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USS SEATIGER - MISSIONE 01 RSS USS SEATIGER - Missione 01

01.12 "Complicazioni"

di Droxine Carelli, Pubblicato il 09-09-2015

USS Seatiger, Plancia
27/11/2394 Ore 04:10 - D.S. 71904.59


La battaglia infuriava. Un po' più silenziosamente ora che Tholos era riuscito a convincere Finn a spegnere quel frastuono infernale che l'altro chiamava musica.
La Seatiger manovrava impeccabilmente tra le navi scout rispondendo colpo su colpo. Nel complesso non stava andando male, vista la disparità numerica.
Finn fece eco ai suoi pensieri.

"Ce la caviamo eh?"
"Potrebbe andar peggio. Un altro passaggio e dovremmo distruggere gli scudi della miniera, dopodiché teletrasportiamo il personale."

Rispose il capo operazioni compassato.
Neanche a dirlo fu interrotto da Vrakler al tattico.
"Capitano! L'incrociatore si muove."

Tholos si rivolse a Finn e poi al tenente.

"Era previsto. Sono in rotta di intercettazione?"
"No. Ha fatto manovra e si sono posizionati tra di noi e la nave officina!"

Tholos e Finn si guardarono raggelati.
Il primo proruppe in una pesante imprecazione in andoriano.

"Devono aver mangiato la foglia!"Finn lo guardò disperato.
"Ed ora che si fa?"
"Nulla. La missione è fallita. La priorità è recuperare l'away team. Ma sarà difficile..."Fu interrotto ancora da Vrakler.
"Hanno aperto dei boccaporti. Stanno lanciando delle navi! Conto 23 navi scout. Si dirigono verso di noi. Un secondo lancio. Non di navi scout. Sembrano trasporti di truppe da sbarco. Puntano verso la nave officina!"

Tholos consultò la propria consolle. La nave aveva anche esteso i propri scudi attorno alla nave officina. Una protezione debole. Probabilmente per bloccare eventuali teletrasporti.
Sentì la bocca dello stomaco chiudersi.
Era finita. Il capitano e tutto l'away team erano perduti. Loro erano perduti.
Non c'erano vie di uscita.
Kobayashi Maru.
Alzò lo sguardo dalla consolle per incontrare quello di Finn che lo guardava speranzoso.
"Non ha capito. Vede che la situazione è brutta, ma spera che ci possiamo ancora
salvare. Come posso dirgli che non c'è speranza?"
Pensò tra sé.
"Che dici Tholos? Facciamo rotta verso la nave officina?"
"Dritti verso uno stormo di navi scout mentre quelle con cui stiamo combattendo adesso ci sono ancora dietro. Certo. Buona idea." Pensò, ma non disse nulla. Rimase a fissare Finn.

"Tholos? Che ti prende?"

Finn si guardò intorno. Tutti in plancia lo fissavano.

"Che vi prende a tutti?"

Si strofinò la faccia disperato. Era esattamente quello che aveva temuto. Questo era il momento in cui in plancia avrebbe dovuto esserci un capitano esperto.
Kenar avrebbe dato un paio di ordini e tutto sarebbe andato a posto. Invece c'era lui.
Fino a quel momento era stato facile. Erano tutti esperti nel loro lavoro. Avevano bisogno solo di un minimo di direzione. Ora però erano bloccati. E lui? Cosa poteva fare lui?
Prese fiato e andò a sedersi sulla poltrona di comando. Si rivolse al capo operazioni.
"Tholos, non mi pianti in asso adesso la prego."
"Signor Finn... Dewey. La disparità di forze è soverchiante..."
"Ed allora... togliamo l'energia dalle armi. Tutto su scudi, motori ad impulso ed integrità strutturale."
Si rivolse all'ufficiale al timone.
"Tu! Coso..."
"Korath, Capitano."
"Sì bravo. Manovre evasive come se piovesse."
"Sissignore."
"Ed ora a noi, signor Tholos. Come recuperiamo il Capitano?"
"Non possiamo. Nell'ipotesi che non ci vaporizzino nei prossimi cinque minuti, non ci faranno mai avvicinare. Inoltre gli scudi che hanno messo attorno impediranno il teletrasporto."
"Concentriamoci con il rimanere vivi dieci minuti allora!"

La nave iniziò a scuotersi con violenza.
Vrakler fece rapporto dal tattico.

"Ci hanno intercettato. Cercano di accerchiarci." Tholos fece eco dalla sua postazione.
"I suoi dieci minuti iniziano adesso, Capitano."

Nave officina, Plancia di Comando
Contemporaneamente


Kenar e T'Kar erano soli nella plancia della nave officina.
Kenar si rivolse al suo capo della sicurezza.

"T'Kar, rapporto."
"L'equipaggio della nave officina è stato tutto stoccato nella nave scout. Nessuna vittima. Rispondono bene al vaccino. La nave è nostra. Anari sta scaricando tutti i dati che può dagli archivi locali. Carelli ha appena segnalato che può attivare i motori al suo ordine. Io sto avendo qualche problema ad inserirmi nel sistema di sicurezza. Stimo 55 secondi la termine."
"Bene. Sta andando tutto insperatamente liscio..."

Fu interrotto da un possente scossone. Seguito subito da altri.

"Così imparo a stare zitto..."
"T'Kar! Cosa succede? Siamo sotto attacco?"
"Sto per prendere il controllo dei sensori esterni. Fatto. Un numero imprecisato di scafi si sta agganciando alla struttura della nave. Sembrano mezzi da sbarco."

Il comunicatore di Kenar trillò.

=^= Capitano! Qui Fortis dalla baia di attracco. Le paratie sono state sfondate! Truppe nemiche in assetto da combattimento stanno entrando.il dottore è mort... AAARGH! =^=

Il comunicatore rimase muto. Fortis era uno degli uomini di T'Kar.

Kenar si rivolse al capo della sicurezza.
"Può avere accesso ai sensori interni?"
"Sì, Capitano. Rilevo numerosi segni vitali midiani. Da come si muovono sembrano truppe da assalto. Hanno perforato lo scafo in più punti per entrare. Non hanno utilizzato le baie. Probabilmente nel caso le avessimo minate. Il loro comandante non è uno sprovveduto."
"Il virus?"
"È ancora nell'aria, ma quei soldati sono dotati supporto ambientale. Sono truppe ben equipaggiate ed addestrate. Ritengo che riavranno il controllo della nave in 6 minuti circa."
"Dica a tutti di raggiungerci in plancia. Ci trinceriamo qui."
"Già fatto, Capitano. Capitano?"
"Mi dica T'Kar."
"La mia valutazione tattica è che abbiamo lo 0.06% di possibilità di completare a missione e il 2.3% di uscirne vivi."

Kenar strinse i denti.
"Ne prendo nota. Nel frattempo cripti le consolle di comando mentre io cerco di
saldare la porta."

USS Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


La Seatiger caracollava paurosamente, tra colpi subiti e manovre evasive.
"Sei!" Esclamò Finn.
Tholos ebbe appena il tempo di lanciargli un'occhiata stupita.
"Dico... siamo a sei minuti. E siamo ancora qua!"

Dal capo operazioni arrivò solo un mugugno inintelligibile, seguito da un rapporto snocciolato con tono lugubre.
"Gli scudi tengono ma non dureranno ancora per molto. Per fortuna i loro sistemi di puntamento non sono eccelsi"
"Progettiamo la prossima mossa allora."
"Non saprei quale. Una cosa è certa: se rimaniamo qui prima o poi ci distruggeranno."
"Allora andiamocene!"
"E dove?"
"Che ne so io!?"
"Non possiamo andarcene dal sistema. Non abbiamo un erg residui da dare alla curvatura con tutto questo sbarramento di fuoco. La corazzata ci sbarra la strada verso la nave officina. Non vedo dove altro possiamo..."
"E se andassimo verso il sole?"
"A fare cosa?"
"Ci sono quelle strutture ad anello no? Dovrebbero stare attenti a non colpirle."
"In compenso gli scudi dovrebbero reggere anche la radiazione della corona."
"Appunto! Dovranno sottrarre anche loro energia alle armi per potenziare gli scudi! Del resto ha un'idea migliore?!"
"Assolutamente no..."
"Bene, allora è deciso. Coso?"
"Korath."
"Quello che è. Rotta verso il sole. E continua a schivare!"

Nave officina, Plancia di Comando
Contemporaneamente


Due figure di materializzarono in plancia in una nube di teletrasporto.
T'Kar e Kenar puntarono immediatamente le armi.
Si trattava di Carelli ed Anari.
La prima sorreggeva la seconda, ferita ad una spalla da una bruciatura da disgregatore. Mentre Kenar aiutava Droxine ad adagiarla a terra, T'Kar si affrettò a somministrarle un hypospray di antidolorifici ed a prestare le prime cure.
Il volto di Anari, contratto dal dolore, si distese subito.

T'Kar si rivolse al capo ingegnere.
"Sono felice che i codici di comando vi siano arrivati. Altrimenti non avreste potuto attivare il teletrasporto."
"Ne sono felice anche io. Ce la siamo cavata per un pelo."
"Gizer?"

Droxine scosse la testa. Gizer era l'altro uomo di T'Kar.
Kenar sospirò. Un'altra vita sotto la sua responsabilità si era spenta. Temeva che
non sarebbe stata l'ultima.

"Tenente, abbiamo il controllo dei motori?"
"Sì. Ho trasferito tutte le funzioni alla plancia. Non ci metteranno molto a riprenderle, temo. Ma anche se facessimo rotta verso il sole gli basterebbe espellere il nucleo manualmente per bloccarci. Non ci arriveremmo mai in tempo. Stessa cosa se cercassimo di autodistruggerci sovraccaricandolo."
"Capisco."
Dal pavimento venne la voce tremante di Anari.
"Forse ho un'idea io..."

USS Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


"Al sole ci siamo arrivati..."
"Ha visto che ci sparano di meno?"
"Verissimo. In compenso il sole stesso ci sta sparando addosso tutto quello che ha. Gli scudi si stanno degradando ad una velocità impressionante..."
"Eh già... è un peccato... tutta questa energia che ci circonda e non possiamo usarla..."
Si girò di scatto verso Tholos.
"Pensa quello che sto pensando io?!"
"Guardi... decisamente non sono mai stato così lontano dall'intuire i pensieri di una persona..."
"Sulla nave sono montati quei cosi per raccogliere particelle vero?"
"Collettori Bussard."
"Azioniamoli. Raccogliamo la radiazione solare ed usiamola per le armi!"
Tholos si trattenne a stento dal sollevare gli occhi al cielo.
"I collettori Bussard sono fatti per raccogliere le particelle dello spazio
interstellare. Prelevare il plasma solare li brucerebbe in un attimo. E la nave con loro."
"Ed allora ridirezioniamo il plasma sugli scudi. Deformiamo gli scudi anteriori in modo da dargli una forma concava ed accumuliamo lì. Poi la rilasciamo. Come un cucchiaio in una tazza di gelato!"

Tholos aprì la bocca per rispondere e pio la richiuse. La proposta era di una tale abissale stupidità che non sapeva da dove iniziare ad elencare i motivi per cui MAI E POI MAI avrebbe potuto funzionare.
"Che diavolo... questo è il capolinea. Posso anche farlo felice. Se ne andrà pensando di aver trovato chissà quale geniale stratagemma."
"Mi faccia fare qualche configurazione..."

Nave officina, Plancia di Comando
Contemporaneamente


Anari era riuscita a mettersi seduta in modo precario. Ma si vedeva che soffriva molto. Nonostante questo parlò con voce sicura.
"Posso generare un evento di spostamento planare da qui. Sono certa che quello che ci ha postato in questo universo sia stato generato da qui."
"Perché farlo?" Chiese Kenar.
"Posso generare l'evento vicino alla stella. Questo dovrebbe distruggere se non tutta la struttura almeno danneggiarla seriamente. Inoltre, posto che riesca a collegarlo con il nostro universo c'è la possibilità che la Seatiger..."
"...Torni a casa."
Il capitano terminò la frase per lei. Non c'era bisogno di sottolineare l'ovvio. Loro erano perduti.

"Ma devo fare in fretta. Non avremo il controllo a lungo."
"Riesce a lavorare?"
Anari sorrise.
"Di quanti antidolorifici dispone?"
Perfettamente in battuta i midiani iniziarono in quel momento ad abbattere la porta.
Sprizzi di scintille ruscellavano dal bordo superiore destro dove avevano iniziato a tagliare. Kenar, T'Kar e Carelli si sistemarono dietro la barricata raffazzonata che avevano creato con le armi in pugno pronti a guadagnare tutto il tempo che potevano per Anari.

Spazio vicino alla supergigante rossa
Contemporaneamente


La Seatiger, dal punto di vista degli attaccanti midiani, si comportava come un dannato insetto. Ronzava, ronzava e per quanto cercassi di prenderla non era mai dove pensavi che fosse. Se i midiani avessero conosciuto le zanzare avrebbero colto l'analogia. Ma la zanzara si era avvicinata troppo al fuoco. E stava bruciando.
Non era nemmeno necessario il loro intervento. Si stavano suicidando. Poi la nave fece un tuffo pazzesco verso gli strati superiori della corona solare.
Se i midiani avessero conosciuto le falene avrebbero colto anche questa analogia.
Ma poi quella nave risorse dal fuoco solare. Gli scudi erano in fiamme e sembrava spingere davanti a sé un altro piccolo sole.
Poi quel sole sputò un fiotto di luce pura che zigzagò per lo spazio ed i midiani non poterono più cogliere alcunché se non la morte.

USS Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


Metà delle consolle della plancia erano esplose e rigettavano fiumi di scintille.
Finn, sdraiato a terra dove gli scossoni lo avevano sbalzato, sollevò un pugno vittorioso al cielo. O meglio, ad un soffitto fortemente annerito.

"WHOOOHOOO! MA HA VISTO CHE ROBA?!"
Tholos si sollevo faticosamente da terra per raggiungere la propria postazione, la
cui consolle era ancora più o meno funzionante. Fece eco debolmente alle parole del facente funzioni di capitano.
"Questo è impossibile... dovremmo essere morti..."
"HA FUNZIONATO ALLA GRANDE! QUESTA SI CHIAMERA' LA MANOVRA DI FINN!"
"La chiami come vuole... Nessuno sarà mai abbastanza pazzo da ripeterla..."
"ANZI, NON è ABBASTANZA GRANSIOSO! CHE NE DICE DI 'CANNONE DI FINN'? Però in certe lingue ed epoche potrebbe essere frainteso..."
"Credo che abbiamo sgretolato almeno una dozzina di leggi della fisica..."
"ALTRIMENTI POTREI USARE 'CANNONE AD ONDE RADIANTI'..."
"Ommiodio... il raggio di plasma solare non collimato ha spazzato lo spazio intorno a noi COLPENDO ESATTAMENTE la navi che ci stavano attaccando..."
"POTREI RIPIEGARE ANCHE SU UN PIU' SEMPLICE 'ATTACCO SOLARE', sperando non ci siano problemi di copyright..."
"Che probabilità c'erano che in un angolo solido di 360 gradi colpisse esattamente quelle navi... E BASTA CON QUESTI STUPIDI NOMI!"

Finn si mise in piedi barcollando.

"Una bella fortuna, vero?"
"Una bella fortuna?! Era assurdamente impossibile, ecco cosa era! Eravamo Kobayashi Maru, capisce?"
"Cosa centra quel vecchio test dell'accademia? Lo ho fatto una volta sola."
"Ha fatto il test della Kobayashi Maru?"
"Sì era una specie di scherzo... eravamo tutti mezzi ubriachi. Mi hanno detto che era un vecchio test di routine. Ho vinto per un soffio."
"Cosa?! Lei avrebbe passato..."
"Sì bé è stato facile. Anche perché il programma era così vecchio che ha glitchato... problemi di compatibilità probabilmente. Ma non credo sia il momento di rivangare i vecchi tempi dell'accademia..."
Tholos puntò il dito verso Finn tentando di esprimersi, ma la parole non gli uscivano. Si arrese e lasciò cadere il braccio. Rimase in silenzio qualche attimo e poi tirò su le spalle e sollevò di nuovo la mano, stavolta alla tempia in un saluto.

"E questo per cosa era?"
Chiese un Finn piuttosto stupito.
"Io poco fa, con mia somma vergogna mi ero arreso. Avevo smesso di combattere. Se siamo qui è solo grazie a lei."
"Probabilmente è solo perché sono troppo stupido per accorgermi della situazione."
"È probabile..."
"Hey! Grazie eh?"
"...ma anche questo può fare di lei un buon capitano."
"Uhm grazie. Bella arrampicata sugli specchi..."
La conversazione fu interrotta da un allarme dalla consolle di Tholos.
"Rilevo l'attivazione di uno spostamento planare vicino alla nostra posizione!"
"No! Non mi dica che arrivano altri nemici!"
"Io... non credo... è troppo vicino al sole. Rilevo fluttuazioni di energia allarmanti... e se fosse il capitano?"
"Vuole dire..."
"Ci sta spedendo un biglietto per casa. Sola andata."
"Ma questo significa che loro..."
"Il loro regalo di addio."
"Diavolo."
Un silenzio pesante scese nella plancia devastata. Finn si guardò intorno. Gli occhi del personale di plancia erano appuntati su di lui.
Strinse le labbra.
"Bé io non ci sto."
"Finn... si stanno sacrificando per darci una possibilità..."
"E li ringrazio. Ringraziamenti che ho intenzione di porgere al diretto interessato."
Si guardò di nuovo intorno.
"Scusate... sto disponendo della vostra vita sicuramente in modo stupido. Probabilmente vi porterò alla morte. Ma non posso... non voglio abbandonarli là. Mi capite vero?"

Korath si alzò dalla postazione del timone e disse.
"Capitano, credo di parlare a nome di tutti se dico che se siamo ancora vivi lo dobbiamo a lei. Dovremmo essere tutti morti. Quindi per quanto mi riguarda la mia vita le appartiene."
"Grazie coso!"
"Korath."
"Quello che è. Allora faccia rotta verso la nave officina. E Tholos?"
"Mi dica capitano."
"Inserisca i diari di bordo e tutte le informazioni che abbiamo raccolto in una sonda e la mandi verso la zona di spostamento planare."
"Già fatto un minuto fa. È quasi impossibile che arrivi intatta nel nostro universo quindi mi aspetto che arrivi senza problemi."
Poi si avvicino a Finn e gli parlò sottovoce.
"Bel discorso. In realtà ha una paura matta di rimanere incastrato al comando vero?"
Finn fece uno sguardo innocente.
"Io? Assolutamente..."

Nave officina, Plancia di Comando
Contemporaneamente


C'era uno scambio furioso di fuoco phaser e di disgregatore tra la porta della plancia e la barricata dietro la quale i tre federali erano arroccati.
Kenar lanciò un grido ad Anari.
"Come va? Ha funzionato?"
L'ufficiale scientifico assentì.
"Effetto planare attivato. Il feedback sta già agendo sulle strutture e... oh..."
"Cosa?"
"L'effetto è più potente di quanto prevedessi. Credo che la supergigante stia
per implodere."

Kenar era sotto il fuoco midiano, quindi poté dedicare solo un pensiero a tutto il sangue che sarebbe ricaduto sulle sue mani. Se non altro non ci sarebbe rimasto a lungo.

"La Seatiger? È stata presa dalla zona di spostamento?"
"No capitano. I sensori sono mediocri ma sembra che se ne stia allontanando. Capitano! Sta venendo verso di noi!"

Kenar sparò una raffica imprecando tra sé e sé: "Finn dannato stupido... ti avevo dato una piccola possibilità e tu scegli il momento meno indicato per fare l'eroe."
Droxine fece eco ai suoi pensieri
"Mi domando cosa si propone di fare. Lo scudo della corazzata è ancora al suo posto il teletrasporto non potrebbe mai passare..."
Il capo ingegnere rimase per qualche secondo con lo sguardo perso nel vuoto nonostante le raffiche energetiche che le volavano attorno.
Poi strisciò ad una consolle del ponte per consultarlo.
Kenar la guardò stupito.
"Tenente, cosa fa?"
Droxine per tutta risposta puntò il phaser verso la parete dietro il capitano e sparò disintegrandone una piccola porzione.
"Capitano. È una piccola possibilità ma... ho mandato alla Seatiger con un impulso collimato la frequenza degli scudi della corazzata."
"Anche sapendola la Seatiger non è all'altezza di una corazzata pesante."
"Ma può calibrare il teletrasporto per oltrepassare lo scudo se rinforziamo il nostro segnale da questo lato."
"Non abbiamo potenziatori di schema con noi."
"Le pedane di teletrasporto saranno presidiate ma secondo le bolle di carico ci sono dei potenziatori in un magazzino qui vicino. Il buco nella parete che ho aperto dà sull'equivalente locale di un tubo di Jefferies. Possiamo usarlo per raggiungere il magazzino."

Kenar e T'Kar si guardarono.

"Lei quante cariche ha nella cella energetica?"
"32%"

Kenar annuì.
"Io il 40%. al mio tre."
I due armeggiarono con le loro armi che iniziarono ad mettere una nota stridula.
"Uno... due... tre!"
Kenar e T'Kar gettarono le loro armi attraverso la porta. Che esplosero in un
boato.
"Via presto! T'Kar, aiuti Anari."
Si infilarono nel buco nella parete e da lì in uno stretto cunicolo.

USS Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


Linda attirò l'attenzione di Finn.
"Capitano! Ho una comunicazione in banda stretta dalla nave officina. È il tenente Carelli, signore. Ha mandato le frequenze degli scudi della corazzata e le istruzioni per teletrasportarli."
"Aha! Lo sapevo! Sarà un gioco da ragazzi!"
"C'è ancora la corazzata di mezzo."
"Se vuole mantenere gli scudi sulla nave officina deve rimanere vicino ad essa.
Coso!"
"Kor... Sì signore?"
"Rotta verso la corazzata. Spremi tutta la velocità che puoi dai motori. Prendiamo una bella rincorsa. Tholos. Dai tutta l'energia che puoi a coso. Quando saremo vicino alla corazzata massima energia agli scudi rivolti verso la corazzata. Dobbiamo reggere il tempo necessario per metterci all'ombra della nave officina. Quando saremo coperti abbassiamo gli scudi, teletrasportiamo l'away team e ce la battiamo a curvatura."
Tholos lo guardò esterrefatto.
"Bella strategia, complimenti."
"Grazie, Le piace? È presa dal mio oloserial preferito, Star Travel."
"Ah ecco..."

Nave officina, Magazzino
Contemporaneamente


Strisciare nello stretto condotto di manutenzione era stato duro. Specialmente per Anari. Ma alla fine ce l'avevano fatta. Erano sbucati in un magazzino polveroso.
Kenar distribuì subito i compiti.
"Carelli trovi quei potenziatori. T'Kar mi aiuti a bloccare la porta."
T'Kar si diresse ai controlli della porta e li bloccò. Appena in tempo. Subito si udirono dei colpi. Seguiti dal sibilo dei disgregatori. Il metallo della porta iniziò ad arrossarsi.
"Ci hanno trovato presto."
Commentò Kenar.
"Devono aver ripreso controllo dei sensori interni. Capitano, questa porta non è
resistente come quella della plancia. Non ci metteranno molto ad abbatterla e noi
siamo disarmati."
Kenar non rispose. Sarebbe stato inutile.
"Capitano! Tutti qui presto!"
Era Droxine. Stava sistemando tre colonne in un rudimentale triangolo.
Luci arancioni lampeggiavano all'unisono sopra di esse. I sopravvissuti dell'away team si affrettarono a raccogliersi nello spazio descritto da esse. Le porte nel frattempo avevano raggiunto il calor bianco. Infine caddero in un mare di frammenti infuocati. I soldati midiani entrarono ad armi spianate.
Il capitano della Seatiger si rivolse ai suoi compagni.
"Signori, è stato un piacere..."
Poi scomparvero in una nuvola di puntini colorati.

I quattro si materializzarono nella plancia della Seatiger. Furono accolti da
un Finn saltellante.
"PRESI! Benvenuto, capitano. Non sa quanto sono contento di rilasciale il comando!"
Kenar si guardò intorno. Consolle scoperchiate. Pezzi di strumentazione ovunque.
"Grazie, signor Finn. Ha fatto un ottimo lavoro."
"Avrebbe dovuto esserci capitano! Abbiamo raccolto plasma solare come un cucchiaio nel gelato..."
"Signor Tholos abbiamo la curvatura?"
"Sì capitano."
"...anche se non è una gran metafora..."
"Massima curvatura appena fuori del raggio delle armi della corazzata. La stella sta per implodere. Il fronte d'onda dell'esplosione spazzerà via tutto. "
"...perché il gelato è freddo e..."
"Sissignore."
"T'Kar, tenga sotto controllo la corazzata. Probabilmente ci inseguirà. Abbiamo un buon vantaggio vediamo di incrementarlo. Signor Finn?"
"...mentre il sole è caldo... Sì capitano?"
"Il tenente Anari è ferita. Potrebbe accompagnarla in infermeria? Non abbiamo energia da sprecare per un teletrasporto di emergenza."
"Sicuro, capitano, ne sarò felice!"
Finn offrì il braccio all'ufficiale scientifico e si avviarono insieme al turboascensore.

Nave Stellare Arcadia, Plancia
27/11/2394 Ore 04:32 - D.S. 71904.63


"Capitano! Un nuovo spostamento planare in corso!"
"Pronti con il deflettore."
Il Tochiro distorto fece un segno di diniego.
"Non è diretto a noi, Khayr. Però ne sta uscendo qualcosa..."
"Forse Galeteane?"
"No. Una sonda federale. Riporta i codici della Seatiger! Ah! Lo sapevo che erano ancora vivi."
"Perché una sonda?"
"Un messaggio in bottiglia probabilmente."
"Comunica le tue conclusioni all'ammiraglio Crom ed andiamo a recuperare la tua bottiglia."

USS Seatiger, Turboascensore 1
27/11/2394 Ore 04:33 - D.S. 71904.63


"Non per vantarmi ma è stato fantastico! Tutti mi guardavano e BUM! Ho preso il comando!"
Era da quando erano entrati nel turboascensore che andava avanti così.
Anari si girò a fissare il suo compagno di viaggio.
"... anche Tholos è stato superbo però... perché mi guarda così?"
Anari gli si fece più vicina ed improvvisamente e lo baciò.
Fu un bacio lungo ad appassionato. Quando finì lasciò Finn senza fiato e con gli occhi sgranatati.
"Ma che... Cosa..."
"Sembrava l'unico modo per farla stare zitto."
"Detto da lei!"
Replicò un po' offeso il primo ufficiale della Seatiger.
"Computer? Fermare turboascensore. Mi darebbe una mano? Togliere questa tuta ambientale con una mano sola è un inferno."
"Cos... ma le sembra il momento? Oltretutto lei è ferita. Deve andare in infermeria."
"Sono così imbottita di antidolorifici che potrebbe spararmi a bruciapelo e non lo sentirei. Inoltre ho visto la morte in faccia molte volte nell'ultima ora. Diciamo che è una risposta biologica al pericolo corso."
"Ecco! Lei è drogata! Computer? Riprendere."
"Computer. Annullare l'ordine."
Una voce uscì dall'interfono.
=^= Anari, comandante Finn? Sono Carelli. C'è qualcosa che non va? Perché il turboascensore è fermo? =^=
"Dro, fammi un favore. Potresti sospendere per un po' le registrazioni ambientali di questo turboascensore?"
=^= Certo... ma perché dovrei... ah... OH! Ok fate con comodo. Carelli chiude. =^=
"Ma è una congiura! Io sono un suo superiore. Non è consono... non è..."
"Sì, sì il suo rispetto per la gerarchia è ben noto. Può abbassare questa cerniera qua?"
Finn cercò di raggiungere i controlli manuali ma il braccio buono di Anari si mise più o meno casualmente di traverso bloccandogli l'accesso. Ormai Finn era all'angolo. Lei gli si avvicinò ancora con un sorrisetto ed una buona quantità di pelle esposta.

"Parola mia non credevo che sarebbe stato così difficile. Credevo che uno come lei fosse abituato alle fan che si infilano nel suo letto..."
"Meno di quanto pensa! E comunque la situazione è diversa. Tra l'altro non è del tutto da escludersi che debba cambiare le mutande..."
"Credo di capire. Lei è un uomo molto insicuro, nonostante i suoi successi. Si sente al potente solo nel suo ambiente. Deve sentirsi nel suo elemento per superare le sue paure. E qui si sente fuori posto."
"Da quando fa il consigliere?"
"Mi ascolti bene. Lei oggi ha preso in mano la situazione. Siamo tutti salvi grazie a lei. Lei oggi è l'eroe. Ma tanti possono diventare eroi per stupidità. Lei oggi ha preso il controllo ed ha preso decisioni difficili. Come un vero ufficiale. Lei oggi è un vero uomo. Nel senso classico del termine."
Finn la guardò stupito.

"La ringrazio. Non mi è mai capitato che una donna mi parlasse così."
"Non ricapiterà. Si fidi."
Finn si raddrizzò e si stiracchiò l'uniforme.
"Bé allora... se la mette così. Un uomo deve fare cosa un uomo deve fare..."
Anari fece un sorrisetto birichino.
Seguirono alcuni minuti molto intensi.