13.13 "Alleati cercasi"
di Denay Kuz, Pubblicato il 27-12-2014
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
03/02/2394, Ore 20.05 - D.S. 71092.70
La donna incappucciata camminava rapida per i corridoi della nave, con uno sguardo fra lo spaventato e il rassegnato al proprio destino: era abbastanza intelligente da sapere che presto, molto presto, il capitano avrebbe visto le registrazioni ambientali e avrebbe scoperto che era stata proprio lei l'ultima a metter mano al raider.
Aveva modificato le impostazioni del computer di bordo in modo che la nave non operasse normalmente solamente una volta che avessero tentato di utilizzare le armi: anche se non avrebbe mai voluto la morte dei propri compagni, aveva sperato fino all'ultimo istante che essi fossero presi a bordo della USS Novalis, ma il suo piano era andato a rotoli.
Ora come ora, sapendo bene che la sua vita era alle ultime battute, non le restava che trovare un complice, qualcuno che le potesse dare una mano a metter fine a tutto questo.
Finalmente raggiunse la propria meta, l'alloggio dell'ingegnere capo era proprio di fronte a lei.
Osservò la porta che la divideva dall'uomo e vi avvicinò l'orecchio, sentendo dei rumori all'interno. Sapeva che l'ingegnere staccava sempre verso quell'ora per poter cenare e soprattutto che lui amava stare da solo, eppure, proprio nel momento in cui avrebbe dovuto rendere palese la sua intenzione ad un'altra persona, si rese conto di quanta paura ciò le provocasse.
*Se lui non dovesse ascoltarmi non lo farà di certo nessun altro..* pensò fra se e se la donna, ancora indecisa sul da farsi.
Falco da Guerra Romulano Sharpfillah - Sala Teletrasporto
03/02/2394, Ore 20.05 - D.S. 71092.70
"Se la prendono un po' troppo comoda adesso."
Lo sguardo del Comandante Nimosit vagava per la sala con un misto di nervosismo e impazienza, mentre ancora tentava di avere la possibilità di uscire da quella stanza attraverso l'addetto al teletrasporto.
"Gliel'ho già spiegato, Comandante Nimosit, il sub-comandante della Sharpfillah la raggiungerà a momenti, non appena potrà lasciare la plancia."
"Voglio sapere cosa lo sta trattenendo tanto! Onestamente inizio a spazientirmi, devo forse immaginare che sia successo qualcosa di cui non sono informato?"
L'addetto al teletrasporto alzò solo per un attimo il capo, ma senza un grande interesse, e rimase a guardare per svariati istanti il Comandante Nimosit, come a riflettere su cosa rispondergli.
"Gliel'ho già spiegato, Comandante Nimosit, il sub-comandante della Sharpfillah la raggiungerà a momenti, non appena potrà lasciare la plancia. A quel punto sono certo che sarà lieto di rispondere alle sue domande."
Il Comandante Nimosit stava già per rispondergli a tono, dopo aver sentito ripetergli per innumerevoli volte la medesima frase, quando finalmente ecco che le porte si aprirono e ad accedere fu proprio il sub-comandante del falco da Guerra Romulano Sharpfillah.
"Buonasera a tutti, spero non abbiate aspettato troppo. Sono il sub-comandante Maranir e sono venuto qui per accompagnarvi in un alloggio che vi abbiamo preposto: sono spiacente se avete dovuto attendere, ma la vostra nave era stata attaccata. Non ci sono stati danni rilevanti e abbiamo preposto un terminale nell'alloggio in modo che possiate chiamare la USS Novalis e sincerarvi voi stessi della situazione e di quanto è stato scoperto."
Lo sguardo dei membri della squadra federale si rabbuiò rapidamente, sentendo parlare di un attacco alla USS Novalis ma si resero tutti conto ben presto che non era il momento adatto per porre nuove domande. Anche il Tenente Comandante Moore si osservò attorno studiando la situazione e si grattò il collo un po' in tensione, ebbe un momento di intenso imbarazzo pensando di essersi scordato di indossare la propria mostrina, ma poi ricordò la sua provvidenziale retrocessione al grado di Capo di terza classe.
"Speravo di poter vedere la nave! Non ero mai salito su un falco Romulano!"
Il sub-comandante si voltò a guardare il giovane capo di terza classe che aveva parlato e fece un leggero sorriso, ritenendo l'accadimento come il segno di una certa impreparazione dovuta alla scarsa esperienza.
"Capo, lei è qui per fornire la certezza che i nostri uomini torneranno sani e salvi, non per fare un tour turistico sulla mia nave. E' proprio a questo scopo che è stato allestito un alloggio per le vostre necessità e non una cella."
"Sub-comandante, perdoni il mio capo. Da Comandante capisco che non possiamo di certo girare indisturbati sulla vostra nave, ma il capo è inesperto e parla spesso senza pensare."
"Non si preoccupi Comandante, l'inesperienza purtroppo porta spesso a queste situazioni"
Confortato dalle parole del Comandante Nimosit, il Sub-comandante osservò per qualche minuto di nuovo il Tenente Comandante Moore con le sue nuove mostrine, per poi fare un leggero sospiro sovrappensiero. Restò immobile per svariati secondi e solo alla fine fece un moto con le spalle.
"Be', in fin dei conti un capetto inesperto non potrà fare grandi danni. Per ora vi accompagnerò tutti in alloggio, e poi vedremo."
Il sub-comandante si voltò uscendo dalla sala tattica in modo da far strada al gruppo mentre il Comandante Nimosit si soffermò un attimo a fare un sorriso complice al Tenente Comandante Moore, facendogli un leggero occhiolino, poi uscì a sua volta dalla sala facendo segno a tutti gli altri di seguirlo.
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio profondo
03/02/2394, Ore 20.05 - D.S. 71092.70
Il Capitano della USS Coulomb era ancora in attesa dentro quella grande scatola buia che, a poco a poco, inizia a prendere l'inquietante forma della sua tomba. Da uomo di cultura, sa che anche su Sol III la privazione della luce e la reclusione in posti angusti era un ottimo modo per piegare anche gli animi più duri: non la si può chiamare una forma di tortura vera e propria, ma più semplicemente una sorta di violenza psicologica, anche detta la classica tortura con i guanti bianchi. Alzò il capo per un attimo e cercò di fare uno sforzo di concentrazione per riuscire finalmente a farsi un'idea si quanto tempo fosse passato, ma era uno sforzo inutile e rinunciò quasi subito.
Poco dopo ecco che il teletrasporto gli fece arrivare la classica razione di pane raffermo e di acqua: restò ad osservare quella tenue luce per un po', dato che quel momento era il suo unico collegamento con la realtà, l'unica cosa che gli faceva presumere che fuori da quella piccola prigione di metallo c'era qualcuno che lo voleva in vita.
"Che cosa volete da me?!"
L'urlo gli usci particolarmente stridulo, tanto che ne rimase addirittura sorpreso. Avrebbe voluto dargli il tono deciso e maestoso di chi ritiene di avere il diritto a delle spiegazioni, ma ciò che ne era uscito sembrava più il tono spaventato e lamentoso di uno scolaretto preso di mira da un gruppo di bulli. Sorrise per un attimo per poi scuotere il capo, recuperare la propria cena e iniziare a mangiare lentamente.
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
03/02/2394, Ore 20.15 - D.S. 71092.72
Se c'era una cosa che l'ingegnere capo della nave detestava era proprio chi si auto invitava nel suo alloggio. L'uomo posò lo sguardo sulla donna che gli stava davanti, poi fece un leggero grugnito facendola accomodare controvoglia all'interno del salottino.
"Rhian, potrei sapere perché sei venuta proprio da me? Come moglie del Capitano puoi girare per tutta la nave ed io sono certo che esistano luoghi migliori del mio alloggio."
"Smettila Khoal! Sono qui per avanzare una richiesta molto importante, voglio che tu mi ascolti fino infondo e solo allora potrai dirmi cosa ne pensi! Terrh è del tutto irragionevole, continua a pensare che nonostante tutto il suo grande piano porterà alla prosperità il popolo dei Remani, ma sembra non voler minimamente prendere in considerazione di quali conseguenze potrebbero architettare i Romulani quando scopriranno le nostre responsabilità!"
Lo sguardo dell'ingegnere capo si fece leggermente imbarazzato, tanto che egli decise di smettere di guardare la donna per riempirsi un bicchiere di birra romulana: ne assaporò avidamente qualche sorso e si girò nuovamente per poterle rispondere.
"Non chiamare per nome il Capitano..." fece una leggera pausa "Il Capitano fa ciò che ritiene essere la cosa migliore per il nostro popolo. E' stata una fortuna salvare questa nave, se non ci fossimo riusciti ora saremmo nuovamente a piegare la testa di fronte a quegli sporchi romulani! Tu sai come il nostro popolo è stato trattato! Abbiamo fatto da schiavi per secoli, senza diritti, ma ora basta! Tu parli di piano insensato, noi parliamo di vendetta inevitabile: chi ti da la certezza che siamo proprio noi ad essere nel torto?"
"Khoal, io temo proprio che gli unici che alla fine avranno la loro vendetta saranno proprio i Romulani e credimi, se dovessi essere nel giusto, il popolo Remano raccoglierà un amaro raccolto proprio a causa delle nostre azioni"
"Ascolta Rhian, vorrei proprio poter passare il mio tempo facendo discorsi filosofici su cosa potrebbe avvenire o meno se proseguissimo con il nostro piano ma il Capitano mi ha assegnato un turno supplementare per capire chi possa aver messo le mani sulla navetta e quindi devo chiederti di andare adesso."
"Ti semplifico il lavoro Khoal: sono stata io."
La reazione dell'ingegnere capo sorprese moltissimo la donna: Khoal era talmente furioso che si voltò con gli occhi che sembravano essersi infiammati, poi caricò il braccio mollandole un ceffone in pieno viso. La rapidità dei movimenti dell'uomo tolsero ogni possibilità di difesa alla giovane e la potenza del colpo la scaraventò a terra con il labbro rotto.
"Rhian! Ti rendi conto di cosa hai fatto? Per colpa tua alcuni nostri amici sono morti e uno dei nostri migliori raider è stato totalmente distrutto! Posso anche tollerare che tu possa girare per la nave a vaneggiare con le tue idee strampalate, ma non ammetto che tu finisca per mettere a morte i miei colleghi!"
Il dolore fece per un attimo bloccare a terra Rhian, poi si rimise seduta e si passò la mano sul viso per ripulirselo dal sangue. Si rialzò sempre in silenzio ed infine tornò a fissare l'uomo con grande attenzione.
"Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che non me ne senta in colpa? So benissimo che aver manomesso il raider è stato un grosso rischio, ma sapevo anche che se i federali avessero effettivamente catturato i nostri colleghi li avrebbero trattati bene e avrebbero potuto fermare mio marito!"
"Rhian! Tu devi essere completamente pazza! Vieni nel mio alloggio pretendendo il mio aiuto e poi mi confessi di aver danneggiato il raider! L'unica cosa che potrei fare ora per te è chiedere al capitano di essere clemente con te, ma dubito che mi darebbe retta!"
"Khoal, te lo ripeto. Ho bisogno del tuo aiuto per una cosa molto importante e credo che tu mi possa aiutare!"
"Rhian, ammesso e non concesso che io voglia aiutarti, cosa pensi che potrei fare io?"
"Lo so che ti sembrerà strano ma io ti chiedo di manomettere la nave, in modo che la prossima volta la nave federale possa individuarci. Voglio sacrificare la Broadsword"
L'ingegnere sgranò gli occhi estremamente stupito, sbiancando di colpo mentre osservava ancora in silenzio la donna, sperando di cogliere sul suo volto che tutto ciò che gli era stato detto era in realtà uno scherzo. Per un attimo osservò anche la propria birra romulana, ma escluse di essere così tanto ubriaco da essere in preda a un delirio alcolico, quindi tornò ad osservare la donna.
"Io sono l'ingegnere capo della nave! Il mio compito è far si che essa operi sempre al massimo della sua efficienza, non distruggerla! Non posso credere che tu possa chiedermi una cosa simile! Questa nave è l'ultima rimasta, la Scimitar è andata perduta da tempo e farò tutto ciò che è in mio potere per far si di non perdere anche la Broadsword."
"E invece io ti sto chiedendo di fermare questa follia, una volta per tutte! La Scimitar è andata distrutta per lo stesso motivo per cui dovrà andare distrutta la Broadsword: non è con queste tecniche terroristiche che avremo il rispetto dal popolo Romulano!"
"Il popolo Romulano non ha mai rispettato nulla, se non se stessi! Io ti sto parlando di quello che abbiamo dovuto subire e di ciò che potrebbe aspettarci una volta che ci saremo definitivamente liberati dei nostri aguzzini, e tu ti aspetti che io metta in pericolo l'intera nave solo per i tuoi vaneggiamenti?"
La giovane Rhian si risistemò il cappuccio in modo che le coprisse il viso, in modo da nascondere tutti i segni della delusione che le si erano stampati sul viso, ma ad ogni modo decise di rispondere a tono.
"Io ti sto parlando del fatto che questo piano è destinato a fallire esattamente come il primo, del rischio che questa volta le ripercussioni che i romulani faranno scontare al nostro popolo saranno tremende, e tu mi vieni a dire che preferisci mantenere al sicuro questa nave piuttosto che preservare il nostro popolo? E poi la pazza sarei io!"
L'ingegnere abbassò il capo per qualche istante, cercando di prendere coscienza delle parole appena dette dalla donna, ma appena rialzò il capo si accorse che Rhian se ne era già andata, lasciandolo solo in balia dei suoi pensieri.
USS Novalis, Alloggio degli ospiti
03/02/2394 Ore 20.50 - D.S. 71092.79
Dopo il lungo colloquio con il Capitano Kuribayashi, il Comandante Tamarith aveva raggiunto l'alloggio che le avevano preposto. Come richiesto, gli era stato predisposto un terminale con una linea sicura, in modo da poter comunicare con la propria nave, il Falco da Guerra Romulano Sharpfillah: la comunicazione era stata rapida e piuttosto asciutta, dato che il sub-comandante aveva ben poco da aggiungere al breve rapporto fattogli dal proprio Comandante. Ora non gli restava che chiamare il Senato Romulano per informarli di quanto era emerso dalle indagini, ma indugiava a farlo. Il Comandante sospirò pesantemente, sapendo che quella comunicazione non sarebbe stata per niente facile, poi aprì il canale sub spaziale.
"Senatrice Dhael, spero di non averla disturbata"
"Comandante Tamarith, la situazione è tale da rendere necessario evitare i convenevoli e arrivare rapidamente al punto. Allora, sappiamo chi è responsabile di questa crisi diplomatica o dobbiamo proseguire i preparativi per la guerra?"
"Si Senatrice, si presume sia un nuovo piano di stampo remano."
A quelle parole seguirono svariate altre spiegazioni che il Comandante Tamarith diede alla senatrice. La senatrice, dal canto suo, continuava ad ascoltare silenziosamente le parole del Comandante con uno sguardo freddo e intellegibile, che non lasciava trasparire alcuna emozione.
"Comprendo Comandante, quando risalirà a bordo della Sharpfillah?"
"Molto presto senatrice. Al momento vi sono ancora dei dubbi sulla possibilità di abbassare gli scudi, per il rischio che vi sia un altro raider pronto a colpire, ma non appena sarà possibile tornerò al mio posto."
"Cerchi di tornarvi quanto prima. Informerò il Pretore e il Senato di quanto è stato scoperto: questa volta non ci sarà compassione, i contro del mantenere un popolo così estremista alle porte di casa supera abbondantemente i pro. E' tutto per ora, buona serata Comandante."
Il Comandante Tamarith salutò la Senatrice, mentre il canale veniva chiuso, per poi alzarsi e andare ad osservare le stelle dai finestroni.
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio Profondo
03/02/2394, Ore 21.35 - D.S. 71092.87
Il Capitano della USS Coulomb aveva finito quella sottospecie di cena, ma continuava a sentire fame: avrebbe voluto far notare ai suoi carcerieri che un uomo adulto mangia decisamente molto di più che poco pane raffermo e dell'acqua, ma la cosa non era ancora stata possibile. Era ancora perso nei suoi pensieri quando un leggerissimo rumore catturò la sua attenzione: all'inizio pensò che si trattasse di un delirio per la denutrizione e il buio ma poi lo risentì di nuovo. Lentamente si spostò nel buio dirigendosi verso il rumore, fino a raggiungere il lato del container e poggiarvi l'orecchio, e fu allora che ebbe la certezza che qualcuno stava avvicinandosi passo dopo passo alla sua prigione.
"Chi siete? C'è qualcuno? Fatevi riconoscere! Esigo sapere che fine abbia fatto il mio equipaggio!"
Una voce femminile ruppe gli indugi rispondendo al Capitano e dandogli, se ancora ve ne fosse la necessità, la certezza che qualcuno finalmente era arrivato a parlargli.
"Capitano, la sua nave è andata distrutta ma il suo equipaggio è ancora vivo."
"Chi siete? Che cosa volete da me e dalla Federazione?"
"Se ci consegnassimo alla Flotta Stellare potremmo sperare in un processo giusto?"
Il Capitano della USS Coulomb rimase allibito dalla strana domanda e rimase in silenzio per vari istanti prima di parlare nuovamente, riflettendo con grande attenzione ad ogni singola parola che stava per pronunciare.
"La Federazione dei Pianeti Uniti è stata fondata sui principi di uguaglianza, democrazia e parità: per noi queste parole non sono vuote, ma rappresentano la nostra ragione di vita. Se vi consegnerete alla Flotta Stellare vi saranno riconosciuti i diritti che vi sono dovuti."
Calò un silenzio quasi imbarazzante, tanto che il Capitano della Coulomb appoggiò per bene l'orecchio in modo da cogliere qualsiasi rumore che provenisse dall'esterno.
"Posso avere la sua parola che quanto avete detto corrisponde al vero?"
"Si, come Capitano posso assicurarle che è vero. Ora mi dica, chi è lei?"
"Il mio nome è Rhian, sono la moglie del Capitano di questo vascello. Lei rappresenta la mia unica possibilità di restare in vita e salvare il mio popolo."