USS Seatiger - Infermeria
08/07/2397, Ore 16:00 - D.S. 74516.9
Anena non si era teletrasportato in infermeria, aveva preferito camminare. Aveva bisogno di riflettere, c'erano tante cose che gli giravano in testa.
La più importante di tutte era perché lui no. Cosa aveva di diverso dal resto dell'equipaggio gli era ben chiaro. Il suo legame particolare con il tempo era la cosa che lo rendeva un'anomalia.
Non amava sentirsi in quel modo, era il motivo per cui si sforzava di esserlo ancora di più.
Sorrise con tristezza. Era una delle cose che aveva imparato nei suoi studi. Le persone con dei problemi spesso, invece di andare in terapia, diventavano dei terapeuti. Quindi sapeva con precisione perché si comportava in quel modo spesso eccessivo e sopra le righe.
Così come sapeva perché Anna era sempre stata in grado di leggere oltre quella patina di glitter e colore, non per niente erano finiti a casa sua, in una simulazione dove lui non era stato un'anomalia ma parte integrante del gruppo.
Piena accettazione.
* Forse quella era un'altra differenza tra lui e il resto dell'equipaggio. *
La porta dell'infermeria si aprì per farlo passare, silenzio nel silenzio irreale. Gli stava pesando in modo violento. Non avrebbe dovuto, non era nella sua natura. Gli occhi corsero subito al lettino dove Jason Queen stava disteso, all'apparenza di nuovo perso da qualche parte o dentro di lui.
Da capire.
Si avvicinò con un'idea improvvisa.
"Dottore è cambiato lo stato del Signor Queen?"
"Strano che me lo chieda. In effetti sì."
Anena lo osservò in attesa, troppo a lungo. Alla fine il MOE parve capire che il Consigliere si aspettava un qualche tipo di rapporto.
"Non è molto esperto. Dovrebbe chiedere in modo più preciso cosa le serve."
"Non sono il Capitano e non mi sento particolarmente portato per il ruolo. Mi dica cosa c'è di diverso."
"L'EEG è peggiorativo. Non è più in una situazione di sonno indotto. Il Tenente Queen è sveglio, quanto meno il suo cervello lo è, però è completamente scollegato dalla realtà. Non reagisce ad alcuno stimolo esterno né sembra interagire in maniera spontanea."
Anena sospirò pesantemente. Perché aveva avuto chiara la sensazione che le cose stessero degenerando? Cosa c'entrava con lui e con il tempo.
"Vorrei tanto sapere cosa l'ha svegliato. Cosa l'ha spinto fuori dal sonno."
"Fossi in lei mi preoccuperei di più del fatto che non è riuscito a restare sveglio. Magari anche al fatto che il nuovo stato potrebbe essere stato causato proprio da quel risveglio."
"O dall'assenza di qualcosa che si aspettava di trovare."
Il MOE lo guardò e Anena si fermò a riflettere su quanto fosse strano e normale insieme. Un ologramma che ti guarda. Un oggetto fatto di luce che riesce a fissarti.
"Il Tenente ha parlato di qualcosa che ha attaccato la nave, ma non c'è niente che indichi una presenza aliena a bordo."
Anena scosse la testa.
"Non intendevo quel genere di assenza Dottore. Lei dovrebbe avere nozioni di psicologia, come medico, altrimenti peschi nei suoi archivi. Cosa può spingere una persona a superare i limiti? Ci sono poche cose e quasi tutte legate alla psicologia del soggetto."
"Sì. Amore, figli, onore, fedeltà..."
"Sta elencando sentimenti molto forti, o persone e cose che portano a provare emozioni totalizzanti."
"Il Tenente Queen sta peggiorando a ritmo molto più elevato degli altri, rischiamo un decadimento cerebrale. Quindi se questa sua chiacchierata deve portare a qualche idea, Guardiamarina, mi sa che è il caso di dare un'accelerata al processo."
USS Seatiger - Hangar navette
Mente di Anna Calvi
08/07/2397, Ore 16:10 - D.S. 74516.91
Dove è Anena?
Perché non risponde?
Sono preoccupata, devo andare da lui. Di certo ha bisogno di me.
È così fragile, nessuno se ne rende conto.
Quando sparisce è triste.
Devo consolarlo.
=^= Computer localizzare il Guardiamarina Anena Lawtoein. =^=
Silenzio.
Che pensante silenzio.
=^= Computer. Localizzare il Guardiamarina Lawtoein.=^=
Perché tutto sembrava silenzioso? Odiava il silenzio.
USS Seatiger - Infermeria
08/07/2397, Ore 16:15 - D.S. 74516.92
Il MOE guardò con stupore in direzione del mezzo el auriano.
"Mi dica che sta scherzando. Non posso permettere un rischio del genere. Il mio giuramento di Ippocrate non me lo consente."
* Dannazione! *
"Dottore cerchi di capire. Non voglio di certo ucciderla, né farla precipitare in quello stato degenerativo che mi ha così ben descritto negli ultimi cinque minuti. Io adoro quella donna, non le farei mai niente del genere."
"Bene, sono lieto che conveniamo."
"Dobbiamo svegliarla."
Il MOE lo guardò sbuffando.
"Mi era parso di capire che conveniva con me."
"No. Convengo sul fatto che non voglio farle del male, non sul non svegliarla."
"Sarebbe un rischio eccessivo."
Anena si passò infastidito una mano tra i capelli, con il solo risultato di creare una specie di cespuglio di ciuffi. Fece due passi avanti e indietro, perso nelle sue riflessioni.
"Cosa sa della natura el auriana Dottore?"
"Quello che c'è negli archivi medici."
"Quindi poco. Mi faccia spiegare una cosa. Io NON sono un essere lineare, non lo sono mai stato. Io vedo le cose in maniera molto diversa da voi,il che è un aiuto per comprendere la circolarità multidimensionale di quello che, in modo molto semplicistico, definite tempo."
"Non mi confonda con un terrestre, Guardiamarina."
"Lei è stato programmato da esseri lineari, lei è lineare!"
Anena si stava arrabbiando. Si avvicinò minaccioso all'ologramma, ridendo di sé per l'assurdità di quell'atteggiamento.
"Mi ascolti bene, Dottore. Noi dobbiamo salvare la nave, molte molte molte persone. Quindi lei deve svegliare Anna Calvi. Ora la teletrasportiamo proprio qui, su quel lettino. Lei la sveglierà e le cose andranno benissimo!"
* Perché se andasse male e succedesse qualcosa ad Annina...*
Non osò terminare il pensiero. In assenza di ulteriori proteste del MOE si mise in movimento.
=^= Computer, teletrasporto del Tenente Anna Calvi in Infermeria. Postazione 2. =^=
Lanciò l'ordine, forse per la priva volta davvero convinto di cosa stava per fare e osservò il corpo della sua unica amica materializzarsi davanti a lui.
Si avvicinò e le prese la mano e poi si voltò con uno sguardo chiaro verso il MOE.
Scuotendo la testa l'ologramma si avvicinò con un hypospray in mano.
"È sicuro di quello che sta facendo?"
"Sì. Esegua l'ordine Dottore."
Sempre scuotendo il capo il medico di riserva della nave si mise in moto.
Lo sguardo di Anena si era concentrato di nuovo su Annina, la sua cara Annina. Non poteva svegliare nessun altro, doveva essere lei.
Perché gli era chiaro che per resistere a qualunque cosa stesse succedendo a bordo bisognava che ci fosse qualcosa ad ancorare lo spirito alla realtà. Doveva credere nella loro amicizia, nel rapporto incredibile che avevano sviluppato.
Doveva credere di poter essere l'ancora di Annina.
Quando la vide spalancare gli occhi iniziò il suo personale inferno.
La prima cosa che Anna vide fu il soffitto, non era il suo alloggio. Quello le fu chiaro.
Spostò gli occhi per guardarsi in giro e vide Anena.
Il senso di ansia e i pensieri confusi di pochi attimi prima tornarono violenti rischiando di trascinarla di nuovo in qualche sorta di limbo.
Improvviso un pensiero le invase la testa.
* No. Anena! *
Saltò a sedere sul lettino prima di rivolgersi all'amico.
"Anena. Come stai?"
La domanda rimase sospesa senza risposta perché improvvisamente lui fu troppo impegnato a impedirle di soffocarlo in un abbraccio troppo forte.
"Dove eri sparito? Non rispondevi! Non devi fare così mi preoccupo."
"Per la verità eri tu a essere sparita, insieme a tutti gli altri."
Anna lo lasciò andare, improvvisamente il ricordo di quei frammenti di sogni assumevano un significato diverso. Si tirò indietro e lo guardò dritto negli occhi.
"Spiegami."
La ragguagliò in fretta.
"Alla fine ho capito che se c'era qualcuno che poteva resistere sveglio, dovevi per forza essere tu Annina. Sei l'unica che poteva avere piacere a stare sveglia con me."