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USS VANCOUVER - MISSIONE 03 RSS USS VANCOUVER - Missione 03

03.06 "Lampi spettrali"

di Caramon Majere, Pubblicato il 15-04-2025


Infermeria Vancouver
19/12/2399 ore 22:34


I tre si sedettero sul pavimento disponendosi ai vertici di un immaginario triangolo al centro del quale si trovava una sfera delle dimensioni di una pallina da golf.

I loro sguardi si fissarono sul punto che ospitava la pallina che iniziò a levitare, giunta a una certa altezza iniziò a emettere dei raggi di luci che congiunse il trio creando una piramide.

Nell'infermeria la luce iniziò a tremolare, i corpi iniziarono a risplendere e all'interno della piramide si creò un'ulteriore luminescenza dalla quale uscì una sfera azzurrognola che librandosi nella stanza attraversò le pareti e iniziò a esplorare la nave.

La sfera nel suo peregrinare tra le varie sezioni della nave, visitò la Sala Macchine, la Plancia, la Sala Mensa e molteplici cabine dell'equipaggio. Il suo viaggio si interruppe quando davanti all'Infermeria si formò un assembramento perché le porte non si aprivano. Giunse anche il Capitano per rendersi conto della situazione. In quel frangente la sfera si diresse verso di lui entrando nella sua testa.

Luogo e data sconosciuti


Lars Sen si stiracchiò mettendosi a sedere sul suo letto, la festa di fine corso della sera prima alla Scuola di Esplorazione di Tur-rin lo aveva lasciato piacevolmente intontito.

Era stato selezionato tra i migliori del suo corso per raggiungere la cometa che stava entrando nel sistema, studiarla e acquisire il maggior numero di informazioni possibili sulla sua composizione.

I suoi genitori erano estremamente orgogliosi di lui, sapevano che era molto rischioso ma forse avrebbero potuto scoprire qualcosa di estremamente utile per tutto il pianeta.

Uscendo di casa Lars si diresse verso la piazza della Pace dove si sarebbe riunito con i suoi compagni per procedere verso lo spazio porto, l'astronave Gann-Ur li avrebbe portati a destinazione grazie ai suoi sensori avanzatissimi e sarebbero potuti scendere dentro la chioma della cometa per effettuare rilievi e prelevare campioni.

"Lars!" una voce lo fece voltare. Era il suo compagno di corso nonché amico Mans Tan.

"Ciao Mans, scommetto che sei molto agitato per la partenza, ma stai tranquillo avrete il miglior pilota del sistema ai comandi della navetta che scenderà sulla cometa."

Mans sorrise, poggiò il braccio sulla spalla di Lars e si diressero verso la navetta che li avrebbe portati sulla Gann-Ur.

Luogo e data sconosciuti + 8.00 ore


La navetta si staccò lentamente dall'astronave principale e si diresse verso la cometa, l'equipaggio era composto da dodici cadetti della Scuola di Esplorazione e un ufficiale di carriera.

"Cadetto Sen, entri nella chioma della cometa seguendo la rotta calcolata dal computer" ordino il Comandante Tani Des.

Lars rispose affermativamente e iniziò la rotta di avvicinamento per entrare nel mondo inesplorato che si trovava davanti a loro.

Lentamente la navetta iniziò a penetrare la chioma, tutti i cadetti erano alle loro postazioni e stava effettuando le rilevazioni e correggendo la telemetria per consentire al pilota di penetrare senza rischi.

Avvicinandosi sempre di più alla superficie della cometa la navetta fu scossa da molteplici turbolenze che destabilizzavano il veicolo.

Tani Des si alzò dalla sua poltrona di comando e osservò le manovre della nave, i cadetti stavano iniziando a muoversi nervosamente.
L'ingegnere addetto al propulsore si accorse di una fluttuazione anomala nel motore e cercò di informare il comandante ma ormai regnava il caos.

"Comandante, guardi questi valori" urlò Mans che era l'Ufficiale Scientifico della spedizione, Tani si diresse verso la postazione scientifica e iniziò a leggere i dati e il suo sguardo si riempì di terrore: la cometa era piena di antimateria stabilizzata da un campo magnetico naturale generato dalla cometa stessa, ma l'antimateria del propulsore della navetta era influenzato proprio da quel campo e stava per perdere di coesione. Stava per deflagare.

"Lars, portaci via di qui subito!!!"

Purtroppo l'ordine giunse troppo tardi. La navetta venne come risucchiata dalla cometa e lì dove c'era un esempio dello splendore tecnologico del pianeta Tur-rin, dodici giovani vite e una vita più saggia splendeva una luce luminosa che iniziò a crescere, toccò la cometa che venne avvolta dalla luce. L'astronave venne avvolta anch'essa, i satelliti e l'intero pianeta vennero avvolti. Tutto accadde con una lentezza incredibile, ma in realtà un un milionesimo di secondo fu sufficiente a cancellare millenni di storia e di pace.
Tutto scomparve, ma niente sparì.

I corpi fisici vennero distrutti, ma l'essenza di tutti si salvò.
Miliardi di sfere azzurre iniziarono a percorrere il pianeta e quelle che erano nello spazio si diressero verso di loro per congiungersi.
Erano ancora insieme, ma non avevano corpi. Non potevano parlare e non dovevano nutrirsi.

Erano nulla, ma erano pur sempre esploratori. Dovevano conoscere e cercarono di contattare altre forme di vita per raggiungere l'obbiettivo che la loro comune coscienza aveva deciso.

Esterno Infermeria Vancouver
19/12/2399 ore 22:35


Tutti videro il corpo del Capitano Kuribayashi crollare a terra senza motivo in preda alle convulsioni e cercarono con forza di entrare dentro l'infermeria che era sempre sbarrata.

Di Maria si chinò sul capitano con il tricorder acceso cercando di capire le cause del suo improvviso malessere, gli aprì le palpebre ma si ritrasse sgomento, gli occhi di Kuribayashi erano luminescenti e le sue pupille ruotavano come impazzite.

Nella mente del capitano si susseguivano ondate di memorie, la storia di un pianeta sconosciuto, le sue arti, i sogni di un ragazzo ... ma non riusciva a capire se l'entità era ostile o ...