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DS16GAMMA - MISSIONE 25 RSS DS16GAMMA - Missione 25

25.10 "L'enigma terrestre"

di Steje Aymane, Pubblicato il 28-04-2021

DS16 Gamma - Passeggiata
24/11/2400 - ore 14:18


"Date l'allarme e bloccate la nave all'attracco 3" Tara dette l'ordine immediatamente, poteva anche essere una falsa minaccia, ma aspettare qualche ora non sarebbe stato un problema per la nave carco "Adesso lei viene con me signor Jarrian." Prontamente due uomini della sezione operazioni che erano con lei affiancarono il bajoriano.

Il tragitto verso la plancia e da lì all'ufficio del Capitano si svolse in silenzio. L'allarme era stato dato e la nave cargo, la Shuumatsu era stata bloccata dalle morse di attracco. Qualcuno degli uomini di Tara era andato a spiegare la situazione al Capitano Tokugawa e lui era stato ben felice di rimanere al sicuro protetto da DS16G.

"Capitano, questo è l'uomo che ha disseminato la stazione di pezzi delle navi scomparse." annunciò il capo operazioni non appena entrarono nell'ufficio di Aymane.
"Ah! Salve signor?" rispose Steje alzandosi in piedi.
"Jarrian... Joridan Jarrian."
"Si sieda prego, anche lei Comandante. Gli altri possono andare."

Una volta rimasti soli il Capitano di Deep Space 16 Gamma tornò a rivolgersi al bajoriano."Signor Jarrian, ci vuole spiegare il perché di queste azioni e perché reputa che la nave cargo Shuumatsu sia in pericolo?"



WADI III - sito archeologico
24/11/2400 - ore 14:20


Rerin si guardò attorno. Quell'area sembrava sicura, la passerella era franata appena dopo che l'ultimo dei suoi aveva attraversato la passarella. Fece una lista dei presenti: la dottoressa Dorien sembrava a posto, l'aveva portata nel caso qualcuno dei prigionieri fosse ferito e ora si rammaricava di averlo fatto. Appoggiò una mano sulla sua spalla e lei si voltò facendo un cenno affermativo con la testa.
Riccardi era alla guida di quattro uomini: Just Jen un trill, Tam'a un vulcaniano e i due gemelli umani Andrew e Sonia Varesz. Nessuno di loro sembrava preoccupato, si guardavano attorno con attenzione valutando i pericoli dell'area. Area che a dirla tutta era immersa in un buio appena rischiarato da quelli che sembravano licheni bioluminescenti attaccati alla parete di roccia.

Si trovavano in quella che sembrava una stanza circolare di almeno quaranta metri di diametro, la volta si perdeva nel buio sopra di loro. Al centro della sala c'era un pilastro sul quale erano incastonate sei pietre luminose, cinque piccole e una più grande, disposte in quello che sembrava uno schema casuale.
"Cos'è?" chiese Bly girando attorno alla pietra senza toccarla.
"Un qualche totem religioso? Se questa è la struttura di un antica civiltà potrebbe servire per qualche rituale." rispose Rerin
"O per indicare la strada per la mensa" borbottò Riccardi

"Signore non abbiamo trovato nessuna uscita a parte quella da dove siamo entrati e da lì si può andare solo verso il basso... parecchi chilometri verso il basso." aggiunse Just Jen

"Quindi dobbiamo fare qualcosa qui..." la betazoide allungò la mano per toccare la pietra ma l'andoriano la fermò bloccandole il polso.
"Piano doc, lei è l'unica che ci può rattoppare se succede qualcosa." Rerin la fece allontanare di un paio di passi e poi allungo lui stesso la mano. Nessuno fu disintegrato e non ci furono altri segnali di pericolo.

"Guardate, alcuni lati non sono fissi, ma scorronoanche se di poco." Rerin fece forza e la parete si sposto di qualche decina di centimetri.

"Quelle luci mi ricordano qualcosa." mormòrò Sonia Varesz avvicinandosi "Non so perché ma direi la costellazione di Cassiopea."

In effetti le pietre luminose avevano la stessa forma delle stelle che si potevano vedere dalla Terra, ma perché la forma di una costellazione visibile dalla Terra e che molto probabilmente aveva una forma diversa vista da altri pianeti, si trovava su una stele in un quadrante così lontano da quello della Federazione?

"Cos'è la Costellazione di Cassiopea?" chiese Bly
"Cassiopea era una leggendaria regina di una regione Africana... se ricordo bene una delle stelle che compongono la costellazione è Eta Cassiopea ed è dove si trova la colonia Terra Nova... a circa venti anni luce da Vulcano." rispose l'ufficiale della sicurezza.
"Confermo signore e confermo anche che dal mio pianeta la forma della costellazione, che noi chiamiamo Suk'oluhk il Grande Serpente è diversa da quella sulla stele." si intromise in tono distaccato Tam'a.
"Quindi ricapitolando abbiamo un rompicapo alieno con delle stelle terrestri e le pareti della stele si muovono... altro?" chiese Rerin.

L'andoriano odiava gli enigmi, se c'era da buttarsi a capofitto in mezzo al pericolo era un conto, ma risolvere un rompicapo non era proprio il suo genere... forse il Capitano sarebbe stato più indicato.
"Almeno sapessimo da che parte è la Terra" sospirò la dottoressa dopo essersi frugata addosso per scoprire che anche il suo tricorder era sparito insieme alle armi.

Riccardi e i due gemelli sollevarono il braccio all'unisono per indicare una precisa direzione.

"Come fate a..." esclamò stupito l'andoriano.

Riccardi fece spallucce "È casa... capita a tutti avere nostalgia e sapere da che parte si trova aiuta." rispose semplicemente e Rerin abbozzò un sorriso.

"Quindi se la Terra è in quella direzione allora..." Bly afferrò la stele abbracciandola e iniziò a farla girare su se stessa fino a quando le pietre che rappresentavano Cassiopea non si trovarono rivolte verso il pianeta. "Proviamo a muovere adesso le pareti."

Rerin fece forza e la stele si spalancò all'improvviso facendo cadere sul terreno una serie di oggetti tutti uguali simili a delle daghe dalla lama molto incurvata.
"Sono dei Khopesh egizi." esclamò Andrew afferrandone uno "Sono molto antichi."
"Siamo su un ponte ologrammi, tutto può sembrare antico." lo rimproverò la sorella "Ma la cosa continua a non avere senso, perché tutte questi oggetti dell'antica terra? Perché non una Lirpa vulcaniana o un Chaka andoriano."
"Non lo so ma almeno abbiamo delle armi adesso. Non sono phaser ma è meglio che girare disarmati." rispose Riccardi in modo pratico.



DS16 Gamma - Ufficio del Capitano
24/11/2400 - ore 14:25


"Il tutto è iniziato all'incirca quindici anni fa. Facevo parte dell'equipaggio della Serenity, avevamo intenzione di esplorare il quadrante Gamma: nuove rotte, nuovi prodotti commerciabili... questo genere di cose. La vostra stazione aveva appena tre anni e c'era ancora il Capitano Nathan Helyos." il bajoriano sembrava rivivere ricordi dolorosi e Steje non disse niente per non interrompere il flusso della storia. "

"Ripartimmo dalla stazione e dopo quattro mesi di viaggio raggiungemmo il primo pianeta densamente abitato: Wadi II. Erano tipi strani fissati con i giochi. Pensammo che era strano, ma non più diverso da una società basata sulla logica o sulla religione come la nostra. Il nostro Capitano iniziò il contatto e si ritrovò invischiato nei loro giochi, non passò molto tempo che perse tutto: soldi, nave ed equipaggio. A quel tempo il nostro... padrone era Hasador, un tipo meschino e molto pericoloso. Fece parlare alcuni membri della Serenity facendogli raccontare del loro viaggio per giungere fino a Wadi, così venne a sapere della stazione Deep Space 16 Gamma e del tunnel spaziale."

"Che ne è stato degli altri membri dell'equipaggio?" chiese Tara

"Adesso ci arrivo." sospirò il bajoriano continuando il racconto "Fummo trasferiti tutti su una piccola colonia mineraria sul terzo pianeta del sistema Wadi, ci fecero costruire le nostre case e ci tennero prigionieri per due anni facendoci lavorare come minatori. Un giorno Hasador fu spodestato da un gruppo criminale ben peggiore, lo stesso governo Wadi e noi speravamo di essere finalmente liberati ma la nostra speranza ebbe vita breve." Jarrian bevve un altro sorso di te ormai freddo per poi continuare "Il nostro nuovo padrone era un tipo di nome Farias."

"Il capo del carcere orbitale?" esclamò stupita Tara guardando il Capitano che fece spallucce

"A quel tempo era solo all'inizio della sua scalata al potere. Da quello che ho capito la sola cosa che gli interessava era vincere un antico gioco presente sul pianeta Wadi III, secondo lui risolverlo avrebbe portato a grandi ricchezze e potere. Per vincere il gioco furono utilizzati i coloni e gli uomini della Serenity, ma nessuno di loro tornò vivo. Farias aveva bisogno di giocatori nuovi, molti furono i nuovi prigionieri portati da noi e anche loro furono inseriti nel gioco e non fecero ritorno." il bajoriano sospirò "Farias tentò con un nuovo approccio, prese il comando del carcere orbitale e i galeotti furono i nuovi giocatori, ma ancora non bastava... una notte fui chiamato al cospetto del padrone e mi fu proposto un accordo. Avrebbe tenuto al sicuro la mia famiglia, ma io dovevo procurargli nuovi giocatori."

I due ufficiali federali rimasero in silenzio.

"Fu acquistato un negozio qui alla stazione e io fui inviato per gestirlo e non attirare sospetti. La mia missione era informarli di qualsiasi nave andasse nella direzione di Wadi: quanti uomini, quante merci, quanto fossero armati."

"Immagino cosa ci facessero con quelle informazioni" commento Steje
"Ma perché ha tenuto pezzi di navi?" chiese Tara
"Espiazione..." rispose Aymane in vece sua e il bajoriano fece un cenno di assenso.
"Sapevo che prima o poi qualcosa sarebbe venuto a galla, volevo che quelle navi e quegli equipaggi avessero una prova della loro esistenza."

"Quando è morta sua moglie?" chiese il Capitano con tono triste, l'altro lo guardò sorpreso.
"Un mese fa... avevo qualche contatto con la colonia e ogni tanto ricevevo il permesso di tornare a casa. Con la sua morte hanno perso qualsiasi possibilità di farmi stare zitto... non credo che se ne siano resi conto."
"Ma perché non è venuto direttamente da noi? Potevamo aiutarla e aiutare tutti i prigionieri." chiese il Capo Operazioni
"Col senno di poi avrei sicuramente fatto meglio... c'ho pensato più di una volta, ma non potevo rischiare. Anche ora, dopo la morte di mia moglie, ero indeciso se raccontarvi tutto o permettervi di scoprire la cosa da soli."
"In maniera da non essere arrestato immagino..." aggiunse Steje
"Vivere in prigionia ti toglie qualsiasi umanità... ero interessato solo alla sopravvivenza di mia moglie, quello che succedeva agli altri non mi interessava."
"Però adesso ci ha avvertiti, cosa è cambiato?"
"L'ultimo messaggio di mia moglie prima di morire arrivatomi solo ieri per vie traverse, mi disse di vendicare tutti i morti di Farias e di espiare le mie colpe..."

"Capisco... signor Jarrian, sa bene che sono costretto a farla arrestare. Parleremo comunque con il giudice, le attenuanti per i suoi reati sono molte e ne ha passate già tante."
"Lo so Capitano... se avessi saputo che liberarsi la coscienza fosse così affrancante l'avrei fatto prima... e avrei vissuto una vita diversa."

Due uomini della sicurezza entrarono chiamati dal Capitano e scortarono via il prigioniero.

"Che ne pensa Comandante?"
"Difficile dire se è tutta una recita per evitare la galera o se è tutto vero. Anche così ne deve aver passate delle belle... non so cosa avrei fatto io al suo posto."
"Lei avrebbe fatto la cosa giusta denunciandoli tutti appena messo piede sulla stazione!" esclamò Steje strappando un sorriso a Tara "Però posso capire anch'io il suo comportamento e sono certo che quello che ha detto fosse la verità."
"Adesso cosa facciamo?"
"Semplice rimpinziamo la nave cargo di uomini della sicurezza e poi la mandiamo a fare un giro verso Wadi scortata da un paio di navi in occultamento... vorrei vedere le facce degli assalitori quando si troveranno a dover dare spiegazioni."
"Chiediamo ai klingon o ai romulani?" chiese Tara sorridendo
"Direi i romulani, stiamo sfruttando un po' troppo gli uomini di Rogal non vorrei che l'Ambasciatore Lamak se la prendesse per questo." il sorriso del Capitano aveva un che di diabolico quando Tara uscì.



WADI III - Nel gioco
24/11/2400 - ore 16:23


"E questo è il terzo enigma e tutti e tre hanno a che fare con la terra. Non ha senso!" commentò Riccardi dopo essersi seduto su una roccia nel piccolo accampamento di fortuna che avevano attrezzato.
"Ci possono essere due motivi per il quale gli enigmi sono riconducibili a Sol III." tutti i membri del gruppo si girarono verso la dottoressa Dorien, Rerin le fece cenno di continuare "Il primo è che il gioco stesso abbia radici molto antiche, mi ha detto Sonia che le piramidi del sito archeologico assomigliano molto agli ziggurat presenti sul vostro pianeta."
"In effetti..." commentò Riccardi che aveva avuta la stessa impressione.
"Il secondo?" chiese Rerin
"Il nostro gruppo è composto da tre terrestri, un anodriano, un vulcaniano e me, una betazoide. Forse è una cosa un po' campata in aria ma... se il gioco leggesse le nostre menti e ricavasse informazioni da noi?"
"Avere tre terrestri renderebbero i giochi più legati alla loro cultura." aggiunse Rerin "Ottima idea dottoressa, è un opzione da prendere in considerazione."
"Forse un po' strana come idea..." si difese lei
"Per Deep Space 16? No... ho visto di peggio." borbottò Riccardi strappando un sorriso agli altri.