13.11 "Incontri"
di Nathel Sev, Pubblicato il 31-10-2014
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio profondo
03/02/2394, Ore 7.11 - D.S. 71091.23
Buio.
Sempre buio.
Acqua e pane.
Silenzio.
Il capitano della Coulomb non sapeva altro che questo.
Aveva provato a tenere il conto del tempo, ma in breve l'assenza di luce e di suoni avevano mandato all'aria il suo conteggio.
Ore, giorni, mesi ... anni ... ora nulla aveva più senso.
L'unico barlume di luce era dato dal teletrasporto che consegnava acqua e quello che pensava fosse pane.
Il teletrasporto era l'unico indizio che aveva riguardo ai suoi rapitori.
Era decisamente tecnologia Romulana.
Per il resto non sapeva altro.
Aveva esplorato ogni centimetro del luogo della sua prigionia, ma aveva capito solo che era una sorta di container, piccolo per giunta, ma con una specie di bagnetto per le sue necessità.
Tra una veglia e un sonno agitato il suo pensiero tornava sempre al suo equipaggio.
Poteva sperare che fosse trattato, almeno, nello stesso modo.
*Siamo ostaggi...certo che staranno bene. Ma io li ritroverò* di questo ne era sicura.
U.S.S. Novalis - Plancia
03/02/2394, Ore 9.37 - D.S. 71091.51
Il Capitano Kuribayashi tornò a bordo della sua nave dopo quattro infinite ora di dialogo con il comandante della stazione Klingon dove avevano lasciato i loro ospiti.
Con dialogo in realtà si intendeva urla e tentativi di spiegazione che loro non erano implicati nella distruzione del vascello klingon, anzi, avevano salvato il suo equipaggio.
Kuribayashi era stremato, di solito la diplomazia gli piaceva, ma questa volta i klingon si erano rivelati più cocciuti del solito.
Rivolse un breve cenno a Nimosit e si diresse nel suo studio, solo per uscirne cinque minuti dopo.
"Timoniere, rotta per queste coordinate." Disse mentre si avvicinava alla console e digitava i numeri. "Curvatura 7. Attivare appena pronto."
"Si signore. Rotta inserita. " E in brevissimo la nave schizzò via.
"Numero uno, convochi gli ufficiali superiori in sala tattica tra 15 minuti." E senza aspettare una conferma ritornò nel suo studio dove ordinò al replicatore la più grande tazza di tè della sua vita.
Falco da Guerra Remano Broadsword, Spazio profondo
03/02/2394, Ore 9.49 - D.S. 71091.53
La Broadsword era già arrivata al punto di incontro tra la Novalis e la Sharpfillah, in ampio anticipo. La nave Romulana sarebbe arrivata solo tra 6 ore, mentre la Novalis era più lontana di circa 40 minuti.
Questo permetteva loro di organizzarsi con ampio margine.
E l'ordine di arrivo delle due navi giocava a loro favore.
U.S.S. Novalis - Sala tattica
03/02/2394, Ore 9.55 - D.S. 71091.54
Tutti gli ufficiali superiori erano seduti ai loro posti in sala tattica. Il Dottore era ancora in infermeria per riprendersi dalle ferite, per questo aveva inviato il suo secondo.
Il Capitano attese un paio di minuti che tutti fossero al loro posto e, dopo aver raccolto le idee iniziò la riunione.
"Signori, e signore. Mi è stato comunicato dal comando di Flotta di recarci ad un incontro con una nave Romulana, per risolvere, in anticipo, quello che potrebbe essere l'incidente diplomatico perfetto per scatenare una guerra tra Federazione, Klingon e Impero Romulano.
Arriveremo tra poco più di due ore. So che siamo tutti stremati, io per primo, ma dobbiamo farci forza, recuperare energie e farci trovare pronti." Fece una breve pausa per dar modo agli ufficiali di recepire e analizzare la notizia.
"Gli ultimi avvenimenti sono stati quantomeno sconvolgenti. Ma confido che questo non comprometta l'efficacia del nostro operato."
Fece un'altra pausa per vedere gli effetti del discorso.
Non era da lui fare un discorso di incoraggiamento in quelle situazioni, e, d'altronde, i suoi ufficiali non gli avevano mai dato motivo di farlo, ma sentiva che in quest'occasione era la cosa giusta da fare.
Riprese quasi subito a parlare e comunicò i dettagli della comunicazione avvenuta tra lui e l'Ammiraglio Parker.
Quando terminò lasciò gli altri liberi di parlare.
Moore fu il primo ad intervenire.
"Signore, sono giunto alla conclusione che la gemella dello Scimitar, il Broadsword, non sia andata distrutta nel cantiere, o almeno non del tutto per poi essere riparata, e ora stia partecipando a questa serie di eventi. Non escludo che sia stata lei ad attaccare la Coulomb."
Lo Scimitar era famoso e tutti gli ufficiali restarono in silenzio a guardarsi in modo interrogativo.
"Comandante, ne è sicuro?" Chiese Nimosit, ben consapevole di cosa la presenza di un vascello del genere nello scacchiere poteva significare.
"Affermativo. Ho effettuato varie analisi e ... bè, diciamo che l'unica spiegazione che darebbe senso a tutte è lo Scimitar. Ma il Capitano Picard e l'Enterprise l'hanno distrutta in modo irreparabile.
Ricostruire una nave del genere in così poco tempo è estremamente difficile, se non impossibile. Quindi..." Lasciò deliberatamente la frase a metà.
"Questo è un bel problema..." sentenziò pacatamente Sev.
*Per usare un eufemismo* Pensò Moore.
Non aveva ancora ben inquadrato il Bajoriano, sembrava sempre minimizzare la situazione, ma aveva notato come la sicurezza della nave quando a bordo c'erano gli ospiti klingon era aumentata in maniera significativa ma non ingombrante.
"Questo cambia tutto. Non possiamo partecipare ad un incontro al confine con la zona neutrale con una nave Romulana quando sappiamo che un loro vascello, di quella potenza, è in giro." Intervenne Dwalla. "È un errore tattico-diplomatico notevole. Possiamo essere noi a dare il via alla guerra, invece che impedirla."
Non era necessario replicare al consigliere, tutti gli ufficiali erano d'accordo.
"Tuttavia, non abbiamo scelta." Fu la lapidaria considerazione del Capitano.
E anche stavolta, tutti gli ufficiali erano d'accordo.
"Bene, direi che siamo giunti tutti alla stessa conclusione. Da adesso fino a ordine contrario, allarme giallo. Il personale di riserva lo voglio pronto ad intervenire, ma nel frattempo che si attacchino a tutti i sensori della nave. Roth, Kuz, tutte le risorse sono a vostra disposizione, fate funzionare al massimo i sensori." Si rivolse verso il vice di Di Maria e riprese.
"L'infermeria dev'essere pronta a ricevere tutti i feriti. Nel frattempo distribuite acqua su tutti i ponti, questo caldo che va e viene non deve interferire, Sev, lo aiuti fintanto che non saremo in un combattimento."
Gli ufficiali fecero un cenno di assenso.
"State allerta come mai prima d'ora." Si alzò imitato da tutti gli altri. "Ricordate, la pace dipende da noi. È tutto."
Falco da Guerra Remano Broadsword, Plancia
03/02/2394, Ore 17.52 - D.S. 71092.45
La Sharpfillah era arrivata da poco.
Uno degli ultimi raiders era già decollato e, opportunamente occultato, si era posizionato sotto il falco da guerra Romulano, in attesa del momento giusto per colpire.
U.S.S. Novalis, Plancia
03/02/2394, Ore 18.33 - D.S. 71092.53
Tutto l'equipaggio era impegnato nelle attività stabilite dagli ufficiali quando finalmente arrivarono a destinazione.
"Nimosit a Kuribayashi. Siamo arrivati signore."
Il capitano si era ritirato nel suo studio per cercare di analizzare da una diversa angolazione gli eventi, e per riposarsi un pò.
=/\= Bene, numero uno. Mi raggiunga.=/\=
Nimosit lasciò il comando a Moore e raggiunse il Capitano.
Appena entrato Kuribayashi chiamò il comandante della Sharpfillah.
*Chiamiamo da qui...?* La domanda fu intesa dal Capitano grazie all'espressione del Primo Ufficiale, ma, siccome la chiamata era già partita, gli fece un cenno facendogli capire che gli avrebbe spiegato dopo.
"Qui Comandante Tamarith del Falco da Guerra dell'Impero Romulano Sharpfillah. Con chi ho il piacere di parlare?" Esordì il romulano.
*Pomposo ma non troppo ostile...speriamo sia un buon segno.* Fu il pensiero di Nimosit.
"Capitano Tetsuya Kuribayashi della USS Novalis e il mio Primo Ufficiale, Comandante Coral Nimosit. Piacere di conoscerla."
Il romulano fece un breve cenno con la testa in risposta.
"Comandante, il Comando di Flotta ci ha inviato qui per discutere della situazione delicata di cui sicuramente anche lei è al corrente. Ritengo sia un'opportunità di pace da non sprecare."
"Concordo Capitano."
"Mi fa piacere sentirlo. Vorrei ospitarla a bordo della nostra nave per una cena in modo da discutere di persona un piano d'azione..."
Il romulano parve sorpreso da quest'offerta e attese svariati secondi prima di rispondere per poi spiazzare i suoi interlocutori.
"Datemi 5 minuti per valutare la vostra offerta." E chiuse il collegamento.
Kuribayashi e Nimosit si guardarono e si misero a ridere.
"Questa poi...non mi era ancora capitata..." Disse il Capitano.
Attesero qualche minuto e vennero richiamati.
"Capitano, accetto la sua offerta. Le chiedo scusa per quanto sto per proporle, ma credo che capirà. Io verrò sulla vostra nave con altri 4 membri del mio equipaggio, vi chiedo di inviare, contemporaneamente, 4 membri del vostro equipaggio, almeno un ufficiale sulla Sharpfillah, come...assicurazione."
La richiesta era estremamente inusuale, la loro era una missione diplomatica e questo implicava certi comportamenti che decisamente escludevano il rapimento di dignitari ospiti.
Kuribayashi era molto adirato, e si vedeva.
"Comandante. Quello che lei ci chiede è un insulto."
"Capitano. Normalmente non farei mai questa proposta, ma deve capire la mia posizione. Strutture romulane sono state distrutte, le nostre indagini portano nella vostra direzione. Devo prendere della precauzioni per proteggere la mia nave. Fintanto che membri del suo equipaggio sono sulla mia nave, so che lei non tenterà trucchi."
Il discorso non faceva una piega, anche Kuribayashi lo sapeva, ma sapeva anche che la sua parola era stata ignorata.
Dopo un breve sguardo verso Nimosit, che condivideva gli stessi dubbi, riprese il dialogo.
"D'accordo. Ma voglio che lo consideri come gesto di estrema buona fede. Le manderò i dettagli per lo...scambio. Si ricordi, però, che lei è in debito con me."
"Sì, Capitano, lo so. Grazie, attenderò vostra comunicazione." E chiuse la comunicazione.
"Signore, ha veramente intenzione...?" Chiese Nimosit, che venne interrotto immediatamente.
"S^. Ho dato la mia parola e così sarà. Ma non vuol dire che mi faccia piacere. Ma se questo vuol dire evitare una guerra sono più che disposto ad accettarlo. Chiami gli ufficiali superiori in sala tattica immediatamente."
"Si Capitano."
Kuribayashi si diresse immediatamente in sala tattica e si sedette in attesa del resto degli ufficiali.
Nel giro di pochi minuti erano tutti presenti, tranne il Dottore.
Il Capitano mise a conoscenza tutti di quello che era stato deciso e convinse i contrari della bontà dell'intento.
"Ora il punto è, chi mandiamo?" Domandò il Capitano.
Era da tanto che serviva con molti di quegli ufficiali che gli veniva spontaneo chiedere la loro opinione.
Ovviamente ora erano presenti anche nuovi ingressi, ma l'abitudine era dura a morire, e aveva avuto modo di verificare quanto fossero ufficiali competenti.
"Io per forza..." Disse Nimosit "Se il loro Comandante viene qui e vogliono uno scambio, io sono la scelta più logica."
"Concordo. Thevek, lei mi serve qui, Kuz, Roth, voi dovete gestire tutta la mole di informazioni dei nostri sensori." Replicò il Capitano.
La decisione sembrava già presa quando Moore intervenne.
"Vorrei andare anche io. Potrei reperire informazioni utili."
"Potrebbe essere una buona idea, ma dubito che lasceranno l'ufficiale tattico libero di guardarsi attorno." Ribatté Kuribayashi.
"Ma un insignificante addetto alla sicurezza forse si..." Si intromise Sev.
Tutti si girarono per cercare di capire cosa frullasse per la testa del Bajoriano.
Sev non badò più di tanto e riprese.
"Comandante Moore, le va di essere degradato e passare sotto il mio comando?" Chiese con un sorriso furbastro.
Tutti compresero l'idea di Sev, ma il primo a reagire fu proprio Moore che fece una breve risata e poi parlò.
"Sa una cosa Sev? Credo che nel mio curriculum ci sia giusto giusto uno spazio da riempire."
*Si vede che è cresciuto durante l'occupazione.* Kuribayashi si alzò.
"È deciso. Moore, lei e altri due, veri, addetti alla sicurezza accompagnerete Nimosit."
Con un cenno di assenso tutti si alzarono.
Mentre uscivano Kuribayashi fermò Nimosit.
"Mi raccomando, fate attenzione la fuori."
"Certo signore."
Prima di rientrare nel suo studio comunicò alla Sharpfillah che avrebbero accolto sulla nave la delegazione romulana alle 19.45, ora in cui avrebbero inviato la propria delegazione.
Falco da Guerra Remano Broadsword - Spazio profondo
03/02/2394, Ore 19.30 - D.S. 71092.63
Le comunicazioni intercorse tra i due vascelli erano state abilmente intercettate dalla Broadsword.
Il comandante era riuscito a trasmettere le istruzioni di ingaggio al raider occultato usando dei piccolissimi picchi di radiazione.
Il sistema era rischioso, poteva essere scoperto, ma era molto particolare e di brevissima durata che anche solo notarlo sarebbe stata un'impresa titanica.
Tornato al suo posto iniziò la breve attesa che separava la pace dalla guerra.
*Quindici minuti...solo quindici minuti e poi tutto finirà.*
U.S.S. Novalis - Sala Teletrasporto 1
03/02/2394, Ore 19.43 - D.S. 71092.66
La delegazione della Novalis composta da Nimosit, Moore con i gradi di Guardiamarina, e due addetti alla sicurezza attendevano il segnale dalla plancia.
Kuribayashi era presente per salutare i suoi ufficiali e accogliere i romulani. Era accompagnato da Thevek e Sev.
Alle 19.45 arrivò il segnale e gli scudi delle due navi si abbassarono per permettere il teletrasporto.
Raider Occultato
Stesso momento
Il raider attendeva proprio il momento in cui gli scudi della Novalis si fossero abbassati per sparare con i propri disgregatori.
L'ufficiale agli armamenti era pronto con il dito sul pulsante per fare fuoco appena gli fosse stato ordinato.
L'ufficiale alla console di navigazione teneva controllato lo stato degli scudi della Novalis.
L'ufficiale al comando della piccola spedizione attendeva il segnale dal navigatore per poi dare l'ordine di sparare.
Appena gli scudi furono abbassati, il navigatore urlò.
"SONO GIU'!"
L'ufficiale al comando si rivolse immediatamente al tattico.
"FUOCO! FUOCO! FUOCO!!!"
L'ufficiale tattico reagì al primo comando e premette il pulsante, e tutto si spense.
"Cosa sta succedendo?!?!"
"Calo di potenza su tutti i sistemi!" rispose il timoniere.
"Occultamento?"
"Ancora operativo." Rispose il tattico.
"Riavviare le armi e fare fuoco!"
"Ho già avviato la procedura, 6 secondi e saremo operativi."
"Spara appena possibile!"
"Signore, devo effettuare nuovamente il puntamento. 10 secondi."
"Negativo, fuoco manuale."
L'ufficiale tattico fece quanto ordinato e un raggio verde si sprigionò dai condotti e andò a colpire in pieno la Novalis, a pochi metri dal Bar di Prora. Decisamente non il bersaglio che doveva colpire. Ad aggravare la situazione, per il piccolo equipaggio, fu il
fatto che gli scudi del vascello federale erano già alzati.
"Siamo morti..." Fu la triste considerazione del comandante del raider.
"L'occultamento è ancora attivo...."cercò di rassicurarlo il tattico.
Il comandante si girò e lo guardò con gli occhi sgranati dalla paura, lo afferrò per il bavero della divisa e, con un sussurro gli disse:"Non è di loro che ho paura....."