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USS WAYFARER - MISSIONE 13 RSS USS WAYFARER - Missione 13

13.10 " Nella tela del ragno "

di Michael Lucius Kiron, Pubblicato il 05-04-2016


Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
26/09/2395, Ore 12.12 - D.S. 72741.12


La struttura aliena aveva mantenuto inalterata l'atmosfera spettrale che Rumar aveva visto la prima volta che vi aveva messo piede: luci rossastre flebili e crepitii metallici distanti che echeggiavano per tutta la struttura e i fasci di luce che, da sopra i caschi delle tute extra-veicolari, si incrociavano e correvano disordinatamente lungo le scure pareti antistanti.

"Veramente un bel posticino..." Ironizzò Cooper "devo tenerlo a mente e suggerirlo alla Squiretaker come meta da prescriverle per la licenza a fine missione."
"Abbia almeno un po' di rispetto per gli ufficiali dispersi in questa struttura!" Rispose duramente Rumar.
"Con tutto il rispetto, Comandante, mi risparmi la paternale ... non sarà certamente un atteggiamento contrito a riportarli in vita, ormai... Quando hanno intrapreso la carriera hanno messo in conto di poter fare una brutta fine ... sono stati sfortunati, oppure non sufficientemente abili da riportare le chiappe a bordo sane e salve, come ha fatto lei e come sicuramente avrei fatto io, che notoriamente tengo molto alla mia pellaccia!"
"Io e lei siamo estremamente diversi, Cooper. Io ho fatto il mio dovere ... sono stato fortunato ciò non toglie che le cose avrebbero comunque potuto andare diversamente e magari avrei potuto vedere la fine dei miei giorni su questa struttura... Lei invece, parafrasandola, è un cinico ed un egoista di primordine..."
"Grazie per il complimento!"

"Mi chiedo ancora perché abbia deciso di seguirmi fin qui ... No! Non mi risponda..." tagliò corto Rumar "Abbiamo del lavoro da fare, quindi le ordino di assumere un atteggiamento consono alla divisa che porta! Se poi non è in grado, allora risalga pure a bordo ... tanto non le ho chiesto io di seguirmi ..."
"Probabilmente sarebbe la scelta più sensata, ma questa struttura mi incuriosisce e vorrei dargli un'occhiata da vicino ... e lei ha sicuramente bisogno di un ufficiale scientifico del mio calibro per trovare le risposte che sta cercando ..."

Rumar, si morse un labbro.
"E sia. Ma una volta a bordo, faremo una chiacchierata a quattrocchi io e lei ... Ora, si dia una mossa con quelle letture..."

Fesarius, grotta
26/09/2395, Ore 10.45 - D.S. 72735.49


"Quello che vi hanno detto le autorità è una menzogna: le sollevazioni popolari non sono semplicemente contro la nazionalizzazione dei terreni ..." Iniziò a spiegare Jurkal.
Intanto Tolok raggiunse i tre in disparte emettendo un mugugno disapprovazione. Jurkal, accortosi dell'arrivo del klingon, si voltò verso di lui interrompendo il suo resoconto, ma Kiron lo esortò a procedere.

"Come vi dicevo, la verità è un'altra. Il popolo e le milizie filogovernative stanno combattendo contro il Direttorio e le sue forze militari che, meno di una settimana fa, hanno preso il potere con l'intento di instaurare una dittatura militare ... Ormai il vostro arrivo era pianificato, quindi per non destare sospetti vi hanno fatto raggiungere Fesarius come da programma: giusto il tempo di lasciare l'ambasciatore Volok e prendere Rulàn e non vi sareste accorti del dramma che si stava consumando sul nostro pianeta..."

"Mi aiuti a capire ..." lo incalzò Kiron "Non avevano paura che, una volta lasciato Fesarius, Rulàn ci avrebbe messo al corrente di ciò che stava succedendo?"

"Se Rulàn fosse stato fedele al Direttorio, non avrebbero nulla da temere ." Aggiunse l'ambasciatore Volok inarcando un sopracciglio.

"L'ambasciatore Rulàn è fedele al governo legittimo," precisò Jurkal "ma non avrebbe mai parlato perché sotto ricatto.Sse lo avesse fatto, tutta la sua famiglia sarebbe stata sterminata ... il Direttorio sa essere molto persuasivo ..."

"Sarebbe stato comunque un grosso azzardo permettergli di lasciare il pianeta." puntualizzò Kiron "Deve averlo pensato anche il Direttorio alla fine, e così ha deciso di trattenerci ..."

"...e di farvi fuori sfruttando i disordini per incolpare i ribelli... Vede Capitano, sottomettere Fesarius non è che l'inizio della realizzazione del loro ambizioso piano ... quando sarà stabilito il pieno controllo dell'intera Prima Federazione, allora sarà solo una questione di tempo prima che rivolgano le armi contro i sistemi vicini e che diano libero sfogo alle loro mire espansionistiche ... e mi creda ... non permetteranno a nulla e a nessuno di impedirglielo."

"Capisco. Ma i Breen cosa c'entrano in tutto questo?" Lo incalzò Kiron.

"I Breen?! Assolutamente nulla."

"Abbiamo visto i loro disgregatori in azione ... questo ptaq ha voglia di menarci per il naso ..." Esordì Tolok e brandendo minacciosamente il suo Kling D'K Tagh "ma non sa che io il cuore dei disertori senza onore me lo mangio per colazione!"

"Al tempo, Tolok ... facciamolo finire ..." e rivolgendosi nuovamente verso Jurkal "Come spiega allora l'impiego di armi Breen?"

"Tempo fa, nel sistema Altucher abbiamo individuato una struttura aliena abbandonata. Incuriositi, siamo sbarcati per esplorarla e vi abbiamo trovato dentro un vero e proprio cimitero spaziale: centinaia di capsule di stasi inattive con all'interno i resti di soldati che molto probabilmente dovevano essere Breen. Oltre a questo macabro carico, abbiamo trovato però anche della tecnologia militare aliena, che abbiamo riportato in patria per farla studiare ai nostri scienziati militari... E proprio grazie ai risultati di questi studi, il Direttorio può ora contare su armi potenti con cui piegare le forze filogovernative ..."

"Io continuo a non fidarmi di questo ptaq! Lasciamo che a lui pensino i miei uomini ... portarcelo dietro non sarebbe che un peso e lasciarlo libero potrebbe essere controproducente, perché potremmo fornire un vantaggio al nemico..."

"Quello che ci ha raccontato sembrerebbe dare una spiegazione logica a quanto abbiamo osservato su Fesarius ..."

"Sono del suo stesso avviso, ambasciatore."

"Tuttavia, Capitano, mi lasci dire che quella dell'ambasciatore Tolok è un obiezione sottesa di logica."

Il klingon sembrò gongolare all'insperata sponda lanciatagli dal vulcaniano.

"Tuttavia" si affrettò ad aggiungere Volok con espressione altera "personalmente ritengo che Jurkal potrebbe tornarci utile per lasciare il pianeta in sicurezza. Quindi, per dissipare ogni dubbio sulla sua fedeltà e per acquisire ulteriori dettagli d'interesse che potrebbe aver tralasciato, propongo di lasciarmi procedere con la fusione mentale."

"Ma ha mai provato una fusione mentale con un Fesariano prima d'ora?"

"No, mai Capitano... come sicuramente sa, potrebbe essere pericoloso per entrambi ..."

Jurkal a quella affermazione scattò cercando di allontanarsi, ma Tolok lo afferrò prontamente immobilizzandolo con la forza delle sue possenti braccia.

"Non ho intenzione di farmi fondere il cervello!" Obiettò Jurkal tentando di divincolarsi.
"Se non opporrà resistenza, l'esperienza sarà sicuramente molto meno traumatica..." Precisò Volok posando la sua mano destra al volto del giovane Fesariano.

"La tua mente nella mia mente ...
I tuoi pensieri nei miei pensieri ..."

Sistema Altucher, Struttura aliena non identificata
26/09/2395, Ore 12.20 - D.S. 72741.14


"Come andiamo Cooper?"
"Comandante Rumar, non è continuando a chiedermelo ogni cinque secondi che riuscirò ad avere delle letture pulite ..." Rispose l'Ufficiale Scientifico rimanendo concentrato sull'algoritmo che stava impostando sul suo tricorder.
"Mi scusi, ha ragione. Se potessi, le darei una mano..."
"Lasciarmi lavorare senza disturbarmi sarebbe il più grande aiuto che potrebbe darmi."

Rumar mal sopportava i modi scontrosi dell'Ufficiale Scientifico e più di una volta si era chiesto perché l'Ammiraglio Crom non avesse optato per un'assegnazione a terra in un qualche laboratorio super-blindato, piuttosto che lasciarlo in servizio attivo. Quella era una di quelle volte.
Improvvisamente l'attenzione del Primo Ufficiale venne richiamata da uno strano sfarfallio percepito con la coda dell'occhio a destra del posto in cui si trovavano.

"Cos'è stato?!"
"Cos'è stato cosa?" Chiese Cooper sbuffando.
"Mi è sembrato di percepire un'improvvisa discontinuità là ... dove c'è quella parete... A dire il vero non l'avevo neanche notata prima ..."

Rumar si guardò intorno, afferrò il primo oggetto che gli capitò sottomano e lo scagliò contro il tramezzo. L'oggetto rimbalzò liberando una carica elettrostatica e cadde a terra.

"Ad occhio direi che si tratta di un campo di forza ..." Osservò Cooper.
"Su una parete? Che senso avrebbe!? E se quella fosse piuttosto una proiezione olografica di una paratia?"
Cooper puntò il tricorder in quella direzione e ne analizzò le letture.
"Ha ragione ... è una proiezione olografica e contemporaneamente un campo di forza..."
"Vede che poi non sono così inutile." Ironizzò Rumar.
"Mi pesa ammetterlo, ma devo darle ancora una volta ragione..."
"Non c'è due senza tre, caro Cooper ... ora però cerchiamo di capire cosa c'è dietro..."
"Suggerisco di lasciarci dietro delle 'briciole' ..."
"'Briciole', Cooper?!"
"Sì, dei marcatori per poter ripercorrere a ritroso il percorso fatto da questo punto in poi ... "
"Concordo." Annuì Rumar e rivolgendosi ai due membri della sicurezza che gli coprivano le spalle, ordinò di procedere.