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USS NOVALIS - MISSIONE 13 RSS USS NOVALIS - Missione 13

13.02 "L'imbarco di Kuz"

di Denay Kuz, Pubblicato il 04-04-2014

Sala ologrammi 1, USS Nova
D.T. 22/01/2394 - D.S. 71059.32


Dalle scogliere di ghiaccio di Teneran, seduta a terra per poter godere a pieno di quel piccolo momento di tranquillità, Denay osservava quel magnifico paesaggio oramai parecchio distante da lei: vedere lo spettacolo multicolore creato dagli ultimi raggi di sole è da molti considerato uno degli spettacoli più belli offerti da Trill, eppure quella sera non sembravano interessarla, ma quasi infastidirla. Si alzò quasi scocciata, rendendosi conto che neppure in quel modo sarebbe riuscita a rasserenarsi dopo l'intensa giornata lavorativa, ma sperò che cambiando l'ambientazione le cose potessero migliorare. Stava ancora riflettendo sul da farsi quando l'interfono si attivò e la voce del capitano si sparse nella stanza.

=/\= Capitano Yobito a Kuz: Tenente Comandante, la sua richiesta ha ricevuto risposta dal Comando di Flotta, mi raggiunga immediatamente in ufficio. =/\=

Denay rimase per un attimo immobile, del tutto stupita nel percepire il timbro di voce così irritato del capitano, ma in fin dei conti non poteva aspettarsi nulla di diverso: la mente vagò per un attimo, tornando indietro di pochi giorni, quando ancora la USS Nova era impegnata in una secondaria missione di mappatura. Il sistema da analizzare neppure lo ricordava più, probabilmente non ne avrebbe mai più sentito parlare e mai lo avrebbe visto di persona, ma poco importava perché tutto cambiò rapidamente per una comunicazione di emergenza: la starbase DS8 aveva chiamato tutte le navi nelle vicinanze per informarle su un epidemia virale di origine sconosciuta. Era una malattia del tutto sconosciuta, che appariva del tutto immune agli antibiotici, ed alla fine l'ufficiale medico capo della nave decise di risolvere il problema a modo suo. Il Comandante Coster era una terrestre alta e caparbia, con grandi doti che le permettevano di essere rispettata da tutto l'equipaggio, ma non di certo amata: Denay ricordava ancora con che piglio era entrata in laboratorio, e ancora come avesse messo su tutte le consolle un piccolo conto alla rovescia, preannunciante il tempo che sarebbe occorso al vascello per raggiungere la base stellare. Tuttavia, ciò che turbò realmente Denay fu un secondo contatore che cresceva di qualche unità ogni ora: il comandante riteneva l'informazione di quante persone erano già perite per colpa del virus potesse essere per gli scienziati di stimolo e monito per una più rapida risoluzione del problema eppure ancora adesso Denay continuava a rivedere quel numero che impietosamente continuava a crescere, avvertiva quella sensazione di totale impotenza mentre ancora cercava di capire come distruggere il biofilm di quel virus. Alla fine fu proprio lei a trovare la soluzione, e fu addirittura promossa, ma l'esperienza che aveva avuto la convinse a chiedere il trasferimento per trovare un nuovo posto dove poter crescere professionalmente. Il capitano Yobito non sembrò capire le sue ragioni, probabilmente perché infondo il suo equipaggio gli piaceva com'era. Per Denay fu parecchio difficile riuscire a convincerlo che era il momento che volasse via, alla ricerca di una nuova nave. Stava ferma a riflettere fra se e se quando la voce del capitano irruppe nuovamente nella stanza, con un tono che appariva ancor più spazientito:

=/\= Capitano Yobito a Tenente comandante Kuz: è pregata di presentarsi nel mio ufficio, le sarei grato se non mi facesse perdere tutto il giorno! =/\=

Il nuovo ordine la fece improvvisamente destare, il capitano era già irritato per la sua richiesta, non poteva permettersi di rimanere lì, doveva muoversi e il più velocemente possibile. Denay alzò un po' il capo, mentre sfiorava il proprio comunicatore:

"Tenente comandante Kuz a Capitano: perdoni l'attesa, arrivo immediatamente. Kuz chiudo."

Denay si incamminò verso l'uscita dalla sala ologrammi, il passo rapido e l'espressione seria: nel mentre la sala ologrammi, controllata dal computer centrale, si disattivò tornando al proprio aspetto di ordinaria anonimia, ma la ragazza non vi fece caso, e pochi passi dopo era già nel corridoio.

Ufficio del capitano Yobito, USS Nova
Pochi minuti dopo


Sistematasi l'uniforme di fronte all'entrata dell'ufficio, Denay si protese quel tanto che le bastò per sfiorare il sensore della porta, e all'apertura della porta cercò di non indugiare oltremodo. Entrò con passo cadenzato, fermandosi di fronte alla scrivania, quindi scattò sugli attenti, nella rigida posizione militare. Il capitano la osservò con un espressione ombrosa e piuttosto irritata, ma del resto gli sguardi torvi erano diventati una routine quasi normale negli ultimi giorni.

"Prego comandante, resti sugli attenti e mi ascolti molto attentamente" - il capitano iniziò a parlare sempre con il suo tono di voce particolarmente irritata - "Il capitano di una nave stellare non ha tempo da perdere! Se un suo superiore la chiama a rapporto lei scatta e si porta con la massima celerità nel luogo che le è stato indicato o motiva immediatamente il motivo del ritardo! Dal canto mio non intendo chiamare più volte una persona, e soprattutto non ci tengo che il futuro capitano che l'avrà nel suo equipaggio possa pensare che sulla mia nave non si rispettano le più banali regole gerarchiche e di rispetto reciproco!"
"Il futuro capitano?" - lo sguardo di Denay si illuminò quasi per magia e un lieve sorriso di soddisfazione le apparse sul viso, anche se lo fece sparire immediatamente osservando lo sguardo del capitano - "Posso ipotizzare che il Comando di Flotta abbia accettato la mia richiesta di trasferimento?"
"Mi sembra ovvio, comandante." - il capitano prese un D-padd iniziando a leggerlo con una certa tranquillità ? "Lei è stata assegnata alla nave su cui ha fatto richiesta, la USS Novalis, con l'incarico di Ufficiale Scientifico Capo.." ? la voce andò via via a calare fino a che il capitano non rigettò il medesimo D-padd sulla scrivania ? "Sarò onesto, non capisco questo trasferimento e non lo apprezzo affatto comandante! Non sono né ingenuo né cieco, sono consapevole che lei e il comandante Coster non andare propriamente d'accordo, e per l'inciso sono anche consapevole che quasi nessuno va d'accordo con il nostro ufficiale medico capo. Ma se tutto l'equipaggio optasse per andarsene cosa dovremmo fare?"

Denay provò a rispondere, punta sull'orgoglio dall'ennesima paternale del Capitano Yobito: in effetti non aveva mai nascosto il disappunto per i metodi bruschi e spesso inutilmente crudeli che il comandante Coster era in grado di mettere in pratica per spremere i sottoposti, ma mai aveva collegato il suo trasferimento alle antipatie che provava verso la donna. Il capitano colse l'appena accennato movimento delle labbra della giovane ed alzò una mano per zittirla.

"Comandante, non riprenda con i suoi ragionamenti logici: come vede il Comando pare averle voluto dare il trasferimento. Non apprezzo la sua decisione di andarsene ma la ritengo un ottimo ufficiale." - lo sguardo del capitano sembrò rasserenarsi un po', o forse semplicemente arrendersi ad un'evidenza che non poteva modificare affatto ? "Le auguro di proseguire la sua carriera, comandante, e di riuscire a trovare, finalmente, quelle esperienze di vita che qui sentiva di non avere. Avremo un rendez-vous con la USS Novalis fra tre giorni, e lì sarà teletrasportata sulla sua nuova unità, fino ad allora è pregata a continuare il suo lavoro a bordo di questa nave. In libertà!"

Nuovamente la giovane provò a rispondere ma si accorse che il capitano era già lontano: seppure fosse ancora di fronte a lei, a pochi passi, era già immerso nel suo lavoro, nel tran tran quotidiano che riempiva le giornate di ogni ufficiale in comando. Denay lo osservò per qualche istante rendendosi conto solamente in quel momento di come un capitolo della sua vita si fosse chiuso bruscamente, e restò sempre sugli attenti.

"La ringrazio capitano, la ringrazio di tutto" Denay salutò formalmente il capitano per poi lasciare l'ufficio.

Sala teletrasporto, USS Nova


Uno sfavillio. Il computer che memorizza le complesse informazioni del corpo salvandole in un semplice buffer per ridarle infine forma in un altro luogo, il prodigio del teletrasporto! Un altro oggetto di uso sostanzialmente quotidiano per un membro della Flotta Stellare che in sé nasconde secoli e secoli di studi infruttuosi e qualche sporadico lampo di genialità: è a questo che stava pensando Denay quando, senza neppure che vi prestasse una reale attenzione alle effettive operazioni alla consolle, si stava portando sulla pedana del teletrasporto. Nella sua carriera vi erano stati vari trasferimenti, e oramai la sua unica instancabile compagna di viaggio era la semplice sacca di stoffa, capiente ma piuttosto logora, contenente alcuni abiti, un paio di D-padd e una serie di chip, ma nessuna olofoto: in effetti tutti i colleghi che ebbe nella sua vita non capirono mai la sua strana insofferenza a mantenere una traccia visiva dei ricordi più cari, anche se lei non capì mai perché una cosa così irrisoria dovesse creare così tanta inquietudine nel prossimo. Non le fu facile riprendersi da quello strano e avvinghiante torpore mentale che le prendeva quando iniziava a riflettere, ma non appena la lucidità del presente la fece trasalire si accorse che, proprio accanto a lei, c'era qualcuno. Al suo fianco sinistro, abbastanza vicino da potervi appoggiare addosso la spalla, vi era un giovane guardiamarina della sezione ingegneria che, evidentemente curioso di comprendere il motivo di tanto interesse per il soffitto, osservava con il naso all'insù ogni punto della nave con un cipiglio piuttosto perplesso: a Denay sfuggì un sorriso mentre osservava il giovane alle prese con la sua infruttuosa ricerca, poi fece un rapido colpo di tosse per attrarre nuovamente a se l'attenzione. Il giovane quasi trasalì, non aspettandosi di udire un rumore, per poi scattare immancabilmente sugli attenti.

"Buon giorno Comandante, le porgo i saluti di tutto l'equipaggio della USS Nova. Siamo stati informati che lascerà permanentemente l'unità e molti dei suoi colleghi sarebbero voluti venire a salutarla ma il comandante Coster ha richiesto inaspettatamente all'ufficiale scientifico capo di ordinare un turno doppio di lavoro a tutta la sezione scientifica per non so esattamente quale ricerca."

Le gote del giovane assunsero presto una colorazione rosso vivo, e Denay sorrise un po' forzatamente alle parole del giovane che, notando l'espressione del comandante, sembrò divenire sempre più imbarazzato: si era aspettata un regalino d'addio dall'ufficiale medico capo, ed in effetti alla fine era arrivato. Abbassò per un attimo lo sguardo a terra, doveva ritrovare la sua calma per poter proseguire, e solo dopo alcuni istanti tornò ad osservare il giovane.

"Molto bene, guardiamarina, informi i miei vecchi colleghi che ho ricevuto i loro saluti e che a mia volta li saluto e li ringrazio per il tempo passato assieme. Ora, se non le spiace, le sarei grata se mi teletrasportasse a bordo della USS Novalis"

Il giovane scattò immediatamente portandosi accanto alla consolle ed osservò con espressione quasi grata Denay per aver messo fine a quel momento di imbarazzo. Infine, dopo un ultimo cenno del capo verso il comandante, il guardiamarina attivò il teletrasporto.

=/\= Sala teletrasporto a Plancia: teletrasporto ultimato.=/\=