Voci dal passato










USS WAYFARER

presenta


USS WAYFARER

Voci dal passato

Missione 13






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS WAYFARER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS WAYFARER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2016



www.starfleetitaly.it | USS WAYFARER








Equipaggio

Capitano Capitano Michael Lucius Kiron

Capo Sicurezza Tenente Comandante Sheeval Wu

Consigliere Tenente Comandante Erjn Martia Kublik

Ingegnere Capo Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea

Primo Ufficiale Comandante Krell (Kiler) Rumar

Capitano
Michael Lucius Kiron
Capitano

Tenente Comandante
Sheeval Wu
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Erjn Martia Kublik
Consigliere

Tenente Comandante
Dorian Zsolt Ristea
Ingegnere Capo

Comandante
Krell (Kiler) Rumar
Primo Ufficiale

Ufficiale Comunicazioni Guardiamarina Asuna Pauline Ichigawa

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Gregory Cooper

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Mehon Vaitor

Guardiamarina
Asuna Pauline Ichigawa
Ufficiale Comunicazioni

Tenente Comandante
Julia Reis Squiretaker
Ufficiale Medico Capo

Tenente Comandante
Gregory Cooper
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Mehon Vaitor
Ufficiale Tattico Capo


USS WAYFARER

Autori

Capitano
Michael Lucius Kiron
Michele Congia

Capo Sicurezza
Sheeval Wu
Silvia Bianchini

Consigliere
Erjn Martia Kublik
Ivana Minati

Ingegnere Capo
Dorian Zsolt Ristea
Gianluca Nacci

Primo Ufficiale
Krell (Kiler) Rumar
Lorenzo Aratari

Ufficiale Comunicazioni
Asuna Pauline Ichigawa
Silvia Izumi

Ufficiale Medico Capo
Julia Reis Squiretaker
Vanessa Marchetti

Ufficiale Scientifico Capo
Gregory Cooper
Franco Carretti

Ufficiale Tattico Capo
Mehon Vaitor
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
13.00 - Sogno o son desto?
13.01 - Echi di pericolo
13.02 - Limbo
13.03 - Ribelli?
13.04 - Un piano azzardato
13.05 - Incontri e ricordi
13.06 - Le ho solamente preparato una tisana, giusto?
13.07 - Provocazione
13.08 - Sfondamento
13.09 - Frammenti di un distante passato
13.10 - Nella tela del ragno
13.11 - L'assassino invisibile
13.12 - Un branco di pazzi
13.13 - Sorpresa
13.14 - Fermare una guerra

Sinossi

"Voci dal passato" è la tredicesima missione della USS Wayfarer.



13.00 - Sogno o son desto?

Autore: Capitano Michael Lucius Kiron

USS Wayfarer, alloggio del Primo Ufficiale
25/09/2395 Ore 06:06 - D.S. 72732.21


L'oscurità, che fino a quel momento aveva avvolto la stanza venne gradualmente soppiantata dall'illuminazione artificiale e, non appena fu raggiunta la massima intensità configurata, un suono monocorde coprì col suo crescendo il leggero brusio di sottofondo della nave.

Krell strinse gli occhi infastidito, si girò sul ventre e, sfilatosi il cuscino da sotto, ci si coprì la testa, ma non servì a molto. Emesso un sonoro sbuffo, biascicò alcune parole da sotto il guanciale: "Ancora 10 minuti ... solo 10 minuti..."

La notifica sonora confermò che il computer aveva riconosciuto il comando sottinteso e immediatamente dopo sia l'oscurità che il rumorio dei motori riempirono nuovamente la stanza.

Dopo alcuni minuti di tregua, il silenzio venne nuovamente rotto, stavolta dal suono ovattato di una voce maschile.

"Krell, perché li hai abbandonati?"

A quella domanda il trill, ancora in uno stato di torpore, rispose con un quasi incomprensibile mugugno.
"Abbandonato chi?"
"I tuoi amici, Krell ... perché li hai abbandonati?"
Il Primo Ufficiale spalancò gli occhi da sotto il cuscino tendendo l'orecchio, ma non udì altro se non il brusio di sottofondo dei motori, che ora gli sembrava quasi assordante.

"Hai disatteso la fiducia che loro riponevano in te!"

Krell spostò il cuscino dalla testa e si tirò su di scatto.

"Chi sei?!?"
Nessuna risposta.
L'oscurità si dissolse fino a divenire penombra, e una sagoma umana si delineò davanti al suo letto. In quel barlume gli parve di scorgere le fattezze di un volto proveniente dal passato, il passato di Rumar... e sentì il ventre andare in subbuglio.

"Sai benissimo chi sono ..."
"No, non puoi essere tu!"
La voce si fece insistente ...
"Dì il mio nome!"
Krell obiettò, quasi dimenandosi.
"No, non puoi essere me!"
La voce fu ancora più perentoria.
"Dì il mio nome!"
Krell urlò con tutta la forza, quasi a volersi liberare da un'oppressione fisica.
"Imhail Rumar!"

Silenzio.

L'oscurità, che fino a quel momento aveva avvolto la stanza, lasciò posto all'illuminazione artificiale e, non appena fu raggiunta la massima intensità impostata, un suono monocorde coprì col suo crescendo il leggero brusio di sottofondo della nave.
Krell, madido di sudore e con crampi che gli attanagliavano il ventre, spalancò gli occhi e si mise seduto.
"Computer, sono sveglio ..."

La notifica sonora confermò che il comando implicito era stato ricevuto e la funzione di sveglia venne interrotta.
Krell si guardò quindi intorno, ansimante, ma non vide nessuno.

"Un brutto sogno..." Pensò tra sè "uno di quelli che sembrano così dannatamente reali che ti mettono di cattivo umore e ti fanno cominciare male la giornata..."
Afferrò quindi il comunicatore e lo azionò.

"Rumar a plancia."
=^= Qui Tenente Oota, mi dica signore. =^=
"Abbiamo ricevuto ulteriori comunicazioni dallo yacht del capitano?"
=^= Non durante il mio turno, signore... Mi faccia comunque controllare... allora, l'ultima trasmissione è stata ricevuta in data stellare 72730.51. Da allora non mi risultano ulteriori contatti. C'è qualche problema?=^=
"No, nessun problema. Il rendez-vous è previsto per le 23:16, corretto?"
=^=Si, Signore, in data stellare 72734.16. Vuole comunque che contatti il Capitano? =^=
"No Oota, lo chiamerò personalmente durante il turno alpha ... Rumar, chiude.

USS Wayfarer,
25/09/2395 Ore 06:50 - D.S. 72732.29


Mancava poco più di un'ora al termine del turno gamma quando dalle porte del turboascensore, con largo anticipo sul turno, fece capolino il Comandante Krell Rumar.

"Dannazione! Ci mancava soltanto un'ispezione del Primo Ufficiale a quest'ora ..." Pensò tra sé il Tenente Oota mentre alzatosi dalla poltrona di comando si accingeva a cedergli il posto.

"Comandante in Plancia!"
"Comodo Tenente ... non vorrà mica svegliare tutta la nave!?" Ironizzò Krell, accomodandosi. "Situazione?"
"Nulla di anomalo da segnalare, Comandante. Stiamo procedendo a curvatura 4 verso il punto di rendez-vous con lo Yacht del Capitano nel sistema Epsilon Capricorni. Stando ai miei calcoli, stiamo in anticipo di quasi due ore sulla tabella di marcia."
"Timoniere..."
"Si, signore." Rispose prontamente il Guardiamarina Roberts.
"Passare a curvatura 6. Attivare."

Oota si sedette sulla poltrona dell'ufficiale esecutivo e, avvicinandosi al superiore, chiese sottovoce: "Signore, quando ha chiamato mi è sembrato allarmato ... ed ora, sebbene in anticipo, stiamo aumentando la velocità ... non si fida della Prima Federazione?"
"I rapporti diplomatici con il loro governo è più che buono non a caso il Capitano Kiron ha ritenuto sufficientemente sicuro servirsi del solo Yacht per accompagnare il nostro ambasciatore su Fesarius e portare a bordo il loro delegato da scortare su Vulcano . Diciamo che mi sono svegliato con uno strano presentimento e che se possibile vorrei anticipare il rendez-vous con i nostri compagni... A proposito, apra un canale con lo Yacht del Capitano ..."

Il Tenente Oota armeggiò sulla console, ma l'inequivocabile suono di notifica del computer avvertì sia lui che il Primo Ufficiale che vi erano problemi nel raggiungere il Capitano Kiron via subspazio.

"Signore,mi dispiace ma ... non riusciamo a contattare la navetta ..."

"Allarme giallo! Timoniere, massima curvatura. Attivare!"


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13.01 - Echi di pericolo

Autore: Comandante Krell (Kiler) Rumar

USS Wayfarer
25/09/2395 Ore 19:44 - D.S. 72733.76


La Wayfarer si era fatta largo tra le stelle, raggiungendo il punto di rendez-vous con il Capitano Kiron, il settore Epsilon Capricorni.
Non era ancora stato possibile contattare lo Yacht del capitano, cosa che sicuramente non aveva contribuito a calmare l'animo del Primo Ufficiale.

"Ancora nulla?" chiese Rumar alla Ichigawa, visibilmente nervoso.
"Nessuna comunicazione, signore."
Rumar sospirò.
"Speriamo sia solamente un problema tecnico" pensò tra sé e sé.
Il Primo Ufficiale si voltò verso Cooper.
"Rileva qualcosa sui sensori?"
"Nulla. Il settore è praticamente deserto. Nessun rilevamento di alcun tipo."

Rumar si appoggiò nuovamente sulla sedia.
"Avremmo già dovuto rilevarli sui sensori a lungo raggio".

Mentre rifletteva, Rumar osservava la console tattica della poltroncina, rimuginando sulla situazione.
"Li hai abbandonati..."

Rumar si volse verso la postazione tattica di Mehon.
"Come ha detto?"
Mehon si guardò intorno spaesato, per poi fissarsi sul Primo Ufficiale.
"Signore, non ho detto nulla."
Rumar guardò sfuggevolmente alla sua destra, forse la nottata stressante aveva avuto qualche strascico sulla giornata, anch'essa decisamente impegnativa.

"Mi scusi" sorrise, tornando a guardare lo schermo principale.
"Continuiamo le analisi con i sensori e a chiamare su tutte le frequenze di chiamata lo yatch del capitano".
"Timoniere, imposti la rotta prevista dal Capitano per il rientro. La seguiremo a ritroso andandogli incontro."
"Si, signore", rispose prontamente quest'ultimo mentre la Wayfarer cominciava a muoversi nuovamente alla ricerca del proprio ufficiale comandante.

USS Wayfarer
26/09/2395 Ore 23:20 - D.S. 72734.17


Rumar era divenuto pensieroso, silenzioso. Gli altri ufficiali potevano vederlo giacere sulla poltrona di comando, visibilmente assente.

Cooper si schiarì la voce.
"Comandante, ancora nulla sui sensori."

Rumar si voltò verso l'ufficiale scientifico, per poi osservare l'Ufficiale alle Comunicazioni.
"Nessun contatto?"
La Ichigawa scosse il capo.
Rumar annuì, riconsiderando la situazione: il Capitano aveva scortato l'Ambasciatore Volok su Fesarius senza nessun impedimento, le comunicazioni erano state regolari e tutto quanto sembrava svolgersi secondo la normale routine prevista per un incontro di quel genere.
Fino anche al momento della partenza, non si erano sollevati elementi che potessero lasciare presagire una situazione così grave. Lo stesso Kiron era decisamente soddisfatto di come si era svolta la parte diplomatica della missione e di come la Prima Federazione si fosse dimostrata ancora una volta un governo solido e accogliente. E allora cosa era andato storto?

"Chiami il governo di Fesarius, immediatamente."
Rumar era deciso. Se era successo qualcosa, la Prima Federazione non poteva non saperlo, oltretutto sulla rotta del Capitano ancora non avevano trovato nulla che potesse pensare al peggio, come detriti o tracce residue di combattimento.

"Signore, rispondono..." la Ichigawa stessa apparve titubante.
"Sullo schermo."
"Solo audio, comandante."
Rumar osservò il guardiamarina perplesso, per poi sospirare e scuotere lievemente il capo verso questa strana scelta.
"Sono il Comandante Rumar della USS Wayfarer."
"Sì comandante. Sono l'attendente Shimaèl. La sentiamo bene e ci perdoni per questa inappropriata risposta, ma stiamo avendo alcuni problemi tecnici alle comunicazioni e per il momento siamo in grado di rispondere solo audio."
"Non si preoccupi, attendente." soprassedette il Primo Ufficiale "Veniamo dal luogo di incontro con il Capitano Kiron e il vostro delegato. Non erano presenti, di conseguenza stiamo procedendo a
ritroso lungo la loro rotta verso il vostro pianeta." osservò anche gli altri ufficiali "Ne ha qualche notizia?"

Dopo qualche istante di deciso silenzio, dall'altra parte Shimaèl riprese la conversazione.
"Il Capitano e l'Ambasciatore Rulàn sono partiti perfettamente in orario, comandante. Fin tanto che non abbiamo avuto qualche problema tecnico con le comunicazioni e i sensori, i dati li davano
perfettamente in linea con le specifiche di ritorno espresse dal capitano Kiron".
"Che genere di problemi?"
"Nulla di preoccupante, ci sono stati alcuni imprevisti con il sistema del computer centrale. Se mi permette, in alcune sue parti andrebbe decisamente aggiornato, comandante! Ad ogni modo, posso disporre un paio di navi per supportarvi immediatamente nella ricerca."

Rumar appariva perplesso, confuso da ciò che l'Attendente diceva e anche poco convinto, sebbene al momento tutto l'aiuto necessario non si potesse rifiutare.
"Bene, le invieremo le coordinate e la rotta di avvicinamento al vostro sistema, così da concordare come portare avanti la ricerca."
"Molto bene, comandante. A presto."
La comunicazione si chiuse nuovamente, mentre Rumar si voltava per dare le istruzioni agli ufficiali di Plancia.
"Cooper, Wu e Mehon predisponete tutti i dati raccolti e un piano di ricerca dello Yatch del capitano. Quando incontreremo le navi a supporto dovremo essere pronti a condividere i dati con loro e definire una strategia di ricerca più accurata."
"Timoniere..."

Rumar si fermò alcuni istanti.
"Perché li hai abbandonati, Krell"
Ancora quel sussurro e questa volta era sveglio e lo aveva udito chiaramente, sebbene fosse chiaro gli altri ufficiali no. Decise di non dire nulla, davanti al loro sguardo interrogativo.
"Timoniere, invii le coordinate della rotta alle navi di appoggio appena saranno pronte. Ci riuniremo alle 2 in sala osservazioni." disse poi spostandosi al turboascensore.
"Comandante, dove va?" chiese Cooper osservandolo.
"Devo andare in Infermeria, ma ci sarò." chiuse, accennando un sorriso che agli altri ufficiali, non parve così convinto.


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13.02 - Limbo

Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik

Wayfarer,
25/09/2395 Ore 20:00 - D.S. 72733.79


Poteva immaginare l'impressione che poteva aver dato alla plancia congedandosi così repentinamente per raggiungere l'infermeria.
"Avrei dovuto avere più sangue freddo..." pensò tra sé Rumar, ma il nervosismo rischiava oramai di avere la meglio su di lui. Quelle allucinazioni uditive dovevano necessariamente avere una spiegazione fisica, la natura delle quali era comunque preoccupante e un'attenzione medica tempestiva forse avrebbe potuto salvare, oltre che la sua salute, anche la sua tranquillità mentale.

Wayfarer, Infermeria
25/09/2395 Ore 20:45 - D.S. 72733.88


"Comandante, non la annoierò con i dettagli delle sue analisi: ogni parametro risulta nella media e le letture neurali sono perfette. Vorrei soltanto prendermi più tempo per rielaborare i suoi livelli ematici, ma solo per usare riscontri diversi ed escludere anche la più piccola carenza ovviamente al momento non avranno la precedenza, ma penso di poterle dare il referto definitivo al massimo fra cinque ore."

La dottoressa sfoderò un rassicurante sorriso e cominciò ad avvicinarsi all'uscita nell'atto di congedarlo, quando notò Rumar fermo e accigliato.

"Sembra quasi che le abbia comunicato che ha i giorni contati..."

Come se di colpo qualcuno lo avesse scosso, Krell si ricompose e, ricambiando il sorriso, tentò di scusarsi.
Non trovare nessuna spiegazione medica per quelle improvvise e sgradite voci in qualche modo non era una buona notizia, lo faceva sentire incredibilmente a disagio.

"Mi creda comandante, la sua salute non desta preoccupazioni e per quanto riguarda i suoi fastidi, si ricordi che vive in una nave spaziale e quindi è a contatto con ogni tipo di trasmissione e magnetismo non sta certo a me dirlo, ma potrebbe benissimo trattarsi di manifestazioni che non hanno nulla a che vedere con la sua integrità neurologica." E sorridendo aggiunse "Tranquillo... non sta diventando pazzo, se è questo che teme. Posso escluderlo con certezza."

Rincuorato e divertito dalla franchezza della donna, finalmente abbandonò l'infermeria deciso a passare dal suo alloggio per una doccia veloce, prima di tornare in plancia per gli aggiornamenti. Fece nota mentale di non farsi più sopraffare dagli eventi ed assumere un atteggiamento sicuro e positivo.

=^=Plancia a Rumar=^=

"Ogni proposito gettato al vento, grazie al solito Cooper..." pensò e rispose alla chiamata:"Qui Rumar, la ascolto."
=^= Abbiamo bisogno che ci raggiunga in plancia ... subito ... =^=

Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 21:00 - D.S. 72733.91


"Le dico comandante che ci stanno menando per il naso. Finora non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dal capitano, stiamo ripercorrendo la sua rotta di ritorno ormai da troppo senza trovare la ben che minima traccia e ancora non si fa viva nessuna nave per darci supporto nelle ricerche..."

Cooper ovviamente stava già tirando le proprie conclusioni e, malgrado la solita irriverenza nell'esprimersi, aveva ragione: c'era ancora margine per attendere le due navi, ma la continua mancanza di contatti con Kiron era davvero poco chiara forse si stava davvero perdendo tempo prezioso.

"Ichigawa contatti di nuovo Fesarius ... provi finché non rispondono."
"Comandante finalmente le navi, ma ... non sono due ... non capisco ..." Cooper continuò nervosamente a controllare i sensori"Sono quattro navi e sono intorno a noi."

"Ma di cosa stava parlando!?!" Pensò tra sé polemicamente Rumar "Fino a pochi secondi fa diceva di non aver rilevato neanche una traccia ed ora ben quattro navi sono già intorno alla Wayfarer.."

"Non riesco a spiegarmelo comandante, se non che siano uscite da un occultamento non dovevo fidarmi maledizione!!"

"Si calmi Cooper, e cerchi di capire di chi stiamo parlando voglio il prima possibile i canali aperti con loro..." E riferendosi all'Ufficiale alle Comunicazioni "Niente da Fesarius?!"

Il cenno negativo di Ichigawua lo riempì di un'inquietante consapevolezza: c'era la concreta possibilità che Kiron non fosse mai ripartito.


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13.03 - Ribelli?

Autore: Tenente Comandante Sheeval Wu

Fesarius, Celle detentive in luogo sconosciuto
25/09/2395 Ore 21:00 - D.S. 72733.90


"Chissà che ore sono..." pensò Kiron mentre controllava la gamba di Erjn, ferita quando i ribelli di Fesarius avevano sferrato il loro attacco "...quanto tempo è passato?"

Fesarius, Astroporto,
molte ore prima


"Non hai notato quanto era agitato l'Attendente Shimaèl? E hai notato lo spiegamento di forze per contenere i dimostranti? Sta succedendo qualcosa di grave su questo pianeta." disse Kublik.
"Sì, ho fatto qualche domanda, pare che i coltivatori di tranza, dalla quale si produce la tranya si oppongano a una nazionalizzazione dei terreni... Dopotutto è la loro quasi esclusiva fonte di reddito. I cittadini della Prima Federazione lavorano ancora per il profitto invece che per il benessere. L'Attendente mi ha detto che ci sono scioperi in tutto il pianeta. Dici che è questa la ragione del ritardo dell'Ambasciatore Rulàn? Dovevamo partire venti minuti fa..." rispose Kiron.
"Può darsi. E non sono convinta che l'Attendente abbia detto tutta la verità sulla faccenda... Più che altro sono preoccupata anche del nostro Ambasciatore Volok."
"Anche io..."

Erano davanti allo Yacht del Capitano pronti a partire per il rendez-vous con la Wayfarer dopo aver lasciato l'Ambasciatore Federale sul pianeta.

"Capitano, le comunicazioni sono interrotte. Pare che la rete di comunicazione di Fesarius sia bloccata da un campo di interferenza. La situazione non è più sicura." disse Wu scendendo dalla navetta.
"Comandante dobbiamo recuperare l'Ambasciatore, non possiamo lasciarlo qui. Prenda i phaser e muoviamoci"
"Mi sono permessa di averli già presi" disse l'ufficiale alla sicurezza passando i phaser al Capitano e al Consigliere
"Efficiente come sempre, Comandante..."

Cominciarono a correre verso l'uscita dell'astroporto, ma la loro corsa venne interrotta dall'arrivo di alcuni mezzi terrestri. Una dozzina di guerriglieri cominciò subito a fare fuoco sulle guardie tenendo contemporaneamente puntati tutti i presenti dell'atrio dell'astroporto.
Si scatenò il panico.
Urli ovunque.
Colpi di disgregatori e phaser saettavano per l'intera area.
Un grido di dolore del comandante Kublik fece capire che era stata colpita e Kiron si girò immediatamente, giusto in tempo impedire al consigliere di cadere faccia in giù.

"...è solo un colpo ...alla gamba." disse lei stringendo i denti
"Non può camminare in quello stato..." disse Wu continuando a sparare "dobbiamo tornare alla navetta!"

Kiron annuì e sollevò Erjn, ma vennero circondati prima di riuscire ad arrivare alla porta.
"Ci arrendiamo, posi il phaser comandante." disse Kiron a Wu, poi rivolto ad uno dei guerriglieri "Sono il Capitano Kiron della USS Wayfarer della Federazione dei Pianeti Uniti. Chiedo di parlare con uno dei vostri capi..."

Fesarius, Celle detentive in luogo sconosciuto
25/09/2395 Ore 21:00 - D.S. 72733.90


Kublik e Kiron erano seduti con le mani legate da manette da ore. Wu era stata presa per interrogatori e mancava da ore.
"Com'è messa?" disse la Kublik
"Niente che la nostra dottoressa non riesca a sistemare." rispose Kiron
"Fa un male cane... Pensi che la Wayfarer ci stia cercando?"
"Penso di sì. Anche se non fosse ancora l'ora del rendez-vous si sarebbero comunque aspettati qualche comunicazione da parte nostra. Chissà dove hanno portato Wu..."
"Se c'è una che se la sa cavare è senz'altro lei... quindi non mi preoccuperei troppo."

USS Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 21:00 - D.S. 72733.90


"Allarme Rosso! Ichigawa li chiami." ordinò Rumar
"Frequenze di chiamata aperte" rispose prontamente la giovane guardiamarina.
"Sono il Comandante Rumar della USS Wayfarer. Identificatevi."

Sullo schermo apparve un umanoide calvo vestito con una tuta argentata

=^= Sono Pokem, del Comitato di Liberazione della Prima Federazione. USS Wayfarer siete entrati in un sistema controllato da noi e vi ordiniamo di allontanarvi immediatamente!=^=
"Il nostro Capitano e due membri del nostro equipaggio non sono ancora tornati e presumibilmente si trovano ancora su Fesarius. L'Attendente Shimaèl ha detto..."
=^= Noi non riconosciamo il potere dell'attuale amministrazione e non ci interessano i vostri rapporti con l'Attendente. Ritiratevi o saremo costretti ad aprire il fuoco.=^=

La comunicazione si interruppe bruscamente.

"Comandante, stanno caricando le armi." disse Vaitor
"Guardiamarina ci porti via di qui allontaniamoci a distanza di sicurezza poi stabiliremo il da farsi. Attivare!"
"Comandante, stavo analizzando le registrazioni dei sensori e beh... quelle navi pur avendo la configurazione delle tipiche navi di Fesarius, hanno schemi energetici diversi e il dispositivo di occultamento è senz'altro Breen." disse Cooper.
"Li hai abbandonati..." ripeté nelle orecchie di Rumar la ormai familiare voce.
"Analizzi i dati. Riunione tra 30 minuti in sala tattica. Vado ad avvisare il comando di Flotta"

Fesarius, Celle detentive in luogo sconosciuto,
25/09/2395 Ore 21:04 - D.S. 72733.91


"Tienila che adesso apro." la voce della guardia arrivò soffusa alle orecchie del Capitano Kiron per effetto della pesante porta di metallo che li separava dal corridoio.
"Sì, tranquillo Poks che questo scricciolo non va da nessuna parte." rispose l'altra guardia.

Kiron capì che quella sarebbe stata l'unica occasione. Il suo capo della sicurezza avrebbe colto al volo qualsiasi opportunità e lui doveva solo fornirgliene una.
La porta si aprì e Kiron caricò Polks che fu costretto a retrocedere per assorbire il colpo. Nel frattempo una Sheeval dal volto tumefatto e dal labbro sanguinante approffitò di quel movimento per dare un colpo di nuca sul mento della guardia che la stava tenendo e darsi una spinta per letteralmente camminare sulla schiena di Poks e, concludendo il movimento con un volo alle spalle della seconda guardia, colpirlo, seppure con le mani legate da manette, in tre punti distinti della schiena provocandogli fratture multiple e l'impossibilità di combattere ulteriormente.
Poks nel frattempo si era ripreso e aveva reagito approfittando del fatto che anche le mani di Kiron erano legate, ricacciando l'umano dentro la cella con un calcio e prendendo il disgregatore dalla fondina, ma Sheeval fu più rapida e lo prese alle spalle strozzandolo con le manette fino a che questo non perse i sensi.
Dopodiché raccolse le chiavi e si liberò rapidamente i polsi.

"Ottimo lavoro comandante..." disse Kiron mentre lei lo liberava dalle manette "Sta bene?"
"Niente di grave, volevano sapere i codici della navetta, ma non hanno avuto fortuna. Prendo i disgregatori."
"D'accordo..." poi rivolto a Erjn "e tu ce la fai?"
"Farò il possibile"
"Signore, queste non sono armi della Prima Federazione, ma sono disgregatori breen." disse Wu maneggiando i due disgregatori e passandone uno al Capitano.
"Consigliere credo che lei abbia avuto ragione, c'è veramente qualcosa di più sotto." disse lui prendendo il disgregatore e aiutando Kublik ad alzarsi "Ecco appogiati su di me. Wu, ci faccia strada."
"Sì, ho un'idea di dove sia l'uscita"

USS Wayfarer, Sala Tattica
25/09/2395 Ore 21:04 - D.S. 72733.91


"Perché continuo a sentire quella voce? Cosa c'entrano i Breen in tutto questo?"
Una figura si materializzò nell'oscurità, Imhail Rumar era di nuovo lì.
"Sai benissimo il perché... io sono una parte di te."
E come era venuto, in un secondo tornò nell'ombra.

Fesarius, Distretto della Capitale
25/09/2395 Ore 21:09 - D.S. 72733.92


Cinque minuti di cammino e un paio di guardie in meno gli ufficiali della Wayfarer riuscirono a uscire dalla loro prigione. La Capitale di Fesarius aveva visto giorni migliori.
Incendi, bagliori e colpi di disgregatore, urli e folle in movimento. Fortunatamente nessuno sembrava particolarmente interessato a loro
"È meglio non stare in strada, prima o poi qualcuno si accorgerà di noi..." suggerì Wu.
"Sì, ma non possiamo tornare alla navetta. Sarà controllata." rispose Kublik.
"Andiamo, troviamo un posto qualunque per curare Erjn, poi cercheremo un modo di contattare la Wayfarer."


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13.04 - Un piano azzardato

Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea

*** USS Wayfarer, Plancia
30 minuti dopo ***


Rumar si sedette nuovamente sulla poltrona di comando, massaggiandosi le tempie.
Difendere la decisione di allontanarsi dalla zona di rendez-vous di fronte al Comando di Flotta era stato difficile.

*** USS Wayfarer, sala riunioni
25 minuti prima ***


"Perché non avete seguito il normale protocollo e comunicato a questi ribelli, questo..." l'ammiraglio consultò il suo D-padd "...Pokem, che minacciare una nave federale è un atto di guerra a tutti gli effetti?"
"Mi assumo la responsabilità della decisione, Ammiraglio.", disse Krell. "Avremmo potuto farlo e alzare gli scudi, ma ho ritenuto il rischio troppo alto... soprattutto tenendo conto del fatto che potrebbero avere il Capitano Kiron e gli altri come ostaggio."
"È certo?"

Rumar scrollò le spalle.
"È una possibilità."
"E per quello che mi riguarda" pensò tra sè "anche una minima possibilità di rischio è troppo alta. Non voglio giocare con la vita dei miei colleghi."
"Molto saggio!" disse una voce sardonica che lo fece quasi sobbalzare.
"Comandante, si sente bene?"
"Certo...", mentì Rumar.

L'ammiraglio dall'altra parte dello schermo lo guardò corrucciato.

"Abbiamo già contattato la USS Starseeker e la USS Carthago, sono le due navi federali più vicine alla vostra posizione. Entrambe sono in Sigma Canis, la Starseeker è in missione diplomatica per cui ha in dotazione metà dell'armamento abituale, ma la Carthago è propriamente armata."
"Sigma Canis? Ci metteranno giorni prima di arrivare qui."
"Circostanze sfavorevoli, Comandante."
"Ammiraglio, non posso aspettare fino all'arrivo dei rinforzi. La squadra del Capitano Kiron e l'ambasciatore potrebbero essere in pericolo. L'unico motivo per cui ho acconsentito all'ultimatum dei ribelli è per agire presto ed efficacemente senza rischiare un attacco frontale."
"Le rammento che ha già agito in contrasto con la procedura ufficiale, Comandante."
"In base a considerazioni ragionevoli."
"Opinabile, viste le circostanze. Comunque sia, gli ordini sono di rimanere in posizione e attendere l'arrivo della Starseeker e della Carthago. Il Capitano Meyer della Carthago è già stato messo al corrente e dirigerà le operazioni."
"Ammiraglio, ogni minuto è prezioso. Le chiedo di riconsiderare gli ordini."
"Su che base?"
"Un ingaggio formale potrebbe non essere la soluzione ideale." Il viso di Rumar si indurì "Queste navi ribelli hanno capacità di occultamento. Tecnologia Breen ... potrebbe non essere l'unico asso nella loro manica."
L'ammiraglio strinse le labbra e pensò.
"Cosa richiede?"
"Mi lasci libertà' d'azione, almeno 24 ore. I rinforzi non arriveranno comunque prima."
"A che pro? Non c'è molto che possa fare, mi sembra."
"Ho un piano."

*** USS Wayfarer, Plancia,
30 minuti dopo ***


"È una mossa azzardata, Comandante..." obbiettò Vaitor.
"Lo so, ma non vedo alternative. Guardiamarina, rotta verso Fesarius, metà impulso."

Annuendo, il timoniere di turno iniziò la procedura per attivare i motori della Wayfarer.
Una sottile tensione pervadeva la Plancia.
"Le conseguenze dell'incertezza." pensò Rumar.
"Le navi ribelli ci intercetteranno", disse l'Ufficiale Tattico.
"Forse dovremmo adottare un approccio più aggressivo."
"Negativo", rispose Rumar. "Non voglio che alzino gli scudi."
"Vuole tenerli contenti?" disse sarcastico Cooper. "O invitarli a... oooh, molto astuto, Comandante."
Vaitor era confuso. "Cosa? Qual è il piano?"
"Intercettarci è esattamente quello che vogliamo", disse Rumar.
"Abbiamo bisogno di un contatto ravvicinato."
"Per fare cosa?"
"Non abbiamo notizie del Capitano e della squadra. Ci sono, a mio parere, due possibilità: o sono su una delle navi, o sono su Fesarius."
Vaitor si illuminò. "Ora capisco. I commbadge!"
Rumar e Cooper annuirono.
"Con gli scudi abbassati, possiamo cercare di tracciare i commbadge e agganciarli. Se sono su una delle navi, potremo riportare tutti qui", disse Krell.
"E se non ci sono, almeno avremo escluso una delle due possibilità.", disse Vaitor. "Vedo solo due problemi, Comandante."
"Ossia?"
"Se la tecnologia delle navi ribelli è al livello che pensiamo, capiranno quando li staremo scansionando. Inoltre, se il Capitano e i suoi non sono sulle navi, dovremo trovare il modo di neutralizzare i ribelli per poter accedere allo spazio fesariano."
"E qui, caro Mehon, entra in funzione il mio piano..." sorrise Krell.


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13.05 - Incontri e ricordi

Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper

Fesarius, Distretto della Capitale
25/09/2395 Ore 21:15 - D.S. 72733.93


La capitale era immersa in un'oscurità rischiarata solo dai fuochi degli incendi appiccati dai rivoltosi. Era evidente che la polizia cittadina non era preparata ad una rivolta, ovunque i mezzi della sicurezza erano stati ribaltati e dati alle fiamme.
Fortunatamente per i tre fuggitivi, le strade erano semi-deserte. I cittadini, anche grazie all'ordine di coprifuoco lanciato prima dei disordini, si erano rintanati nelle loro abitazioni lasciando campo libero ai rivoltosi che adesso si aggiravano per le strade pesantemente armati.

Si muovevano sicuri, le forze di sicurezza erano state praticamente annichilite. Il comandante Wu guardò il gruppetto di cinque uomini passare accanto al loro nascondiglio senza che nessuno di loro si guardasse attorno.

"Cosa ne pensa?" chiese con un bisbiglio Kiron.
"Direi che hanno completamente in mano la città. Sono troppo sicuri di se... bevono, chiacchierano, si scambiano battute. È il comportamento di chi sa che ormai è tutto finito."
"Ha visto qualche Breen?"
"Nemmeno uno, ma tutti i rivoltosi sono armati con disgregatori Breen. Potrebbero solo averli acquistati da loro, ma sono tanti per essere solo di contrabbando."
"Temo che non sia una semplice vendita di armi..." commentò Kiron sospirando.
"Erjn come sta?"
"Si è appena addormentata, non è grave ma deve farle parecchio male. Il muscolo della gamba è andato, ma fortunatamente l'ha presa di striscio."
"Dobbiamo cercare un rifugio e dei medicinali. Ma contattare la nave ho paura che sarà un'impresa impossibile, almeno finché i segnali sono disturbati."
"Non mi preoccupa l'impossibilità di contattare la nave, ormai avranno capito che qualcosa non va. Quello che mi preoccupa è cosa troveranno ad aspettarli quando verranno a cercarci..."

USS Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 22:00 - D.S. 72734.02


"Pronti o no, siamo in ballo!" commentò Cooper rilevando l'uscita dall'occultamento delle navi ribelli.
"Aprite un canale..." il Tenente Ichigawa fece un cenno affermativo con la testa e Krell si alzò dalla poltrona di comando posizionandosi al centro della plancia. "Qui è la USS Wayfarer, sono il Comandante Krell Rumar. Non abbiamo intenzioni ostili e non vogliamo interferire con quello che sta succedendo. Come potete vedere le nostre armi sono offline e i nostri scudi abbassati, vogliamo solo parlare!"

Il silenzio si protrasse per alcuni istanti, poi il volto del Capitano dell'ammiraglia ribelle apparve sullo schermo principale.
=^=Di nuovo voi?=^= c'era una nota di rispetto nella sua voce, come se si aspettasse di rivederli, ma avesse sperato che quel momento non arrivasse.
"Non posso fare altrimenti..." commentò Rumar con una scrollata di spalle "Non posso abbandonare i miei uomini senza nemmeno fare un tentativo."
"Lo faccia parlare..." bisbigliò Cooper "Vai Asuna fammi sognare!"

La giovane orientale scosse la testa divertita. Cooper non sarebbe mai riuscito a chiamare la gente in modo adeguato. Fece scorrere le dita sulla tastiera mentre il Comandate Rumar continuava con il suo diversivo. Aveva poco tempo e non stava andando molto per il sottile. Fortunatamente quelle non erano navi federali, ma quello che stava tentando di fare non era una sciocchezza.
Si inserì nel flusso dati della nave nemica cavalcando la comunicazione nave/nave come una esperta surfista. Sbaragliò in pochi attimi le difese anti intrusione obsolete e si inserì nel computer centrale. La difficoltà più grande era riuscire a decifrare e imparare in un attimo un nuovo linguaggio di programmazione e allo stesso tempo cambiarne la struttura per adeguarlo alle sue necessità.

Fesarius, Distretto della Capitale
Contemporaneamente


Erjn era di nuovo svenuta. Kiron la depose con delicatezza su un tavolo del negozio dove si erano rifugiati, ma non poteva andare avanti così per molto. La stanchezza e la tensione stavano minando velocemente le sue forze.
"Pensa che Rulàn e Volok siano ancora vivi?" chiese Wu sedendosi più comodamente.
I tre membri della Wayfarer si trovavano in una stazione medica di primo soccorso, una specie di farmacia che per lo più vendeva cosmetici e altri prodotti per la bellezza. Per un attimo Kiron aveva tirato un respiro di sollievo vedendo il logo del negozio riconosciuto universalmente come simbolo dei medici, ma vedendo che era stato già razziato e dato quasi alle fiamme, una cappa di rassegnazione era scesa su di loro.
Il capitano della Wayfarer scrollò le spalle impossibilitato a dare una risposta alla domanda, quindi decise di cambiare discorso.

"I suoi occhi come vanno?"
"Uno è andato. Quel tipo aveva la mano pesante. L'altro è a posto ma ho perso molte delle funzionalità visive aggiuntive."
"Anche con un solo occhio lei è comunque un portento." commentò Kiron con un sorriso riferendosi al combattimento di alcuni minuti prima quando il suo capo della sicurezza aveva affrontato cinque avversari da sola abbattendoli in pochi secondi.
"Non è gente addestrata. Sono contadini per lo più. Se non fosse per le armi fornite dai Breen, la sicurezza non avrebbe avuto problemi a fermarli. Da quello che ho capito è successo tutto molto in fretta."
"Probabilmente hanno preparato l'attacco per mesi. Dietro tutto questo c'è un piano ben studiato: le comunicazioni planetarie sono state colpite per prime e avevano uomini all'interno del governo che hanno bloccato qualsiasi informazione per evitare il coinvolgimento della Flotta Stellare."
"E' sicuro di voler andare all'ambasciata? Sicuramente ormai sanno della nostra fuga e si aspetteranno questa mossa da noi."
"L'ambasciata è protetta da scudi di sicurezza, sono certo che si sono barricati tutti all'interno. E' l'unico posto dove potremmo trovare aiuti. E poi ormai ci siamo... dovrebbe essere in questo quartiere."
"Vado in avanscoperta?"
"No, troppo rischioso andare troppo in giro. Ci muoveremo fra qualche minuto... devo riprendere fiato. Sto invecchiando!" Kiron sorrise alla sua stessa battuta e il suo capo della sicurezza sbuffò di rimando.
"Non sono gli anni, sono i chilometri!" rispose di rimando.

I minuti passarono lentamente, ma non abbastanza da riprendere le forze. Quando il Capitano si alzò sentì distintamente le ossa scricchiolare.
Fuori ormai la visibilità era ridotta. Fra fumo e buio sembrava di muoversi in un luogo post-apocalittico e spettrale. Gli faceva venire in mente uno di quegli assurdi film con i 'non morti' che aveva visto una volta con dei compagni di accademia. A lui era parso ridicolo, ma la ragazza argeliana al suo fianco mandava gridolini pieni di panico e si aggrappava a lui terrorizzata, il che rendeva il film molto più interessante. Lo scenario era lo stesso... un mostro poteva comparire all'improvviso per ghermirli dall'oscurità.

Kiron raccolse di nuovo Erjn fra le braccia e Wu fece strada. Si immersero di nuovo nella notte rischiarata dai falò, in lontananza si potevano ancora udire sporadici colpi di armi.

"Stanno ancora combattendo da qualche parte!" bisbigliò il capo della sicurezza muovendosi fra le ombre.
"Già..."
"Qualcosa non va?"
"I colpi sono lontani, il che mi preoccupa. Qualcosa non va all'ambasciata..."
"Forse hanno deciso che era troppo fortificata per attaccarla."
"Forse..." ma Kiron ne dubitava. Non sarebbe stato tatticamente logico lasciare in piedi l'ambasciata federale, prima o poi qualcuno sarebbe riuscito a far passare una richiesta di aiuto e dare l'allarme vanificando la tattica dei ribelli. Se il colpo di stato doveva riuscire, alcuni bersagli dovevano essere subito distrutti.

I timori del capitano della Wayfarer si mostrarono fondati solo alcuni minuti dopo. La piazza antistante l'ambasciata federale era piena di macerie. Al posto dell'edificio di tre piani e dei giardini che lo impreziosivano, adesso c'era una voragine.
"Un cannone disgregatore... hanno sparato direttamente dall'orbita." commentò con un sospiro Sheeval osservando la distruzione davanti a loro.
"Probabilmente avevano piazzato un faro di puntamento. Non hanno lasciato niente al caso."

"Esatto!" commentò una voce alle loro spalle. Il fumo, simile ad una creatura viva, mostrò il loro interlocutore e la sua scorta. L'attendente Shimaèl, il fesariano che li avevi accolti al loro arrivo con quei suoi modi di fare viscidi e servizievoli, adesso mostrava un altro volto ben più sprezzante.
"C'è voluto un anno per organizzare le fasi finali del piano, ma tutto sembra essere andato come doveva. Mancavate solo voi all'appello, la vostra nave se n'è andata al primo accenno di pericolo, ma voi non sarete così fortunati."

"Tutto questo per cosa? Per uscire dalla Federazione e unirsi alla Confederazione Breen?"
Shimaèl aprì e richiuse la bocca un paio di volte preso in contropiede dalle parole di Kiron.
"Evidentemente non è lui il capo. Ci ha preso per degli stupidi coltivatori di tranza." Un brusio dagli uomini dell'attendente lasciò intendere che non avevano apprezzato le parole della mezza vulcaniana.
"Non importa più ormai, la vostra utilità per noi è praticamente nulla. Come i vostri ambasciatori hanno scoperto a loro spese."

Kiron emise un ringhio mentre appoggiava lentamente la sua amata a terra. Qualsiasi cosa sarebbe successa di lì a breve non poteva combattere con lei fra le braccia.

"Non si preoccupi Capitano, sarà una cosa veloce..." commentò la Wu facendogli un occhiolino.
"Ha ragione signorina... sarà veloce!" Shimaèl fece segno ai suoi uomini che alzarono le armi puntandole su di loro come un plotone di esecuzione.

USS Wayfarer, Plancia
25/09/2395 Ore 22:10- D.S. 72734.04


"Asuna?" gracchiò Cooper. La sua tensione ormai era salita alle stelle.
"Ha idea di quello che sto cercando di fare?" borbottò lei di rimando mentre si faceva strada attraverso i sistemi della nave nemica accedendo ai sensori e collegandoli direttamente alla postazione di Cooper "Fatto!"

Rumar, che intanto stava arrampicandosi sugli specchi per continuare la conversazione e per tenere quindi attiva la comunicazione, lanciò un occhiata all'ufficiale scientifico che fece schioccare le dita delle mani prima di mettersi al lavoro.

"Sensori già attivi, questo ci aiuta enormemente, stanno scansionando l'area. Si aspettano qualche trucco... perdenti." commentò quasi a sé stesso leggendo i dati dei sensori dell'altra nave. "Merda... mi spiace Capitano nessun combadge sulle navi."

"Ancora non ricordi Krell?" Il facente funzioni di Capitano si impappinò mentre descriveva le possibili conseguenze del trattenere ufficiali della Flotta Stellare contro la loro volontà. Non riusciva a capire perché Imhail continuava a tormentarlo. Non li aveva abbandonati, stavano facendo di tutto per salvare il Capitano e gli altri dispersi. Cosa voleva da lui quel fantasma?
"Quindi in definitiva vi prego di considerare l'opportunità di consegnarci i nostri uomini e noi ce ne andremo. In caso contrario si tratterà di rapimento di membri della Flotta Stellare e le cose potrebbero complicarsi."
=^=Capitano, sa perfettamente che io non ho voce in capitolo. I miei ordini sono quelli di tenere le navi lontane dal pianeta... per la loro sicurezza. Quando tutto sarà finito, se il vostro Capitano non ha interferito, sono sicuro che tornerà a bordo con le scuse del nuovo governo Fesariano.=^=
"La ringrazio Capitano... Adesso lasceremo di nuovo il sistema. La prego di comunicare le nostre rimostranze al Comitato di Liberazione e al fatto che consideriamo il signor Pokem direttamente responsabile." di nuovo Rumar lanciò un'occhiata a Cooper che alzò in alto i pollici in un esagerato segno di conferma. "USS Wayfarer, chiudo!" per un attimo il volto del Capitano dell'altra nave mostrò una sincera sorpresa per i metodi sbrigativi del federale, poi lo schermo si spense.

"Ce l'ha fatta?"
"Si Capitano, i loro sensori adesso sono in loop, possiamo dare il via alla fase due, abbiamo quindici secondi prima che tornino in linea."
"Timoniere tocca a lei!" confermò Krell dando l'ordine di andare avanti col piano "Plancia a navetta, avete quindici secondi!"
=^=Qui navetta Archimede, siamo pronti al vostro via!=^= comunicò la dottoressa Squiretaker con voce tesa.
"Signor Cooper..."
"Emissione di impulsi elettromagnetici dal deflettore fra 3... 2... 1... Adesso!"
"Navetta Archimede via!"

La navetta, uscita pochi secondi prima dall'hangar e rimasta nascosta fino a quel momento dall'immensa mole della Wayfarer, scattò in avanti passando in mezzo alle quattro navi ribelle mentre la Wayfarer partiva in curvatura. Per le navi nemiche fu solo una scarica statica dovuta ad un errore della partenza che aveva disturbato per un attimo i sistemi video. Nessuno si allarmò, i sensori non mostravano niente di anomalo.
Sulla Archimede, Mehon Vaitor, la dottoressa Squiretaker e i cinque membri della sicurezza tirarono un sospiro di sollievo.

Fesarius, Distretto della Capitale
Contemporaneamente


"Io non stavo parlando di lei, Signor Shimaèl!" commentò il comandante Wu indicando con un cenno del capo alle loro spalle.

Una forma umanoide apparve sopra il tetto di un'auto in fiamme senza badare alle lingue di fuoco che gli lambivano le gambe, portò la mano dietro la schiena e qualcosa di affilato emise un sinistro bagliore. Sollevato il volto al cielo emise un grido atavico, un misto di furia assassina e gioia poi saltò dipingendo un arco in aria fatto di lapilli incandescenti e fumo. Il fendente a due mani colse il primo fesariano di sorpresa. La lama entrò nel suo collo come se fosse burro.

"vaj Hegh Hoch!" urlò l'essere estraendo la lama dal corpo del nemico e dal fumo, come demoni vomitati dai peggiori incubi, all'improvviso uscirono altri dieci esseri che spazzarono via i nemici fra urla e sangue.

"Ambasciatore Tolok anche lei da queste parti?" commentò Kiron all'indirizzo del barbuto klingon che stava ripulendo la sua Bat'leth sui vestiti insanguinati di ciò che rimaneva di Shimaèl.
"Questi petaQ non valevano nemmeno lo sforzo... sta facendo una passeggiata con le sue donne Kiron?"
"Vuole che le strappi i peli della barba Tolok?" domandò Sheeval con voce minacciosa.
Il klingon proruppe in una risata di apprezzamento "Comandante Wu è sicura di non volermi sposare? Posso far uccidere la mia seconda moglie!"
"Non glielo consiglio ambasciatore, Vereka non è così facile da uccidere." Commentò l'orientale sorridendo.
"Già..." poi il klingon notò per la prima volta il consigliere della Wayfarer stesa a terra e si accucciò accanto a lei estraendo un tricorder. "Il muscolo della coscia è stato danneggiato..." frugò in una delle sacche appese alla cintura e estrasse un ipospray iniettandone il contenuto nel collo della donna. Il volto di Erjn si rilassò.
"Per fortuna lei è un medico oltre ad un grande guerriero!" commentò Kiron, con un sincero ringraziamento nello sguardo.
"Non lo dica ai miei compagni qui... per loro sapere 'rappezzare' gli altri è una conoscenza inutile!" e scoppiò di nuovo in una vigorosa risata "La vostra ambasciata non sembra passarsela bene..." commentò tornando serio "Stavamo cercando di uscire dalla città, forse è meglio se venite con noi."
"Gliene saremo grati ambasciatore..."

USS Wayfarer, Alloggio di Rumar
26/09/2395 Ore 02:25 -D.S. 72734.53


Krell era sfinito eppure non riusciva a dormire. La paura di chiudere gli occhi e sognare di nuovo Imhail era forte. Perché il precedente ospite di Rumar lo stava assillando?
Aveva fatto alcune ricerche sul suo persecutore. Era una psicologo non famoso ma in gamba, ma niente di più. Era forse una manifestazione del suo subconscio che gli voleva far capire qualcosa? Ma cosa?
La prima visione l'aveva avuta mentre erano in viaggio per il rendez-vous e stava addirittura dormendo quindi non poteva aver visto niente che potesse far scattare qualcosa. Forse prima di andare a letto?

"Computer, luci!" Rinunciò del tutto a dormire e si sedette con la schiena sui cuscini dopo averli impilati. "Computer, elencare le mie attività dalla data stellare 72728.77 alla data stellare 72731.51..."

La voce femminile del computer iniziò ad elencare una serie di appuntamenti avuti nella giornata o di spostamenti in varie sezione della plancia. Solo uno di questi attirò la sua attenzione.
=^=Data stellare 72730.47 cartografia stellare!=^= ripeté il computer quando Krell lo fermò. Cosa ci era andato a fare in cartografia stellare? Ricordava di esserci passato per un motivo, ma niente di più.
"Computer chi era presente in cartografia nella stessa data?"
=^=Guardiamarina David Fennigan, Tenente Cristin Harber, Tenente Comandante Gregory Cooper.=^=
Cooper! Ecco con chi era andato a parlare.
"Computer che ore sono?" quando la voce rispose un sorriso impudente apparve sul volto del trill "Rumar a Cooper!"
=^=Mmmfth...=^=
"Signor Cooper?" ripeté trattenendo una risata.
=^=Chi? Cosa?=^=
"Signor Cooper sono Rumar, ho bisogno di farle una domanda!"
=^=Adesso?=^= parve essere intenzionato a partire con una sequela di insulti, ma poi prese un profondo respiro =^= Dica pure...=^=
"Di cosa abbiamo parlato ieri in cartografia stellare?"
=^=Eh?=^= Niente il cervello del povero scienziato faticava a mettersi in moto.
"Ieri ci siamo incontrati in cartografia stellare, abbiamo parlato di qualcosa di particolare?"
=^=Non che io ricordi... non è che io e lei abbiamo fraternizzato molto.=^=
"Ha ragione... cosa stava facendo lei lì invece?"
=^=Stavo controllando i sistemi vicini a quello di Fesarius, per vedere se c'era qualcosa di interessante.=^=
"Trovato nulla?"
=^=Nulla di particolarmente interessante tranne sul sistema dove ci dovevamo incontrare con il capitano. C'è una strana struttura su uno dei pianeti.=^=
"Una strana struttura?"
=^=Una struttura aliena che nessuno è mai riuscito a identificare... lei... lei dovrebbe conoscerla purtroppo. Quando l'ho vista nel database ho fatto qualche ricerca ed è spuntato fuori lei.=^=
"Grazie Signor Cooper, so a cosa si riferisce... la ringrazio molto mi ha davvero aiutato. Rumar chiude!"

Il sistema Altucher e quella maledetta struttura. Probabilmente aveva visto i dati su un monitor, ma non ci aveva fatto caso, dopotutto erano passati quattordici anni. Ma il suo subconscio aveva registrato la cosa per poi rifarsi vivo nelle vesti dello psicologo Imhail Rumar.

"Computer, richiamare dari personali riferiti all'anno 2381, riferimento incrociato sistema Altucher."
Sarebbe stata una lunga notte...


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13.06 - Le ho solamente preparato una tisana, giusto?

Autore: Tenente Comandante Julia Reis Squiretaker

USS Wayfarer, Alloggio di Rumar
26/09/2395, Ore 11:45 - D.S. 72735.59


L'oscurità, che fino a quel momento aveva avvolto la stanza venne gradualmente soppiantata dall'illuminazione artificiale e, non appena fu raggiunta la massima intensità configurata, un suono monocorde coprì col suo crescendo il leggero brusio di sottofondo della nave.
Krell strinse gli occhi infastidito, si girò sul ventre e, sfilatosi il cuscino da sotto, ci si coprì la testa, ma non servì a molto. Emesso un sonoro sbuffo, biascicò alcune parole da sotto il guanciale: "Ancora 10 minuti ... solo 10 minuti..."
La notifica sonora confermò che il computer aveva riconosciuto il comando sottinteso e immediatamente dopo sia l'oscurità che il rumorio dei motori riempirono nuovamente la stanza.
Un estraneo avrebbe sorriso di fronte a quella routine quasi rituale: Krell utilizzava quei dieci minuti di dormiveglia per riprendersi e far mente locale: a volte ricadeva in rapidi sogni tipici della fase rem, altre si rigirava nel suo letto fino a quando non sentiva nuovamente il trillo proveniente dal computer.
Con la testa piantata sotto al cuscino, in una posizione fetale bambinesca non propriamente consona ad un Primo Ufficiale, Krell si sentì stranamente riposato.. pieno di energie. Non si ricordava quanto avesse dormito e nemmeno come era tornato nei suoi alloggi.. anzi non ricordava quasi nulla di quella notte.
Con un mugugno di insoddisfazione si girò di schiena e, pur mantenendo il cuscino strettamente abbracciato, si mise a pensare sbattendo le palpebre lentamente.. aveva molta confusione in testa, con ricordi sparsi che il sonno appena interrotto faceva stazionare alla rinfusa come un puzzle ancora da assemblare.
Da qualche parte c'era Imhail eppure quella notte non l'aveva disturbato. O forse sì?
Improvviso come una pioggia d'estate arrivò il primo ricordo di senso compiuto: non era vero! Non aveva preso sonno facilmente, a causa del ricorrente incubo con la visione del precedente ospite del suo simbionte. La prima sinapsi trascinò con sé la seconda e Krell si trovò a sogghignare ripensando alla voce assonnata di quel gran rompiscatole di Cooper quando l'aveva svegliato nel cuore della notte per ottenere una risposta ad una domanda apparentemente banale ed inutile.
Terza reminiscenza ad uscire fuori dalla nebbia del sonno: il sistema Altucher! L'aveva studiato per un paio d'ore prima di mettersi a dormire, o almeno tentare di farlo. Si ricordava perfettamente di aver avuto terribili incubi, non solo Imhail ma anche le voci strazianti dei suoi vecchi compagni rimasti vittime in quella struttura piramidale aliena.
Krell si mise a sedere grattandosi energicamente i capelli: se non aveva preso sonno, come diavolo faceva a trovarsi nel suo alloggio a letto?
Si alzò ed andò a buttarsi due ampie manate di acqua fredda in viso mentre si tamponava con l'asciugamano, un ricordo nacque rapido ed impetuoso come un torrente di montagna nella sua testa:

"Computer! Dove ci troviamo?"
=^= Curvatura 9.7. Un'ora al punto di rendez-vous con la USS Carthago, classe Akira, Capitano Meyer, come da ordini impartiti =^=
"Impartiti da chi??" esclamò Krell
=^= Ordine del Comandante Rumar in data stellare.. =^=
"Basta così computer!"
"Da non credere.. ora ricordo tutto, quella donna mi farà finire in un mare di guai!!!" pensò tra sé.

*** FLASHBACK ***
USS Wayfarer, Infermeria
26/09/2395, ore 4.45 - D.S.72734.79


La speranza, covata e alimentata fin dall'uscita dal suo alloggio, di trovare in infermeria solo quella a dir poco sgraziata dottoressa del Turno Delta col dono di non fare troppe domande si era spenta quasi subito al suo arrivo sul ponte 7.
La voce femminile che Krell sentiva avvicinandosi lentamente alle porte dell'infermeria era quella della nonna della Dottoressa Squiretaker: non voleva parlarle assieme avrebbe dovuto spiegarle il suo piano, magari rassicurarla, ma non ne sarebbe stato capace. Anche lui nutriva tante domande a cui non sapeva dare una risposta e la mancanza di sonno non lo aiutava a restare lucido.
Affrontare quella piccola ma tenace donna non era il massimo nelle sue condizioni. Krell si aggrappò pertanto alla speranza che l'interlocutore dell'anziana donna la trattenesse occupata quel tanto che bastava per affibbiarlo alle cure della dottoressa di turno che si limitava a fare il minimo indispensabile senza impegnarsi a cercare di instaurare una qualsivoglia relazione personale col paziente.
Mai speranza fu più vana: la donna stava parlando col MOE. La discussione in atto era circa la scarsa propensione del medico olografico ad utilizzare sistemi curativi di nicchia sebbene potenzialmente più efficaci, rispetto ai metodi tradizionali. L'ologramma tentava di convincere l'anziana donna che la sua programmazione era predisposta per rispondere nella maniera standard, nonna Squiretaker pretendeva invece che il medico d'emergenza utilizzasse i sistemi cognitivi d'apprendimento per sviluppare le proprie abilità con nuove tecniche.
Era una discussione quasi divertente, certo il MOE non possedeva una dote umoristica, ma a questo bastavano i commenti della donna ed i sorrisi delle infermiere di turno sedute qua e là ad osservare la scena.
Unico annoiato era il cane della donna che stava rannicchiato su se stesso, in attesa del rientro della Dottoressa Squiretaker fu lo scatto dell'animale verso la porta ove era comparsa la sagoma arruffata di Rumar ad interrompere quel siparietto improvvisato.

*** FLASHBACK ***
USS Wayfarer, Infermeria - Ufficio Dottoressa Squiretaker
26/09/2395, ore 4.51 - D.S. 72734.8


"Comandante Rumar, come mai da queste parti? Dovrebbe dormire lo sa? Tutti a bordo abbiamo bisogno della massima lucidità da colui che occupa la poltrona di comando.."
"Ecco.. ha sparato un colpo solo! Colpito e affondato!" pensò Krell cercando di sfoderare un sorriso convincente e rassicurante
"Ha ragione Ammiraglio.. è che sono un po' come dire.. in pensiero per i nostri colleghi"
"Ed è venuto qui confidando nella Flinn, immagino: zero chiacchiere, tutta efficienza. Il giorno che scoprirà che i pazienti non sono un numero di matricola ma persone diventerà una dottoressa migliore."
"Secondo siluro fuori! Beccato!"
"Non è compito mio effettuare valutazioni del personale dell'Infermeria, come ben sa Ammiraglio, ma se crede.."
"Quello che credo io ha poca importanza, non trova? Ho smesso di indossare l'uniforme da Capitano da parecchi anni. Certo mi manca l'azione ... ma ho una certa età!"
"Non si direbbe, signora"
"Molto galante da parte sua Comandante, ma all'Accademia stanno per uscire i classe 76, come me, eppure io non sono una loro coetanea, non trova? Certo posso essere giovanile, ma non fino a quel livello e mi sono rimasti pochi amici della mia età."

La voce della donna si incrinò lievemente come tonalità, scemando su una tristezza infinita, prima di ritornare pimpante e vibrante dopo qualche secondo.

"Immagino che non sia venuto fin qui in piena notte per ascoltare i discorsi di una vecchia, Comandante.. vorrebbe un sonnifero?"
"No Ammiraglio, vorrei qualcosa che mi facesse riposare, ma rimanere il più possibile cosciente. In caso di necessità, non posso lasciare la plancia al nostro capo operazioni tiranneggiato da Cooper. Lei mi capisce".
"È insopportabile, ma con me è un agnellino dopo tutto certo un po' vanaglorioso e supponente, ma ci si fa il callo: ho visto di peggio."
"Se lo dice lei, Ammiraglio.. a me è più che sufficiente lui."

La battuta di Krell fece sorridere la donna che si alzò e si diresse senza chiedere nulla a prendere dell'acqua bollente, che versò in due grandi tazze col manico a forma di ricciolo panciuto in ognuna mise in infusione una bustina differente.

"Le preparo una tisana Comandante, non mi può lasciar da sola a bere il mio tè. Non accetto un no come rifiuto.." aggiunse con un sorriso
"Krell, la posso chiamare Krell vero? Qua siamo in privato e lei è fuori servizio o le dovrei far rapporto per quella divisa tutta in disordine.."
"Ma certo, Ammiraglio mi dica" rispose Rumar lisciandosi impercettibilmente le spiegazzature dell'uniforme, cercando di farsi notare il meno possibile.
"Io sono d'accordo a somministrarle il calmante... è in quella infusione che si sta preparando, ma prima vorrei sapere il perché della sua insonnia, non sono una dottoressa che prescrive o propina inutilmente dei rimedi medici."
"Come le dicevo, sono preoccupato per il Capitano Kiron."
"Vi conoscete da quanto? Nove anni è corretto?"
"Più o meno, sì."
"Kublik e Wu invece?"
"La seconda quasi quattro anni, Erjn invece dallo stesso periodo del Capitano."
"Nutre timore di abbandonarli? È per quello che ha rischiato con l'invio di Vaitor e di mia nipote?"
"Voglio solo assicurarmi di fare il possibile Ammiraglio."
"Infiltrare una navetta, andando a manomettere le rilevazioni dei sensori di non una, ma quattro navi avversarie lo definirei un azzardo non trova?"
"Il guardiamarina.. ehm scusi il Tenente Ichigawa ha bypassato i loro sistemi, la navetta è al sicuro"
"Sicuro dalle navi, forse... ma da Fesarius? Il blocco navale presuppone la necessità di tenere lontani i curiosi prima del ripristino di tutti i sistemi e posso immaginare che questo sia stato il pensiero suo e degli altri ufficiali di plancia, ma se così non fosse? Avete inviato una navetta che ha buone probabilità quanto meno di essere intercettata, se non distrutta! Io lo definirei un azzardo e non è da lei signor Rumar..."

Krell fece per ribattere, ma poi alzò le braccia in segno di resa, prima di lasciarle cadere pesantemente sui braccioli della poltrona ove era seduto inclinando la testa all'indietro sconfortato, lasciando spazio all'anziana donna per continuare.

"Senza contare che Asuna ed il suo staff pare che abbiano continuato invano a testare ogni possibile frequenza di trasmissione per mettersi in contatto con l'Ambasciata Federale su Fesarius, senza alcun risultato. L'assenza completa non solo di trasmissioni, ma anche delle comuni bande di frequenza, mi porta a delle riflessioni, fra cui purtroppo vi è quella che l'Ambasciata sia stata distrutta. Se fosse solo stata occupata, quella ragazza avrebbe trovato un modo per verificare la possibilità di comunicare con qualsiasi persona si dovesse riparare al suo interno, ma così non è stato. Non trova?"

Krell annuì facendo però segno di continuare.

"Idem si può ipotizzare per l'Ambasciata Klingon. Conosco Tolok da anni e pur essendo per buona parte un medico, è anche uno scaltro guerriero. Cercherà di radunare i suoi e cercare appoggi.. la cosa migliore che può accadere è che il Capitano Kiron e la sua squadra si uniscano a Tolok e si mettano al sicuro, in attesa del nostro aiuto. Suppongo abbia organizzato qualcosa con Vaitor a riguardo e non mi immischio, come le ho detto sono vecchia per assumermi certe responsabilità. Le ho però affidato la vita di mia nipote senza aprire bocca e quindi ora voglio la verità".
"Su cosa Ammiraglio? Ha già un ottimo quadro della situazione, senza bisogno che io la aggiorni."
"Rumar lei è adulto e quindi può avere dei segreti come è giusto che sia, come li posso avere pure io.. ciò non toglie però che io stia qui in silenzio a farmi prendere in giro per assecondare la sua segretezza! Conosco gli ordini dell'Ammiragliato e so che l'invio di quella navetta era stato sconsigliato, per così dire! Non è da lei disobbedire, quindi o mi dice la verità su cosa la turba oppure può andare, ma si scordi il mio aiuto e le auguro che non debba succedere nulla a quella navetta."

Krell fu spiazzato dalla reazione dall'anziana donna... i suoi occhi azzurri, di solito gioiosi, ora sprigionavano fiamme e sebbene il tono della voce fosse pacato, il timbro era duro e glaciale. Soppesò l'ipotesi di non dirle nulla e cercare una soluzione da solo, ma gli unici che avrebbero capito sicuramente ora erano in pericolo su Fesarius.

"D'accordo Ammiraglio, ma vorrei che la cosa rimanesse fra medico e paziente per ora."

Visto il cenno affermativo della donna, Krell continuò:

"Dalla notte precedente al mancato rendez-vous col Capitano, ogni volta che chiudo gli occhi ho la visione o credo di sentire la voce del precedente ospite del mio simbionte: Imhail Rumar. La voce continua a ripetere che ho abbandonato i miei amici. La prima volta ho pensato alla squadra di Kiron e mi sono subito allertato"
"Ordinando l'aumento di curvatura ed i tentativi di mettersi in comunicazione con lo yatch, con Fesarius e l'Ambasciata"
"Esatto.. la loro sparizione e la comunicazione che il pianeta era alle prese con una ribellione mi ha portato a credere che fossero loro gli amici abbandonati... eppure..."
"Eppure Imhail è comparso prima di scoprire tutto ciò. Non potevano essere loro a sentirsi abbandonati. Ora capisco il tentativo della navetta, tuttavia chi ha abbandonato nel suo passato? Sono stata tanti anni al comando per sapere che troppe volte si è costretti a prendere decisioni difficili, ma per chi si sente in colpa? Per i suoi compagni nel sistema Altucher?"

L'espressione di Krell era incredula..

"Chiuda la bocca Comandante, se fosse al pieno delle sue facoltà mentali saprebbe come faccio a conoscere la storia... vuole un aiutino? Ma sì, se lo merita per essersi fidato. Bene l'uccellino è alto, barbuto, misantropo, insopportabile e bisognoso di un forte sonnifero perché, testuali parole, un rompipalle di Ufficiale in Comando lo ha tirato giù dal letto per una questione di coordinate stellari relative ad un sistema di cui non frega un tubo nessuno alle due di notte."
"Cooper! Lo strozzo quell'uomo!" sbuffò infastidito Rumar.
"Esatto è sceso in infermeria circa un'oretta abbondante prima di lei quando si è levato di torno, ho dato una lettura ai rapporti di quella missione. Al suo arrivo, poco fa, stavo appunto discutendo col MOE se, a parer suo, ci fosse stata una sola possibilità che qualcuno della sua vecchia squadra si potesse essere salvato dalle trappole di quella struttura. Le sue supposizioni davano lo 0.014% di possibilità, ma evitava di considerare troppe variabili date dalla medicina alternativa o da possibilità di cura non tipiche."
"Lei pensa che qualcuno si possa essere salvato? Il nostro Comandante e l'Ufficiale delle Operazioni sono sicuro che fossero a terra senza vita, ho portato via un altro dei miei compagni, ma qualcuno è rimasto indietro, colpito non so dire quanto gravemente, ma non siamo riusciti a portare via in spalla tutti... e là da soli senza aiuto non credo sia sopravvissuto nessuno. E se anche fosse, perché la mia coscienza verrebbe a tormentarmi ora? Dopo tutti questi anni? Per via di Kiron? Non è la prima volta che è in pericolo"
"L'inconscio è tremendamente affascinante, tutto può essere.. magari ciò che sta succedendo riverbera in lei certi ricordi, oppure ci sono dei legami nascosti che noi non sappiamo. Sarebbe opportuno andare a dare un'occhiata no?"
"Ammiraglio sa bene che già l'invio della navetta era contro gli ordini, non posso abbandonare la posizione."
"E noi non l'abbandoniamo, se non per brevissimo tempo. Abbiamo delle navi in soccorso no? Allerti i loro capitani di accelerare il loro avvicinamento, alla massima curvatura che riescono a tenere senza forzare troppo i motori. Non abbiamo bisogno di cavalli stanchi all'abbisogna. Noi faremo altrettanto ed accorciamo le distanze. Dopo di che, lei con la Wayfarer andrà ad indagare su Altucher, mentre io mi farò portare a bordo della USS Starseeker: è una vecchia Excelsior riconvertita, refittata tutto quello che vuole, ma ci ho passato una vita sopra a quelle navi. Meyer è stato mio primo ufficiale per cinque anni e ora è alle soglie della pensione, non avrà problemi a convincere Orlova, la sua omologa della Starseeker, a lasciarmi carta bianca."
"Non aveva detto che non voleva più responsabilità Ammiraglio?" chiese sarcastico Krell
"Infatti io le ho solamente preparato una tisana.. giusto?" rispose facendo l'occhiolino divertito lei
"Qual è il suo piano?"
"Forzerò il loro blocco navale, o almeno metterò loro nelle condizioni di disimpegnarsi. Per quanto sia convinta che la nostra ambasciata sia stata distrutta, non credo che le navi del blocco fossero coinvolte. Sono convinta che esistano più fazioni."
"Quella che sostiene il governo ormai caduto, ora sarà in minoranza e le navi non sono le loro o ci avrebbero accolto in aiuto."
"Lo stesso dicasi della fazione responsabile dell'attacco presunto alla nostra Ambasciata, se l'hanno rasa al suolo, avrebbero potuto attaccarci. Quattro navi contro una, avremmo forse vinto, ma a quale prezzo?"
"Quindi per forza di cose esiste una terza fazione, ribelle al governo, ma non degli spietati sanguinari.. e quelle navi debbono farne parte. Convincerò Meyer e Orlova ad avanzare contro di loro con gli scudi alzati a piena potenza. Sarà un bel bluff, ma cederanno il passo e ci faranno parlare con qualche loro rappresentante da Fesarius."
"Avanzeranno richieste di aiuto."
"Che negheremo, a meno che non ci assicurano che Kiron e Tolok sono al sicuro e non affidino loro la temporanea gestione dell'emergenza. Non credo ci sia qualcuno tanto pazzo da sfidare l'Impero Klingon e la Federazione. Nemmeno i Breen che pure qualcosa c'entrano sicuramente, quanto meno come fornitura d'armamenti e tecnologie. La Prima Federazione è sempre stata ricca sebbene non vogliano darlo a vedere."
"Mmpf"
"Dia gli ordini necessari e vada a dormire, prima che la tisana faccia effetto o non si ricorderà più dove si trova e perché"

*** FLASHBACK ***
USS Carthago, Plancia
26/09/2395, ore 05.22 - D.S. 72734.86


"Comandante, rilevo comunicazione anomala dalla USS Wayfarer."
"Si spieghi guardiamarina."
"Ho chiesto tre volte conferma e tre volte hanno rimandato lo stesso messaggio: la trasmissione pare corretta sebbene sia crittografata, ma il sistema non decritta la frase del messaggio principale. Ho usato i principali software a disposizione, ma temo di dovere elaborare qualcosa sul momento, signore."
"Sullo schermo guardiamarina."
"Signorsì!"

La scritta che apparve sul monitor era incomprensibile a chiunque, se non fosse che campeggiava stilizzato l'anagramma di Thomas Wilfred Mayer.

"Capitano in Plancia con la massima urgenza! Allarme giallo!"

*** FLASHBACK ***
USS Starseeker, Plancia
26/09/2395, ore 05:36 - S.S. 72734.89


"Capitano Orlova, messaggio con alta priorità dalla USS Carthago"
"Sullo schermo!"

Sul monitor comparve la stessa scritta già visionata da Mayer. La reazione di Orlova fu la medesima

"Guardiamarina chieda al Capitano Mayer se è sicuro, non può essere lei!"
"Dalla Carthago trasmettono che si stanno preparando ad aumentare la curvatura a 9... il Capitano Mayer sostiene che il codice è autentico e di preparare analoga decisione."
"Capitano Orlova a sala macchine."
=^=Sì capitano.=^=
"Curvatura 9! Macchine avanti tutta! Facciamo correre questo vecchio macinino! Ho una vecchissima amica da salutare."


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13.07 - Provocazione

Autore: Guardiamarina Asuna Pauline Ichigawa

USS Wayfarer, Bar di prora
26/09/2395, ore 07:30 - D.S. 72735.11


Asuna si trovava seduta ad un tavolo del bar di prora vicino ai finestroni a sorseggiare del tè verde quando notò l'ingresso del Comandante Rumar.
Si voltò a guardarlo e lo seguì con lo sguardo fino a che non lo vide ordinare qualcosa al bancone e prendere posto su uno degli alti sgabelli. Ancora non le era chiaro il motivo per cui avevano improvvisamente deciso di recarsi al sistema di Altucher, anche se l'Ammiraglio Squiretaker le era sembrata concorde con il Comandante.
Fino a poco tempo prima avrebbe pensato di non essere stata messa al corrente dei dettagli perché era soltanto un Tenente JG addetto alle comunicazioni, ma aveva smesso di pensarci dopo gli elogi e la promozione inaspettatamente ricevute a seguito dell'ultima missione.
Aveva piena fiducia nei suoi superiori e probabilmente il Comandante pensava che avrebbero trovato qualcosa di utile per rintracciare il Capitano.
Probabilmente per questo motivo era stato richiesto alla sua squadra di monitorare attivamente e ininterrottamente tutte le frequenze tutti i segnali anomali rilevati dai sensori.

"Asuna, capisco che il Comandante possa essere dal tuo punto di vista un uomo affascinante, ma non sta bene fissarlo così!", commentò un Cooper ironico giunto alle sue spalle con in mano una tazza fumante.
"Cos-cosa?", balbettò lei sputando un piccolo sorso di tè che aveva in bocca, sporcandosi, e iniziando a tossire per poi voltarsi e ribattere: "Non lo stavo fissando. Stavo solo riflettendo."
"Ma certo..", commentò lui ironico facendole l'occhiolino. "Dicono tutte così."
"Pensala come vuoi.", rispose lei scrollando le spalle con aria innocente. "Sarà meglio che vada a mettermi una divisa pulita prima dell'inizio del turno."

USS Starseeker, Sala del teletrasporto
26/09/2395, ore 12:45 - D.S. 72735.7


Il capitano Orlova si trovava di fronte alla piattaforma del teletrasporto quando l'Ammiraglio Squiretaker si materializzò di fronte a lei a seguito dei comandi digitati dal marinaio addetto alla gestione della consolle dedicata.

"Ammiraglio, benvenuta a bordo della Starseeker.", commentò la donna avvicinandosi e porgendole la mano.
"Grazie. Ne è passato di tempo Capitano Orlova", rispose l'anziana sorridendo.
"Saranno almeno trent'anni", ribatté la donna ricambiando il sorriso e avviandosi all'uscita della sala.
"Trentatré, per la precisione." continuò l'Ammiraglio seguendola per in corridoio.
"Ottima memoria. Come sempre del resto." annuendo "Mi ha sorpreso ricevere quel tipo di comunicazione dopo tanto tempo."
"Sapevo che tu e Thomas avreste compreso." rispose l'anziana.

Le due donne rimasero in silenzio fino a quando non entrarono nel turbolift in fondo al corridoio, all'interno del quale il Capitano prese la parola:

"Abbiamo ricevuto la chiamata di soccorso dall'ammiragliato, che ci ha illustrato la situazione, ma necessitiamo di alcuni chiarimenti per definire meglio un piano di azione con la Carthago e il suo consiglio e la sua esperienza ci saranno sicuramente di aiuto Ammiraglio."
"Ponte tre." aggiunse poi rivolta all'ascensore che emise un bip a conferma del riconoscimento del comando vocale. "Stiamo andando in sala tattica dove è attivo il collegamento con la Carthago."
"Bene."

Navetta Archimede
26/09/2395, ore 03:01 - D.S. 72734.59


"Ancora nessuna traccia dei segnali dei commbadge del team di sbarco?", chiese Vaitor seduto al timone della navetta.
"Ancora nulla", rispose la Squireraker.
"Non si scoraggi. Oramai siamo a portata di rilevamento. Sarà solo questione di tempo prima di individuarli."

Il silenzio calò nella navetta in cui tutti erano consapevoli del fatto che anche il fatto di essere rilevati dai ribelli fesariani era solo una questione di tempo.
Julia non staccava gli occhi dal monitor su cui veniva mostrato il risultato della scansione dei sensori della navetta.

"Non sarebbe meglio atterrare in un posto nascosto e cercarli dalla superficie?", chiese uno dei membri della sicurezza imbarcato con loro.
"Senza avere nessun indizio su dove potrebbero essere? Potenzialmente ovunque! Senza contare che siamo già a portata di rilevamento. Avvicinarci ulteriormente mi sembra solo una mossa azzardata.", commentò la Squiretaker.
"Forse non è un'idea così bizzarra invece.", intervenne Vaitor,
"Sappiamo dove si doveva tenere l'incontro diplomatico. Il Capitano ci aveva comunicato il suo arrivo, quindi siamo certi che è stato lì. Se non hanno potuto rimettersi in contatto con noi in seguito qualcosa deve averglielo impedito, ma c'è una buona probabilità che si trovino ancora da qualche parte nella città o poco fuori."
"D'accordo, cerchiamo un punto sicuro dove atterrare senza farci notare, ma siamo prudenti."

Fesarius, grotta
25/09/2395, ore 23:50 - D.S. 72734.23


"Qui saremo al riparo per un po'..." commentò Tolok.
"Nessun posto è veramente sicuro. Soprattutto in questo momento ed su questo pianeta." rispose la Wu fredda. "Monterò io il primo turno di guardia. Voi riposate.", aggiunse rivolta a Kiron e Erjn.
"Quattro occhi sono sempre meglio di due", rispose il klingon. "Anzi, di uno nel tuo caso. Hai preso un brutto colpo." aggiunse estraendo un hypospray per curarle l'ematoma all'occhio.

Nel frattempo il Capitano aiutò Erjn a sdraiarsi in un angolo e le coprì le spalle con la giacchetta della propria divisa per proteggerla dal clima notturno di quella zona e dall'umidità della grotta.
Per quanto lo riguardava non se la sentiva ancora di dormire dopo quanto era successo.
L'unico aspetto positivo della situazione era che nel gruppo dei fuggitivi a cui si erano uniti vi erano anche gli ambasciatori Volok e Rulàn ed erano in buone condizioni fisiche.
Kiron sedette tra i due.

"L'attendente Shimaél ha detto di averci impiegato un anno per organizzare questo piano. Durante tutto questo tempo pare che nessuno al governo si fosse accorto di nulla."
"Sembra che l'obiettivo dei ribelli fosse proprio provocare la Federazione", commentò Rulàn.
"Mi sembra ovvio", rispose Volok. "Hanno distrutto l'ambasciata. Tenendoci in ostaggio si aspettavano che le nostre navi non vedendoci tornare avrebbero allertato il Comando di Flotta e si sarebbero presentati i soccorsi per capire che fine avessimo fatto. Approfittandosi della situazione avrebbero potuto chiedere in cambio della nostra vita quello che volevano. Probabilmente il loro piano ancora non è fallito dal momento che è logico supporre che i soccorsi arriveranno a breve."
"E' da vigliacchi! Un vero guerriero non ha bisogno di questi inutili stratagemmi. Se deve combattere lo fa e basta.", rispose Rulàn con fare aggressivo.
"Ma perché scegliere i Breen piuttosto che la Federazione?", chiese Kiron.
"Possiamo solo fare supposizioni a riguardo. Potrebbero aver minacciato i fesariani oppure aver promesso loro qualcosa.", rispose Volok.
"Volete decidervi a riposare?" intervenne Tolok aggressivo.

Fesarius, foresta
26/09/2395, ore 05:00 - D.S. 72734.82


La navetta era atterrata senza grossi problemi a una decina di chilometri dalla periferia della città in una radura nei pressi di una foresta.
La squadra di sicurezza aveva provveduto a cercare di nascondere la navetta alla meglio con un telone mimetico e le fronde di alcuni alberi.
Vaitor e gli altri membri dell'equipaggio tenevano in mano il phaser all'erta, mentre Julia non staccava gli occhi dal tricorder su cui aveva impostato il riconoscimento del segnale dei commbadge dei compagni scomparsi.

Dopo circa sei chilometri di camminata, Julia si avvicinò a Vaitor e sussurrò sottovoce: "Rilevo cinque forme di vita in avvicinamento. Sono fesariani."


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13.08 - Sfondamento

Autore: Tenente Comandante Mehon Vaitor

Fesarius, Comando supremo della 1° armata di Liberazione
ex comando di polizia locale
26/09/2395, Ore 09.05 - D.S. 72735.29


Jurkal camminava rapidamente nei corridoi che erano stati il comando di polizia locale. Si trovava nella parte più nuova dell'edificio, nelle zone riservate agli ufficiali. Il recente colpo di stato aveva ridotto il comando locale in uno sfacelo, soprattutto nelle aree in cui i pochi poliziotti si erano asserragliati e avevano opposto una tenace resistenza. Al contrario nella zona degli ufficiali i combattimenti erano stati esigui, preservando quegli alloggi dal massacro e dalla distruzione. Una volta ripulito dai corpi dei poliziotti caduti, la zona venne eletta a Comando supremo della 1° armata di Liberazione che, al contrario del nome altisonante, era costituita da un gruppo di contadini mal addestrati ma pesantemente armati. Jurkal aveva avuto una vita come capo della sicurezza su alcune navi civili ed era uno dei pochi ad avere disciplina e esperienza ma, malgrado ciò, a causa di alcune diatribe con i comandanti della rivolta, era stato declassato ad ufficiale di basso ordine.

Jurkal entrò rapidamente nell'ufficio più grande del quadrato ufficiali.
"Tenente Jurkal a rapporto."

L'occupante dell'ufficio era spaparanzato comodamente sulla sedia e si mise a guardare il nuovo arrivato con estrema irritazione.
"Be', che c'è?"
"La navetta, signore..."
Jurkal guardò con estremo disprezzo il comandante della 1° armata di Liberazione. Quell'umano di mezza età aveva guidato la battaglia dalle retrovie e ora si stava godendo tutti i piaceri della vita agiata di un ricco ufficiale.

"E allora?"
"Allora dobbiamo intervenire." Obbiettò Jurkal.
"Ha mandato le truppe?" Chiese il comandante.
"Sì, ma contro la sicurezza della Flotta Stellare non..." fece una breve pausa "siamo tatticamente inferiori."
"Ma abbiamo la superiorità numerica."
Jurkal fece per controbattere, ma il comandante fu più veloce: "Esigo che quei boschi siano battuti palmo per palmo, sono stato chiaro?!"
"Sì signore... ma sarà inutile." Obbietto ancora Jurkal.
"Allora vada anche lei." Disse il comandante chiudendo bruscamente il colloquio.

Fesarius, foresta
26/09/2395, Ore 05.55 - D.S. 72734.92


"Ho una lettura... ma non sono sicura." Disse la dottoressa Squiretaker.
"Come non sei sicura?" Rispose Vaitor.

Erano rintanati in una piccola buca nel terreno nascosta da un albero e qualche roccia. Era una posizione sicura, malgrado le pattuglie che stavano setacciando l'area.

"Con il casino che stai causando in questa foresta è un miracolo che i sensori rilevino anche un albero." Brontolò la dottoressa.
"E' una tattica di scompiglio e di guerriglia... l'avevo ideata assieme a Wu. "Iniziò a spiegare il tattico "Stiamo utilizzando delle sonde e i nostri uomini della sicurezza per creare scompiglio in tutta la foresta distraendo le forze di sicurezza nemiche e permetterti di trovare il capitano Kiron e i nostri compagni con una certa sicurezza." Mehon fece un mezzo sorriso e aggiunse: "Non credevamo che funzionasse."

"Bene." Rispose di rimando Julia. "Un motivo in più per fare in fre..."
La donna si interruppe di colpo e iniziò ad inserire dei comandi.
"Forse." La dottoressa continuò a lavorare.
"Forse?"
"Trovati!" Esclamò la dottoressa.
"Sicura."
"E' un segnale debole ma sono abbastanza certa che siano loro..." La dottoressa rilevò ulteriori dati e aggiunse: "Rilevo anche tracce Klingon."
"E' una traccia, vale la pena tentare e poi penso che anche i nostri uomini si sono stancati di giocare a nascondino." Il tattico attivò il comunicatore: "Vaitor a squadra di sicurezza, ripieghiamo sul punto alfa."

Fesarius, foresta vicino alla grotta
Nello stesso istante


Jurkal era vicino all'esasperazione. All'inizio aveva condiviso gli ideali della ribellione e aveva combattuto la causa con tutte le sue forze. Aveva fatto in nome della ribellione cose terribili, perché pensava che la cosa fosse giusta, ma ora le cose erano cambiate. Molti dei capi idealisti che avevano guidato l'insurrezione si stavano appropriando di beni e terre guidati dalla mera avidità.

Dopo una lunga riflessione decise di disertare.

Non si diresse nella foresta dove il comandante Vaitor e la dottoressa Squiretaker stavano tendendo sotto scacco i suoi uomini con l'intenzione di ricercare i dignitari scomparsi. L'aveva fatto per due motivi: primo perché i dignitari potevano accordagli l'asilo politico e secondo perché si trovavano in posizione difensiva ed erano più facili da trovare.

Dalla lettura dei rapporti aveva scoperto che alcune truppe erano state uccise da armi da combattimento corpo a corpo klingon. Sapendo che i segni vitali Klingon erano più facili da trovare, eseguì una serie di analisi in tutti i posti in cui potevano nascondersi i dignitari e individuò deboli segnali provenire da una grotta. Non era sicuro delle letture, ma decise di tentare.

Si stava muovendo nella boscaglia con molta attenzione, non voleva farsi notare. Qualcosa attirò la sua attenzione. Fu un piccolo e debole rumore che lo mise in allarme. Fece per voltarsi ma qualcosa fu più rapido di lui. Sentì un forte colpo alla testa e una presa rapida e sicura lo tenne bloccato a terra immobilizzandolo.

USS Starseeker, Plancia
26/09/2395, Ore 13.25 - D.S. 72735.78


Il capitano Orlova era seduta al posto del Primo Ufficiale, lasciando all'ammiraglio Squiretaker campo libero sulla poltrona al centro della sala. Per l'anziana riprendere il comando fu come se non avesse mai lasciato la plancia, fu tutto rapido e facile. La flottiglia stava puntando verso il pianeta Fesarius, la Starseeker in testa e la USS Carthago subito dietro in copertura ravvicinata.

"Ci chiamano capi... mi scusi ammiraglio." Annunciò l'ufficiale alle comunicazioni.
"Cosa vogliono?" L'ammiraglio si voltò verso l'ufficiale.
"Ci intimano di allontanarci."
"Be', è ovvio." Rispose l'ammiraglio, poi con aria decisa rispose: "Rispondete con il messaggio prestabilito."

L'ufficiale alle comunicazioni rispose inviando un messaggio sub spaziale che fu riprodotto anche in plancia.

=^=Attenzione questa è una squadriglia della Flotta Stellare in missione di soccorso diplomatico. Ogni attacco contro queste unità sarà considerato come un atto di guerra contro la Federazione dei Pianeti Uniti.=^=

Ma nel mentre il capitano Ordova alla postazione scientifica esclamò: "Ho una rilevazione sui sensori di poppa, sono dietro la USS Carthago."
"Ovviamente dove devono essere ..." Rispose l'ammiraglio.
Il suo piano aveva funzionato.

"Ho quasi un aggancio coi siluri." Aggiunse l'ufficiale al tattico. "E anche la Carthago ha un buon puntamento."
"Bene allora attendiamo di finire in trappola." Rispose l'ammiraglio.

Non dovettero aspettare molto, pochi minuti dopo due navi, due mercantili armati con disgregatori Breen, uscirono dall'occultamento a poppavia e aprirono il fuoco contro la Carthago. All'ultimo istante l'incrociatore di classe Akira rollò verso destra accelerando.Le bordate passarono vicinissime alla nave senza creare danni. I federali risposero al fuoco con una micidiale salva di siluri fotonici. Le testate andarono a segno e pochi istanti dopo uno dei due mercantili giaceva gravemente danneggiato mentre l'altro fu meno fortunato: i siluri avevano sfondato lo scafo facendo esplodere la nave.
Nello stesso istante due navi si disoccultarono a prua e attaccarono la Starseeker.

"Danni agli scudi frontali." Annunciò l'ufficiale alle operazioni.
"Azione evasiva sierra." Ordinò l'ammiraglio.
"Aggancio coi phaser frontali, fuoco." Aggiunse il tattico.

La nave federale reagì all'attacco e, con la copertura della Carthago, i due nuovi mercantili furono messi rapidamente fuori uso.

"E' finita." Annunciò il capitano Orlova: "Il suo piano ha funzionato ammiraglio."
"Si ma a che prezzo?! Anche se sono nostri avversari, non volevo che ci fossero delle morti." Rispose l'ammiraglio.

Dopo alcuni istanti di silenzio, aggiunse: "Rotta verso Fesarius, cerchiamo di salvare i nostri compagni e terminare rapidamente questa storia."

Il suo piano aveva funzionato. L'ammiraglio Squiretaker sapeva che in caso di attacco le navi nemiche avrebbero attaccato la nave tatticamente forte, la USS Carthago di classe Akira, per poi accerchiare e finire la restante la Starseeker. Tuttavia la Carthago, data la formazione di copertura, poteva essere attaccata soltanto posteriormente dando all'ammiraglio e agli equipaggi un'unica direzione da tener d'occhio coi sensori e di vanificare l'attacco a sorpresa nemico.

Fesarius, grotta
26/09/2395, Ore 10.30 - D.S. 72735.45


Kiron era seduto accanto al consigliere Kublik quando la squadra di ricognizione si materializzò danti a lui. Fu colto di sorpresa e, temendo che si trattasse di nemici, cercò di attaccarli ma, riconoscendo i sottoposti, si fermò a pochi metri da un marinaio della sicurezza.

Per un lungo istante rimase ad osservare i suoi uomini, poi disse: "Come siete arrivati?"
"E' stata la dottoressa Squiretaker a trovarla individuando i vostri segni vitali." Spiegò Mehon mentre vedeva con la coda dell'occhio la dottoressa correre verso la consigliera ferita.
"Ottimo lavoro." Rispose il capitano con un sorriso, poi voltandosi verso le due donne disse: "Dottoressa può..."
"Si, mi sto occupando di Erjn. "La dottoressa iniziò ad armeggiare nella sua borsa, tirò fuori un tricorder e iniziò a ad analizzare la ferita.
"Vedo che abbiamo visite." Esclamò l'ambasciatore Tolok giungendo al gruppo: "Ha portato i suoi guerrieri."
"Sì." Kiron si alzò e indicò i suoi uomini.
"Ci siamo nascosti nella foresta e quando vi abbiamo localizzati, abbiamo utilizzato il teletrasporto della navetta per raggiungervi." Spiegò Mehon.
Il vecchio Klingon sorrise e aggiunse: "Se ci hanno localizzato i suoi uomini, potrebbero farlo anche i terroristi."
"Dobbiamo essere pronti ad evacuare rapidamente col teletrasporto della navetta."

Kiron era pronto a contrattaccare e a non farsi cogliere impreparato dal nemico.

"La navetta è nascosta?" Chiese Tolok.
"Sì dubito che posson..." La frase venne interrotta da Wu.
"Capitano..."

Il gruppo si voltò verso la donna che stava arrivando trascinando con sé un umanoide.

"Ho catturato un nemico, dice che ha informazioni per noi." Spiegò la donna poi vedendo i suoi uomini e il comandante Vaitor, aggiunse: "Sono arrivati rinforzi?"
"Sì, si sono appena teletrasportati." Rispose il capitano.
"Allora dobbiamo muoverci, questa posizione non è più sicura." Analizzò tatticamente Wu.
"Concordo." E guardando il prigioniero Kiron chiese: "Lui chi è?"
"E' un nemico che ho catturato nella foresta, ha molte cose da dirci." Spiegò Wu.
"Sono Jurkal, vi stavo cercando."
L'umanoide cercò di mettersi perfettamente in piedi: "Volevo informarvi di quanto sta succedendo e mettervi in guardia, ma vorrei poter lasciare tutto questo..."
"Bene allora venga come me, la ascolto."

Il capitano prese in disparte il prigioniero assieme a Volok e i tre iniziarono a parlare.
Rimasti soli Wu guardò i suoi cinque uomini e iniziò a impartire gli ordini: "Bene andate a disporvi in formazione di difesa attorno alla grotta, non voglio farmi sorprendere dalle truppe nemiche."

Rapidamente i marinai corsero alle loro postazioni.

"La tattica di guerriglia con l'invio di sonde con falsi segnali ha funzionato. Sono riuscito a disorientare a lungo le pattuglie nemiche." Annunciò Mehon.

"Ah allora ha funzionato." Rispose Wu. "Un buon piano e ben applicato ... peccato che venendo qui hai fatto un tale casino che l'avranno sentito fino su Vulcano."
"Siamo pronti ad usare il teletrasporto della Navetta per evacuare in caso di necessità." Rispose Mehon.
La dottoressa Squiretaker si voltò e notò il capo della sicurezza: "Vi spiace non fare tanto rumore qui c'è una fer..." La dottoressa si interruppe guardò il volto di Wu e notò la terribile ferita all'occhio: "Cosa hai fatto?"
"Una piccola ferita da nulla." Iniziò a dire la Wu.
"Non mi pare ..." Obiettò la dottoressa dopo aver terminato una rapida analisi con il tricorder medico. "Vieni subito qui e sdraiati accanto a Erjn che ti curo."
"Ma devo andare a controllare i miei uomini." Iniziò a dire il capo della sicurezza.
"Posso occuparmene io." Mehon senza aspettare si diresse verso l'esterno.
"Allora non ho scelta." Wu si sdraiò a terra mentre la dottoressa iniziò la medicazione.

USS Wayfarer, Plancia - Sistema di Altucher
26/09/2395, Ore 11.00 - D.S. 72740.98


La Wayfarer era finalmente arrivata a destinazione. Il comandante Krell era rimasto silenzioso in plancia avvolto in un sinistro e misterioso silenzio come chiuso in una profonda meditazione interiore. In quella situazione sentiva la mancanza del saggio consiglio del comandante Kiron e del conforto del consigliere Erjn.

"Comandante ho fatto i rilevamenti." Annunciò Cooper.
"E...?!" Krell si svegliò di colpo da suo torpore, infastidito dalle parole di Cooper.

Lo scienziato rimase un attimo in silenzio.

"Allora?!" Krell si stava innervosendo oltremodo.
"Nulla. Nessun segno di vita." Rispose l'umano, per poi aggiungere: "Come c'era d'aspettarsi... un viaggio inutile."

Il trill sbuffò pesantemente arrabbiato, ma prima che potesse scagliarsi contro di lui, Cooper aggiunse: "Anzi no... Accidenti! Rilevo qualcosa, ma ci sono forti disturbi sulla banda EM."

Krell si ricompose e si voltò verso l'ufficiale scientifico capo che suggerì: "Forse con una sonda potrei avere dei rilevamenti."
"Proceda!"


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13.09 - Frammenti di un distante passato

Autore: Comandante Krell (Kiler) Rumar


*** FLASHBACK ***
Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
Anno 2381


La squadra si muoveva nell'oscuro corridoio in maniera molto lenta e attenta, sotto il trillo continuo dei tricorder.
La struttura pareva abbandonata da diverso tempo, l'oscurità aveva preso il sopravvento se si escludevano le luci rossastre soffuse, per le quali veniva ipotizzata una particolare fisiologia degli individui che l'avevano costruita. Anche il silenzio non facilitava l'atmosfera, di carattere sicuramente spettrale, che di tanto in tanto era caratterizzata da rumori metallici di paratie e altri fenomeni distanti.
"Cristo santo che luogo orribile!" Ruppe il silenzio la voce tappata dalla tuta extraveicolare del Tenente Mayweather "Se non fossi una persona razionale e credessi nell'esistenza dei fantasmi, questo è uno di quei posti che non vorrei mai visitare" chiosò il Capo Operazioni della Hercules.
"Disse il cacciatore di paranormale..." Gli fece eco John Kayne, mentre lo affiancava lungo il corridoio scuro.
"Non so cosa ne pensiate, signori, ma vorrei essere celere e andarmene di qui il prima possibile." Commentò Ramirez.
Il primo ufficiale della Hercules capeggiava la squadra, muovendosi con esperienza e accortezza, analizzando ogni singolo elemento di quella strana struttura.

La base aliena aveva un'architettura decisamente ramificata, suddivisa in tre livelli a discesa.
Il gruppo aveva usato il teletrasporto per raggiungere il perimetro esterno della struttura piramidale, una zona di accesso a una sorta di anticamera, che permetteva di spostarsi lungo una serie di corridoi più ampi,che a mano a mano scendevano verso i livelli inferiori.
Mayweather aveva portato anche il proprio vice, che si era dimostrato piuttosto veloce nel decodificare la grammatica e la fonetica aliena per permettere loro di avanzare lungo i portelli della base.
Krell Rumar era eccitato da quella missione: una struttura aliena completamente sconosciuta in un settore da esplorare, la possibilità di essere il primo a scoprire una nuova civiltà. Negli ultimi giorni, non parlava d'altro, persino nelle comunicazioni subspaziali con la moglie.

"L'unico che si sta divertendo è Krell, che almeno può smettere di assillare mezza nave con la storia del -popolo alieno mai incontrato prima-" aggiunse Kayne ruotando il casco verso il vice capo operazioni, che si limitò a sorridere e a scuotere il capo.

La squadra si mosse ancora lungo il corridoio, raggiungendo una paratia più grande.
"Bene, signori, eccoci alla porta magica per il paese delle meraviglie. John, analizzi la prossima locazione e definisca un perimetro di sicurezza. Thomas, con Krell, verifichi il portello e la modalità di apertura, se siamo fortunati sarà simile a quella vista in precedenza." Disse il Primo Ufficiale, mentre passava ad attivare il comunicatore. "Squadra di sbarco a Hercules, Abbiamo raggiunto l'ingresso alla zona 2, nessun segno di pericoli o di forme di vita al momento. Procederemmo alla prossima ricognizione."

Nessuna risposta...

"Hercules, ci ricevete?" richiese nuovamente il primo ufficiale senza ottenere risposta.
"Comandante, le analisi verso l'esterno della struttura sembrano venire deviate, come fosse attivo un qualche tipo di campo di smorzamento."
"Thomas?" domandò Ramirez voltandosi verso il Capo Operazioni.
"Probabilmente abbiamo attivato la schermatura con il teletrasporto."
Il primo ufficiale voltò il proprio casco verso Kayne, attendendone il responso.
"Non rilevo né forme di vita né picchi di energia, signore. Nessun sistema di sicurezza attivo. Tutto è esattamente come nel resto dell'ambiente visitato fino ad ora."
"Quindi cupo e spettrale come una nave Borg." Commentò Mayweather "Ad ogni modo, Krell ha trovato la modalità di apertura. Oltre la paratia, rileviamo una sorta di centro di controllo."
Ramirez annuì, estraendo nuovamente il phaser tipo II, seguito a breve distanza dal Capo della Sicurezza. "Procediamo, magari troveremo modo di disattivare il campo di smorzamento."

Rumar agì sui comandi del proprio tricorder e poco dopo il portello si aprì con un movimento rotatorio, spalancando davanti alla squadra un'ampia sala centrale.
Ramirez osservò la sala.
"L'accesso al centro della piramide..." commentò "e là dev'essere il passaggio verso l'ultimo livello." disse Ramirez indicando un largo corridoio che partiva dalla sala e si dirigeva verso il basso.
La sala era caratterizzata da luci soffuse di colore più violaceo. Erano presenti postazioni operative e schermi, alcuni rotti, altri in quella che sembrava una modalità di risparmio energetico.
"Krell, pensa di poter accedere a uno di quei nodi di accesso..." cominciò il primo ufficiale indicando una postazione. "...per scaricare le informazioni dal computer centrale attraverso l'interfaccia che ha già usato per i sistemi?"
Rumar annuì.
"John, lo aiuti e cercate di rimuovere il campo di smorzamento." disse rivolgendosi a Kayne. "Io e il Tenente Mayweather andremo per quel corridoio e cercheremo di raggiungere il reattore principale per capire cosa è successo all'alimentazione primaria. Forse riattivandola potremmo accedere più facilmente ai sistemi e controllare la base."
I membri della squadra annuirono.
"Se qualcosa vi risultasse anomalo, contattateci subito. Non toccate nulla di cui non siete sicuri e tenente i phaser a portata di mano."
La squadra annuì nuovamente, muovendosi chi alla postazione di accesso, chi verso il corridoio per il reattore.

Dopo circa una quarantina di minuti, i computer si attivarono simultaneamente, a segnalare il ripristino dell'energia principale.
"Ce l'hanno fatta!"
Kayne sorrise, andando ad attivare il comunicatore.
"Kayne a Ramirez, signore, ce l'avete fatta! L'energia principale è stata ripristinata!"
Ma dall'altra parte non arrivarono risposte.
"Kayne a Ramirez, signore, mi riceve?" riprovò il Capo della Sicurezza guardando Rumar con sguardo preoccupato.
Ancora nessuna risposta.
"Dobbiamo andare..."
"Se non eliminiamo il campo di smorzamento non riusciremo a portare fuori nessuno, John."
"Allora elimina quel campo. Vado a prenderli."
Kayne si alzò e si mosse verso il corridoio che portava al livello inferiore.
"Se non dovessi tornare ed eliminassi il campo, ritorna a bordo." poi aggiungendo sotto lo sguardo interrogativo di Rumar "E' un ordine, Tenente."
Sparì nel corridoio.
Rumar strinse gli occhi, soffrendo come chi sa che quell'eventualità non è poi così remota. Si rimise quindi sul pannello continuando ad armeggiare, ad imprecare quando il sistema lo escludeva o non gli dava gli accessi di cui aveva bisogno.
Provò e riprovò e riprovò.
Passarono circa venti minuti. I venti minuti più lunghi che un Trill possa vivere e alla fine il sistema rispose ciò che Rumar attendeva ansiosamente, l'accesso al sistema di sicurezza.
"Che diavolo?!"
Il Trill notò subito che l'inibitore del teletrasporto non era l'unica cosa ad essersi attivata con il loro arrivo. Un sistema silenzioso, a basso consumo energetico, letale in diversi punti.
Non ci mise molto a capire cosa stesse accadendo.
"John..." mormorò, guardando il corridoio.
Sospirò pesantemente, cercando quella concentrazione che sarebbe sicuramente servita in una situazione del genere.
Primo, disattivare tutto il disattivabile.
"L'inibitore del teletrasporto..." disse osservando freneticamente lo schermo "...in esclusione. Sistema di chiusura di sicurezza...disattivato.".
Rumar li scorreva uno per uno, cercando di disattivare tutti i sistemi di sicurezza. Mentre lo faceva, si sentì come pervaso da una sensazione strana, come fosse osservato, studiato come un topo da laboratorio.
Si voltò nell'oscurità puntando le torce da braccio e quelle della tuta. Nulla, solo silenzio.
Nel mentre che disattivava l'ultimo sistema, si volse convinto di vedere una figura nota nella stanza con lui.
"Imhail..." mormorò. "Non può essere."
La figura indicò il corridoio, ma dopo che Rumar si alzò, egli non la vide più.
"Rumar a Kayne." provò il Trill non ricevendo risposta.
"Rumar a Kayne, rispondi John!" Nulla.

=/\= Hercules a squadra di sbarco =/\=

Rumar si scosse nuovamente.
"Qui Rumar."

=/\= Krell, un campo di smorzamento vi aveva tagliati fuori. Dove sono gli altri? =/\=

"Abbiamo perso i contatti. Non abbiamo notizie del Comandante Ramirez e del Tenente Mayweather da circa quarantacinque minuti. Il Tenente Kayne è andato a cercarli, ma ne ho perso i contatti."

=/\= Ricevuto, Tenente. Non rileviamo più segni vitali degli altri membri, ma i sensori della nave non sono in grado di penetrare i livelli inferiori della struttura, forse a causa del reattore principale. Si tenga pronto, la portiamo su. =/\=

"Stand by, Hercules." Rumar tentennò qualche momento, prima di incamminarsi verso il corridoio che scendeva a livello inferiore.
Dopo aver percorso un tragitto più o meno irregolare, girando un angolo, Rumar vide John Kayne accasciato al suolo, con segni di bruciature sulla tuta.
"John!" esclamò avvicinandosi. "Cosa è successo?!"
"Non lo so...la tuta..."
La tuta extraveicolare del Tenente Kayne era chiaramente compromessa.
"Il Comandante Ramirez e il Tenente Mayweather?"
"L'accensione del reattore ha irradiato il livello con radiazioni sconosciute. Qualsiasi cosa fossero, sono letali."
Rumar prese il tricorder e lo utilizzò, riscontrando dati incomprensibili, ma chiaramente potendo corrispondere i malfunzionamenti e le bruciature della tuta a ciò che stava registrando sull'atmosfera poco più avanti.
Riflettè, riflettè per interminabili attimi, finchè constatò che non c'era che una scelta da fare.
"Dobbiamo andarcene..:" disse, quando ormai John Kayne aveva già perso i sensi.
Lo caricò a braccetto e cominciò a spostarsi.
Lo sforzo lo fece ansimare per ogni metro, fino a quando non riuscì a riemergere nella sala centrale.
Accasciandosi, fece in tempo a volgere lo sguardò dietro di sè, al corridoio, prima di essere pervaso dalla luce del teletrasporto.

USS Wayfarer, Sala Teletrasporto
28/09/2395, Ore 13.00 - D.S. 72741.21


Rumar entrò in sala teletrasporto, già indossando parte della tuta extraveicolare.
L'addetto lo guardò interdetto e con sguardo interrogativo. "Signore."
"Lasci la postazione, tenente." disse Rumar, reggendo il casco sotto il braccio destro.
"Signore?!" domandò sempre più interdetto l'addetto al teletrasporto.
"E' un ordine, tenente!" lasciò pochi dubbi il primo ufficiale.
Il giovane tenente sempre più spaesato si limitò ad annuire e ad uscire, mentre il Trill si avvicinava alla console e cominciava a inserire delle coordinate.
Poco dopo la porta della sala si aprì di nuovo.
Rumar riconobbe una figura nota, sospirando e tornando ad armeggiare con i comandi.
"Adesso non è proprio il momento, signor Cooper."
"Sa non posso farne a meno, specialmente quando vedo una persona agire in maniera irrazionale e impulsiva."
"Lei è una persona davvero insopportabile." sospirò Rumar "E io ora non ho proprio tempo di starla a sentire."
Cooper osservò il Trill, dopodiché la pedana del teletrasporto.
"Vuole scendere da solo in quella base." scosse il capo "O è già impazzito oppure è sulla strada buona."
"Cosa vuole saperne? Le sonde hanno solo confermato ciò che io già so." Alzò lo sguardo verso di lui "Lei non c'era quattordici anni fa. La risposta è laggiù e noi non abbiamo più tempo per correre dietro alle ombre."
"Finalmente una cosa su cui siamo d'accordo!"
La risposta dell'ufficiale scientifico prese in contropiede Rumar, che sembrò capire dove voleva arrivare il collega.
"Nessuno conosce quella base come me, Comandante. Non rischierò altri membri dell'equipaggio per un'ipotesi. Devo andare da solo."
Cooper sospirò, citando un frammento del rapporto di quella missione.
"I necessari approfondimenti sul decesso del Comandante Ramirez e del Tenente Mayweather sono e sottolineo sono da ritenersi ad obbligo di una squadra preparata e in grado di svolgere in maniera coordinata tutte le attività di analisi e protezione dei membri facenti parte di essa. La struttura è pericolosa e imprevedibile."
Rumar fessurò gli occhi su Cooper, sapendo bene chi aveva scritto quelle righe.
"So bene cosa ho scritto. Ho controllato, nessuna traccia di pericolo o di ambiente ostile ed è ancora tutto attivo come lo avevamo lasciato."
"E cosa pensa di trovare che non abbiano già trovato i suoi colleghi della Hercules nelle successive perlustrazioni?"
"Risposte..."
Cooper lo scrutò qualche istante, per poi annuire. "Va bene, andiamo."
"Intende venire anche lei?" sospirò.
"Oh, non da solo. Il tempo che i nostri colleghi arrivino con le tute, signore."


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13.10 - Nella tela del ragno

Autore: Capitano Michael Lucius Kiron


Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
26/09/2395, Ore 12.12 - D.S. 72741.12


La struttura aliena aveva mantenuto inalterata l'atmosfera spettrale che Rumar aveva visto la prima volta che vi aveva messo piede: luci rossastre flebili e crepitii metallici distanti che echeggiavano per tutta la struttura e i fasci di luce che, da sopra i caschi delle tute extra-veicolari, si incrociavano e correvano disordinatamente lungo le scure pareti antistanti.

"Veramente un bel posticino..." Ironizzò Cooper "devo tenerlo a mente e suggerirlo alla Squiretaker come meta da prescriverle per la licenza a fine missione."
"Abbia almeno un po' di rispetto per gli ufficiali dispersi in questa struttura!" Rispose duramente Rumar.
"Con tutto il rispetto, Comandante, mi risparmi la paternale ... non sarà certamente un atteggiamento contrito a riportarli in vita, ormai... Quando hanno intrapreso la carriera hanno messo in conto di poter fare una brutta fine ... sono stati sfortunati, oppure non sufficientemente abili da riportare le chiappe a bordo sane e salve, come ha fatto lei e come sicuramente avrei fatto io, che notoriamente tengo molto alla mia pellaccia!"
"Io e lei siamo estremamente diversi, Cooper. Io ho fatto il mio dovere ... sono stato fortunato ciò non toglie che le cose avrebbero comunque potuto andare diversamente e magari avrei potuto vedere la fine dei miei giorni su questa struttura... Lei invece, parafrasandola, è un cinico ed un egoista di primordine..."
"Grazie per il complimento!"

"Mi chiedo ancora perché abbia deciso di seguirmi fin qui ... No! Non mi risponda..." tagliò corto Rumar "Abbiamo del lavoro da fare, quindi le ordino di assumere un atteggiamento consono alla divisa che porta! Se poi non è in grado, allora risalga pure a bordo ... tanto non le ho chiesto io di seguirmi ..."
"Probabilmente sarebbe la scelta più sensata, ma questa struttura mi incuriosisce e vorrei dargli un'occhiata da vicino ... e lei ha sicuramente bisogno di un ufficiale scientifico del mio calibro per trovare le risposte che sta cercando ..."

Rumar, si morse un labbro.
"E sia. Ma una volta a bordo, faremo una chiacchierata a quattrocchi io e lei ... Ora, si dia una mossa con quelle letture..."

Fesarius, grotta
26/09/2395, Ore 10.45 - D.S. 72735.49


"Quello che vi hanno detto le autorità è una menzogna: le sollevazioni popolari non sono semplicemente contro la nazionalizzazione dei terreni ..." Iniziò a spiegare Jurkal.
Intanto Tolok raggiunse i tre in disparte emettendo un mugugno disapprovazione. Jurkal, accortosi dell'arrivo del klingon, si voltò verso di lui interrompendo il suo resoconto, ma Kiron lo esortò a procedere.

"Come vi dicevo, la verità è un'altra. Il popolo e le milizie filogovernative stanno combattendo contro il Direttorio e le sue forze militari che, meno di una settimana fa, hanno preso il potere con l'intento di instaurare una dittatura militare ... Ormai il vostro arrivo era pianificato, quindi per non destare sospetti vi hanno fatto raggiungere Fesarius come da programma: giusto il tempo di lasciare l'ambasciatore Volok e prendere Rulàn e non vi sareste accorti del dramma che si stava consumando sul nostro pianeta..."

"Mi aiuti a capire ..." lo incalzò Kiron "Non avevano paura che, una volta lasciato Fesarius, Rulàn ci avrebbe messo al corrente di ciò che stava succedendo?"

"Se Rulàn fosse stato fedele al Direttorio, non avrebbero nulla da temere ." Aggiunse l'ambasciatore Volok inarcando un sopracciglio.

"L'ambasciatore Rulàn è fedele al governo legittimo," precisò Jurkal "ma non avrebbe mai parlato perché sotto ricatto.Sse lo avesse fatto, tutta la sua famiglia sarebbe stata sterminata ... il Direttorio sa essere molto persuasivo ..."

"Sarebbe stato comunque un grosso azzardo permettergli di lasciare il pianeta." puntualizzò Kiron "Deve averlo pensato anche il Direttorio alla fine, e così ha deciso di trattenerci ..."

"...e di farvi fuori sfruttando i disordini per incolpare i ribelli... Vede Capitano, sottomettere Fesarius non è che l'inizio della realizzazione del loro ambizioso piano ... quando sarà stabilito il pieno controllo dell'intera Prima Federazione, allora sarà solo una questione di tempo prima che rivolgano le armi contro i sistemi vicini e che diano libero sfogo alle loro mire espansionistiche ... e mi creda ... non permetteranno a nulla e a nessuno di impedirglielo."

"Capisco. Ma i Breen cosa c'entrano in tutto questo?" Lo incalzò Kiron.

"I Breen?! Assolutamente nulla."

"Abbiamo visto i loro disgregatori in azione ... questo ptaq ha voglia di menarci per il naso ..." Esordì Tolok e brandendo minacciosamente il suo Kling D'K Tagh "ma non sa che io il cuore dei disertori senza onore me lo mangio per colazione!"

"Al tempo, Tolok ... facciamolo finire ..." e rivolgendosi nuovamente verso Jurkal "Come spiega allora l'impiego di armi Breen?"

"Tempo fa, nel sistema Altucher abbiamo individuato una struttura aliena abbandonata. Incuriositi, siamo sbarcati per esplorarla e vi abbiamo trovato dentro un vero e proprio cimitero spaziale: centinaia di capsule di stasi inattive con all'interno i resti di soldati che molto probabilmente dovevano essere Breen. Oltre a questo macabro carico, abbiamo trovato però anche della tecnologia militare aliena, che abbiamo riportato in patria per farla studiare ai nostri scienziati militari... E proprio grazie ai risultati di questi studi, il Direttorio può ora contare su armi potenti con cui piegare le forze filogovernative ..."

"Io continuo a non fidarmi di questo ptaq! Lasciamo che a lui pensino i miei uomini ... portarcelo dietro non sarebbe che un peso e lasciarlo libero potrebbe essere controproducente, perché potremmo fornire un vantaggio al nemico..."

"Quello che ci ha raccontato sembrerebbe dare una spiegazione logica a quanto abbiamo osservato su Fesarius ..."

"Sono del suo stesso avviso, ambasciatore."

"Tuttavia, Capitano, mi lasci dire che quella dell'ambasciatore Tolok è un obiezione sottesa di logica."

Il klingon sembrò gongolare all'insperata sponda lanciatagli dal vulcaniano.

"Tuttavia" si affrettò ad aggiungere Volok con espressione altera "personalmente ritengo che Jurkal potrebbe tornarci utile per lasciare il pianeta in sicurezza. Quindi, per dissipare ogni dubbio sulla sua fedeltà e per acquisire ulteriori dettagli d'interesse che potrebbe aver tralasciato, propongo di lasciarmi procedere con la fusione mentale."

"Ma ha mai provato una fusione mentale con un Fesariano prima d'ora?"

"No, mai Capitano... come sicuramente sa, potrebbe essere pericoloso per entrambi ..."

Jurkal a quella affermazione scattò cercando di allontanarsi, ma Tolok lo afferrò prontamente immobilizzandolo con la forza delle sue possenti braccia.

"Non ho intenzione di farmi fondere il cervello!" Obiettò Jurkal tentando di divincolarsi.
"Se non opporrà resistenza, l'esperienza sarà sicuramente molto meno traumatica..." Precisò Volok posando la sua mano destra al volto del giovane Fesariano.

"La tua mente nella mia mente ...
I tuoi pensieri nei miei pensieri ..."

Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
26/09/2395, Ore 12.20 - D.S. 72741.14


"Come andiamo Cooper?"
"Comandante Rumar, non è continuando a chiedermelo ogni cinque secondi che riuscirò ad avere delle letture pulite ..." Rispose l'Ufficiale Scientifico rimanendo concentrato sull'algoritmo che stava impostando sul suo tricorder.
"Mi scusi, ha ragione. Se potessi, le darei una mano..."
"Lasciarmi lavorare senza disturbarmi sarebbe il più grande aiuto che potrebbe darmi."

Rumar mal sopportava i modi scontrosi dell'Ufficiale Scientifico e più di una volta si era chiesto perché l'Ammiraglio Crom non avesse optato per un'assegnazione a terra in un qualche laboratorio super-blindato, piuttosto che lasciarlo in servizio attivo. Quella era una di quelle volte.
Improvvisamente l'attenzione del Primo Ufficiale venne richiamata da uno strano sfarfallio percepito con la coda dell'occhio a destra del posto in cui si trovavano.

"Cos'è stato?!"
"Cos'è stato cosa?" Chiese Cooper sbuffando.
"Mi è sembrato di percepire un'improvvisa discontinuità là ... dove c'è quella parete... A dire il vero non l'avevo neanche notata prima ..."

Rumar si guardò intorno, afferrò il primo oggetto che gli capitò sottomano e lo scagliò contro il tramezzo. L'oggetto rimbalzò liberando una carica elettrostatica e cadde a terra.

"Ad occhio direi che si tratta di un campo di forza ..." Osservò Cooper.
"Su una parete? Che senso avrebbe!? E se quella fosse piuttosto una proiezione olografica di una paratia?"
Cooper puntò il tricorder in quella direzione e ne analizzò le letture.
"Ha ragione ... è una proiezione olografica e contemporaneamente un campo di forza..."
"Vede che poi non sono così inutile." Ironizzò Rumar.
"Mi pesa ammetterlo, ma devo darle ancora una volta ragione..."
"Non c'è due senza tre, caro Cooper ... ora però cerchiamo di capire cosa c'è dietro..."
"Suggerisco di lasciarci dietro delle 'briciole' ..."
"'Briciole', Cooper?!"
"Sì, dei marcatori per poter ripercorrere a ritroso il percorso fatto da questo punto in poi ... "
"Concordo." Annuì Rumar e rivolgendosi ai due membri della sicurezza che gli coprivano le spalle, ordinò di procedere.


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13.11 - L'assassino invisibile

Autore: Tenente Comandante Erjn Martia Kublik


Fesarius, grotta
26/09/2395, Ore 10.45 - D.S. 72735.49


Le cure della Squiretaker nel frattempo stavano risultando inefficaci sulla gamba della
Kublik: non solo il trattamento che stava fin lì applicando non sortiva l'immediato effetto che ci si aspettava, ma le letture del tricorder medico erano scoraggianti. La ferita era abbastanza profonda ma il decadimento dei tessuti epidermici intorno continuava, anche se impercettibilmente, ad espandersi e nulla pareva neanche arrestarlo. L'occhio di Wu, anche se conciato male, sarebbe perfettamente guarito dopo un piccolo intervento non appena avrebbero avuto accesso all'infermeria, ma il progressivo peggioramento del Consigliere era preoccupante specialmente nell'attuale situazione.
Quanto tempo rimaneva?
Che tipo di infezione, se si fosse trattato solo di quella, poteva essere così resistente alla cura somministrata? Una stima approssimativa di quel tipo di degenerazione secondo lei non lasciava più di 48 ore di sofferenza alla povera donna.
Qualche metro più in là, i presenti erano in silenzio aspettando nervosamente un altro tipo di referto: quello della fusione mentale di Volok Kiron non mancò l'espressione accigliata della dottoressa che volse lo sguardo verso di lui in un tacito richiamo. Con discrezione guadagnò i pochi passi che li separavano
"Capitano, Wu non desta preoccupazioni: se riusciremo a tornare sarà facile ripristinare la funzionalità del suo occhio" disse indicando con un cenno del capo l'ufficiale intento a tenersi una medicazione premuta sulla ferita "ma per lei non posso fare più nulla ora."
Kiron la trafisse con uno sguardo carico di panico ed incredulità.
Sconfitta elaborò: "E' solo apparentemente una ferita superficiale da fuoco, ma guardi qui..." e scoprì ulteriormente la gamba del Consigliere che aveva ormai assunto un aspetto raccapricciante dovuto alla necrosi della pelle intorno al colpo inferto "Il rigeneratore epidermico è stato inutile, non riesco neanche a stabilizzare la sua temperatura corporea, un'infezione la sta divorando letteralmente e la strumentazione che ho non riesce a riconoscerla ho pensato che fosse un malfunzionamento dovuto al capo interferenze del pianeta invece ho paura che si tratti del tipo d'arma con cui le hanno sparato."
Kiron continuò a rimanere in silenzio e affranto pensava a come si erano succeduti gli eventi, cercando di ricordare ogni dettaglio: era accaduto tutto troppo in fretta ed erano stati costretti alla fuga sotto il fuoco nemico, troppo veloce ovviamente per essere sicuro di ricordare ...
"Era sicuramente Breen..." Intervenne Wu che essendo stata medicata vicino alla Kublik aveva ascoltato la linea di ragionamento della dottoressa Squiretaker. "Come la maggior parte degli armamenti con cui abbiamo avuto a che fare finora ma sono certa di aver visto in alcune mani un modello di disgregatore per mezzi pesanti."
L'ufficiale si alzò per osservare più da vicino la ferita in questione.
Il ragguaglio sembrò non sorprendere la Squiretaker.
"Sarei comunque riuscita almeno a suturare la lacerazione pelle, muscolo e tendini stanno praticamente morendo millimetro dopo millimetro..."

L'immagine di Erjn consumata progressivamente da una specie di cancrena aveva ormai ammutolito Kiron.

"Una perdita inaccettabile!" Non riusciva a pensare ad altro...

Tolok scelse quell'istante per rendere noto il risultato della fusione mentale con Jurkal: "A quanto pare, quel figlio di targ non ci ha mentito... non appena il vulcan riuscirà a prendere fiato ce ne racconterà delle belle..." indicando sgraziatamente un provato Volok " ma dobbiamo comunque spostarci di qui in fretta."
Lo sguardo del Klingon si posò sul corpo praticamente esanime del Consigliere: "Quanto ci vorrà ancora prima che possa camminare?"
"Stavo spiegando proprio ora al Capitano, che credo di non potere fare altro: la ferita peggiora e un'infezione che non riesco ad identificare continua a progredire, a quanto pare se saremo costretti a muoverci e dovremo portarla a forza di braccia."
"Continui a monitorarla come può Dottoressa" intervenne finalmente Kiron "prima di prendere qualsiasi altra decisione devo parlare col prigioniero."
Non appena girò le spalle per raggiungere Jurkal, un urlo che non poteva essere che Klingon e suoni di colluttazione lo fecero tornare indietro: Wu aveva atterrato Tolok e la Squiritaker cercava al meglio delle sue forze di dargli una mano.
"Cosa diavolo sta succedendo" urlò esasperato... avvicinandosi al capo della sicurezza che ancora teneva il volto del klingon schiacciato al suolo.
"Ha cercato di uccidere la Kublik" intervenne la Squiritaker "con quella " ed indicò la D'K Tagh che giaceva poco distante.
"Toglimi le mani di dosso stupida donna... stavo cercando di rendere onorevole la sofferenza della vostra collega maledizione..."
"Sheeval gli lasci la testa"
Wu obbedì al comando senza però lasciare la presa del braccio ritorto sulla schiena, in maniera di tenerlo il più possibile immobile.
"Parli, cosa le è passato per la mente, dobbiamo guardarci le spalle anche da lei? Uccidere un ufficiale nel momento di più grande vulnerabilità." Con un cenno del capo esortò Wu a lasciare la presa del tutto e il klingon prontamente invase lo spazio personale dell'uomo per sovrastarlo con la sua statura e lo guardò dritto negli occhi.
Kiron non indietreggiò di un passo.
"Ha sentito bene anche lei, quella donna sta morendo, stavo consegnandole una morte onorevole per salvarla dall'umiliazione di essere un fardello: ci sarebbe stata una strofa per lei nella canzone che canterò ai miei successori, se fossimo riusciti nella nostra impresa..."
In un attimo l'ira di Kiron venne mitigata da quelle parole: gli intenti di Tolok erano, come per ogni guerriero dignitoso, pratici e rispettosi, ma ad ogni modo del tutto inaccettabili per un terrestre.
"Se dobbiamo muoverci, ce ne andremo insieme ... non lasceremo indietro nessuno. Se, come la chiama lei, la nostra impresa riuscirà, il Consigliere potrà essere curato, e ci sarà spazio per tutti noi nella canzone."

Kiron posò una mano sulla spalla di Tolok in segno di empatia, ma un verso di disapprovazione del tutto klingon chiuse la conversazione.


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13.12 - Un branco di pazzi

Autore: Tenente Comandante Dorian Zsolt Ristea


Fesarius, grotta
Nello stesso istante


"Non abbiamo tempo da perdere", disse Julia, concreta. "Capitano, cosa facciamo?"

Kiron cercò di recuperare obiettività. Preoccuparti non serve in questo momento, si disse. Concentrati.

Rimanere nella grotta non era un'opzione. La navetta da cui Vaitor e Squiretaker erano venuti era troppo lontana per agganciarli con il teletrasporto.
Aspettare finchè il vulcaniano rivelasse qualche notizia dalla fusione mentale? Michael si girò. Entrambi i soggetti - Jurkal e Volok - erano a malapena semicoscienti. La fusione mentale con un Fesariano si era rivelata più' faticosa del previsto.

"Dobbiamo muoverci", disse Kiron. "Mehon, puo' calcolare la distanza attuale dalla navetta?"
Vaitor consultò un minidisplay che aveva al polso. "La navetta è stazionaria, signore. La distanza dal perimetro massimo di teletrasporto è di circa due chilometri", disse. "A nord-ovest."

Kiron e Vaitor uscirono circospetti dall'imbocco della grotta.
"In quella direzione."
Michael vedeva di fronte a sé un intrico di alberi, senza nessun apparente percorso o pista.
Be', se non altro non avrebbero dovuto scalare una montagna.

"Prepariamoci", disse. "Ci muoveremo di qui in massimo 20 minuti. Dottoressa, faccia il possibile per stabilizzare il consigliere Kublik. Mehon, tagli due rami di 15 centimetri di diametro circa, lunghi approssimativamente due metri. Che siano rigidi."

Vaitor e la dottoressa Squiretaker annuirono.

"Wu, a lei e me il compito di trovare fasce e legacci. Ci servono corde."
"Sì, signore." Wu uscì immediatamente.
"Cosa volete fare?" disse Erjn a denti stretti.
"Una barella", fece Michael. E in tono più dolce, "ti porterò fuori di qui."

Dieci minuti dopo


"Oh, la mia testa", bofonchiava Jurkal, accucciato contro una parete, ancora inebetito.
Intorno a sé c'era del movimento. Gli inviati della Federazione stavano lavorando a qualche cosa, una delle donne aveva una brutta ferita alla gamba e un'altra sembrava uscita da un incontro di fesari-boxe.
Quel dannato vulcaniano! si disse, mentre diventava più lucido.
Non si aspettava trucchi mentali. Ma cosa poteva fare?
In quel momento, il suo unico pensiero era quello di salvarsi la pelle.
Chiuse di nuovo gli occhi.

"Volok! Volok, mi sente?" disse Squiretaker.

Il vulcaniano sbatteva le palpebre, lo sguardo acquoso.

"La ascolto, dottoressa", bisbigliò. "Non sono comunque nel pieno delle mie facoltà mentali, al momento."
"Abbiamo bisogno di informazioni... c'è qualcosa che ci può' dire che ci possa aiutare ad uscire di qui?"

Volok strinse gli occhi, concentrandosi.

"Non sa molto di più' di quello che ha già' detto. Ho acquisito cognizione del territorio in cui ci troviamo. E nel contesto di una profonda delusione nei confronti dei suoi ex-colleghi, il fesariano ha idee piuttosto chiare riguardo la situazione politica di Fesarius."
"Cioè?"
"Abbiamo la possibilità' di negoziare, trattare e offrire consulto con una delle fazioni ribelli. Ci sono buone probabilità' che, riuscendo a raggiungere il potere, possano pacificare il sistema. Jurkal conosce alcuni nomi e gradi. E' la cosa più' logica da fare."
"C'è altro?"
"Sì", disse. "Se ci intercettano ribelli del Direttorio, siamo, secondo un'analogia piuttosto volgare ma adatta...", sospiro' esausto, "...carne morta."

Con cinque minuti di anticipo sulla tabella di marcia, Wu, Vaitor, il resto della squadra di soccorso e il Klingon erano riusciti a costruire una barella improvvisata.

"Erjn, è ora di andare", disse Michael gentilmente.
Kublik era febbricitante. "Ok, sono pronta."
Con l'aiuto della dottoressa Squiretaker, Erjn venne adagiata sulla portantina improvvisata. Kiron e Vaitor si posizionarono ai due estremi e sollevarono il tutto.

"Pronti", disse Vaitor.
Michael si rivolse a Wu. "Tenente, lei vada in ricognizione. Si tenga a circa 50 metri da noi. Sa cosa fare."

Sheeval fece semplicemente un cenno di assenso.

"Andrò io con lei", disse Tolok.
"No, ho bisogno di lei per guardarci le spalle."

Vedendo la rabbia crescente nel viso del Klingon, Michael aggiunse "Non capisce? Se per caso ci attaccano da dietro, il che potrebbe essere probabile viste le circostanze, ho bisogno di una solida e affidabile base per difenderci. Ho bisogno di lei e dei suoi uomini."
"Capisco", disse Tolok, e anche lui annuì.

Qualche minuto dopo, tutto il gruppo iniziò la furtiva missione di salvataggio verso la navetta.

Piramide aliena, sistema Altucher
nello stesso istante


Muovendosi con circospezione, Cooper e Rumar si erano inoltrati ancora più profondamente dentro le oscurità della costruzione aliena. I due avevano raggiunto una specie di tacito accordo: gli occhi fissi sul tricorder, Cooper scopriva altri ologrammi/campi di forza che celavano spazi nascosti, e Rumar disattivava il campo di forza (Cooper aveva trovato i due contatti che fornivano energia ai bordi della parete di ogni campo, e non mancava di far notare la sua sagacia ogni dieci minuti) e guidava entrambi facendo attenzione all'ambiente circostante.

"Attenzione", disse, troppo tardi: Cooper inciampò in un'asperità del pavimento, e solo la rapida presa del Comandante del suo braccio gli evitò di cadere e urtare il suo tricorder e - altrettanto importante - la sua dignità.
"Dannazione, Comandante, ha da fare una sola cosa, evitare che mi spacchi la testa!" borbottò Gregory. "Possibile che in questa dannata bicocca debba fare tutto io?"
Rumar lo tirò a lato, evitando questa volta che Cooper sbattesse la testa contro una protuberanza quasi invisibile.
"Continui cosi', e potrei anche procedere io stesso!", disse Rumar in tono faceto ma non troppo. Decisamente non troppo.

"Faccia attenzione alle protuberanze", disse. Soprattutto quelle che ha sulla testa, pensò.
"Questo posto mi ricorda certe librerie quando studiavo in Accademia", disse Cooper. "Oscurità', odore di stantio e neanche una ragazza decente intorno." Puntò il tricorder contro un muro apparente alla sua destra.
"Di qua."

Dopo altre due entrate nascoste, i due percorsero un ennesimo corridoio. Una fioca luce sul fondo li attirò dentro una grande sala.
Krell sentì la sua testa esplodere tra dolori lancinanti e un'improvvisa, sorprendente sensazione di disperazione si impadronì di lui.
il tono normalmente sardonico di Cooper, per una volta, lasciò il posto a preoccupazione. "Comandante, che succede? Si sente bene?"
In ginocchio, le mani sulla testa, Rumar si rannicchiò su se stesso.
"Li ho abbandonati", gemette. "Li ho abbandonati... questa non è una libreria, è un obitorio!"

Cooper si guardò intorno. Nella distanza della caverna/sala, gli occhi vuoti di quattro cadaveri semi-mummificati nelle loro tute li puntavano immobili.

Fesarius, foresta
Venti minuti dopo


Wu, l'espressione intensa e gli occhi puntati verso l'improvvisato percorso attraverso gli alberi, fece un cenno e gli altri che la seguivano, temporaneamente fermi, ripresero il cammino.
Falso allarme.
Lentamente si facevano strada tra arbusti e alberi.
Kiron era preoccupato. Erjn era sempre meno vigile, e il viso della dottoressa Squiretaker, sebbene professionale come sempre, tradiva la gravità della situazione. Julia monitorava costantemente le sue condizioni sul tricorder, e di tanto in tanto somministrava un hypospray o nelle vicinanze della ferita o direttamente nell'arteria femorale del consigliere.

"Quanto manca?", chiese.
"Ancora un chilometro e trecento metri", disse Vaitor. Kiron si sentì morire dentro. Erano troppo lenti.
"Capitano!" disse l'Ufficiale Tattico.
"Che succede?"
"Rilevo movimento a poca distanza, 500 metri alla nostra destra, almeno dieci umanoidi e... un mezzo di trasporto!"
"Dobbiamo nasconderci", disse Jurkal.
"Mai!", disse Tolok, klingon più che mai.

Mehon si guardò intorno. Basandosi sulla sua esperienza e addestramento, cercò quanto più obiettivamente possibile qualche via di uscita, occultamento o altre opzioni tattiche.
Siamo in una foresta, si disse. Niente buche o grotte. Gli alberi sono troppo alti per scalarli.
"L'unica possibilità' è sparpagliarci", disse, "e nasconderci dietro ogni albero. L'unico problema è la barella."
Julia imprecò dentro di sé. Il consigliere non poteva reggersi in piedi, e in quelle condizioni lo shock avrebbe potuto ucciderla. Rimanere sulla portantina era imprescindibile.
Le mani strette sui manici della barella improvvisata, Kiron annuì, tetro in volto. "Formazione sparsa", disse. "Nascondetevi in un raggio visibile."

Gli altri membri del team di soccorso, Volok e Jurkal non se lo fecero dire due volte, e si dileguarono.

"L'ordine vale anche per voi", disse, rivolto ai suoi ufficiali e a Tolok e i suoi uomini.
"Io resto", disse Vaitor dietro di lui. "Non può' certo trascinare la barella da solo."
"Anch'io", disse Squiretaker. "Il consigliere ha bisogno di cure continue."
"Anch'io", disse Wu. "Un paio di braccia in più nel caso le cose si mettessero male."
"Anche noi", disse Tolok. "Per l'onore dei Klingon!"

Michael scosse la testa, commosso. "Siete un branco di pazzi", disse.
"Chissà da chi avremo preso", disse Vaitor, sorridendo.

Nel frattempo, un rumore sordo e meccanico si faceva sempre più forte.


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13.13 - Sorpresa

Autore: Tenente Comandante Sheeval Wu


Fesarius, Foresta
26/09/2395, Ore 11.45 - D.S. 72735.59


Il mezzo blindato si fermò a poca distanza da loro. La foresta era fitta, ma dai loro ripari i federali e i klingon potevano vedere che si trattava di un mezzo militare leggero: poco di più che una jeep blindata con montato sopra un piccolo cannoncino disgregatore, ma comunque abbastanza per rappresentare un pericolo mortale per tutti.

"Avanti, la sorveglianza planetaria ha detto che dovrebbero essere da queste parti. Non lasciate prigionieri" disse un fesariano uscendo dalla jeep. Non aveva alcuna mostrina, ma il suo basco era verde invece che rosso, come quello degli altri.

Sheeval e Mehon si scambiarono un'occhiata e programmarono l'attacco con pochi, ma efficaci cenni d'intesa. La decina di soldati non erano un problema, loro stessi, contando anche i klingon, erano circa quel numero. Il problema era la jeep, ma se fossero riusciti a catturarla tutto sarebbe stato più facile.
Lasciando Sheeval in posizione più avanzata, Vaitor si avvicinò come un felino al Capitano Kiron e a Tolok.

"Dobbiamo fornire al comandante Wu copertura" sussurrò "con una manovra a tenaglia dovremmo essere in grado di catturare la jeep. I soldati sembrano allenati, ma tatticamente inesperti."
"Mi fido delle sue capacità comandante." rispose Kiron in un sussurro.
Lanciò un'occhiata a Erjn. Catturare la jeep l'avrebbe portata più velocemente a ricevere le cure adatte. Aveva fiducia nel suo equipaggio e sapeva di non essere stato il solo a fare quel pensiero.

Poco più avanti nel silenzio della foresta, rotto solo dal rumore dei rami secchi schiacciati dai soldati del Direttorio, Sheeval stava respirando. Era innervosita dall'impossibilità di vedere a sinistra e il dolore generale che provava era sufficientemente fastidioso. Già si immaginava quello che le avrebbe detto Sarah una volta tornata a bordo, ma farsi curare da lei già valeva qualche costola incrinata. Comunque doveva respirare e prendere con la mente il controllo del corpo. Usava tecniche antichissime, dal Tai Chi al Systema, affinate con gli anni e mischiate e unite in una nuova e personalissima tecnica, la cui efficacia era dimostrata. Il respiro le acutizzò i sensi.

"Tre a destra, altri sette a sinistra verso gli altri" pensò analizzando i rumori dei passi dei soldati. Con un movimento lento e silenzioso si spostò dietro un albero. Poi scivolando vicino ad una radice sporgente si mise in posizione per ricevere i tre soldati. L'occhio destro, pur permettendole di vedere, aveva perso molte variazioni dello spettro e anche diversi gradi di zoom, ma per fortuna il sistema di rilevazione delle distanze e di puntamento funzionavano ancora.

Attese che fossero tutti e tre a portata di fuoco, poi diede il segnale.

Vaitor e gli altri cominciarono ad aprire il fuoco sui soldati del direttorio, al ché i tre si girarono per intervenire, ma Sheeval li sorprese alle spalle con rapidi colpi di phaser. Con un balzo saltò fuori dal suo nascondiglio e superò rapidamente i corpi requisendo uno dei fucili disgregatori.

Un soldato del direttorio stava manovrando il cannoncino e stava sparando diversi colpi verso le postazioni federali. Doveva muoversi. Muovendosi a zig zag per il bosco arrivò al limitare di una strada sterrata e a soli dieci metri di distanza dalla Jeep. Con una capriola si mise dietro la jeep e sparò un unico colpo uccidendo l'artigliere, poi alzandosi in piedi si mosse furtivamente verso il mezzo, cercando con l'occhio buono l'ufficiale.

Un fruscio la indusse a girare il volto sul lato dell'occhio danneggiato.

Un colpo fortissimo al volto la buttò a terra.

"Dannati federali, avete scelto il momento sbagliato per venire qui" disse l'ufficiale riprendendo in mano il fucile disgregatore dopo averlo usato come mazza.

"E voi avete sbagliato a prendervela con noi" rispose Sheeval. Poi con un colpo di reni slanciò le gambe in un calcio che fece volare di mano il fucile all'ufficiale e approfittando dello slancio si mise in piedi. L'ufficiale le si avventò addosso, ma Sheeval sfruttò il suo movimento per bloccargli il braccio e ruotarlo. Un sinistro crack e l'urlo che seguì confermò quanto aveva ipotizzato: frattura multipla scomposta della spalla. Si inginocchiò sopra di lui tenendolo immobilizzato.

Dal bosco uscirono Vaitor e alcuni membri della sicurezza federale e klingon, seguiti da Kiron e Tolok che stavano portando la brandina improvvisata su cui era adagiata la febbricitante Kublik, costantemente monitorata da Julia.

"Ottimo lavoro comandante" disse Sheeval rivolta a Vaitor.
"Dovrei essere io a dirglielo, lei ha fatto il lavoro più rischioso" rispose lui.

La dottoressa si avvicinò alla Wu muovendo il tricoder

"comandante, deve smetterla di ricevere colpi al viso. Il danno ai suoi impianti è peggiorato"
"Lo dica a questo qui" commentò Sheeval. In effetti la sua visione dell'occhio destro era sempre più disturbata.
"Come!? Il petaQ è vivo!" tuonò Tolok con disprezzo indicando l'ufficiale del Direttorio

Kiron lo ignorò.

"Ha fatto bene comandante, potrà essere molto utile sapere quello che ha da dire, ma per il momento sta facendo troppo rumore."

Così dicendo impostò il phaser su stordimento e lo colpì facendolo svenire.

"Allora vogliamo andare?" disse quindi Vaitor salendo al posto di guida.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.45 - D.S. 72735.59


"Coraggio Comandante, non è il caso di farsi prendere dal panico. Questi poveri disgraziati non possono fare del male a nessuno" disse Cooper avvicinandosi a Rumar "e poi non li ha abbandonati: è qui per loro giusto?"
"Sì... forse ha ragione." disse Rumar alzandosi

L'ufficiale scientifico mise una mano sulla spalla del Primo Ufficiale.

"Li hai abbandonati" disse Imhail Rumar.

Cooper subito si staccò puntando il proprio phaser verso la fonte dell'urlo. Nulla. Non c'era nulla oltre loro e quattro cadaveri. Eppure era sicuro di aver visto qualcuno.

Rumar si girò verso Cooper. Fino a quel momento pensava di essere il solo a poter vedere il suo antenato.

"L'ho ha visto?" disse a Cooper
"Non sono sicuro di aver visto nulla. Secondo gli strumenti siamo soli qui."
"Eppure c'è... è li!" disse Krell puntando il dito verso il centro della sala.
"Cos'è che dicevo prima sui fantasmi? Comandante ho bisogno che lei recuperi lucidità. Stia qui, vado a controllare."
"NO!" disse quasi urlando il trill e trattenendo l'umano per un braccio "qualunque cosa accada dovremo stare vicini."

Di nuovo Cooper ebbe l'impressione che effettivamente ci fosse una figura al centro della sala. Leggermente turbato si rivolse con la bocca leggermente secca al suo superiore.

"Ok... allora mi aiuti. Mettiamo dei marcatori sui cadaveri, così riusciremo a portarli fuori con il teletrasporto appena riusciremo ad andarcene."

Fesarius, Foresta
26/09/2395, Ore 11.57 - D.S. 72735.61


Dopo aver caricato la barella sulla jeep l'away team raggiunse in breve tempo la navetta.

"Cosa ne facciamo del prigioniero?" disse Vaitor indicando il corpo svenuto dell'ufficiale del Direttorio
"Portiamolo a bordo, potrà essere utile."
"E l'altro?" disse poi facendo un cenno rivolto a Jurkal che stava parlando con l'ambasciatore Volok.
"Me ne occupo io."

Così detto Mehon andò a dare una mano a Sheeval e a due klingon che stavano portando a bordo della navetta la barella seguendo le indicazioni della dottoressa Squiretaker.
Kiron si avvicinò al fesariano.

"Allora, è in grado di condurci da quella fazione ribelle di cui parlava prima Volok."
"I Gebrusiani... le loro basi sono piuttosto lontane, ma con la jeep dovremmo riuscire ad arrivarci entro sera."
"E ha dei contatti?"
"Diversi, ho molti amici che sono riusciti a unirsi a loro prima che fosse troppo tardi."
"Bene perché mi dovrà condurre da loro. È l'unico modo per riuscire a pacificare questo pianeta e dobbiamo almeno fare un tentativo. Ambasciatore, lei mi segue?"
"Senza dubbio, Capitano. Con l'attacco all'ambasciata Federale e Klingon, il Direttorio ha dichiarato guerra alla Federazione e all'Impero. Allearci con i loro nemici su questo pianeta è la scelta più logica."
"E potete contare su di me e sui miei guerrieri." disse Tolok.
"Ottimo! Recuperate le provviste dalla navetta, partiremo tra poco."

Kiron rientrò sulla navetta.

"Comandante Vaitor" disse rivolto al suo ufficiale tattico "io mi fermerò sul pianeta. Insieme a Jurkal, all'Ambasciatore e a Tolok e i suoi guerrieri andremo dalla fazione fesariana per organizzare la loro riconquista di Fesarius. Lei piloti la navetta al punto di rendez-vous."
"Vengo con lei Capitano." si intromise Wu alzandosi dal lettino.
"Lei non va da nessuna parte! Le sue funzioni visive sono gravemente compromesse e ha almeno tre costole rotte." disse spazientita Julia bloccandola con una mano.
"Ha ragione la dottoressa, comandante. Lei ha bisogno di cure mediche."
"Posso però farle presente che il regolamento della Flotta stellare..." riprese Wu sedendosi.
"... Non mi citi il regolamento... lo conosco benissimo." la interruppe Kiron.
"Allora Capitano permetta me di accompagnarla." disse Vaitor
"E chi guiderà la navetta?"
"Non penso che sia un problema se sto seduta al posto di guida invece che qui" disse Wu "o mi sbaglio?"
"Direi che va bene." rispose la dottoressa.
"Perfetto, e lei si assicuri che il comandante Kublik riceva quanto prima le cure necessarie." disse Kiron alla Squiretaker."
"Non si preoccupi, Capitano. Stia attento anche lei."

Kiron si avvicinò quindi a Erjn distesa, febbricitante e a mala pena cosciente e le diede un bacio sulla fronte.

"Ci vediamo presto" disse sussurrando

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.51 - D.S. 72735.60


Rumar e Cooper erano al centro della sala. L'ufficiale scientifico stava completando alcune rilevazioni.

"Interessante."
"Cosa?"
"Questo!"

Cooper diede due colpetti con il bastone al pavimento e un cilindro di metallo emerse da una botola segreta.

"Cosa sarebbe?"
"Credo che sia il computer centrale" disse continuando ad analizzarlo con il tricoder "un momento... non è possibile..."
"Si può spiegare meglio?"
"Il computer sta inviando a tutta la struttura una serie di impulsi elettromagnetici e onde theta"
"Onde Theta?"
"Comandante dovrebbe ripassare un po'... le Onde Theta sono una traccia lasciata dal pensiero subcosciente delle creature viventi intelligenti."
"E questo computer le emette?"
"Sì... e a questo punto direi che non si tratta di un computer... siamo dentro un cervello"


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13.14 - Fermare una guerra

Autore: Tenente Comandante Gregory Cooper

USS Starseeker, Plancia
26/09/2395, Ore 12.25 - D.S. 72735.67


"Signore, la navetta Archimede è appena uscita dalla stratosfera di Fesarius!" avvertì l'ufficiale tattico leggendo la sua strumentazione.
"Apra un canale..." l'Ammiraglio Squiretaker, seduta sulla poltroncina di comando, tirò un sospiro di sollievo.

=^=Qui navetta Archimede. Sono il Comandante Wu...=^=
"Comandate sono felice di sentirla, fate rotta verso la Starseeker, vi prenderemo noi a bordo. La Wayfarer è momentaneamente impegnata. Com'è la situazione?"
=^=Ammiraglio, sono Julia - si intromise la dottoressa - ho bisogno di un teletrasporto di emergenza per due appena possibile. Il Comandante Kublik versa in gravi condizioni.=^=
L'Ammiraglio fece un cenno al capo operazioni e il suono del teletrasporto invase in canale aperto.
"Comandante Wu, il Capitano Orlova e io verremo all'hangar navette così potrà aggiornarci. Ma dov'è il suo Capitano?" chiese con un tremito di apprensione nella voce.
=^=Sta cercando di fermare una guerra...=^= rispose criptica Wu chiudendo il canale.

Le due donne in plancia si guardarono preoccupate e poi si diressero verso il turbo ascensore. Di li a poco avrebbero avuto maggiori chiarimenti.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.55 - D.S. 72735.61


"Un cervello?" Rumar si guardò attorno cercando di non fissare i cadaveri dei suoi ex commilitoni.
"Cosa c'è, l'eco?" commentò acido Cooper continuando ad analizzare l'ambiente. "Sotto di noi sembra che ci sia tanta di quella gelatina bioneurale da riempire un intera flotta di astronavi. Ecco perché tutte queste onde theta... affascinante."
"Come ha potuto, una razza così antica, creare della gelatina bioneurale?"
"Non dica idiozie!" esclamò sardonico lo scienziato sollevando in maniera teatrale il tricorder.
"Si spieghi meglio prima che perda la pazienza..." ormai Rumar aveva perso la pazienza con Cooper già da tempo, ma ogni volta che stava per saltargli alla gola, questi faceva qualcosa che lo rendeva simpatico o gli faceva guadagnare dei punti. Per poi tornare di nuovo ad essere il solito Cooper.

"La piramide è antica, e su questo non ci sono dubbi, ma altri hanno frequentato questo posto. Quelli che hanno creato più guai sono gli stessi che hanno installato le gelatine. Probabilmente sono anche i primi che hanno scoperto la piramide... secondo i sensori le gelatine sono qui da circa duecento anni. Dei veri idioti..."
"Di chi sta parlando?"
"Binari... deve essere stata una loro colonia o un tentativo di costruire una colonia. Questo computer doveva fungere da sostituto per il network informatico che usano sul loro pianeta."
"Binari? Qui? Pensavo non si muovessero mai dal loro pianeta... è già raro vederli sulle stazioni spaziali mentre riparano o costruiscono i sistemi informatici delle navi."
"Magari duecento anni fa erano più mondani. Si parla di un epoca di esplorazione selvaggia. A quei tempi i Capitani erano più dei cow boy in cerca di avventure."
"E non sono gli unici ad aver messo piede qui?"
"No... ci sono tracce di Breen, El-Auriani, Ktariani... sembra un porto di mare e tutti i visitatori hanno preparato trappole o ci sono finiti dentro. Comunque per ultimi sono stati qui i Fesauriani. Ma sono stati i Binari ha creare i problemi più grossi, in qualche modo il loro computer si è interfacciato, nel corso del tempo, con tutti i sistemi difensivi della piramide. Sia quelli antichi che quelli messi in un secondo momento."
"Incredibile..." bisbigliò il Primo Ufficiale appoggiandosi ad una parete.
"E c'è di più... mi dica, ha per caso delle visioni di qualcuno che le dice di aver abbandonato qualcosa o qualcuno?" chiese divertito lo scienziato, analizzando questa volta il suo superiore.
"Come fa a saperlo?" Rumar deglutì.
"A parte il fatto che poco fa abbiamo visto tutti qualcosa... ascolti." Cooper gli mostrò il tricorder e premette un pulsante.

=^=Li hai abbandonati... li hai abbandonati... li hai abbandonati...=^= dal congegno una voce atona ripeteva la stessa frase all'infinito, l'uomo la spense con un moto di disgusto.

"Si spieghi per favore..." commentò il trill speventato dal sentir ripetere all'infinito quella frase che non lo faceva dormire da giorni.
"Questo messaggio viaggia sulle onde theta presenti nel luogo. Un ottima trappola devo dire."
Il Primo Ufficiale avrebbe desiderato tanto strapparsi via la maschera che lo stava soffocando e strangolare Cooper già che c'era.
"Le sembra una spiegazione?"
"Le onde theta sono state usate come una sorta di virus per infettare il cervello di chiunque venisse qui. Il loro scopo, per quanto posso capire, è impedire ai visitatori di andarsene dalla piramide e aumentare quindi la possibilità che vengano eliminati da qualche trappola. Una sorta di leggera ipnosi... chi viene infettato ma riesce a fuggire dalla piramide, ha come il bisogno di tornare indietro per recuperare qualcosa o qualcuno."
"Quindi non sono diventato pazzo..." mormorò a se stesso il trill aggrappandosi disperatamente alla spiegazione dell'umano.
"Questo dovrà chiederlo alla Kublik, ma non è niente che non possa essere eliminato con una leggera ipnosi. Ormai le onde che l'avevano infettato anni fa si sono dissolte, ma è rimasto solo questo comando che deve essersi attivato tornando in questo sistema. Purtroppo queste tute sembrano non bloccare le onde theta."
"Quindi siamo in pericolo!" Il pensiero che gli uomini ai suoi ordini rischiassero la vita in quel preciso momento gli diede una scossa elettrica che finalmente lo fece tornare del tutto attivo.
"Non si preoccupi, ora che sappiamo di che si tratta il comando ipnotico non avrà effetto. Vediamo di spengere questo dannato coso e contattare i Binari perchè vengano a riprenderselo con delle strumentazioni adatte. Poi riportiamo i nostri amici a casa..." terminò Cooper guardando i cadaveri.

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 12.10 - D.S. 72735.64


La jeep sferragliava arrancando sulla strada in salita. Se non fosse stato per la preoccupazione e per la situazione, Kiron si sarebbe goduto il viaggio su quelle splendide montagne.
A bordo erano rimasti solo Vaitor alla guida, Kiron seduto davanti e altri sei uomini fra cui Jurkal, con le mani legate, l'ambasciatore Volok che meditava per riprendersi dalla fusione mentale e Tolok che se ne stava con il volto fuori dal finestrino come un grosso cane portato in gita.
"Manca ancora molto?"chiese il klingon rimettendo la testa all'interno del veicolo.
"Ormai siamo arrivati. Vi suggerieri di liberarmi... non vorrei che qualcuno fraintendesse le vostre intenzioni e iniziasse a sparare prima di fare domande."

Il Capitano della Wayfarer fece un cenno affermativo e Tolok estrasse il d'k tahg e lo mise sotto il naso del fesariano.
"Ti prego, fai qualcosa di stupido..." sogghignò il klingon guardandolo con sguardo assassino. Jurkal deglutì e scosse la testa. Tolok si decise a tagliargli i legacci.
"Sentite, so che non vi fidate di me e ne avete tutto il diritto, ma sto cercado di fare la cosa giusta. Se la vostra sfiducia scatenasse un conflitto a fuoco saremmo tutti perduti."
Kiron lo guardò. Nonostante tutto si fidava delle sue buone intenzioni e comunque Volok aveva già confermato la sua storia tramite la fusione mentale. Però non era il caso di sembrare deboli.
"Lei faccia il possibile per farci parlare con la cellula dei Grebusiani e noi faremo la nostra parte."
"Lo spero, perchè siamo arrivati..."

Nello stesso momento Vaitor rallentò fino a fermarsi. Davanti a loro un uomo armato stava al centro della strada fumando una sigaretta o qualcosa di equivalente.
"Andiamo..." ordinò Kiron uscendo dalla jeep e Jurkal fece altrettando.
"I Grebusiani sono 'pacifici', sono pastori soprattutto, ma è gente di montagna. Duri come la roccia e altrettando testardi, ma è gente che vuole solo il meglio per il proprio paese." Kiron fece un cenno affermativo con la testa, ma non disse una parola.

"Brutta giornata per una passeggiata..." esclamò l'uomo dando come un segnale di fermarsi e i due eseguirono immeditamente.
"Cercavamo Riskath!" disse semplicemente il Fesariano.
"E chi lo cerca?" chiese l'uomo.
"Il mio nome è Jurkal e appartenevo alle forze della ribellione... questo è il Capitano Kiron della USS Wayfarer, vorrebbe parlare con lui." L'uomo prese a bisbigliare, segno evidente che stava parlando con qualcuno tramite un congegno di ascolto.

"Ci sono due uomini nascosti ai lati della strada..." avvertì sottovoce Jurkal.
"Ce ne sono sei a dire il vero, gli altri quattro tengono d'occhio la jeep... non si volti Jurkal!" lo bloccò Kiron impedendo all'uomo di voltarsi istintivamente.

"Abbiamo intercettato delle comunicazioni della ribellione... pare che un certo Jurkal e dei federali siano ricercati per aver massacrato l'attendente Shimaèl e le sue guardie del corpo."
"Non è vero!" si affrettò a rispondere il ribelle, ma Kiron lo bloccò.
"Il signor Jurkal non era presente quando l'attendente Shimaèl ha cercato di ucciderci. E' stata legittima difesa."
"Per quanto mi riguarda Shimaèl era un gharado..." commentò il montanaro.
"Una sorta di lumaca viscida e insignificante..." disse Jurkal ad un'occhiata interrogativa di Kiron.
"Le posso assicurare che era ancora più viscido e insignificante di un gharado..." il montanaro sorrise e fece un fischio. Dalla boscaglia uscì un altro individuo a cavallo di un ariete grande quanto un pony.
"Portali da Riskath!" ordinò accendendosi una nuova sigaretta per poi scomparire nella boscaglia.

I due risalirono in auto che ripartì seguendo la strana cavalcatura.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 12.15 - D.S. 72735.65


"Cooper a Wayfarer, mi ricevete?"
Un rumore simile al raschiare delle unghie su una lavagna invase il cervello dello scienziato attraverso il suo impianto sottocutaneo. Cooper se lo toccò istintivamente come a bloccare il suono, poi con una smorfia continuò a lavorare sulle antenne dei potenziatori di segnale.
"Cooper a Wayfarer, adesso?"
=^=Qui... ffffh... riceve?=^=
"Ripetete!" esclamò colpendo con una manata l'antenna.
=^=Qui Wayfarer, adesso vi riceviamo perfettamente. Iniziamo il teletrasporto delle salme!=^=

I cadaveri dei quattro ex compagni di Rumar iniziarono a brillare per poi sparire.

=^=Teletrasporto... fffffh...=^=
"Maledetto aggeggio! Cooper a Rumar!"
=^=Qui Rumar, è riuscito a far funzionare quei dispositivi?=^=
"Solo per un attimo. Dovete spengere quel maledetto cervello altrimenti dovremmo scarpinare fino all'uscita. E io odio camminare..."
=^=Lei odia praticamente tutto.=^=
"Non è vero, i pesci rossi mi sono simpatici. A che punto siete?"
=^=Stiamo per raggiungere quella che dovrebbe essere la sala controllo. Abbiamo trovato alcuni cadaveri lungo la strada e nonostante questo c'erano parecchie trappole sul percorso.=^=
"Cercate di stare attenti..."
=^=Dottor Cooper, lei mi sorprende!=^=
"Almeno finchè non disattivate il disturbo per il teletrasporto!"
=^=Ah ecco, adesso la riconosco. Rumar chiudo.=^=

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 12.25 - D.S. 72735.67


Il gruppo aveva percorso una stretta cornice rocciosa che terminava in una caverna. La loro guida aveva percorso tutto il tragitto comodamente seduto sulla sua cavalcatura mentre Jurkal, più abituato alla vita di città, sudava ad ogni passo lanciando occhiate terrorizzate al vuoto sotto di loro.
Nella caverna il montanaro era sceso e aveva attivato una torcia elettrica che faticosamente aveva mostrato loro la via. Kiron poté ammirare dei disegni e delle incisioni rupestri lungo le pareti della galleria, ma non era il momento per dare sfogo alla sua curiosità di xenoarcheologo.
Lentamente la luce naturale era tornata a illuminare la caverna fino a mostrare l'ingresso ad una zona particolarmente ampia. Era impossibile calcolarne l'ampiezza, dato che molta della grotta rimaneva al buio, ma quello che poterono vedere permise a Kiron di farsi un'idea delle sue reali dimensioni.

"Che mi venga un colpo!" commentò Tolok.

Al centro della grotta, illuminata da un fascio di luce naturale proveniente dall'alto, si stagliava con prepotenza la mole di una piramide. L'immagine che il gruppo si trovò davanti aveva un che di mistico ed epico allo stesso tempo. Kiron ne rimase immadiatamente affascianato ed estasiato.

"E' meraviglioso..." sussurrò. Il montanaro vicino a lui alzò le spalle indifferente.

Il gruppo riprese a camminare verso la loro meta. Quando giunsero ai piedi della struttura, Kiron aveva ormai perso il conto delle domande che voleva fare a coloro che abitavano quel posto.

"Bello vero? Fa sempre un certo effetto la prima volta... Ralek è uno zotico ignorante, non fa caso a queste cose." La voce apparteneva ad un uomo anziano seduto sugli scalini che davano accesso alla piramide. La loro guida emise un verso derisorio e si allontanò lasciando la responsabilità del gruppo al nuovo venuto. "Sono Riskath, mi stavate cercando?"

"Sono il Capitano Kiron della USS Wayfarer, sono venuto qui per trovare un modo, insieme a lei, per evitare che la guerra civile si potragga ancora per molto. Ma prima vorrei chiederle: cos'è questo posto?"

"Sono le rovine di un antica razza ormai scomparsa vissuta intorno ad un milione di anni fa. Erano nemici degli Iconiani o forse semplicemente una razza che è vissuta nel loro stesso periodo... penso siano stati gli stessi Iconiani a decretare la loro fine. Il loro territorio si estendeva in questa parte dello spazio... i nostri colleghi ribelli hanno trovato una piramide simile nel sistema Altucher. Avrei voluto tanto visitarla, ma dicono che è molto pericoloso."

"Riskath... Riskath..." Kiron mormorò il nome dell'uomo per alcuni momenti finchè una luce di comprensione si accese nella sua mente "Valek Riskath! Lei è il famoso xenoarcheologo che ha esposto la teoria della sovrapposizione culturale fra Iconiani e Tkon. Ero a quel convegno, è stato molto interessante!"
"Sono felice che le sia piaciuto... non ha avuto molto successo come teoria, ci sono ancora molte cose che ignoro. Speravo di poter passare questi ultimi anni a completare i miei studi, ma come ha visto non sempre si può fare quello che si desidera." commentò lo studioso con un'alzata di spalle.
"Io sono qui apposta per fare in modo che lei possa terminare in tutta tranquillità i suoi studi. Dobbiamo mettere fine a questa guerra civile."

Piramide Aliena, Sistema Altucher
Nello stesso momento


"Signore da che parte?" chiese l'uomo della sicurezza oscillando il fascio di luce su ambedue i corridoi.
"Lei e Aguerre andate di là. Io e M'Agrid prendiamo questo... fate in fretta, ma state attenti. Più tempo passiamo in questa piramide, più aumenta il rischio di cadere in qualche trappola."

I quattro uomini si divisero. Rumar, che teneva sotto controllo il tricorder, analizzava i vari cadaveri che incontravano sul loro cammino. Si fermò quando l'uomo della sicurezza davanti a lui alzò il pugno.
"Problemi tenente?"

L'Anticano sollevò la testa come se volesse annusare l'area, ma fece una smorfia quando si rese conto che la tuta Hazmat glielo impediva. "Non so signore... non c'è niente di preciso ma..."

"Non si preoccupi tenente, il Signor Wu mi ha raccontato del suo sesto senso... se lei dice che c'è qualcosa le credo. Faccia un controllo ma sia cauto." lo tranquillizzò il Primo Ufficiale.

=^=Aguerre a Rumar!=^=
"Dica pure..." confermò lui dopo aver toccato il badge.
=^=Abbiamo trovato una grande sala... probabilmente un area di stoccaggio. Ci sono decine di camere di stasi Bhreen tutte distrutte e quello che resta di un grosso arsenale di armi... o meglio, le scatole che le contenevano. Ormai non c'è rimasto niente!=^=
"Probabilmente i Fesauriani hanno trovato qui le loro armi. I Bhreen potrebbero non essere collegati con la rivolta. Raccogliete più informazioni possibili e..."
"Signore..." la voce di M'Agrid era tesa.
"Aspetatte un attimo... mi dica tenente. Qualcosa non va?"
"Non lo so... ha presente quando ha detto di fidarsi del mio istinto? Beh adesso mi sta urlando scappa!" commentò il giovane arretrando.

Sul fondo del corridoio, ancora immerso nel buio, si sentì distintamente il suono di qualcosa che cadeva pesantemente al suolo. Dopo pochi secondi la luce della torcia dell'Anticano mostrò qualcosa di enorme che sembrava precipitarsi nella loro direzione.

"Via di qui! ORA!" urlò Rumar scattando. "Aguerre, Medak! Correte!"

I due uomini scattarono lungo il corridoio e arrivarono proprio mentre gli altri due membri della sicurezza apparivano dal corrodoio addiacente. Non furono necessarie spiegazioni di sorta. Il rumore della sfera di metallo che correva e sbatteva sulle strette pareti del corridoio, era già una spiegazione esauriente.
Rumar avrebbe voluto strapparsi via la maschera, gli sembrava di non riuscire più a respirare.

"Cooper! Faccia funzionare quelle antenne! Subito!" urlò trafelato
=^=Non avete ancora spento niente! Qui è tutto come prima!=^= rispose Cooper
"Non c'è tempo! Fra tre minuti una sfera di parecchie tonnellate arriverà lì e non basterà camminare per scapparle!"
=^=Cosa avete combinato?!=^=

Rumar non rispose, era già a corto di fiato e non poteva sprecarne altro. La conformazione dei corridoi consentivano alla sfera di prendere sempre più velocità passando sopra i corpi dei precedenti visitatori. Rumori di ossa schiantate e il respiro che si infrangeva dentro la maschera sembrava essere diventato tutto l'universo di Rumar.
=^=Maledette antenne, giuro che vi trasformo in soffioni per docce! Datemi ancora due minuti!=^=
"Ne ha meno di uno!" esclamò Rumar entrando con gli altri nella stanza che avevano usato come base. Indicò dietro di se e Cooper vide distintamente l'enorme sfera corrergli incontro.
"Odio i film di avventura!" urlò l'ufficiale scientifico continuando a digitare come un forsennato.
"Cooper adesso!"

...

"Signore?" Rumar aprì gli occhi e abbassò le braccia con cui si proteggeva il volto. L'addetta al teletrasporto, una boliana dagli occhi spalancati dalla sorpresa, li guardò interdetta.
"Ci siete tutti?" chiese il Primo Ufficiale. M'Agrid, seduto a terra si strappò la maschera della tuta ed emise un guaito di conferma. "Cooper?"
"Morto signore... credo che resterò qui finchè le gambe non smettono di tremare" rispose lui sedendosi a terra. "Ancora un secondo e avremmo portato con noi quella palla!"
"Credo che mi siederò anch'io qui con lei comandante..." i due si guardarono per un attimo e poi Rumar dette una pacca sulla spalla al collega come segno di ringraziamento.
Il vulcaniano Medak li guardò tutti alzando un sopracciglio.

Fesarius, Monti Grebusiani
26/09/2395, Ore 13.45 - D.S. 72735.82
"Capisco le vostre rivendicazioni signor Riskath, ma la Federazione non può decidere di spodestare un governo. Non abbiamo giurisdizione sulle politiche interne!" commentò l'ambasciatore Volok
"Ed è proprio la vostra politica di non interferenza che ha costretto il popolo a ribellarsi!" esclamò Jurkal accalorandosi "Cosa dovevamo fare? Lasciare che il governo ci dissanguasse? Si rende conto delle proprorzioni del malcontento su Fesarius se l'intero pianeta si è ribellato? Qui non si tratta di una regione o di una fazione di lavoratori!"

Kiron non poteva dargli torto ed era certo che prima di arrivare alla ribellione dovevano essere passati fra molti stadi di insoddisfazione. Poi qualcuno ne aveva approfittato... c'erano sempre i furbi che sfruttavano le masse arrabbiate e scontente per vantaggio personale. Se anche la Federazione fosse intervenuta, avrebbero aiutato chi? Il governo corrotto che aveva affamato i propri cittadini o i ribelli che non vedevano l'ora di instaurare il loro regime e prenderne i vantaggi? Oltretutto l'ex governo del pianeta non esisteva più...

Il Capitano della Wayfarer guardò l'archeologo e lo vide grattarsi una guancia con fare pensieroso "La vedo pensieroso signor Riskath."
"Il giovane signor Jurkal è un uomo pieno di passione. Si è ritrovato dalla parte sbagliata della ribellione. Pur essendo un uomo d'azione, non è guidato dalla violenza... mi domando se uno come lui potrebbe diventare il nuovo volto di Fesarius." rispose l'uomo quasi a se stesso.
"Perchè non lei?"
"Io sono vecchio... il lavoro che deve essere fatto per ricostruire questo mondo ha bisogno di sangue giovane. Eppoi ... io ho le mie rovine da studiare!" il sorriso fece tendere la pelle piena di rughe.
"Purtroppo la situazione non è delle migliori. Il governo è ormai crollato, la fazione violenta della ribellione sta approfittando del suo status per arricchirsi e voi... siete in pochi per cambiare la situazione attuale."
"La Federazione non può fare niente?"
"Come le ho detto la Flotta Stellare è stata creata, oltre che per l'esplorazione, anche per proteggere i pianeti da ingerenze esterne alla federazione... ma non possiamo intervenire in caso di guerra civile se non prestando aiuto ai profughi."
"E se ci fossero prove dell'intervento di una razza non federale? Dopotutto la ribellione usa armi Breen... basterebbe alla Federazione per permettere l'intervento della Flotta Stellare? Almeno per calmare gli animi?"
"Ma ci ha detto che le armi sono state trovate per caso in un avamposto Breen abbandonato!" commentò l'ambasciatore vulcaniano che si era unito alla conversazione.
"Che volete che ne sappia un vecchio come me di queste cose. Potrebbero averle trovate per caso, come aver permesso ai ribelli di trovarle per caso... chi vi dice che i Breen non siano effettivamente coinvolti? Forse riportando la pace sul pianeta si potrebbe far luce su questa cosa no?"

Tolok e Kiron sorrisero. Volok portò le mani dietro la schiena con fare pensieroso.

USS Wayfarer, Appartamento del Capitano
30/09/2395, Ore 11.25 - D.S. 72746.51


Il vantaggio di stare su una nave stellare era che, nonostante fosse quasi ora di pranzo, fuori dagli oblò c'erano il buio e le stelle. Kiron amava guardarle, lo aiutavano a rilassarsi e a pensare.
Alle volte la sua mente era invasa da pensieri cupi, altre, come in quel caso, erano momenti belli da ricordare.

Fesarius sotto di loro stava riprendendosi lentamente dallo scoppio della guerra civile. Gli ex governanti e i capi della fazione ribelle erano stati arrestati. I primi per vessazione nei confronti del proprio popolo, i secondi per atti terroristici in accordo con i Breen. Le prove non c'erano naturalmente, e la Federazione aveva promesso un processo equo e una totale disponibilità ad investigare su quello che era successo. Se, come dicevano i capi della ribellione, le armi erano state trovate per puro caso, allora avrebbero ricevuto le scuse del Presidente in persona e la possibilità di tornare sul loro pianeta.
Naturalmente a quel punto non sarebbe servito a niente. Il processo e la verifica delle prove avrebbe richiesto tempo, abbastanza tempo da permettere alla fazione dei Grebusiani di indire delle libere votazioni.
Un sorpreso Jurkal era ora il nuovo volto della politica fesauriana. Ancora non riusciva a comprendere come era finito a ricoprire quel ruolo. Il lavoro fatto dall'ambasciatore Volok e da Riskath era stato incredibile, avevano trasformato un ex poliziotto, ex ribelle ed ex traditore dei ribelli, in un eroe. Anche l'ambasciatore klingon Tolok aveva fatto la sua parte, mostrandosi in compagnia del giovane nei momenti in cui una certa dose di persuasione era stata necessaria.

Ma più di tutti era stata l'Ammiraglio Squiretaker, la vera eminenza grigia dietro la pacificazione del pianeta. Con precisione chirurgica aveva tagliato le teste delle varie fazioni teletrasportandone i capi al sicuro sulla nave. Aveva convinto tutti che era stato fatto per la loro sicurezza. Le varie truppe, senza i loro capi, erano andati in confusione, finché tutto non si era sgonfiato da solo.

"Pensieroso?" chiese Erjn abbracciando Kiron da dietro.
"Pensieroso ma soddisfatto... come va la gamba?"
"Tutto bene, Julia ha fatto un ottimo lavoro... la sento solo un po' rigida."
"Ho avuto paura..." ammise Kiron voltandosi e baciandola sul collo.
"Il nostro lavoro comporta dei rischi, ma non capita spesso di trovarsi nel mezzo di una guerra civile."

I due si baciarono assaporando l'attimo l'uno nelle braccia dell'altra. La camera era in disordine, da due giorni non uscivano da quella stanza. Vuoi perchè avevano bisogno di rilassarsi dopo gli ultimi giorni, vuoi perchè avevano bisogno di sentirsi di nuovo dopo aver quasi rischiato di perdersi e di morire.

"Speriamo di non aver altre guerre civili da affrontare..."
"Dici? Hai presente Cooper e Rumar?" commentò il consigliere sorridendo
"Scherzi? Quei due si adorano... solo che ancora non lo sanno. Quando lo capiranno allora si che saremo nei guai..."

USS Wayfarer, Obitorio
30/09/2395, Ore 21.45 - D.S. 72747.69


Rumar accarezzò una delle bare argentee sulle quali erano stati incisi i nomi dei defunti. Le bandiere della Flotta Stellare erano poggiate a coprirle come sudari. Quattordici anni erano passati e finalmente avevano trovato la pace.
Alcuni dei nomi di quegli uomini gli erano sconosciuti, uomini della scorta che non aveva mai conosciuto personalmente... per questo adesso che era Primo Ufficiale cercava di mandare a memoria ogni volto e ogni nome del suo equipaggio. Il fatto di non ricordarsi i loro nomi e le loro facce, invece di attenuare i suoi sensi di colpa, li avevano acuiti. Loro erano morti per tenere al sicuro lui e non sapeva chi fossero.
Solo il Capo Operazioni e il Primo Ufficiale della Hercules erano membri di quella sua piccola cerchia di amici. Era una di quelle bare che stava accarezzando in quel momento.

"Sta bene?" La voce dell'ufficiale medico lo strappò dai suoi pensieri. Sopirò.
"Starò bene... la ringrazio dottoressa per avere dato un nome a quei resti."
"Vorrei averne il merito, ma io ero impegnata su Fesarius insieme alle squadre mediche."
"Allora chi?" chiese Rumar voltandosi.
"Cooper... chi altri." rispose lei.
"Non lo capirò mai... quando eravamo dentro la piramide non faceva che dileggiare quei poveri resti, e ora si prende la briga di dare loro un nome."
"Cosa provava quando prendeva in giro i suoi compagni?" chiese Julia quasi distrattamente.
"Avrei voluto picchiarlo naturalmente!"
"Non ho prove oggettive che dimostrino la mia ipotesi, e sono certa che il dottor Cooper non l'ammetterebbe nemmeno sotto tortura, ma credo che le endorfine scatenate dalla rabbia nei suoi confronti, le abbiano permesso di rimanere lucido nella piramide. Le endorfine hanno bloccato dei processi cognitivi che la rendevano ricettivo all'ipnosi. Naturalmente c'è sempre l'eventualità che volesse solo darle fastidio."

Sorrisero entrambi.

"Lo capiremo mai?".
"Ne dubito e lui farà di tutto da renderci la cosa impossibile." Julia sospirò ed entrambi uscirono.


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FINE MISSIONE