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ISS THUNDER - MISSIONE 03 RSS ISS THUNDER - Missione 03

03.01 " Preda e cacciatore "

di Luther Van Ladden, Pubblicato il 13-11-2014

Sala riunioni ore 8:10

Luuther tornò a sedersi al suo posto con la consueta calma in mezzo al silenzio.
Era uno di quei silenzi che gli ricordavano certe primavere siberiane
della sua infanzia. Il vento freddo smetteva improvvisamente di
spirare teso e il silenzio regnava sovrano, totale.
Ma lui sapeva che di li a poco il vento sarebbe tornato cavalcato da
un temporale impietoso e violento.
E il primo tuono, un eco minacciosa all'orizzonte ebbe la voce atona e
tagliente di T'Val.
"Mi pare di capire dottor Van Ladden che lei ha una idea precisa della
natura e della provenienza di questa creatura."
La vulcaniana era l'unica a parte lui che riusciva a sostenere un
discorso senza mai sbattere le palpebre.
"Già, sentiamo un po' cosa ci sa dire di quel peloso bastardello!"
Miral incrociò le braccia socchiudendo le palpebre minaccioso e
guardando anche lui fisso L'ufficiale medico.
Bellatrix ancor prima di guardarlo percepì qualcosa in più degli
altri, e si limitò ad aspettare una replica, con crescente interesse.
Luther fece scorrere lo sguardo su tutti gli astanti concedendosi
qualche istante prima di parlare, ben consapevole che una parola
sbagliata avrebbero forse compromesso, sicuramente rallentato la sua
carriera.
Ma d'altra parte come medico non era uno che si curava troppo di evitare traumi.
"Si tratta di un protomammifero che ho raccolto a scopi sperimentali
sull'ultimo pianeta visitato."
Un estraneo al tavolo degli ufficiali non avrebbe colto la differenza
di tono nella voce di T'Val, ma tutti i presenti sapevano benissimo
che stava andando verso quanto di più vicino all'ira potesse esprimere
l'ufficiale politico.
" Deduco quindi che lei ha portato a bordo una specie animale aliena a
bordo in aperta violazione dei protocolli imperiali su questo tipo di
ricerche scientifiche."
Miral sbuffò rumorosamente.
"Bello scienziato! Raccoglie souvenir e li lascia pascolare
liberamente per tutta la nave...."
Luther incassò senza scomporsi.
"Esistono protocolli di segretezza che hanno la priorità sui
protocolli imperiali standard in materia di xenobiologia."
Ricardo ed Alejana seguivano con attenzione il pericoloso esercizio di
equilibrismo diplomatico di Van Ladden.
T'Val lo incalzò, intimamente curiosa di misurare questo nuovo
elemento della scacchiera diplomatica di bordo.
" E quali sarebbero le motivazioni che la abilitano a scavalcare le
procedure standard?"
"Forse uno studio per impianti tricologici di nuova
generazione?" Rincarò un sogghignante Miral guardando per un istante Ricardo.
Luther non parve badarci.
"In ambito ministeriale piacerebbe la prospettiva di sviluppare un
arma biologica che faccia sembrare gli effetti delle incursioni dei
MACO un'allegra scampagnata."
La vulcaniana vide un punto debole e lo attaccò.
"Ammettendo che questa storia sia vera io conosco i protocolli
alternativi di alta priorità, e tra quelli scientifici non ne conosco
nessuno che non preveda una autorizzazione superiore a bordo."
Il capitano Seldon decise che se Van Ladden aveva citato il ministero
non era un caso, era un invito a chi lo sapeva cogliere, a chi aveva
ambizione.
E intervenne.
"Sono al corrente degli esperimenti del dottor Van Ladden."
Dopodiché fece passare uno sguardo inequivocabile su tutti i presenti.
T'Val rimase in silenzio, limitandosi a notare che Seldon aveva usato
l'espressione essere al corrente al posto di autorizzare, come a dire
ti tengo a galla ma mi riservo di decidere.
Laris invece percepì la qualcos'altro.
Sorrise mentre portava lo sguardo dal capitano a Van Ladden.
Seldon fece un cenno all'indirizzo di Luther.
"Ci illustri la situazione dottore."
Luther si protese leggermente in avanti fissando tutti con i suoi
occhi chiari e distanti.
"E' una razza strana. Non sembra avere nemici naturali nell'ecosistema
natale, eppure sembra innocua. Pare solo in grado di mangiare e
riprodursi, il che potrebbe sembrare una prospettiva di vita
allettante ma salta la fase più divertente della riproduzione,
nascendo praticamente già in grado di procreare a piacimento."
"Per come li ha descritti mi sembrano solo una fastidiosa presenza di
incomprensibile utilità nel cosmo." Disse l'andoriano.
"Delle risorse le hanno se sono riusciti a fare questo."
Luther mosse le dita sul suo terminale e fece scorrere sui monitor di
tutti alcuni dati della sua sperimentazione.
Nessuno commentò.
Ricardo tamburellò le dita per qualche istante.
"Potrebbe essere un serio problema gestire queste
creaturine...soprattutto in prospettiva della nostra attuale
missione..."
Alejana intervenne.
"Credo che la sicurezza dovrebbe dedicarsi ad una rapida e attenta
disinfestazione, posso coordinarli io....mentre la sezione medica e
quella scientifica poi dovrebbero coordinarsi per comprendere tutto
quel che c'è da capire su quei tupè ambulanti."
"Concordo..."
Disse Seldon.
"Nulla deve interferire con la missione punitiva contro i terroristi
di Ptolomeus III." Proseguì.
T'val guardò Seldon e Van Ladden.
"Esatto...nulla deve interferire."

Condotto di servizio della zona di carico. ore 9:00

Il soldato McKenzie stava ancora imprecando per
quell'incarico...Infilarsi in quel cunicolo stretto e
insopportabilmente caldo per ispezionare manualmente le condizioni
della cablatura dell'area di carico era quasi come la pulizia delle
latrine in un accampamento... E tutto per aver tardato di meno di un
minuto al meeting di preparazione tattica.
*Quella stronza della Miller....gli rode che il colonnello abbia
intinto il biscotto altrove...* Pensò mentre infilava il braccio in un
buco per poter avvicinare il tester ai cavi.
Ad un certo punto sentì qualcosa di peloso col dorso della mano.
"Cosa cazzo...."
Poi gridò.
Un dolore lancinante gli salì dalla mano fino alla testa.
Ritrasse la mano e la guardò.
Era violacea e le vene erano gonfie e pulsanti...come sul punto di scoppiare.
Si tolse la blusa ansimando e scoprì il braccio. Le vene si erano
gonfiate risalendo tutto il braccio fino al collo...come un
rampicante.
Qualcosa di caldo gli riempì improvvisamente la gola. Un fiotto di
sangue gli uscì con violenza dalla bocca mentre il cuore batteva con
violenza sempre maggiore.
Il dolore si fece insopportabile fino ad un ultimo battito del cuore,
violento come una porta che sbatte.
Tremò e si accasciò a terra.

Laboratorio medico, ufficio del dottor Van Ladden. stesso momento.

Luther entrò nel suo officio e non fu più di tanto sorpreso di trovare
seduta sulla sua scrivania Laris.
Aveva le gambe incrociate e stava scorrendo i dati di un tricorder medico.
"Interessanti questi dati dottore....ci sono parecchi spunti di lavoro
per sviluppare una ricerca scientifica importante e proficua."
Alzò la testa e lo guardò.
E lo percepì.
La mente di Van Ladden era come una foresta oscura e caotica. C'era
molto buio e a tratti macchie di colore sgargiante. Forza sofferenza e
determinazione, e qualcosa di ancestrale che sembrava pulsare come
magma.
E c'era anche uno scarlatto desiderio.
Luther arrivò a meno di venti centimetri da lei senza dire una parola.
Lei sorrise tranquilla e un po' beffarda.
Lui poggiò le mani sui suoi fianchi e la sollevò senza sforzo
apparente, per poggiarla poi un po'più a lato.
Poi allungò le mani sulla scrivania e premette alcuni tasti sul display.
"Ho inviato i miei dati alla consolle del laboratorio, compresi quelli
che non sono compresi sul tricorder." Su quest'ultimo appunto la
guardò fissa.
"Vuole esaminarli con me?"
"Certamente dottore"
Laris scivolò giù dalla scrivania e si avviò verso la sala attigua.
Sentì, come una betazoide poteva sentire, lo sguardo di lui sul suo
corpo e concesse a Van Ladden qualche secondo in più prima di
girarsi.
Luther la guardò ancora per qualche istante senza nessuna inibizione.
Poi si sistemarono tutti e due di fronte alla consolle.
Gli scienziati presero il posto degli esseri umani e si misero a lavorare.

Ponte di comando. Ore 10:00

Alejana accolse con soddisfazione il primo rapporto di Van Ladden e
Bellatrix. Poteva finalmente muoversi con qualche indicazione in più
con le squadre di sicurezza.
Lesse le note.
Ricardo la guardò."Che dice la statua?"
"Dice che se troviamo un modo di controllarlo il vermone peloso
promette di diventare davvero uno strumento di pressione molto forte.
Il punto è SE troviamo un modo di controllarlo."
"In che senso?"
"Nel senso che il bastardello non solo si riproduce per partenogenesi
di suo, ma regola le sue difese delle generazioni successive a seconda
delle minacce subite.....arrivando al punto di sviluppare due creature
distinte se diviso in due o più pezzi. L e creature del suo pianeta
non lo cacciano perché sanno che la reazione sarebbe violentissima."
Ricardo si alzò dalla sua sedia e venne a leggere di persona le note.
Alejana continuò.
"Una ipotesi della Bellatrix è che queste creature, se spinte
all'estremo come minaccia ambientale, possano creare delle specie di
incubatrici in grado di sfornare quei cosi ad un ritmo che neanche ci
sogniamo."
Ricardo fu lapidario.
"Phaser su disintegrazione e lanciafiamme.. E che nessuno delle
squadre pensi che state solamente andando a caccia di topi. "

Condotto di servizio della zona di carico. Stesso momento

Il soldato McKenzie giaceva morto ma il suo corpo era scosso da una
leggera vibrazione.
La sua temperatura, se qualcuno avesse potuto rilevarla, era di 47
gradi centigradi e le parti scoperte di pelle avevano iniziato a
ricoprirsi di un folto pelame azzurro e grigio.