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USS WAYFARER - MISSIONE 13 RSS USS WAYFARER - Missione 13

13.14 " Fermare una guerra "

di Gregory Cooper, Pubblicato il 16-06-2016

USS Starseeker, Plancia
26/09/2395, Ore 12.25 - D.S. 72735.67


"Signore, la navetta Archimede è appena uscita dalla stratosfera di Fesarius!" avvertì l'ufficiale tattico leggendo la sua strumentazione.
"Apra un canale..." l'Ammiraglio Squiretaker, seduta sulla poltroncina di comando, tirò un sospiro di sollievo.

=^=Qui navetta Archimede. Sono il Comandante Wu...=^=
"Comandate sono felice di sentirla, fate rotta verso la Starseeker, vi prenderemo noi a bordo. La Wayfarer è momentaneamente impegnata. Com'è la situazione?"
=^=Ammiraglio, sono Julia - si intromise la dottoressa - ho bisogno di un teletrasporto di emergenza per due appena possibile. Il Comandante Kublik versa in gravi condizioni.=^=
L'Ammiraglio fece un cenno al capo operazioni e il suono del teletrasporto invase in canale aperto.
"Comandante Wu, il Capitano Orlova e io verremo all'hangar navette così potrà aggiornarci. Ma dov'è il suo Capitano?" chiese con un tremito di apprensione nella voce.
=^=Sta cercando di fermare una guerra...=^= rispose criptica Wu chiudendo il canale.

Le due donne in plancia si guardarono preoccupate e poi si diressero verso il turbo ascensore. Di li a poco avrebbero avuto maggiori chiarimenti.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.55 - D.S. 72735.61


"Un cervello?" Rumar si guardò attorno cercando di non fissare i cadaveri dei suoi ex commilitoni.
"Cosa c'è, l'eco?" commentò acido Cooper continuando ad analizzare l'ambiente. "Sotto di noi sembra che ci sia tanta di quella gelatina bioneurale da riempire un intera flotta di astronavi. Ecco perché tutte queste onde theta... affascinante."
"Come ha potuto, una razza così antica, creare della gelatina bioneurale?"
"Non dica idiozie!" esclamò sardonico lo scienziato sollevando in maniera teatrale il tricorder.
"Si spieghi meglio prima che perda la pazienza..." ormai Rumar aveva perso la pazienza con Cooper già da tempo, ma ogni volta che stava per saltargli alla gola, questi faceva qualcosa che lo rendeva simpatico o gli faceva guadagnare dei punti. Per poi tornare di nuovo ad essere il solito Cooper.

"La piramide è antica, e su questo non ci sono dubbi, ma altri hanno frequentato questo posto. Quelli che hanno creato più guai sono gli stessi che hanno installato le gelatine. Probabilmente sono anche i primi che hanno scoperto la piramide... secondo i sensori le gelatine sono qui da circa duecento anni. Dei veri idioti..."
"Di chi sta parlando?"
"Binari... deve essere stata una loro colonia o un tentativo di costruire una colonia. Questo computer doveva fungere da sostituto per il network informatico che usano sul loro pianeta."
"Binari? Qui? Pensavo non si muovessero mai dal loro pianeta... è già raro vederli sulle stazioni spaziali mentre riparano o costruiscono i sistemi informatici delle navi."
"Magari duecento anni fa erano più mondani. Si parla di un epoca di esplorazione selvaggia. A quei tempi i Capitani erano più dei cow boy in cerca di avventure."
"E non sono gli unici ad aver messo piede qui?"
"No... ci sono tracce di Breen, El-Auriani, Ktariani... sembra un porto di mare e tutti i visitatori hanno preparato trappole o ci sono finiti dentro. Comunque per ultimi sono stati qui i Fesauriani. Ma sono stati i Binari ha creare i problemi più grossi, in qualche modo il loro computer si è interfacciato, nel corso del tempo, con tutti i sistemi difensivi della piramide. Sia quelli antichi che quelli messi in un secondo momento."
"Incredibile..." bisbigliò il Primo Ufficiale appoggiandosi ad una parete.
"E c'è di più... mi dica, ha per caso delle visioni di qualcuno che le dice di aver abbandonato qualcosa o qualcuno?" chiese divertito lo scienziato, analizzando questa volta il suo superiore.
"Come fa a saperlo?" Rumar deglutì.
"A parte il fatto che poco fa abbiamo visto tutti qualcosa... ascolti." Cooper gli mostrò il tricorder e premette un pulsante.

=^=Li hai abbandonati... li hai abbandonati... li hai abbandonati...=^= dal congegno una voce atona ripeteva la stessa frase all'infinito, l'uomo la spense con un moto di disgusto.

"Si spieghi per favore..." commentò il trill speventato dal sentir ripetere all'infinito quella frase che non lo faceva dormire da giorni.
"Questo messaggio viaggia sulle onde theta presenti nel luogo. Un ottima trappola devo dire."
Il Primo Ufficiale avrebbe desiderato tanto strapparsi via la maschera che lo stava soffocando e strangolare Cooper già che c'era.
"Le sembra una spiegazione?"
"Le onde theta sono state usate come una sorta di virus per infettare il cervello di chiunque venisse qui. Il loro scopo, per quanto posso capire, è impedire ai visitatori di andarsene dalla piramide e aumentare quindi la possibilità che vengano eliminati da qualche trappola. Una sorta di leggera ipnosi... chi viene infettato ma riesce a fuggire dalla piramide, ha come il bisogno di tornare indietro per recuperare qualcosa o qualcuno."
"Quindi non sono diventato pazzo..." mormorò a se stesso il trill aggrappandosi disperatamente alla spiegazione dell'umano.
"Questo dovrà chiederlo alla Kublik, ma non è niente che non possa essere eliminato con una leggera ipnosi. Ormai le onde che l'avevano infettato anni fa si sono dissolte, ma è rimasto solo questo comando che deve essersi attivato tornando in questo sistema. Purtroppo queste tute sembrano non bloccare le onde theta."
"Quindi siamo in pericolo!" Il pensiero che gli uomini ai suoi ordini rischiassero la vita in quel preciso momento gli diede una scossa elettrica che finalmente lo fece tornare del tutto attivo.
"Non si preoccupi, ora che sappiamo di che si tratta il comando ipnotico non avrà effetto. Vediamo di spengere questo dannato coso e contattare i Binari perchè vengano a riprenderselo con delle strumentazioni adatte. Poi riportiamo i nostri amici a casa..." terminò Cooper guardando i cadaveri.

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 12.10 - D.S. 72735.64


La jeep sferragliava arrancando sulla strada in salita. Se non fosse stato per la preoccupazione e per la situazione, Kiron si sarebbe goduto il viaggio su quelle splendide montagne.
A bordo erano rimasti solo Vaitor alla guida, Kiron seduto davanti e altri sei uomini fra cui Jurkal, con le mani legate, l'ambasciatore Volok che meditava per riprendersi dalla fusione mentale e Tolok che se ne stava con il volto fuori dal finestrino come un grosso cane portato in gita.
"Manca ancora molto?"chiese il klingon rimettendo la testa all'interno del veicolo.
"Ormai siamo arrivati. Vi suggerieri di liberarmi... non vorrei che qualcuno fraintendesse le vostre intenzioni e iniziasse a sparare prima di fare domande."

Il Capitano della Wayfarer fece un cenno affermativo e Tolok estrasse il d'k tahg e lo mise sotto il naso del fesariano.
"Ti prego, fai qualcosa di stupido..." sogghignò il klingon guardandolo con sguardo assassino. Jurkal deglutì e scosse la testa. Tolok si decise a tagliargli i legacci.
"Sentite, so che non vi fidate di me e ne avete tutto il diritto, ma sto cercado di fare la cosa giusta. Se la vostra sfiducia scatenasse un conflitto a fuoco saremmo tutti perduti."
Kiron lo guardò. Nonostante tutto si fidava delle sue buone intenzioni e comunque Volok aveva già confermato la sua storia tramite la fusione mentale. Però non era il caso di sembrare deboli.
"Lei faccia il possibile per farci parlare con la cellula dei Grebusiani e noi faremo la nostra parte."
"Lo spero, perchè siamo arrivati..."

Nello stesso momento Vaitor rallentò fino a fermarsi. Davanti a loro un uomo armato stava al centro della strada fumando una sigaretta o qualcosa di equivalente.
"Andiamo..." ordinò Kiron uscendo dalla jeep e Jurkal fece altrettando.
"I Grebusiani sono 'pacifici', sono pastori soprattutto, ma è gente di montagna. Duri come la roccia e altrettando testardi, ma è gente che vuole solo il meglio per il proprio paese." Kiron fece un cenno affermativo con la testa, ma non disse una parola.

"Brutta giornata per una passeggiata..." esclamò l'uomo dando come un segnale di fermarsi e i due eseguirono immeditamente.
"Cercavamo Riskath!" disse semplicemente il Fesariano.
"E chi lo cerca?" chiese l'uomo.
"Il mio nome è Jurkal e appartenevo alle forze della ribellione... questo è il Capitano Kiron della USS Wayfarer, vorrebbe parlare con lui." L'uomo prese a bisbigliare, segno evidente che stava parlando con qualcuno tramite un congegno di ascolto.

"Ci sono due uomini nascosti ai lati della strada..." avvertì sottovoce Jurkal.
"Ce ne sono sei a dire il vero, gli altri quattro tengono d'occhio la jeep... non si volti Jurkal!" lo bloccò Kiron impedendo all'uomo di voltarsi istintivamente.

"Abbiamo intercettato delle comunicazioni della ribellione... pare che un certo Jurkal e dei federali siano ricercati per aver massacrato l'attendente Shimaèl e le sue guardie del corpo."
"Non è vero!" si affrettò a rispondere il ribelle, ma Kiron lo bloccò.
"Il signor Jurkal non era presente quando l'attendente Shimaèl ha cercato di ucciderci. E' stata legittima difesa."
"Per quanto mi riguarda Shimaèl era un gharado..." commentò il montanaro.
"Una sorta di lumaca viscida e insignificante..." disse Jurkal ad un'occhiata interrogativa di Kiron.
"Le posso assicurare che era ancora più viscido e insignificante di un gharado..." il montanaro sorrise e fece un fischio. Dalla boscaglia uscì un altro individuo a cavallo di un ariete grande quanto un pony.
"Portali da Riskath!" ordinò accendendosi una nuova sigaretta per poi scomparire nella boscaglia.

I due risalirono in auto che ripartì seguendo la strana cavalcatura.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 12.15 - D.S. 72735.65


"Cooper a Wayfarer, mi ricevete?"
Un rumore simile al raschiare delle unghie su una lavagna invase il cervello dello scienziato attraverso il suo impianto sottocutaneo. Cooper se lo toccò istintivamente come a bloccare il suono, poi con una smorfia continuò a lavorare sulle antenne dei potenziatori di segnale.
"Cooper a Wayfarer, adesso?"
=^=Qui... ffffh... riceve?=^=
"Ripetete!" esclamò colpendo con una manata l'antenna.
=^=Qui Wayfarer, adesso vi riceviamo perfettamente. Iniziamo il teletrasporto delle salme!=^=

I cadaveri dei quattro ex compagni di Rumar iniziarono a brillare per poi sparire.

=^=Teletrasporto... fffffh...=^=
"Maledetto aggeggio! Cooper a Rumar!"
=^=Qui Rumar, è riuscito a far funzionare quei dispositivi?=^=
"Solo per un attimo. Dovete spengere quel maledetto cervello altrimenti dovremmo scarpinare fino all'uscita. E io odio camminare..."
=^=Lei odia praticamente tutto.=^=
"Non è vero, i pesci rossi mi sono simpatici. A che punto siete?"
=^=Stiamo per raggiungere quella che dovrebbe essere la sala controllo. Abbiamo trovato alcuni cadaveri lungo la strada e nonostante questo c'erano parecchie trappole sul percorso.=^=
"Cercate di stare attenti..."
=^=Dottor Cooper, lei mi sorprende!=^=
"Almeno finchè non disattivate il disturbo per il teletrasporto!"
=^=Ah ecco, adesso la riconosco. Rumar chiudo.=^=

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 12.25 - D.S. 72735.67


Il gruppo aveva percorso una stretta cornice rocciosa che terminava in una caverna. La loro guida aveva percorso tutto il tragitto comodamente seduto sulla sua cavalcatura mentre Jurkal, più abituato alla vita di città, sudava ad ogni passo lanciando occhiate terrorizzate al vuoto sotto di loro.
Nella caverna il montanaro era sceso e aveva attivato una torcia elettrica che faticosamente aveva mostrato loro la via. Kiron poté ammirare dei disegni e delle incisioni rupestri lungo le pareti della galleria, ma non era il momento per dare sfogo alla sua curiosità di xenoarcheologo.
Lentamente la luce naturale era tornata a illuminare la caverna fino a mostrare l'ingresso ad una zona particolarmente ampia. Era impossibile calcolarne l'ampiezza, dato che molta della grotta rimaneva al buio, ma quello che poterono vedere permise a Kiron di farsi un'idea delle sue reali dimensioni.

"Che mi venga un colpo!" commentò Tolok.

Al centro della grotta, illuminata da un fascio di luce naturale proveniente dall'alto, si stagliava con prepotenza la mole di una piramide. L'immagine che il gruppo si trovò davanti aveva un che di mistico ed epico allo stesso tempo. Kiron ne rimase immadiatamente affascianato ed estasiato.

"E' meraviglioso..." sussurrò. Il montanaro vicino a lui alzò le spalle indifferente.

Il gruppo riprese a camminare verso la loro meta. Quando giunsero ai piedi della struttura, Kiron aveva ormai perso il conto delle domande che voleva fare a coloro che abitavano quel posto.

"Bello vero? Fa sempre un certo effetto la prima volta... Ralek è uno zotico ignorante, non fa caso a queste cose." La voce apparteneva ad un uomo anziano seduto sugli scalini che davano accesso alla piramide. La loro guida emise un verso derisorio e si allontanò lasciando la responsabilità del gruppo al nuovo venuto. "Sono Riskath, mi stavate cercando?"

"Sono il Capitano Kiron della USS Wayfarer, sono venuto qui per trovare un modo, insieme a lei, per evitare che la guerra civile si potragga ancora per molto. Ma prima vorrei chiederle: cos'è questo posto?"

"Sono le rovine di un antica razza ormai scomparsa vissuta intorno ad un milione di anni fa. Erano nemici degli Iconiani o forse semplicemente una razza che è vissuta nel loro stesso periodo... penso siano stati gli stessi Iconiani a decretare la loro fine. Il loro territorio si estendeva in questa parte dello spazio... i nostri colleghi ribelli hanno trovato una piramide simile nel sistema Altucher. Avrei voluto tanto visitarla, ma dicono che è molto pericoloso."

"Riskath... Riskath..." Kiron mormorò il nome dell'uomo per alcuni momenti finchè una luce di comprensione si accese nella sua mente "Valek Riskath! Lei è il famoso xenoarcheologo che ha esposto la teoria della sovrapposizione culturale fra Iconiani e Tkon. Ero a quel convegno, è stato molto interessante!"
"Sono felice che le sia piaciuto... non ha avuto molto successo come teoria, ci sono ancora molte cose che ignoro. Speravo di poter passare questi ultimi anni a completare i miei studi, ma come ha visto non sempre si può fare quello che si desidera." commentò lo studioso con un'alzata di spalle.
"Io sono qui apposta per fare in modo che lei possa terminare in tutta tranquillità i suoi studi. Dobbiamo mettere fine a questa guerra civile."

Piramide Aliena, Sistema Altucher
Nello stesso momento


"Signore da che parte?" chiese l'uomo della sicurezza oscillando il fascio di luce su ambedue i corridoi.
"Lei e Aguerre andate di là. Io e M'Agrid prendiamo questo... fate in fretta, ma state attenti. Più tempo passiamo in questa piramide, più aumenta il rischio di cadere in qualche trappola."

I quattro uomini si divisero. Rumar, che teneva sotto controllo il tricorder, analizzava i vari cadaveri che incontravano sul loro cammino. Si fermò quando l'uomo della sicurezza davanti a lui alzò il pugno.
"Problemi tenente?"

L'Anticano sollevò la testa come se volesse annusare l'area, ma fece una smorfia quando si rese conto che la tuta Hazmat glielo impediva. "Non so signore... non c'è niente di preciso ma..."

"Non si preoccupi tenente, il Signor Wu mi ha raccontato del suo sesto senso... se lei dice che c'è qualcosa le credo. Faccia un controllo ma sia cauto." lo tranquillizzò il Primo Ufficiale.

=^=Aguerre a Rumar!=^=
"Dica pure..." confermò lui dopo aver toccato il badge.
=^=Abbiamo trovato una grande sala... probabilmente un area di stoccaggio. Ci sono decine di camere di stasi Bhreen tutte distrutte e quello che resta di un grosso arsenale di armi... o meglio, le scatole che le contenevano. Ormai non c'è rimasto niente!=^=
"Probabilmente i Fesauriani hanno trovato qui le loro armi. I Bhreen potrebbero non essere collegati con la rivolta. Raccogliete più informazioni possibili e..."
"Signore..." la voce di M'Agrid era tesa.
"Aspetatte un attimo... mi dica tenente. Qualcosa non va?"
"Non lo so... ha presente quando ha detto di fidarsi del mio istinto? Beh adesso mi sta urlando scappa!" commentò il giovane arretrando.

Sul fondo del corridoio, ancora immerso nel buio, si sentì distintamente il suono di qualcosa che cadeva pesantemente al suolo. Dopo pochi secondi la luce della torcia dell'Anticano mostrò qualcosa di enorme che sembrava precipitarsi nella loro direzione.

"Via di qui! ORA!" urlò Rumar scattando. "Aguerre, Medak! Correte!"

I due uomini scattarono lungo il corridoio e arrivarono proprio mentre gli altri due membri della sicurezza apparivano dal corrodoio addiacente. Non furono necessarie spiegazioni di sorta. Il rumore della sfera di metallo che correva e sbatteva sulle strette pareti del corridoio, era già una spiegazione esauriente.
Rumar avrebbe voluto strapparsi via la maschera, gli sembrava di non riuscire più a respirare.

"Cooper! Faccia funzionare quelle antenne! Subito!" urlò trafelato
=^=Non avete ancora spento niente! Qui è tutto come prima!=^= rispose Cooper
"Non c'è tempo! Fra tre minuti una sfera di parecchie tonnellate arriverà lì e non basterà camminare per scapparle!"
=^=Cosa avete combinato?!=^=

Rumar non rispose, era già a corto di fiato e non poteva sprecarne altro. La conformazione dei corridoi consentivano alla sfera di prendere sempre più velocità passando sopra i corpi dei precedenti visitatori. Rumori di ossa schiantate e il respiro che si infrangeva dentro la maschera sembrava essere diventato tutto l'universo di Rumar.
=^=Maledette antenne, giuro che vi trasformo in soffioni per docce! Datemi ancora due minuti!=^=
"Ne ha meno di uno!" esclamò Rumar entrando con gli altri nella stanza che avevano usato come base. Indicò dietro di se e Cooper vide distintamente l'enorme sfera corrergli incontro.
"Odio i film di avventura!" urlò l'ufficiale scientifico continuando a digitare come un forsennato.
"Cooper adesso!"

...

"Signore?" Rumar aprì gli occhi e abbassò le braccia con cui si proteggeva il volto. L'addetta al teletrasporto, una boliana dagli occhi spalancati dalla sorpresa, li guardò interdetta.
"Ci siete tutti?" chiese il Primo Ufficiale. M'Agrid, seduto a terra si strappò la maschera della tuta ed emise un guaito di conferma. "Cooper?"
"Morto signore... credo che resterò qui finchè le gambe non smettono di tremare" rispose lui sedendosi a terra. "Ancora un secondo e avremmo portato con noi quella palla!"
"Credo che mi siederò anch'io qui con lei comandante..." i due si guardarono per un attimo e poi Rumar dette una pacca sulla spalla al collega come segno di ringraziamento.
Il vulcaniano Medak li guardò tutti alzando un sopracciglio.

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 13.45 - D.S. 72735.82
"Capisco le vostre rivendicazioni signor Riskath, ma la Federazione non può decidere di spodestare un governo. Non abbiamo giurisdizione sulle politiche interne!" commentò l'ambasciatore Volok
"Ed è proprio la vostra politica di non interferenza che ha costretto il popolo a ribellarsi!" esclamò Jurkal accalorandosi "Cosa dovevamo fare? Lasciare che il governo ci dissanguasse? Si rende conto delle proprorzioni del malcontento su Fesarius se l'intero pianeta si è ribellato? Qui non si tratta di una regione o di una fazione di lavoratori!"

Kiron non poteva dargli torto ed era certo che prima di arrivare alla ribellione dovevano essere passati fra molti stadi di insoddisfazione. Poi qualcuno ne aveva approfittato... c'erano sempre i furbi che sfruttavano le masse arrabbiate e scontente per vantaggio personale. Se anche la Federazione fosse intervenuta, avrebbero aiutato chi? Il governo corrotto che aveva affamato i propri cittadini o i ribelli che non vedevano l'ora di instaurare il loro regime e prenderne i vantaggi? Oltretutto l'ex governo del pianeta non esisteva più...

Il Capitano della Wayfarer guardò l'archeologo e lo vide grattarsi una guancia con fare pensieroso "La vedo pensieroso signor Riskath."
"Il giovane signor Jurkal è un uomo pieno di passione. Si è ritrovato dalla parte sbagliata della ribellione. Pur essendo un uomo d'azione, non è guidato dalla violenza... mi domando se uno come lui potrebbe diventare il nuovo volto di Fesarius." rispose l'uomo quasi a se stesso.
"Perchè non lei?"
"Io sono vecchio... il lavoro che deve essere fatto per ricostruire questo mondo ha bisogno di sangue giovane. Eppoi ... io ho le mie rovine da studiare!" il sorriso fece tendere la pelle piena di rughe.
"Purtroppo la situazione non è delle migliori. Il governo è ormai crollato, la fazione violenta della ribellione sta approfittando del suo status per arricchirsi e voi... siete in pochi per cambiare la situazione attuale."
"La Federazione non può fare niente?"
"Come le ho detto la Flotta Stellare è stata creata, oltre che per l'esplorazione, anche per proteggere i pianeti da ingerenze esterne alla federazione... ma non possiamo intervenire in caso di guerra civile se non prestando aiuto ai profughi."
"E se ci fossero prove dell'intervento di una razza non federale? Dopotutto la ribellione usa armi Breen... basterebbe alla Federazione per permettere l'intervento della Flotta Stellare? Almeno per calmare gli animi?"
"Ma ci ha detto che le armi sono state trovate per caso in un avamposto Breen abbandonato!" commentò l'ambasciatore vulcaniano che si era unito alla conversazione.
"Che volete che ne sappia un vecchio come me di queste cose. Potrebbero averle trovate per caso, come aver permesso ai ribelli di trovarle per caso... chi vi dice che i Breen non siano effettivamente coinvolti? Forse riportando la pace sul pianeta si potrebbe far luce su questa cosa no?"

Tolok e Kiron sorrisero. Volok portò le mani dietro la schiena con fare pensieroso.

USS Wayfarer, Appartamento del Capitano
30/09/2395, Ore 11.25 - D.S. 72746.51


Il vantaggio di stare su una nave stellare era che, nonostante fosse quasi ora di pranzo, fuori dagli oblò c'erano il buio e le stelle. Kiron amava guardarle, lo aiutavano a rilassarsi e a pensare.
Alle volte la sua mente era invasa da pensieri cupi, altre, come in quel caso, erano momenti belli da ricordare.

Fesarius sotto di loro stava riprendendosi lentamente dallo scoppio della guerra civile. Gli ex governanti e i capi della fazione ribelle erano stati arrestati. I primi per vessazione nei confronti del proprio popolo, i secondi per atti terroristici in accordo con i Breen. Le prove non c'erano naturalmente, e la Federazione aveva promesso un processo equo e una totale disponibilità ad investigare su quello che era successo. Se, come dicevano i capi della ribellione, le armi erano state trovate per puro caso, allora avrebbero ricevuto le scuse del Presidente in persona e la possibilità di tornare sul loro pianeta.
Naturalmente a quel punto non sarebbe servito a niente. Il processo e la verifica delle prove avrebbe richiesto tempo, abbastanza tempo da permettere alla fazione dei Grebusiani di indire delle libere votazioni.
Un sorpreso Jurkal era ora il nuovo volto della politica fesauriana. Ancora non riusciva a comprendere come era finito a ricoprire quel ruolo. Il lavoro fatto dall'ambasciatore Volok e da Riskath era stato incredibile, avevano trasformato un ex poliziotto, ex ribelle ed ex traditore dei ribelli, in un eroe. Anche l'ambasciatore klingon Tolok aveva fatto la sua parte, mostrandosi in compagnia del giovane nei momenti in cui una certa dose di persuasione era stata necessaria.

Ma più di tutti era stata l'Ammiraglio Squiretaker, la vera eminenza grigia dietro la pacificazione del pianeta. Con precisione chirurgica aveva tagliato le teste delle varie fazioni teletrasportandone i capi al sicuro sulla nave. Aveva convinto tutti che era stato fatto per la loro sicurezza. Le varie truppe, senza i loro capi, erano andati in confusione, finché tutto non si era sgonfiato da solo.

"Pensieroso?" chiese Erjn abbracciando Kiron da dietro.
"Pensieroso ma soddisfatto... come va la gamba?"
"Tutto bene, Julia ha fatto un ottimo lavoro... la sento solo un po' rigida."
"Ho avuto paura..." ammise Kiron voltandosi e baciandola sul collo.
"Il nostro lavoro comporta dei rischi, ma non capita spesso di trovarsi nel mezzo di una guerra civile."

I due si baciarono assaporando l'attimo l'uno nelle braccia dell'altra. La camera era in disordine, da due giorni non uscivano da quella stanza. Vuoi perchè avevano bisogno di rilassarsi dopo gli ultimi giorni, vuoi perchè avevano bisogno di sentirsi di nuovo dopo aver quasi rischiato di perdersi e di morire.

"Speriamo di non aver altre guerre civili da affrontare..."
"Dici? Hai presente Cooper e Rumar?" commentò il consigliere sorridendo
"Scherzi? Quei due si adorano... solo che ancora non lo sanno. Quando lo capiranno allora si che saremo nei guai..."

USS Wayfarer, Obitorio
30/09/2395, Ore 21.45 - D.S. 72747.69


Rumar accarezzò una delle bare argentee sulle quali erano stati incisi i nomi dei defunti. Le bandiere della Flotta Stellare erano poggiate a coprirle come sudari. Quattordici anni erano passati e finalmente avevano trovato la pace.
Alcuni dei nomi di quegli uomini gli erano sconosciuti, uomini della scorta che non aveva mai conosciuto personalmente... per questo adesso che era Primo Ufficiale cercava di mandare a memoria ogni volto e ogni nome del suo equipaggio. Il fatto di non ricordarsi i loro nomi e le loro facce, invece di attenuare i suoi sensi di colpa, li avevano acuiti. Loro erano morti per tenere al sicuro lui e non sapeva chi fossero.
Solo il Capo Operazioni e il Primo Ufficiale della Hercules erano membri di quella sua piccola cerchia di amici. Era una di quelle bare che stava accarezzando in quel momento.

"Sta bene?" La voce dell'ufficiale medico lo strappò dai suoi pensieri. Sopirò.
"Starò bene... la ringrazio dottoressa per avere dato un nome a quei resti."
"Vorrei averne il merito, ma io ero impegnata su Fesarius insieme alle squadre mediche."
"Allora chi?" chiese Rumar voltandosi.
"Cooper... chi altri." rispose lei.
"Non lo capirò mai... quando eravamo dentro la piramide non faceva che dileggiare quei poveri resti, e ora si prende la briga di dare loro un nome."
"Cosa provava quando prendeva in giro i suoi compagni?" chiese Julia quasi distrattamente.
"Avrei voluto picchiarlo naturalmente!"
"Non ho prove oggettive che dimostrino la mia ipotesi, e sono certa che il dottor Cooper non l'ammetterebbe nemmeno sotto tortura, ma credo che le endorfine scatenate dalla rabbia nei suoi confronti, le abbiano permesso di rimanere lucido nella piramide. Le endorfine hanno bloccato dei processi cognitivi che la rendevano ricettivo all'ipnosi. Naturalmente c'è sempre l'eventualità che volesse solo darle fastidio."

Sorrisero entrambi.

"Lo capiremo mai?".
"Ne dubito e lui farà di tutto da renderci la cosa impossibile." Julia sospirò ed entrambi uscirono.