuno dei suoi colleghi era parso meritevole di attenzione, ma era stato proprio indagando sul Batricano, che Friel si era trovato invischiato in qualcosa di decisamente più grosso ed affascinante. In qualcosa che partiva dal Maestro e che confluiva dentro e fuori la Flotta Stellare, i Servizi di Sicurezza, la stessa Sezione 31 ed organizzazioni criminali di varia natura.

Era indubbio, infatti, che la Biosyn era una propaggine legale di un'insieme di attività imprenditoriali, ugualmente rispettabilissime, di proprietà ad una serie di prestanome riconducibili a quell'enorme furfante di Jak'Al. Ammesso che esistesse una persona sola con quel nome.

Era impensabile che Vashek fosse in combutta con Jak'Al. Semplicemente non ne era il tipo, quindi qualsiasi fossero state le sua motivazioni, il tornaconto era economico per il criminale e qualcosa di intangibile, ma ugualmente di valore, per l'Andoriano.

L'intervento del Dipartimento di Sicurezza rischiava di mettere a repentaglio non solo l'operazione sotto copertura della Sezione 31 o quale che fosse il progetto originario di Vashek, ma anche l'utilizzo della cosa che pareva volerne fare il Maestro.

Da quanto aveva intuito, era l'ennesima riprova che la Federazione aveva fondamenta sempre più deboli, l'allargarsi in via esponenziale dei paesi membri aveva portato alla perdita di identità culturali e comuni dei membri fondatori. L'interfacciarsi continuo di razze, costumi e religioni, non aveva arricchito il patrimonio preesistente, lo aveva annacquato.

Era una visione fin troppo pessimistica per un analista come Friel, ma i suoi anni iniziavano a farsi sentire, così pure i vari acciacchi, e, nei momenti di debolezza, la consapevolezza che ci fosse qualcuno disposto a mettere un freno a questo progressivo indebolimento, ripristinando, anche con la forza, concetti ormai persi nel tempo, era per lui un dolce palliativo.

Come capo struttura di quell'operazione era l'unico che conoscesse gli incarichi operativi dei dieci agenti sotto copertura, oltre a tutte le implicazioni del caso. I suoi superiori attendevano soltanto il momento in cui avrebbero potuto mettere le mani sulla bio tossina, eliminando Vashek e Weigand, facendo passare il tutto sotto silenzio.

Il Maestro gli aveva chiesto di attendere mezz'ora prima di far rapporto.

Dopo nemmeno quindici minuti avevano bussato alla porta.. non suonato, ma bussato.. con il codice convenzionale, dapprima, e con quello di sicurezza, in seguito.

Quando aveva aperto, Friel si trovò di fronte gli occhi gialli scintillanti del Batricano: preso da questi, non si accorse del phaser. Un colpo in mezzo agli occhi e tutto fu buio.



FLASHBACK
SOL III
Luogo Imprecisato
07 dicembre 2398 - ore 08:13


Emix Greyes avrebbe fatto ciò che era stato addestrato a fare: pulizia.

Avrebbe eliminato il vecchio Friel, un alleato che aveva perso utilità e rischiava di diventare pericoloso. Ne avrebbe cancellato ogni traccia, lasciando la Sezione 31, quell'ammasso di polli convinti di essere dei geni, a brancolare nel buio.

Non prima di aver mandato l'ordine di rientrare a tutti gli effettivi alla Biosyn. Sarebbe rimasto il solo Emix per mettere terrore in quella petulante isterica di Weigand.

Il Dipartimento di Sicurezza avrebbe fatto la sua irruzione, arrestato Vashek e, con lui, i suoi ufficiali coinvolti. Avrebbe messo sotto sequestro bio tossina e contenitori. Avrebbe interrogato gli arrestati, ma nessuno di loro sapeva esattamente cosa stavano combinando e per chi lo stessero facendo in realtà.

Pertanto, a meno di qualche genio improvvisamente apparso in quell'organizzazione di palestrati senza cervello, non sarebbero arrivati a capo di niente.

In ogni caso, prima che le loro domande potessero diventare troppo intelligenti, la Sezione 31 avrebbe reagito eliminando i prigionieri per evitare qualsivoglia fuga di notizie, soprattutto dopo la misteriosa sparizione del loro capo struttura.

Con qualche bisbiglio al posto giusto, il Dipartimento di Sicurezza sarebbe stato messo in ridicolo dagli operativi della Sezione 31 ed ogni suo membro che avesse preso parte all'incursione, trasferito o eliminato.

Senza tralasciare che il Capitano Langdorff avrebbe pagato a caro prezzo il suo improvviso interesse per Quingdao, così come gli ufficiali a capo di quell'incursione.

Non avrebbe dovuto nemmeno mandare il Batricano, ci avrebbero pensato gli altri burattini: o la Sezione 31 che, desiderosa di tutelarsi, non avrebbe fatto sconti, oppure l'emissario di Jak'Al per cercare di sottrarsi all'ira del suo capo criminale.

L'El-Auriano sorrise: aveva perso un'ottima carta da giocare con la Biosyn, ma poteva tornare completamente nell'ombra, liberandosi dal sgradito contatto con la Sezione 31.



FLASHBACK
SOL III
Luogo Imprecisato
24 gennaio 2399 - ore 16:19


Sebbene Quingdao rappresentasse a tutti gli effetti un completo fallimento per i suoi piani, il suo esercito di burattini si era mosso come aveva immaginato.

La Sezione 31 aveva fatto le pulizie del caso, a maggior ragione dopo la sparizione del loro capo sezione in Cina: Vashek, Weigand e gli altri non erano sopravvissuti.

L'ultimo della lista era stato il Capitano Langdorff.. proprio colui che aveva firmato le autorizzazioni per l'irruzione che, però, non era così limpido come si sforzava di dimostrare a tutti.

La stessa Flotta Stellare lo aveva messo sotto indagine disciplinare, così come aveva disperso i membri delle squadre dell'irruzione ed allontanato gli ufficiali responsabili dal servizio attivo ed abbandonati in qualche sperduto avamposto.

I piani alti della Federazione, dal canto loro, avevano pressoché dimenticato subito la questione bio tossina e, per finire, Jak'Al aveva eliminato i suoi emissari colpevoli di aver fatto trovare i contenitori schermati ai Federali.

Lui stesso li aveva pagati una fortuna.. era facile immaginarsi lo sforzo qualitativo nella produzione fatta da quel criminale.

Chiunque fosse questo Jak'Al aveva ottenuto la stima del Maestro: pur essendo un bieco ed abietto adoratore del mero guadagno, poteva rappresentare, senza ombra di dubbio, un avversario dotato di intelletto notevole ed interessante.

Un altro burattinaio, meno raffinato e capace, ma stimolante da sfidare, all'occorrenza.

Come se non bastasse, l'intervento del Dipartimento di Sicurezza era stato portatore di benefici.. i ricercatori scientifici della C.U.R.A. sembravano non essere più tanto sicuri che il quinto elemento da loro ideato, inserito assieme agli altri quattro componenti, fosse realmente in grado di purificare gli obiettivi.

Il piano era quello che rendere meno letale la bio tossina, introducendovi un elemento discriminante che andasse a preservare i portatori di DNA univoco, ossia non derivante da mescolanza interrazziale.

Ogni attentato avrebbe indebolito la Presidenza della Federazione, ciascun atto terroristico avrebbe dimostrato senza ombra di dubbio che potevano resistere alle avversità della vita solo coloro che portavano i cromosomi della propria razza di appartenenza.

L'incursione alla Biosyn aveva permesso di rallentare le ricerche, salvare la tossina, perché sicuramente la Sezione 31 l'avrebbe fatta sparire, ma non distrutta.. e ciò sarebbe di nuovo andato a suo esclusivo vantaggio.

Ancora una volta, senza muovere i fili, i burattini avevano inconsapevolmente fatto il meglio per rendere felice il loro burattinaio.



FLASHBACK
SOL III
Sede Associazione C.U.R.A.
6 marzo 2399 - ore 07:10



Come un cupo brontolio preannuncia l'aprirsi di una falla nello scafo, così una serie di sussurri e presagi si erano rincorsi per tutta la nottata. La nave del Presidente, fondatore, nonché socio anziano dell'associazione leader nel settore della salvaguardia del patrimonio culturale tipico razziale era sparita.

Stava trasportando un carico di manufatti di inestimabile valore, provenienti dal Janaran Sanctuary di Betazed, in un tour museale che collegava numerosi enti di vari pianeti.

Voci incontrollate parlavano di un guaio, di un'esplosione, addirittura di un attentato o di un tragico incidente dovuto ad un malfunzionamento di una delle gondole di curvatura.

Qualunque fosse la verità, la C.U.R.A. aveva perso il proprio leader più carismatico.



FLASHBACK
USS Corwin
Ponte 1 - Plancia
9 Aprile 2399 - ore 23:48



Il Comandante Kevides era in anticipo di una ventina minuti.

Il Capitano Aumeier aveva nuovamente variato a suo piacere l'intera organizzazione dei turni a bordo.

Rispetto al suo predecessore, e specialmente negli ultimi mesi, Aumeier stazionava abitualmente in plancia praticamente su tre turni su quattro.. relegando il suo Primo Ufficiale alla guardia notturna.

Aveva palesi simpatie come antipatie ed il numero di sanzioni disciplinari, richiami e note di demerito a bordo fioccavano sulle seconde così come encomi e riconoscimenti abbondavano sulle prime.

Aumeier aveva di fatto esautorato alcuni ufficiali, da lui ritenuti non consoni, pretendendo da solo richieste di trasferimento. Al loro posto, almeno in via ufficiosa, aveva piazzato suoi lacchè e personale fidato.

Il suo secondo a bordo era diventato in tutto e per tutto il Capo della Sicurezza, Makayla Riordan, una Brekkiana che non nascondeva minimamente, benché giovanissima, l'orgoglio di aver soggiogato per generazioni gli Ornariani, fornendo loro medicinali che causavano dipendenza.

Come avesse superato i test psicoattitudinali rimaneva un mistero. Certamente il carattere mellifluo, la falsità e la faccia tosta le erano state d'aiuto.

Aveva intuito che il Capitano Karl Aumeier coltivava idee particolari e subito le si era accodata dandogli man forte anche quando occorreva mettergli un freno.

Entrambi consideravano Kevides un inutile deficiente, incapace di organizzare le varie sezioni della nave e non mancavano di sottolineare le sue lacune in ogni occasione.

Che poi fossero realmente tali o squallide mosse per togliergli credibilità di fronte all'intero equipaggio, era una sottigliezza che i due nemmeno si preoccupavano di nascondere.

Dell'equipaggio storico, guidato dal vecchio Capitano Nemin, erano rimasti relativamente in pochi. In un anno, la maggior parte dei responsabili di sezione era entrata in conflitto con Aumeier e si era letteralmente rotta le corna contro la lucida schizofrenia dell'umano.

I nuovi ingressi, meno rapidamente di quanto avesse fatto la Riordan, si erano allineati alle peculiari anomalie, per usare un eufemismo, del loro Capitano.

A riprova della loro fedeltà, a nessuno di loro era mai toccato un turno in notturna o qualsivoglia tipologia di avversità in grado di offuscare i loro meriti straripanti.

Le cosiddette rogne, e le conseguenti reprimende di Aumeier, ricadevano in toto su coloro che non erano complici di quella situazione, a partire da Kevides e da tutti i cosiddetti orfani di Nemin, per passare alla Nuviana Nikea, giovanissima Guardiamarina addetta alle operazioni, o al Vulcaniano T'Kar, Tenente della sezione medica.. ultimo ad entrare in quella sfortunata lista era stato il secondo timoniere Matthew Tennant, proveniente dalla Base Stellare 67 e, solo per questo, ritenuto una terza scelta dal Capitano.



FLASHBACK
USS Corwin
Ponte 1 - Plancia
Contemporaneamente



"Addirittura origliamo Comandante? E' sceso così in basso nel suo comportamento così poco professionale?"

La voce aspra e secca di Aumeier sorprese Kevides mentre, scioccato, osservava le immagini provenienti dal suo pianeta natale, da Argelius.

"Cosa osserva?" domandò il Capitano della USS Corwin "Quella piccola esplosione? Parlano di attentato sa? Ma per me sono solo fandonie.. è risaputo a bordo della sua incapacità amministrativa.. tipica della sua razza d'altronde.. dove mai un pianeta viene governato da chiunque, ma non dai suoi stessi abitanti? Ma ovvio solo su Argelius II.. Troppo dediti ai vizi, al dolce non far nulla per riuscire in qualcosa.. e no.. non mi dica che è diventato Comandante per meriti.. è stato quel mollaccione di Nemin a farle ottenere quel grado.. permettendo a lei di prendersi meriti che non le spettavano.."

"Quante vittime, Signore?" chiese con un filo di voce Kevides al suo superiore

"Cosa le importa? Vorrebbe dirmi che un pugno di poveracci ucciso dalla incapacità del suo popolo possa essere alla base di una sua richiesta a non prendere servizio stanotte? Già sono stato magnanimo a concederle il turno di notte, mentre io mi accollo la responsabilità di una nave prestigiosa come la USS Corwin.. ora non inventi scuse.. diriga la nave al punto concordato senza domande"

"Siamo relativamente vicini alla zona dell'attentato, potremmo fornire aiuto ed appoggio"

"Non ha sentito cosa le ho detto?" sibilò furioso Aumeier "Lei farà quanto le ho ordinato.. e ad ogni mio comando lei sarà pronto a dire signor sì.. le debbo ricordare la Quarta Direttiva? Ogni ufficiale deve in ogni caso.. e sottolineo in ogni caso.. eseguire gli ordini dei suoi superiori! Segua la rotta che ho tracciato e faccia silenzio!"

Il Capitano uscì dalla plancia, non prima di aver fatto un cenno quasi impercettibile al Capo Sicurezza.

Kevides non si sarebbe accorto di nulla se non avesse avvertito il cambio umorale nella Brekkiana. Makayla Riordan si era accesa di adrenalina.. una lussuriosa adrenalina fatta di sesso e dolore.

Qualcosa si stava mettendo in movimento.

Qualunque cosa fosse che animasse Aumeier, stava per accadere qualcosa da cui non si sarebbe più potuto tornare indietro.



FLASHBACK
USS Corwin
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
10 aprile 2399 - ore 03.48



=^=Può ripetere, Comandante?=^= la voce del Contrammiraglio Darion era un misto fra incredulità e scetticismo mentre posava i suoi occhi sul quartetto che aveva davanti a lui.

"E' stato sventato un ammutinamento.." riprese Kevides col volto annerito e con un ematoma che si stava formando sullo zigomo destro

=^=Sventato? Io direi concretizzato.. visto che lei ha assunto l'incarico di Facente Funzioni di Capitano, dopo aver destituito Karl Aumeier dal suo comando=^= lo interruppe seccato Darion

"Non è corretto.. in seguito agli attentati su Alpha Centauri e sul mio pianeta natale, il mio superiore ha accentuati comportamenti poco consoni ad un ufficiale della Flotta Stellare"

=^=Un periodo di stress è comprensibile visto la situazione contingente=^=

"Ci troviamo fuori rotta, in direzione opposta al luogo in cui avevamo avuto l'ordine di dirigerci.."

=^=Non appena mi fornirà un rapporto dettagliato, continueremo questa conversazione.. al momento mi pare un colpo di testa da parte sua dovuto a continui richiami e reclami del suo superiore.. si diriga verso la base stellare più vicina ed attenda nuove istruzioni=^=

"Con tutto il dovuto rispetto, signore, non ci penso nemmeno!"

=^=Come ha detto?=^= il tono di voce del Contrammiraglio non sembrava riuscire a celare del tutto lo stupore che provava per quella risposta assurda

"Il Capitano Aumeier ci ha ordinato una precisa rotta da seguire.. se, come dice lei, Ammiraglio, ho errato nel disubbidire agli ordini, seguirò le indicazioni che ha dato il mio ufficiale comandante, sebbene palesemente in contrasto con le istruzioni del Comando di Flotta.."

=^=Lei sta disobbedendo ad un ordine diretto, Comandante! Ciò comporta una violazione della quarta direttiva e messa agli arresti immediata=^=

"Ne sono consapevole.. ma, secondo il suo punto di vista, mi sarei già macchiato di ammutinamento.. la mia carriera è praticamente finita, ho una classe Ambassador con metà equipaggio agli arresti.. l'altra metà condividerebbe la mia sorte davanti alla Corte Marziale.. come gli ufficiali qui presenti"

=^=Non aggravi la sua e la loro situazione Kevides=^=

"L'ho già fatto.. dopo aver ripreso la nave togliendola al folle che la guidava, ho contattato il Comando di Flotta per ricevere aiuto.. se avessi deciso di disertare, mi sarei dato alla macchia.. non sarebbe stato facile con una Ambassador, ma ci saremmo riusciti.. ho poco meno di duecento cinquanta effettivi ai miei ordini.. sufficienti per due turni di lavoro.. sicuramente lunghi e stancanti, ma non per questo non affrontabili"

=^=Un attimo=^= la voce di Darion si spense, pur rimanendo attiva la comunicazione visiva.

Dopo qualche istante, ricomparve anche l'audio ed il timbro vocale del Contrammiraglio aveva perso in parte quella durezza che, fino a quel momento, pareva permearne ogni sillaba.

=^=Comandante Kevides la sua situazione, così come quella del Capitano Aumeier e di tutto l'equipaggio della USS Corwin sarà oggetto di serrate indagini.=^=

"Sissignore"

=^=Nel frattempo, come da lei stesso suggerito, ha l'ordine di seguire la rotta tracciata dal suo superiore gerarchico, fornendo ogni dato a riguardo al Vice Ammiraglio Merak che si trova ora a bordo della USS Resilient NCC-83899 di classe Akira alla testa di una task-force di pronto intervento..=^=

"Posso sapere motivazioni ed entità di questa task force?"

=^=Negativo Kevides. Non cerchi di tirare troppo la corda! Sono una persona paziente, ma non tollero mi si prenda in giro.. lei eseguirà quanto detto.. nel caso in cui venga contattato da altre unità della Flotta con il medesimo punto di rendezvous, agirà come se al comando ci fosse il Capitano Aumeier.=^=

"A che pro?"

=^=Comandante Kevides è tutto.. ha i suoi ordini.. li esegua.. ed abbottoni quella divisa.. voglio un rapporto dettagliato di quanto avvenuto e dei danni subiti a bordo=^=



FLASHBACK
USS Corwin
Ponte 1 - Plancia
10 aprile 2399 - ore 04.02


"Nuova richiesta di comunicazione dal Comando di Flotta.. l'Ammiraglio Darion chiede di noi.. Comandan.. ehm Capitano"

"Non sono passati nemmeno quindici minuti dall'ultima.. va bene sullo schermo Guardiamarina.. uno qualsiasi.. basta che sia uno che ancora funzioni!" rispose l'Argeliano al comando

=^=So che non si aspettava di sentirmi così presto, quindi non perdiamo altro tempo, Kevides..=^= l'umore di Darion, se possibile, era peggiorato =^=l'equipaggio della USS Tokugawa è stato abbandonato su un asteroide di classe M alle coordinate che invierò in allegato. Avete l'ordine di recuperare quegli uomini, integrare l'equipaggio a vostra disposizione e riprendere la rotta indicata da Aumeier=^=

"Che ne è stato della USS Tokugawa?"

=^=Non è noto saperlo.. il Capitano Demian Hesse si trova ancora a bordo ed è lui ad averci indicato le coordinate dell'asteroide.. non sappiamo, però, se sia prigioniero, in pericolo di vita o se pienamente in grado di svolgere le proprie funzioni..=^=

"Coordinate acquisite, Comandante.. potremo essere lì in poco meno di cinque ore a questa velocità.. meno se riuscissimo a riparare i danni in ingegneria.."

=^=Come siete messi?=^=

"La responsabile della sicurezza aveva messo in atto contromisure nel caso in cui il loro golpe fosse fallito.. una serie di esplosioni hanno colpito vari ponti della nave, ma stiamo provvedendo.. la nave è operativa indicativamente al 65%.. percentuale stimata e non Vulcaniana"

=^=Comprendo.. recuperate quegli uomini e riprendete la rotta originaria=^=



USS Corwin
Sala Macchine
10 aprile 2399 - ore 10:19



Il recupero degli uomini della USS Tokugawa era stato rapido e quanto mai opportuno.. da un lato, su quell'asteroide non avrebbero potuto resistere troppo a lungo, dall'altro la USS Corwin necessitava urgentemente di rinforzi nella sezione ingegneria.

Kevides ne era ben conscio e, dopo un attimo di déjà vu nell'aver salvato Asami Hana e Francesca Alluso, due colleghe già incrociate sul suo cammino in passato e di cui poteva dire di fidarsi ciecamente, non aveva perso tempo e sbraitato una serie di ordini, incontrando una muta, ma malcelata perplessità da parte della sua parigrado Margret del Keth R'Haalgret.

Pertanto, prima ancora di poter dilungarsi in qualsivoglia tipologia di ringraziamenti, il Tenente Comandante Hair era stato messo a capo della sezione ingegneristica e spedito di gran lena, assieme alla moglie Juliette ed a tutti gli ingegneri della Tokugawa, in sala macchine.

Qui Albert aveva scoperto come il caos regnasse sovrano: l'intera gerarchia di comando della sezione era stata esautorata.. da mezze frasi carpite qua e là, aveva intuito che nella faida che si era creata a bordo, si fossero schierati dalla parte del traditore, ossia il Capitano Aumeier, prima che le forze lealiste guidate dal Primo Ufficiale riuscissero ad avere la meglio.

A prescindere dall'entità dello scontro, non era difficile, per un occhio esperto, scovare i palesi segni di sabotaggio: la Corwin era come un animale ferito che lottava con tutte le sue forze per non arrendersi.

Juliette, più attenta al lato pratico del marito, aveva bloccato un giovane addetto chiedendogli chi fosse stato, fino a quel momento, a capo di quella baraonda.. le era stato risposto che era facile, bastava seguire le tracce di riparazioni impossibili con materiali improbabili.. presto o tardi ci si sarebbe incontrati, o scontrati se non si era fortunati, con la Guardiamarina Dejara Ven, una motorista Napeana dagli occhi blu.

Due concetti configgenti avevano colpito Juliette: se l'averla definita una semplice motorista, termine riduttivo per un ingegnere, sicuramente andava a discapito dell'interessata, era altrettanto vero che pareva essere fastidiosamente invidioso di come quella Napeana riuscisse a mettere pezze a qualunque inconveniente le si parasse davanti.

Ad istinto femminile, a Juliette quella Dejara piacque ancor prima di conoscerla.. prima di poter suggerire qualcosa al marito, però, Albert aveva strappato di mano all'imbambolato addetto bloccato dalla moglie il pad contenente le problematiche che affliggevano la Corwin e stava dando indicazioni al team di ingegneri della Tokugawa.. cosa che probabilmente sarebbe piaciuta poco non solo alla Ven, ma a tutti i lealisti della Corwin impegnati in sala macchine.



USS Corwin
Infermeria
10 aprile 2399 - ore 11:02



Se Hair si era trovato a capo della sezione ingegneria, a De Chirico, invece, era toccato far da supporto al medico Vulcaniano di bordo.

Kevides non era stato molto prolifico di parole a riguardo, aveva accennato che vi erano feriti a bordo, sia fra i prigionieri, sia fra i lealisti e che un dottore esperto sarebbe stato d'aiuto alle squadre mediche sparse per la nave.

Appena giunto in infermeria, De Chirico era stato affiancato da un infermiere Tellarite che, una volta scoperto che non aveva nessuna ferita da curare, si era lanciato con assoluta nonchalance in una serie di insulti ed epiteti non ripetibili.

Ancora sorpreso dalla reazione del Tellarite, Giovanni sgranò assolutamente gli occhi a scoprire che la sezione era guidata da T'Kar, un suo vecchio compagno di studi ai tempi dell'Accademia, ottimo medico, ma decisamente un Vulcaniano con una formazione mentale fin troppo ortodossa per avere quell'empatia talvolta necessaria coi propri pazienti.

Forse era per quello che Kevides sembrava furbescamente contento dell'arrivo di un nuovo medico in una sezione con poche defezioni, nonostante tutto.



USS Corwin
Ufficio del Capitano
10 aprile 2399 - ore 13:04



In quello che fino a poco tempo prima era il regno invalicabile di Aumeier, si stava attendendo il Comandante Kevides per una riunione tattica.

Erano stati convocati tutti gli ufficiali superiori o, comunque, incaricati di gestire la loro sezione di appartenenza: Hair era stato nominato nuovo capo ingegnere, con la moglie Juliette e la Napeana Dejana Ven come sue facenti funzioni, alla Alluso era stata affidata la tattica, mentre a Tanas, il suo vice Klingon, era toccata la responsabilità della sicurezza di bordo, alla Guardiamarina Nuviana Nikea l'onere di coordinare le operazioni, così come il timone era stato affidato a Matthew Tennant il duo T'kar e De Chirico erano stato incaricato di occuparsi della sezione medica, mentre Mouri avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale scientifico capo.

Fuori da questa spartizione di ruoli, rimanevano in tre: Kevides, Margret ed Hana con quest'ultima impegnata a far da filtro fra i primi due.

Margret poteva vantare una maggiore anzianità nel ruolo e, pertanto, legittimamente richiedere di assumere il comando della USS Corwin, cosa che, ed Asami lo sapeva bene, Kevides non avrebbe mai accettato.. e come poterlo biasimare? Aveva appena salvato la nave da un Capitano traditore, si era precipitato in soccorso di colleghi in difficoltà ed avrebbe dovuto consegnare il proprio comando ad una collega che aveva, a sua volta, appena perso la propria di nave?

Un dilemma di difficile soluzione, se una delle due parti in gioco si fosse impuntata per principio.

Per non parlare della diversità di vedute, e di modi di agire, dei due Comandanti: da una parte, l'Andoriana desiderosa di intercettare la Tokugawa, salvare Hesse e recuperare la nave dai traditori che se ne erano impossessati con un golpe dall'altra, l'Argeliano che avrebbe preteso di seguire la rotta impostata da Aumeier e scoprire quale destino il suo Capitano voleva andare incontro.

A togliere, parzialmente, le castagne dal fuoco ad Hana ci aveva pensato il Contrammiraglio Darion con precise istruzioni: la Corwin avrebbe dovuto mantenere la rotta voluta dal Capitano Aumeier, comportarsi come se a bordo fosse ancora lui al comando, e dirigersi verso il punto impostato a quanto pareva un rendezvous di navi traditrici afferenti al sedicente gruppo terroristico denominato Cura responsabile di una serie di attentati, fra cui gli ultimi su Alpha Centauri e Argelius II.

Solo una volta verificato l'esatto punto di incontro ed averlo comunicato alla task force guidata dal Viceammiraglio Merak, gli uomini della Tokugawa avrebbero potuto tentare di riprendersi la loro nave e liberare il loro Capitano.



USS Corwin
Ufficio del Capitano
10 aprile 2399 - ore 20:08



=^=Plancia a Comandante Kevides, signore.. il Capitano Medit della USS Cayman ha appena chiamato, chiede di parlare con Aumeier=^=

Kevides fece una smorfia, aveva ricevuto l'ordine dal Contrammiraglio Darion di occuparsi personalmente delle future comunicazioni che sarebbero giunte sulla nave, ma era consapevole che il bluff difficilmente avrebbe retto a lungo "Passatela in questo ufficio"

Lo schermo del terminale si accese lasciando apparire il volto del Capitano Medit. sebbene tentasse di non darlo a vedere, l'espressione dell'umano era di perplessità e diffidenza: non si aspettava di vedere il Primo Ufficiale.

=^=Aumeier dov'è?=^=

"Al momento è impegnato con le riparazioni alla nave.. il gruppo di lealisti ha tentato di distruggere il vascello"

=^=Si tratta di una comunicazione della massima urgenza, desidero parlare immediatamente con il Capitano=^=

"Comprendo perfettamente, ma, per essere d'aiuto alla causa, le riparazioni alla USS Corwin sono cruciali.. non so quante navi di questa stazza possiamo contare al nostro attivo.." Kevides si rese conto che probabilmente stava in parte esagerando, ma non aveva altre possibilità se non tentare "Il Capitano ci tiene particolarmente, per questo sono stato adibito ad occuparmi alle comunicazioni.. un compito all'altezza delle mie capacità.. se posso citare le testuali parole di Aumeier"

=^=Capisco..=^= la voce era tranquilla, ma, dallo sguardo, non sembrava che il capitano Medit fosse certo delle parole di Kevides, tanto che tergiversò per svariati attimi prima di proseguire =^=Il punto di incontro è cambiato, vi sto inviando le nuove coordinate.. da questo momento silenzio radio sino all'arrivo=^=

Kevides osservò le nuove coordinate sul terminale "Sono parecchio lontane dal primo punto di incontro, posso chiedervi come mai questo spostamento?"

=^=Semplice precauzione. E' tutto, informi il suo Capitano=^=

USS Corwin
Sala Tattica
10 aprile 2399 - ore 20:28



"E questo è quanto.." Kevides camminava lentamente "Personalmente ritengo che il punto di incontro non sia stato mutato, non avrebbe senso. Probabilmente questa era l'ultima comunicazione prima del silenzio radio, ma è palese che abbiano capito che qualcosa non va"

"Per via della sua sostituzione al Capitano?" Margret osservò Kevides incrociando le braccia al petto

"Si, il rapporto fra me ed il mio ufficiale superiore non è mai stato dei più idilliaci" il tono sarcastico di Kevides chiuse la questione "Ad ogni modo il problema permane. A questo punto tutte le navi allineate a questa follia sapranno che non siamo più invitati alla loro festicciola originaria, se dovessimo presentarci senza invito ci attaccherebbero in massa la Corwin ha già subito parecchi danni, ma, anche se non fosse così, uno scontro così impari non potrebbe sostenerlo mai"

"Ma non possiamo nemmeno invertire la rotta ed allontanarci, sarebbe il segnale inequivocabile che siamo rimasti fedeli alla Federazione.. preparerebbero una battuta di caccia che porterebbe allo stesso risultato" la Alluso si appoggiò con la schiena alla paratia

Margret scosse il capo "Già.. senza contare che rischiamo di non rintracciare più Hesse e la USS Tokugawa"

"Bene.. vedo che concordate con me che occorre attaccare chiunque ci manderanno di fronte nel punto di incontro secondario.. un ammasso di asteroidi ravvicinato ad una piccola nebulosa instabile.. un luogo perfetto per eliminarci lasciando pochissime tracce.. non manderanno più di tre unità.. quattro o cinque se sono medio piccole" affermò con convinzione Kevides strappando un sorriso alla Consigliera Hana e più di qualche occhiata preoccupata da parte di tutti gli altri presenti

L'Argeliano parve nemmeno accorgersene e continuò la sua riflessione "Certo.. affinché il mio piano riesca, alla fine avremo bisogno di un'altra nave.. una che possa avvicinarsi al luogo dell'incontro originario"

"Ammesso e non concesso che le nostre ipotesi siano esatte e che riusciamo ad avere la meglio nel primo scontro, non credo che le unità sconfitte siano disponibili ad uno scambio e questa nave non potrebbe reggere un secondo combattimento.. con tutta la buona volontà, io non garantisco nemmeno per il primo.." esclamò sconsolato Hair

"Uno scambio forse no.. ma alla vita saprebbero rinunciare?" la voce di Hana fece voltare tutti verso di lei "Pensateci per un momento, sono dei traditori.. se dovessero credere di essere sotto attacco da parte di un'intera flotta, quanti di loro non opterebbero per la resa? Sono cose che non hanno prezzo.. non posso pensare che tutti gli ufficiali siano così fanaticamente ligi nel rispetto degli ordini ricevuti e l'istinto di sopravvivenza è qualcosa che è talmente radicato in ciascun individuo che non è possibile eliminarlo"

"Peccato che non abbiamo una flotta federale che possa bloccare quelle navi.. non conosciamo l'ubicazione della task-force guidata dal Viceammiraglio Merak, ma dubito sia nelle vicinanze"

"Hana non parlava di un vero attacco, ma di una finzione.." Kevides incrociò le braccia al petto "Stai proponendo di ingannare i loro sensori?"

"Si, so che l'ambasciatore Worf vi riuscì quando era imbarcato sulla USS Enterprice.."

"Hair?" domandò Kevides al capo ingegnere

"Beh.. abbiamo navette e sonde in abbondanza.. tutte in ottimo stato.. posso tentare di organizzare una trappola ai sensori, ma funzionerà solo come diversivo.. basterà settare adeguatamente i sensori e si scoprirà il trucco.."

"Per farlo, avranno bisogno di tempo e l'incertezza la farà da padrona, fornendoci, forse una via di uscita" Margret annuì al piano ed Hair si accomiatò dalla riunione, lasciando modo all'Andoriana di riprendere

"Abbiamo l'elenco delle navi che hanno variato senza motivazione il loro piano di volo?"

"Non dall'Ammiragliato, ma una lista di navi l'avevo trovata mentre cercavo qualche informazione fra i file personali del capitano.. il resto lo stanno facendo i sensori"

Sullo schermo principale apparvero una serie di navi della flotta piuttosto variegata per grandezza, anzianità di servizio e capacità bellica.

"Iniziamo a sfoltire i risultati" Margret osservò lo schermo dando ordini al computer di bordo "Evidenzia solo quelle che pare mirino al nostro stesso punto di destinazione"

Sullo schermo il numero delle navi venne drasticamente abbassato, lasciando solo una decina di punti luminosi.

"Dieci navi sono decisamente troppe.." affermò con preoccupazione la Alluso "Computer, elimina le navi che per capacità belliche risultino nettamente superiori alla USS Corwin.."

Sullo schermo ora capeggiava solo un puntino colorato.

"USS Poseidon NCC-83302 di classe Akira"

"Bingo.. ecco la nostra preda.." esclamò con soddisfazione Kevides attirandosi altre occhiate preoccupate dai presenti

"Uhm.." bastò quel mugugno dalla fin ad allora silente Nikea per attirare sulla giovane Guardiamarina Nuviana le attenzioni di tutti.

Le ci volle qualche momento per accorgersi che era calato il silenzio attorno a lei ed imbarazzata riprese, aiutandosi con lo schermo

"Alcune delle navi si sono fermate.. sembrano in attesa di qualcosa.."

"Stanno formando un perimetro difensivo.." affermò la Alluso "nel caso qualcosa andasse storto.."

Oltre alla USS Poseidon, soltanto altri quattro puntini colorati avevano intrapreso, senza possibilità di errore, la stessa rotta della USS Corwin.

Digitando febbrilmente con tutte e dodici le dita, Nikea stava alacremente interrogando tutti i sensori ed il computer di bordo per scoprire chi fossero le navi invitate alla festicciola.

"Abbiamo la USS Cayman.. di classe Springfield.. la USS Sengoku di classe Steamrunner.. la USS Firequeen di classe Niagara.. e la USS Tokugawa!"

Un piccolo boato accolse quella notizia.. con l'eccezione, notata soltanto da Hana, di Kevides.. ciò comportava dividere le forze in uno scontro già impari..

"Non appena pronti, dovremo tentare di salire a bordo della Tokugawa.. se ci teletrasportiamo a bordo prima che alzino gli scudi, potremmo riprenderci la nave.. e due unità contro quattro nemiche sono meglio che una contro cinque.." sentenziò Margret senza particolari riflessioni.. lo doveva ad Hesse.. lo doveva a se stessa.. lo doveva alla Flotta Stellare..

"Avremo una sola possibilità: ossia quando ancora ci chiederanno di consegnare la nave.. dopo di che, alzeranno gli scudi e ci faranno a pezzi.. l'obiettivo sarà disabilitarci, non distruggerci.. e questo andrà a nostro favore.." ragionò la Alluso

"E' corretto.. ed è il motivo per cui non posso autorizzare un teletrasporto suicida in massa.."

La frase di Kevides ebbe l'effetto di una doccia gelata, facendo scoppiare un putiferio fra l'Argeliano e la sua parigrado Andoriana con il Klingon Tanas che non sapeva se difendere l'uno o l'altra..

Solo l'intervento congiunto di Hana e della Alluso portò la calma.

Ne seguì una concitata discussione: da un lato, l'esigenza primaria di avere uomini sufficienti per difendere la USS Corwin da un abbordaggio e tentare di impadronirsi di una delle unità nemiche.. dall'altro, l'importanza di tentare di recuperare la USS Tokugawa e unirla alla causa.

Alla fine fu deciso di mandare un piccolo pool di uomini della sicurezza della USS Tokugawa, guidati dal Comandante Magret, coadiuvati da un paio di ingegneri, altrettanti addetti alle operazioni e dal dottor De Chirico.

Il Klingon Tanas fu ritenuto fondamentale nel guidare la resistenza a bordo della USS Corwin, così come la Alluso a gestire la difesa tattica della stessa. Hair e la moglie Juliette non erano divisibili e non si poteva lasciare la Corwin senza un capo ingegnere. Da ultimi, in un frangente del genere, la presenza di Hana e Mouri erano stata valutata come più idonea a bordo della nave di Kevides, piuttosto che nel tentativo di recuperare la Tokugawa.

L'intero architrave del piano si basava su due aspetti: sicuramente vi sarebbe stato un ultimatum da parte dei traditori.. chiunque volesse salva la vita, avrebbe dovuto abbandonare la USS Corwin. Chi rimaneva a bordo era a tutti gli effetti un nemico e come tale sarebbe stato combattuto.

Avrebbero garantito un teletrasporto sicuro.. probabilmente su un'unità a corto di personale, ma abbastanza piccola per riuscire a tenere d'occhio i nuovi arrivi. La USS Firequeen e la USS Poseidon erano quindi scartate a priori.. rimanevano le altre tre.. di cui, di certo, la USS Tokugawa era a corto di uomini.. Margret aveva giurato che avessero bisogno come il pane di ingegneri.. quindi chi meglio di un nutrito gruppo di esperti da mandare in sala macchine?

Era un azzardo.. però, sia Hair che Juliette avevano garantito che alcune subroutine di sicurezza fatte installare dalla Alluso ai tempi del varo della USS Tokugawa erano ancora attivabili.. le avevano scovate anni addietro, dopo la scomparsa dell'amica, ma, d'accordo con l'allora Capitano, le avevano conservate operative.. sotto il codice di Protocollo Tracey.

La loro attivazione dava una serie di segnali al computer di bordo che avrebbe agito immediatamente come se la nave fosse posta sotto attacco.. isolando la plancia e dando alcuni accessi secondari di controllo remoto per garantire la gestione della nave in emergenza. L'attivazione del protocollo Tracey e l'immissione di una sostanza nell'impianto di ricircolo dell'aria, avrebbe dato modo all'away team di impossessarsi della nave, sfruttando l'allarme rosso e gli scudi attivi.



USS Corwin
Plancia
11 aprile 2399 - ore 00:12



L'equipaggio era in fibrillazione, gli ufficiali superiori avevano studiato varie linee di azione, ma non c'era stato il tempo di verificare tramite delle simulazioni per capire se effettivamente l'intero piano avrebbe potuto funzionare.. l'unica cosa che potevano fare era preparare tutti al meglio delle loro possibilità.

Kevides occupava la postazione del Capitano con sguardo risoluto, ma soddisfatto: la USS Corwin non si sarebbe arresa per nessuna ragione.

"Computer, mostra le schede dei soggetti ritenuti i possibili nuovi comandanti dopo gli ammutinamenti di quelle navi.."

Sullo schermo apparvero cinque volti, mentre la voce atona scandiva i loro nomi:

=^=Capitano De Rais, Umano Maschio, USS Tokugawa.. Capitano Madit, Atreano Maschio, USS Cayman.. Capitano Vlad, Umano Maschio, USS Sengoku.. Capitano T'Ejx Nosh, Arbazano Maschio, USS Firequeen.. Capitano Zuckar, Iotiano Maschio, USS Poseidon=^=

Nessuno dei presenti parlò, ma tutti si trovarono ad osservare con particolare interesse il volto apatico della quarta fotografia. L'intero architrave del piano formulato si basava, infatti, sul fatto che la USS Firequeen non partecipasse allo scontro per via della fantomatica flotta lealista in avvicinamento.

Ciò avrebbe portato la USS Cayman a fungere da appoggio, lasciando alla USS Sengoku ed alla USS Tokugawa il compito di coprire i fianchi alla USS Poseidon.

Se il gruppo, guidato da Margret, fosse riuscito nell'intento di riappropriarsi della USS Tokugawa, ci sarebbe stato uno scontro alla pari fra le due Steamrunner e la Akira contro la Ambassador.

"Computer, selezionare le schede del quarto e del quinto Capitano" gli occhi di Kevides erano concentrati sulle varie fotografie, ma la mente sembrava altrove, come se stesse già studiando il piano per agire.

Dall'esame dei curriculum, Zuckar era noto per la sua irruenza ed aggressività, mentre T'Ejx Nosh aveva una mentalità attendista, incapace di prendere una decisione avventata, e preferiva esaminare ogni possibile variante in gioco.

"Comandante Hair?"

=^=Qui sala macchine=^=

"Faccia in modo.. non mi importa quale, ma si assicuri che avvenga con assoluta certezza.. che siano i sensori della USS Firequeen a scoprire per primi la nostra flotta in avvicinamento.. si coordini col signor Tennant al timone e con la nostra Nikea alle operazioni.."

=^=Ricevuto, chiudo=^=



USS Corwin
Plancia
11 aprile 2399 - ore 03:00



Il punto di rendez-vous era ormai davanti ai loro occhi.. la nebulosa con lampi verdastri si estendeva tutto intorno a loro.. mentre cerchi di asteroidi la intersecavano negli unici varchi lasciati liberi dalla stessa..

Il tutto pareva avvenire in una certa sequenza e la USS Corwin poté attraversare il campo con gli scudi in allarme giallo senza complicazioni.

Nel punto opposto, come da previsioni, campeggiava la figura della USS Firequeen che si stagliava scura in mezzo ad un balenare verdastro.. era nella posizione di attesa preferita da qualunque cacciatore, pronta a ricevere la preda inseguita dai cani.

La USS Cayman orbitava placidamente alla destra dello schieramento.. copriva la via di fuga da quel lato.. alle spalle, ormai da ore, i sensori davano la USS Sengoku, mentre non vi era ancora traccia della USS Tokugawa.

"Signore, rilevo la USS Poseidon.. procede per la rotta che avevamo ipotizzato"

"Molto bene signori, si va in scena.." Kevides strinse il bracciolo osservando il timoniere "Manteniamoci su una rotta parallela, abbassiamo la velocità per essere raggiunti e speriamo che.."

"Signore!" la voce di Alluso fece voltare un po' tutti i presenti in plancia "La Poseidon ha cambiato la propria rotta per intercettare il nostro vascello.. stanno arrivando"

Kevides annuì sorridendo per un attimo



USS Firequeen
Plancia
11 aprile 2399 - ore 03:01


"Signore, rilevo la presenza di una nave.. è la USS Corwin!"

Il Comandante T'Ejx Nosh si limitò ad inarcare un sopracciglio "Assurdo.. hanno avuto la possibilità di salvarsi, evidentemente sono troppo stupidi per capirlo e non credo sia il caso di permettergli di continuare a ficcare il naso in cose che non li riguardano.. Kesir, non lo pensa anche lei?"

"Sì.. concordo. Timoniere, calcolare una rotta di intercettazione.. condizione della nave?"

"La Corwin sembra essere stata danneggiata, è come se fossero detonate delle cariche al suo interno"

"Un sabotaggio?"

"E' probabile e ciò vorrebbe dire che all'interno vi sono ancora prigionieri nostri alleati.. chiunque guidi quella nave non li avrà passati per le armi, ma arrestati in attesa di Corte Marziale.. aprite una comunicazione!"

"Capitano, la USS Poseidon è entrata in rotta di intercettazione pronta all'attacco!"

"Comunicate a quel deficiente di Zuckar che dobbiamo prendere la Corwin il più possibile integra, non distruggerla! Non usi le mie testuali parole Kesir, mi raccomando che quel Iotiano si fa nemici più frequentemente di quante volte mangia al giorno"

"Signorsì"

Dopo qualche istante, l'addetto comunicazioni fece un cenno positivo, la Poseidon rimaneva vigile e pronta all'azione, ma aveva fermato l'impulso iniziale.

"Aprite una trasmissione con la USS Corwin.. solo audio.. date loro trenta minuti di tempo per liberare i nostri compagni prigionieri, di abbassare gli scudi e prepararsi all'abbordaggio"



USS Sengoku
Plancia
11 aprile 2399 - ore 03:13



"Non ho bisogno di una massa di ingegneri.. che siano due, dieci o cinquanta!" sbottò Vlad all'indirizzo dell'omologo Capitano della USS Cayman

=^=A che punto è la USS Tokugawa?=^= rispose quello di rimando

"Ecco mandate a loro i colletti gialli della Corwin.. quell'idiota di De Rais è stato messo fuori combattimento dal Capitano Hesse e si sta ancora riprendendo.. mi auguro che, per lo meno, abbia giustiziato sul posto il signorino truccato che i babbei dell'Ammiragliato avevano messo a capo di quella nave.. però non so chi comandi a bordo e cosa funzioni o cosa no.. ci trasciniamo un peso inutile.. mandateci gli ingegneri o fatemela distruggere dopo aver prelevato l'equipaggio"

=^=Non dire sciocchezze Vlad.. in questo frangente, ogni unità è preziosa come latinum..=^=

"Bah.. può essere, ma sulla Sengoku tutto funziona a meraviglia da quando abbiamo eliminato gli ibridi e le donnicciole come Durston.."

=^=E' grazie a lui che tutto è partito.. ha sacrificato la sua vita=^=

"Ma l'attentato non è riuscito come doveva.. i suoi problemi di coscienza, il suo desiderio di vendicare il fratello in un'azione solo dimostrativa, ci ha privato di quel migliaio di vittime necessario per far capire a tutti che la Federazione, così com'è, è inutile!"

La conversazione fra Vlad e Madit continuò ancora per alcuni minuti, ma per Lory May era abbastanza.. avevano usato il suo grande amore come cavia ed già lo denigravano come incapace.. l'avevano privata delle sue premure ed attenzioni, della sua capacità di farla sentire unica, avevano sfruttato il dolore immenso che provava per la perdita del fratello per muoverlo come un burattino ed ora avrebbero fatto la stessa cosa con lei e con tutti gli altri. Si era sbagliata a fidarsi di tutti loro.. o quanto si era sbagliata.. ma loro l'avrebbero pagata cara!


USS Firequeen
Plancia
11 aprile 2399 - ore 03:31



"I teletrasporti dalla USS Corwin sono ultimati.. dalla USS Tokugawa confermano che il gruppo di ingegneri guidati da una Comandante Andoriana sono arrivati a bordo e stanno venendo scortati in sala macchine per riparare al guaio lasciato dall'ingegnere capo lealista."

"Addirittura un Andoriana a coordinare la sezione ingegneria.. che curiosa assurdità.." commentò T'Ejx Nosh strappando alcune risate dagli ufficiali di plancia

"Abbiamo un problema signore, non capisco" gridò l'addetto comunicazioni "La USS Tokugawa sta andando in allarme rosso! Hanno alzato gli scudi e non rispondono più alle nostre comunicazioni"

"Reazioni dalla USS Corwin?"

"Negativo, sono in stasi come richiesto"

"Notizie dalle altre unità?"

"Nessuna.." il tattico si ammutolì per qualche istante sbiancando "Signore! Rilevo molteplici segnali alle nostre spalle, stanno uscendo dalla curvatura quattro navi.. due Defiant, una Akira e una Nebula! Era una trappola!"



USS Poseidon
Plancia
11 aprile 2399 - ore 04:16



Dopo la distrazione orchestrata da Hair, la USS Firequeen e la USS Cayman si erano allontanate dal teatro di scontro, riposizionandosi per affrontare la minaccia che sembrava essere incombente.

La USS Poseidon, dal canto suo, senza più custodi che ne frenassero la frenesia combattiva, aveva immediatamente alzato gli scudi ed era partita all'attacco assieme alla Sengoku, mentre l'inerzia della Tokugawa denotava la lotta a bordo per il controllo della nave.

Dopo poco più di un quarto d'ora di battaglia, successe l'imprevedibile: dapprima la USS Cayman era rientrata sui suoi passi attaccando alle spalle la USS Corwin già in difficoltà.

Quando gli scudi stavano ormai per essere prossimi al collasso, era finalmente entrata in scena la USS Tokugawa che aveva sparato una salva di siluri contro la Cayman, danneggiandola pesantemente in una zona scarsamente coperta dagli scudi.

A completare l'opera, un improvviso cambio di rotta della USS Sengoku che aveva perso quota andandosi a schiantare nel fianco della USS Cayman non prima di inviare un ultimo messaggio disperato alla USS Corwin =^=Perdonate Durston, firmato Lory May=^=

Rimasta sola in lotta, la USS Poseidon aveva scaricato l'intero arsenale a propria disposizione contro le due unità lealiste: la USS Tokugawa era esplosa in un ultimo grandioso atto di coraggio, mentre la USS Corwin, di fatto, era stata totalmente privata di ogni difesa.

L'ordine di Kevides fu quello di fingere una precipitosa ritirata.. Tennant al timone si prodigò in una serie di manovre evasive, mentre Hair utilizzava ogni energia a lui destinata per dar potenza ai motori.

La USS Poseidon poteva semplicemente far fuoco e tutto sarebbe finito lì, ma l'esca era troppo ghiotta.

Come ci si poteva aspettare, di fronte alla distruzione di tre delle cinque navi a cui era stato dato il compito di togliere la USS Corwin dalle mani dei lealisti, un Capitano aggressivo come Zuckar aveva ordinato il tutto per tutto: l'abbordaggio per tornare trionfante con due unità al suo comando.

Lo Iotiano non aveva minimamente pensato di offrire una resa ai suoi avversari o di premunirsi a difendere la propria nave.. aveva ordinato teletrasporti multipli di quasi tutti i suoi uomini sulla USS Corwin, dividendoli in modo da occuparne rapidamente tutti i ponti ancora utilizzabili.

Un ottimo piano, almeno in teoria.. perché fu proprio così che si ritrovò beffato.

D'accordo con Kevides, Nikea aveva allocato una grande quantità di energia di riserva per le sale teletrasporto della Corwin.. praticamente nello stesso istante in cui Zuckar pensava di aver conquistato la Ambassador, l'equipaggio lealista si era impadronito della Akira.

Ci fu un tentativo di contro abbordaggio di ritorno, ma fu stroncato dall'azione fulminea degli uomini della sicurezza guidati dal Klingon Tanas.

Il resto fu questione di fortuna ed abilità: la Corwin non aveva abbastanza energia per attività offensive o altri teletrasporti.. ed ogni comunicatore era stato distrutto.. la Firequeen era ancora a caccia di fantasmi, inconsapevole di quanto stava accadendo alle sue spalle, mentre sulla USS Poseidon l'equipaggio lealista stava tentando di rialzare gli scudi e dar potenza ai motori per allontanarsi il più possibile dal quanto mai probabile collasso con implosione della Ambassador.

=^=Nave a curvatura.. posso garantire warp 5 per circa sei ore=^= annunciò affannato Hair al comunicatore

"Ottimo lavoro, Comandante" Kevides era triste, ma soddisfatto: la battaglia era finita.. la Flotta Stellare non aveva vinto la guerra, ma sicuramente non aveva nemmeno perso quella battaglia.


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FINE MISSIONE