Kor'n'Tha (Sin'Tau) - USS Meleager - Stiva di Carico 2
25 maggio 2390 - ore 00:57 - Data Stellare: 67394.63
Francesca aprì gli occhi, lentamente. Sbatté le palpebre per abituarsi di nuovo alla luce dopo due ore di meditazione Wado-ryu.
Si sforzò di rimanere immobile... ancora... e ancora... mentre tutti i ragionamenti logici che aveva più volte elaborato in meditazione si stavano ricostruendo man mano che la stiva attorno a sé assumeva dei contorni definiti.
Roteò lo sguardo finché la nebbia non si diradò e poté riosservare il punto adatto. Sorrise e richiuse gli occhi, facendo nuovamente appello a tutte le proprie energie mentali e fisiche, a tutti i segreti della sua arte marziale.
Il Noru, l'arte dell'avvolgere secondo i precetti del Wado-ryu, l'aveva portata con molti sforzi a percepire il fruscio leggero delle liane, permettendole di entrare in tutt'uno con la sua terribile carceriera vegetale.
Aveva dovuto faticare duramente per potersi liberare dalle proprie emotività negative: il disgusto creato dalla vicinanza di quell'essere ibrido clone del capitano Michaels, l'agitazione ed il rimorso per non aver sventato l'uccisione di Bergstain, il nervoso della consapevolezza di fungere da esca per i propri compagni e non da ultimo il dolore provocato dal veleno del costrittore.
Quello che Michaels non poteva prevedere, ossia un immobilismo innaturale da parte di una "mammifera", usando le sue parole, aveva portato le liane che la imprigionavano ad allentare la presa minuto dopo minuto, ed ora finalmente poteva tentare di compiere il grande salto. Aveva da subito individuato un buon punto d'appoggio, ma dubitava di arrivarci. Il tempo passava, il veleno accentuava i propri effetti, non avrebbe potuto aspettare in eterno.
Si concentrò nuovamente con grande abnegazione e quando percepì l'attimo propizio piegò e stese di slancio le gambe pregando che non la tradissero.
Non lo fecero, e la figura sinuosa ed atletica di Francesca spiccò un fluido salto in alto seguita quasi immediatamente da un vorticare di liane. Tese i muscoli e con mente e corpo si concentrò sull'Inasu, l'arte dello schivare e scivolare come una goccia di rugiada... il movimento di ogni liana lo utilizzò come appoggio per compiere un ulteriore piccolo salto, fino ad afferrare una sbarra situata in alto della stiva con entrambe le mani.
Si appellò al Nagasu, l'arte del lasciar correre come la rapidità dell'acqua e vi si abbandonò ad esso... strinse i denti quando le liane la punsero ripetutamente, attraverso l'uniforme, durante il suo ondeggiare appesa a quella sbarra ancora di salvezza, ma finalmente si lanciò ed atterrò dove voleva, dove le liane non potevano arrivare. Ma ci arrivò troppo veloce e troppo debole. L'urto le fece perdere conoscenza per istanti che sembrarono minuti.
USS Tokugawa - Plancia - contemporaneamente
In plancia l'attenzione di ognuno era concentrata sull'away team. Juliette pensava al marito, il Consigliere al fatto che avrebbe dovuto dissuadere il Capitano a buttarsi a capofitto in una situazione difficile come quella.
L'atmosfera era di cauto ottimismo mista a un nervosismo palpabile. Il fatto che il nemico erano "colleghi" della USS Meleager esacerbava un po' gli animi e causava super lavoro alla squadra di psicologi di Dev Antoine.
Una voce quasi timorosa si levò dalla postazione sensori, andando a sovrapporsi alle altre quasi sussurrate.
"Tenente Lind, signora guardi!"
L'espressione del giovane addetto ai sensori era come stupefatta ed il tono di voce ne tradiva l'eccitazione e la paura del momento.
Il Consigliere se ne accorse e si avvicinò con la moglie del Comandante Hair alla postazione occupata dal guardiamarina, appoggiandogli una mano sulla spalla per infondergli coraggio.
"Cos'è successo dunque?"
Il giovane indicò lo schermo tentennando e deglutendo rumorosamente prima di prendere nuovamente la parola, in fondo era al primo imbarco...
"E' che... è che sono quasi sicuro che ci sia stato movimento qui in quella che in base alla nostra ricostruzione della USS Meleager dovrebbe essere la stiva di carico numero 2".
"E' sicuro guardiamarina?" esordì il Tenente Lind con espressione curiosa ma diffidente... "in fondo oscillazioni di campo sono plausibili visto il filtro da me elaborato"
"Si lo so signora, comprendo però mi sono esercitato prima di prendere servizio... non posso dire di essere certo e non sono totalmente convinto neppure io, ma è come se dentro sentissi che quello che ho visto non sia stata immaginazione... sono quasi sicuro che questo pallino blu che indica il nostro capo sicurezza si sia mosso dalla posizione originaria di qualche metro... è come se il Tenente Alluso si sia spostata o sia stata spostata da dove per più di due ore era stata rinchiusa ed immobilizzata"
Juliette guardò negli occhi il Consigliere che annuì... entrambi erano curiosi di capire le condizioni in cui versava la loro collega e amica.
Des Ayes, in cuor suo, temeva l'effetto inverso, ossia che di fronte all'eccitazione per quella scoperta, ci si dovesse aspettare una novità infausta, che avrebbe azzerato quel minimo di entusiasmo in plancia e minato il morale dell'equipaggio. Si lasciò tentare, ovviamente si sforzò di pensare positivo, ma mantenne un basso profilo aprendo una comunicazione con una delle postazioni scientifiche dislocate sulla nave.
"Analizzate assieme all'infermeria il segnale del Tenente Alluso, se vi sono variazioni rispetto alle precedenti ispezioni, seppur frammentarie ed inesatte, esigo comunicazione riservata in plancia. Massima priorità, senza alterare nessun parametro per la sicurezza del Capitano e dell'away team."