USS Seatiger - Infermeria
08/07/2397, Ore 20:40
Tkar fissava con espressione impassibile il tenente Queen mentre il consigliere Anena spiegava a lui e al capitano Kenar cosa fosse successo e la soluzione che avevano adottato. La spiegazione del consigliere era decisamente più sensata di quella del comandante Finn e il fatto che per lui, Tkar, avesse funzionato solo la preoccupazione che il primo ufficiale avesse combinato qualche cosa, non era un pensiero rassicurante.
L'assenza di connessioni che non fossero collegate al suo lavoro e alla capacità del primo ufficiale di mettersi nei guai erano segno di isolamento, l'isolamento era consigliabile solo se veniva come scelta razionale e logica. Tkar apprezzava la solitudine, ma non l'aveva mai volontariamente cercata. Se l'avesse voluta non si sarebbe arruolato nella Flotta Stellare.
"Che ne pensa comandante?"
Essendo illogico che il capitano gli stesse chiedendo pareri sulla sua capacità di socializzare, Tkar sollevò lo sguardo su Kenar.
"Dal momento che non abbiamo nessuna informazione sulla natura e sugli scopi di chi ci ha attaccato, signore, la soluzione logica è quella di non dare a queste creature il vantaggio del terreno," rispose e il silenzio che seguì durò così tanto che per un attimo si ritrovò a domandarsi se, oltre a quelle di socializzare, anche le sue capacità di comunicare fossero difettose. Poi l'espressione di Anna Calvi passò rapidamente dallo smarrimento alla comprensione ed infine all'incredulità. "Oh!"
Prima che Finn potesse chiedere chiarimenti dopo aver alternato lo sguardo perplesso fra il volto di Tkar e di Anna, ci pensò il capitano Kenar a farlo. "Che intende dire?"
"Che l'unico modo per impedire a questi esseri di controllarci nuovamente è non dormire," rispose il neo-capo della sicurezza.
"Cosa?!" Esclamò il primo ufficiale.
"Trovo altamente sconsigliabile una simile scelta," disse contemporaneamente il MOE.
"Lei è detronizzato, il dottor Bruce ha preso il suo posto." lo zittì Anena per poi obiettare, "cosa ci garantisce che funzionerà? Non mi sembra che la prima volta che ci hanno 'attaccato' abbiano avuto bisogno che fossimo tutti addormentati."
"Non ne ha la certezza però," obiettò Tkar, "c'è una probabilità molto alta che questo sia il loro modus operandi."
"Un momento, un momento," il capitano Kenar sollevò una mano per porre fine alla discussione, "riepiloghiamo i fatti..."
"Non potreste farlo da qualche altra parte per favore?" Lo interruppe bruscamente il dottor Bruce avvicinandosi al gruppo, "qui abbiamo parecchio da fare se non fosse chiaro."
Altrove
08/07/2397, Contemporaneamente
Gli alieni si stavano agitando, riusciva a sentirlo. Qualcosa li preoccupava, qualcosa che aveva a che fare con quello che stava accadendo in infermeria. Ma Jason non aveva tempo per occuparsi di quello al momento perché l'agitazione di Uno aveva provocato un'accelerazione di qualunque fossero i suoi/loro piani. Percepì chiaramente la pressione sulla sua mente, quella che loro credevano intrappolata e comprese che se non avesse agito in fretta sarebbe stato troppo tardi per l'equipaggio. Non poteva permettere che accadesse! La parte di lui che era legata alla logicità vulcaniana si unì alla testardaggine terrestre e entrambe iniziarono alacremente a seguire le tracce che Uno nella sua agitazione aveva lasciato.
Nella sua determinazione si rese a mala pena conto degli allarmi che improvvisamente avevano iniziato a suonare dai monitor del suo lettino.
USS Seatiger - Corridoio fuori dall'infermeria
08/07/2397, Ore 20:55
"D'accordo," ordinò con decisione Kenar dopo aver lanciato un'occhiata preoccupata in direzione del lettino di Queen attorno al quale sia il dottor Bruce che il MOE si erano improvvisamente radunati, "non abbiamo tempo per indire una riunione, cominciamo a tirare fuori idee e rapidamente! Partiamo da quello che sappiamo. Consigliere"
Al cenno del capitano Anena, si passò una mano sul viso. Il suo volto ormai era un insieme di ombre grigie sotto gli occhi e strisciate che ricordavano pitture di guerra, ma ormai era arrivato a quel punto di stanchezza in cui non gli importava più del suo aspetto. Era stufo di ripetere le stesse cose, perciò si limitò ad un rapido riassunto per concludere con il risveglio del comandante Finn. "Grazie all'aiuto di Saltex qui," disse indicando il benzita che arrossì, "abbiamo un altro modo di risvegliare l'equipaggio che non sia solo il legame personale, finora la percentuale di successo è stata buona. Il dottor Bruce sicuramente saprà spiegarglielo meglio di me, ma a quanto pare questi esseri utilizzano il nostro subconscio intrappolandoci in un sonno dal quale è impossibile svegliarsi autonomamente. Uniche eccezioni, il sottoscritto sul quale non c'è stato alcun effetto e il tenente Queen che è riuscito ad acquisire per breve tempo conoscenza."
"Guardiamarina?" Lo sguardo del capitano si spostò su Saltex.
"Non sappiamo molto signore," balbettò il benzita palesemente non abituato a trovarsi al centro dell'attenzione, "non avendo dati concreti su cui lavorare posso fornire solo ipotesi. Dal modo di agire avrei subito detto che si trattasse di un virus, ma il tenente Queen, quando si è svegliato, ha parlato di esseri dotati di coscienza e di intelligenza cosa che fa pensare a creature senzienti. Tuttavia..." esitò per poi proseguire all'incitamento del capitano, "quali creature possono agire nello stesso momento su tutto, o quasi, l'equipaggio?"
"Ci siamo addormentati tutti nello stesso orario?" chiese il tenente Calvi e Saltex annuì.
A quelle parole Kenar spostò lo sguardo su Finn che lo ricambiò preoccupato, "comandante si accerti che il comandante Carelli sia di nuovo fra di noi e organizzi una squadra di ricerca. Voglio che ogni centimetro della nave sia analizzato, studiato, ribaltato da cima a fondo. Se c'è un qualche organismo a bordo voglio che lo troviate." gli ordinò.
"Si signore," risposte Finn allontanandosi immediatamente. Kenar spostò subito l'attenzione sul benzita, "guardiamarina Saltex vorrei che si coordinasse con il comandante Anari per scoprire tutto quello che potete su questi esseri. L'attacco è avvenuto mentre eravamo in curvatura, voglio che analizziate quante possibilità ci siano che si tratti di creature prese mentre viaggiavamo."
"Si signore," rispose il benzita mentre il capitano passava a Tkar e Anna Calvi.
"Quante probabilità ci sono che queste creature siano salite a bordo prima che entrassimo in curvatura?" chiese loro dopo che Saltex si fu allontanato.
"La probabilità che siano salite a bordo mentre eravamo in curvatura sono molto basse." Fu la risposa immediata di Tkar.
"Quindi è probabile che siano salite prima," concluse Kenar, "comandante voglio che studi quest'ipotesi approfonditamente. Tenente," si rivolse al capo della sicurezza, "se il tenente comandante Tholos è già stato risvegliato esamini ogni bolla di carico, ogni documento, ogni cassa che abbiamo preso a bordo. Registrazioni anomale dei sensori che possano essere passate per altro, qualsiasi cosa. Da questo momento in poi consideriamo la Seatiger sotto attacco, suggerimenti?"
"Evitare di dormire," rispose subito Tkar guadagnandosi gli sguardi sorpresi di Anena e del neo capo della sicurezza. "Fino a quando non sapremo di più su questi alieni, la soluzione più logica è quella di non fornire loro meno vantaggio possibile. Non sappiamo come hanno fatto ad attaccarci la prima volta, ma sappiamo che la loro forza sta nel nostro stato di sonno." Si spiegò Tkar.
"Quindi non dormiamo," concluse Anna.
"Esatto," annuì Tkar, "e cerchiamo di scoprire come hanno fatto a farci addormentare tutti in prima istanza."
"D'accordo," acconsentì accigliato il capitano, "consultatevi con il dottor Bruce in merito."
Quando Tkar e Anna Calvi si allontanarono Kenar spostò lo sguardo su Anena. Il silenzio li avvolse come la promessa di un futuro carico di problemi.
"Consigliere, lei è l'unica persona dell'equipaggio cui ora posso ordinare di riposarsi."