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USS WAYFARER - MISSIONE 13 RSS USS WAYFARER - Missione 13

13.05 " Incontri e ricordi "

di Gregory Cooper, Pubblicato il 27-12-2015

Fesarius, Distretto della Capitale
25/09/2395 Ore 21:15 - D.S. 72733.93


La capitale era immersa in un'oscurità rischiarata solo dai fuochi degli incendi appiccati dai rivoltosi. Era evidente che la polizia cittadina non era preparata ad una rivolta, ovunque i mezzi della sicurezza erano stati ribaltati e dati alle fiamme.
Fortunatamente per i tre fuggitivi, le strade erano semi-deserte. I cittadini, anche grazie all'ordine di coprifuoco lanciato prima dei disordini, si erano rintanati nelle loro abitazioni lasciando campo libero ai rivoltosi che adesso si aggiravano per le strade pesantemente armati.

Si muovevano sicuri, le forze di sicurezza erano state praticamente annichilite. Il comandante Wu guardò il gruppetto di cinque uomini passare accanto al loro nascondiglio senza che nessuno di loro si guardasse attorno.

"Cosa ne pensa?" chiese con un bisbiglio Kiron.
"Direi che hanno completamente in mano la città. Sono troppo sicuri di se... bevono, chiacchierano, si scambiano battute. È il comportamento di chi sa che ormai è tutto finito."
"Ha visto qualche Breen?"
"Nemmeno uno, ma tutti i rivoltosi sono armati con disgregatori Breen. Potrebbero solo averli acquistati da loro, ma sono tanti per essere solo di contrabbando."
"Temo che non sia una semplice vendita di armi..." commentò Kiron sospirando.
"Erjn come sta?"
"Si è appena addormentata, non è grave ma deve farle parecchio male. Il muscolo della gamba è andato, ma fortunatamente l'ha presa di striscio."
"Dobbiamo cercare un rifugio e dei medicinali. Ma contattare la nave ho paura che sarà un'impresa impossibile, almeno finché i segnali sono disturbati."
"Non mi preoccupa l'impossibilità di contattare la nave, ormai avranno capito che qualcosa non va. Quello che mi preoccupa è cosa troveranno ad aspettarli quando verranno a cercarci..."

USS Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 22:00 - D.S. 72734.02


"Pronti o no, siamo in ballo!" commentò Cooper rilevando l'uscita dall'occultamento delle navi ribelli.
"Aprite un canale..." il Tenente Ichigawa fece un cenno affermativo con la testa e Krell si alzò dalla poltrona di comando posizionandosi al centro della plancia. "Qui è la USS Wayfarer, sono il Comandante Krell Rumar. Non abbiamo intenzioni ostili e non vogliamo interferire con quello che sta succedendo. Come potete vedere le nostre armi sono offline e i nostri scudi abbassati, vogliamo solo parlare!"

Il silenzio si protrasse per alcuni istanti, poi il volto del Capitano dell'ammiraglia ribelle apparve sullo schermo principale.
=^=Di nuovo voi?=^= c'era una nota di rispetto nella sua voce, come se si aspettasse di rivederli, ma avesse sperato che quel momento non arrivasse.
"Non posso fare altrimenti..." commentò Rumar con una scrollata di spalle "Non posso abbandonare i miei uomini senza nemmeno fare un tentativo."
"Lo faccia parlare..." bisbigliò Cooper "Vai Asuna fammi sognare!"

La giovane orientale scosse la testa divertita. Cooper non sarebbe mai riuscito a chiamare la gente in modo adeguato. Fece scorrere le dita sulla tastiera mentre il Comandate Rumar continuava con il suo diversivo. Aveva poco tempo e non stava andando molto per il sottile. Fortunatamente quelle non erano navi federali, ma quello che stava tentando di fare non era una sciocchezza.
Si inserì nel flusso dati della nave nemica cavalcando la comunicazione nave/nave come una esperta surfista. Sbaragliò in pochi attimi le difese anti intrusione obsolete e si inserì nel computer centrale. La difficoltà più grande era riuscire a decifrare e imparare in un attimo un nuovo linguaggio di programmazione e allo stesso tempo cambiarne la struttura per adeguarlo alle sue necessità.

Fesarius, Distretto della Capitale
Contemporaneamente


Erjn era di nuovo svenuta. Kiron la depose con delicatezza su un tavolo del negozio dove si erano rifugiati, ma non poteva andare avanti così per molto. La stanchezza e la tensione stavano minando velocemente le sue forze.
"Pensa che Rulàn e Volok siano ancora vivi?" chiese Wu sedendosi più comodamente.
I tre membri della Wayfarer si trovavano in una stazione medica di primo soccorso, una specie di farmacia che per lo più vendeva cosmetici e altri prodotti per la bellezza. Per un attimo Kiron aveva tirato un respiro di sollievo vedendo il logo del negozio riconosciuto universalmente come simbolo dei medici, ma vedendo che era stato già razziato e dato quasi alle fiamme, una cappa di rassegnazione era scesa su di loro.
Il capitano della Wayfarer scrollò le spalle impossibilitato a dare una risposta alla domanda, quindi decise di cambiare discorso.

"I suoi occhi come vanno?"
"Uno è andato. Quel tipo aveva la mano pesante. L'altro è a posto ma ho perso molte delle funzionalità visive aggiuntive."
"Anche con un solo occhio lei è comunque un portento." commentò Kiron con un sorriso riferendosi al combattimento di alcuni minuti prima quando il suo capo della sicurezza aveva affrontato cinque avversari da sola abbattendoli in pochi secondi.
"Non è gente addestrata. Sono contadini per lo più. Se non fosse per le armi fornite dai Breen, la sicurezza non avrebbe avuto problemi a fermarli. Da quello che ho capito è successo tutto molto in fretta."
"Probabilmente hanno preparato l'attacco per mesi. Dietro tutto questo c'è un piano ben studiato: le comunicazioni planetarie sono state colpite per prime e avevano uomini all'interno del governo che hanno bloccato qualsiasi informazione per evitare il coinvolgimento della Flotta Stellare."
"E' sicuro di voler andare all'ambasciata? Sicuramente ormai sanno della nostra fuga e si aspetteranno questa mossa da noi."
"L'ambasciata è protetta da scudi di sicurezza, sono certo che si sono barricati tutti all'interno. E' l'unico posto dove potremmo trovare aiuti. E poi ormai ci siamo... dovrebbe essere in questo quartiere."
"Vado in avanscoperta?"
"No, troppo rischioso andare troppo in giro. Ci muoveremo fra qualche minuto... devo riprendere fiato. Sto invecchiando!" Kiron sorrise alla sua stessa battuta e il suo capo della sicurezza sbuffò di rimando.
"Non sono gli anni, sono i chilometri!" rispose di rimando.

I minuti passarono lentamente, ma non abbastanza da riprendere le forze. Quando il Capitano si alzò sentì distintamente le ossa scricchiolare.
Fuori ormai la visibilità era ridotta. Fra fumo e buio sembrava di muoversi in un luogo post-apocalittico e spettrale. Gli faceva venire in mente uno di quegli assurdi film con i 'non morti' che aveva visto una volta con dei compagni di accademia. A lui era parso ridicolo, ma la ragazza argeliana al suo fianco mandava gridolini pieni di panico e si aggrappava a lui terrorizzata, il che rendeva il film molto più interessante. Lo scenario era lo stesso... un mostro poteva comparire all'improvviso per ghermirli dall'oscurità.

Kiron raccolse di nuovo Erjn fra le braccia e Wu fece strada. Si immersero di nuovo nella notte rischiarata dai falò, in lontananza si potevano ancora udire sporadici colpi di armi.

"Stanno ancora combattendo da qualche parte!" bisbigliò il capo della sicurezza muovendosi fra le ombre.
"Già..."
"Qualcosa non va?"
"I colpi sono lontani, il che mi preoccupa. Qualcosa non va all'ambasciata..."
"Forse hanno deciso che era troppo fortificata per attaccarla."
"Forse..." ma Kiron ne dubitava. Non sarebbe stato tatticamente logico lasciare in piedi l'ambasciata federale, prima o poi qualcuno sarebbe riuscito a far passare una richiesta di aiuto e dare l'allarme vanificando la tattica dei ribelli. Se il colpo di stato doveva riuscire, alcuni bersagli dovevano essere subito distrutti.

I timori del capitano della Wayfarer si mostrarono fondati solo alcuni minuti dopo. La piazza antistante l'ambasciata federale era piena di macerie. Al posto dell'edificio di tre piani e dei giardini che lo impreziosivano, adesso c'era una voragine.
"Un cannone disgregatore... hanno sparato direttamente dall'orbita." commentò con un sospiro Sheeval osservando la distruzione davanti a loro.
"Probabilmente avevano piazzato un faro di puntamento. Non hanno lasciato niente al caso."

"Esatto!" commentò una voce alle loro spalle. Il fumo, simile ad una creatura viva, mostrò il loro interlocutore e la sua scorta. L'attendente Shimaèl, il fesariano che li avevi accolti al loro arrivo con quei suoi modi di fare viscidi e servizievoli, adesso mostrava un altro volto ben più sprezzante.
"C'è voluto un anno per organizzare le fasi finali del piano, ma tutto sembra essere andato come doveva. Mancavate solo voi all'appello, la vostra nave se n'è andata al primo accenno di pericolo, ma voi non sarete così fortunati."

"Tutto questo per cosa? Per uscire dalla Federazione e unirsi alla Confederazione Breen?"
Shimaèl aprì e richiuse la bocca un paio di volte preso in contropiede dalle parole di Kiron.
"Evidentemente non è lui il capo. Ci ha preso per degli stupidi coltivatori di tranza." Un brusio dagli uomini dell'attendente lasciò intendere che non avevano apprezzato le parole della mezza vulcaniana.
"Non importa più ormai, la vostra utilità per noi è praticamente nulla. Come i vostri ambasciatori hanno scoperto a loro spese."

Kiron emise un ringhio mentre appoggiava lentamente la sua amata a terra. Qualsiasi cosa sarebbe successa di lì a breve non poteva combattere con lei fra le braccia.

"Non si preoccupi Capitano, sarà una cosa veloce..." commentò la Wu facendogli un occhiolino.
"Ha ragione signorina... sarà veloce!" Shimaèl fece segno ai suoi uomini che alzarono le armi puntandole su di loro come un plotone di esecuzione.

USS Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 22:10- D.S. 72734.04


"Asuna?" gracchiò Cooper. La sua tensione ormai era salita alle stelle.
"Ha idea di quello che sto cercando di fare?" borbottò lei di rimando mentre si faceva strada attraverso i sistemi della nave nemica accedendo ai sensori e collegandoli direttamente alla postazione di Cooper "Fatto!"

Rumar, che intanto stava arrampicandosi sugli specchi per continuare la conversazione e per tenere quindi attiva la comunicazione, lanciò un occhiata all'ufficiale scientifico che fece schioccare le dita delle mani prima di mettersi al lavoro.

"Sensori già attivi, questo ci aiuta enormemente, stanno scansionando l'area. Si aspettano qualche trucco... perdenti." commentò quasi a sé stesso leggendo i dati dei sensori dell'altra nave. "Merda... mi spiace Capitano nessun combadge sulle navi."

"Ancora non ricordi Krell?" Il facente funzioni di Capitano si impappinò mentre descriveva le possibili conseguenze del trattenere ufficiali della Flotta Stellare contro la loro volontà. Non riusciva a capire perché Imhail continuava a tormentarlo. Non li aveva abbandonati, stavano facendo di tutto per salvare il Capitano e gli altri dispersi. Cosa voleva da lui quel fantasma?
"Quindi in definitiva vi prego di considerare l'opportunità di consegnarci i nostri uomini e noi ce ne andremo. In caso contrario si tratterà di rapimento di membri della Flotta Stellare e le cose potrebbero complicarsi."
=^=Capitano, sa perfettamente che io non ho voce in capitolo. I miei ordini sono quelli di tenere le navi lontane dal pianeta... per la loro sicurezza. Quando tutto sarà finito, se il vostro Capitano non ha interferito, sono sicuro che tornerà a bordo con le scuse del nuovo governo Fesariano.=^=
"La ringrazio Capitano... Adesso lasceremo di nuovo il sistema. La prego di comunicare le nostre rimostranze al Comitato di Liberazione e al fatto che consideriamo il signor Pokem direttamente responsabile." di nuovo Rumar lanciò un'occhiata a Cooper che alzò in alto i pollici in un esagerato segno di conferma. "USS Wayfarer, chiudo!" per un attimo il volto del Capitano dell'altra nave mostrò una sincera sorpresa per i metodi sbrigativi del federale, poi lo schermo si spense.

"Ce l'ha fatta?"
"Si Capitano, i loro sensori adesso sono in loop, possiamo dare il via alla fase due, abbiamo quindici secondi prima che tornino in linea."
"Timoniere tocca a lei!" confermò Krell dando l'ordine di andare avanti col piano "Plancia a navetta, avete quindici secondi!"
=^=Qui navetta Archimede, siamo pronti al vostro via!=^= comunicò la dottoressa Squiretaker con voce tesa.
"Signor Cooper..."
"Emissione di impulsi elettromagnetici dal deflettore fra 3... 2... 1... Adesso!"
"Navetta Archimede via!"

La navetta, uscita pochi secondi prima dall'hangar e rimasta nascosta fino a quel momento dall'immensa mole della Wayfarer, scattò in avanti passando in mezzo alle quattro navi ribelle mentre la Wayfarer partiva in curvatura. Per le navi nemiche fu solo una scarica statica dovuta ad un errore della partenza che aveva disturbato per un attimo i sistemi video. Nessuno si allarmò, i sensori non mostravano niente di anomalo.
Sulla Archimede, Mehon Vaitor, la dottoressa Squiretaker e i cinque membri della sicurezza tirarono un sospiro di sollievo.

Fesarius, Distretto della Capitale
Contemporaneamente


"Io non stavo parlando di lei, Signor Shimaèl!" commentò il comandante Wu indicando con un cenno del capo alle loro spalle.

Una forma umanoide apparve sopra il tetto di un'auto in fiamme senza badare alle lingue di fuoco che gli lambivano le gambe, portò la mano dietro la schiena e qualcosa di affilato emise un sinistro bagliore. Sollevato il volto al cielo emise un grido atavico, un misto di furia assassina e gioia poi saltò dipingendo un arco in aria fatto di lapilli incandescenti e fumo. Il fendente a due mani colse il primo fesariano di sorpresa. La lama entrò nel suo collo come se fosse burro.

"vaj Hegh Hoch!" urlò l'essere estraendo la lama dal corpo del nemico e dal fumo, come demoni vomitati dai peggiori incubi, all'improvviso uscirono altri dieci esseri che spazzarono via i nemici fra urla e sangue.

"Ambasciatore Tolok anche lei da queste parti?" commentò Kiron all'indirizzo del barbuto klingon che stava ripulendo la sua Bat'leth sui vestiti insanguinati di ciò che rimaneva di Shimaèl.
"Questi petaQ non valevano nemmeno lo sforzo... sta facendo una passeggiata con le sue donne Kiron?"
"Vuole che le strappi i peli della barba Tolok?" domandò Sheeval con voce minacciosa.
Il klingon proruppe in una risata di apprezzamento "Comandante Wu è sicura di non volermi sposare? Posso far uccidere la mia seconda moglie!"
"Non glielo consiglio ambasciatore, Vereka non è così facile da uccidere." Commentò l'orientale sorridendo.
"Già..." poi il klingon notò per la prima volta il consigliere della Wayfarer stesa a terra e si accucciò accanto a lei estraendo un tricorder. "Il muscolo della coscia è stato danneggiato..." frugò in una delle sacche appese alla cintura e estrasse un ipospray iniettandone il contenuto nel collo della donna. Il volto di Erjn si rilassò.
"Per fortuna lei è un medico oltre ad un grande guerriero!" commentò Kiron, con un sincero ringraziamento nello sguardo.
"Non lo dica ai miei compagni qui... per loro sapere 'rappezzare' gli altri è una conoscenza inutile!" e scoppiò di nuovo in una vigorosa risata "La vostra ambasciata non sembra passarsela bene..." commentò tornando serio "Stavamo cercando di uscire dalla città, forse è meglio se venite con noi."
"Gliene saremo grati ambasciatore..."

USS Wayfarer, Alloggio di Rumar
26/09/2395 Ore 02:25 -D.S. 72734.53


Krell era sfinito eppure non riusciva a dormire. La paura di chiudere gli occhi e sognare di nuovo Imhail era forte. Perché il precedente ospite di Rumar lo stava assillando?
Aveva fatto alcune ricerche sul suo persecutore. Era una psicologo non famoso ma in gamba, ma niente di più. Era forse una manifestazione del suo subconscio che gli voleva far capire qualcosa? Ma cosa?
La prima visione l'aveva avuta mentre erano in viaggio per il rendez-vous e stava addirittura dormendo quindi non poteva aver visto niente che potesse far scattare qualcosa. Forse prima di andare a letto?

"Computer, luci!" Rinunciò del tutto a dormire e si sedette con la schiena sui cuscini dopo averli impilati. "Computer, elencare le mie attività dalla data stellare 72728.77 alla data stellare 72731.51..."

La voce femminile del computer iniziò ad elencare una serie di appuntamenti avuti nella giornata o di spostamenti in varie sezione della plancia. Solo uno di questi attirò la sua attenzione.
=^=Data stellare 72730.47 cartografia stellare!=^= ripeté il computer quando Krell lo fermò. Cosa ci era andato a fare in cartografia stellare? Ricordava di esserci passato per un motivo, ma niente di più.
"Computer chi era presente in cartografia nella stessa data?"
=^=Guardiamarina David Fennigan, Tenente Cristin Harber, Tenente Comandante Gregory Cooper.=^=
Cooper! Ecco con chi era andato a parlare.
"Computer che ore sono?" quando la voce rispose un sorriso impudente apparve sul volto del trill "Rumar a Cooper!"
=^=Mmmfth...=^=
"Signor Cooper?" ripeté trattenendo una risata.
=^=Chi? Cosa?=^=
"Signor Cooper sono Rumar, ho bisogno di farle una domanda!"
=^=Adesso?=^= parve essere intenzionato a partire con una sequela di insulti, ma poi prese un profondo respiro =^= Dica pure...=^=
"Di cosa abbiamo parlato ieri in cartografia stellare?"
=^=Eh?=^= Niente il cervello del povero scienziato faticava a mettersi in moto.
"Ieri ci siamo incontrati in cartografia stellare, abbiamo parlato di qualcosa di particolare?"
=^=Non che io ricordi... non è che io e lei abbiamo fraternizzato molto.=^=
"Ha ragione... cosa stava facendo lei lì invece?"
=^=Stavo controllando i sistemi vicini a quello di Fesarius, per vedere se c'era qualcosa di interessante.=^=
"Trovato nulla?"
=^=Nulla di particolarmente interessante tranne sul sistema dove ci dovevamo incontrare con il capitano. C'è una strana struttura su uno dei pianeti.=^=
"Una strana struttura?"
=^=Una struttura aliena che nessuno è mai riuscito a identificare... lei... lei dovrebbe conoscerla purtroppo. Quando l'ho vista nel database ho fatto qualche ricerca ed è spuntato fuori lei.=^=
"Grazie Signor Cooper, so a cosa si riferisce... la ringrazio molto mi ha davvero aiutato. Rumar chiude!"

Il sistema Altucher e quella maledetta struttura. Probabilmente aveva visto i dati su un monitor, ma non ci aveva fatto caso, dopotutto erano passati quattordici anni. Ma il suo subconscio aveva registrato la cosa per poi rifarsi vivo nelle vesti dello psicologo Imhail Rumar.

"Computer, richiamare dari personali riferiti all'anno 2381, riferimento incrociato sistema Altucher."
Sarebbe stata una lunga notte...