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USS WAYFARER - MISSIONE 13 RSS USS WAYFARER - Missione 13

13.13 " Sorpresa "

di Sheeval Wu, Pubblicato il 07-06-2016


Fesarius, Foresta
26/09/2395, Ore 11.45 - D.S. 72735.59


Il mezzo blindato si fermò a poca distanza da loro. La foresta era fitta, ma dai loro ripari i federali e i klingon potevano vedere che si trattava di un mezzo militare leggero: poco di più che una jeep blindata con montato sopra un piccolo cannoncino disgregatore, ma comunque abbastanza per rappresentare un pericolo mortale per tutti.

"Avanti, la sorveglianza planetaria ha detto che dovrebbero essere da queste parti. Non lasciate prigionieri" disse un fesariano uscendo dalla jeep. Non aveva alcuna mostrina, ma il suo basco era verde invece che rosso, come quello degli altri.

Sheeval e Mehon si scambiarono un'occhiata e programmarono l'attacco con pochi, ma efficaci cenni d'intesa. La decina di soldati non erano un problema, loro stessi, contando anche i klingon, erano circa quel numero. Il problema era la jeep, ma se fossero riusciti a catturarla tutto sarebbe stato più facile.
Lasciando Sheeval in posizione più avanzata, Vaitor si avvicinò come un felino al Capitano Kiron e a Tolok.

"Dobbiamo fornire al comandante Wu copertura" sussurrò "con una manovra a tenaglia dovremmo essere in grado di catturare la jeep. I soldati sembrano allenati, ma tatticamente inesperti."
"Mi fido delle sue capacità comandante." rispose Kiron in un sussurro.
Lanciò un'occhiata a Erjn. Catturare la jeep l'avrebbe portata più velocemente a ricevere le cure adatte. Aveva fiducia nel suo equipaggio e sapeva di non essere stato il solo a fare quel pensiero.

Poco più avanti nel silenzio della foresta, rotto solo dal rumore dei rami secchi schiacciati dai soldati del Direttorio, Sheeval stava respirando. Era innervosita dall'impossibilità di vedere a sinistra e il dolore generale che provava era sufficientemente fastidioso. Già si immaginava quello che le avrebbe detto Sarah una volta tornata a bordo, ma farsi curare da lei già valeva qualche costola incrinata. Comunque doveva respirare e prendere con la mente il controllo del corpo. Usava tecniche antichissime, dal Tai Chi al Systema, affinate con gli anni e mischiate e unite in una nuova e personalissima tecnica, la cui efficacia era dimostrata. Il respiro le acutizzò i sensi.

"Tre a destra, altri sette a sinistra verso gli altri" pensò analizzando i rumori dei passi dei soldati. Con un movimento lento e silenzioso si spostò dietro un albero. Poi scivolando vicino ad una radice sporgente si mise in posizione per ricevere i tre soldati. L'occhio destro, pur permettendole di vedere, aveva perso molte variazioni dello spettro e anche diversi gradi di zoom, ma per fortuna il sistema di rilevazione delle distanze e di puntamento funzionavano ancora.

Attese che fossero tutti e tre a portata di fuoco, poi diede il segnale.

Vaitor e gli altri cominciarono ad aprire il fuoco sui soldati del direttorio, al ché i tre si girarono per intervenire, ma Sheeval li sorprese alle spalle con rapidi colpi di phaser. Con un balzo saltò fuori dal suo nascondiglio e superò rapidamente i corpi requisendo uno dei fucili disgregatori.

Un soldato del direttorio stava manovrando il cannoncino e stava sparando diversi colpi verso le postazioni federali. Doveva muoversi. Muovendosi a zig zag per il bosco arrivò al limitare di una strada sterrata e a soli dieci metri di distanza dalla Jeep. Con una capriola si mise dietro la jeep e sparò un unico colpo uccidendo l'artigliere, poi alzandosi in piedi si mosse furtivamente verso il mezzo, cercando con l'occhio buono l'ufficiale.

Un fruscio la indusse a girare il volto sul lato dell'occhio danneggiato.

Un colpo fortissimo al volto la buttò a terra.

"Dannati federali, avete scelto il momento sbagliato per venire qui" disse l'ufficiale riprendendo in mano il fucile disgregatore dopo averlo usato come mazza.

"E voi avete sbagliato a prendervela con noi" rispose Sheeval. Poi con un colpo di reni slanciò le gambe in un calcio che fece volare di mano il fucile all'ufficiale e approfittando dello slancio si mise in piedi. L'ufficiale le si avventò addosso, ma Sheeval sfruttò il suo movimento per bloccargli il braccio e ruotarlo. Un sinistro crack e l'urlo che seguì confermò quanto aveva ipotizzato: frattura multipla scomposta della spalla. Si inginocchiò sopra di lui tenendolo immobilizzato.

Dal bosco uscirono Vaitor e alcuni membri della sicurezza federale e klingon, seguiti da Kiron e Tolok che stavano portando la brandina improvvisata su cui era adagiata la febbricitante Kublik, costantemente monitorata da Julia.

"Ottimo lavoro comandante" disse Sheeval rivolta a Vaitor.
"Dovrei essere io a dirglielo, lei ha fatto il lavoro più rischioso" rispose lui.

La dottoressa si avvicinò alla Wu muovendo il tricoder

"comandante, deve smetterla di ricevere colpi al viso. Il danno ai suoi impianti è peggiorato"
"Lo dica a questo qui" commentò Sheeval. In effetti la sua visione dell'occhio destro era sempre più disturbata.
"Come!? Il petaQ è vivo!" tuonò Tolok con disprezzo indicando l'ufficiale del Direttorio

Kiron lo ignorò.

"Ha fatto bene comandante, potrà essere molto utile sapere quello che ha da dire, ma per il momento sta facendo troppo rumore."

Così dicendo impostò il phaser su stordimento e lo colpì facendolo svenire.

"Allora vogliamo andare?" disse quindi Vaitor salendo al posto di guida.

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.45 - D.S. 72735.59


"Coraggio Comandante, non è il caso di farsi prendere dal panico. Questi poveri disgraziati non possono fare del male a nessuno" disse Cooper avvicinandosi a Rumar "e poi non li ha abbandonati: è qui per loro giusto?"
"Sì... forse ha ragione." disse Rumar alzandosi

L'ufficiale scientifico mise una mano sulla spalla del Primo Ufficiale.

"Li hai abbandonati" disse Imhail Rumar.

Cooper subito si staccò puntando il proprio phaser verso la fonte dell'urlo. Nulla. Non c'era nulla oltre loro e quattro cadaveri. Eppure era sicuro di aver visto qualcuno.

Rumar si girò verso Cooper. Fino a quel momento pensava di essere il solo a poter vedere il suo antenato.

"L'ho ha visto?" disse a Cooper
"Non sono sicuro di aver visto nulla. Secondo gli strumenti siamo soli qui."
"Eppure c'è... è li!" disse Krell puntando il dito verso il centro della sala.
"Cos'è che dicevo prima sui fantasmi? Comandante ho bisogno che lei recuperi lucidità. Stia qui, vado a controllare."
"NO!" disse quasi urlando il trill e trattenendo l'umano per un braccio "qualunque cosa accada dovremo stare vicini."

Di nuovo Cooper ebbe l'impressione che effettivamente ci fosse una figura al centro della sala. Leggermente turbato si rivolse con la bocca leggermente secca al suo superiore.

"Ok... allora mi aiuti. Mettiamo dei marcatori sui cadaveri, così riusciremo a portarli fuori con il teletrasporto appena riusciremo ad andarcene."

Fesarius, Foresta
26/09/2395, Ore 11.57 - D.S. 72735.61


Dopo aver caricato la barella sulla jeep l'away team raggiunse in breve tempo la navetta.

"Cosa ne facciamo del prigioniero?" disse Vaitor indicando il corpo svenuto dell'ufficiale del Direttorio
"Portiamolo a bordo, potrà essere utile."
"E l'altro?" disse poi facendo un cenno rivolto a Jurkal che stava parlando con l'ambasciatore Volok.
"Me ne occupo io."

Così detto Mehon andò a dare una mano a Sheeval e a due klingon che stavano portando a bordo della navetta la barella seguendo le indicazioni della dottoressa Squiretaker.
Kiron si avvicinò al fesariano.

"Allora, è in grado di condurci da quella fazione ribelle di cui parlava prima Volok."
"I Gebrusiani... le loro basi sono piuttosto lontane, ma con la jeep dovremmo riuscire ad arrivarci entro sera."
"E ha dei contatti?"
"Diversi, ho molti amici che sono riusciti a unirsi a loro prima che fosse troppo tardi."
"Bene perché mi dovrà condurre da loro. È l'unico modo per riuscire a pacificare questo pianeta e dobbiamo almeno fare un tentativo. Ambasciatore, lei mi segue?"
"Senza dubbio, Capitano. Con l'attacco all'ambasciata Federale e Klingon, il Direttorio ha dichiarato guerra alla Federazione e all'Impero. Allearci con i loro nemici su questo pianeta è la scelta più logica."
"E potete contare su di me e sui miei guerrieri." disse Tolok.
"Ottimo! Recuperate le provviste dalla navetta, partiremo tra poco."

Kiron rientrò sulla navetta.

"Comandante Vaitor" disse rivolto al suo ufficiale tattico "io mi fermerò sul pianeta. Insieme a Jurkal, all'Ambasciatore e a Tolok e i suoi guerrieri andremo dalla fazione fesariana per organizzare la loro riconquista di Fesarius. Lei piloti la navetta al punto di rendez-vous."
"Vengo con lei Capitano." si intromise Wu alzandosi dal lettino.
"Lei non va da nessuna parte! Le sue funzioni visive sono gravemente compromesse e ha almeno tre costole rotte." disse spazientita Julia bloccandola con una mano.
"Ha ragione la dottoressa, comandante. Lei ha bisogno di cure mediche."
"Posso però farle presente che il regolamento della Flotta stellare..." riprese Wu sedendosi.
"... Non mi citi il regolamento... lo conosco benissimo." la interruppe Kiron.
"Allora Capitano permetta me di accompagnarla." disse Vaitor
"E chi guiderà la navetta?"
"Non penso che sia un problema se sto seduta al posto di guida invece che qui" disse Wu "o mi sbaglio?"
"Direi che va bene." rispose la dottoressa.
"Perfetto, e lei si assicuri che il comandante Kublik riceva quanto prima le cure necessarie." disse Kiron alla Squiretaker."
"Non si preoccupi, Capitano. Stia attento anche lei."

Kiron si avvicinò quindi a Erjn distesa, febbricitante e a mala pena cosciente e le diede un bacio sulla fronte.

"Ci vediamo presto" disse sussurrando

Piramide Aliena, Sistema Altucher
26/09/2395, Ore 11.51 - D.S. 72735.60


Rumar e Cooper erano al centro della sala. L'ufficiale scientifico stava completando alcune rilevazioni.

"Interessante."
"Cosa?"
"Questo!"

Cooper diede due colpetti con il bastone al pavimento e un cilindro di metallo emerse da una botola segreta.

"Cosa sarebbe?"
"Credo che sia il computer centrale" disse continuando ad analizzarlo con il tricoder "un momento... non è possibile..."
"Si può spiegare meglio?"
"Il computer sta inviando a tutta la struttura una serie di impulsi elettromagnetici e onde theta"
"Onde Theta?"
"Comandante dovrebbe ripassare un po'... le Onde Theta sono una traccia lasciata dal pensiero subcosciente delle creature viventi intelligenti."
"E questo computer le emette?"
"Sì... e a questo punto direi che non si tratta di un computer... siamo dentro un cervello"