13.06 "La verita' forse si avvicina"
di Otello Di Maria, Pubblicato il 01-05-2014
Nave sconosciuta, Plancia nello stesso momento
La figura incappucciata si stava godendo la scena dell'incontro fra la Federazione e i Klingon, grazie ad una nuova tecnologia acquisita da un popolo pacifico lontano.
Essa consisteva nel vedere spiando, ma non sentendo, tutto quello che succedeva all'interno delle navi.
Le cose si stavano mettendo nel verso giusto e adesso poteva proseguire con il suo piano.
"Lanciate la sonda romulana e posizionatele dietro la poppa della nave federale." ordinò la figura oscura e prosegui "Mi raccomando, utilizzate la
nuova tecnologia di occultamento, non devono vederla ma solo rilevarla." fece una breve pausa di riflessione e aggiunse "e poi fatela esplodere, appena l'avranno portata all'interno della loro nave. Così dopo aver analizzato i detriti, il gioco sarà fatto..... e i Romulani la pagheranno."
"E della nave Romulana e del suo equipaggio cosa ne facciamo, Signore?" chiese il Marinaio
"La nave romulana la utilizzeremo nella fase tre per completare l'opera..."
Incrociatore pesante di classe Vor'cha
02/02/2394 ore 14.32 - D.S. 71089.12
Mentre la delegazione federale si dirigeva verso le navette, seguiti costantemente dalla sicurezza klingon, contemporaneamente nella plancia dell'incrociatore accadeva qualcosa di strano.
"Qui K'vok venga subito in plancia signore".
"Arrivo." rispose con tono duro il klingoniano.
Plancia Incrociatore pesante di classe Vor'cha
02/02/2394 ore 14.34 - D.S. 71089.12
K'Paal arrivò quasi immediatamente sulla plancia della sua nave.
"Allora cosa devi dirmi di così importante?"
"Stiamo ancora rilevando quelle anomale letture energetiche..." informò il sottoposto.
"E allora cosa cambia dalle letture precedenti?" incalzò l'ufficiale.
"Questa volta provengono dalla poppa della nave federale." Rispose K'vok "Dalle analisi fatte, sembra che provengano sia da quell'ammasso, che dalla Nave federale."
"Lo sapevo che mi stavano nascondendo qualcosa!" Rispose con tono arrabbiato K'Paal.
"I federali sono ancora a bordo. Dobbiamo trattenerli?"
Corridoi Incrociatore pesante di classe Vor'cha
02/02/2394 ore 14.35 - D.S. 71089.12
La delegazione federale si apprestava a superare gli angusti corridoi della
nave. Procedeva a passo svelto verso le navette. Non sapevano perché, ma avevano il sentore che le cose non stessero andando per il verso giusto.
"Com'è andata?" Chiese Nimosit rivolgendosi ai due suoi colleghi.
"Come previsto 'cordiali' come sempre..." rispose ironicamente e affannato il dottore, mentre procedeva a passo svelto.
"Sempre voglia di scherzare Dottore ... anche in questi momenti di tensione" Rispose sorridendo Nimosit.
"Parliamone dopo che siamo usciti da questa nave." tagliò corto la consigliera Thevek, mentre i klingon li guardavano a vista.
"Preparate le navette, ce ne andiamo." comunicò Coral ai suoi uomini.
Arrivati alle navette che erano già pronte per la partenza, nel mentre che salutavano l'ufficiale klingon e che si apprestavano a salire, qualcosa di inatteso li scosse.
Ufficiali klingon fecero irruzione nell'hangar, puntando le armi contro di loro.
"Fermi!" Intimò il capo della squadra "Non potete lasciare la nave..."
"Non potete trattenerci qui contro il nostro volere..." Protestò invano Nimosit.
"Questa è la nostra nave e facciamo quello che vogliamo e di certo non prendiamo
ordini da voi." aggiunse l'ufficiale mantenendo alzate le armi.
"Cosa è successo?!?" chiese Nimosit. "Perchè questo cambio di programma? Non abbiamo fatto niente e siamo venuti in pace."
"Il comandate vuole parlare con voi." rispose prontamente.
I tre ufficiali si guardarono perplessi e tra di loro calò il silenzio.
Gli uomini della sicurezza avevano anche loro prontamente impugnato le armi e, anche se in inferiorità numerica, cercavano di coprire i probabili punti di contatto, mentre i piloti erano fermi ai loro posti pronti per partire.
La tensione era così spessa da potersi tagliare con un coltello.
Quei momenti di silenzio sembravano un'eternità a Nimosit, ma doveva prendere una decisione: o tentare un'improbabile fuga, oppure negoziare per prendere tempo e capire come mai i klingon li stavano minacciando.
La consigliera Thevek gli si avvicino e sussurrò qualcosa all'orecchio del suo comandante.
"Può parlare ad alta voce" disse il capo klingnon facendo alla donna di allontanarsi dal superiore.
"Allora comandante, non ho tutto questo tempo da perdere, ci deve seguire, il nostro generale ha delle comunicazioni importanti da farvi..."
"Riguardo cosa?" rispose stizzito Nimosit.
"La vostra nave comandante... Ci segua e basta!"
"In che senso?" Rispose Nimosit sempre più perplesso.
"Avete due scelte: o ci seguite per incontrare il nostro generale, oppure vi lascio soli in balia dei miei uomini. E non so se vi conviene, comandante..."
Dopo una breve pausa aggiunse "Vi lascio in compagnia dei miei uomini..."
E voltando le spalle si fermò qualche minuto a parlottare con uno dei suoi uomini per poi avviarsi lentamente verso la porta, lasciando Nimosit e i suoi con una trentina di klingon con le armi spianate.
Coral era sicuro che si trattasse solo di un malinteso.
I tre ufficiali si lanciarono degli sguardi tra di loro e, dopo essersi consultato brevemente, ordinò alla sicurezza di abbassare le armi e seguire i klingon, per capire cosa stesse succedendo.
Purtroppo non aveva scelta si doveva fidare di quel klingon, anche perchè un rifiuto poteva peggiorare i rapporti fra le due civiltà, ingarbugliando ancora di più le cose .
"KLINGON ... Aspetta!" Gridò Coral.
L'ufficiale klingon continuò a camminare senza voltarsi facendo finta di non ascoltarlo, ma Coral grido ancora più forte "ASPETTA, veniamo con voi...e voi abbassate le armi......" Intimò ai suoi uomini.
L'ufficiale klingon al sentire abbassate le armi si fermo e girandosi si avvicinò alla balaustra del corridoio sopra di loro e con tono ironico rispose.
"Saggia decisione comandante."
"Speriamo." rispose sottovoce il dottore.
I klingon si avvicinarono agli uomini della federazione disarmandoli, non accorgendosi però che uno dei piloti si era nascosto all'interno di una navetta approfittando della confusione.